in memoria di Enrico Fermi

teoria euristica per un nuovo  modello geometrico di protone

 

 

Giancarlo Gazzoni

 

produrremo una  teoria completa che spiega i fenomeni di fusione nucleare e di trasmutazione di elementi  in plasmi a basse energie

 

produrremo  modello di cattura elettronica e formazione di neutroni negativi

 

modello teorico  rabazon

 

la teoria si basa su questi principi :          .

-libertà asintotica  come principio fisico  generale di tutte le forze

-geometria specifica delle particelle

-modelli  geometrici di tunnel  a giunzione magnetica su protoni,elettroni e nuclei

-teoria euristica sulla sezione d’urto di protoni

ed elettroni trattati come effetto tunnel superficiale

in plasmi  a bassa intensità d’energia

 

dimostreremo in forma euristica  come sia possibile

costruire e fondere neutroni e nuclei   atomici

con tunnel superficiali, o ponti di contatto magnetici

nucleari a basse energie in plasmi elettrolitici

 

principi teorici del modello di particelle rabazon

 

 -equiparazione delle particelle a buchi neri,

-         conformazione di un buco nero con due pareti  in attrazione gravito –forte e in  equilibrio tra loro,in orbita attorno al centro, separate da un sottile strato di energia repulsiva elettro-debole a costituire fisicamente l’orizzonte degli eventi, con il centro vuoto  pieno di energia repulsiva, in equilibrio  tra forze gravito-forti di attrazione e elettro-deboli di repulsione

 

per dimostrare la tesi dobbiamo abbandonare le visioni geometriche platoniche, che semplificano  la natura,ma possono anche deformarla al punto tale da renderla troppo lontana  dalle forme geometriche dei fenomeni nucleari

 

dobbiamo abbandonare la visione degli atomi come sfere, perfette e simmetriche ed uguali ed accettare  che le particelle hanno forme complesse ,topologie mutevoli e deformate dai campi esterni di forze  e dai campi interni,

non simmetriche e non riducibili a forme  sempre semplici come piramidi  o cubi,

molto più complesse del modello a goccia di Gamow,

che  dopo tanti successi, incomincia ad essere  insufficiente per i nuclei, completamente sbagliato per il modello di protone  che contiene i quark

 

possiamo inferire come le particelle,elettroni, quark, neutrini

possano essere mini buchi neri con costanti di energia uguali, irriducibili, senza evaporazione termica, con eccedenze meccaniche di cariche,momenti di spin, ecc.

irriducibili e deformate dalle forze  dei campi a cui sono sottoposte,

virtuali e non.

 

le costanti di energia uguali non ci deve far pensare che rendano uguali anche le forme geometriche delle particelle che le trasportano

 gli integrali dei cammini  mostrano che se le particelle sono topologicamente

deformate in forme praticamente infinite,,hanno comunque non riducibili

propietà di carica e di massa, e di momenti di spin costanti nelle varie particelle

anche Hawking  ha accettato il congelamento della radiazione termica

sono le deformazioni magnetiche e geometriche   degli elettroni   e dei quark che permettono  fusione  e trasformazione nucleare a bassi livelli di energia dinamica e termica

 

possiamo affrontare  brillantemente  il problema, ammettendo che  le particelle hanno dimensioni, strutture particolari,sono mini buchi neri e sfruttare tutto l’enorme lavoro teorico  matematico che è stato fatto  espressamente sui buchi neri, per unificarli alla cromodinamica quantistica QCD

 

il modello  rabazon prevede sempre  per tutti i buchi-neri,

-in altri articoli spieghiamo dettagliatamente  il fenomeno-

 due pareti  sferiche in equilibrio tra loro,

e la parte del volume centrale della sfera vuota.

 i protoni  sono composti  in questo modo,come gli elettroni,e i neutrini

 

fig1.rappresentazione di protone ed elettrone come sfera a doppia parete

 

     in realtà i protoni, gli elettroni non sono sferici,

non sono così ingenuamente platonici,sono piuttosto conformati come ellissoidi piatti,deformati dalle forze di spin , di rotazione, dalle forze relativistiche

che li  deformano in varie modalità e con molti assi di spin

        le particelle sono mini buchi neri con strutture complesse e tipologie varie ad evaporazione bloccata,

 e  sono sottoposte a  effetti tunnel

di diverso tipo:

 

---profondi , dentro  le particelle  , con l’emissione di neutrini e  che avvengono

con i livelli energetici  canonici molto alti

 

---superficiali, calcolati normalmente come sezioni d’urto,

le particelle si incollano sulle superfici, con scambio di elettroni,

legano i nuclei tra loro,

fondono e trasmutano i nuclei con livelli energetici bassissimi,

con emissione di neutroni “lenti”,rallentati naturalmente,non veloci,

per effetto dei livelli energetici di reazione permessi

 

i tunnel superficiali li  indicheremo come cyclotunnel rosen-josephson

 

cyclo-tunnel  Rosen-Josephson su buchi neri

 

-consideriamo i protoni ,solo per semplificare,

(per il basso livello delle energie  dinamiche delle particelle presenti nei fenomeni considerati),

non penetrabili e che si comportano come  se  fossero costituiti  da particelle spalmate a costruire una  parete a doppia sezione  di un buco nero

i quarks nei protoni tendono ad attrarsi, ma la parete è in equilibrio perché è sottoposta agli effetti della forza debole, repulsiva,e dei  bosoni  pesanti  che cercano di espandere la sfera

il modello  di forza repulsiva  prevede   questo effetto

 possiamo definire  i quark,

come elettroni e positroni e neutrini  in unioni  varie, a costituire le cariche elettriche frazionarie dei quark ed anti-quark down ed up,

 schiacciati sulla parete a forma di piatti   ellissoidali,

dalle forze nucleari  forti  , particolari manifestazioni di energia attrattiva gravitazionale -forte  e  dalle forze elettro-deboli come energia repulsiva

i colori sono la raffigurazione matematica delle geometrie  diverse dei quark, con spin magnetici allineati in modo diverso,in parte riprendendo le teorie degli aces

 

fig1a. formula   euristica  non quantizzata dell’energia di repulsione  che tiene in equilibrio le particelle

 

Edil = energia dilatazione

h = costante di plank

Tim = temperatura misurata  spazio esterno

Tm = temperatura  volume misurato

Lplk = lunghezza di plank

Lmis = lunghezza raggio distanza dalla misura

Plk = raggio di Plank

Rmis = raggio volume spazio misurato

Splk = tempo di plank

Smis = tempo durata misura

 

l’energia  di repulsione permette alle particelle ed ai campi di non  auto-interagire  fino a valori infiniti –una renormalizzazione  naturale, non un semplice trucco matematico di  cancellazione di infiniti,con una comprensione profonda fisica del fenomeno di libertà asintotica e una visione generale che coinvolge tutte le forze

 

possiamo superare il modello standard ,con un modello geometrico migliore, superare la divisione in colore dei quark,ammettendo che sono diversi per forma,tipologia,e spin magnetico,

il colore bianco  è l’accordo  di forza di attrazione tra diverse tipologie di quark con

configurazioni spaziali ed assi magnetici  diversi, .

accettando  i risultati di giunzione  e attrazione di quark con scambio di gluoni e cancellazione di colore  della QCD standard

e accettando completamente la teoria di libertà asintotica dei quark, possiamo inferire che  la forza gravito-forte  a componente principalmente attrattiva  tra quark è bilanciata da forze repulsive elettro-deboli  neutre, e che la forza repulsiva diventa sempre più forte  mano a mano che  lo spazio circoscritto dall’attrazione forte diventa sempre più piccolo, fino a quando  non riesce a controbilanciare  la forza attrattive

 

estendiamo il modello a libertà  asintotica da semplice trucco per  rendere possibile i calcoli  della QCD a legge geometrica generale, che riguarda tutte le forze, una renormalizzazione naturale,tutte le forze attrattive sono controbilanciate da forze repulsive, che a brevissima distanza impediscono la catastrofe  della singolarità, le particelle possono interagire con se stesse, e non crollano in catastrofi infinite perché in equilibrio costante tra forze espansive ed attrattive

 

fig2.  protone con quark  come da modello standard  a goccia di Gamow

 

accettiamo il modello cosmologico, di espansione accelerata, per comprendere le particelle

nel modello   il sottile strato  tra le pareti  dei quark è riempito da forza a componente essenzialmente repulsiva elettro-debole neutra

possiamo definire dei  ponti o tunnel superficiali deboli, dati da congiunzione elettrone-quark,con bosoni W° e neutrini

e giunzioni canoniche di colore stabili, date da tunnel di giunzione tra quark blu,rossi,verdi

down e up ,  calcolati da modello standard con scambio di gluoni

e giunzioni stabili di nuclei con scambio in tunnel di pioni

il sottile strato di corrente  elettro-debole  può essere perturbata, e formare

bosoni W+ e -,bosoni neutri, le perturbazioni possono influire sugli angoli di miscelazione  di weinberg

e cambiare e condensare le forze in bosoni diversi

 

il centro repulsivo del protone ,avendo molta più energia repulsiva, se perturbato da elettroni penetrati in tunnel profondo, può  influire sui gluoni e sui pioni  prodotti e sugli angoli di miscelazione di  Cabibbo

e influire sui  sapori dei quark

 

i nuclei sono costituiti da scambi   di pioni tra gruppi di quark, sempre da standard,formati da tunnel profondi,in giunzioni stabili,

i pioni sono la condensazione della forza elettro-debole al centro del protone,perturbata dalla     brutale immissione   di elettroni o altre particelle per effetti di enormi energie dinamiche

 

i nuclei  possono essere costruiti da legami  di quark con elettroni catturati  in tunnel superficiali,e sempre in tunnel superficiale da quark e quark

 legami costruiti con bosoni Z° composti da

B° (formata da un anti neutrino deformato dall’energia del fotone)

e W°(bosone neutro  dello strato repulsivo) proveniente dalla rottura momentanea delle coppie virtuali diW  e antiW che si formano  continuamente e che si annichilano rapidissimamente nello strato repulsivo intermedio delle pareti

anche il centro del protone vuoto viene riempito da  queste coppie di  bosoni opposti, con il risultato di una grande forza di repulsione

le perturbazione  sono dovuta anche a semplici fotoni ultravioletti, o elettroni in carica frazionaria, immessi nello strato  da campi magnetici  senza altissima energia dinamica 

questi legami frazionari sono intrinsecamente più instabili e rendono  il nucleo più instabile, e accelerano  i decadimenti  dei nuclei rispetto a quelli con singolo elettrone

 

il modello prevede che  il protone sia composto  da una  doppia parete energetica a sfera,

composte dai quark, dai gluoni,  ad attrazione  a libertà asintotica

separate tra loro da un sottile strato di energia elettro-debole  normalmente repulsiva,

  con il centro spaziale della sfera vuoto pieno di energia repulsiva normalmente elettro-debole,sempre a libertà asintotica

il protone è un mini buco-nero,con  cariche elettriche,quark,gluoni, mesoni  spalmati sulle due pareti orizzonte degli eventi,

 compressi dalle forze attrattive della forza nucleare forte  e della gravità  o gravito-forti,.

con il centro della sfera vuoto, pieno di forza repulsiva elettro-debole,

 

fig3. modello standard di nucleo a goccia  con scambi  di mesoni di collegamento tra quark di protoni e neutroni

 

nel modello rabazon  i quark sono spalmati

sulla superficie e non all’interno,e hanno diversi momenti di spin,

concorde l’up,discorde il down con lo spin generale  dinamico del protone,

gli up sono nella parete interna, i down esterna,separati da un sottile cuscino di forza repulsiva elettro-debole a corrente neutra formata da bosoni W° normalmente

 

il protone  è normalmente diversissimo da una sfera,e impasta i quark in due pareti,divise da forza repulsiva elettro-debole

la forma è di piatti ellissoidali molto deformati,con diversi assi di rotazione e di spin spalmati sulle due pareti superficiali del protone

possiamo inferire che le deformazioni geometriche e le deviazioni  rispetto ad una sfera  dei quark ed elettroni assieme alle cariche elettriche e di colore

portano ad un congelamento della radiazione termica di Hawking

ed a una stabilizzazione del mini buco a dimensioni  dell’ordine del fermi

Hawking stesso  si è detto disponibile a  rivedere  il problema dell’evaporazione di un  buco nero, e quindi possiamo inferire che   le particelle, elettroni, protoni, quark, neutrini sono mini buchi neri  deformati in tipologie diverse  dai campi di forza a cui sono sottoposti

e  portatori di quantità meccaniche  di energie(queste sono costanti) eccedenti,  irriducibili e congelate esenti da evaporazione,

  -  momenti di forza dinamica (spin), come i neutrini,che hanno solo questa

  - momenti di quantità di forza di carica elettromagnetica, come gli elettroni,

-          momenti di forze  forti e di colore  , come i protoni, che hanno molte  e complesse

      variabili  e che possono avere un’evaporazione anche se in tempi enormemente lunghi

 

dobbiamo abbandonare la visione di particelle assolutamente uguali,possono avere deformazioni e  dimensioni geometriche diverse, potenzialmente infinite

i protoni,elettroni ,quark,neutrini hanno cariche e costanti di energia rispettivamente uguali tra particelle uguali,,ma  sempre rispettivamente un protone pur avendo costanti di carica,spin, massa uguale a tutti i protoni differisce  da loro nella forma, a seconda delle influenze dei campi di forze esterni,della velocità e di altri parametri

possiamo avere  solo statistiche di comportamento, difficile conoscere esattamente la forma  di una singola particella ,che cambia nel tempo e al cambiare delle influenze esterne,e quindi risponde in maniera diversa alle fusioni, alle perturbazioni varie a cui le sottoponiamo

 

lo stesso modello standard non sa esattamente come si comporterà una singola particella,ma dà le percentuali di comportamento di uno zoo enorme  di possibilità

 

fig4. elettrone deformato dallo spin dalla rotazione della carica elettrica e della sua massa

e dallo   spin magnetico con formazione di poli sud e nord  

 

     le proprietà dello spin magnetico degli elettroni  permettono ponti di contatto con

le deformazioni geometriche dei quark up interni dei protoni, le deformazioni interne  con spin magnetici  che influenzano anche  i quark down già presenti sulla parete esterna e che rendono possibili le fusioni e le trasformazioni dei protoni in neutroni e in nuclei complessi,che possono contenere  centinaia di protoni e neutroni

è la geometria  delle due pareti   e il tunnel di Rosen-josephson dell’elettrone che permette la trasformazione di fotoni   e trasformazione/cattura di neutrini in bosoni singoletti B°

 

 

fig4a.rotazione di pelle di buco nero a velocità relativistiche

i quark sono imprigionati dalle forze gravito-forti del buco nero dove sono collassati a formare un protone,

sono spalmati sulla doppia pelle dell’orizzonte deformato degli eventi del protone,

i quark up sulla pelle interna, down sulla parete esterna,

e risentono delle forze repulsive elettro-deboli  presenti all’interno del protone,e all’interno delle due pareti,

  dove si trova un   vuoto ad alta energia,

 vuoto che si  condensa in bosoni  elettro-deboli repulsivi o attrattivi  se opportunamente eccitati da ponti magnetici entrati in tunnel   o da particolari conformazioni  assunte dalla pelle protonica

il protone  per questa complessa formazione ,

sotto la  presenza delle forze elettro-deboli  repulsive,

 tende comunque a  evaporare   ed ad essere più instabile dell’elettrone anche se in tempi enormemente lunghi.

 

l’elettrone non è una particella  puntiforme,senza dimensioni,

ma un  mini buco nero  con  forma ellissoidale  e con assi di spin diversi, uno magnetico e uno del campo elettrico della carica  irriducibile,molto deformabile da influssi dei campi magnetici esterni

le dimensioni  delle particelle, o sezioni d’urto hanno   sui parametri  dell’effetto tunnel

un’influenza grandissima,e inducono un effetto tunnel facile  superficiale,cyclotunnel rosen-josephson, facile soprattutto quando le forze colombiane sono abbattute e gli elettroni  possono decadere da orbite ristrette dai campi magneti esterni

possono decadere dall’orbita minima di  base di Bohr e sotto l’effetto della forza attrattiva forte,

essere attirati dai campi magnetici dei quark, protesi nello spazio fuori dal protone e con ponte superficiale , o giunzione in tunnel magnetico,

saldarsi ad un quark up

 

  l’energia ultravioletta  di decadimento dell’orbita, invece di essere emessa con fotoni verso l’esterno, diviene energia di legame  intercorrente tra l’elettrone e il quark, e aumenta la massa di quest’ultimo  da up a down e lo fa attraversare la parete e si lega con  i bosoni elettro-deboli  eccitati dal ponte e cattura e cambia lo stato di un neutrino in particella di scambio di forza elettro-debole

 

gli effetti della repulsione di Coulomb sono abbattuti dalla polarizzazione  dello spin magnetico e secondo le deformazioni geometriche del ponte magnetico,dovute anche ai campi di forza esterni magnetici,permettono  una maggiore facilità di incollaggio degli elettroni tra loro

rispetto ai calcoli del modello standard classico,i neutrini quando per effetto di bosoni W prendono carica elettrica,diventano simili agli elettroni

   il tunnel superficiale  a basse energie permette di  chiarire che le deformazioni

dei quark a basse energie sono diverse  da quelle ad alta energia, e che l’uncino magnetico proteso fuori dal piatto elissoidale. o ponte di congiunzione magnetica permette agli elettroni di fondersi con i protoni e di cambiare la massa dei quark e  scambiare parte di momenti di spin

fig4b.coppia di elettroni in cyclotunnel su buco nero

la forma del protone cambia e non è sferica affatto,

non è geometricamente semplice,anche le rappresentazioni  del protone come un sigaro elongato ed ellissoidale, con tre assi di spin  è molto semplificata dalla forma  del protone , cambia l’impasto dei quark spalmati

 sulle pareti esterne, e la forma dei nuclei  esternamente,

e la cattura di elettroni  cambia i quark  e trasforma il protone in  neutrone ,

e i gluoni  come vettori bosonici della forza gravito-forte  riescono a mantenere uniti i protoni e riescono a modificare la pelle dell’elettrone e a tenerlo unito al protone

sono  le forze elettro-deboli, che cercano di dilatare il protone, e i fotoni pesanti e i bosoni elettro-deboli  della giunzione magnetica fredda possono

diventare repulsivi e  rompere il ponte magnetico  tra quark ed elettroni

 

 la topologia dell’elettrone cambia nel tempo, la forma  può essere diversa,anche se statisticamente essere molto simile per elettroni sottoposti alle stesse influenze esterne,

e dare comportamenti simili

la doppia parete dell’orizzonte  degli eventi  dell’elettrone deve essere molto più semplice  di quella del protone,

nella parte interna essere a cariche magnetiche, esterna a carica  elettrica, per dare conto delle deformazioni spaziali degli spin diversi

a dare ragione alla semplice regola delle tre dita che indicano le direzioni del campo magnetico ed elettrico

non possiamo avere l’ingenua rappresentazione platonica di atomi tutti uguali tra loro,abbiamo solo delle cariche,delle quantità costanti di energia  che sono universali per le particelle

se conoscessimo con enorme esattezza la  forma di un elettrone in un   tempo determinato,

potremmo  sapere il suo  singolo comportamento esattamente?

 

no, perché perderemmo informazione sull’energia di auto-interazione,sull’energia di interazione con i campi, sulla velocità,sullo stato generale energetico,e quindi anche sulla forma che assumerà

e forse  cambieremmo le costanti  di accoppiamento e di stato,con perdita di casualità enorme,

non potremmo sapere se la particella ha quella forma  in sé- ma  data dalle influenze di osservazione , e se le influenze sono la causa o l’effetto  delle deformazioni particolari della particella

 

 

 

fig5.elettrone  mini buco nero deformato da effetti relativistici  e

da carica elettrica  pronto  ad accoppiarsi con ponte elettro.magnetico  ad un protone ionizzato

 

 

fig6.cyclotunnel rosen -Josephson tra due elettroni in coppia di Cooper  con ponte magnetico forte- con scambio di coppie di bosoni virtuali W°  pronti ad unificarsi con  un quark di un protone  e a formare un neutrone frazionario,che deve  rapidamente collegarsi ad  altre coppie di elettroni  o di quark per non decadere rapidamente

 

gli elettroni collegati da ponti di rosen-josephson hanno cariche frazionarie,dovute alla  miscelazione di spin delle cariche elettriche, che con rotazioni opposte tendono naturalmente ad elidersi

fig6a.ponte di josephons

 

gli elettroni hanno due diverse possibilità di comportamento

dovute a intensità e differenze dei campi di forza a cui sono sottoposti

nel caso di campi elettrici-magnetici  molto forti tipo  quelli di un arco elettrico    si possono incollare direttamente al protone

nel caso di campi   magnetici elettrolitici  molto forti,e in corrispondenza di fluxtube , filamenti di plasma ad alta intensità,e nodi e micro-vortici  nel plasma ad altissima intensità magnetica,

--possono sia incollarsi direttamente al protone, e formare neutroni veloci classici, a bassa possibilità

di assorbimento e con normali modi e tempi di decadimento beta

 ---possono  accoppiarsi insieme in una coppia simile a quelle di Cooper, possono diventare particelle di Laughlin frazionarie e assumere orbite inferiori  a quella base di Bohr, e avere carica  elettrica 4/3  e incollarsi a protoni per  produrre neutroni instabili lenti,con altissimo assorbimento,e tempi di decadimento rapidi e decadimento beta con due elettroni senza neutrini,

nel caso di campi magnetici a frequenza di microonde abbiamo  prevalenza di accoppiamenti di elettroni e di decadimento dell’orbita con emissione di fotoni ultravioletti

-un elettrone si accoppia con un altro elettrone

  tipo  effetto Cooper  ,e diventa una specie di particella di Laughlin  con carica frazionaria incollandosi  tra loro  con effetto tunnel superficiale con una specie di ponte  Rosen –Einstein  elettrico-magnetico con carica elettrica di 4/3

 

fig6b.coppia di cooper

alcuni calcoli.

elettone 0.511Mev +protone938.2796Mev+ neutrino+ energia decadimento = neutrone(939.5729)

mancano circa 0.7 Mev che possono essere  dati dall’energia localmente molto alta di microvortici casuali nel plasma(altrimenti troppo freddo)

numericamente dobbiamo  avere molte più reazioni di tipo

2elettroni +protone + energia decadimento=neutrone-con un difetto energetico di 0.2Mev

minore, uno scalino inferiore per il tunnel Josephson ,considerando che anche l’energia di decadimento dovrebbe essere maggiore,e forse non abbiamo bisogno di catture di neutrini

nel decadimento beta  nel secondo caso abbiamo emissione di due elettroni,e fotone gamma

e antineutrino

 

fig6c. sezione di doppietto di elettroni uniti a coppia di valenza  con carica frazionaria di 4/3

  la mescolanza dei due tipi di  possibilità nel caso di celle elettrolitiche spiega la difficoltà di ricondurre  a statistiche  sempre uguali gli effetti riscontrati nella fusione fredda delle celle,

dipendono  anche dalle statistiche di formazione dei micro- vortici ,insieme con la difficoltà di produrre nodi magnetici o casuali in maniera uniforme

le fusioni di elettroni sono aumentate  da microonde  con frequenze opportune, mediamente attorno ai 2.5Mw,

 le coppie di elettroni possano incollarsi alla superficie del protone, decadendo dall’orbita   base di Bohr  e l’energia di decadimento dell’orbita  viene  attratta dalle forze nucleari forti assieme agli elettroni e diventa  energia di legame,per la giunzione magnetica di quark ed elettroni ,tramite  la trasformazione del fotone ultravioletto di decadimento  in un bosoneW+ , prodotto dalla perturbazione della forza elettro-debole dello strato della forza repulsiva ,un anti-neutrino   come collante ,una trasformazione e un risucchio   del quark up in  down  e formazione di un neutrone a carica –1/3 negativa

nel caso di plasma prodotto da microonde  l’ effetto di accoppiamento di elettroni diventa  assolutamente dominante

la  cattura di elettroni accoppiati tende a produrre legami nucleari più instabili di quella singola, che cede più energia di legame e riesce a catturare per perturbazione delle forze QED un neutrino e le diverse possibilità dipendono dalle caratteristiche dei campi di forza dove avvengono

un elettrone singolo ,può decadere dall’orbita  e cadere verso il protone e

il fotone ultravioletto di energia di decadimento non è emesso verso l’esterno, ma è catturato e risucchiato  dentro il ponte  a giunzione  magnetica in tunnel superficiale e dalle forze nucleari gravito-forti del protone,

viene attirato dentro il ponte formato dall’elettrone  attratto in giunzione magnetica con un quark up  nella parete interna del protone

  perturbando lo strato di energia repulsiva elettro-debole,composta da bosoni W°,

presente  tra le pareti dei quark

 trasformando un neutrino, formato  dal contrasto di spin  dinamico elettrone –quark up,in una particella di scambio B°, agganciata ad un W° e trasformandolo in particella di scambio di forza Z°

trasportando in una fase alternata  la massa e lo stato del quark up agganciato dalla Z° in down,

e l’elettrone  agganciato in coniugazione di carica in fase in positrone alternativamente  è assolutamente simile ai neutroni veloci permessi dal modello standard

 

fig7.cyclotunnel rosen-josephson con bosone Z° di scambio formato da W° Neutro e B°  neutro ,risultato dalla trasformazione di neutrino e fotone   e dalla rottura di coppie virtuali  delle W

 

la cattura superficiale di un  elettroni avviene  per contatto tra un quark up e un polo magnetico del  elettrone , che modificano  la struttura interna del quark,da up a down,lo trasportano da una pelle all’altra attraverso lo strato di energia repulsiva elettro-debole,gli cambiano spin,e   trasformano il protone in neutrone

oppure con livelli energetici più bassi ,di coppie di elettroni  con un quark up, ,con trasformazione  dei fotoni di decadimento in perturbazioni W+ e W- in bosoni di scambio e rottura e trasmigrazione di un elettrone sull’altro quark up, con il quark down modificato già  presente    trasformato in up e  dando carica elettrica –5/3 al neutrone

con modifiche del cyclotunnel e delle modalità di scambio e forse dei decadimenti beta

anche il quark down  già presente sulla parete esterna ,viene modificato  geometricamente  dal cyclotunnel e si protende con ponte magnetico  fuori dal protone in ponti di giunzione magnetica

 

 

 

fig7a.cyclotunnel  su neutrone muonico negativo a carica –4/3 e 0 alternativamente con dupletto  di elettroni   in rottura di cyclo e con trasmigrazione del quark down libero  nella parete interna,e trasformazione  in up, e del protone e cyclotunnel  con il quark up interno dell’elettrone liberato dal cyclo che viene portato all’esterno,trasformato in down,

 

il protone  diventa a carica –4/3  con  i due cyclotunnel   in fase di carica coniugata collegano   i due quark up nella parete esterna e una carica elettrica viene assorbita da un neutro in scambio momentaneamente  all’interno delle due  pareti,e assume carica negativa -1 quando tutti  i quark

sono  all’esterno

il neutrone in questo stato, ha un’enorme valenza di assorbimento,ma se non  trova in pochissimo tempo  un collegamento,diventa instabile e decade  emettendo due elettroni e energia con fotoni gamma e  2 antineutrini,

un attento esame dei diagrammi di Feynmann della radiazione beta  conferma  la formazione di un anti-neutrino, che viene liberato assieme ad un elettrone ,nel decadimento del neutrone “normale”

e in questo caso adoperando  la simmetria,possiamo stabilire il processo inverso,

con cattura di un elettrone  e la formazione di un anti-neutrino per contrasto di spin.

