in
memoria di Enrico Fermi
teoria
euristica per un nuovo modello
geometrico di protone
Giancarlo
Gazzoni
produrremo una teoria completa che spiega i fenomeni di
fusione nucleare e di trasmutazione di elementi in plasmi a basse energie
produrremo
modello di cattura elettronica e
formazione di neutroni negativi
modello
teorico rabazon
la
teoria si basa su questi principi :
.
-libertà
asintotica come principio fisico generale di tutte le forze
-geometria
specifica delle particelle
-modelli geometrici di tunnel a giunzione magnetica su protoni,elettroni e
nuclei
-teoria
euristica sulla sezione d’urto di protoni
ed
elettroni trattati come effetto tunnel superficiale
in
plasmi a bassa intensità d’energia
dimostreremo
in forma euristica come sia possibile
costruire
e fondere neutroni e nuclei atomici
con
tunnel superficiali, o ponti di contatto magnetici
nucleari
a basse energie in plasmi elettrolitici
principi teorici del
modello di particelle rabazon
-equiparazione delle particelle a buchi neri,
-
conformazione di un buco
nero con due pareti in attrazione
gravito –forte e in equilibrio tra
loro,in orbita attorno al centro, separate da un sottile strato di energia
repulsiva elettro-debole a costituire fisicamente l’orizzonte degli eventi, con
il centro vuoto pieno di energia
repulsiva, in equilibrio tra forze
gravito-forti di attrazione e elettro-deboli di repulsione
per dimostrare la tesi dobbiamo
abbandonare le visioni geometriche platoniche, che semplificano la natura,ma possono anche deformarla al
punto tale da renderla troppo lontana
dalle forme geometriche dei fenomeni nucleari
dobbiamo abbandonare la visione degli
atomi come sfere, perfette e simmetriche ed uguali ed accettare che le particelle hanno forme complesse
,topologie mutevoli e deformate dai campi esterni di forze e dai campi interni,
non simmetriche e non riducibili a
forme sempre semplici come
piramidi o cubi,
molto più complesse del modello a
goccia di Gamow,
che
dopo tanti successi, incomincia ad essere insufficiente per i nuclei, completamente sbagliato per il
modello di protone che contiene i quark
possiamo inferire come le
particelle,elettroni, quark, neutrini
possano essere mini buchi neri con
costanti di energia uguali, irriducibili, senza evaporazione termica, con
eccedenze meccaniche di cariche,momenti di spin, ecc.
irriducibili e deformate dalle
forze dei campi a cui sono sottoposte,
virtuali e non.
le costanti di energia uguali non ci
deve far pensare che rendano uguali anche le forme geometriche delle particelle
che le trasportano
gli integrali dei cammini
mostrano che se le particelle sono topologicamente
deformate in forme praticamente
infinite,,hanno comunque non riducibili
propietà di carica e di massa, e di
momenti di spin costanti nelle varie particelle
anche Hawking ha accettato il congelamento della radiazione termica
sono le deformazioni magnetiche e
geometriche degli elettroni e dei quark che permettono fusione
e trasformazione nucleare a bassi livelli di energia dinamica e termica
possiamo affrontare brillantemente il problema, ammettendo che
le particelle hanno dimensioni, strutture particolari,sono mini buchi neri
e sfruttare tutto l’enorme lavoro teorico
matematico che è stato fatto
espressamente sui buchi neri, per unificarli alla cromodinamica
quantistica QCD
il modello rabazon prevede sempre per tutti i buchi-neri,
-in altri articoli
spieghiamo dettagliatamente il
fenomeno-
due pareti
sferiche in equilibrio tra loro,
e la parte del volume
centrale della sfera vuota.
i protoni
sono composti in questo
modo,come gli elettroni,e i neutrini
fig1.rappresentazione
di protone ed elettrone come sfera a doppia parete
in realtà i protoni, gli elettroni non
sono sferici,
non sono così
ingenuamente platonici,sono piuttosto conformati come ellissoidi
piatti,deformati dalle forze di spin , di rotazione, dalle forze relativistiche
che li deformano in varie modalità e con molti assi
di spin
le particelle sono mini buchi neri con
strutture complesse e tipologie varie ad evaporazione bloccata,
e
sono sottoposte a effetti tunnel
di diverso tipo:
---profondi , dentro le particelle , con l’emissione di neutrini e
che avvengono
con i livelli
energetici canonici molto alti
---superficiali, calcolati
normalmente come sezioni d’urto,
le particelle si
incollano sulle superfici, con scambio di elettroni,
legano i nuclei tra loro,
fondono e trasmutano i
nuclei con livelli energetici bassissimi,
con emissione di neutroni
“lenti”,rallentati naturalmente,non veloci,
per effetto dei livelli
energetici di reazione permessi
i tunnel superficiali
li indicheremo come cyclotunnel
rosen-josephson
cyclo-tunnel
Rosen-Josephson su buchi neri
-consideriamo i protoni
,solo per semplificare,
(per il basso livello delle
energie dinamiche delle particelle
presenti nei fenomeni considerati),
non penetrabili e che si
comportano come se fossero costituiti da particelle spalmate a costruire una parete a doppia sezione
di un buco nero
i quarks nei protoni
tendono ad attrarsi, ma la parete è in equilibrio perché è sottoposta agli
effetti della forza debole, repulsiva,e dei
bosoni pesanti che cercano di espandere la sfera
il modello di forza repulsiva prevede questo effetto
possiamo definire i quark,
come elettroni e
positroni e neutrini in unioni varie, a costituire le cariche elettriche
frazionarie dei quark ed anti-quark down ed up,
schiacciati sulla parete a forma di
piatti ellissoidali,
dalle forze nucleari forti
, particolari manifestazioni di energia attrattiva gravitazionale
-forte e dalle forze elettro-deboli come energia repulsiva
i colori sono la
raffigurazione matematica delle geometrie
diverse dei quark, con spin magnetici allineati in modo diverso,in parte
riprendendo le teorie degli aces
fig1a. formula euristica non quantizzata dell’energia di repulsione che tiene in equilibrio le particelle
Edil = energia dilatazione
h = costante di plank
Tim = temperatura misurata spazio esterno
Tm = temperatura volume misurato
Lplk = lunghezza di plank
Lmis = lunghezza raggio distanza dalla misura
Plk = raggio di Plank
Rmis = raggio volume spazio misurato
Splk = tempo di plank
Smis = tempo durata misura
l’energia di
repulsione permette alle particelle ed ai campi di non auto-interagire fino a valori infiniti –una renormalizzazione naturale, non un semplice trucco matematico
di cancellazione di infiniti,con una
comprensione profonda fisica del fenomeno di libertà asintotica e una visione
generale che coinvolge tutte le forze
possiamo superare il modello standard ,con un modello
geometrico migliore, superare la divisione in colore dei quark,ammettendo che
sono diversi per forma,tipologia,e spin magnetico,
il colore bianco
è l’accordo di forza di
attrazione tra diverse tipologie di quark con
configurazioni spaziali ed assi magnetici diversi, .
accettando i
risultati di giunzione e attrazione di
quark con scambio di gluoni e cancellazione di colore della QCD standard
e accettando completamente la teoria di libertà
asintotica dei quark, possiamo inferire che
la forza gravito-forte a
componente principalmente attrattiva
tra quark è bilanciata da forze repulsive elettro-deboli neutre, e che la forza repulsiva diventa
sempre più forte mano a mano che lo spazio circoscritto dall’attrazione forte
diventa sempre più piccolo, fino a quando
non riesce a controbilanciare la
forza attrattive
estendiamo il modello a libertà asintotica da semplice trucco per rendere possibile i calcoli
della QCD a legge geometrica generale, che riguarda tutte le forze, una
renormalizzazione naturale,tutte le forze attrattive sono controbilanciate da
forze repulsive, che a brevissima distanza impediscono la catastrofe della singolarità, le particelle possono interagire
con se stesse, e non crollano in catastrofi infinite perché in equilibrio
costante tra forze espansive ed attrattive
fig2. protone con quark come da modello standard
a goccia di Gamow
accettiamo il modello cosmologico, di espansione
accelerata, per comprendere le particelle
nel modello il
sottile strato tra le pareti dei quark è riempito da forza a componente
essenzialmente repulsiva elettro-debole neutra
possiamo definire dei
ponti o tunnel superficiali deboli, dati da congiunzione
elettrone-quark,con bosoni W° e neutrini
e giunzioni canoniche di colore stabili, date da tunnel
di giunzione tra quark blu,rossi,verdi
down e up ,
calcolati da modello standard con scambio di gluoni
e giunzioni stabili di nuclei con scambio in tunnel di
pioni
il sottile strato di corrente elettro-debole può essere
perturbata, e formare
bosoni W+ e -,bosoni neutri, le perturbazioni possono
influire sugli angoli di miscelazione
di weinberg
e cambiare e condensare le forze in bosoni diversi
il centro repulsivo del protone ,avendo molta più energia
repulsiva, se perturbato da elettroni penetrati in tunnel profondo, può influire sui gluoni e sui pioni prodotti e sugli angoli di miscelazione di Cabibbo
e influire sui
sapori dei quark
i nuclei sono costituiti da scambi di pioni tra gruppi di quark, sempre da
standard,formati da tunnel profondi,in giunzioni stabili,
i pioni sono la condensazione della forza elettro-debole
al centro del protone,perturbata dalla
brutale immissione di elettroni
o altre particelle per effetti di enormi energie dinamiche
i nuclei possono
essere costruiti da legami di quark con
elettroni catturati in tunnel
superficiali,e sempre in tunnel superficiale da quark e quark
legami costruiti
con bosoni Z° composti da
B° (formata da un anti neutrino deformato dall’energia
del fotone)
e W°(bosone neutro
dello strato repulsivo) proveniente dalla rottura momentanea delle
coppie virtuali diW e antiW che si
formano continuamente e che si
annichilano rapidissimamente nello strato repulsivo intermedio delle pareti
anche il centro del protone vuoto viene riempito da queste coppie di bosoni opposti, con il risultato di una grande forza di
repulsione
le perturbazione
sono dovuta anche a semplici fotoni ultravioletti, o elettroni in carica
frazionaria, immessi nello strato da
campi magnetici senza altissima energia
dinamica
questi legami frazionari sono intrinsecamente più
instabili e rendono il nucleo più
instabile, e accelerano i
decadimenti dei nuclei rispetto a
quelli con singolo elettrone
il modello prevede che
il protone sia composto da
una doppia parete energetica a sfera,
composte dai quark, dai gluoni, ad attrazione a libertà
asintotica
separate tra loro da un sottile strato di energia
elettro-debole normalmente repulsiva,
con il centro
spaziale della sfera vuoto pieno di energia repulsiva normalmente
elettro-debole,sempre a libertà asintotica
il protone è un mini buco-nero,con cariche elettriche,quark,gluoni, mesoni spalmati sulle due pareti orizzonte degli
eventi,
compressi dalle
forze attrattive della forza nucleare forte
e della gravità o
gravito-forti,.
