DALLA PITTURA AL DESIGN

Da un pò di tempo meditavo di fare questa pubblicazione che discende da un opuscolo pieno di fotocopie bianco e nero che realizzai tra il finire del 99 e inizio 2000, era conseguente a prime esperienze a tempera che indicavano il mio desiderio a staccarmi da quella che era stata fino ad allora la mia fonte d’ispirazione che si incentrava sul figurativo e sulla narrazione ironico critica dell'esistente, un'esperienza vicina all'espressionismo, anche se con tratti meno impegnativi contemporanei e avvicinabili al fumetto, per gli spunti surreali ed anche satirici di quei lavori. Esperienza tuttora visibile nella sua interezza sul sito d’illustrazione, che ha avuto una lunga gestazione dal 1999 al 2002, per essere ultimato.
Il Ragioniere Volante è diretta conseguenza delle esperienze grafiche maturate prima, personaggi, simboli ed accostamenti di colore sono nati da serie grafiche come mechanic city, viaggio al bordo della notte, venditore d’aria, sogni surreali d’occidente è l’applicare agli ogggetti d’uso quotidiano, un’impostazione grafica e cromatica conseguente, il progetto si divide in due sezioni la prima presenta i disegni per tessuti e rivestimenti, la seconda gli oggetti, dagli orologi, alle stoviglie fino a lampade e arredi, dimostrando come il tessile puo’ essere una partenza per svariate applicazioni e di come possa influenzare personalizzandole merceologie differenti.

IL RITORNO ALLA DECORAZIONE

Nella mia ricerca grafica ci sono state quindi due fasi: quella espressiva che mi fatto cercare il racconto e la descrizione dell'esistente filtrato dai miei stati d’animo spesso critici, e questa più riflessiva orientata ad una ricerca metodologica nell'uso o nel riuso, di modelli decorativi applicabili dall'architettura d'interni fino agli oggetti.
La lezione degli anni 80, circa la messa in discussione del razionalismo che ha dominato tutta la scena del 20° secolo, mi ha particolarmente interessato. La funzione disegnava la forma nella sua essenza, e l'architettura su questi presupposti finiva per assomigliarsi tutta nel mondo, “l'international style” se da un lato indicava una metodologia progettuale volta a colmare esigenze abitative nel crescere e nell'espandersi delle grandi metropoli del pianeta, al tempo stesso finiva per annullare segni e tradizioni significanti delle varie culture del costruire che nel mondo si erano sempre differenziate, da oriente ad occidente, il risultato che oggi Hong Kong, e Tokyo non sono poi molto diverse da New Jork nella crescita in verticale e nelle tipologie degli edifici pluri piano.
Oggetti, tessuti, automobili, arredi, e elettrodomestici nel 20° secolo hanno risentito di questa influenza che si adattava anche all'esigenza delle grandi produzioni seriali, e in questo si definiva il concetto di modernità.

ARTE E AMBIENTE NEL 21° SECOLO

Oggi all inizio del 21° secolo quando gli effetti della crescita sono evidenti ed ineludibili, i vantaggi della modernità cominciano a compensarsi con i costi energetici che implica questo modello di sviluppo, l’energia elettrica che alimenta tutte le nostre comodita' e i carburanti di origine fossile come il petrolio che ci fanno andare in auto, inducono ossido di carbonio che causa l’effetto serra, che CON ESTREMA EVIDENZA rende piu’ torride le nostre estati, e sempre piu’ violenti i cataclismi nel sud del pianeta.
Direte che c’entra la decorazione con il riferimento all'ambiente? C’entra come spunto per un approccio filosofico diverso non solo al modo di produrre attuale ma anche INDICAZIONE VERSO UN MODUS VIVENDI PIU’ UMANIZZATO, e consapevole delle risorse che impiega considerando che il pianeta terra non è una dimensione illimitata, un fornitore di risorse inesauribili.
Il mio giocare quindi con animalini figurine, omini buffi, oltre a farmi tornare un pò bambino, mi ha fatto pensare che il recupero delle “forme illogiche ed infantili” fosse un presupposto che inducesse riflessioni interessanti proprio sulla natura della condizione umana moderna, nel nord del mondo, opulenta ma schiacciata ed omologata a consumi e comportamentismi prefissati, nel sud costretta all'indigenza.

IL RITORNO ALLA DECORAZIONE E ALLE FORME ILLOGICHE

Come antidoto quindi all'omologazione, per recuperare identità e culture soffocate da un modello di sviluppo Che ha creato città invivibili, inquinate, segnate da giganteschi e quotidiani pendolarismi e ritorni a impersonali periferie dormitorio. La decorazione come metodo per ripersonalizzare le citta’ e gli interni delle abitazioni, verso un modello urbanistico più attento alla percezione psicologica del vivere, cercando soluzioni meno alienanti. Una metodologia quindi da estendere alle abitazioni, all arredo urbano, organizzando un approccio progettuale in grado di comprendere una indispensabile sintesi tra scienza e nuovo umanesimo, per proporre soluzioni energetiche non distruttive, e citta' sapientemente bilanciate tra verde e costruito.
Sono infatti recenti gli studi che definiscono una sorta di ”meteorologia urbana“, e di come l’insufficenza delle aree verdi come “macchine termiche”, causi il sovrariscaldamento delle città che a seguito dell'aumento delle temperature costringono la gente ad usare sempre piu’ condizionatori d’aria aggravando ulteriormente il bilancio energetico, una sorta di ”gigantesco cane che si morde la coda”.
Le temperature salgono perche’ crescono i consumi e le produzioni nel pianeta, al sovrariscaldamento si risponde con un ulteriore aumento del fabbisogno energetico che alimenta il condizionamento d’aria che peggiora finanche la qualità dell'aria nelle città contribuendo ad ulteriormente riscaldarla.
Mi sono dilungato in queste precisazioni per far capire che la mia ricerca non si muove sul binario di immettere nuove merci a sostituzione o in aggiunta a quelle che gia' ci sono ma che la mia è una riflessione complessiva sul modo di vivere contemporaneo, che da un lato preveda in architettura un ritorno alla decorazione (come recupero delle forme e delle percezioni umanizzanti) l'impiego di tecnologie bioclimatiche ed ecologiche nei materiali, con la speranza volta al ritorno di un uso della scienza rispettoso dell'ambiente utile strumento al progresso e all esistenza dell'umanità tutta, e non solo mero accessorio finalizzato a consumi distruttivi, favorendo solo profitti ai grandi potentati causa di cio’ che sta’ avvenendo.

IL MIO COMPUTER COME ”MACCHINA DEI SOGNI”

Se non avessi avuto questo mezzo, non avrei potuto esprimere e in qualche modo pubblicare queste mie idee, una penna mouse unitamente ad un programmino semplice semplice di disegno acqustato in kit con la tavoletta grafica, mi hanno consentito di visualizzare la maggior parte delle immagini di questa pubblicazione, molte nate da precedenti disegni a tempera o schizzi su carta, ma molte interamente realizzate o ritrattrate con questo semplice mezzo che io chiamo appunto la mia personale “macchina dei sogni“.

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