il neutrone formato dal ponte è normale a carica 0, se non riesce a legarsi con altri protoni decade con tempi dell’ordine dei 900 secondi,  il neutrino deformato in B°  cambia in antineutrino con fase instabile , e rompe  il ponte , con ritorno del quark down  nella parete interna in up,liberando la Z° di scambio, che diventa di nuovo W°,e la B° ridiventa un antineutrino libero e l’elettrone catturato viene liberato   nella rottura di coniugazione di carica

rispettando  pienamente il decadimento beta, il neutrone   si comporta a tutti gli effetti come normale neutrone veloce

Questo passaggio potrebbe essere leggermente diverso,prendendo in considerazione il tunnel superficiale di due elettroni accoppiati  tra loro in carica frazionaria 4/3,con  cyclotunnel  su quark down , e rottura del ponte di coppia degli elettroni, trasmigrazione dell’elettrone liberato sul quark down già presente sul protone,modificato e proteso con ponte magnetico positivo proteso  a catturare l’elettrone,

oppure in tempi brevissimi con altri quark di altri protoni

 

potremmo  avere  l’ulteriore  formazione di un bosone W+ e un bosone W-, per trasformazione di due    per cambiamento di angolo di Weinberg, perturbato dallo scambio del fotone ultravioletto catturato nel campo magnetico,senza formazione di Z° di scambio,

ma con le due W in scambio continuo nel ponte superficiale tra il down/up e gli elettroni catturati

che diventano in fase alternativamente neutrini  e (antineutrini )?

i tempi di decadimento del neutrone  diventano brevissimi

le modalità  di accoppiamento  e di decadimento diverse,

e  in questo caso possiamo falsificare facilmente la teoria con prove di laboratorio

ipotesi1-decadimento beta normale

 - trasformazione delle due W in Z °neutre,con trasformazione di B° in antineutrini,  ed espulsione rapida  degli elettroni e decadimento del down in up

 abbiamo la  trasformazione di B°

 in anti-neutrini a fasi alterne alla trasformazione del quark down in up, e la cattura dell’altro elettrone   in ponti a rapido decadimento con  il distacco delle  coppie virtuali W°  dal normale ciclo di rapida formazione ed annichilazione  e farle partecipare ai cyclotunnel  e formare  bosoni composti Z° con bosoni singoletti B°

il decadimento di questo neutrone è rapidissimo,dell’ordine dei decadimenti delle Z° attorno ai 10-9sec con emissione dei due elettroni .2antineutrini e fotoni ultravioletti

 

 nella prima ipotesi  dovremmo avere  la formazione di “neutroni termici lenti con carica negativa”, CON ENERGIE DINAMICHE INFERIORI a 0.025Mev,

che si comportano come una specie di muoni,sono a rapidissimo decadimento,presentano   rapidissima e facilissimo cattura  ad altri protoni,

 dovrebbero  formare isotopi molto instabili,con tempi di decadimento  più rapidi di quelli standard, potrebbero  formare   neutroni a cariche  negative frazionarie che  sono particolarmente attratti dai protoni del catodo, dove producono facili trasmutazioni,

, con aumento enorme della possibilità di cattura da parte di altri protoni ionizzati,tutte  possibilità facilmente  misurabili in laboratorio

la parte più facilmente misurabile è l’aumento di radiazione gamma,dovuta all’aumento di emissione di   elettroni ,

 

se accettiamo la possibilità di deformazione geometrica dei neutrini, con possibile formazione di ponti magnetici a corrente neutra,possiamo accettare anche la possibilità  di avere un decadimento beta con due elettroni, con aumento delle radiazioni gamma

potremmo effettuare degli esperimenti di laboratorio per  falsificare la teoria e trovare  la giusta soluzione con il conteggio dei neutrini prodotti,con il conteggio dei elettroni prodotti nel decadimento beta,con la misurazione dei livelli di energia dei quark dentro i protoni, e il livello di perturbazioni delle correnti elettro-deboli  neutre

 

 

teoria cyclotunnel di incollaggio dei neutroni su protoni in plasma e campi magnetici

 

la cattura di un neutrone in un nucleo, facilitata dall'eliminazione
della barriera coulombiana ,deve superare le barriere della forza debole, che se ha una forza di 1/137 della forte,a certe distanze disgrega i nuclei e anche se "facile" avviene con effetto tunnel
la genialità di fermi  ha permesso di ottenere un calcolo trattabile equiparando
il tunnel ad una sezione d'urto e alle velocità "moderate"
o lente
dei neutroni per colpire con assorbimento i nuclei
 la trattazione quantistica "classica" o di Gamow
dell'effetto tunnel parla di "pezzi di probabilità" sulla localizzazione di particelle
di trovarsi
per salti quantistici oltre una barriera
maggiormente energetica la barriera, minori probabilità di superare la barriera

 possiamo  semplificare questa trattazione complessa e difficile di tunnel,
cercando di trovare  una sezione d'urto per  neutroni con gli elettroni catturati e scambiati che si incollano  sui quark in un in tunnel superficiale di un altro
nucleo  ionizzato e polarizzato,quindi con effetti coulombiani "abbattuti"

abbiamo legami più stabili con  scambi di pioni tra quark,prodotti dalla perturbazione  in tunnel profondo della forza repulsiva elettrodebole  dentro  il protone,non dallo strato intermedio

 

gli elettroni   riescono con le forze “piccole” in gioco ,

a “penetrare” la barriera delle forze deboli, e si congiungono con ponte magnetico  con la pelle del protone,

 si “accontentano “ di incollarsi per effetto cyclotunnel sulla superficie del  protone  ionizzato di H,

sulle pareti  attrattive delle forze nucleari forti,o gravito-forti,sotto l’intensità di campi magnetici

 - per effetto attrattivo colombiano si incollano  con effetto tunnel superficiale con un quark positivo up,

  riescono ad  attraversare le due pareti  e lo strato di forza repulsiva con una specie di ponte di Rosen –Einstein –josephson  elettrico-magnetico ,con un uncino magnetico per formare  un neutrone

fig8. accoppiamento di elettrone  con quark up   sulla doppia pelle

 del protone ,con  salto di pelle e trasformazione di up in  down

 

possiamo definire  questo fenomeno “tunnel su superficie”o cyclotunnel

 o su sezione d’urto e parcheggio di elettroni su protoni

l’energia di decadimento dell’orbita, che avviene brutalmente per effetto del campo

magnetico causato dal campo elettrico della corrente  nel plasma prodotto dall’arco elettrico , ,sotto l’intensità di campi magnetici con oltre 1011 tesla,prodotti da nodi di flusso nelle turbolenze del plasma elettrolitico

non viene emessa verso l’esterno, ma catturata e legata direttamente  dal tunnel magnetico dentro il protone,

i fotoni ultravioletti si trasformano nell’attraversare lo strato repulsivo di energia elettro-debole neutra  di divisione tra i quark in bosoni B° singoletti  deformando un neutrino catturato dai contrasti di spin , in particella di scambio e l’elettone in  positrone e vice-versa

 e W° in bosone Z° di scambio di forza

 e  aumentano la massa del quark up portandolo  a down, con modifica dell’angolo e della rotazione di Cabibbo ,con trasformazione del sapore da up a down

lo trasporta anche dalla pelle interna  a quella esterna  con attraversamento dello strato repulsivo e trasformazione di fotoni in bosoni elettro-deboli  di incollaggio, e   cambiano alternativamente lo stato dei quark, che avviene in forma speculare anche sull’elettrone, trasformandolo in positrone con coniugazione di carica

 

 nel caso di coppie di elettroni il cyclotunnel ha qualche modifica nelle tipologia 

spaziale del tunnel e del legame con il quark e della coppia  con trasformazione di neutrino e anti-.neutrino,nello scambio dei bosoni W che si caricano  elettricamente in + e in-,

con formazione di Z°,con modifica dell’angolo di spin  e di rotazione di weinberg

questa cattura sulle pareti di  protone  

avviene in presenza di campi magnetici con irradiazioni di microonde,  possiamo falsificare la teoria sapendo che la coppia di elettroni uniti in cyclotunnel     ha  bisogno di livelli energetici del campo magnetico minori,con un saldo negativo di energia di 0.2Mev

 

fig9.tripletto di elettroni a carica –5/3 e massa 1.5Mev

 

il decadimento è ancora più accelerato nel caso di cattura di tripletto di elettroni,con tempi oltre 10-9sec,

avendo il neutrone carica negativa –2/3 e bilancio di massa positivo di 0.3 Mev

questa reazione numericamente deve essere la maggiore perché non deve superare scalini di deficit di massa, anzi ne ha  in più,,con formazione di neutroni che mediamente se non trovano nel raggio di 10-5cm un protone a cui legarsi,decadono  in tre elettroni,tre antineutrini, e tre fotoni ultravioletti

fig10.neutrone con cattura di tripletto di elettroni a carica  complessiva negativa –2/3

 

la coppia legata con cyclotunnel ad un quark up,alla trasformazione dell’up in down,

 si rompe  e l’elettrone  liberato si sposta  sulla pelle protonica verso il ponte proteso del quark down libero, lo costringe  a spostarsi nella parete interna per  repulsione di coloumb e a trasformarsi in up,

si collega in ponte  con il quark up interno, con formazione di W + e- di scambio e diventa a carica 0 e negativa –1 in fase di coniugazione di carica,

il caricamento negativo  a fasi del neutrone, che assomiglia ad un anti protone senza esserlo. gli permette una  enorme facilità di legarsi a qualsiasi cosa,soprattutto ai protoni liberi di idrogeno  H+,ma anche ai protoni dei nuclei di tungsteno superficiali ,magari che hanno appena perso un elettrone per effetto termoionico,

 di un catodo,con le transmutazioni del caso,anche se i nuclei prodotti

hanno tempi di decadimento molto rapidi,superiori alle normali tabelle di decadimento

 

 il neutrone prodotto  nelle due modalità dovrebbe  presentare dei tempi di decadimento dell’ordine dei milionesimi/miliardesimi di secondo, ma se riesce a  legare ad un altro protone  produce  il deuterio, che ha una bassa percentuale  di esistenza  rispetto ai nuclei normali di H in natura e un legame nucleare debole ,

ma che in questo caso  decade in due protoni con tempi dell’ordine dei millesimi di secondo,comunque, ed il trizio che comunque decade abbastanza rapidamente

anche il trizio potrebbe presentare dei tempi di decadimento misurabili, diversi a seconda dei cyclotunnel  di legame dei neutroni e protoni

 

fig11. protone di idrogeno, con cattura di tre elettroni, trasformato in neutrone negativo,   ad occupare un volume inferiore  all’orbita base  in attesa di cattura in tunnel di un altro protone

 

le orbite congelate di cattura temporanea,dopo emissione di fotoni ultravioletti, di tre elettroni in tripletto attorno ad un protone in attesa di rientrare in cyclotunnel possono sembrare orbite ridotte frazionarie di rydberg

 

fig12.tripletto in cyclotunnel con quark up-

1-tripletto di elettroni carica –5/3

2-quark up carica +2/3

3-interno protone

4-strato di energia repulsiva  con produzione di coppie di W° e anti W°

5- cambiamento di spin e angolo di cabibbo di quark up

6-bosone Z° di collegamento ponte

questo tipo di stato potrebbe essere molto instabile,con tempi di dimezzamento  molto mutevoli, il tempo di crash dei tre elettroni  a formare il neutrone negativo, con rapidissimo decadimento, simile al decadimento della particella Z°,dipende dai campi di forze dove avviene il fenomeno

 

il  protone   è in una fase  congelata di formazione di neutrone, fermata dall’emissione di fotoni ultravioletti, con i tre elettroni ad orbitare  intorno al protone,in fase più  stabile del neutrone negativo, ma abbastanza veloce nel decadimento attorno ai 10-3sec

 

 il deuterio si forma attraverso  un elettrone   catturato superficialmente,o coppie di elettroni,che viene scambiato alternativamente da due protoni fra loro,

è questo scambio che lega il deuterio,e rende stabile il neutrone legato,che

appunto non decade perché costretto ad uno scambio continuo, e quindi diventa protone con una fase particolare,,cioè stabile

un  neutrone isolato, composto dall’accoppiamento superficiale  di protone ed elettrone  decade naturalmente  con tempi dell’ordine dei 900 secondi,

con formazione di un protone e un elettrone  positivo e un antineutrino,mentre  il decadimento inverso,da protone  a neutrone, non esiste normalmente

 

abbiamo un legame nucleare elettronico-magnetico diretto, non attraverso scambi di valenza  chimica

diverso è il caso  di entrata diretta con forze intensissime, dell’elettrone  singolo dentro il protone, con risposte diverse delle pareti e dei nuclei,  e il neutrone solitario formato in questo modo può esplodere con getti di particelle , gluoni ,mesoni e pioni violenti immediatamente

la forza repulsiva “ dentro” il protone si condensa in pioni,invece che in bosoni W° e Z°

 

fig13. tunnel superficiale magnetico di giunzione rosen-Josephson

 

il ponte si instaura  tra poli sud e nord dello spin magnetico

delle particelle

da notare che  per avere spin magnetico con polarità  compatibile,

 sud e nord magnetici,

 lo spin  del momento generale  del campo elettrico e della massa delle forze interne delle particelle deve essere  contrario

per questo la fusione  tra  protoni  avviene  attraverso la cattura in tunnel superficiale di elettroni con quark,

e più stabile  tra quark  che hanno spin magnetici opposti, ma lo spin ½ generale del protone rimane concorde

nel tunnel avviene la parte  più misteriosa della teoria,il cambio di energia elettro magnetica, di fotoni  in bosoni  W ed in bosoni singoletti B° neutri a formare bosoni Z°neutri di scambio con livelli energetici dei campi magnetici di interferenza sugli elettroni abbastanza alti

 

i fotoni subiscono questo cambiamento nel contatto con la forza elettrodebole repulsiva presente tra le pareti di separazione dei quark down ed up,

con formazione di coppie di W virtuali che si formano e si annichilano normalmente in tempi brevissimi, ma   riescono a produrre una forza tipo casimirr repulsiva abbastanza forte da dividere i quark down ed up

 

le perturbazioni scompaginano la produzione di coppie,allontanando momentaneamente  i singoli bosoni W ,a formare cyclotunnel di scambio con condensazione momentanea in forza di attrazione magnetica con scambio di neutrino e con un rigonfiamento geometrico del protone,

che aumenta  enormemente la sua sezione d’urto

 

abbiamo quindi due diversi effetti tunnel, causati da  spinte  energetiche diverse,

con livelli energetici” bassi”, abbiamo solo  l’effetto tunnel superficiale josephson-rosen, invece  di quello profondo a livelli energetici elevati tipo gamow

 

i legami  esterni  degli elettroni catturati   modificano  i livelli di carica dei quark interni, modificano le strutture geometriche di deformazione dei quark,

anche se preservano sempre la struttura della “pelle” delle particelle,

sempre a doppia parete, con i quark spalmati   a formare le pareti stesse,

e riescono a formare i ponti con attraversamento dello strato di forza elettro-debole repulsiva

                               i quark down ,   già presenti  sulla parete esterna ,anche se non coinvolti direttamente, possono essere modificati geometricamente dal campo magnetico dei cyclotunnel  degli elettroni  sul quark up, e protendere uncini magnetici abbastanza forti da potersi legare direttamente a quark up di altri protoni e creare legami più stabili di quelli elettronici, o anche più instabili

a seconda di molte casistiche, e formare  anelli nucleari  anche molto complessi ,i nuclei della scala di Mendeleev

 normalmente i nuclei stabili di materia sono costituiti da scambi di pioni  tra quark formati da tunnel profondi  prodotti da violentissime penetrazioni,,come da modello standard,molto più stabili dei legami  superficiali e possono  legare centinaia di nucleoni

i nuclei legati da cyclotunnel nucleari  superficiali, con elettroni catturati sono instabili e sensibili a fotoni a energie abbastanza basse,

prove effettuate con   irradiazione di fotoni  a frequenza di 1,3 Mw hanno dimostrato  evidenti accelerazioni di decadimenti di neutroni dentro i nuclei,

con trasmutazioni dei nuclei

i fotoni a queste energie riescono ad entrare nello strato  a forza elettro-debole  delle pareti,

e ad interagire con i bosoni W° e a modificare  i bosoni di scambio nei cyclotunnel  e a rompere i legami di  cyclotunnel

 

 

fig14. sezioni di neutrino  normale e con trasformazione in particella di scambio con carica

 debole-neutra  B °-nel caso che rimanga  legato in un bosone Z°,

se libero si trasforma alternativamente  da elettronico in muonico ,

e   si trasforma  acquistando uno   spin di corrente debole neutra con rilevamenti di massa diversi

 

nel cyclotunnel  un neutrino viene scambiato ,serve da  particella collante dentro il cyclotunnel, perché è deformato dalle cariche di forza  elettro-debole repulsiva dello strato intermedio tra quark,,viene trasformato dal fotone di decadimento orbitale

che lega  e trasforma l’elettrone e il quark up,

 quindi il neutrino non è “”liscio “” come al solito,con pochissima interazione con le particelle,

ma presenta uno spin magnetico- debole-neutro

nei nuclei di deuterio ionizzati, che  si scambiano alternativamente  l’elettrone

diventando neutroni e protoni con un ciclo  o fase

 i protoni legati ai neutroni sono particolarmente sensibili  all’azione di elettroni liberi, i quark down liberi sono molto protesi a catturare elettroni,

(molto di più che nei normali protoni H ionizzati )

 per effetto delle oscillazioni di scambio dell’elettrone  comune

gli elettroni liberi  entrano con effetto tunnel superficiale facilitato dalle forze magnetiche attrattive

nei poli del quark down libero, oppure il quark down si collega ad un quark up di un altro protone,

con un cyclotunnel simile a quello dell’elettrone,ma tendenzialmente più stabile

 

 i ponti di congiunzione derivati dagli effetti tunnel superficiali tra le particelle,

tra elettrone e protone ,sono costituiti da una colla formata dagli scambi di fotoni pesanti W  e Z,

che in questo caso sono attrattivi, ma possono diventare rapidamente  repulsivi, per questo il neutrone singolo  isolato decade rapidamente in protone ed emette un elettrone, e un antineutrino

 all’instabilità contribuisce  la discordanza di spin dei due quark down con lo spin maggioritario del neutrone sulla pelle esterna

la prevalenza nello scambio  dei fotoni pesanti,bosoniW quando diventa repulsiva,il bosone W+ in W- per cambio di spin,

cambia  lo stato dell’elettrone incollato, che   si stacca immediatamente dal ponte con i quark ,che si trasforma da down in up, con cambio di spin e riattraversamento della doppia  parete interna,il neutrino diventa anti e viene emesso

e il neutrone ridiventa protone

possiamo intervenire esternamente  sul ponte con irraggiamenti di fotoni a particolari frequenze,

che modificano lo scambio di fotoni interno  al ponte e  fanno decadere rapidamente

 i nuclei  irraggiati  e scollano i neutroni dai protoni

rimandiamo all’ultima sezione  un tipo di pila a decadimento radioattivo accelerato

 

                                            TIPOLOGIE DI NEUTRONE

 

 

fig15.neutrone normale veloce  con carica 0 e decadimento  beta normale a 900sec

il neutrone veloce a carica 0  ha un decadimento beta  normale e bassa probabilità di assorbimento nei nuclei

 

fig16.tipologie di neutroni lenti negativi con cyclotunnel a doppio elettrone  a carica elettrica –1/3 e mutazione rapida in neutrone negativo  a carica –1 e decadimento rapidissimo

 

i neutroni  in figura, idealizzati in forma euristica,rappresentano

la cattura magnetica di elettroni da parte di protoni

l’elettrone decadendo  dall’orbita base  di Bohr,oppure in coppia dall’orbita  base,

non cede energia con fotoni ultravioletti verso l’esterno,

ma  l’energia in surplus  viene  ceduta con ponte superficiale all’interno del protone,

si legano con bosoni W e cambiano gli angoli di weinberg,

e cambia lo stato del quark a cui si lega, da up a down con trasformazione dell’angolo di Cabibbo, e aumenta la massa del protone

trasformandolo in neutrone lento  naturale, con proprietà magnetiche   che lo rendono facilmente incollabile  ad altri protoni

 

la tipologia geometrica  del neutrone lento con elettroni catturati è diversa dalla tipologia del neutrone veloce,che  trasportando energie meccaniche  eccedenti superiori, è conformato in  maniera da non presentare magnetizzazione molto alta,

con un solo elettrone catturato,

 il quark down libero non protende ponti di congiunzione  magnetica  pronunciati,

e non riesce  a collegarsi con  un altro elettrone e con altri protoni

 solo se subisce diversi urti con nuclei di acqua, o carbonio,diventa lento

riesce a cambiare energia dinamica in energia di legame  e cattura un altro elettrone ,

ricambia lo tipologia geometrica,

lo stato di eccitazione della pelle interna ed esterna e riesce a fondersi con i protoni,

 riesce a creare il ponte superficiale o tunnel di scambio tra il quark down libero con un  elettrone,

 

la topologia geometrica del neutrone rallentato  potrebbe essere diversa da un neutrone nato già lento anche se hanno catturati sempre due elettroni

nel neutrone rallentato abbiamo  il secondo quark down sulla parete esterna, quello  non modificato dal cyclotunnel, ma  influenzato magneticamente dallo stesso,   a protendere  un ponte di giunzione ,con altri quark,

 

abbiamo la tipologia di neutroni lentissimi termici  ,con energie inferiori a 0.025ev,

per cattura di tripletti di elettroni

i tripletti di elettroni sono costruiti dalla cottura del plasma con microonde, e per rimanere uniti, cambiano parte della carica elettrica in energia di legame ed hanno carica complessiva –5/3

i tripletti di elettroni si legano ad un quark up,lo trasformano in down, trasmigrano e cambiano gli altri due quark, danno carica negativa –2/3 al neutrone  prodotto, danno al neutrone un surplus di massa di 0.3Mev,e lo fanno decadere in 10-9sec  in protone, tre elettroni,tre antineutrini e tre fotoni ultravioletti

nel neutrone  nato lento  con accoppiamento di due elettroni, e con energie termiche inferiori a 0.025ev abbiamo un forte uncino magnetico nel quark down libero, fortemente influenzato dal primo, a creare facili collegamenti con  quark up di altri protoni direttamente e con perdita di un elettrone  con radiazione  come da normali  fusioni ,ma rapidamente l’elettrone accoppiato si rompe,ricaccia il down e lo trasforma in up,porta l’up  rimanente in  superficie, e carica il neutrone  da 0 a –1 rendendolo estremamente instabile e con decadimento beta non standard

la rappresentazione  geometrica è molto semplificata,

anche  se lo rappresentiamo come un piatto elongato, con almeno due assi di spin,

e altre possibili deformazioni, siamo lontani dalle possibili enormi quantità di topologie che il neutrone può assumere

i neutroni  vengono normalmente differenziati solo dalla velocità di propagazione

molti problemi possono essere risolti se  definiamo  delle differenze topologiche  e di composizione tra i  i neutroni

 

fig17.  sezione di neutrone  in cyclotunnel  con un elettrone catturato

il neutrone veloce ha  un solo elettrone catturato e ponti di contatto  dello spin magnetico molto piccoli e diventa difficile accoppiarlo in ponte superficiale magnetico  con altre particelle

 

il neutrone nato lento ha due elettroni catturati e  produce legami  facili, anche se  in alcuni casi instabili, e  comunque produce legami  tra quark down ed up diretti che sono  fondamentali per la costruzione di nuclei complessi ad alto numero atomico

 

il neutrone rallentato ha due  o tre elettroni catturati  e  si lega  con ponti elettronici facili

 

 abbiamo quindi

-neutroni veloci, difficili da fondere con  protoni e nuclei,composti da 1 elettrone  e 1 protone con 1 quark up trasformato in down  con cyclotunnel a carica neutra

-neutrone nato lento,con 2 elettroni ,catturati magneticamente   in coppia con alto potere di fusione .a rapida trasformazione e

con il quark down  non direttamente  interessato dal tunnel,  fortemente influenzato, proteso ad estendere un forte uncino magnetico per saldarsi a quark up di altri protoni con carica negativa –1/3

-neutrone rallentato- con 2 elettroni catturati , m con un tempo di dimezzamento  più rapido  perché non stabile nei legami di distribuzione interna delle cariche elettriche- magnetiche dei quark down ed up,  legati con cyclotunnel,con carica -1

 

possiamo  costruire con molta facilità neutroni  lenti  in plasma  diversi, senza bisogno di  energie molto alte di ciclotrone,  sfruttando  il collegamento in tunnel superficiale con ponte di rosen-einstein magnetico di elettroni con elettroni, di elettroni con  quark dei protoni,di  quark di neutroni con  quark di protoni  

i neutroni veloci, possono  diffondersi, e urtare contro nuclei di acqua, e possono  cambiare energia  meccanica di velocità in energia di legame,  per catturare un secondo elettrone,  e diventare lenti 

 

 I TEMPI DI DECADIMENTO DEL NEUTRONE

 con misure accurate della vita media del protone

potremmo falsificare  la teoria cyclotunnel  e trovare che  il decadimento beta dei neutroni  nati lenti  in cyclotunnel è molto più breve di quelli veloci,

 

fig18.   sezione di neutrone con decadimento  beta  in protone,elettrone,antineutrino

con  cyclotunnel rosen-josephson con tempi di 900sec.

 

i neutroni legati ai protoni non decadono, perché si scambiano tra loro, con il collegamento superficiale degli elettroni catturati in ponte di giunzione

sfruttando l’energia di decadimento orbitale dall’orbita base per legarsi con  quark up, cambiarli  e con fasi caratteristiche , scambiare gli elettroni catturati con il protone, e diventare protone  e neutrone continuamente

fig19.decadimento beta  cyclo  con rilascio di  due elettroni  ,due fotoni radiazione ultravioletta e due anti neutrini in tempi di dimezzamento di 10-9sec.