con il centro della sfera vuoto, pieno di forza repulsiva
elettro-debole,
fig3. modello standard di nucleo a goccia con scambi di mesoni di collegamento tra quark di protoni e neutroni
nel modello
rabazon i quark sono spalmati
sulla superficie e
non all’interno,e hanno diversi momenti di spin,
concorde
l’up,discorde il down con lo spin generale
dinamico del protone,
gli up sono nella
parete interna, i down esterna,separati da un sottile cuscino di forza
repulsiva elettro-debole a corrente neutra formata da bosoni W° normalmente
il
protone è normalmente diversissimo da
una sfera,e impasta i quark in due pareti,divise da forza repulsiva
elettro-debole
la forma
è di piatti ellissoidali molto deformati,con diversi assi di rotazione e di
spin spalmati sulle due pareti superficiali del protone
possiamo
inferire che le deformazioni geometriche e le deviazioni rispetto ad una sfera dei quark ed elettroni assieme alle cariche
elettriche e di colore
portano
ad un congelamento della radiazione termica di Hawking
ed a una stabilizzazione del mini buco a dimensioni dell’ordine del fermi
Hawking stesso si è detto
disponibile a rivedere il problema dell’evaporazione di un buco nero, e quindi possiamo inferire
che le particelle, elettroni, protoni,
quark, neutrini sono mini buchi neri
deformati in tipologie diverse
dai campi di forza a cui sono sottoposti
e portatori di quantità
meccaniche di energie(queste sono
costanti) eccedenti, irriducibili e
congelate esenti da evaporazione,
- momenti di forza dinamica (spin), come i neutrini,che hanno solo
questa
- momenti di quantità di
forza di carica elettromagnetica, come gli elettroni,
-
momenti
di forze forti e di colore , come i protoni, che hanno molte e complesse
variabili e che possono avere
un’evaporazione anche se in tempi enormemente lunghi
dobbiamo
abbandonare la visione di particelle assolutamente uguali,possono avere
deformazioni e dimensioni geometriche
diverse, potenzialmente infinite
i
protoni,elettroni ,quark,neutrini hanno cariche e costanti di energia
rispettivamente uguali tra particelle uguali,,ma sempre rispettivamente un protone pur avendo costanti di
carica,spin, massa uguale a tutti i protoni differisce da loro nella forma, a seconda delle
influenze dei campi di forze esterni,della velocità e di altri parametri
possiamo
avere solo statistiche di
comportamento, difficile conoscere esattamente la forma di una singola particella ,che cambia nel
tempo e al cambiare delle influenze esterne,e quindi risponde in maniera
diversa alle fusioni, alle perturbazioni varie a cui le sottoponiamo
lo
stesso modello standard non sa esattamente come si comporterà una singola
particella,ma dà le percentuali di comportamento di uno zoo enorme di possibilità
fig4.
elettrone deformato dallo spin dalla rotazione della carica elettrica e della
sua massa
e dallo spin magnetico con formazione di poli sud e nord
le proprietà dello spin
magnetico degli elettroni permettono
ponti di contatto con
le
deformazioni geometriche dei quark up interni dei protoni, le deformazioni
interne con spin magnetici che influenzano anche i quark down già presenti sulla parete
esterna e che rendono possibili le fusioni e le trasformazioni dei protoni in
neutroni e in nuclei complessi,che possono contenere centinaia di protoni e neutroni
è la geometria delle due pareti e il tunnel di Rosen-josephson dell’elettrone che permette la trasformazione di fotoni e trasformazione/cattura di neutrini in bosoni singoletti B°
fig4a.rotazione di pelle di buco nero a velocità relativistiche
i quark sono imprigionati dalle forze gravito-forti del
buco nero dove sono collassati a formare un protone,
sono spalmati sulla doppia pelle dell’orizzonte deformato
degli eventi del protone,
i quark up sulla pelle interna, down sulla parete esterna,
e risentono delle forze repulsive elettro-deboli presenti all’interno del protone,e
all’interno delle due pareti,
dove si trova
un vuoto ad alta energia,
vuoto che si condensa in bosoni elettro-deboli repulsivi o attrattivi se opportunamente eccitati da ponti magnetici entrati in
tunnel o da particolari
conformazioni assunte dalla pelle
protonica
il protone per
questa complessa formazione ,
sotto la presenza
delle forze elettro-deboli repulsive,
tende comunque
a evaporare ed ad essere più instabile dell’elettrone anche se in tempi
enormemente lunghi.
l’elettrone non è una particella
puntiforme,senza dimensioni,
ma un mini buco
nero con forma ellissoidale e con
assi di spin diversi, uno magnetico e uno del campo elettrico della carica irriducibile,molto deformabile da influssi
dei campi magnetici esterni
le dimensioni
delle particelle, o sezioni d’urto hanno sui parametri
dell’effetto tunnel
un’influenza grandissima,e inducono un effetto tunnel
facile superficiale,cyclotunnel
rosen-josephson, facile soprattutto quando le forze colombiane sono abbattute e
gli elettroni possono decadere da
orbite ristrette dai campi magneti esterni
possono decadere dall’orbita minima di base di Bohr e sotto l’effetto della forza
attrattiva forte,
essere attirati dai campi magnetici dei quark, protesi
nello spazio fuori dal protone e con ponte superficiale , o giunzione in tunnel
magnetico,
saldarsi ad un quark up
l’energia ultravioletta di decadimento dell’orbita, invece di essere emessa con fotoni verso l’esterno, diviene energia di legame intercorrente tra l’elettrone e il quark, e aumenta la massa di quest’ultimo da up a down e lo fa attraversare la parete e si lega con i bosoni elettro-deboli eccitati dal ponte e cattura e cambia lo stato di un neutrino in particella di scambio di forza elettro-debole
gli
effetti della repulsione di Coulomb sono abbattuti dalla polarizzazione dello spin magnetico e secondo le
deformazioni geometriche del ponte magnetico,dovute anche ai campi di forza
esterni magnetici,permettono una
maggiore facilità di incollaggio degli elettroni tra loro
rispetto ai calcoli del modello standard classico,i
neutrini quando per effetto di bosoni W prendono carica elettrica,diventano
simili agli elettroni
il tunnel superficiale a basse energie permette di chiarire che le deformazioni
dei quark a basse energie sono diverse da quelle ad alta energia, e che l’uncino
magnetico proteso fuori dal piatto elissoidale. o ponte di congiunzione
magnetica permette agli elettroni di fondersi con i protoni e di cambiare la
massa dei quark e scambiare parte di
momenti di spin
fig4b.coppia di elettroni in cyclotunnel su
buco nero
la forma del protone cambia e non è sferica
affatto,
non è geometricamente semplice,anche le
rappresentazioni del protone come un
sigaro elongato ed ellissoidale, con tre assi di spin è molto semplificata dalla forma
del protone , cambia l’impasto dei quark spalmati
sulle
pareti esterne, e la forma dei nuclei
esternamente,
e la cattura di elettroni cambia i quark e trasforma il protone in
neutrone ,
e i gluoni
come vettori bosonici della forza gravito-forte riescono a mantenere uniti i protoni e riescono
a modificare la pelle dell’elettrone e a tenerlo unito al protone
sono
le forze elettro-deboli, che cercano di dilatare il protone, e i fotoni
pesanti e i bosoni elettro-deboli della
giunzione magnetica fredda possono
diventare repulsivi e rompere il ponte magnetico tra quark ed elettroni
la topologia dell’elettrone cambia nel tempo,
la forma può essere diversa,anche se
statisticamente essere molto simile per elettroni sottoposti alle stesse
influenze esterne,
e
dare comportamenti simili
la
doppia parete dell’orizzonte degli
eventi dell’elettrone deve essere molto
più semplice di quella del protone,
nella
parte interna essere a cariche magnetiche, esterna a carica elettrica, per dare conto delle deformazioni
spaziali degli spin diversi
a
dare ragione alla semplice regola delle tre dita che indicano le direzioni del
campo magnetico ed elettrico
non
possiamo avere l’ingenua rappresentazione platonica di atomi tutti uguali tra
loro,abbiamo solo delle cariche,delle quantità costanti di energia che sono universali per le particelle
se
conoscessimo con enorme esattezza la
forma di un elettrone in un
tempo determinato,
potremmo sapere il suo singolo comportamento esattamente?
no,
perché perderemmo informazione sull’energia di auto-interazione,sull’energia di
interazione con i campi, sulla velocità,sullo stato generale energetico,e
quindi anche sulla forma che assumerà
e
forse cambieremmo le costanti di accoppiamento e di stato,con perdita di
casualità enorme,
non
potremmo sapere se la particella ha quella forma in sé- ma data dalle
influenze di osservazione , e se le influenze sono la causa o l’effetto delle deformazioni particolari della
particella
fig5.elettrone mini buco nero deformato da effetti
relativistici e
da carica elettrica pronto ad accoppiarsi con ponte elettro.magnetico ad un protone ionizzato
fig6.cyclotunnel
rosen -Josephson tra due elettroni in coppia di Cooper con ponte magnetico forte- con scambio di
coppie di bosoni virtuali W° pronti ad
unificarsi con un quark di un
protone e a formare un neutrone
frazionario,che deve rapidamente
collegarsi ad altre coppie di
elettroni o di quark per non decadere
rapidamente
gli elettroni collegati da ponti di rosen-josephson hanno cariche frazionarie,dovute alla miscelazione di spin delle cariche elettriche, che con rotazioni opposte tendono naturalmente ad elidersi
fig6a.ponte di josephons
gli
elettroni hanno due diverse possibilità di comportamento
dovute
a intensità e differenze dei campi di forza a cui sono sottoposti
nel
caso di campi elettrici-magnetici molto
forti tipo quelli di un arco
elettrico si possono incollare
direttamente al protone
nel
caso di campi magnetici
elettrolitici molto forti,e in
corrispondenza di fluxtube , filamenti di plasma ad alta intensità,e nodi e
micro-vortici nel plasma ad altissima
intensità magnetica,
--possono sia incollarsi direttamente al protone, e formare neutroni veloci classici, a bassa possibilità
di
assorbimento e con normali modi e tempi di decadimento beta
---possono
accoppiarsi insieme in una coppia simile a quelle di Cooper, possono
diventare particelle di Laughlin frazionarie e assumere orbite inferiori a quella base di Bohr, e avere carica elettrica 4/3 e incollarsi a protoni per
produrre neutroni instabili lenti,con altissimo assorbimento,e tempi di
decadimento rapidi e decadimento beta con due elettroni senza neutrini,
nel
caso di campi magnetici a frequenza di microonde abbiamo prevalenza di accoppiamenti di elettroni e
di decadimento dell’orbita con emissione di fotoni ultravioletti
-un
elettrone si accoppia con un altro elettrone
tipo
effetto Cooper ,e diventa una
specie di particella di Laughlin con
carica frazionaria incollandosi tra
loro con effetto tunnel superficiale
con una specie di ponte Rosen
–Einstein elettrico-magnetico con
carica elettrica di 4/3
fig6b.coppia
di cooper
alcuni calcoli.
elettone 0.511Mev
+protone938.2796Mev+ neutrino+ energia decadimento = neutrone(939.5729)
mancano circa 0.7 Mev che
possono essere dati dall’energia
localmente molto alta di microvortici casuali nel plasma(altrimenti troppo
freddo)
numericamente dobbiamo avere molte più reazioni di tipo
2elettroni +protone + energia
decadimento=neutrone-con un difetto energetico di 0.2Mev
minore, uno scalino inferiore
per il tunnel Josephson ,considerando che anche l’energia di decadimento
dovrebbe essere maggiore,e forse non abbiamo bisogno di catture di neutrini
nel decadimento beta nel secondo caso abbiamo emissione di due
elettroni,e fotone gamma
e antineutrino
fig6c. sezione di doppietto di elettroni uniti a coppia di valenza con carica frazionaria di 4/3
la mescolanza dei due tipi di possibilità nel caso di celle elettrolitiche spiega la difficoltà di ricondurre a statistiche sempre uguali gli effetti riscontrati nella fusione fredda delle celle,
dipendono anche dalle statistiche di formazione dei micro- vortici ,insieme con la difficoltà di produrre nodi magnetici o casuali in maniera uniforme
le fusioni di elettroni sono aumentate da microonde con frequenze opportune, mediamente attorno ai 2.5Mw,
le coppie di elettroni possano incollarsi alla superficie del protone, decadendo dall’orbita base di Bohr e l’energia di decadimento dell’orbita viene attratta dalle forze nucleari forti assieme agli elettroni e diventa energia di legame,per la giunzione magnetica di quark ed elettroni ,tramite la trasformazione del fotone ultravioletto di decadimento in un bosoneW+ , prodotto dalla perturbazione della forza elettro-debole dello strato della forza repulsiva ,un anti-neutrino come collante ,una trasformazione e un risucchio del quark up in down e formazione di un neutrone a carica –1/3 negativa
nel caso di plasma prodotto da microonde l’ effetto di accoppiamento di elettroni diventa assolutamente dominante
la cattura di elettroni accoppiati tende a produrre legami nucleari più instabili di quella singola, che cede più energia di legame e riesce a catturare per perturbazione delle forze QED un neutrino e le diverse possibilità dipendono dalle caratteristiche dei campi di forza dove avvengono
un elettrone singolo ,può decadere dall’orbita e cadere verso il protone e
il fotone ultravioletto di energia di decadimento non è emesso verso l’esterno, ma è catturato e risucchiato dentro il ponte a giunzione magnetica in tunnel superficiale e dalle forze nucleari gravito-forti del protone,
viene attirato dentro il ponte formato dall’elettrone attratto in giunzione magnetica con un quark up nella parete interna del protone
perturbando lo strato di energia repulsiva elettro-debole,composta da bosoni W°,
presente tra le pareti dei quark
trasformando un neutrino, formato dal contrasto di spin dinamico elettrone –quark up,in una particella di scambio B°, agganciata ad un W° e trasformandolo in particella di scambio di forza Z°
trasportando in una fase alternata la massa e lo stato del quark up agganciato dalla Z° in down,
e l’elettrone agganciato in coniugazione di carica in fase in positrone alternativamente è assolutamente simile ai neutroni veloci permessi dal modello standard
fig7.cyclotunnel
rosen-josephson con bosone Z° di scambio formato da W° Neutro e B° neutro ,risultato dalla trasformazione di
neutrino e fotone e dalla rottura di
coppie virtuali delle W
la
cattura superficiale di un elettroni
avviene per contatto tra un quark up e
un polo magnetico del elettrone , che
modificano la struttura interna del
quark,da up a down,lo trasportano da una pelle all’altra attraverso lo strato
di energia repulsiva elettro-debole,gli cambiano spin,e trasformano il protone in neutrone
oppure con livelli energetici più bassi ,di coppie di elettroni con un quark up, ,con trasformazione dei fotoni di decadimento in perturbazioni W+ e W- in bosoni di scambio e rottura e trasmigrazione di un elettrone sull’altro quark up, con il quark down modificato già presente trasformato in up e dando carica elettrica –5/3 al neutrone
con
modifiche del cyclotunnel e delle modalità di scambio e forse dei decadimenti
beta
anche il quark down già presente sulla parete esterna ,viene modificato geometricamente dal cyclotunnel e si protende con ponte magnetico fuori dal protone in ponti di giunzione magnetica
fig7a.cyclotunnel su neutrone muonico negativo a carica –4/3 e 0 alternativamente con dupletto di elettroni in rottura di cyclo e con trasmigrazione del quark down libero nella parete interna,e trasformazione in up, e del protone e cyclotunnel con il quark up interno dell’elettrone liberato dal cyclo che viene portato all’esterno,trasformato in down,
il
protone diventa a carica –4/3 con
i due cyclotunnel in fase di
carica coniugata collegano i due quark
up nella parete esterna e una carica elettrica viene assorbita da un neutro in
scambio momentaneamente all’interno delle
due pareti,e assume carica negativa -1
quando tutti i quark
sono all’esterno
il
neutrone in questo stato, ha un’enorme valenza di assorbimento,ma se non trova in pochissimo tempo un collegamento,diventa instabile e decade emettendo due elettroni e energia con fotoni
gamma e 2 antineutrini,
un
attento esame dei diagrammi di Feynmann della radiazione beta conferma
la formazione di un anti-neutrino, che viene liberato assieme ad un
elettrone ,nel decadimento del neutrone “normale”
e
in questo caso adoperando la
simmetria,possiamo stabilire il processo inverso,
con
cattura di un elettrone e la formazione
di un anti-neutrino per contrasto di spin.
il neutrone formato dal ponte è normale a carica 0, se non riesce a legarsi con altri protoni decade con tempi dell’ordine dei 900 secondi, il neutrino deformato in B° cambia in antineutrino con fase instabile , e rompe il ponte , con ritorno del quark down nella parete interna in up,liberando la Z° di scambio, che diventa di nuovo W°,e la B° ridiventa un antineutrino libero e l’elettrone catturato viene liberato nella rottura di coniugazione di carica
rispettando
pienamente il decadimento beta, il neutrone si comporta a tutti gli effetti come normale neutrone veloce
oppure in tempi brevissimi con altri quark di altri protoni
potremmo avere
l’ulteriore formazione di un
bosone W+ e un bosone W-, per trasformazione di due W° per cambiamento di
angolo di Weinberg, perturbato dallo scambio del fotone ultravioletto catturato
nel campo magnetico,senza formazione di Z° di scambio,
ma
con le due W in scambio continuo nel ponte superficiale tra il down/up e gli
elettroni catturati
che
diventano in fase alternativamente neutrini
e (antineutrini )?