 

differenti tipologie sono la causa di tempi differenti di decadimento

il neutrone a carica negativa –1 decade in tempi brevissimi in protone con emissione di due elettroni gamma,inoltre  è difficilissimo trovarlo isolato, perché  ha un potere di assorbimento e di legame con protoni  altissimo,dato dalla somma dell’attrazione elettrica e dalla forza forte

praticamente la carica negativa lo rende simile per tempi di decadimento ad un muone, 

fig20.decadimento velocissimo di un neutrone  prodotto dalla fusione di un tripletto di elettroni a carica –2/3, in meno di 10-9sec,con tre elettroni,tre anti-neutrini,e fotoni ultravioletti

 

 

FALSIFICAZIONE DELLA TEORIA DEI DIVERSI TIPI DI NEUTRONE

 

possiamo falsificare questa teoria studiando i tempi di decadimenti dei neutroni a seconda se sono veloci o lenti, lenti dovrebbero decadere  in tempi molto più brevi,,

il neutrone lento deve avere massa maggiore,pari ad un elettrone,del veloce

inoltre,abbandonando solo per questo caso ,la trattazione  a corpuscolo,le fasi d’onda caratteristiche di risonanza dei neutroni,se veloci, lenti o rallentati, a causa dei diversi legami dei quark down tra loro e con elettroni dovrebbero essere diverse e comportarsi diversamente alle lunghezze d’onda di  fotoni di irraggiamento

e avere caratteristiche particolari di risonanza

anche  i collegamenti diretti quark  down ed up di neutroni negativi,hanno caratteristiche particolari di risonanza e potremmo riuscire a individuare le tabelle con le caratteristiche di risonanza di ogni specifico legame nucleare 

 

esperimenti della conformazione di  distribuzioni su due piani di cariche  negative e positive nei neutroni confermano la tesi rabazon della conformazione in”” due pelli “”del  mini buco nero  formato dal protone, anche se accoppiato ad un elettrone  come in questo caso a formare un neutrone

il neutrone non ha un nucleo , come inteso dai conduttori dell’esperimento,ma doppia pelle su cui sono spalmati i quark,con diverse distribuzioni di carica, e con i quark in ponte con elettroni catturati e sottoposti a  fasi di scambio che rende le due pelli lievemente cariche in modo diverso

i quark up sono sulla pelle interna,i down sull’esterna

all’interno  profondo abbiamo vuoto repulsivo elettro-debole, pronto a condensarsi in pioni,che attraversano e modificano la pelle  protonica e come vettori di forza forte  costruiscono  e fondono i nuclei della materia

 

  i PIONI sono la manifestazione della condensazione della forza forte perturbata da  particelle  entrate con tunnel profondo,nell’interno del protone,

mentre i bosoni W sono la condensazione  di energia elettro-debole  dello strato intermedio della pelle protonica e fondono elettroni e quark con collegamenti più intrinsecamente deboli e instabili  di quelli formati dai pioni tra quark

 

abbiamo dimostrato come sia possibile estendere  il modello di sezione d’urto  dei nuclei e dei neutroni  come un nuovo effetto tunnel  superficiale

abbiamo dimostrato come sia possibile produrre neutroni lenti, e fusioni  con livelli energetici molto bassi

possiamo dimostrare con possibili falsificazioni come il modello standard ,possa essere esteso e migliorato proponendo una diversa geometria  per la distribuzione dei quark e delle forze  all’interno del protone

il modello a goccia dei nuclei, molto buono per i tempi, di gamow , è stato esteso anche  al protone e ai componenti interni del protome,

sbagliando, inoltre anche i nuclei possono essere diversi dalla forma a goccia, e legarsi in maniere complesse come vedremo negli esperimenti che sono illustrati negli articoli seguenti

le tecnologie per sfruttare questo  tipo di tunnel superficiale sono abbastanza semplici  e non molto costose come vedremo in altre sezioni

 

il contrasto di spin maggioritario dei protoni /neutroni,particelle a massa elevata, causa l’espulsione immediata dell’ elettrone di collegamento  con effetto di  diminuzione di massa del quark down legato in up,con energia  dei fotoni pesanti W e elettro-deboli che cambiano di stato,liberano l’elettrone  e cambiano la polarità della giunzione magnetica, poli uguali si respingono e si rompe immediatamente con rilascio di elettroni ed anti-neutrini

lo spin maggioritario dei protoni/neutroni  collegati deve essere concorde,

per  essere stabile

 

  l’elettrone riesce  a mantenere i collegamenti in tunnel con spin contrari, perché si lega con i quark,che hanno spin diversi,e  rende  concordi lo spin generale dei protoni,

 

l’elettrone,  avendo al suo interno molta meno forza di repulsione elettro-debole e massa di un protone,  rimane relativamente stabile anche  se si lega con un altro elettrone e riesce comunque a supportare un ponte  con particelle con spin maggioritario contrario

il neutrone è intrinsecamente instabile , perché non riesce a controllare lo spin discorde dei due quark down  sulla sua superficie,e inoltre il quark down  libero dal tunnel viene modificato a protendere un uncino magnetico a cercare un quark up in un altro protone

 il neutrone riesce a rimanere stabile quando ha cambio continuo in fase di spin discorde di un  quark down  in concorde up ,grazie allo scambio in fase  attraverso il ponte  di giunzione di un elettrone con un protone e al cambio continuo  di quark da up a down e viceversa attraverso un pione,attraverso un tunnel profondo

 

prova di laboratorio della formazione di deuterio instabile

 

il grafico seguente è la rilevazione dell’emissione di onde radio  nella  fascia del deuterio eccitato, prova  avuta in cella ad acqua leggera, a bassissima concentrazione di deuterio,

che rileviamo solo nella fase di plasma,  prima e dopo il deuterio disparisce e torna a livelli normali

sospettiamo che picchi a 117 Mhr e533Mrh trovati,se non sono echi casuali degli strumenti  possano indicare formazione di neutroni anomali e particelle elettroniche frazionarie

 

fig21.spettro onde radio emesse dal plasma nella pila al plasma beta veloce(effetto remond) scoperto da Renzo Mondaini

 

nella figura si hanno 10 db per cm in asse verticale e 200 MHr per cm in asse orizzontale

il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr

abbiamo lo stesa emissione radio con qualsiasi  concentrazione iniziale di deuterio nella soluzione

lo spettro indica una forte emissione radio  da parte dei nuclei di deuterio ,molto più numerosi ed eccitati rispetto al normale numero disperso di deuterio in acqua leggera

il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr

abbiamo lo stesa emissione radio con qualsiasi  concentrazione iniziale di deuterio nella soluzione

questo ci indica con sicurezza che il deuterio eccitato è formato da nuclei anomali a rapido decadimento  di protoni di H e neutroni anomali

la concentrazione del deuterio rimane la stessa anche dopo  lo spegnimento del plasma, a conferma del rapido decadimento del deuterio anomalo,pari a 10-3sec

 

 

Microvortici  in soluzione elettrolitica

abbiamo ipotizzato come  la creazione di minivortici o turbolenze  nel plasma innescato dalle reazioni di produzione di  neutroni negativi, e in modo particolare nei canali termoionici che si formano  tra il catodo e gli ioni  pesanti  della soluzione che innescano il plasma, e che questi minivortici  possano produrre neutroni normali  con solo un elettrone, a carica zero

 

i microvortici sono prodotti dalle fluttuazioni del plasma, hanno dimensioni molto piccole,dell’ordine dei micron, sotto l’effetto  delle microonde e di irraggiamento di neutroni , aumentano le dimensioni fino all’ordine del millimetro, e poi implodono con produzione di elementi  di trizio e d altri prodotti derivati da fusione

 

nell'interno del liquido  e nell’interno dei canali termoionici di scarica del condensatore  si creano  delle minuscole bolle, non più grandi del punto che si trova alla fine di questa frase. Subito dopo, utilizzando un fascio di ultrasuoni, le bollicine sono  rapidamente ingrandite fino a raggiungere un diametro di circa un millimetro, e poi fatte implodere.

Il fenomeno è noto come sonoluminescenza, poiché si conclude con l'emissione di un flash luminoso
nel nostro caso abbiamo  la creazione di  neutroni negativi a rapido decadimento beta  che bombardando la soluzione  aumentano l’effetto microbolle e si accende il plasma sommerso

La sonoluminescenza è ancora parzialmente misteriosa ma si pensa che all'interno delle bolle si raggiungano pressioni e temperature molto elevate, paragonabili a quelle capaci di innescare la fusione nucleare con la formazione di trizio, un'altra variante pesante dell'idrogeno, e l'emissione di una pioggia neutroni ad alta energia. In altre parole, il marchio dell'avvenuta fusione dei nuclei di deuterio.

 

 

possiamo inferire che  un meccanismo simile di produzione di microvortici nei canali termoionici prodotti dall’effetto condensatore,possa produrre neutroni lenti particolari, che innescano il meccanismo  del plasma beta

ricostruzione geometrica euristica delle condizioni di un plasma elettrolitico sommerso

possiamo trattare  l’elettrone come mini buco-nero con carica elettrica, e il protone  come  un mini buco nero con più di una carica elettrica al suo interno, o meglio sulla superficie dell’orizzonte degli eventi

possiamo ipotizzare che questi buchi neri sono in equilibrio termico, non hanno uno spettro termico di evaporazione di Hawking,sono stabili,,

e questa condizione  è data dalle deformazioni spaziali che  non li rendono simili a sfere ,ma  a piatti ellissoidali,

le deformazioni geometriche sono causate dalla rotazione ,spin, e dalle cariche elettriche e di forze deboli ,forti , gravitazionali, e magnetiche  che sono contenute nel loro orizzonte d’eventi 

unificare   due mini buchi non è certamente facile, possiamo accoppiarli  con qualche trucco, per unificarli brutalmente uno dentro l’altro occorrono energie elevatissime

 

 

possiamo usare i modelli matematici studiati per analizzare i buchi neri e  unificarli alla matematica  per le forze nucleari e ottenere una enorme semplificazione dei calcoli necessari

 

possiamo aprire una chimica nucleare completamente nuova,

con legami  di superficie   nucleare diretta con elettroni, invece che con i normali legami di valenza di scambio  orbitale di elettroni e con legami diretti di quark tra loro

la nuova chimica nucleare magnetica-elettrica ci permette trasmutazioni  di elementi,fusione di atomi ed  energia  con produzione di neutroni a basso costo,

con condizioni energetiche molto facili da raggiungere e impianti tecnologici semplici e  con dimensioni molto compatte

 

possiamo superare il modello standard,ammettendo legami diretti con trasformazione di energia magnetica  dentro  un tunnel  di giunzione in forza forte e bosoni di incollaggio  tra elettrone e quark up,a formare  neutroni e a contribuire a formare nuclei complessi,con campi di energia molto più bassi di quelli indicati dal modello standard

il modello standard  non viene  sconfessato,  i modelli di scambio dei nuclei basati sui pioni sono sempre validi,

 di gluoni con quark di colore diverso,continuano ad essere validissimi,

cambiamo solo la rappresentazione geometrica, il calcolo basato sui colori viene semplicemente ad essere lo stesso su conformazioni geometriche diverse,

 abbiamo  diverso solo il caso di interazione elettroni e quark con spin magnetici orientati in modo diverso per i tunnel su superficie tra quark e elettroni

dobbiamo estendere il modello standard al ponte superficiale magnetico a basse energie per poter comprendere i fenomeni  di laboratorio che si svolgono attorno ai nostri occhi

 

conclusioni

il Modello Standard è la versione moderna, aggiornata, e relativamente completa ed efficace del vecchio modello  tolemaico dell’universo ad epicicli

 

  il buon vecchio modello standard deve essere sottoposto a lifting matematici sempre più complessi,per dare conto di nuove osservazioni e misure sempre più accurate,

come il buon vecchio modello ad epicicli diventava sempre più astruso e complicato ad ogni nuova osservazione

 

siamo in una fase  di transizione simile a quella di Galileo e Keplero,

dobbiamo accettare una  nuova visione geometrica semplificatrice alla base del modello standard,per poter rendere conto delle nuove osservazioni in maniera semplice ed efficace,rendendo i calcoli  matematici  molto  più efficaci

 

come il modello ad epicicli,il modello standard non riesce a produrre predizioni accettabili,

senza un enorme numero di calcoli e correzioni ad hoc,

non ha predetto  forze come la repulsione cosmica,

fenomeni  come la fusione fredda,

e quindi deve essere superato da una nuova teoria

 

il Modello Standard può essere superato ed avere  una semplificazione enorme dei calcoli e delle renormalizzazioni per la comprensione dei fenomeni  tra particelle alla scala di un fermi se prendiamo in considerazione queste ipotesi:

-libertà asintotica  come espressione di una generale proprietà di tutte le forze

e  definizione di una proprietà generale di forza repulsiva che impedisce  all’auto interazione delle particelle di assumere valori infiniti,ma sempre finiti e calcolabili

 - possibilità di tunnel superficiali tra particelle,con distinzione dai tunnel profondi canonici 

- una diversa  comprensione geometrica dei fenomeni,con apparente aumento della complessità  delle rappresentazioni,e con un enorme semplificazione dei calcoli matematici che li definiscono

- il diverso approccio matematico  che comprende la rappresentazione

 delle particelle come buchi neri,

a radiazione termica congelata e con infinite possibilità di conformazioni topologiche e quindi unifica  diverse  matematiche

-una  migliore distinzione teorica di base che  definisce  la possibilità di indagare  i fenomeni fisici   definendoli come casualità-condizione di corpuscoli-

o come  localizzazione-condizione di onda-

-una definizione migliore delle due forze di base, unificando gravità e  forza nucleare forte  in attrattiva, forza elettromagnetica e forza nucleare debole in forza repulsiva

 

la confusione  generata dal modello standard che ambiziosamente cerca di trattare insieme le due condizioni complementari,e  paga il prezzo dell’aggiramento dei principi di Bohr ed Heisenberg con una impossibilità pratica di trattare  i fenomeni senza trovarsi in una miriade di infiniti assolutamente incerti,

assomiglia  in qualche modo alla confusione e complessità   del modello ad epicicli medioevale,

dove non erano sbagliate le regole matematiche, ma  sbagliato il modello geometrico di base su cui era edificato l’edificio matematico,

il modello ad epicicli era troppo complesso e lontano da un modello  geometrico logico e semplice per poter dare una accettabile rappresentazione matematica  della nostra complessa realtà

 

 

 

 

parte seconda

teoria generale rabazon

 

Giancarlo Gazzoni

 

in questi articoli

dimostreremo in forma euristica e topologica come sia possibile

costruire e fondere neutroni e nuclei   atomici

con tunnel superficiali, o ponti di contatto josephson-rosen

nucleari a basse energie

 

produrremo  e commenteremo prove di laboratorio effettuate  che  confermano la teoria rabazon

e che possono falsificarla o confermarla

 

produrremo prove di laboratorio effettuate da molti eminenti ricercatori, con le enormi energie dei ciclotroni canonici e dimostreremo come possano essere di valido supporto alle nostre teorie di modello di protone e di produzione di neutroni negativi lentissimi  ad altissima sezione d’urto , e con tempi di decadimento brevissimi

 

per dimostrare questa tesi dobbiamo abbandonare le visioni geometriche platoniche, che semplificano  la natura,ma possono anche deformarle al punto tale da renderle troppo lontane  dalle forme geometriche dei fenomeni nucleari

dobbiamo abbandonare la visione degli atomi come sfere, perfette e simmetriche ed uguali ed accettare  che le particelle hanno forme complesse ,topologie mutevoli e deformate dai campi esterni di forze  e dai campi interni,

non simmetriche e non riducibili a forme  sempre semplici come piramidi  o cubi,

molto più complesse del modello a goccia di Gamow

il modello a goccia  ha funzionato benissimo , sopratutto per la descrizione dei nuclei, e modificato  con il modello a shell regge ancora bene  alle prove del tempo

 l’estensione intuitiva del modello a goccia  che  si è fatto per il protone , ci  ha portato su una strada completamente sbagliata

 

dobbiamo riprendere il modello a shell e riproporlo con le dovute modifiche anche per i quark dei protoni

 

fig1.modello geometrico di protone

 

                 per una più profonda comprensione dei complessi fenomeni  che avvengono sul protone, dobbiamo rifarci al modello a due pareti(shell) separate da un sottile strato di forza repulsiva mediate da particelle W neutre , e il centro completamente vuoto,riempito da forza repulsiva sempre mediata da coppie di particelle W° e anti W° in costante creazione ed annichilazione

possiamo inferire come le particelle,elettroni, quark, neutrini

possano essere mini buchi neri con costanti di energia uguali, irriducibili, senza evaporazione termica, con eccedenze meccaniche di cariche,momenti di spin, ecc.

irriducibili e deformate dalle forze  dei campi a cui sono sottoposte,

virtuali e non.

                 le costanti di energia uguali non ci deve far pensare che rendano uguali anche le forme geometriche delle particelle che le trasportano

gli integrali dei cammini  mostrano che se le particelle sono topologicamente

deformate in forme praticamente infinite,,hanno comunque non riducibili

propietà di carica e di massa, e di momenti di spin costanti nelle varie particelle

anche Hawking  ha accettato il congelamento della radiazione termica

sono le deformazioni   degli elettroni   e dei quark che permettono  fusione  e trasformazione nucleare a bassi livelli di energia dinamica e termica

permettono  effetti tunnel  con termini di Gamow enormemente grandi, dell’ordine di 10 +50 volte con tunnel di giunzione tra elettroni e quark  tipo josephson,

che esplicano i loro effetti non solo a temperature bassissime a produrre  superconduttività e super fluidità,

ma anche a relative alte temperature in plasma elettromagnetici

 

la forza repulsiva permette di definire  in maniera fisica  il procedimento di  renormalizzazione  con eliminazione degli infiniti tramite sottrazione,

procedimento che funziona, ma non ha spiegazioni , solo l’irragionevole tendenza della natura a seguire  le leggi matematiche

 

fig2.formula euristica dell’energia di repulsione

 

Edil = energia dilatazione

h = costante di plank

Tim = temperatura misurata  spazio esterno

Tm = temperatura  volume misurato

Lplk = lunghezza di plank

Lmis = lunghezza raggio distanza dalla misura

Plk = raggio di Plank

Rmis = raggio volume spazio misurato

Splk = tempo di plank

Smis = tempo durata misura

 

l’espediente di liberarsi degli scomodi infiniti che affliggono le teorie di QED  e QCD ha una base fisica

possiamo  eliminare  gli autoinfiniti delle partcelle autointeragenti con se stesse, e con la sottrazione degli infiniti di auto interazioni con i campi e le particelle virtuali,perché la sottrazione è dovuta alle forze contrastanti attrattive gravito-forti e repulsive elettro-deboli

abbiamo una legge euristica che quantifica la resistenza naturale della natura  ai tentativi di delimitarla e misurarla

                   L’auto interazione  del campo elettrico dell’elettrone con sé stesso dà infinito,l’elettrone dovrebbe avere massa infinita,energia infinita, ecc..

il sistema delle renormalizzazioni di sottrarre un infinito dall’altro, in modo da raggiungere un valore finito di massa ed energia dell’elettrone ha spiegazione fisica perché è l’equilibrio tra le forze 

auto-attrattive  e le forze auto-repulsive che rende la massa dell’elettrone un valore finito misurabile

dovrebbe  funzionare anche se non sapessimo la risposta, e trovare il valore  in maniera  indipendente ad esempio del momento magnetico dell’elettrone

 in questo caso la massa nuda dell’elettrone,viene ad avere significato fisico, non dobbiamo aggiungerla alla massa infinita dell’auto-interazione, e sottrarla dall’infinito risultante

al campo associato magneto-elettrico  dell’elettrone,con annullamento degli infiniti e

risultante massa nuda

                  dobbiamo pensare che infinito +qualcosa meno infinito diano qualcosa, per virtù matematica,invece abbiamo una forza di attrazione  che si oppone ad una forza di repulsione, annullandosi

non è più elegante?la scoperta fondamentale su come funzionano le cose non può essere solo una oscura accettazione di un teorema matematico ,anche discutibile,

come  prendere una somma di infiniti, aggiungere un valore misurato a parte, e sottrarre un’altra somma di infiniti per ottenere il valore misurato

 

 le proprietà dello spin magnetico degli elettroni  permettono ponti di contatto con

le deformazioni geometriche dei quark up interni dei protoni, le deformazioni interne  con spin magnetici  che influenzano anche  i quark down già presenti sulla parete esterna e che rendono possibili le fusioni e le trasformazioni dei protoni in neutroni e in nuclei complessi,che possono contenere  centinaia di protoni e neutroni

è la geometria  delle due pareti   e il tunnel di Rosen-Einstein –Josephson dell’elettrone che permette la trasformazione di fotoni   in bosoni W e trasformazione di neutrini

 

 fig3 Magnetic Tunnel Junctions (MTJs)

tunnel superficiale o ponte  o punto di contatto tra particelle

il ponte si instaura  tra poli sud e nord dello spin magnetico

delle particelle

da notare che  per avere spin magnetico con polarità  compatibile,

 sud e nord magnetici,

 lo spin  del momento generale  del campo elettrico e della massa delle forze interne delle particelle deve essere  contrario

per questo la fusione  tra  protoni  avviene  attraverso la cattura in tunnel superficiale di elettroni con quark,

e più stabile  tra quark  che hanno spin magnetici opposti, ma lo spin ½ generale del protone rimane concorde

nel tunnel avviene la parte  più misteriosa della teoria,il cambio di energia elettro magnetica, di fotoni  in bosoni  W ed in bosoni singoletti B° neutri a formare bosoni Z°neutri di scambio con livelli energetici dei campi magnetici di interferenza sugli elettroni abbastanza alti

 

fig4. doppietto di cooper di elettroni, pronti ad unirsi con un altro elettrone  in tripletti

 

i fotoni subiscono questo cambiamento nel contatto con la forza elettrodebole repulsiva presente

tra le pareti di separazione dei quark down ed up,con condensazione momentanea in forza di attrazione magnetica con scambio di neutrino

 

fig5.ponte  di congiunzione elettrone –quark up con perturbazione di coppie virtuali di W

 

                              la cattura superficiale di elettroni avviene  per contatto tra un quark up e un elettrone , che modificano  la struttura interna del quark,da up a down,lo trasportano da una pelle all’altra attraverso lo strato di energia repulsiva elettro-debole,gli cambiano spin,e   trasformano il protone in neutrone

oppure con livelli energetici più bassi ,di coppie di elettroni  ,con trasformazione  dei fotoni in perturbazioni W+ e W- in bosoni di scambio e trasformazioni degli elettroni in neutrini e

con modifiche del cyclotunnel e delle modalità di scambio e forse dei decadimenti beta

 

anche il quark down  già presente sulla parete esterna ,viene modificato  geometricamente  dal cyclotunnel e si protende con ponte magnetico  fuori dal protone in ponti di giunzione magnetica

 

fig6.tripletto di elettroni a carica frazionaria –5/3 costruiti nel plasma con microonde opportune a 533Mhr

 

gli elettroni uniti in tripletti hanno carica frazionaria, perché la carica elettrica tende ad autocancellarsi  con l’opposizione degli spin e la miscelazione di spin nuovo risulta essere a carica frazionaria,anche se  le tre cariche continuano ad esistere

 

il contrasto di spin maggioritario dei protoni /neutroni,particelle a massa elevata, causa l’espulsione immediata dell’ elettrone di collegamento  con effetto di  diminuzione di massa del quark down legato in up,con energia  dei fotoni pesanti W e elettro-deboli che  cambiano la polarità della giunzione magnetica, poli uguali si respingono e si rompe immediatamente e rilascio di elettroni ed anti-neutrini

lo spin maggioritario dei protoni/neutroni  collegati deve essere concorde,

per  essere stabile

fig7.tunnel tra tripletto e quark up con bosoni di scambio Z° e B°

 

1-tripletto di elettroni carica –5/3

2-quark up carica +2/3

3-interno protone

4-strato di energia repulsiva  con produzione di coppie di W° e antiW°

5- cambiamento di spin e angolo di cabibbo di quark up

6-bosone Z° di collegamento ponte

 

  l’elettrone riesce  a mantenere i collegamenti in tunnel con spin contrari, perché si lega con i quark,che hanno spin diversi,e  rende  concordi lo spin generale dei protoni,

l’elettrone,  avendo al suo interno molta meno forza di repulsione elettro-debole e massa di un protone,  rimane relativamente stabile anche  se si lega con un altro elettrone e riesce comunque a supportare un ponte  con particelle con spin maggioritario contrario

la carica elettrica si miscela e risulta frazionaria

 

il neutrone è intrinsecamente instabile , perché non riesce a controllare lo spin discorde dei due quark down  sulla sua superficie,e inoltre il quark down  libero dal tunnel viene modificato a protendere un uncino magnetico a cercare un quark up in un altro protone

 il neutrone riesce a rimanere stabile quando ha cambio continuo in fase di spin discorde di un  quark down  in concorde up ,grazie allo scambio in fase  attraverso il ponte  di giunzione di un elettrone con un protone e al cambio continuo  di quark da up a down e viceversa attraverso un pione,attraverso un tunnel profondo

abbiamo inoltre, anche la possibilità di avere collegamenti cooper tra tripletti di elettroni, con formazione di una particella carica frazionaria –5/3,

che si collega ad un quark up, rende una massa superiore di circa +0.3Mev al neutrone prodotto, quindi non ha bisogno di nessuna spinta  energetica per formare il neutrone ,

necessarie invece per il bilancio energetico di -0.7Mev  per la cattura di un singolo elettrone , e di -0.2Mev  per la cattura di un doppietto di elettroni

il neutrone formato così facilmente con tre elettroni,, è però estremamente instabile e decade in miliardesimi di secondo, per il decadimento tipico della Z°, emettendo tre  elettroni, ed energia con fotoni ultravioletti, ,

con lunghezza d’onda compresa tra l’orbita base e 10-13cm, e tre antineutrini per non violare il numero leptonico,

 

fig8.neutrone con cattura di tripletto di elettroni a carica  complessiva negativa –2/3

 

                  abbiamo la tipologia di neutroni lentissimi termici  ,con energie inferiori a 0.025ev,

per cattura di tripletti di elettroni

                   i    tripletti di elettroni sono costruiti dalla cottura del plasma con microonde, e per rimanere uniti, cambiano parte della carica elettrica in energia di legame ed hanno carica complessiva –5/3

                     i tripletti di elettroni si legano ad un quark up,lo trasformano in down, trasmigrano e cambiano gli altri due quark, danno carica negativa –2/3 al neutrone  prodotto, danno al neutrone un surplus di massa di 0.3Mev,e lo fanno decadere in 10-9sec  in protone, tre elettroni,tre antineutrini e tre fotoni ultravioletti

nel neutrone  nato lento  con accoppiamento di due elettroni, e con energie termiche inferiori a 0.025ev abbiamo un forte uncino magnetico nel quark down libero, fortemente influenzato dal primo, a creare facili collegamenti con  quark up di altri protoni direttamente e con perdita di un elettrone  con radiazione  come da normali  fusioni ,ma rapidamente l’elettrone accoppiato si rompe,ricaccia il down e lo trasforma in up,porta l’up  rimanente in  superficie, e carica il neutrone  da 0 a –1 rendendolo estremamente instabile e con decadimento beta non standard

 

       la coppia legata con cyclotunnel ad un quark up,alla trasformazione dell’up in down,

 si rompe  e l’elettrone  liberato si sposta  sulla pelle protonica verso il ponte proteso del quark down libero, lo costringe  a spostarsi nella parete interna per  repulsione di coloumb e a trasformarsi in up,

si collega in ponte  con il quark up interno, con formazione di W + e- di scambio e diventa a carica 0 e negativa –1 in fase di coniugazione di carica,

il caricamento negativo  a fasi del neutrone, che assomiglia ad un anti protone senza esserlo. gli permette una  enorme facilità di legarsi a qualsiasi cosa,soprattutto ai protoni liberi di idrogeno  H+,ma anche ai protoni dei nuclei di tungsteno superficiali ,magari che hanno appena perso un elettrone per effetto termoionico,

 di un catodo,con le transmutazioni del caso,anche se i nuclei prodotti

hamnno tempi di decadimento molto rapidi,superiori alle normali tabelle di decadimento

 

           gli elettroni riescono con la loro carica magnetica irriducibile a creare la colla necessaria  per unificare i protoni e i nuclei atomici

            il tunnel a giunzione magnetica  riesce a cambiare l’energia  di decadimento elettromagnetica,con l’attraversamento della separazione  delle due pareti dove sono spalmati i quark,piena di energia repulsiva elettrodebole,in bosoni attrattivi di energia e lega relativamente in maniera stabile  l’elettrone ed un quark up del protone

 

esperimenti di conferma della facilità di produzione di particelle elettroniche a carica frazionaria

 

Fisici italiani scoprono nuova particella elettronica

 

 Si tratta di una particella con carica frazionaria, per molti versi simile ad un elettrone ma con una carica che è una frazione della carica elettronica    

 