i
tempi di decadimento del neutrone
diventano brevissimi
le
modalità di accoppiamento e di decadimento diverse,
e in questo caso possiamo falsificare facilmente
la teoria con prove di laboratorio
ipotesi1-decadimento
beta normale
- trasformazione delle due W in Z °neutre,con
trasformazione di B° in antineutrini,
ed espulsione rapida degli
elettroni e decadimento del down in up
abbiamo la
trasformazione di B°
in anti-neutrini a fasi alterne alla trasformazione del quark down in up, e la cattura dell’altro elettrone in ponti a rapido decadimento con il distacco delle coppie virtuali W° dal normale ciclo di rapida formazione ed annichilazione e farle partecipare ai cyclotunnel e formare bosoni composti Z° con bosoni singoletti B°
il decadimento di questo neutrone è rapidissimo,dell’ordine dei decadimenti delle Z° attorno ai 10-9sec con emissione dei due elettroni .2antineutrini e fotoni ultravioletti
nella prima ipotesi dovremmo avere la
formazione di “neutroni termici lenti con carica negativa”, CON ENERGIE
DINAMICHE INFERIORI a 0.025Mev,
che
si comportano come una specie di muoni,sono a rapidissimo
decadimento,presentano rapidissima e
facilissimo cattura ad altri protoni,
dovrebbero
formare isotopi molto instabili,con tempi di decadimento più rapidi di quelli standard, potrebbero formare
neutroni a cariche negative
frazionarie che sono particolarmente
attratti dai protoni del catodo, dove producono facili trasmutazioni,
,
con aumento enorme della possibilità di cattura da parte di altri protoni
ionizzati,tutte possibilità
facilmente misurabili in laboratorio
la
parte più facilmente misurabile è l’aumento di radiazione gamma,dovuta
all’aumento di emissione di elettroni
,
se accettiamo la possibilità di deformazione geometrica dei neutrini, con possibile formazione di ponti magnetici a corrente neutra,possiamo accettare anche la possibilità di avere un decadimento beta con due elettroni, con aumento delle radiazioni gamma
potremmo effettuare degli esperimenti di laboratorio
per falsificare la teoria e
trovare la giusta soluzione con il
conteggio dei neutrini prodotti,con il conteggio dei elettroni prodotti nel
decadimento beta,con la misurazione dei livelli di energia dei quark dentro i
protoni, e il livello di perturbazioni delle correnti elettro-deboli neutre
teoria cyclotunnel di incollaggio dei neutroni su protoni in plasma e
campi magnetici
la
cattura di un neutrone in un nucleo, facilitata dall'eliminazione
della barriera coulombiana ,deve superare le barriere della forza debole, che
se ha una forza di 1/137 della forte,a certe distanze disgrega i nuclei e anche
se "facile" avviene con effetto tunnel
la genialità di fermi ha permesso di
ottenere un calcolo trattabile equiparando
il tunnel ad una sezione d'urto e alle velocità "moderate"
o lente
dei neutroni per colpire con assorbimento i nuclei
la trattazione quantistica
"classica" o di Gamow
dell'effetto tunnel parla di "pezzi di probabilità" sulla
localizzazione di particelle
di trovarsi
per salti quantistici oltre una barriera
maggiormente energetica la barriera, minori probabilità di superare la barriera
possiamo
semplificare questa trattazione complessa e difficile di tunnel,
cercando di trovare una sezione d'urto
per neutroni con gli elettroni
catturati e scambiati che si incollano
sui quark in un in tunnel superficiale di un altro
nucleo ionizzato e polarizzato,quindi
con effetti coulombiani "abbattuti"
abbiamo
legami più stabili con scambi di pioni
tra quark,prodotti dalla perturbazione
in tunnel profondo della forza repulsiva elettrodebole dentro
il protone,non dallo strato intermedio
gli elettroni riescono con le forze “piccole” in gioco ,
a “penetrare” la barriera
delle forze deboli, e si congiungono con ponte magnetico con la pelle del protone,
si “accontentano “ di incollarsi per effetto
cyclotunnel sulla superficie del
protone ionizzato di H,
sulle pareti attrattive delle forze nucleari forti,o
gravito-forti,sotto l’intensità di campi magnetici
- per effetto attrattivo colombiano si
incollano con effetto tunnel
superficiale con un quark positivo up,
riescono ad
attraversare le due pareti e lo
strato di forza repulsiva con una specie di ponte di Rosen –Einstein
–josephson elettrico-magnetico ,con un
uncino magnetico per formare un
neutrone
fig8. accoppiamento di
elettrone con quark up sulla doppia pelle
del protone ,con salto di pelle e trasformazione di up in down
possiamo definire
questo fenomeno “tunnel su superficie”o cyclotunnel
o su sezione
d’urto e parcheggio di elettroni su protoni
l’energia di decadimento dell’orbita, che avviene
brutalmente per effetto del campo
magnetico causato dal campo elettrico della corrente nel plasma prodotto dall’arco elettrico ,
,sotto l’intensità di campi magnetici con oltre 1011 tesla,prodotti da nodi di
flusso nelle turbolenze del plasma elettrolitico
non viene emessa verso l’esterno, ma catturata e legata
direttamente dal tunnel magnetico
dentro il protone,
i fotoni ultravioletti si trasformano nell’attraversare
lo strato repulsivo di energia elettro-debole neutra di divisione tra i quark in bosoni B° singoletti deformando un neutrino catturato dai
contrasti di spin , in particella di scambio e l’elettone in positrone e vice-versa
e W° in bosone Z°
di scambio di forza
e aumentano la massa del quark up
portandolo a down, con modifica
dell’angolo e della rotazione di Cabibbo ,con trasformazione del sapore da up a
down
lo trasporta anche dalla pelle interna a quella esterna con attraversamento dello strato repulsivo e trasformazione di
fotoni in bosoni elettro-deboli di
incollaggio, e cambiano
alternativamente lo stato dei quark, che avviene in forma speculare anche
sull’elettrone, trasformandolo in positrone con coniugazione di carica
nel caso di
coppie di elettroni il cyclotunnel ha qualche modifica nelle tipologia
spaziale del tunnel e del legame con il quark e della
coppia con trasformazione di neutrino e
anti-.neutrino,nello scambio dei bosoni W che si caricano elettricamente in + e in-,
con formazione di Z°,con modifica dell’angolo di
spin e di rotazione di weinberg
questa cattura sulle pareti di protone
avviene in presenza di campi magnetici con irradiazioni
di microonde, possiamo falsificare la
teoria sapendo che la coppia di elettroni uniti in cyclotunnel ha
bisogno di livelli energetici del campo magnetico minori,con un saldo
negativo di energia di 0.2Mev
fig9.tripletto di elettroni a carica –5/3 e massa 1.5Mev
il decadimento è ancora più accelerato nel caso di
cattura di tripletto di elettroni,con tempi oltre 10-9sec,
avendo il neutrone carica negativa –2/3 e bilancio di
massa positivo di 0.3 Mev
questa reazione numericamente deve essere la maggiore
perché non deve superare scalini di deficit di massa, anzi ne ha in più,,con formazione di neutroni che
mediamente se non trovano nel raggio di 10-5cm un protone a cui
legarsi,decadono in tre elettroni,tre
antineutrini, e tre fotoni ultravioletti
fig10.neutrone con
cattura di tripletto di elettroni a carica
complessiva negativa –2/3
la coppia legata con cyclotunnel ad un quark up,alla
trasformazione dell’up in down,
si rompe e l’elettrone liberato si sposta sulla
pelle protonica verso il ponte proteso del quark down libero, lo costringe a spostarsi nella parete interna per repulsione di coloumb e a trasformarsi in
up,
si collega in ponte
con il quark up interno, con formazione di W + e- di scambio e diventa a
carica 0 e negativa –1 in fase di coniugazione di carica,
il caricamento negativo
a fasi del neutrone, che assomiglia ad un anti protone senza esserlo.