Ricercatori del Centro NEST (National Enterprise for Nanoscience and Nanotechnology) dell'Istituto Nazionale di Fisica della Materia INFM presso la Scuola Normale di Pisa, hanno realizzato per la prima volta al mondo un dispositivo elettrico a semiconduttore basato su nuove particelle simili all'elettrone, ma con carica frazionaria. Il lavoro, pubblicato su Physical Review Letters, rappresenta la conferma di alcune rivoluzionarie teorie sviluppate a partire dagli anni '80 e apre la strada allo sviluppo dell'elettronica frazionaria, cioè di una nuova classe di fenomeni fisici. Questo permette un avanzamento generale delle conoscenze anche applicative in svariati campi dell' elettronica.Gli autori della scoperta hanno progettato un particolare nanodispositivo a semiconduttore capace di indurre il movimento di queste particelle di carica frazionaria tra due nanoelettrodi posti a distanza di poche centinaia di nanometri (un nanometro è un miliardesimo di metro). Diversamente al caso di elettroni, il passaggio delle particelle a carica frazionaria dà origine ad una nuova caratteristica corrente-tensione che è stata accuratamente misurata dai ricercatori del centro. La particella con carica frazionaria è una particella per molto versi simile ad un elettrone ma con una carica che è una frazione della carica elettronica. Queste particelle esistono solamente in particolari semiconduttori a temperature molto vicine allo zero assoluto. Inoltre i ricercatori sono stati in grado di controllare la natura di queste particelle dimostrando che è possibile commutarle in elettroni variando alcuni parametri esterni quali la temperatura o modificando opportunamente la geometria del dispositivo.La scoperta apre la strada ad una nuova architettura di dispositivi elettronici che sfruttano le proprietà uniche delle particelle frazionarie, rappresenta un nuovo strumento per ampliare il livello di conoscenza sulle interazioni fondamentali tra elettroni su scala nanometrica e su nuovi stati quantistici della materia. La ricerca è stata resa possibile grazie alle strumentazioni disponibili nel centro NEST-INFM della Scuola Normale e finanziate grazie ad una serie di progetti nazionali ed europei che vedono coinvolti i ricercatori del centro in prima persona. Il risultato è nato da una collaborazione con il gruppo di crescita dei semiconduttori del laboratorio TASC-INFM di Trieste diretto da Lucia Sorba, e con i gruppi di fisici teorici dell'Università di Roma III (Roberto Raimondi) e dell'Università del Missouri (Giovanni Vignale).La scoperta dei ricercatori pisani si basa su un fenomeno fisico conosciuto da una ventina d'anni. I fisici Horst Stormer, Daniel Tsui e Arthur Gossard scoprirono nel 1982 che è possibile creare un nuovo stato della materia (denominato stato Hall quantistico frazionario) raffreddando un gas di elettroni intrappolato in un semiconduttore a temperature prossime allo zero assoluto (circa -273 gradi) e imponendo un campo magnetico. Il fisico teorico Robert Laughlin postulò successivamente l'esistenza in questa fase quantistica di una nuova particella - nota oggi come particella di Laughlin - avente carica pari ad una frazione della carica elettronica. Per questi studi Stormer, Tsui e Laughlin hanno vinto il premio Nobel per la fisica nel 1998. A partire da questi lavori, numerose teorie sviluppate tra gli anni ottanta e novanta hanno studiato e indicato possibili manifestazioni di queste nuove particelle frazionarie e hanno dato origine ad una intensa attività di ricerca di frontiera. Solo negli ultimi anni, con lo sviluppo di nuove strumentazioni, è stato possibile progettare esperimenti per provarne l'esistenza. Nonostante un intenso sforzo a livello mondiale, nessun gruppo di ricerca era stato in grado di misurare un flusso di particelle di carica frazionaria attraverso un dispositivo elettrico.A maggio 2002 al centro NEST-INFM diretto da Fabio Beltram era stato realizzato un rivoluzionario laser a semiconduttore, capace di emettere radiazione nelle frequenze da uno a 10 THz (TeraHertz, milioni di milioni di cicli al secondo, cioè tra il lontano infrarosso e le microonde). Il quell'occasione, il team di ricerca era guidato dal fisico Alessandro Tredicucci

 

la nostra tesi è che possiamo costruire con facilità  anche in condizioni  non criogeniche, ma in plasmi a relativa bassa temperatura queste particelle

 

 esperimenti con tunnel profondi per cambiare stato ai quark e far diventare un protone neutrone,con produzione di  pioni

 

Neutroni e protoni sono costituiti da due tipi di quark: il neutrone è formato da due quark “down” e uno “up”, mentre il protone da uno “down” e da due “up”. A causa di un fenomeno noto come rottura della simmetria di carica, i quark “down” sono più pesanti, e questo fa sì che il neutrone abbia una massa leggermente maggiore di quella del protone. La differenza fra le due masse significa che un neutrone libero può decadere spontaneamente in un protone. Dopo il Big Bang, tutti i neutroni non legati all’interno di nuclei atomici, hanno subito questo destino. E unendosi con elettroni carichi negativamente, hanno dato origine ad atomi di idrogeno, il carburante delle stelle.
“Più protoni nell’universo - spiega Edward Stephenson, dell’Università dell'Indiana - significa più idrogeno. In caso contrario, la composizione e la chimica dell’universo sarebbe differente: tutto dipende dalla rottura della simmetria di carica”. L’abbondanza dei diversi elementi dunque è dovuta alle differenze nelle masse dei quark, che non sono mai state misurate con esattezza.
Il team dell’Università dell’Indiana ha fatto collidere due nuclei di deuterio ad alti livelli di energia con tunnel profondo di particelle dentro particelle,,

 l’isotopo dell’idrogeno contenente un protone e un neutrone fondendosi in tunnel profondo

 produce elio e un pione, una reazione che viola la conservazione dell’isospin.

Un altro gruppo, guidato da Allena Opper dell’Università dell'Ohio,  sempre con tunnel profondo ad alti livelli energetici, con velocità o temperature altissime,

ha fuso un neutrone e un protone, producendo deuterio e un pione.

I due risultati permetteranno di comprendere meglio quanta della differenza fra quark “up” e “down” è dovuta alla massa e quanta alla carica elettrica.

 

gli esperimenti con tunnel superficiali tra  protone e elettrone  permettono  una maggiore possibilità di misura, e indicano come la carica elettrica dell’elettrone catturato in ponte  o tunnel superficiale influisce sul quark up  del protone e lo trasforma  aumentandolo di massa in down  sfruttando l’energia di decadimento dell’orbita e trasformandola in energia di legame e riuscendo a trasportare sulla pelle superficiale il quark up attraverso la sottile divisione della forza repulsiva

l’attraversamento della divisione repulsiva  perturba  e destabilizza profondamente il protone/neutrone,

e senza  un continuo attraversamento  in fase della divisione  del quark,da up a down,

il neutrone decade rapidamente in protone

la forma a doppia parete  ci aiuta a comprendere la distribuzione interna dei quark

 

Come varia la forma topologica dei protoni

 

la forma topologica varia moltissimo ma tutti i protoni sono essenzialmente costruiti  con una doppia parete  esterna su cui sono spalmati i quark e gluoni  a forza attrattiva gravito.forte  e l’interno  pieno di vuoto repulsivo  a forza elettro-debole

I quark che lo costituiscono possono protendersi all'esterno,con ponti magnetici sotto l’influsso di campi di forze esterne ed interni, cambiando momentaneamente forma  e cambiando le forme generali ellissoidali del protone e possono congiungersi in tunnel o giunzione magnetica superficiale con elettroni esterni e direttamente con quark up di altri protoni

L'elettrone, in gran parte inaccessibile alle forze nucleari, può penetrare in profondità dentro un nucleo. Pertanto, lo scattering di elettroni di alta energia da un nucleo rappresenta un metodo eccellente per esplorare le proprietà magnetiche ed elettriche del nucleo nel suo insieme e dei nucleoni (protoni e neutroni) che lo costituiscono, specialmente quando l'elettrone trasferisce parte del suo spin al protone in maniera evidente. Per esempio, i recenti risultati da un esperimento di questo tipo, condotto al Jefferson Lab, hanno fornito la prova del fatto che il protone non è necessariamente sferico.Ora un nuovo esperimento eseguito sempre al Jefferson Lab, nel corso del quale gli scienziati hanno confrontato lo scattering di elettroni da singoli protoni (nuclei di idrogeno) con quello da nuclei di elio, suggerisce che ciascun nucleo "impasta" i suoi protoni in maniera differente.

 

                             tesi  degli autori della ricerca:

                   il protone potrebbe non essere sferico

 

                                  tesi rabazon:

il protone  è normalmente diversissimo da una sfera,e impasta i quark in due pareti,divise da forza repulsiva elettrodebole

la forma è di piatti ellissoidali molto deformati,con diversi assi di rotazione e di spin spalmati sulle due pareti superficiali del protone

 

 il tunnel superficiale  a basse energie permette di  chiarire che le deformazioni

dei quark a basse energie sono diverse  da quelle ad alta energia, e che l’uncino magnetico proteso fuori dal piatto ellissoidale. o ponte di congiunzione magnetica permette agli elettroni di fondersi con i protoni e di cambiare la massa dei quark e  scambiare parte di momenti di spin

la forma del protone cambia e non è sferica affatto,

non è geometricamente semplice,

anche le rappresentazioni  del protone come un sigaro elongato ed ellissoidale, con tre assi di spin  è molto semplificata

                         dalla forma  del protone  cambia l’impasto dei quark spalmati

 sulle pareti esterne, e la forma dei nuclei  esternamente,

e la cattura di elettroni  cambia i quark  e trasforma il protone in  neutrone ,

e i gluoni  come vettori bosonici della forza gravito-forte magnetica riescono a mantenere uniti i protoni e riescono a modificare la pelle dell’elettrone e a tenerlo unito al protone

sono  le forze elettro-deboli, che cercano di dilatare il protone, e i fotoni pesanti e i bosoni elettro-deboli  della giunzione magnetica fredda possono

diventare repulsivi e  rompere il ponte magnetico  tra quark ed elettroni

 

fig9.fusione di neutroni e protoni  in deuterio  e in trizio con cyclotunnel  in nuclei instabili con tempi di decadimento dell’ordine di 10-3sec.

 

esperimenti sulla pelle a doppia parete del mini buco nero

che rappresenta un protone

 

L'orientamento degli spin dei quark sulla parete del protone  dipende  dalle condizioni geometriche dello stesso ,se sono up o down e non sono distribuite all’interno del protone

 

 

.Un gruppo di ricerca internazionale, al lavoro presso il Thomas Jefferson National Accelerator Facility di Filadelfia, ha misurato per la prima volta con precisione la distribuzione degli spin dei quark di un protone.

Le informazioni sullo spin di un quark possono fornire nuovi dettagli su come queste particelle elementari si distribuiscono (all'interno ) sulla superficie di un nucleone .I nucleoni (protoni e neutroni), le particelle che costituiscono i nuclei degli atomi, sono formati a loro volta da tre quark. Un'immagine più completa comprenderebbe, oltre a questi tre quark costituenti, anche un mare di coppie quark-antiquark che si materializzano e scompaiono nello spazio vuoto, oltre a particelle chiamate gluoni che tengono insieme i quark.

Inviando un fascio di elettroni contro un bersaglio di elio-3, i ricercatori (guidati da Jian-Ping Chen ed Eddine Meziani) hanno selezionato un'energia del fascio di 5,7 GeV in modo che gli elettroni interagissero principalmente con i quark costituenti del neutrone, e non con il mare di coppie di quark o con i gluoni. Curiosamente, i dati ottenuti sul neutrone sono stati usati soprattutto per scoprire di più a proposito del protone.

Secondo gli scienziati, gli spin dei due quark up del protone sono allineati parallelamente allo spin totale del protone, ma non allo spin del quark down. Il risultato è in disaccordo con le previsioni di una approssimazione della quantocromodinamica  perturbativa, una teoria della forza forte (che mantiene insieme i nucleoni) ampiamente accettata, che non tiene conto dei momenti angolari orbitali dei quark. Tuttavia, i risultati sono in accordo con le previsioni di un altro modello relativistico dei quark costituenti

gli spin dei quark  sono  orientati secondo lo spin generale  del protone, e interagiscono con i ponti magnetici legando  i protoni, e riescono a creare legami stabili accordando lo spin generale  dei protoni legati

i quark down ed up riescono a legarsi e possono modificare i propi spin senza modificare lo spin generale dei protoni che li contengono

 

l’orientamento e la deformazione dello spin dei quark, spalmati sulla pelle del protone sono modificati dai tunnel superficiali con gli elettroni catturati

inoltre l’energia  di decadimento dell’orbita degli elettroni  che vengono catturati  dai  quark up  viene trasformata in energia di legame e trasforma i quark up in down e cambia la tipologia geometrica di tutte le particelle interessate

l’energia di legame probabilmente  viene trasmessa con gluoni

simili a bosoni elettrodeboli attrattivi pesanti

in condizioni normali i bosoni elettro-deboli pesanti sono  magneticamente attrattivi,ma se il neutrone è solo  i bosoni diventano repulsivi e rompono i legami  e trasformano l’elettrone legato in positrone e il neutrone decade in protoni

 

fig10.fusione  instabile di neutroni e protoni in elio4 instabile a decadimento rapido  scoperti nell’effetto remond

 

questi esperimenti danno risultati che sono letti in maniera  deformata dalla visione matematica di particelle puntiformi a dimensioni zero  in tunnel dentro ad altre particelle a dimensioni zero

 

Dentro il  protone,e sulle due pareti    esterne del protone,per conoscere  la vita del protone con effetti tunnel profondi con particelle ad elevata energia per poter condensare  la forza elettrodebole interna  repulsiva in bosoni e pioni

 

Il mondo in cui viviamo è governato da quattro forze: la gravitazione, la forza elettromagnetica, la forza debole e la forza forte. La fisica moderna ha ormai svelato i segreti della forza elettromagnetica e della forza debole. I dati sperimentali possono essere descritti secondo il modello standard della fisica delle particelle, che comprende tutte le particelle elementari conosciute. Finora il modello standard ha superato tutti i test condotti. I fisici sono convinti però che questa teoria debba essere ampliata ulteriormente, dato che lascia ancora senza risposta troppe domande fondamentali.La forza forte, a sua volta, propone ancora diversi enigmi: in che modo quark e gluoni si uniscono a formare il protone? Come varia la forza al variare della distanza fra coppie di particelle?

Perché quark e gluoni sono sempre racchiusi all’interno di particelle e non possono mai essere osservati come particelle libere?

Le forze fondamentali possono avere un’origine comune, ed essere descritte da una teoria unitaria? Gli esperimenti condotti con gli acceleratori di particelle, come quelli eseguiti negli ultimi otto anni nel collisore Hera, ad Amburgo, danno un contributo a trovare risposte a queste domande.Hera è il più importante acceleratore di particelle del laboratorio DESY. L’impianto è formato da due anelli di accelerazione costruiti a una profondità di circa 30 metri.

Un anello accelera gli elettroni portandoli fino a un’energia di 27,5 GeV mentre l’altro accelera protoni fino a un’energia di 920 GeV. Nel vuoto spinto dei due anelli di accumulazione, elettroni e protoni viaggiano quasi alla velocità della luce, percorrendo il loro itinerario circa 47 000 volte al secondo, e si scontrano frontalmente in due spazi sperimentali. Qui hanno luogo gli esperimenti H1 e Zeus: rivelatori del peso di varie migliaia di tonnellate registrano gli urti fra le particelle e le tracce delle particelle secondarie che si generano nelle collisioni. Delle migliaia di tali eventi che si verificano ogni secondo, quelli più interessanti vengono registrati per la successiva interpretazione.Hera è il primo e unico acceleratore in cui si possono far collidere particelle così diverse come elettroni e protoni.

Gli elettroni sono puntiformi ed "elementari", ossia non scomponibili in particelle più piccole. Vengono usati come sonde per saggiare la struttura interna del protone - molto più pesante - e per investigare le forze fondamentali. Hera integra così il programma del LEP di Ginevra e Tevatron del Fermilab, nei pressi di Chicago. L’energia delle particelle disponibile negli esperimenti con Hera è una decina di volte maggiore di quella delle ricerche simili sui protoni compiute finora per mezzo di collisioni con elettroni. Hera è anche, in un certo senso, un "supermicroscopio elettronico" che permette di osservare il protone col massimo ingrandimento oggi possibile al mondo, fino a strutture 2000 volte più piccole del protone stesso.

 A questa scala, i fisici possono investigare oggi anche le forze fra elettroni e quark, come pure quelle fra i singoli quark, nonché fra quark e gluoni.

Gli esperimenti compiuti con Hera hanno portato sotto la lente di questo supermicroscopio la struttura del protone e le forze fondamentali della natura. La struttura del protone si è rivelata molto complessa, poiché nel caso di piccoli impulsi la densità di quark e gluoni è assai elevata. Inoltre dal processo di diffusione i protoni emergono spesso intatti.

Ma anche queste nuove osservazioni ripropongono la domanda fondamentale: perché quark e gluoni sono imprigionati nell’interno del protone?

 

la risposta a questa domanda:

 i quark sono imprigionati dalle forze gravitoforti del buco nero dove sono collassati a formare un protone,

sono spalmati sulla doppia pelle dell’orizzonte deformato degli eventi del protone,

i quark up sulla pelle interna, down sulla parete esterna,

e risentono delle forze repulsive elettro-deboli  presenti all’interno del protone,e all’interno delle due pareti,

  dove si trova un   vuoto ad alta energia,

 vuoto che si  condensa in bosoni  elettro-deboli repulsivi o attrattivi  se opportunamente eccitati da ponti magnetici entrati in tunnel   o da particolari conformazioni  assunte dalla pelle protonica

il protone  per questa complessa formazione ,

sotto la  presenza delle forze elettro-deboli che sono repulsive,

 tende comunque a  evaporare   ed ad essere più instabile dell’elettrone anche se in tempi enormemente lunghi.

l’elettrone non è una particella  puntiforme,senza dimensioni,

ma un  mini buco nero  con  forma ellissoidale  e con assi di spin diversi, uno magnetico e uno del campo elettrico della carica  irriducibile,molto deformabile da influssi dei campi magnetici esterni

le dimensioni  delle particelle, o sezioni d’urto hanno   sui parametri  dell’effetto tunnel

un’influenza grandissima,e inducono un effetto tunnel facile  superficiale, facile soprattutto quando le forze colombiane sono abbattute e gli elettroni  possono decadere da orbite ristrette dai campi magneti esterni

possono decadere dall’orbita minima di 1/137 dell’orbita base di Bohr e sotto l’effetto della forza attrattiva forte,

essere attirati dai campi magnetici dei quark, protesi nello spazio fuori dal protone e con ponte superficiale , o giunzione in tunnel magnetico,

saldarsi ad un quark up

 

  l’energia ultravioletta  di decadimento dell’orbita, invece di essere emessa con fotoni verso l’esterno, diviene energia di legame  intercorrente tra l’elettrone e il quark, e aumenta la massa di quest’ultimo  da up a down e lo fa attraversare la parete e si lega con  i bosoni elettro-deboli  eccitati dal ponte e cambia lo stato di un neutrino in particella di scambio di forza forte

gli effetti della repulsione di coulomb sono abbattuti dalla polarizzazione  dello spin magnetico e secondo le deformazioni geometriche del ponte magnetico,dovute anche ai campi di forza esterni magnetici,permettono  una maggiore facilità di incollaggio degli elettroni tra loro

rispetto ai calcoli del modello standard classico,i neutrini quando per effetto di bosoni W prendono carica elettrica,diventano simili agli elettroni

 

conoscere il protone attraverso alte energie  di tunneling non è in contrasto con gli effetti a  basse energie di tunneling

 

Sparati più di un miliardo di elettroni su un bersaglio di idrogeno e deuterio ad alta energia in tunnel profondo canonico

 

Nel 1956, la fisica raggiunse uno dei suoi maggiori successi grazie alla dimostrazione della violazione della parità: un atomo radioattivo di cobalto-60 emetteva in una direzione privilegiata, determinata dallo spin.

Come in Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, il mondo dentro lo specchio è diverso da quello fuori. Se Alice vi penetrasse ora, troverebbe un’altra asimmetria nella costituzione della materia, oltre a quelle già note, e questa volta riguarda il protone, la particella carica positivamente che costituisce il nucleo dell'idrogeno.

 Il fenomeno si chiama «magnetismo strano» ed è stato scoperto presso il Massachusetts Institute of Technology con l’esperimento SAMPLE.I ricercatori hanno bombardato idrogeno e deuterio con elettroni a spin «su» e a spin «giù». Dopo tre mesi di esperimenti e più di un miliardo di elettroni sparati, il risultato inatteso: gli elettroni a spin «giù» vengono respinti indietro con maggiore probabilità (si parla di un elettrone su oltre un milione di urti).Il gruppo si aspettava invece una differenza di rimbalzo tra idrogeno e deuterio – causata dalla differenza di costituzione dei nuclei – che non è stata registrata.

Si pensava infatti che il magnetismo strano dell’elettrone si sarebbe cancellato con quello del protone per dare origine a un'asimmetria molto piccola tra i due differenti eventi.

 Poiché l’asimmetria persisteva con valori inattesi, si è giunti alla conclusione che essa non provenga dal magnetismo strano ma da un'asimmetria del protone stesso, dovuta all’interazione debole tra i quark all’interno del protone.

 

«Le interazioni all’interno del protone – ha spiegato Frank Maas, che conduce un esperimento simile presso l’Università di Magonza, in Germania – sono la caratteristica più interessante dei recenti risultati del nuovo esperimento SAMPLE. Essi rappresentano importanti progressi nella conoscenza di questa particella, poiché l’intensità dell’interazione debole è molto difficile da calcolare con altri metodi.»

 

 queste influenze interne cambiano a seconda della topologia che il protone assume  sottoposto a  diversi campi di forza esterni e la velocità molto alta degli elettroni spiega perché non abbiamo fusione superficiale  tra protone ed elettrone  con produzione di neutrone

l’ingenua  spiegazione degli sperimentatori, che pensano ad un dentro del protone, senza  invece capire che  è sulla doppia parete esterna deformata del protone che  si

trovano i quark, rende  la difficoltà a calcolare gli effetti

dentro il protone  abbiamo  forza repulsiva , in vuoto, che  eccitata da un elettrone entrato in tunnel profondo  si condensa in bosoni elettrodeboli repulsivi e/o pioni

 

parte terza

neutroni lenti e neutroni veloci

solo la velocità di propagazione  li rende differenti?

 

possiamo produrre  esperimenti di falsificazione

di questa teoria

 

fig11. neutrone normale a carica 0 formato in cyclotunnel con elettrone singolo  ad alta massa relativistica

 

il neutrone veloce ha  un solo elettrone catturato e ponti di contatto  dello spin magnetico molto piccoli e diventa difficile accoppiarlo in ponte superficiale magnetico  con altre particelle,

oltre che a produrlo, dato che ha uno scalino di energia in difetto di massa 0.7Mev e tempi di decadimento canonici  di 900 secondi

fig12. tipologie diverse di neutroni

 

possiamo falsificare questa teoria studiando i tempi di decadimenti dei neutroni a seconda se sono veloci o lenti, lenti dovrebbero decadere  in tempi  più brevi,

anche  tenendo conto degli effetti relativistici

 

i neutroni  vengono normalmente differenziati solo dalla velocità di propagazione

 

molti problemi possono essere risolti se  definiamo  delle differenze topologiche  e di composizione tra i  i neutroni

 

possiamo prevedere che il tempo di dimezzamento per un neutrone libero, formato dalla cattura di un tripletto di elettroni,

sia molto vicino al tempo di dimezzamento di una  particella  Z°, siamo nell’ordine di 10-9sec

alle velocità termiche di poche centinaia di metri , dei neutroni lentissimi, possiamo calcolare un raggio di percorrenza dell’ordine di ,10-5cm,10-4cm dopodiché il neutrone decade in un protone,tre elettroni e tre antineutrini

il neutrone tripletto, se prima di decadere riesce a fondersi con un protone, produce un nucleo di deuterio

il deuteri in questo caso ,decade con tempi dell’ordine di 10-3sec,

e mediamente  ha un raggio di 10+2cm, prima di decadere in due protoni,tre elettroni,tre antinautrini e fotoni ultravioletti

possiamo individuare delle fasi  di precottura del tripletto di elettroni da parte del protone,  p per influenze esterne i tre elettroni possono creare orbitali di parcheggio  relativamente stabili ,attorno al protone,senza cadere subito in cyclotunnel sulla superficie, con emissione di fotoni ultravioletti

 

il neutrone nato lento ha due elettroni catturati e  produce legami  facili, anche se  in alcuni casi instabili, e  comunque produce legami  tra quark down ed up diretti che sono  fondamentali per la costruzione di nuclei complessi ad alto numero atomico molto instabili,

viene prodotto  on un difetto minore di energia di massa , di circa 0.2Mev e decade in tempi molto brevi

abbiamo anche neutroni lentissimi, costruiti con tre elettroni, con surplus di energia di 0.3Mev,molto facili  da creare, a tempi di decadimento brevissimi, sotto i 10-9sec ,a carica negativa –5/3,ma con altissima capacità di legarsi a qualsiasi particella a carica positiva, e tremendamente instabile

fig13.decadimento beta accelerato in 10-9sec di neutrone negativo a coppia di cooper a carica –4/3

 

il neutrone rallentato ha due elettroni catturati  e  si lega  con ponti elettronici facili

 abbiamo quindi

-neutroni veloci, difficili da fondere con  protoni e nuclei,composti da 1 elettrone  e 1 protone con 1 quark up trasformato in down  con cyclotunnel con energie superiori ad 0.1Mev

-neutrone nato lento,con 2 elettroni ,catturati magneticamente   in coppia con alto potere di fusione .con energie inferiori ai 0.025ev

con il quark down  non direttamente  interessato dal tunnel, ma fortemente influenzato, proteso ad estendere un forte uncino magnetico per saldarsi a quark up di altri protoni

-neutrone rallentato- con 2 elettroni catturati , m con un tempo di dimezzamento  più lungo perché relativamente stabile nei legami di distribuzione interna delle cariche elettriche-magnetiche dei quark down, ognuno legato con cyclotunnel,

 

abbiamo inoltre neutroni lentissimi a decadimento accelerato, simile ai muoni, che catturano tre elettroni contemporaneamente,a livelli bassissimi di energia, anzi rendono una massa di 0.3Mev che viene immediatamente dissipata da fotoni ultravioletti e gamma

i neutroni sono  prodotti dall’interazione degli elettroni  in ponte superficiale

con le cariche magnetiche dei quark   del protone

possiamo  costruire con molta facilità neutroni  lenti  in plasma  diversi, senza bisogno di  energie molto alte di ciclotrone,  sfruttando  il collegamento in tunnel superficiale con ponte di rosen-einstein magnetico di elettroni con elettroni, di elettroni con  quark dei protoni,di  quark di neutroni con  quark di protoni  

i neutroni veloci, possono  diffondersi, e urtare contro nuclei di acqua, e possono  cambiare energia  meccanica di velocità in energia di legame,  per catturare un secondo elettrone,  e diventare lenti 

 

 I TEMPI DI DECADIMENTO DEL NEUTRONE

 

misure accurate della vita media del protone

potremmo falsificare  la teoria cyclotunnel  se il decadimento beta dei neutroni lenti

fosse  più breve di quelli veloci,tolte le deformazioni relativistiche

 

Secondo nuove misure effettuate al National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti, una volta estratto dal nucleo di un atomo un neutrone vive in media 886,8 ± 3,4 secondi. Il risultato, pubblicato sul numero del 10 ottobre della rivista "Physical Review Letters", è il più preciso mai ottenuto usando fasci di neutroni e contando il numero di protoni prodotti dai decadimenti, e rappresenta il culmine di quasi dieci anni di lavoro.Il nuovo valore per la vita media del neutrone è consistente con le attuali teorie fisiche sulle particelle e le forze della natura. La sua precisione consentirà agli scienziati di comprendere meglio la creazione della materia negli istanti immediatamente seguenti alla nascita dell'universo.I fisici hanno misurato la vita del neutrone, che decade producendo altre particelle fra cui un protone, sin dai primi anni cinquanta. Anche se è meno precisa di una misura effettuata nel 2000 con un metodo differente, la tecnica utilizzata fornisce una verifica solida e indipendente della vita media del neutrone e riduce l'incertezza totale del valore consigliato. Del gruppo di ricerca facevano parte ricercatori del NIST, della Tulane University, dell'Università dell'Indiana, del Laboratorio Nazionale di Oak Ridge, e del Joint Research Centre della Commissione Europea.