gli permette una enorme facilità di
legarsi a qualsiasi cosa,soprattutto ai protoni liberi di idrogeno H+,ma anche ai protoni dei nuclei di
tungsteno superficiali ,magari che hanno appena perso un elettrone per effetto
termoionico,
di un catodo,con
le transmutazioni del caso,anche se i nuclei prodotti
hanno tempi di decadimento molto rapidi,superiori alle
normali tabelle di decadimento
il neutrone prodotto nelle due modalità dovrebbe presentare dei tempi di decadimento
dell’ordine dei milionesimi/miliardesimi di secondo, ma se riesce a legare ad un altro protone produce
il deuterio, che ha una bassa percentuale di esistenza rispetto ai
nuclei normali di H in natura e un legame nucleare debole ,
ma che in questo
caso decade in due protoni con tempi
dell’ordine dei millesimi di secondo,comunque, ed il trizio che comunque decade
abbastanza rapidamente
anche il trizio potrebbe
presentare dei tempi di decadimento misurabili, diversi a seconda dei
cyclotunnel di legame dei neutroni e
protoni
fig11. protone di idrogeno, con cattura di tre elettroni, trasformato in neutrone negativo, ad occupare un volume inferiore all’orbita base in attesa di cattura in tunnel di un altro protone
le orbite congelate di cattura temporanea,dopo emissione di fotoni ultravioletti, di tre elettroni in tripletto attorno ad un protone in attesa di rientrare in cyclotunnel possono sembrare orbite ridotte frazionarie di rydberg
fig12.tripletto
in cyclotunnel con quark up-
1-tripletto
di elettroni carica –5/3
2-quark up carica +2/3
3-interno
protone
4-strato
di energia repulsiva con produzione di
coppie di W° e anti W°
5-
cambiamento di spin e angolo di cabibbo di quark up
6-bosone Z° di collegamento ponte
questo tipo di stato potrebbe essere molto instabile,con tempi di dimezzamento molto mutevoli, il tempo di crash dei tre elettroni a formare il neutrone negativo, con rapidissimo decadimento, simile al decadimento della particella Z°,dipende dai campi di forze dove avviene il fenomeno
il protone è in una fase congelata di formazione di neutrone, fermata dall’emissione di fotoni ultravioletti, con i tre elettroni ad orbitare intorno al protone,in fase più stabile del neutrone negativo, ma abbastanza veloce nel decadimento attorno ai 10-3sec
il deuterio si forma attraverso un elettrone catturato superficialmente,o coppie di elettroni,che viene
scambiato alternativamente da due protoni fra loro,
è questo scambio che lega
il deuterio,e rende stabile il neutrone legato,che
appunto non decade perché
costretto ad uno scambio continuo, e quindi diventa protone con una fase
particolare,,cioè stabile
un neutrone isolato, composto dall’accoppiamento
superficiale di protone ed
elettrone decade naturalmente con tempi dell’ordine dei 900 secondi,
con formazione di un
protone e un elettrone positivo e un
antineutrino,mentre il decadimento
inverso,da protone a neutrone, non
esiste normalmente
abbiamo un legame
nucleare elettronico-magnetico diretto, non attraverso scambi di valenza chimica
diverso è il caso di entrata diretta con forze intensissime,
dell’elettrone singolo dentro il
protone, con risposte diverse delle pareti e dei nuclei, e il neutrone solitario formato in questo
modo può esplodere con getti di particelle , gluoni ,mesoni e pioni violenti
immediatamente
la forza repulsiva “
dentro” il protone si condensa in pioni,invece che in bosoni W° e Z°
fig13.
tunnel superficiale magnetico di giunzione rosen-Josephson
il
ponte si instaura tra poli sud e nord
dello spin magnetico
delle
particelle
da
notare che per avere spin magnetico con
polarità compatibile,
sud e nord magnetici,
lo spin
del momento generale del campo
elettrico e della massa delle forze interne delle particelle deve essere contrario
per
questo la fusione tra protoni
avviene attraverso la cattura in
tunnel superficiale di elettroni con quark,
e
più stabile tra quark che hanno spin magnetici opposti, ma lo spin
½ generale del protone rimane concorde
nel
tunnel avviene la parte più misteriosa
della teoria,il cambio di energia elettro magnetica, di fotoni in bosoni
W ed in bosoni singoletti B° neutri a formare bosoni Z°neutri di scambio
con livelli energetici dei campi magnetici di interferenza sugli elettroni
abbastanza alti
i
fotoni subiscono questo cambiamento nel contatto con la forza elettrodebole
repulsiva presente tra le pareti di separazione dei quark down ed up,
con
formazione di coppie di W virtuali che si formano e si annichilano normalmente
in tempi brevissimi, ma riescono a
produrre una forza tipo casimirr repulsiva abbastanza forte da dividere i quark
down ed up
le
perturbazioni scompaginano la produzione di coppie,allontanando momentaneamente i singoli bosoni W ,a formare cyclotunnel di
scambio con condensazione momentanea in forza di attrazione magnetica con
scambio di neutrino e con un rigonfiamento geometrico del protone,
che
aumenta enormemente la sua sezione
d’urto
abbiamo quindi due diversi
effetti tunnel, causati da spinte energetiche diverse,
con livelli energetici”
bassi”, abbiamo solo l’effetto tunnel
superficiale josephson-rosen, invece di
quello profondo a livelli energetici elevati tipo gamow
i legami esterni
degli elettroni catturati
modificano i livelli di carica
dei quark interni, modificano le strutture geometriche di deformazione dei
quark,
anche se preservano sempre
la struttura della “pelle” delle particelle,
sempre a doppia parete, con
i quark spalmati a formare le pareti
stesse,
e riescono a formare i ponti
con attraversamento dello strato di forza elettro-debole repulsiva
i quark down , già presenti sulla parete esterna ,anche se non coinvolti direttamente,
possono essere modificati geometricamente dal campo magnetico dei
cyclotunnel degli elettroni sul quark up, e protendere uncini magnetici
abbastanza forti da potersi legare direttamente a quark up di altri protoni e
creare legami più stabili di quelli elettronici, o anche più instabili
a seconda di molte
casistiche, e formare anelli
nucleari anche molto complessi ,i
nuclei della scala di Mendeleev
normalmente i nuclei stabili di materia sono costituiti da scambi
di pioni tra quark formati da tunnel
profondi prodotti da violentissime
penetrazioni,,come da modello standard,molto più stabili dei legami superficiali e possono legare centinaia di nucleoni
i nuclei legati da
cyclotunnel nucleari superficiali, con
elettroni catturati sono instabili e sensibili a fotoni a energie abbastanza
basse,
prove effettuate con irradiazione di fotoni a frequenza di 1,3 Mw hanno dimostrato evidenti accelerazioni di decadimenti di
neutroni dentro i nuclei,
con trasmutazioni dei nuclei
i fotoni a queste energie
riescono ad entrare nello strato a
forza elettro-debole delle pareti,
e ad interagire con i bosoni
W° e a modificare i bosoni di scambio
nei cyclotunnel e a rompere i legami
di cyclotunnel
fig14.
sezioni di neutrino normale e con
trasformazione in particella di scambio con carica
debole-neutra B °-nel caso che rimanga
legato in un bosone Z°,
se
libero si trasforma alternativamente da
elettronico in muonico ,
e si trasforma acquistando uno spin di
corrente debole neutra con rilevamenti di massa diversi
nel
cyclotunnel un neutrino viene scambiato
,serve da particella collante dentro il
cyclotunnel, perché
è deformato dalle cariche di forza
elettro-debole repulsiva dello strato intermedio tra quark,,viene
trasformato dal fotone di decadimento orbitale
che
lega e trasforma l’elettrone e il quark
up,
quindi il neutrino non è “”liscio “” come al
solito,con pochissima interazione con le particelle,
ma
presenta uno spin magnetico- debole-neutro
nei
nuclei di deuterio ionizzati, che si
scambiano alternativamente l’elettrone
diventando
neutroni e protoni con un ciclo o fase
i protoni legati ai neutroni sono particolarmente sensibili all’azione di elettroni liberi, i quark down liberi sono molto protesi a catturare elettroni,
(molto
di più che nei normali protoni H ionizzati )
per effetto delle oscillazioni di scambio
dell’elettrone comune
gli
elettroni liberi entrano con effetto
tunnel superficiale facilitato dalle forze magnetiche attrattive
nei
poli del quark down libero, oppure il quark down si collega ad un quark up di
un altro protone,
con un cyclotunnel simile a quello dell’elettrone,ma tendenzialmente più stabile
i ponti di congiunzione
derivati dagli effetti tunnel superficiali tra le particelle,
tra
elettrone e protone ,sono costituiti da una colla formata dagli scambi di
fotoni pesanti W e Z,
che
in questo caso sono attrattivi, ma possono diventare rapidamente repulsivi, per questo il neutrone
singolo isolato decade rapidamente in
protone ed emette un elettrone, e un antineutrino
all’instabilità contribuisce la discordanza di spin dei due quark down
con lo spin maggioritario del neutrone sulla pelle esterna
la prevalenza nello scambio dei fotoni pesanti,bosoniW quando diventa repulsiva,il bosone W+ in W- per cambio di spin,
cambia lo stato dell’elettrone incollato, che si stacca immediatamente dal ponte con i
quark ,che si trasforma da down in up, con cambio di spin e riattraversamento
della doppia parete interna,il neutrino
diventa anti e viene emesso
e
il neutrone ridiventa protone
possiamo
intervenire esternamente sul ponte con
irraggiamenti di fotoni a particolari frequenze,
che
modificano lo scambio di fotoni interno
al ponte e fanno decadere
rapidamente
i nuclei
irraggiati e scollano i neutroni
dai protoni
rimandiamo
all’ultima sezione un tipo di pila a
decadimento radioattivo accelerato
TIPOLOGIE DI
NEUTRONE
fig15.neutrone normale veloce con carica 0 e decadimento beta normale a 900sec