 

fig14.decadimento  del neutrone  in protone,elettrone,antineutrino a tempi  normali di 900 secondi

i neutroni legati ai protoni non decadono, perché si scambiano tra loro, con il collegamento superficiale degli elettroni catturati in ponte di giunzione

sfruttando l’energia di decadimento orbitale sotto  1/137 dell’orbita base per legarsi con  quark up, cambiarli  e con fasi caratteristiche , scambiare gli elettroni catturati con il protone, e diventare protone  e neutrone continuamente

le tipologie differenti dei neutroni, con possibili diversi legami con elettroni, spiegano le difficoltà di  trovare un preciso   tempo di decadimento per i neutroni

differenti tipologie sono la causa di tempi differenti di decadimento

l’energia di legame tra quark down  ed  elettroni catturati   nel caso di neutrone singolo decade e il quark ridiventa up e l’elettrone diventa  gamma libero

i neutroni negativi hanno tempi di decadimento brevissimi,pari a circa 10-9sec, compatibili con i tempi di decadimento dei bosoni Z

 

fig15.decadimento velocissimo di un neutrone  prodotto dalla fusione di un tripletto di elettroni a carica –2/3, in meno di 10-9sec,con tre elettroni,tre anti-neutrini,e fotoni ultravioletti

 

FALSIFICAZIONE DELLA TEORIA DEI DIVERSI TIPI DI NEUTRONE

 

possiamo falsificare questa teoria studiando i tempi di decadimenti dei neutroni a seconda se sono veloci o lenti, lenti dovrebbero decadere  in tempi  più brevi,forse, o più veloci,difficile  calcolarlo correttamente

anche  tenendo conto degli effetti relativistici ,

e sempre tenendone conto,

                    il neutrone lento deve avere massa maggiore,pari a un elettrone o due ,del veloce

inoltre,abbandonando solo per questo caso ,la trattazione  a corpuscolo,le fasi d’onda caratteristiche di risonanza dei neutroni,se veloci, lenti o rallentati, a causa dei diversi legami dei quark down tra loro e con elettroni dovrebbero essere diverse e comportarsi diversamente alle lunghezze d’onda di  fotoni di irraggiamento

e avere caratteristiche particolari di risonanza

anche  i collegamenti diretti quark  down ed up,hanno caratteristiche particolari di risonanza e potremmo riuscire a individuare le tabelle con le caratteristiche di risonanza di ogni specifico legame nucleare

 

 

La carica  e la composizione spaziale del neutrone

L'esperimento ha mostrato che può avere due pelli   o due pareti superficiali anche se gli autori cercano di spiegare il fenomeno con   un nucleo leggermente positivo e una superficie leggermente negativa 

 

I neutroni, pur globalmente neutri, sono composti di particelle cariche e, quindi, devono al loro interno avere una distribuzione spaziale di carica misurabile.

Tuttavia, fino a poco tempo fa questa distribuzione di carica non era stata quantificata. Ora un esperimento condotto presso la Thomas Jefferson National Accelerator Facility di Newport News, in Virginia, ha permesso di misurare la distribuzione della densità di carica dei neutroni con una notevole precisione. I risultati di questi esperimenti sono stati presentati nel corso del congresso dell’American Physical Society. La chiave della non-neutralità del neutrone si trova nei quark. I neutroni sono fatti di tre quark, uno "up," con una carica elettrica pari a +2/3, e due "down," ciascuno con una carica -1/3. L'aritmetica conferma che la carica totale è nulla, ma all'interno di un neutrone deve esserci una distribuzione spaziale di carica, che dipende dalla distribuzione dei quark. L'esperimento svolto ha mostrato che effettivamente i neutroni hanno un nucleo leggermente positivo e una superficie leggermente negativa, che globalmente si cancellano.

 Questi risultati sono in accordo, almeno qualitativamente, con la teoria delle interazioni fra quark, ma sarà necessario un rigoroso calcolo teorico della struttura del neutrone per comprenderli a fondo. Il gruppo di ricerca, guidato da Dick Madey, della Kent State University, nell’Ohio, ha sfruttato il fascio di elettroni del Jefferson Laboratory, che presenta un'alta intensità e un'alta polarizzazione, per studiare la struttura dei neutroni.

Poiché i neutroni non si trovano isolati, i ricercatori hanno usato i migliori bersagli possibili per questo esperimento, i nuclei di deuterio, composti da un protone e un neutrone debolmente legati. Il bersaglio è stato mantenuto criogenicamente in uno stato liquido.

 

questo esperimento conferma la tesi rabazon della conformazione in”” due pelli “”del  mini buco nero  formato dal protone, anche se accoppiato ad un elettrone  come in questo caso a formare un neutrone

il neutrone non ha un nucleo , come inteso dai conduttori dell’esperimento,ma doppia pelle su cui sono spalmati i quark,con diverse distribuzioni di carica, e con i quark in ponte con elettroni catturati e sottoposti a  fasi di scambio che rende le due pelli lievemente cariche in modo diverso

i quark up sono sulla pelle interna,i down sull’esterna

all’interno  profondo abbiamo vuoto repulsivo elettro-debole, pronto a condensarsi in pioni,che attraversano e modificano la pelle  protonica e come vettori di forza forte  costruiscono  e fondono i nuclei della materia

  i PIONI sono la manifestazione della condensazione della forza forte perturbata da  particelle  entrate con tunnel profondo,nell’interno del protone,

mentre i bosoni W sono la condensazione  di energia elettrodebole  dello strato intermedio della pelle protonica e fondono elettroni e quark con collegamenti più intrinsecamente deboli e instabili  di quelli formati dai pioni tra quark

 

prova di laboratorio della formazione di deuterio instabile

 

il grafico seguente è la rilevazione dell’emissione di onde radio  nella  fascia del deuterio eccitato, prova  avuta in cella ad acqua leggera, a bassissima concentrazione di deuterio,

che rileviamo solo nella fase di plasma,  prima e dopo il deuterio disparisce e torna a livelli normali

sospettiamo che picchi a 117 Mhr e533Mrh trovati,se non sono echi casuali degli strumenti  possano indicare formazione di neutroni anomali e particelle elettroniche frazionarie

 

 

fig16.spettro onde radio emesse dal plasma nella pila al plasma beta veloce con effetto remond

 

nella figura si hanno 10 db per cm in asse verticale e 200 MHr per cm in asse orizzontale

il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr

una conferma sperimentale  della formazione facile di nuclei di deuterio a rapido decadimento

lo spettro indica una forte emissione radio  da parte dei nuclei di deuterio ,molto più numerosi ed eccitati rispetto al normale numero disperso di deuterio in acqua leggera

 

gli spettri ,rilevati in esperimenti condotti da Renzo Mondani in Ravenna, con diversi elettrodi ,diversi sali sciolti e soprattutto diverse concentrazioni iniziali di deuterio,mostrano sempre il picco del deuterio uguale ,a dimostrazione di formazione di deuterio anomalo instabile ,con tempi di dimezzamento di 10-3 secondi

 

effetto condensatore in  cella elettrolitica

formazione di campi elettrici,magnetici in celle elettrolitiche ad acqua leggera

 

fig17. effetto condensatore(per concessione remond)

 

a-anodo

k-catodo

 

le altre lettere riguardano i vari punti dove sono state prese le misure nella cella elettrolitica, con differenze di potenziale elevate fino a brevissima distanza dagli elettrodi

 

fig18.misure di voltaggio (per concessione cirillo-iorio –dattilo—scopritori dell’effetto)

 

d-catodo

sv- voltmetro

sa-anodo

 

misuriamo le differenze di potenziale e troviamo che attorno all’anodo e poi al catodo all’elevarsi del voltaggio, si formano ,per effetto degli ioni in affollamento, che non riescono ad interagire con gli elettrodi,e a scambiare elettroni, un effetto condensatore  con forti sbalzi di tensione, fino a pochissima distanza dagli elettrodi

 

Un generatore di neutroni compatto

 

La lunga durata di funzionamento è garantita da uno strato di titanio che raccoglie gli isotopi dell’idrogeno prodotti da un elettrodo al plasma 

Un nuovo generatore di neutroni molto compatto potrebbe rendere la vita più semplice a ricercatori che lavorano nei campi più diversi, dalla medicina alla fisica della materia condensata. La dispersione dei neutroni viene usata normalmente per studiare la struttura di vari materiali, che vanno dai cristalli fino ai tessuti umani, ma i ricercatori attualmente si basano su reattori nucleari e altri dispositivi inefficienti.

La sorgente, sviluppata da Ka-Ngo Leung e dai suoi colleghi del Lawrence Berkeley National Laboratory americano, misura solo pochi centimetri e potrebbe essere usata nei laboratori come negli aeroporti per il controllo bagagli. I neutroni possono essere generati sia in reazioni di fusione sia di fissione nucleare. I generatori commerciali sparano fasci di isotopi di idrogeno, deuterio o trizio, verso bersagli che contengono gli stessi isotopi.

Nel bersaglio hanno luogo alcune reazioni di fusione nucleare, che producono neutroni. Ovviamente, queste sorgenti smettono di funzionare una volta che sono stati consumati gli isotopi nel bersaglio. Sostituendo il bersaglio convenzionale con uno strato di titanio che raccoglie gli isotopi dell’idrogeno prodotti da un elettrodo al plasma, è possibile mettere a punto un dispositivo che è allo stesso tempo portatile e di lunga durata.

 Man mano che si accumulano, gli atomi di deuterio e trizio reagiscono, si fondono e danno origine ai neutroni. Poiché il flusso di isotopi dall'elettrodo è continuo, il bersaglio non viene mai consumato.

I ricercatori hanno avvolto il bersaglio di titanio attorno a un elettrodo cilindrico, attivato mediante microonde. Questa geometria permette di usare bersagli con una vasta superficie, dove possono avvenire numerose reazioni.

 

Prevista una seconda classe di transizioni di fase

 

Lo studio si è basato sui metalli di fermioni pesanti 

In un articolo pubblicato sulla rivista "Nature", Qimiao Si e i suoi colleghi hanno presentato un nuovo modello che prevede una seconda classe di transizioni di fase quantistiche e, inoltre, sembra spiegare alcune anomalie dei dati sperimentali. La transizione di fase quantistica nei metalli è stata prevista più di 25 anni fa dal professor John Hertx, e l'effetto può essere osservato sperimentalmente: la temperatura di ordinamento magnetico in un metallo (che è una transizione di fase di secondo ordine) può essere spinta allo zero assoluto, applicando una pressione o drogando il sistema. Quando il sistema raggiunge il punto critico, l'effetto di un elettrone in movimento viene sentito anche dopo che è passato, con il risultato che non si possono più considerare gli elettroni come interagenti in modo indipendente. Nel nuovo modello, i ricercatori hanno preso in considerazione i metalli di fermioni pesanti, solidi in cui gli elettroni hanno una massa effettiva molto alta. Modellizzando il loro sistema come un reticolo di Kondo, gli autori hanno applicato una teoria dinamica del campo medio per calcolare il comportamento di un singolo spin nel metallo e da li hanno ricalcolato le correlazioni magnetiche locali. In questo modo sono emerse due classi di transizioni di fase quantistiche, determinate dalle dimensioni a cui avvengono le fluttuazioni magnetiche. In tre dimensioni, il nuovo modello riproduce il comportamento previsto da Hertz. Ma se il mezzo magnetico è bidimensionale, allora si osserva un nuovo tipo di punto critico, in cui le interazioni sono localizzate nello spazio. Questo modello sembra risolvere alcuni misteri sperimentali: i dati dello scattering di neutroni per la transizione di fase quantistica del metallo di fermioni pesanti CeCu6-xAyx non si adattano alla teoria di Hertz, ma sono previsti correttamente dal nuovo modello.

 

I livelli energetici degli atomi antiprotonici

 

La separazione è dovuta alle interazioni magnetiche fra lo spin dell’antiprotone e gli altri momenti angolari 

Un fenomeno ben noto nella fisica atomica è la suddivisione dei livelli energetici dovuta alle interazioni magnetiche fra il nucleo e gli elettroni. Un gruppo di fisici europei e giapponesi, guidato da Eberhard Widmann dell’Università di Tokyo, ha ora scoperto che atomi di elio, nei quali uno degli elettroni è stato sostituito da un antiprotone, manifestano un comportamento ancora più sottile, chiamato separazione super-iperfine.Questo effetto è dovuto all’interazione magnetica fra il momento angolare orbitale dell’antiprotone, lo spin dell’elettrone e lo spin dell’antiprotone. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Physical Review Letters”. Widmann e colleghi hanno in precedenza osservato la suddivisione iperfine all’interno dell’elio antiprotonico, causata dall’interazione magnetica fra il momento angolare orbitale dell’antiprotone e lo spin dell’elettrone. Ma il nuovo risultato conferma le previsioni teoriche di Dimitar Bakalov e Vladimir Korobov, secondo cui i due livelli in ciascuno dei “doppietti” della struttura iperfine sono a loro volta divisi in due nuovi sottolivelli. Questo effetto super-iperfine è dovuto alle più deboli interazioni magnetiche fra lo spin dell’antiprotone e gli altri momenti angolari. Nei due sottolivelli di ciascuna metà del doppietto, gli spin dell’elettrone sono paralleli e quelli dell’antiprotone sono antiparalleli.Gli atomi di elio antiprotonici sono stati creati al CERN, dirigendo fasci di antiprotoni contro un gas di elio.

 

Idrogeno contro deuterio

 

Trovato anche un certo ritardo rispetto alla reazione standard di scambio di atomi 

Una delle reazioni chimiche più studiate, grazie alla sua semplicità, è la collisione fra un atomo e una molecola di idrogeno. In un articolo pubblicato sulla rivista “Nature”, alcuni chimici della Stanford University hanno però riferito alcune nuove sorprendenti osservazioni: come risultato della collisione, una piccola frazione delle molecole si allontana in una direzione inaspettata. "Questi esperimenti - ha spiegato Richard N. Zare - non sono stati svolti per capire la chimica in modo più profondo ma per svelare il mistero di come avvengono le reazioni chimiche." Quando un atomo di idrogeno collide con una molecola, questa si scinde in due atomi, di cui uno si lega nuovamente col proiettile. Questa reazione avviene normalmente quando i tre atomi sono allineati. Per seguire questa reazione di scambio di idrogeno, i ricercatori hanno sparato atomi contro molecole formate da due atomi di deuterio, in modo che i prodotti della reazione fossero facilmente distinguibili dalle molecole originarie. Usando una sofisticata tecnica laser, Zare e i suoi colleghi hanno potuto seguire la traiettoria dei prodotti della reazione. Normalmente, le molecole HD appena formate si muovono in verso opposto rispetto al moto dell'atomo incidente. È con sorpresa quindi che si è constatato come una piccola frazione di esse si muova in realtà nello stesso verso. I ricercatori hanno notato anche che questa reazione avviene leggermente più tardi di quella standard di semplice scambio tra atomi di idrogeno, suggerendo che sia possibile più di un meccanismo attraverso cui può avvenire lo scambio di atomi.

 

VORTICAL STRUCTURES IN LITIUM PLASMA

 

metodi diversi di produzione di neutroni  in plasma

abbiamo ipotizzato come  la creazione di minivortici o turbolenze  nel plasma innescato dalle reazioni di produzione di  neutroni negativi, e in modo particolare nei canali termoionici che si formano  tra il catodo e gli ioni  pesanti  della soluzione che innescano il plasma, e che questi minivortici  possano produrre neutroni normali  con solo un elettrone, a carica zero

.

 

fusione fredda in bolle di acetone al deuterio

prodotte nel laboratorio di Oak Ridge National Laboratory, in Tennessee da Rusi Taleyarkhan

 

il fenomeno è molto interessante, perché potrebbe benissimo essere  interpretato come  produzione di neutroni, in microvortici  come nel caso del plasma

in questo caso, i micrlovortici sono prodotti dalle fluttuazioni dell’acetone, hanno dimensioni molto piccole,dell’ordine dei micron, sotto l’effetto  delle microonde e di irraggiamento di neutroni normali, aumentano le dimensioni fino all’ordine del millimetro, e poi implodono con produzione di elementi  di deuterio e d altri prodotti derivati da fusione

 

Taleyarkhan afferma di aver ottenuto la fusione in una soluzione di acetone in cui tutti gli atomi di idrogeno sono stati sostituiti con atomi di deuterio (una variante più pesante dell'idrogeno). Bombardando la soluzione con un fascio di neutroni, i ricercatori hanno seminato all'interno del liquido delle minuscole bolle, non più grandi del punto che si trova alla fine di questa frase. Subito dopo, utilizzando un fascio di ultrasuoni, le bollicine sono state rapidamente ingrandite fino a raggiungere un diametro di circa un millimetro, e poi fatte implodere. Il fenomeno è noto come sonoluminescenza, poiché si conclude con l'emissione di un flash luminoso


La sonoluminescenza è ancora parzialmente misteriosa ma si pensa che all'interno delle bolle si raggiungano pressioni e temperature molto elevate, paragonabili a quelle capaci di innescare la fusione nucleare. E infatti i sensibilissimi strumenti usati dall'équipe di Taleyarkhan hanno rivelato indizi di fusione definiti "molto promettenti": la formazione di trizio, un'altra variante pesante dell'idrogeno, e l'emissione di una pioggia neutroni ad alta energia. In altre parole, il marchio dell'avvenuta fusione dei nuclei di deuterio. "Durante gli esperimenti, sia il liquido che l'apparato restano a temperatura ambiente", spiega Taleyarkhan, "ma il vapore contenuto all'interno delle bolle raggiunge temperature dell'ordine di dieci milioni di gradi, come al centro del Sole. Ecco perché possiamo parlare di fusione, ma non di fusione fredda".

possiamo inferire che  un meccanismo simile di produzione di microvortici nei canali termoionici prodotti dall’effetto condensatore,possa produrre neutroni lenti particolari, che innescano il meccanismo  del plasma beta

 

Un vortice microscopico

Osservata una potentissima forza centrifuga su scala micrometrica 

Alcuni ricercatori, studiando i processi fisici e chimici che si verificano su scale molto piccole, inferiori allo spessore di un capello umano, hanno scoperto che un fluido che circola in un vortice microscopico può raggiungere un’accelerazione radiale superiore di un milione di volte alla gravità. Per fare un confronto, si pensi che un pilota a bordo di un jet che vola a velocità elevata e con una traiettoria circolare relativamente stretta sperimenta una forza pari a soltanto una decina di volte la gravità.“Da un punto di vista fisico, - commenta Daniel Chiu dell’Università di Washington, nel cui laboratorio è stata svolta la ricerca - non è sorprendente che l’accelerazione cresca all’aumentare della velocità e al diminuire del raggio”. Quello che sorprende, invece, è l’enorme incremento di accelerazione osservato quando il raggio del vortice - il piccolo mulinello circolare nel quale sono state spinte piccole molecole - è stato ridotto a scale microscopiche.Per creare il vortice è stata usata una piccola camera, con uno spessore che va da un terzo a metà di quello di un capello umano. In essa, meno di un miliardesimo di litro di acqua ha raggiunto un’accelerazione superiore a 1 milione di G. La forza era così forte che granelli di polistirene con un diametro di un micron, usati dagli scienziati per visualizzare meglio il movimento dell’acqua, si sono completamente separati dal liquido nel vortice.La ricerca è stata descritta in un articolo, di Chiu e dei suoi colleghi J. Patrick Shelby, David Lim e Jason Kuo, pubblicato sul numero del 4 settembre della rivista “Nature”.

 

Osservazioni di  fusioni di neutroni  ad alta energia con il tetraneutrone

L'esperimento è stato effettuato presso l'acceleratore francese GANIL  e non contrasta i dati  sulle fusioni a basse energie

 

La prima prova dell'esistenza di tetraneutroni, gruppi di contenenti quattro neutroni e nessun protone, Ë stata trovata presso l'acceleratore di particelle francese GANIL. Un gruppo internazionale di ricercatori ha osservato sei possibili candidati fra i frammenti di nuclei di berillio ricchi di neutroni prodotti in un esperimento di collisione. Il gruppo spera di poter confermare definitivamente la scoperta, che ha un grande impatto sulla comprensione delle forze nucleari, nel corso di esperimenti futuri. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Physical Review C”. Gli studi delle interazioni fra i nucleoni, neutroni e protoni, nei piccoli nuclei sono cruciali per le teorie che descrivono i legami nucleari nei nuclei più grandi. I fisici sanno che i neutroni possono esistere in coppie legate, una specie di neutrone doppio. Questo ha portato a all'idea che gruppi più numerosi di neutroni possano formare aggregati, osservabili nei nuclei che contengono molti più neutroni che protoni Negli ultimi 40 anni, sono stati compiuti vari esperimenti di collisione per osservare gli aggregati di neutroni. Ma questi esperimenti sono stati incapaci di discriminare fra questi aggregati e i neutroni singoli, che vengono inevitabilmente prodotti nelle collisioni. Nell'esperimento svolto presso GANIL, guidato dal Laboratorire de Physique Corpusculaire del CNRS di Caen, i nuclei, ricchi di neutroni, sono stati spezzati e i frammenti fatti collidere con protoni. La composizione dei frammenti è stata poi dedotta dall'energia di rimbalzo dei protoni e dal tempo necessario ai frammenti per raggiungerli. Gli esperimenti sono stati condotti usando fasci di nuclei ricchi di neutroni di litio-11, boro-15 e berillio-14. L'analisi dei dati, diretta da Francisco-Miguel Marquès, ha identificato sei protoni con energie che potrebbero essere spiegate facilmente dalla collisione con gruppi di quattro neutroni. I ricercatori ammettono però che altri effetti potrebbero aver mimato la presenza degli aggregati di neutroni, ma sono convinti che questi possano spiegare non più del 10 per cento del segnale.

 

naturalmente troveremo che le deformazioni topologiche saranno moltissime, se continuiamo ad indagare

i ponti superficiali magnetici di collegamento possono essere tra molte e diverse configurazioni di particelle , e i quark protesi  combinarsi con altri quark

e produrre molte strane configurazioni,

gli  elettroni  catturati  forniscono i punti di aggancio, producono i neutroni,,agganciano ,anche se debolmente le particelle,e inducono

 i legami dei quark diretti,

che se producono unione di protoni a  spin maggioritari  contrari,

 producono  rottura del contatto in tempi rapidissimi,

se invece hanno spin  maggioritari   uguali producono legami molto stabili,rendono i nuclei ,anche con peso atomico altissimo , relativamente stabili

 

la costruzione di nuclei, avviene  con molte diverse possibilità,  con cyclotunnel che coinvolgono elettroni e quark up e bosoni W,

quark down  con quark up ,

e sono gli scambi continui con fasi  caratteristiche,che li rendono stabili

in altri articoli potremmo aprire una modifica della  teoria cromodinamica perturbativa che tenga conto dei cyclotunnel e aprire una nuova ingegneria Nucleare

potremmo calcolare le fasi di scambio, e con fotoni irraggianti  con campi magnetici opportuni modificare i nuclei ed ottenere il sogno degli alchimisti senza il bisogno delle enormi energie delle fornaci nucleari delle supernove

i cyclotunnel  degli elettroni sono più instabili degli scambi in tunnel dei gluoni tra quark,  e con pioni tra quark di nucleoni diversi,ma possono modificare  e trasmutare i nuclei lo stesso

 

Nuclei mancini,meglio dire conformazione della doppia parete superficiale  dei nuclei complessa e i nuclei  possono avere geometrie  molto complesseAnche i nuclei atomici possono avere una chiralità ,possono essere di tipologie differenti,deformati dai campi di forza esterni ed interni,e  i collegamenti degli elettroni catturati e dei quark servono a tenere uniti i nuclei e  a dare agli assi triassiali di spin momenti concordi generali

 

Molte strutture molecolari hanno due forme che sono l'una l'immagine speculare dell'altra, e sono chiamate forme destrorsa e sinistrorsa. Ora un articolo pubblicato su «Physical Review letters» mostra, per la prima volta sperimentalmente, che anche i nuclei atomici possono avere una chiralità, cioè una dualità nell'orientazione, quando ruotano attorno a un asse asimmetrico.Fin da quando fu compresa la natura dei nuclei atomici, i fisici pensarono che essi dovessero essere delle piccole sfere, con una simmetria perfetta, fino a quando la ricerca non mostrò che essi possono anche essere elongati come sigari. Fu però solo negli anni sessanta che qualche teorico suggerì che essi potessero essere triassiali, e quindi ancora meno simmetrici. Un lavoro teorico ha mostrato che i nuclei triassiali con un numero dispari di neutroni e protoni possono avere una chiralità. Questo avviene perché i nucleoni, le particelle che formano il nucleo, hanno la tendenza a raggrupparsi in coppie per formare una struttura a forma di guscio. Se questi sono dispari, gli elementi spaiati possono invece orbitare sopra al guscio formato dagli altri nucleoni, che ruota come una singola unità. Se i nucleoni spaiati orbitano attorno allo stesso asse del nucleo, allora questo rimane altamente simmetrico. Ma in alcuni casi essi possono orbitare uno lungo l'asse maggiore, uno lungo quello minore e il nucleo lungo un asse intermedio. In questo caso, le tre sorgenti di rotazione possono essere orientate in due modi diversi. L'osservazione di una chiralità, quindi, sarebbe una prova dell'esistenza di tali nuclei triassiali. I fisici hanno ora mostrato che effettivamente certi nuclei possono avere una preferenza per una forma. Negli esperimenti, eseguiti presso l'Università di New York a Stony Brook, un fascio di ioni pesanti è stato diretto verso dei bersagli di diversi elementi chimici, per produrre nuclei con un diverso numero di protoni e in vari stati rotazionali. I ricercatori hanno poi analizzato i raggi gamma emessi da questi nuclei ed hanno osservato una serie di coppie di stati di energia leggermente spaziati, la cui più semplice spiegazione è proprio la corrispondenza alle forme sinistrorsa e destrorsa dei nuclei.

 

Una piramide nucleare

Scoperti i "numeri magici" degli elementi e degli isotopi che hanno maggiori probabilità di esistere in uno stato piramidale 

I fisici pensano normalmente ai nuclei atomici come a specie di gocce con una forma vagamente sferica. Ma poiché gli atomi possono organizzarsi in strutture piramidali, come la molecola dell'ammoniaca NH4, perché non possono farlo anche i nuclei? Tutto dipende da come le forze nucleari agiscono nei nuclei. Un gruppo di fisici dell'Università Louis Pasteur di Strasburgo, in Francia, ha, per la prima volta, tentato di immaginare quanto possano essere stabili nuclei atomici con una struttura piramidale, cubica od ottaedrica. In chimica sono possibili molte configurazioni, perché le interazioni possono estendersi a distanze considerevoli. La forza nucleare, al contrario, è attenuata e agisce a distanze non molto più grandi delle dimensioni dei nucleoni (i protoni e i neutroni che costituiscono i nuclei). Un nucleo piramidale eccitato ruoterebbe nello spazio emettendo, ogni tanto, fotoni gamma, con uno spettro caratteristico. Purtroppo, i calcoli mostrano che l'osservazioni di simili raggi gamma richiederebbe rivelatori che al momento sono solo in fase di progetto. Jerzy Dudek e i suoi colleghi hanno comunque scoperto i "numeri magici" degli elementi e degli isotopi che hanno maggiori probabilità di esistere in uno stato piramidale. Per esempio, il bario-126 (56 protoni e 70 neutroni) e il bario-146 (56 protoni e 90 neutroni) sono buoni candidati, come i ricercatori hanno descritto sulle "Physical Review Letters".