il neutrone veloce a carica 0 ha un decadimento beta normale e bassa probabilità di assorbimento nei nuclei
fig16.tipologie
di neutroni lenti negativi con cyclotunnel a doppio elettrone a carica elettrica –1/3 e mutazione rapida
in neutrone negativo a carica –1 e
decadimento rapidissimo
i neutroni in figura, idealizzati in forma
euristica,rappresentano
la cattura magnetica
di elettroni da parte di protoni
l’elettrone
decadendo dall’orbita base di Bohr,oppure in coppia dall’orbita base,
non cede energia con
fotoni ultravioletti verso l’esterno,
ma l’energia in surplus viene
ceduta con ponte superficiale all’interno del protone,
si legano con bosoni
W e cambiano gli angoli di weinberg,
e cambia lo stato del
quark a cui si lega, da up a down con trasformazione dell’angolo di Cabibbo, e
aumenta la massa del protone
trasformandolo in
neutrone lento naturale, con proprietà
magnetiche che lo rendono facilmente
incollabile ad altri protoni
la tipologia
geometrica del neutrone lento con
elettroni catturati è diversa dalla tipologia del neutrone veloce,che trasportando energie meccaniche eccedenti superiori, è conformato in maniera da non presentare magnetizzazione molto
alta,
con un solo elettrone
catturato,
il quark down libero non protende ponti di
congiunzione magnetica pronunciati,
e non riesce a collegarsi con un altro elettrone e con altri protoni
solo se subisce diversi urti con nuclei di
acqua, o carbonio,diventa lento
riesce a cambiare
energia dinamica in energia di legame e
cattura un altro elettrone ,
ricambia lo tipologia
geometrica,
lo stato di
eccitazione della pelle interna ed esterna e riesce a fondersi con i protoni,
riesce a creare il ponte superficiale o
tunnel di scambio tra il quark down libero con un elettrone,
la topologia
geometrica del neutrone rallentato
potrebbe essere diversa da un neutrone nato già lento anche se hanno
catturati sempre due elettroni
nel neutrone
rallentato abbiamo il secondo quark
down sulla parete esterna, quello non
modificato dal cyclotunnel, ma
influenzato magneticamente dallo stesso, a protendere un ponte di
giunzione ,con altri quark,
abbiamo la tipologia
di neutroni lentissimi termici ,con
energie inferiori a 0.025ev,
per cattura di
tripletti di elettroni
i tripletti di
elettroni sono costruiti dalla cottura del plasma con microonde, e per rimanere
uniti, cambiano parte della carica elettrica in energia di legame ed hanno
carica complessiva –5/3
i tripletti di
elettroni si legano ad un quark up,lo trasformano in down, trasmigrano e
cambiano gli altri due quark, danno carica negativa –2/3 al neutrone prodotto, danno al neutrone un surplus di
massa di 0.3Mev,e lo fanno decadere in 10-9sec
in protone, tre elettroni,tre antineutrini e tre fotoni ultravioletti
nel neutrone nato lento
con accoppiamento di due elettroni, e con energie termiche inferiori a
0.025ev abbiamo un forte uncino magnetico nel quark down libero, fortemente
influenzato dal primo, a creare facili collegamenti con quark up di altri protoni direttamente e con
perdita di un elettrone con
radiazione come da normali fusioni ,ma rapidamente l’elettrone
accoppiato si rompe,ricaccia il down e lo trasforma in up,porta l’up rimanente in superficie, e carica il neutrone
da 0 a –1 rendendolo estremamente instabile e con decadimento beta non
standard
la rappresentazione geometrica è molto semplificata,
anche se lo rappresentiamo come un piatto
elongato, con almeno due assi di spin,
e altre possibili deformazioni, siamo lontani dalle possibili enormi quantità di topologie che il neutrone può assumere
i neutroni vengono normalmente differenziati solo dalla
velocità di propagazione
molti problemi
possono essere risolti se
definiamo delle differenze
topologiche e di composizione tra i i neutroni
fig17. sezione di neutrone in cyclotunnel con un elettrone catturato
il neutrone veloce
ha un solo elettrone catturato e ponti
di contatto dello spin magnetico molto
piccoli e diventa difficile accoppiarlo in ponte superficiale magnetico con altre particelle
il neutrone nato
lento ha due elettroni catturati e
produce legami facili, anche
se in alcuni casi instabili, e comunque produce legami tra quark down ed up diretti che sono fondamentali per la costruzione di nuclei
complessi ad alto numero atomico
il neutrone
rallentato ha due o tre elettroni catturati e si
lega con ponti elettronici facili
abbiamo quindi
-neutroni veloci,
difficili da fondere con protoni e
nuclei,composti da 1 elettrone e 1
protone con 1 quark up trasformato in down
con cyclotunnel a carica neutra
-neutrone nato lento,con
2 elettroni ,catturati magneticamente
in coppia con alto potere di fusione .a rapida trasformazione e
con il quark
down non direttamente interessato dal tunnel, fortemente influenzato, proteso ad estendere
un forte uncino magnetico per saldarsi a quark up di altri protoni con carica
negativa –1/3
-neutrone rallentato-
con 2 elettroni catturati , m con un tempo di dimezzamento più rapido
perché non stabile nei legami di distribuzione interna delle cariche
elettriche- magnetiche dei quark down ed up,
legati con cyclotunnel,con carica -1
possiamo costruire con molta facilità neutroni lenti
in plasma diversi, senza bisogno
di energie molto alte di
ciclotrone, sfruttando il collegamento in tunnel superficiale con
ponte di rosen-einstein magnetico di elettroni con elettroni, di elettroni
con quark dei protoni,di quark di neutroni con quark di protoni
i neutroni veloci,
possono diffondersi, e urtare contro
nuclei di acqua, e possono cambiare
energia meccanica di velocità in
energia di legame, per catturare un
secondo elettrone, e diventare lenti
I TEMPI DI DECADIMENTO DEL NEUTRONE
con misure accurate della vita media del
protone
potremmo
falsificare la teoria cyclotunnel e trovare che il decadimento beta dei neutroni
nati lenti in cyclotunnel è
molto più breve di quelli veloci,
fig18. sezione di neutrone con decadimento beta
in protone,elettrone,antineutrino
con cyclotunnel rosen-josephson con tempi di
900sec.
i neutroni legati ai
protoni non decadono, perché si scambiano tra loro, con il collegamento
superficiale degli elettroni catturati in ponte di giunzione
sfruttando l’energia
di decadimento orbitale dall’orbita base per legarsi con quark up, cambiarli e con fasi caratteristiche , scambiare gli
elettroni catturati con il protone, e diventare protone e neutrone continuamente
fig19.decadimento
beta cyclo con rilascio di due
elettroni ,due fotoni radiazione
ultravioletta e due anti neutrini in tempi di dimezzamento di 10-9sec.
differenti tipologie
sono la causa di tempi differenti di decadimento
il neutrone a carica
negativa –1 decade in tempi brevissimi in protone con emissione di due
elettroni gamma,inoltre è
difficilissimo trovarlo isolato, perché
ha un potere di assorbimento e di legame con protoni altissimo,dato dalla somma dell’attrazione
elettrica e dalla forza forte
praticamente la
carica negativa lo rende simile per tempi di decadimento ad un muone,
fig20.decadimento velocissimo di un neutrone prodotto dalla fusione di un tripletto di
elettroni a carica –2/3, in meno di 10-9sec,con tre elettroni,tre
anti-neutrini,e fotoni ultravioletti
FALSIFICAZIONE DELLA TEORIA DEI DIVERSI TIPI DI
NEUTRONE
possiamo falsificare
questa teoria studiando i tempi di decadimenti dei neutroni a seconda se sono veloci
o lenti, lenti dovrebbero decadere in
tempi molto più brevi,,
il neutrone lento
deve avere massa maggiore,pari ad un elettrone,del veloce
inoltre,abbandonando
solo per questo caso ,la trattazione a
corpuscolo,le fasi d’onda caratteristiche di risonanza dei neutroni,se veloci,
lenti o rallentati, a causa dei diversi legami dei quark down tra loro e con
elettroni dovrebbero essere diverse e comportarsi diversamente alle lunghezze
d’onda di fotoni di irraggiamento
e avere
caratteristiche particolari di risonanza
anche i collegamenti diretti quark down ed up di neutroni negativi,hanno
caratteristiche particolari di risonanza e potremmo riuscire a individuare le
tabelle con le caratteristiche di risonanza di ogni specifico legame nucleare
esperimenti della
conformazione di distribuzioni su due
piani di cariche negative e positive
nei neutroni confermano la tesi rabazon della conformazione in”” due pelli
“”del mini buco nero formato dal protone, anche se accoppiato ad
un elettrone come in questo caso a
formare un neutrone
il neutrone non ha un
nucleo , come inteso dai conduttori dell’esperimento,ma doppia pelle su cui
sono spalmati i quark,con diverse distribuzioni di carica, e con i quark in
ponte con elettroni catturati e sottoposti a
fasi di scambio che rende le due pelli lievemente cariche in modo
diverso
i quark up sono sulla
pelle interna,i down sull’esterna
all’interno profondo abbiamo vuoto repulsivo
elettro-debole, pronto a condensarsi in pioni,che attraversano e modificano la
pelle protonica e come vettori di forza
forte costruiscono e fondono i nuclei della materia
i PIONI sono la manifestazione della
condensazione della forza forte perturbata da
particelle entrate con tunnel
profondo,nell’interno del protone,
mentre i bosoni W
sono la condensazione di energia
elettro-debole dello strato intermedio
della pelle protonica e fondono elettroni e quark con collegamenti più
intrinsecamente deboli e instabili di
quelli formati dai pioni tra quark
abbiamo
dimostrato come sia possibile estendere
il modello di sezione d’urto dei
nuclei e dei neutroni come un nuovo
effetto tunnel superficiale
abbiamo
dimostrato come sia possibile produrre neutroni lenti, e fusioni con livelli energetici molto bassi
possiamo
dimostrare con possibili falsificazioni come il modello standard ,possa essere
esteso e migliorato proponendo una diversa geometria per la distribuzione dei quark e delle forze all’interno del protone
il
modello a goccia dei nuclei, molto buono per i tempi, di gamow , è stato esteso
anche al protone e ai componenti
interni del protome,
sbagliando,
inoltre anche i nuclei possono essere diversi dalla forma a goccia, e legarsi
in maniere complesse come vedremo negli esperimenti che sono illustrati negli
articoli seguenti
le tecnologie per sfruttare questo tipo di tunnel superficiale sono abbastanza semplici e non molto costose come vedremo in altre sezioni
il contrasto di spin
maggioritario dei protoni /neutroni,particelle a massa elevata, causa
l’espulsione immediata dell’ elettrone di collegamento con effetto di diminuzione di massa del quark down legato in up,con energia dei fotoni pesanti W e elettro-deboli che
cambiano di stato,liberano l’elettrone
e cambiano la polarità della giunzione magnetica, poli uguali si respingono
e si rompe immediatamente con rilascio di elettroni ed anti-neutrini
lo spin maggioritario
dei protoni/neutroni collegati deve
essere concorde,
per essere stabile
l’elettrone riesce a mantenere i collegamenti in tunnel con spin contrari, perché si
lega con i quark,che hanno spin diversi,e
rende concordi lo spin generale
dei protoni,
l’elettrone, avendo al suo interno molta meno forza di
repulsione elettro-debole e massa di un protone, rimane relativamente stabile anche se si lega con un altro elettrone e riesce comunque a supportare
un ponte con particelle con spin
maggioritario contrario
il neutrone è
intrinsecamente instabile , perché non riesce a controllare lo spin discorde
dei due quark down sulla sua
superficie,e inoltre il quark down
libero dal tunnel viene modificato a protendere un uncino magnetico a
cercare un quark up in un altro protone
il neutrone riesce a rimanere stabile quando
ha cambio continuo in fase di spin discorde di un quark down in concorde up
,grazie allo scambio in fase attraverso
il ponte di giunzione di un elettrone
con un protone e al cambio continuo di
quark da up a down e viceversa attraverso un pione,attraverso un tunnel
profondo
prova di laboratorio della
formazione di deuterio instabile
il grafico seguente è
la rilevazione dell’emissione di onde radio
nella fascia del deuterio
eccitato, prova avuta in cella ad acqua
leggera, a bassissima concentrazione di deuterio,
che rileviamo solo
nella fase di plasma, prima e dopo il
deuterio disparisce e torna a livelli normali
sospettiamo che
picchi a 117 Mhr e533Mrh trovati,se non sono echi casuali degli strumenti possano indicare formazione di neutroni
anomali e particelle elettroniche frazionarie
fig21.spettro onde radio emesse dal plasma nella pila al plasma
beta veloce(effetto remond) scoperto da Renzo Mondaini
nella figura si hanno 10 db per cm in asse verticale e 200 MHr per
cm in asse orizzontale
il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr
abbiamo lo stesa emissione radio con qualsiasi concentrazione iniziale di deuterio nella
soluzione
lo spettro indica una forte emissione radio da parte dei nuclei di deuterio ,molto più
numerosi ed eccitati rispetto al normale numero disperso di deuterio in acqua
leggera
il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr
abbiamo lo stesa emissione radio con qualsiasi concentrazione iniziale di deuterio nella
soluzione
questo ci indica con sicurezza che il deuterio eccitato è formato
da nuclei anomali a rapido decadimento
di protoni di H e neutroni anomali
la concentrazione del deuterio rimane la stessa anche dopo lo spegnimento del plasma, a conferma del
rapido decadimento del deuterio anomalo,pari a 10-3sec
Microvortici in soluzione elettrolitica
abbiamo ipotizzato come la creazione di minivortici o
turbolenze nel plasma innescato dalle
reazioni di produzione di neutroni
negativi, e in modo particolare nei canali termoionici che si formano tra il catodo e gli ioni pesanti
della soluzione che innescano il plasma, e che questi minivortici possano produrre neutroni normali con solo un elettrone, a carica zero
i
microvortici sono prodotti dalle fluttuazioni del plasma, hanno dimensioni
molto piccole,dell’ordine dei micron, sotto l’effetto delle microonde e di irraggiamento di neutroni , aumentano le
dimensioni fino all’ordine del millimetro, e poi implodono con produzione di
elementi di trizio e d altri prodotti
derivati da fusione
nell'interno
del liquido e nell’interno dei canali
termoionici di scarica del condensatore
si creano delle minuscole bolle,
non più grandi del punto che si trova alla fine di questa frase. Subito dopo,
utilizzando un fascio di ultrasuoni, le bollicine sono rapidamente ingrandite fino a raggiungere un
diametro di circa un millimetro, e poi fatte implodere.
Il
fenomeno è noto come sonoluminescenza, poiché si conclude con l'emissione di un
flash luminoso
nel nostro caso abbiamo la creazione
di neutroni negativi a rapido
decadimento beta che bombardando la
soluzione aumentano l’effetto
microbolle e si accende il plasma sommerso
La sonoluminescenza è ancora parzialmente misteriosa ma si pensa che
all'interno delle bolle si raggiungano pressioni e temperature molto elevate,
paragonabili a quelle capaci di innescare la fusione nucleare con la formazione
di trizio, un'altra variante pesante dell'idrogeno, e l'emissione di una
pioggia neutroni ad alta energia. In altre parole, il marchio dell'avvenuta
fusione dei nuclei di deuterio.
possiamo
inferire che un meccanismo simile di
produzione di microvortici nei canali termoionici prodotti dall’effetto
condensatore,possa produrre neutroni lenti particolari, che innescano il
meccanismo del plasma beta
ricostruzione geometrica euristica delle condizioni di un
plasma elettrolitico sommerso
possiamo
trattare l’elettrone come mini
buco-nero con carica elettrica, e il protone
come un mini buco nero con più
di una carica elettrica al suo interno, o meglio sulla superficie
dell’orizzonte degli eventi
possiamo
ipotizzare che questi buchi neri sono in equilibrio termico, non hanno uno
spettro termico di evaporazione di Hawking,sono stabili,,
e
questa condizione è data dalle
deformazioni spaziali che non li
rendono simili a sfere ,ma a piatti
ellissoidali,
le
deformazioni geometriche sono causate dalla rotazione ,spin, e dalle cariche
elettriche e di forze deboli ,forti , gravitazionali, e magnetiche che sono contenute nel loro orizzonte
d’eventi
unificare due mini buchi non è certamente facile,
possiamo accoppiarli con qualche
trucco, per unificarli brutalmente uno dentro l’altro occorrono energie
elevatissime
possiamo
usare i modelli matematici studiati per analizzare i buchi neri e unificarli alla matematica per le forze nucleari e ottenere una enorme
semplificazione dei calcoli necessari
possiamo
aprire una chimica nucleare completamente nuova,
con
legami di superficie nucleare diretta con elettroni, invece che
con i normali legami di valenza di scambio
orbitale di elettroni e con legami diretti di quark tra loro
la
nuova chimica nucleare magnetica-elettrica ci permette trasmutazioni di elementi,fusione di atomi ed energia
con produzione di neutroni a basso costo,
con
condizioni energetiche molto facili da raggiungere e impianti tecnologici
semplici e con dimensioni molto compatte
possiamo
superare il modello standard,ammettendo legami diretti con trasformazione di
energia magnetica dentro un tunnel
di giunzione in forza forte e bosoni di incollaggio tra elettrone e quark up,a formare neutroni e a contribuire a formare nuclei
complessi,con campi di energia molto più bassi di quelli indicati dal modello
standard
il
modello standard non viene sconfessato, i modelli di scambio dei nuclei basati sui pioni sono sempre
validi,
di gluoni con quark di colore
diverso,continuano ad essere validissimi,
cambiamo
solo la rappresentazione geometrica, il calcolo basato sui colori viene
semplicemente ad essere lo stesso su conformazioni geometriche diverse,
abbiamo
diverso solo il caso di interazione elettroni e quark con spin magnetici
orientati in modo diverso per i tunnel su superficie tra quark e elettroni
dobbiamo estendere il modello standard al ponte superficiale magnetico a basse energie per poter comprendere i fenomeni di laboratorio che si svolgono attorno ai nostri occhi
conclusioni
il Modello Standard
è la versione moderna, aggiornata, e relativamente completa ed efficace del
vecchio modello tolemaico dell’universo
ad epicicli
il buon vecchio modello standard deve essere
sottoposto a lifting matematici sempre più complessi,per dare conto di nuove
osservazioni e misure sempre più accurate,
come il buon vecchio
modello ad epicicli diventava sempre più astruso e complicato ad ogni nuova
osservazione
siamo in una
fase di transizione simile a quella di
Galileo e Keplero,
dobbiamo accettare
una nuova visione geometrica
semplificatrice alla base del modello standard,per poter rendere conto delle
nuove osservazioni in maniera semplice ed efficace,rendendo i calcoli matematici
molto più efficaci
come il modello ad
epicicli,il modello standard non riesce a produrre predizioni accettabili,
senza un enorme
numero di calcoli e correzioni ad hoc,
non ha predetto forze come la repulsione cosmica,
fenomeni come la fusione fredda,
e quindi deve essere
superato da una nuova teoria
il Modello Standard
può essere superato ed avere una
semplificazione enorme dei calcoli e delle renormalizzazioni per la
comprensione dei fenomeni tra
particelle alla scala di un fermi se prendiamo in considerazione queste