 

naturalmente le piramidi, o le forme a gocce , sono semplici astrazioni, semplificazioni delle topologie mutevoli ed infinite dei nuclei sottoposti a campi esterni ed interni mutevoli,virtuali e nonanche le forme a sigaro triassiali e non simmetriche dei nuclei sono semplificazioni di una realtà fisica molto complessa

 

esperimenti sui neutrini

 

 

QUELL'ENTITÀ SCONOSCIUTA chiamata neutrino forse da oggi non sarà più così misteriosa. Il 5 dicembre, nel corso di una conferenza stampa in Giappone, un gruppo di fisici ha presentato i primi risultati di un esperimento di misurazione delle particelle emesse dai reattori nucleari del Paese. Gli ultimi dati acquisiti dimostrano che gli antineutrini si comportano esattamente come i loro opposti speculari, i neutrini. Le conclusioni di questo studio cancellano una volta per tutte i fastidiosi dubbi che circondavano i precedenti test effettuati sui neutrini solari.I neutrini sono un oggetto di studio estremamente complesso, le meno docili e isolabili delle particelle. Raramente interagiscono con la materia, perlopiù tendono ad attraversare la Terra senza fermarsi. Ma negli ultimi anni, i cacciatori di neutrini sono riusciti a catturarli con dei rilevatori sotterranei, di solito costituiti da enormi tubi circondati di sensori. KamLand, situato a Kamioka, in Giappone, è un apparecchio del genere, ma si differenzia dagli altri perché non serve a individuare i neutrini emessi dal sole e dall'atmosfera. Tutt'altro: è specificatamente progettato per identificare gli antineutrini generati dagli innumerevoli reattori nucleari disseminati in tutto il territorio giapponese e coreano. Quando, all'interno del rilevatore, un protone si scontra con un antineutrino elettronico, entrambe le particelle cambiano identità: il protone diventa neutrone, e l'antineutrino un antielettrone. Gli scienziati giapponesi hanno isolato i lampi di luce provocati dalle due nuove particelle e hanno concluso che il fenomeno aveva in ultima analisi origine dalla "morte" dell'antineutrino.In circa centocinquanta giorni di osservazione, KamLand è riuscito a individuare solo cinquantaquattro antineutrini elettronici, invece degli ottantasette che ci si aspettava: uno scarto significativo, dal quale si deduce che alcune di queste particelle si trasformano in muoni o antineutrini tau, proprio come i neutrini emessi dal sole. La differenza importante sta nel fatto che gli antineutrini possono essere ottenuti dall'uomo e non è necessario aspettare che vengano prodotti in natura, quindi i fisici non devono più temere che eventuali convinzioni errate sul sole alterino le loro conclusioni scientifiche (per esempio - ricorda John Learned, collaboratore del progetto KamLand all'Università delle Hawaii di Manoa - ci si preoccupava della vaga possibilità che i campi magnetici influenzassero lo spin dei neutrini). Lo studio «mette i puntini sulle i alla tradizionale interpretazione dell'attività dei neutrini solari. È un traguardo importantissimo», commenta John Bahcall, fisico dell'Institute for Advanced Study di Princeton, in New Jersey. Per di più, dimostrare che neutrini e antineutrini si comportano allo stesso modo, indica che i fisici sono consapevoli delle simmetrie tra materia e antimateria.

 

Una nuova teoria sulla materia oscura

Tre fisici ipotizzano l'esistenza di una nuova particella subatomica, l'accelerone 

Due dei maggiori traguardi della fisica nell'ultimo decennio sono stati la determinazione della piccolissima massa del neutrino e la scoperta che l'espansione dell'universo sta accelerando. Ora tre fisici dell'Università di Washington hanno ipotizzato che le due scoperte siano collegate fra loro attraverso una delle caratteristiche più strane dell'universo, l'energia oscura. Questo collegamento potrebbe essere causato da una particella subatomica finora mai identificata, che i tre scienziati hanno battezzato "accelerone".Nell'universo primordiale l'energia oscura era trascurabile, ma oggi costituisce circa il 70 per cento del cosmo. La comprensione del fenomeno potrebbe spiegare il meccanismo dell'espansione dell'universo e contribuire a determinare se questa espansione continuerà all'infinito. Secondo la nuova teoria, i neutrini sarebbero influenzati da una nuova forza che dipende dalle loro interazioni con gli acceleroni. L'energia oscura, spiega il fisico Ann Nelson, risulta dal fatto che l'universo tenta di fare a pezzi i neutrini, producendo una tensione simile a quella di un elastico allungato. Questa tensione alimenterebbe l'espansione dell'universo.I neutrini sono particelle create in grandissima quantità nelle reazioni nucleari delle stelle. Essi fluiscono nell'universo attraversando la materia e praticamente senza interagire con nulla. A parte una massa minuscola, infatti, non hanno carica elettrica. Ma l'interazione fra gli acceleroni e il resto della materia sarebbe ancora più debole, ed è per questo motivo, secondo Nelson, che queste particelle non sono ancora state osservate dai rivelatori più sofisticati. Tuttavia, nella nuova teoria, gli acceleroni esibiscono una forza che può influenzare i neutrini e che potrebbe essere individuata dai diversi esperimenti già in corso in tutto il mondo."Esistono molti modelli dell'energia oscura - ha detto Nelson - ma vengono messi alla prova soltanto nell'ambito cosmologico, osservando oggetti molto distanti. Il nostro è l'unico modello che consente di compiere esperimenti sulla terra per trovare la forza che dà origine all'energia oscura. Ci basterà sfruttare gli esperimenti sui neutrini già esistenti".La nuova teoria è stata presentata in un articolo (di Nelson, David Kaplan e Neal Weiner) di prossima pubblicazione sulla rivista "Physical Review Letters". Secondo gli autori, la massa di un neutrino dovrebbe cambiare a seconda dell'ambiente attraverso il quale sta passando, proprio come la luce cambia a seconda del mezzo che attraversa. Ma se i neutrini sono una componente dell'energia oscura, deve esistere una forza che riconcili le anomalie fra i vari esperimenti. L'esistenza di questa forza, dovuta sia ai neutrini sia agli acceleroni - spiega Nelson -, continuerà ad alimentare l'espansione dell'universo.

 

La massa del neutrino Super-Kamiokande conferma i risultati precedenti 

Un team di quasi 100 fisici di tutto il mondo ha confermato l'ipotesi secondo la quale la particella elementare nota come neutrino esibisce uno comportamento oscillatorio caratteristico. La scoperta dimostra che il Modello Standard, la teoria proposta negli anni settanta per descrivere le forze fondamentali e le particelle che costituiscono la materia, è incompleto. I risultati sono in accordo con le precedenti osservazioni dell'oscillazione del neutrino e forniscono la misura più precisa fino a oggi della sua massa."Queste scoperte - spiega James Stone dell'Università di Boston - indicano che il Modello Standard dovrà essere modificato e liberano il campo da tutte le altre possibili spiegazioni dei risultati precedenti". Stone e colleghi fanno parte della collaborazione Super-Kamiokande, un progetto con base in Giappone che coinvolge ricercatori provenienti da più di 30 istituzioni in tutto il mondo. I risultati della collaborazione saranno pubblicati il mese prossimo sulla rivista "Physical Review Letters".L'esperimento Super-K, al quale ha partecipato Stone, era incentrato sull'analisi dei neutrini atmosferici, quelli prodotti dalle collisioni ad alta energia dei raggi cosmici con gli strati superiori dell'atmosfera terrestre. I neutrini oscillano fra tre tipi, o "sapori": neutrini elettronici, neutrini muonici e neutrini tau. Questa oscillazione è possibile teoricamente soltanto se i neutrini hanno una massa, mentre il Modello Standard presumeva che i neutrini fossero privi di massa, come i fotoni.

 

I muoni mettono in crisi il Modello StandardI nuovi dati deviano ulteriormente dalla teoria 

Gli ultimi risultati della collaborazione internazionale di fisici che studia come varia lo spin di un muone quando questa particella si muove attraverso un campo magnetico - un valore noto come "muon g-2" - mostrano una deviazione dalle previsioni teoriche. I dati, presentati l'8 gennaio 2004 al Brookhaven National Laboratory e di prossima pubblicazione sulla rivista "Physical Review Letters", mettono in crisi la validità del Modello Standard della fisica delle particelle, una teoria generale che da trent'anni resiste a ogni verifica sperimentale.Nel febbraio 2001 e nel luglio 2002, la collaborazione "muon g-2" aveva già pubblicato risultati che deviavano in modo significativo dai valori previsti dalla teoria. Questi risultati avevano generato molto interesse nella comunità scientifica, come possibili indicatori del fatto che il Modello Standard potesse essere incompleto. I nuovi risultati, basati sugli ultimi dati raccolti dal gruppo, rappresentano la prima misura del valore di g-2 per muoni carichi negativamente: i dati raccolti in precedenza, infatti, erano relativi a muoni carichi positivamente.La precisione dei nuovi risultati è compatibile con la precisione combinata dei risultati pubblicati in precedenza, e tutti i tre valori sono in accordo fra di loro e con le previsioni teoriche del cosiddetto teorema CPT. Se confrontati con le previsioni del Modello Standard per il valore g-2, i nuovi dati sperimentali differiscono di 2,8 deviazioni standard."La misura dell'anomalo momento magnetico del muone - commenta il fisico Lee Roberts, portavoce della collaborazione - è un test molto indicativo della validità del Modello Standard". L'esperimento è stato condotto da scienziati del laboratorio di Brookhaven e di altre 11 istituzioni di Stati Uniti, Russia, Giappone, Olanda e Germania.

 

Scoperta una nuova particellaX(3872) ha una massa superiore alle previsioni e decade quasi immediatamente 

La collaborazione Belle al laboratorio KEK in Giappone ha scoperto una nuova particella subatomica, chiamata "X(3872)". La particella non rientra in alcuno schema di particelle noto e i fisici teorici ritengono che possa trattarsi di un tipo di mesone mai osservato prima, contenente quattro quark. La scoperta è stata confermata dalla collaborazione CDF al Fermilab negli Stati Uniti, dove la nuova particella è stata battezzata "il mesone misterioso".I mesoni sono particelle che contengono un quark e un antiquark, tenuti insieme dalla forza nucleare forte. Poiché esistono sei differenti "sapori" di quark - up, down, strange, charm, bottom e top - è possibile formare un gran numero di mesoni differenti.Il team di Belle ha misurato il decadimento dei mesoni B, che contengono un quark bottom, prodotti in collisioni elettrone-positrone alla B-factory KEK in Giappone. I fisici hanno messo in grafico il numero di eventi candidati per i mesoni B in funzione della massa, osservando nella distribuzione un picco significativo a un valore di 0,775 GeV, corrispondente a una massa di circa 3872 MeV. La particella è decaduta quasi immediatamente dando origine ad altre particelle dalla vita più lunga.Secondo i ricercatori, la massa di questo nuovo mesone è più alta delle previsioni teoriche. Inoltre, anche il modo in cui decade si discosta dalla teoria. Una possibile spiegazione è che gli attuali modelli della forza forte debbano essere modificati. In alternativa, è possibile che X(3872) sia il primo esempio di un mesone di "stato molecolare" che contiene due quark e due antiquark. Un articolo verrà presto pubblicato sulla rivista "Physical Review Letters".Fino a poco tempo fa, i fisici avevano osservato solo particelle che contenevano due o tre quark. Tuttavia, nello scorso anno sono emerse prove dell'esistenza di una particella a quattro quark, la Ds(2317), e di una particella a cinque quark, nota come pentaquark.

 

Nuove stime per il bosone di Higgs

Il nuovo risultato si basa sugli ultimi dati del Fermilab 

 

I fisici della collaborazione DØ al Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) hanno ottenuto la misurazione più accurata di sempre della massa del quark top. Il risultato presenta importanti implicazioni per la ricerca del bosone di Higgs, la particella che potrebbe spiegare da dove proviene la massa e che permetterebbe lo studio di una "nuova fisica" oltre il Modello Standard delle particelle elementari.

Il quark top era stato scoperto con il collider protone-antiprotone Tevatron, al Fermilab, nel 1995. Il nuovo risultato è basato sui dati presi prima che il Tevatron venisse chiuso nel 1999. L'analisi dei dati del cosiddetto "primo run" ha fissato il valore della massa del quark top a 178,0 ± 4,3 GeV/c2.

Nel Modello Standard, le masse delle particelle vengono generate come risultato dell'interazione con un campo chiamato campo di Higgs. Dovrebbe essere possibile anche rivelare le eccitazioni di questo campo sotto forma di una particella nota come bosone di Higgs. Individuare questo bosone - l'unica particella del Modello Standard che non è ancora stata osservata sperimentalmente - è uno degli obiettivi più difficili della fisica delle particelle. Tuttavia, le misure delle masse del quark top e dei bosoni W+ e W- consente agli scienziati di porre dei limiti superiori e inferiori alla possibile massa dell'Higgs.

Il nuovo valore della massa del quark top è superiore di circa 5,3 GeV rispetto al valore precedente, e fa sì che la miglior stima della massa del bosone di Higgs aumenti da 96 a 117 GeV. Ma fa salire anche il limite superiore da 219 a 251 GeV, ponendo dunque l'Higgs potenzialmente oltre le capacità degli attuali acceleratori. Lo studio è stato pubblicato sul numero del 10 giugno della rivista "Nature".

 

L'origine delle masse delle particelle

Proposta una nuova teoria sulla correlazione quantistica

 

Chi è convinto che l'entanglement (la correlazione quantistica che fa sì che due particelle si comportino come una sola, non importa quale distanza le separi) sia qualcosa di troppo bizzarro per avere effetti sulla vita di tutti i giorni, farà bene a ricredersi. Secondo una nuova teoria, il fenomeno potrebbe essere responsabile della massa delle particelle fondamentali di materia, e dunque di tutti gli oggetti e anche degli esseri umani.

Esistono già prove che l'entanglement abbia conseguenze nel mondo macroscopico. L'anno scorso, per esempio, il fisico Vlatko Vedral dell'Università di Leeds aveva dimostrato che la correlazione quantistica è coinvolta nella superconduttività. Ora, in uno studio presentato alla rivista "Physical Review Letters", lo stesso scienziato sostiene che l'entanglement può spiegare una delle caratteristiche che definiscono la superconduttività: l'effetto Meissner, nel quale un magnete levita al di sopra di un pezzo di materiale superconduttivo. Il campo magnetico induce una corrente nella superficie del superconduttore, e questa corrente esclude lo stesso campo magnetico dall'interno del materiale, facendo sollevare il magnete. Secondo Vedral, solo una corrente composta da elettroni "entangled" può consentire questo effetto. La corrente arresterebbe i fotoni del campo magnetico dopo che hanno percorso una breve distanza attraverso il superconduttore, come se dotasse i fotoni di una massa.

Lo scienziato sostiene che un meccanismo simile potrebbe essere alla base della massa di tutte le particelle. Nel modello standard della fisica delle particelle, l'origine delle masse (e del limite dei range delle forze fondamentali) è il cosiddetto campo di Higgs, che riempie l'intero universo e che è mediato dal bosone di Higgs, una particella che dovrebbe esistere in uno stato "condensato" che esclude i mediatori delle altre forze (per esempio i gluoni) proprio come gli elettroni entangled di un superconduttore escludono i fotoni di un campo magnetico. Secondo Vedral, questo fenomeno richiede l'entanglement fra i bosoni di Higgs, che sarebbe responsabile non solo della massa dei mediatori, ma di quella di tutte le particelle fondamentali (come protoni ed elettroni). Le diverse particelle interagirebbero in modo differente con i bosoni di Higgs entangled, fornendo così una diversa "massa effettiva" per ciascuna particella

 

questi esperimenti  possono  confermare l’ipotesi di lavoro  basata sulla divisione delle forze in attrattive e repulsive,

che tengono in equilibrio  le particelle, e possiamo  ipotizzare una diversa costante di gravitazione per le forze colore,come una manifestazione  in entanglement maggiore delle forze  gravitazionali di colore

 

Una questione di spin

Il principio potrebbe trovare un'applicazione in dispositivi di registrazione ad alta velocità e di alta capacità

Nel 1996, due fisici teorici scoprirono indipendentemente un metodo completamente nuovo attraverso il quale un elettrone può generare un campo magnetico all'interno di un magnete, trasferendogli parte del proprio spin. Alla scoperta teorica è ora seguita la verifica sperimentale, da parte di un gruppo di fisici dell'Istituto svizzero di tecnologia, guidato da Wolfgang Weber.Quando un elettrone molto energetico viene iniettato in un materiale ferromagnetico, come il ferro stesso, lo spin dell'elettrone si allinea parzialmente con il campo magnetico esistente. Questo significa che il campo magnetico esercita una certa forza sullo spin dell'elettrone che, per il principio di azione e reazione, ne esercita a sua volta una sul campo, in un tentativo di conservare il proprio momento angolare. L'effetto di un singolo elettrone è trascurabile, ma se invece si utilizza un piccolo impulso allora le cose cambiano. Nel corso degli esperimenti, i ricercatori hanno iniettato elettroni in un materiale ferromagnetico e hanno controllato i loro spin pochi femtosecondi (milionesimi di miliardesimi di secondo) dopo. Dalla misura dell'allineamento degli spin è stato possibile misurare il cambiamento del potenziale vettore magnetico del magnete e, quindi, la sua magnetizzazione. È risultato così che il fenomeno del trasferimento di spin può produrre un campo flusso di densità del campo magnetico pari a un tesla, sufficiente per modificare la magnetizzazione del materiale. Il principio potrebbe trovare un'applicazione molto presto, in dispositivi di registrazione ad alta velocità e di alta capacità, visto che è possibile cambiare la magnetizzazione di un'area di pochi atomi. Anche se nei primi esperimenti i ricercatori hanno utilizzato un fascio di elettroni liberi, il prossimo passo sarà quello di utilizzare elettroni meno energetici e assemblare in un unico dispositivo la sorgente di elettroni, un sottile strato ferromagnetico e uno strato che analizzi lo spin.

 

Correnti di spin

I ricercatori hanno anche mostrato che invertendo la direzione della polarizzazione circolare si inverte anche la direzione della corrente 

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Regensburg, in Germania, sta sviluppando dispositivi che usano una proprietà per nulla sfruttata degli elettroni, lo spin. In un articolo pubblicato il 7 maggio su «Physical Review Letters», gli scienziati riferiscono di poter generare correnti esclusivamente di elettroni con spin «su» o «giù» semplicemente illuminando il giusto materiale. Secondo questa ricerca, in una grande classe di nanostrutture la luce polarizzata circolarmente crea una corrente con spin polarizzato. La tecnica potrebbe permettere ai ricercatori di imparare di più a proposito degli effetti basati sullo spin e ha già permesso di brevettare un rivelatore ad alta velocità di luce polarizzata circolarmente.I fisici «spintronici» sanno già che la luce polarizzata circolarmente può produrre più elettroni con un tipo di spin piuttosto che un altro. Molti esperimenti utilizzano strutture quantistiche costituite da un sottile strato di un semiconduttore racchiuso fra strati più spessi di un altro semiconduttore. Lo strato centrale agisce come una trappola per gli elettroni e può essere spesso meno di 20 nanometri, abbastanza da confinare il moto degli elettroni in una direzione. Sergey Ganichev e i suoi colleghi hanno così messo a frutto una proprietà molto poco usata di questi materiali. Grazie alle asimmetrie nel reticolo cristallino, la teoria del trasporto degli elettroni dice che le particelle con spin opposto hanno una velocità media diversa da zero, ma in due diverse direzioni. Se una popolazione di spin può essere resa molto più grande dell'altra, allora si ottiene una corrente con spin polarizzato. Ganichev e i suoi colleghi hanno illuminato la superficie trasparente di uno di questi materiali con un laser infrarosso. La luce ha generato una corrente polarizzata perpendicolare al fascio laser, anche quando questo giungeva obliquo. I ricercatori hanno anche mostrato che invertendo la direzione della polarizzazione circolare si inverte anche la direzione della corrente. L'aspetto più interessante di questa tecnica è che essa genera correnti con spin polarizzato a temperatura ambiente e senza l'applicazione di alcun campo magnetico o elettrico esterno

 

L'effetto Hall basato sullo spin

Il fenomeno è stato osservato grazie a un microscopio Kerr 

Un team di ricercatori ha osservato per la prima volta l'effetto Hall basato sullo spin, nel quale le impurità atomiche in un semiconduttore deflettono gli elettroni interagendo con il loro spin. Questo risultato potrebbe dare forte impulso al nascente campo della spintronica e contribuire allo sviluppo di una nuova classe di dispositivi elettronici ad alta velocità e a bassa energia, in grado di manipolare gli spin degli elettroni.L'effetto Hall originale era stato scoperto nel 1879 dal fisico americano Edwin Hall. Si verifica quando un campo magnetico viene applicato dall'alto verso il basso rispetto a una striscia di metallo dove passa una corrente elettrica. Il campo magnetico interagisce con la carica degli elettroni in movimento, deviandone alcuni verso sinistra e altri verso destra. Da tempo i fisici teorici hanno ipotizzato che gli spin degli elettroni potessero innescare un comportamento simile, ma nonostante molti tentativi questo effetto Hall basato sullo spin non era ancora mai stato osservato.L'obiettivo è stato ora raggiunto per caso: il fisico David Awschalom e colleghi dell'Università della California di Santa Barbara stavano utilizzando una tecnica chiamata microscopia Kerr a scansione, nella quale una luce laser polarizzata viene fatta rimbalzare contro un campione di semiconduttore. Se gli elettroni sugli atomi di superficie hanno tutti lo spin orientato in una direzione preferenziale, la polarizzazione dei fotoni rimbalzati ruoterà leggermente. Quando i ricercatori hanno usato una lente Kerr con una risoluzione di un micrometro quadrato, hanno osservato con chiarezza bande di elettroni con spin opposti lungo i bordi del chip: proprio la situazione che i teorici avevano previsto. Lo studio è stato descritto sulla rivista "Science".

 

Separazione spaziale dello spin

I fisici hanno diviso le lacune di un semiconduttore a seconda del loro spin 

Alcuni fisici della Purdue University hanno costruito un componente fondamentale per lo sviluppo di computer quantistici e dispositivi spintronici. Fra le potenziali applicazioni della scoperta, c’è il miglioramento delle tecnologie di crittografia e la possibilità di creare motori di ricerca più potenti e veloci.Il dispositivo sviluppato da Leonid P. Rokhinson e colleghi può dividere in due un flusso di oggetti quantici (per esempio elettroni) a seconda dello spin (il momento angolare intrinseco) di ciascuno di essi, deviando in una direzione quelli con spin “verso l’alto” e nell’altra quelli con lo spin “verso il basso”. Il minuscolo apparecchio che produce questi fasci “spin-polarizzati” potrebbe rappresentare un componente chiave dei futuri computer quantistici.“Per la prima volta - commenta Rokhinson - siamo riusciti a separare spazialmente in base allo spin le ‘lacune’ nell’arsenuro di gallio, ovvero gli spazi che gli elettroni lasciano liberi quando viaggiano attraverso questo semiconduttore. Proprio come le particelle, anche queste lacune hanno uno spin caratteristico, e separarle a seconda del loro spin non è stato affatto facile”.Il dispositivo potrebbe essere usato per separare due particelle “entangled” (correlate quantisticamente): due elettroni di questo tipo, di spin opposto, si influenzerebbero a vicenda anche se portati a grande distanza l’uno dall’altro. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters”.

 

Materia e antimateria

Annunciati i nuovi risultati dell'esperimento BaBar 

I fisici che conducono l'esperimento BaBar allo Stanford Linear Accelerator Center (SLAC), hanno annunciato nuovi e interessanti risultati che dimostrano una notevole differenza nel comportamento della materia e dell'antimateria. I risultati sono stati sottoposti alla rivista "Physical Review Letters" per essere pubblicati online.L'acceleratore PEP II di SLAC fa collidere elettroni con la loro controparte di antimateria, i positroni, in modo da produrre coppie di particelle e anti-particelle pesanti esotiche, chiamate mesoni B e anti-B. Queste rare forme di materia e antimateria hanno una vita breve e decadono a loro volta in altre particelle subatomiche più leggere."Se non ci fosse differenza fra materia e anti-materia - spiega Marcello Giorgi, fisico dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell'Università di Pisa - sia il mesone B che il mesone anti-B esibirebbero uno schema di decadimenti identico. Invece, le nostre nuove misurazioni mostrano una grande differenza nei tassi di decadimento".Osservando i decadimenti di più di 200 milioni di coppie di B e anti-B, i ricercatori hanno scoperto una forte asimmetria fra materia e antimateria: "Abbiamo trovato 910 esempi di mesoni B che decadono in un kaone e un pione, ma solo 696 esempi simili per i mesoni anti-B". Anche se BaBar e altri esperimenti avevano già osservato in precedenza asimmetrie fra materia e antimateria, questo è il primo caso di una differenza ottenuta semplicemente contando il numero di decadimenti dei mesoni B, un fenomeno chiamato violazione di CP (simmetria di carica e parità) diretta

 

la conferma alla formula della forza  di repulsione rabazon , con libertà asintotica estesa anche alla gravità

dobbiamo estendere il modello standard al ponte superficiale magnetico a basse energie per poter comprendere i fenomeni  di laboratorio che si svolgono attorno ai nostri occhi

 

Una fase metallica per i bosoni

Esistono materiali con resistenza finita dove i portatori di carica sono bosoni 

Il principio di indeterminazione di Heisenberg pone severe limitazioni per il mondo subatomico. Per esempio, esso impone alle particelle chiamate bosoni di condensare per formare un superconduttore oppure di rimanere localizzate in un isolante. Tuttavia, esperimenti sulle pellicole sottili condotti negli ultimi 15 anni hanno rivelato una terza possibilità: i bosoni possono esistere in fase metallica. Gli scienziati hanno faticato non poco per interpretare questo sorprendente risultato."La teoria convenzionale dei metalli è in crisi. - sostiene Philip Phillips, docente di fisica dell'Università dell’Illinois di Urbana-Champaign - L'osservazione di una fase metallica per i bosoni contraddice direttamente il senso comune. Una spiegazione soddisfacente richiede l'esistenza di un nuovo stato di materia".In un articolo pubblicato sul numero del 10 ottobre della rivista "Science", Phillips e Denis Dalidovich analizzano gli esperimenti sulle pellicole sottili e offrono una nuova spiegazione, secondo la quale i bosoni carichi condensano in uno stato metallico simile al vetro.Normalmente, i portatori di carica nei metalli sono elettroni, vale a dire fermioni soggetti al principio di esclusione di Pauli che limita il numero di particelle nello stesso stato quantico. In un superconduttore, invece, i portatori di carica sono coppie di elettroni, cioè bosoni, che non devono obbedire al principio di Pauli. Negli esperimenti analizzati da Phillips e Dalidovich (condotti a Stanford e all'Università del Minnesota), una sottile pellicola superconduttrice è stata trasformata in isolante diminuendo il suo spessore oppure applicando un campo magnetico perpendicolare: la resistenza, da zero (superconduttore), è diventata infinita (isolante)."Nel corso degli esperimenti, - spiega Phillips - c'è stato però un intervallo in cui la resistenza non era né zero né infinita, bensì un valore finito che sembrava persistere anche a temperature bassissime. E un materiale con resistività finita a temperatura zero è un metallo".

 

Un ottuplice stato quantico

Risolti otto schemi distinti di interferenza quasiparticellare 

Ricercatori dell’Università della California di Berkeley e del Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti hanno usato un microscopio a scansione a effetto tunnel (STM) per osservare schemi ottuplici di interferenza quasiparticellare nel superconduttore Bi-2212 (un composto di ossido di bismuto, stronzio, calcio e rame) ad alte temperature.L’interferenza elettronica è nota nei metalli e nei superconduttori a basse temperature, ma questa è la prima volta che viene osservata la configurazione ottuplice di interferenza quasiparticellare, prevista dalla teoria, in superconduttori con un’alta temperatura di transizione. La scoperta mette in dubbio l’ipotesi che questo tipo di superconduttività coesista necessariamente con un particolare stato elettronico noto come “stripe phase”.Il gruppo di ricerca, guidato dal fisico J. C. Séamus Davis, comprendeva anche ricercatori giapponesi. Lo studio è stato pubblicato sul numero del 10 aprile della rivista “Nature”.Le quasiparticelle sono entità matematiche usate per predire comportamenti elettronici realistici includendo proprietà, come un range finito, che i veri elettroni non possiedono. Nei metalli in condizioni ordinarie, esse si comportano come normali elettroni. Con il microscopio STM è possibile osservare la loro interferenza dovuta a scattering. In materiali più complessi, le interferenze vengono generate da un certo numero di stati quantici, solo quattro nel caso di superconduttori a basse energie. Aumentando la temperatura è stato ora possibile osservare tutti gli otto stati quantici disponibili.Gli scienziati hanno evidenziato chiare relazioni fra la forma della superficie di Fermi del Bi-2212, una proprietà elettronica globale, e particolari variazioni spaziali della densità locale di stati, provocate dagli otto stati che limitano e determinano gli schemi dello scattering quasiparticellare. “L’ottetto di stati quantici che abbiamo trovato - spiega Davis - fornisce una notevole descrizione autoconsistente dello scattering quasiparticellare. Nessun’altra spiegazione, come per esempio la competizione con un altro stato elettronico, è necessaria per spiegare gli schemi che abbiamo osservato”.K. McElroy, R. W. Simmonds, J. E. Hoffman, D.-H. Lee, J. Orenstein, H. Eisaki, S. Uchida, J. C. Davis, Relating quasiparticle interference patterns to momentum-space electronic structure in Bi2Sr2CaCu2O8+d.

 

 esperimenti che confermano la tesi  rabazon di incollaggio facile di elettroni e fermioni

 

il Modello Standard è la versione moderna, aggiornata, e relativamente completa ed efficace del vecchio modello  tolemaico dell’universo ad epicicli

 

  il buon vecchio modello standard deve essere sottoposto a lifting matematici sempre più complessi,per dare conto di nuove osservazioni e misure sempre più accurate,

come il buon vecchio modello ad epicicli diventava sempre più astruso e complicato ad ogni nuova osservazione

 

siamo in una fase  di transizione simile a quella di Galileo e keplero,

dobbiamo accettare una  nuova visione geometrica semplificatrice alla base del modello standard,per poter rendere conto delle nuove osservazioni in maniera semplice ed efficace,rendendo i calcoli  matematici  molto  più efficaci

 

come il modello ad epicicli,il modello standard non riesce a produrre predizioni accettabili,

senza un enorme numero di calcoli e correzioni ad hoc,

non ha predetto  forze come la repulsione cosmica,

fenomeni  come la fusione fredda,

e quindi deve essere superato da una nuova teoria

 

il Modello Standard può essere superato ed avere  una semplificazione enorme dei calcoli e delle renormalizzazioni per la comprensione dei fenomeni  tra particelle alla scala di un fermi se prendiamo in considerazione queste ipotesi:

 - possibilità di tunnel superficiali tra particelle,con distinzione dai tunnel profondi canonici 

- una diversa  comprensione geometrica dei fenomeni,con apparente aumento della complessità  delle rappresentazioni,e con un enorme semplificazione dei calcoli matematici che li definiscono

- il diverso approccio matematico  che comprende la rappresentazione

 delle particelle come buchi neri,

a radiazione termica congelata e con infinite possibilità di conformazioni topologiche e quindi unifica  diverse  matematiche

-una  migliore distinzione teorica di base che  definisce  la possibilità di indagare  i fenomeni fisici   definendoli come casualità-condizione di corpuscoli-

o come  localizzazione-condizione di onda-

-una definizione migliore delle due forze di base, unificando gravità e  forza nucleare forte  in attrattiva, forza elettromagnetica e forza nucleare debole in forza repulsiva

con un miglioramento decisivo della comprensione dei meccanismi fisici alle tecniche matematiche  di renormalizzazione

 

la confusione  generata dal modello standard che ambiziosamente cerca di trattare insieme le due condizioni complementari,e  paga il prezzo dell’aggiramento dei principi di Bohr ed Heisenberg con una impossibilità pratica di trattare  i fenomeni senza incappare in una miriade di infiniti assolutamente incerti,

assomiglia in qualche modo alla confusione e complessità   del modello ad epicicli medioevale,

dove non erano sbagliate le regole matematiche, ma  sbagliato il modello geometrico di base su cui era edificato l’edificio matematico,

il modello ad epicicli era troppo complesso e lontano da un modello  geometrico logico e semplice per poter dare una accettabile rappresentazione matematica  della nostra complessa realtà

 

 

progetto 1-parte prima

 

 

in memory of Enrico  Fermi

 

Giancarlo Gazzoni

 

teoria euristica

su pila  elettrolitica a neutroni termici lenti

 

 

modello geometrico euristico 

 di produzione

 di neutroni lenti in una

cella elettrolitica  e con

un bilancio  energetico positivo

 

sezione d’urto come effetto

tunnel superficiale e

 

cattura di elettroni  in protoni

di idrogeno  e formazione di neutroni lenti

trasmutazioni  e decadimenti di elementi  con neutroni lenti in celle elettrolitiche 

 

 

     premessa

 

 

 

in questa sezione discuteremo  e approfondiremo  i fenomeni  di fusione  nucleare e la produzione di neutroni con trasmutazione di elementi   a livelle energetici molto bassi in normali celle elettrolitiche

  produrremo modelli di pila a neutroni rallentati con effetto di fusione-fissione a catena,

un modello sarà basato su reazioni in acqua leggera e catodi in tungsteno

un modello sarà in acqua pesante con catodo in palladio

un modello inoltre verrà sostenuto con forno a microonde

discuteremo come sia possibile  con un campo elettrico sommerso ,relativamente a bassa intensità d’energia,produrre un fenomeno di interazione elettrone-quark up

diretto, con tunnel a giunzione magnetica a scambio di  neutrino deformato in portatore di forza e produzione di neutroni lenti,

e come  i quark down  riescano ad aumentare la possibilità di catturare  quark  in altri protoni,

 

possiamo falsificare queste affermazioni andando a  cercare in laboratorio la produzione di elementi con trasmutazione di nuclei  nell’elettrodo di tungsteno

che possono avvenire solo con la cattura di neutroni termici lenti prodotti nella reazione elettrolitica

la spiegazione di questi fenomeni e come estendere la teoria standard  sarà affrontata estesamente in altri articoli

produrremo modelli di reattore diversi in altre sezioni, con aumento delle reazioni e delle rese energetiche

 

CATTURA ELETTRONICA  in PROTONI

 

in altra sezione affronteremo  il problema generale dell’accoppiamento degli elettroni tra loro in cariche frazionarie,e come si collegano a un quark up con ponte magnetico e scambio di un neutrino deformato da energia di bosone W lo spieghiamo in articolo cyclotunnel

   in questa parte  per comodità consideriamo principalmente la possibilità di elettroni   di entrare in cyclotunnel superficiale  in tripletti sul protone ,o anche in singola unità  con l’aiuto di micro-vortici causati dal campo elettrico e magnetico  degli ioni di potassio attorno al catodo nel caso di cella ad acqua leggera,

di fusione di nuclei di deuterio in helio4  in cyclotunnel favoriti dalla concentrazione  di nuclei di deuterio e dagli elettroni liberi  nel catodo  di palladio ,nel caso della pila ad acqua pesante

 e della possibilità di  elettroni  di legarsi in coppie o in tripletti in cyclotunnel nella terza parte

con campi magnetici  a microonde ,quando attraversano in microvortici canali di ionizzazione tra ioni di idrogeno

 

le trasmutazioni del tungsteno degli elettrodi delle celle ad acqua leggera, in elementi diversi , tipo renio per decadimento, ma anche oro per cattura successiva di  neutroni lenti,

sono  la prova certa che  abbiamo a che fare con  fenomeni nucleari,

di produzione di neutroni lenti termici,con energie inferiori a 0.025ev

con cattura nei nuclei di tungsteno, con formazione di isotopi e trasmutazione successiva per decadimento  dei nuclei,

i neutroni termici lenti sono prodotti

con i fenomeni di “incollaggio in cyclotunnel” di elettroni   sui protoni,e da fusioni e decadimenti di protoni/neutroni  legati tra loro  in condizioni“facili” non contemplate dalla teoria standard odierna

 

le rappresentazioni delle particelle sono enormemente semplificate ,per migliorare l’esposizione,

come si può  confrontare  con l’articolo  di teoria generale cyclotunnel le conformazioni tipologiche multiassiali delle particelle  sono molto complesse

 

 

 

                 modello   per  esperimento  elettrolitico di tunnel superficiale

 

 

modello di cella di pila  cyclobeta  in acqua leggera

 

 

               il modello seguente di cella elettrolitica  è servito come base per i primi esperimenti pratici

effettuati e ha dato la possibilità di individuare  le curve di resa  energetica  , è solo un modello per prove pratiche

 

 

fig1. cella al plasma base in acqua  normale con bassa percentuale di deuterio  per test di laboratorio con elettrodi di tungsteno e soluzione di K2CO3

 

-1—contenitore in acciaio spessore 30mm cella,per pressioni oltre 300 atm  e temperature oltre250k°

-2—catodo—ricoperto da un tubo di ceramica che lascia scoperta  sezioni variabili  da 1cm a più cm per avere il rapporto con l’anodo di 1/6

-3—elettrodi in tungsteno-anodo

-4--soluzione elettrolitica- carbonato di potassio K2CO3

-5—pareti   contenitore  acqua circuito primario raffreddamento,spessore 30mm per pressioni oltre 300atm, per non far evaporare l’acqua

-6a-6b-entrate e uscita liquido refrigerante,acqua pressurizzata,  per scambiatore di calore con circuito secondario per vapore della turbina con contenitore in acciaio

-7—sensori trasduttori temperature,pressioni

-11—tensione alimentazione elettrodi e variatore di controllo

-21-acqua pressurizzata distillata o elio per scambio calore nel circuito di scambio calore

 

il catodo e l'anodo in questo caso sono:due elettrodi cilindrici di tungsteno  di dimensioni 2cm x10cm diametro interno con spessore 2,4 cm. ,

gli anodi  dim 6cmx10cm interni,spess2.4cm,

 con  lantanio per migliorare l’effetto termoionico di emissione degli elettroni

 il catodo e l'anodo  sono distanziati per circa 4 cm

.

La concentrazione della soluzione elettrolitica, per ottenere un buon effetto  plasma  sull’elettrodo del catodo in questo caso è costituita da 0.5 M di K2CO3.

abbiamo comunque la necessità di avere ioni+ dei sali elettrolitici  molto più pesanti degli ioni  H+,

 

 

 

il rapporto  di superficie bagnata di catodo ed anodo deve essere di1/6 per poter creare l’effetto affollamento sul catodo degli ioni K+,effetto che non si crea con superfici bagnate uguali, in questo caso gli ioni K+ riescono a raggiungere facilmente il catodo

 

 abbiamo normali reazioni di idrolisi,con tensioni di 200V e corrente di 6°

,ma quando il plasma si accende con temperature della soluzione oltre 75°,con corrente continua oltre 6 A e tensioni oltre 160 volt e potenza immessa  di circa  1200 W,quando  si forma una copertura degli ioni potassio  attorno  al catodo come in un condensatore,la tensione per sostenere la reazione diventa 300V e la corrente si abbassa a 2°

 

creiamo un effetto affollamento degli ioni K+ attorno al catodo, che cercano di scambiare gli elettroni senza riuscirci, ostacolati dagli ioni H+ più veloci  nella riduzione per diventare H2

possiamo  effettuare esperimenti per migliorare l’effetto plasma  con sali di litio deuterato,con aggiunta di sali al tungsteno ,per avere ioni metallici particolarmente pesanti,cioè con reazione al catodo molto più lenta degli ioni idrogeno

i sali al deuterio servono ad aumentare  la percentuale di  deuterio sciolto in acqua, per avere maggiori probabilità di reazioni di fusione  di deuterio e neutroni, con emissione di fotoni energetici per aumentare l’effetto plasma

 

il plasma  produce il calore in eccesso per la produzione di energia elettrica,ma impedisce la produzione per idrolisi di H2

 

fig2 plasma sommerso nella cella in reazione elettrolitica

da un attento esame delle rese energetiche  prodotte dalle celle elettrolitiche  possiamo dedurre  che aumentano le rese all’aumento della temperatura e pressione

presente nelle celle ,con condizione necessaria per la stabilità del plasma,l’eliminazione di bolle di vapore

 

fig3 rese energetiche  ,con aumento   del volume di plasma e della produzione di vapore all’aumentare della pressione  della cella(linea rossa) ed aumento delle

rese  con l’aumento di temperatura

 

la reazione è moderata da effetti fisici dovuti  a  difficoltà geometriche e di “affollamento”  degli ioni H+ ad entrare nello spazio compreso dai protoni ionizzati di potassio e il catodo,dove avviene la reazione e dagli elettrodi che catturano    una parte dei neutroni prodotti moderando la reazione

 

e in altro modello dalla difficoltà ad entrare in un catodo superaffollato da deuterio

i neutroni veloci normali sono prodotti nei fluxtube, nei nodi o vortici nel plasma,che inducono campi locali molto forti,

ma  sono difficilmente riproducibili,molto casuali,e limitano la produzione di neutroni  con cattura di singoli elettroni

 

il plasma produce anche neutroni lenti termici,con cattura di doppietti  e tripletti di elettroni,con tunnel a giunzione magnetica tipo Josephson in bosoni speciali tipo cooper, ad altissima sezione  di assorbimento,ma limitati dal tempo di decadimento brevissimo,e anche quando catturati, dall’instabilità  intrinseca che li fa decadere  con tempi accelerati ,siamo nell’ordine di 10-9sec  per i neutroni, di 10-3sec per il deuterio  “strano”,quindi  abbiamo decadimenti in tragitti  spaziali dell’ordine dei 10-4 cm per i neutroni “strani” e di  10cm per  il deuterio

 

gli ioni potassio positivi  si accumulano  attorno al catodo e creano una specie di effetto  condensatore,

con una specie di armatura reticolare che ricopre il catodo,

creano un forte campo elettrico e correlato un forte campo magnetico.

il plasma sommerso si accende , con le condizioni di concentrazione del carbonato,

gli elettrodi in tungsteno,  e l’alimentazione elettrica come indicato,

quando   tramite resistenze elettriche la temperatura della soluzione sale oltre i 72°

e  gli ioni  K+ non riescono a catturare  gli elettroni  emessi dal catodo

gli ioni potassio positivi  si accumulano   attorno al catodo e creano una specie di effetto  condensatore,

con una specie di armatura reticolare che ricopre il catodo,

creano un forte campo elettrico e correlato un forte campo magnetico e iniziano le scariche  tra il catodo e gli ioni  nel condensatore virtuale

 

 

fig4.schema elettrico condensatore  elettrolitico  ioni potassio e catodo

-1-generatore raddrizzatore di tensione,variac per alimentare gli elettrodi

-2-condensatori per l’alimentazione

-3-resistenza catodo non coperto dal plasma e che produce idrogeno per idrolisi

-4-resistenza anodo non interessato dal plasma

-5-resistenza catodo interessato dal plasma e che non produce  H

-6-resistenza anodo interessata dal plasma

-7-condensatore prodotto dalla schermatura ioni potassio

-8-induttanza naturale prodotta dal plasma

 

nelle celle abbiamo normale reazione di idrolisi, con produzione di H2  al catodo e corrente elettrolitica di 6A,tensioni di 200V, ma le condizioni con l’accensione del plasma  cambiano

 

con il plasma acceso la tensione media è di 300 V e la corrente circolante è circa 2A,  la resistenza equivalente del circuito è Req=150 ohm. La capacità del condensatore si aggira sui 7mF, un valore elevatissimo per un condensatore elettrostatico.
( La capacità di un condensatore cilindrico è C=2p y h/log(R2/R1),

 con h=2cm (la parte del catodo scoperta) si ottiene un valore di C dell'ordine del mF solo assumendo R2-R1=1 exp(-10) m),abbiamo quindi  un condensatore elettrolitico  con sezione maggiore di quella del catodo

 

il condensatore elettrolitico non si forma a causa dell'azione del plasma,

ma  è alla base della formazione del plasma-

 il condensatore  si forma quando in soluzione si trovano due tipi di ioni: H+ (provenienti dall'acqua) e K+ (provenienti dal carbonato di potassio).ad esempio, vanno meglio le soluzioni con ioni pesanti, magari di tipo metallico,oppure con soluzioni al tungsteno  sciolto in sali

i  potenziali di riduzione diversi di  H+ e,K+  fanno sì che al catodo si scaricheranno prima gli H+ formando idrogeno molecolare H2.

 

Gli ioni K+ tuttavia, essendo comunque carichi positivamente, si "accumulano”" attorno al catodo  per catturare elettroni senza riuscirci

 in questo modo formano una vera e propria armatura positiva.

 

L’armatura negativa è data dal catodo stesso  e si forma il condensatore elettrolitico

gli ioni potassio non riescono a raggiungere il catodo, formando così un'armatura positiva, che insieme al tungsteno carico negativamente formano un condensatore.
  il condensatore   elettrolitico ha alta capacità per unità di superficie,   si trova in una cella elettrolitica ed è in parallelo con i condensatori del circuito raddrizzante  di alimentazione e porta la capacità  complessiva ad alti valori

gli ioni h+ si addensano  nelle zona tra  gli ioni K* e le pareti in tungsteno   del catodo ,un tipo di affollamento simile in qualche maniera al caricamento del catodo di palladio. stante anche il rapporto di superficie 1/6 tra anodo e catodo, fondamentale  per  il formarsi del condensatore,

se le superfici sono uguali, non possiamo avere effetti di condensatore, perché  gli ioni K+ riescono ad avvicinarsi comunque al catodo molto meglio che nel caso precedente

 

il plasma si forma quando iniziano a formarsi canali di ionizzazione termoionica di  elettroni del catodo e  l’armatura  del condensatore elettrolitico,in mezzo ai protoni di H, e si formano   piccole scariche di plasma elettrico, che producono .scaricando e ricaricando il condensatore,

 microonde di cottura,  e il plasma si accende

la produzione di H2 si ferma, nella zona del plasma, e tutti gli elettroni emessi per effetto termoionico dal catodo sono catturati dentro il plasma

anche la produzione di Ho- all’anodo cessa praticamente

 

            

 

                      abbiamo  un improvviso aumento  del deuterio, nella zona di plasma

 

 fig5.picco di deuterio a327Mhr(effetto remond)

 

 il grafico seguente è la rilevazione dell’emissione di onde radio  nella  fascia del deuterio eccitato, prova  avuta in cella ad acqua leggera, a bassissima concentrazione di deuterio,

che rileviamo solo nella fase di plasma,  prima e dopo il deuterio disparisce e torna a livelli normali

sospettiamo che picchi a 117 Mhr e533Mrh trovati,se non sono echi casuali degli strumenti  possano indicare formazione di neutroni anomali e particelle elettroniche frazionarie

 

 

nella figura si hanno 10 db per cm in asse verticale e 200 MHr per cm in asse orizzontale

il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr

una conferma sperimentale  della formazione facile di nuclei di deuterio a rapido decadimento

lo spettro indica una forte emissione radio  da parte dei nuclei di deuterio ,molto più numerosi ed eccitati rispetto al normale numero disperso di deuterio in acqua leggera

 

gli spettri ,rilevati in esperimenti condotti da Renzo Mondani in Ravenna, con diversi elettrodi ,diversi sali sciolti e soprattutto diverse concentrazioni iniziali di deuterio,mostrano sempre il picco del deuterio uguale ,a dimostrazione di formazione di deuterio anomalo instabile ,con tempi di dimezzamento di 10-3 secondi

 

il deuterio non è un elemento fondamentale per l'innesco del plasma. Quest'ultimo infatti ha luogo quando gli ioni di potassio creano un forte campo elettrico attorno al catodo, quando il catodo comincia a scaldarsi e a emettere elettroni per effetti termoionici e la conducibilità del catodo si abbassa

tutta la corrente elettrolitica viene portata in bande di reazione attorno alle zone di catodo lasciate libere dal plasma

il plasma inizia quando cominciano a formarsi canali di ionizzazione tra il catodo e gli ioni K+,

e il condensatore inizia a scaricare

 

 il campo elettrico e magnetico dentro la zona del condensatore è abbastanza forte da  riuscire a  influenzare lo spin  degli elettroni ,ad influenzare le microbolle e microvortici del  plasma , dove si fabbricano i neutroni

 

Immagine Allegata

fig6.ioni + di potassio e  ioni negativi

 

le microonde prodotte dalle scariche dei condensatori  riescono a cuocere le micro-bolle,ad incollare in tripletti gli elettroni circolanti nei canali del plasma formatesi per scarica del condensatore virtuale e a incollarli  con tunnel di giunzione rosen-josephson magnetici   sui protoni di idrogeno  che si affollano   tra l’armatura degli ioni potassio e il catodo

 gli elettroni emessi dal tungsteno per normale radiazione termoionica hanno la giusta sezione d’urto per incollarsi facilmente in tripletti

 

 i protoni di H  con la cattura di tripletti  diventano neutroni termici lenti negativi,con energie inferiori a 0.025 Mev,con massa eccedente  di 0.3Mev

e  colpiscono  con cattura i nuclei del tungsteno del catodo e producono isotopi instabili, che decadono  in altri elementi con le trasmutazioni  e le  modalità delle normali tabelle di decadimento,ma con tempi di decadimento molto accelerati

 

oppure in numero maggiore si fondono con protoni di H+ a formare deuterio instabile,

con emissione di fotoni energetici,

oppure con decadimenti accelerati nel caso non riescano a fondersi nello spazio di 10-5cm con emissione di tre elettroni,tre anti-neutrini e fotoni energetici

che contribuiscono al sostentamento del plasma nella cella

 

i neutroni negativi  a carica –2/3 instabili,formati dalla cattura di tre elettroni,  possono cambiare le tabelle di dimezzamento del tungsteno e del deuterio, e decadere rapidissimamente  se non entrano in fusione con emissione di tre elettroni ,tre antineutrini e fotoni a radiazione ultravioletta  in tempi di 10-9sec

 

 le reazioni nucleari di formazione di neutroni, con accoppiamenti instabili  a formare deuterio,oppure per rapido decadimento degli stessi, oppure per cattura dei neutroni nei  nuclei del catodo,

producono fotoni gamma energetici che accendono il plasma,

che  produce una guaina isolante attorno alla zona di reazione del catodo,

 

nella zona del condensatore elettrolitico,dove per la densità e le condizioni del campo elettromagnetico  abbiamo le reazioni nucleari

con il plasma acceso

aumenta la resistenza elettrolitica, tende a diminuire  la corrente  e la formazione di idrogeno  al catodo,

per mantenere la corrente e  la produzione di idrogeno,occorre confinare il plasma con opportuni sezionamenti geometrici del catodo,o con campi magnetici,

   

per stabilizzare il plasma  occorre diminuire al massimo la produzione di bolle di vapore aumentando enormemente la pressione della soluzione,

la pressione oltre 500 atmosfere deve  servire anche a questo

abbiamo ora il problema:

per avere calore in eccedenza da trasformare in energia elettrica dobbiamo creare plasma, dovuto alle reazioni nucleari,e alla produzione di neutroni lenti termici sotto i  0.025ev

ma il plasma acceso  limita quasi a zero  la formazione  di idrogeno ,non permettendoci di raggiungere un obiettivo del progetto e tende a distruggere  gli elettrodi con le catture dei neutroni prodotti

 

abbiamo in sequenza gli effetti                  :

 

a)al catodo gli ioni idrogeno si riducono prima di quelli potassio.
b) si crea idrogeno H2, che limita l'avvicinarsi degli ioni potassio al catodo.
c) gli ioni potassio creano un'armatura positiva che circonda il catodo, e con l'armatura negativa del tungsteno si crea un condensatore elettrolitico. .
d) il campo elettrico che si è creato è tanto intenso da innescare scariche elettriche e produzione di microonde e si accende il plasma

e)il plasma  isola il catodo e la sezione di catodo interessata non produce più idrogeno idrolitico

 

per  mantenere la produzione di idrogeno  idrolitico dobbiamo trovare  una geometria  variabile del catodo e dell’anodo, con confinamento  idro- magnetico opportuno del plasma,

possiamo sfruttare semplicemente il calore ed il vapore prodotti dal plasma con celle per termo elettro idrolisi separate

 

l’affollamento e la densità degli ioni  producono le condizioni necessarie all’innesco di reazioni nucleari

dobbiamo considerare che  le scariche parziali di   correnti  di plasma  di ionizzazione del condensatore elettrolitico, che avvengono ad una frequenza altissima ,simulano un forno a microonde,  e intervengono  a cuocere la zona di reazione, e riescono ad alzare  notevolmente la produzione di neutroni lenti termici, assieme alle variazioni di induttanza generale che coinvolgono scariche dei condensatori del variac

gli elettroni che percorrono i canali di ionizzazione  vengono trasformati dalle microonde, e si incollano per spin magnetico tra loro a formare  tripletti  a carica frazionaria-5/3, dovuta alla miscelazione di spin delle cariche elettriche e all’annullamento parziale tra loro

 

fig7. effetto condensatore elettrolitico

--1—ioni K+ che si addensano  attorno al catodo  e comprimono  i protoni H+ nella    zona plasma con effetto” affollamento”

---2—soluzione elettrolitica

---3—microonde  prodotte dalle oscillazioni di corrente dei condensatori

---4---ioni H+ attorno al catodo

 

il campo elettrico e magnetico dentro la zona del condensatore è abbastanza forte da  riuscire a  influenzare lo spin  degli elettroni e a incollarli magneticamente  sui protoni di idrogeno  che riescono  a entrare tra l’armatura degli ioni potassio e il catodo  e a produrre nei mini vortici casuali che si creano  l’energia per  portare un singolo elettrone  su un protone a formare un neutrone

 

  dobbiamo pensare che l’affollamento dei vortici aumenta  , stimolati dalle microonde

prodotte dalle scariche del condensatore con la soluzione, e le oscillazioni inevitabili del circuito virtuale con i condensatori,

 e gli elettroni  si dispongono in coppie  a 4/3 di carica negativa, e riescono in microvortici   ad entrare  nel protone ,con uno scalino di energia  di circa 0.2Mev invece dei 0.7 Mev  del primo caso,quindi più facilmente

 

dobbiamo per il numero di reazioni  considerare anche il caso di  formazione di catene di tre elettroni,a carica 5/3-   fortemente  attratti dai protoni  positivi di H+

e senza bisogno di nessun scalino energetico da superare,

perché la reazione rende  0.3Mev  di  aumento di massa del neutrone, abbiamo formazione di energia positiva che tende a scaricarsi   per decadimento rapidamente

non abbiamo neanche bisogno di contrazioni di microbolle, ma di fluttuazioni semplici di plasma,per trovare l’energia di incollaggio,bastano le fluttazioni dentro i canali di scarico dei condensatori virtuali e quindi sono  in numero molto alto ,superiore  a tutte le altre trasformazioni

 

i neutroni prodotti a carica negativa –2/3 sono  lentissimi, enormemente  pronti  a combinarsi con altri protoni,

ma hanno tempi di decadimento brevissimi,e decadono liberando tre elettroni  ,tre anti neutrini,un protone ed energia  in fotoni ultravioletti e gamma,che riscaldano fortemente il plasma

 possono combinarsi, se riescono a trovarlo in raggio di 10-5cm,con un  protone di H+ e formare  un nucleo di deuterio

il nucleo è molto instabile e nel giro di 10-3sec decade in due protoni e

fotoni ultravioletti

 

fig8.formazione di neutroni  negativi e deuterio negativo instabile nei canali di ionizzazione per  formazione di tripletti di elettroni con microwave

 

-1-accumulo ioni potassio K+ attorno al catodo per  poter ricevere gli elettroni

-2-microwave  di cottura degli elettroni nei canali  di ionizzazione

-3-mollecole H2 idrogeno prodotte  per idrolisi

-4-canali ionizzati di scorrimento elettroni per scariche condensatore

-5-neutroni –2/3 lenti prodotti da tripletti di elettroni e protoni H+,dimezzamento in 10-9sec

-6-tripletti elettroni –5/3

-7-deuterio instabile negativo formato da neutrone negativi-protone H+ ,dimezzamento in 10-3sec

-8-ioni idrogeno H+ a rapida reazione sul catodo

-9-formazione  isotopi W per cattura di neutroni negativi

-10-nuclei di tungsteno W sul catodo

 

                possono combinarsi con nuclei del tungsteno, e formare rapidissimamente isotopi instabili,molto instabili,e nel giro di 1 sec decadere  in elementi stabili,emettendo gli elettroni in surplus,e fotoni  gamma

possiamo effettuare interessanti   comparazioni con gli effetti riscontrati nel palladio,dove  il condensatore elettrolitico  non  si forma per effetto di armature di ioni  sul catodo, ma potrebbe formarsi un’induttanza  per effetto dell’enorme carica di idrogeno, e quando si supera il rapporto 1:1, si formano microonde  di cottura che  fanno partire le reazioni deuterio + deuterio = elio4 +energia con il decadimento delle orbite di elettroni che abbassano fortemente i livelli  di energia delle barriere  elettriche

 

 misure effetto condensatore in  cella elettrolitica in laboratorio

 

fig8a. effetto condensatore(per concessione remond)

 

a-anodo

k-catodo

 

le altre lettere riguardano i vari punti dove sono state prese le misure  di tensione nella cella elettrolitica,

 

abbiamo differenze di potenziale elevate fino a brevissima distanza dagli elettrodi,tra gli elettodi e i punti  normali nella soluzione

 

abbiamo  differenze piccole di voltaggio tra i punti misurati nella soluzione, grandi differenze tra il catodo e punti della soluzione fino a distanze molto piccole

 dal catodo

 

fig8b.misure di voltaggio (per concessione cirillo-iorio –dattilo—scopritori dell’effetto)

 

d-catodo

sv- voltmetro

sa-anodo

 

misuriamo le differenze di potenziale e troviamo che attorno all’anodo e poi al catodo all’elevarsi del voltaggio, si formano ,per effetto degli ioni in affollamento, che non riescono ad interagire con gli elettrodi,e a scambiare elettroni, un effetto condensatore  con forti sbalzi di tensione, fino a pochissima distanza dagli elettrodi

 

               il numero di reazioni molto alto ,ci porta a considerare   che il fenomeno  effetto condensatore porta a formare, con il maggior numero di eventi ,   catene di tre elettroni,a carica -5/3 --  fortemente  attratti dai protoni  positivi di H+

e senza bisogno di nessun scalino energetico da superare,

perché la reazione rende  0.3Mev  di energia positiva esotermica,

e la casualità dei micro-vortici prodotti  diventa  marginale,perché bastano avvicinamenti meccanici dei protoni  per agitazione termica per  avere fusione di neutrone con protone,

e se non abbiamo  la fusione, abbiamo decadimento beta in tempi inferiori a 10-9sec

del neutrone con rilascio dei tre elettroni ,tre antineutrini ed energia per il sostentamento del plasma

in fotoni e tre antineutrini(necessari  per il bilanciamento del numero leptonico)

 

fig9.neutrone lentissimo a carica –2/3 negativa con cyclotunnel su tre elettroni

 

          i neutroni prodotti a carica negativa –2/3 sono  lentissimi, enormemente  pronti  a combinarsi con altri protoni,

ma hanno tempi di decadimento brevissimi,e decadono liberando tre elettroni  ,un protone ed energia  in fotoni ultravioletti e gamma,che riscaldano fortemente il plasma

 

            possono combinarsi, se riescono a trovare in raggio di 10-4cm,un  protone di H+ e formare  un nucleo di deuterio

il nucleo è molto instabile e nel giro di 10-3sec decade in due protoni  e

fotoni ultravioletti e libera i tre elettroni  e  anche tre antineutrini

 

 

fig10.decadimento beta di neutrone lento   con emissione di tre elettroni beta e tre fotoni  gamma e tre antineutrini

 

                       i neutroni instabili

possono combinarsi con nuclei del tungsteno,con protoni  del tungsteno e formare rapidissimamente isotopi instabili,molto instabili,e nel giro di 1 sec decadere  in elementi stabili,emettendo gli elettroni in surplus,e fotoni  gamma

possiamo effettuare interessanti   comparazioni con gli effetti riscontrati nel palladio,dove  il condensatore elettrolitico  non  si forma per effetto di armature di ioni  sul catodo, ma potrebbe formarsi un’induttanza  per effetto dell’enorme carica di idrogeno, e quando si supera il rapporto 1:1, si formano microonde  di cottura che  fanno partire le reazioni deuterio + deuterio = elio4 +energia con il decadimento delle orbite di elettroni che abbassano fortemente i livelli  di energia delle barriere  elettriche

 

fig11.tripletto di elettroni a carica –5/3

 

                    gli elettroni emessi dal tungsteno per normale radiazione termoionica hanno la giusta sezione d’urto per incollarsi  tra loro e nei protoni  di H e trasformarli in neutroni

i protoni di H   diventano neutroni termici lenti,che  colpiscono  con cattura i nuclei del tungsteno del catodo e producono isotopi instabili, che decadono  in altri elementi con trasmutazioni con i tempi e le modalità delle normali tabelle di decadimento,

oppure con decadimenti accelerati nel caso di

coppie di elettroni con emissione di radiazioni gamma   che contribuiscono al sostentamento del plasma nella cella

possono essere catturati anche neutroni negativi  a carica –2/3 instabili, che possono cambiare le tabelle di dimezzamento del tungsteno, e decadere rapidissimamente  se soli con emissione di  elettroni e radiazione gamma   e neutrini

 

                   le reazioni nucleari di formazione di neutroni, con accoppiamenti instabili  a formare deuterio,oppure per rapido decadimento degli stessi, oppure per cattura dei neutroni  dai nuclei del catodo,con decadimento dei nuclei,

producono fotoni gamma energetici che accendono il plasma,

che  produce una guaina isolante attorno alla zona di reazione del catodo,

aumenta la resistenza, tende a diminuire  la corrente  e la formazione di idrogeno  al catodo,

 

 

fig12.tripletto in cyclotunnel con quark up-

 

1-tripletto di elettroni carica –5/3

2-quark up carica +2/3

3-interno protone

4-strato di energia repulsiva  con produzione di coppie di W° e antiW°

5- cambiamento di spin e angolo di Cabibbo di quark up

6-bosone Z° di collegamento ponte

 

   assistiamo a fenomeni di fusione e fissione  nucleare  particolari, a una chimica  nucleare  magneto-elettrica

che  si esplica  a livelli energetici  molto più bassi di quelli presi normalmente in considerazione con  gli acceleratori di particelle

 

i fenomeni in gioco  ci permettono di inferire che sia   a livelli  di temperature di  semplice ionizzazione elettrolitica(tremila gradi), sia  a bassissime temperature abbiamo fenomeni simili di  collegamenti nucleari con tunnel  “facilitati”superficiali

tipo rosen-josephson

 

fig13.cyclotunnel elettrone –quark up rosen-josephson

 

consideriamo principalmente gli elettroni singoli in tunnel  ,non accoppiati  in particelle  a carica frazionaria ,per  semplificare l’esposizione

i protoni del deuterio,

  legati ai neutroni, quando sono  alternativamente protoni e ionizzati, sono molto sensibili  e ricettivi ,pronti ad accoppiarsi con effetto tunnel superficiale ad elettroni liberi,prodotti per effetto termoionico dal tungsteno

tendono a catturare  con molta facilità  elettroni vaganti liberi, perché  il quark down sulla superficie non interessato direttamente da cyclotunnel  si modifica magneticamente e tende ad uncinare altri elettroni, anche se ha la possibilità di legarsi a quark up di altri  protoni

 

 

 

-         i protoni che formano  i nuclei di deuterio “normale”sono  legati  tra loro

da un elettrone,

incollato sulla superficie alternativamente dei due protoni ,

 che li  trasforma   in neutrone,   alternativamente e tiene incollati

i due protoni tra loro,legame debole, non tra quark,che sono relativamente più stabili

-         i  protoni dei nuclei di deuterio ionizzati sono particolarmente portati  a catturare elettroni vaganti in soprannumero

-         gli elettroni catturati in soprannumero,per effetti di repulsione  coulombiana e per il tentativo di azzerare lo spin del nucleo di deuterio,che deve essere ½-,

-         e per l’instabilità intrinseche delle particelle Z° di incollaggio e trasformazione di quark up che decadono in 10-9  sec

-           rompono immediatamente il nucleo di deuterio con la formazione di due neutroni ed energia  con fotoni che contribuisce a sostenere  il plasma

-         prodotto nelle celle

 

 

fig14.sezione di neutrone normale  formato dall’unione con elettrone  a massa relativistica aumentata con decadimento normale  a 900 sec

 

i due neutroni  liberati ,

nelle particolari condizioni attorno all’elettrodo ,

si ricombinano con  protoni  di H,formano altre particelle di deuterio , che catturano  a loro volta elettroni liberi e continuano la reazione a catena

la reazione  non è esplosiva perché viene controllata  dalla difficoltà e dai tempi  intrinseci  nelle fusioni  dei neutroni con i protoni in nuclei di deuterio,

dalla difficoltà  delle particelle ad entrare  nella zona del plasma dove il campo elettrico ha l’intensità giusta per  sostenere il processo

dai tempi intrinseci della cattura di elettroni

inoltre  gli elettrodi di tungsteno  catturano neutroni e servono da moderatori del processo,anche se la cattura di neutroni  provoca trasmutazioni e decadimenti nel tungsteno

i neutroni negativi interagiscono soprattutto con i protoni diH+,che sono numericamente in quantità molto superiori agli altri, sono i più vicini e  catturano i negativi a formare nuclei di deuterio instabile ,che decade rapidamente, nell’ordine di 10-3sec, riformando  due protoni H,tre elettroni,tre antineutrini, espandendo il plasma dentro la soluzione

 

l’elettrone decadendo dall’orbita   base,sotto forte campo magnetico,

non cede energia con fotoni ultravioletti verso l’esterno,

ma  l’energia in surplus  viene  ceduta con ponte superficiale all’interno del protone,

e cambia lo stato del quark a cui si lega, da up a down e aumenta la massa del protone

trasformandolo in neutrone  termico lento  naturale, con proprietà magnetiche   che lo rendono facilmente incollabile  ad altri protoni

 

 

 

fig15.doppietto di elettroni tipo cooper  in ponte cyclotunnel rosen-josephson  con valenza a carica frazionaria 4/3

 

la tipologia geometrica  del neutrone lento con elettrone catturato  è diversa dalla tipologia del neutrone veloce,che  trasportando energie meccaniche  eccedenti superiori, è conformato in  maniera da non presentare  ponti pronunciati di magnetizzazione,

e non riesce  a collegarsi con  normali protoni

 solo se subisce diversi urti con  molecole di acqua, o carbonio,

riesce a cedere energia ,

ricambia lo tipologia geometrica,

lo stato di eccitazione della pelle interna ed esterna e diventa lento,

quindi magnetizzato e riesce a fondersi con i protoni,

a creare il ponte superficiale o tunnel di scambio con un quark up,

e a trasformarlo con una fase alternativamente in down,

con cambio continuo di spin isotopico  neutrone/protone

 

fig16.tipologie di neutroni in sezione alla scala di 10-18 cm

 

in questa fase  un neutrino viene scambiato ,

diventa antineutrino,

serve da  particella collante dentro il cyclotunnel, perché è deformato dalle cariche di forza  elettro-debole repulsiva dello strato intermedio tra quark,,viene trasformato da un bosone W+,

che lega  e trasforma l’elettrone e il quark up,

 quindi il neutrino non è “”liscio “ come al solito,

 con pochissima interazione con le particelle,

ma presenta uno spin magnetico

 

nei nuclei di deuterio ionizzati, che  si scambiano alternativamente  l’elettrone

diventando neutroni e protoni con un ciclo  o fase

 i protoni legati ai neutroni sono particolarmente sensibili  all’azione di elettroni liberi, i quark down liberi sono molto protesi a catturare elettroni,

(molto di più che nei normali protoni H ionizzati attratti dal catodo)

      per effetto delle oscillazioni di scambio dell’elettrone  comune

gli elettroni liberi  entrano con effetto tunnel superficiale facilitato dalle forze magnetiche attrattive

nei poli del quark libero

 

nelle figure seguenti semplifichiamo enormemente e forse anche troppo i fenomeni di cattura e giunzione magnetica tra down,up e elettroni,

che esplichiamo  nella sezione  teorica cyclotunnel

 

fig17.configurazine instabile di neutrone negativo con rapide trasformazioni  dei quark up in down, del quark down in up, e se   non  riesce a legarsi con altri protoni pronto a decadere in tempi  inferiori a quelli del muone

 

fig.18.rapido decadimento beta del neutrone con emissione di due elettroni  a frequenza fino ai 10-13cm ,con emissione di fotoni per urti degli elettroni

 

        la cattura di una coppia di elettroni porta  al formarsi di nucleo instabile di deuterio

si formano particelle con spin maggioritario  dei protoni

che si contrastano e tendono ad annullarsi

spin zero non è ammesso per particelle fermioniche

inoltre anche le forze coulombiane repulsive tra elettroni  tendono a rompere  il legame

inoltre non è vietato,anzi

 è “la condizione necessaria” per la cattura,

 che ambedue i protoni possano catturare contemporaneamente elettroni, troppi  danno il risultato  di  rottura immediata  per effetto delle forze repulsive di Coulomb

 

     le particelle quando  hanno molti elettroni catturati   in accoppiamento frazionario superficiale,  subiscono uno shock  per forze repulsive coulombiane e per il contrasto di spin tra loro,

con tentativo di violazione di isospin,

  che si ha rottura della particella  ed emissione di elettroni ad alta energia,

  con emissione di fotoni energetici,che accendono il plasma,

con formazione di 2 neutroni a rapido decadimento

i due neutroni  si fondono  con  protoni ionizzati di H ,

formando altri nuclei di deuterio,

 che catturano a loro volta elettroni,con emissione di fotoni energetici ,

e iniziano  la reazione a catena che produce il plasma,,

alcuni neutroni prodotti vanno a  fondersi nei nuclei di tungsteno del catodo

per  la trasmutazione degli stessi

con altra energia rilasciata per l’ambiente

 

da notare come  il numero di nuclei di deuterio ,

potrebbe aumentare

moltissimo durante l’esperimento,

nella zona  interposta tra  i protoni ionizzati di potassio e l’elettrodo,

 ma alla chiusura della

reazione  ritornare  a quello iniziale molto basso,

essendo i nuclei di deuterio divisi in neutroni dalla reazione,

e i neutroni decadere in tempi rapidissimi,

la pressione  potrebbe influire sulla quantità di protoni H  che possono entrare

  nella zona di reazione maggiore, tra i protoni  di potassio e il catodo

 

fig19.  sezione decadimento del neutrone libero in protone con liberazione di neutrino

 

       anche il numero di neutroni  “lenti” prodotti può diventare enorme, ma essendo assorbiti in vari modi,

 dai protoni liberi di H , dai nuclei degli elettrodi,e hanno un tempo di decadimento rapidissimo,

ne  potrebbero esserne rilevati relativamente pochi liberi,

e  non produrremo molti neutroni  veloci.

inoltre  anche i neutroni veloci dopo 900 secondi circa , se non sono stati assorbiti o legati  in vari modi,decadono spontaneamente, liberano l’elettrone catturato  con trasformazione del bosone Z° e liberazione della B°  in antineutrino ,con emissione di fotoni energetici

che  cedono energia per il sostentamento del plasma

i neutroni lenti a carica negativa  decadono in tempi inferiori al milionesimo di sec

producendo due elettroni e fotoni gamma energetici che accendono il plasma

i neutroni prodotti sono assorbiti dal tungsteno del catodo,e aumentano il numero atomico dei nuclei colpiti, fino a renderli instabili,li trasmutano in altri elementi,

e a farli decadere  in isotopi di metalli  prossimi nella scala degli elementi, tipo renio,

con produzione di  raggi beta che contribuiscono a riscaldare il plasma.

questo effetto è da considerarsi  secondario , ma dato che avviene  è una prova certa della  formazione di neutroni lenti

 

 la formazione di coppie di elettroni,non solo nella cattura da parte  di quark dei protoni,

 possono comunque influire in percentuali variabili  nei fenomeni considerati, e sono molto sensibili a  condizioni  variabili presenti nelle celle,nella terza parte affronteremo  questo aspetto

 

Microvortici  in soluzione elettrolitica

abbiamo ipotizzato come  la creazione di minivortici o turbolenze  nel plasma innescato dalle reazioni di produzione di  neutroni negativi, e in modo particolare nei canali termoionici che si formano  tra il catodo e gli ioni  pesanti  della soluzione che innescano il plasma, e che questi minivortici  possano produrre neutroni normali  con solo un elettrone, a carica zero

 

i microvortici sono prodotti dalle fluttuazioni del plasma, hanno dimensioni molto piccole,dell’ordine dei micron, sotto l’effetto  delle microonde e di irraggiamento di neutroni , aumentano le dimensioni fino all’ordine del millimetro, e poi implodono con produzione di elementi  di trizio e d altri prodotti derivati da fusione

 

nell'interno del liquido  e nell’interno dei canali termoionici di scarica del condensatore  si creano  delle minuscole bolle, non più grandi del punto che si trova alla fine di questa frase. Subito dopo, utilizzando un fascio di ultrasuoni, le bollicine sono  rapidamente ingrandite fino a raggiungere un diametro di circa un millimetro, e poi fatte implodere.

Il fenomeno è noto come sonoluminescenza, poiché si conclude con l'emissione di un flash luminoso
nel nostro caso abbiamo  la creazione di  neutroni negativi a rapido decadimento beta  che bombardando la soluzione  aumentano l’effetto microbolle e si accende il plasma sommerso

La sonoluminescenza è ancora parzialmente misteriosa ma si pensa che all'interno delle bolle si raggiungano pressioni e temperature molto elevate, paragonabili a quelle capaci di innescare la fusione nucleare con la formazione di trizio, un'altra variante pesante dell'idrogeno, e l'emissione di una pioggia neutroni ad alta energia. In altre parole, il marchio dell'avvenuta fusione dei nuclei di deuterio.

possiamo inferire che  un meccanismo simile di produzione di microvortici nei canali termoionici prodotti dall’effetto condensatore,possa produrre neutroni lenti particolari, che innescano il meccanismo  del plasma beta

ricostruzione geometrica euristica delle condizioni di un plasma elettrolitico sommerso

 

 

progetto  pila  con  acqua pesante e palladio

 

 fig20.  cella  a neutroni lenti con acqua pesante

 

-2-elettrodo di palladio

-5--coperchio per pressione

-6-contenitore

-8-soluzione  in acqua pesante

-9-elettrodo in  palladio

-10—sensori

 

nel caso di una cella  ad acqua pesante, con elettrodi in palladio, le reazioni  nucleari a bassa intensità che abbiamo

trattato precedentemente, sono   diverse

 

le reazioni di tunnel avvengono nel catodo, per l’enorme densità del deuterio catturato nel palladio, l’effetto tunnel superficiale  avviene per la vicinanza e l’affollamento  dei deutoni, con la formazione di micro condensatori virtuali, per la difficoltà geometrica di una parte di nuclei di deuterio di catturare gli elettroni emessi  dal palladio,

in microfratture del palladio casuali, con le giuste dimensioni geometriche

 

  vengono innescate le sequenze dei tripletti di elettroni quando si formano microscariche dei condensatori con canali di ionizzazione tra il palladio e le zone di deutoni+ in sospensione

i tripletti  sono innescati quando le cariche scariche  del condensatore di alimentazione del variac  producono  assieme ad effetti di conduttanza del catodo  e i micro condensatori ,microonde  che  accoppiano gli  elettroni e innescano le reazioni  tra nuclei di deuterio per cattura su di essi dei tripletti e  formazione di neutroni negativi  che fondono i nuclei di deuterio e formano elio4 con emissione di energia

 

 

fig21.caricamento di nuclei di deuterio nel reticolo cristallino del palladio

 

il caricamento del palladio produce in microfratture l’effetto condensatore visto nelle celle ad acqua leggera

 

abbiamo  un enorme aumento  di   reazioni  di fusioni di deuterio del deuterio rispetto alla cella in acqua leggera con fusione diretta dei nuclei e cattura di tripletti di elettroni direttamente dai nuclei con destabilizzazione degli stessi e decadimenti rapidissimi e fusioni dirette  di nuclei di deuterio

fig22.fusione di due nuclei di deuterio con  formazione di 4helium e sezione realistica dei piatti ruotanti che rappresentano i protoni e neutroni

 

--- due  nuclei di deuterio possono fondersi,

con scambio di elettrone in effetto tunnel superficiale,con produzione di elio4 ed energia ,

e con  altre fusioni permesse dalla meccanica  di accoppiamento con tunnel superficiale  facilitato

 

-- un neutrone con un nucleo di deuterio può fondersi con

la formazione di trizio

il trizio comunque decade  con produzione di energia,ma  alcuni nuclei possono fondersi con altri e dare luogo ad elio4 e produzione di energia

con emissione di due neutroni per fusione

con formazione di un nucleo di 4He e i due neutroni  continuano la reazione

da notare che i neutroni  prodotti, anche nel caso di trizio ,per effetto del tunnel superficiale a bassa intensità di energia ,

sono “lenti” termici e non “veloci”

se riuscissimo ad aumentare e catalizzare le fusioni di trizio,con opportuni interventi

sulla pila, potremmo ottenere un interessante processo di  reazione a catena ed una grande produzione di neutroni ed energia

 

l’aumento di numero di queste reazioni  rispetto al caso in acqua leggera,

dove possiamo  definirle minori rispetto al  numero complessivo di reazioni,

è dovuto  alla concentrazione enorme di deuterio nell’elettrodo di palladio,

e alla concentrazione maggiore data anche dalla soluzione

in acqua pesante e sali di litio disciolti

 

fig23. protone di idrogeno, con cattura di tre elettroni, trasformato in neutrone negativo,   ad occupare un volume inferiore  all’orbita base  in attesa di cattura in tunnel

  la possibilità degli elettroni di formare

 coppie  e soprattutto tripletti,   sono dovute alle configurazioni cristalline , a micro-fratture casuali dell’elettrododi palladio, alle particolari condizioni di accumulo di ioni  di deuterio, che formano  condensatori virtuali dentro  il palladio, con gli effetti di formazione di microonde, di vortici minimi nel plasma e di microonde per scariche continue, e i tripletti fondono i nuclei di deuterio con formazione di neutroni negativi  e aumento della velocità di decadimento della reazioni, e aumento dell’emissione di fotoni ultravioletti,dovuti alle fusioni e decadimenti rapidi dei nuclei prodotti

 

 

la cella ad acqua pesante  inizia  il processo di fusione quando il deuterio catturato nel palladio raggiunge la giusta densità

abbiamo fusioni di deuterio e anche produzione  marginale di neutroni  con cattura di elettroni vaganti sempre per effetto tunnel di giunzione magnetica,

con gli stessi effetti  studiati nella cella ad acqua leggera,con  i numeri di fusione di deuterio e trizio aumentati

l’affollarsi di nuclei di deuterio produce in microzone , in microfratture e fessurazioni del catodo di palladio  minuscoli effetti condensatore, dovuti alla  difficoltà d una parte di ioni di deuterio  a prendersi  elettroni del catodo, difficoltà derivate dal  concentrarsi di parte di essi in zone dove non riescono a scambiare elettroni con il catodo di palladio attraverso il muro  denso di altri ioni  deuterio

questi  mini condensatori elettrolitici ,quando iniziano a scaricarsi ,producono gli stessi effetti di campi magnetici  e di effetti di microonde  studiate nella prima parte, con produzione di  tripletti di elettroni e cattura in nuclei di deuterio, con formazione di fusioni facili ad alta instabilità dei nuclei

pila  con forno a microonde per sostenere il plasma  con aumento di produzione di neutroni   in acqua leggera

 

 

in questo modello il campo d’energia a microonde serve ad aumentare il  numero di coppie di elettroni legati assieme in coppie a carica frazionaria,di 4/3,ma soprattutto in tripletti a carica 5/3

 l'elettrone  si combina con un altro elettrone  ,e  un altro ancora a chiudere la catena,
decade  in cyclotunnel sul protone, si lega con un quark up,

decade in singoli elettroni,

si legano ai due up, trasformandoli in down, il down si trasforma in up,il neutrone assume carica  negativa –1,

se non intervengono  legami esterni con altri protoni, il neutrone decade in tempi ultraveloci , inferiori ai 10-12 sec,

 

si rompe  il cyclotunnel e i due elettroni  sono emessi con tipiche frequenze gamma.  e  con rapida emissione ,per resistenza alla radiazione ,

di fotoni ultravioletti con frequenze comprese  attorno ai 10-13 cm,sono queste le famose frequenze  di luce nera,

non il decadimento in orbite frazionarie, ma  il decadimento ultraveloce del neutrone negativo,

con emissione di due/tre elettroni senza antineutrino nel decadimento beta .

 

fig24.cella con forno a microonde per  la produzione di microonde  potenziate per aumentare gli effetti di produzione di tripletti e neutroni negativi

 

 

1-forno benakker

2-alimentazione forno e fibbre ottiche

3-fornace in quarzo

4-tubo con pareti al quarzo

5-oblò entrata microwave

6-pareti celle con scambiatori calore

7-tubo emissione

8-tubo immissione

la cella opportunamente sagomata potrebbe servire a produrre luce ultravioletta, da usare per

pannelli fotosensibili per la produzione di  idrogeno

 

conclusioni

possiamo  avere  fusioni, trasmutazioni  e formazione di neutroni lenti  in plasma elettrolitico

in semplici pile

possiamo avere produzione di energia termica ,ma soprattutto possiamo servirci di plasmi

sommersi autosostenuti per la produzione  di idrogeno ed ossigeno   a costi sostenibili per idrolisi senza formazione di CO2


possiamo aprire l’era dell’idrogeno

la produzione per idrolisi di idrogeno  è  l’unica  ecologicamente compatibile,

con l’uso di pile al plasma diventa economicamente  interessante e migliore di altri sistemi con reforming da combustibili fossili e possiamo produrre energia elettrica a basso costo e immagazzinare idrogeno a basso costo