ipotesi:
-libertà asintotica come espressione di una generale proprietà
di tutte le forze
e definizione di una proprietà generale di
forza repulsiva che impedisce all’auto
interazione delle particelle di assumere valori infiniti,ma sempre finiti e
calcolabili
- possibilità di tunnel superficiali tra
particelle,con distinzione dai tunnel profondi canonici
- una diversa comprensione geometrica dei fenomeni,con
apparente aumento della complessità
delle rappresentazioni,e con un enorme semplificazione dei calcoli
matematici che li definiscono
- il diverso
approccio matematico che comprende la
rappresentazione
delle particelle come buchi neri,
a radiazione termica
congelata e con infinite possibilità di conformazioni topologiche e quindi
unifica diverse matematiche
-una migliore distinzione teorica di base
che definisce la possibilità di indagare
i fenomeni fisici definendoli
come casualità-condizione di corpuscoli-
o come localizzazione-condizione di onda-
-una definizione
migliore delle due forze di base, unificando gravità e forza nucleare forte in attrattiva, forza elettromagnetica e
forza nucleare debole in forza repulsiva
la confusione generata dal modello standard che
ambiziosamente cerca di trattare insieme le due condizioni complementari,e paga il prezzo dell’aggiramento dei principi
di Bohr ed Heisenberg con una impossibilità pratica di trattare i fenomeni senza trovarsi in una miriade di
infiniti assolutamente incerti,
assomiglia in qualche modo alla confusione e
complessità del modello ad epicicli medioevale,
dove non erano
sbagliate le regole matematiche, ma
sbagliato il modello geometrico di base su cui era edificato l’edificio
matematico,
il modello ad
epicicli era troppo complesso e lontano da un modello geometrico logico e semplice per poter dare una accettabile
rappresentazione matematica della
nostra complessa realtà
parte
seconda
teoria
generale rabazon
Giancarlo
Gazzoni
in
questi articoli
dimostreremo
in forma euristica e topologica come sia possibile
costruire
e fondere neutroni e nuclei atomici
con
tunnel superficiali, o ponti di contatto josephson-rosen
nucleari
a basse energie
produrremo e commenteremo prove di laboratorio
effettuate che confermano la teoria rabazon
e
che possono falsificarla o confermarla
produrremo prove di laboratorio
effettuate da molti eminenti ricercatori, con le enormi energie dei ciclotroni
canonici e dimostreremo come possano essere di valido supporto alle nostre
teorie di modello di protone e di produzione di neutroni negativi lentissimi ad altissima sezione d’urto , e con tempi di
decadimento brevissimi
per dimostrare questa tesi dobbiamo
abbandonare le visioni geometriche platoniche, che semplificano la natura,ma possono anche deformarle al
punto tale da renderle troppo lontane
dalle forme geometriche dei fenomeni nucleari
dobbiamo abbandonare la visione degli
atomi come sfere, perfette e simmetriche ed uguali ed accettare che le particelle hanno forme complesse
,topologie mutevoli e deformate dai campi esterni di forze e dai campi interni,
non simmetriche e non riducibili a
forme sempre semplici come
piramidi o cubi,
molto più complesse del modello a
goccia di Gamow
il modello a goccia ha funzionato benissimo , sopratutto per la
descrizione dei nuclei, e modificato
con il modello a shell regge ancora bene alle prove del tempo
l’estensione intuitiva del modello a goccia che
si è fatto per il protone , ci
ha portato su una strada completamente sbagliata
dobbiamo riprendere il modello a shell
e riproporlo con le dovute modifiche anche per i quark dei protoni
fig1.modello geometrico di protone
per una più profonda comprensione dei complessi
fenomeni che avvengono sul protone,
dobbiamo rifarci al modello a due pareti(shell) separate da un sottile strato
di forza repulsiva mediate da particelle W neutre , e il centro completamente
vuoto,riempito da forza repulsiva sempre mediata da coppie di particelle W° e
anti W° in costante creazione ed annichilazione
possiamo inferire come le
particelle,elettroni, quark, neutrini
possano essere mini buchi neri con
costanti di energia uguali, irriducibili, senza evaporazione termica, con
eccedenze meccaniche di cariche,momenti di spin, ecc.
irriducibili e deformate dalle
forze dei campi a cui sono sottoposte,
virtuali e non.
le costanti di
energia uguali non ci deve far pensare che rendano uguali anche le forme
geometriche delle particelle che le trasportano
gli integrali dei cammini mostrano che se le particelle sono
topologicamente
deformate in forme praticamente
infinite,,hanno comunque non riducibili
propietà di carica e di massa, e di
momenti di spin costanti nelle varie particelle
anche Hawking ha accettato il congelamento della radiazione termica
sono le deformazioni degli elettroni e dei quark che permettono
fusione e trasformazione
nucleare a bassi livelli di energia dinamica e termica
permettono effetti tunnel con
termini di Gamow enormemente grandi, dell’ordine di 10 +50 volte con tunnel di
giunzione tra elettroni e quark tipo
josephson,
che esplicano i loro effetti non solo a
temperature bassissime a produrre
superconduttività e super fluidità,
ma anche a relative alte temperature in
plasma elettromagnetici
la forza repulsiva permette di
definire in maniera fisica il procedimento di renormalizzazione con
eliminazione degli infiniti tramite sottrazione,
procedimento che funziona, ma non ha
spiegazioni , solo l’irragionevole tendenza della natura a seguire le leggi matematiche
fig2.formula euristica dell’energia di repulsione
Edil = energia dilatazione
h = costante di plank
Tim = temperatura misurata spazio esterno
Tm = temperatura volume misurato
Lplk = lunghezza di plank
Lmis = lunghezza raggio distanza dalla misura
Plk = raggio di Plank
Rmis = raggio volume spazio misurato
Splk = tempo di plank
Smis = tempo durata misura
l’espediente di liberarsi degli scomodi infiniti che affliggono le teorie di QED e QCD ha una base fisica
possiamo eliminare gli autoinfiniti delle partcelle autointeragenti con se stesse, e con la sottrazione degli infiniti di auto interazioni con i campi e le particelle virtuali,perché la sottrazione è dovuta alle forze contrastanti attrattive gravito-forti e repulsive elettro-deboli
abbiamo una legge euristica che quantifica la resistenza naturale della natura ai tentativi di delimitarla e misurarla
L’auto interazione del campo elettrico dell’elettrone con sé stesso dà infinito,l’elettrone dovrebbe avere massa infinita,energia infinita, ecc..
il sistema delle renormalizzazioni di sottrarre un infinito dall’altro, in modo da raggiungere un valore finito di massa ed energia dell’elettrone ha spiegazione fisica perché è l’equilibrio tra le forze
auto-attrattive e le forze auto-repulsive che rende la massa dell’elettrone un valore finito misurabile
dovrebbe funzionare anche se non sapessimo la risposta, e trovare il valore in maniera indipendente ad esempio del momento magnetico dell’elettrone
in questo caso la massa nuda dell’elettrone,viene ad avere significato fisico, non dobbiamo aggiungerla alla massa infinita dell’auto-interazione, e sottrarla dall’infinito risultante
al campo associato magneto-elettrico dell’elettrone,con annullamento degli infiniti e
risultante massa nuda
dobbiamo pensare che infinito +qualcosa meno infinito diano qualcosa, per virtù matematica,invece abbiamo una forza di attrazione che si oppone ad una forza di repulsione, annullandosi
non è più elegante?la scoperta fondamentale su come funzionano le cose non può essere solo una oscura accettazione di un teorema matematico ,anche discutibile,
come prendere una
somma di infiniti, aggiungere un valore misurato a parte, e sottrarre un’altra
somma di infiniti per ottenere il valore misurato
le proprietà dello spin magnetico degli elettroni permettono ponti di contatto con
le deformazioni geometriche dei quark up interni dei protoni, le deformazioni interne con spin magnetici che influenzano anche i quark down già presenti sulla parete esterna e che rendono possibili le fusioni e le trasformazioni dei protoni in neutroni e in nuclei complessi,che possono contenere centinaia di protoni e neutroni
è la geometria delle due pareti e il tunnel di Rosen-Einstein –Josephson dell’elettrone che permette la trasformazione di fotoni in bosoni W e trasformazione di neutrini
fig3
Magnetic Tunnel Junctions (MTJs)
tunnel superficiale o ponte o punto di contatto tra particelle
il ponte si instaura tra poli sud e nord dello spin magnetico
delle particelle
da notare che per avere spin magnetico con polarità compatibile,
sud e nord magnetici,
lo spin del momento generale del campo elettrico e della massa delle forze interne delle particelle deve essere contrario
per questo la fusione tra protoni avviene attraverso la cattura in tunnel superficiale di elettroni con quark,
e più stabile tra quark che hanno spin magnetici opposti, ma lo spin ½ generale del protone rimane concorde
nel tunnel avviene la parte più misteriosa della teoria,il cambio di energia elettro magnetica, di fotoni in bosoni W ed in bosoni singoletti B° neutri a formare bosoni Z°neutri di scambio con livelli energetici dei campi magnetici di interferenza sugli elettroni abbastanza alti
fig4. doppietto di cooper di elettroni, pronti ad unirsi con un altro elettrone in tripletti
i fotoni subiscono questo cambiamento nel contatto con la forza elettrodebole repulsiva presente
tra le pareti di separazione dei quark down ed up,con condensazione momentanea in forza di attrazione magnetica con scambio di neutrino
fig5.ponte di congiunzione elettrone –quark up con
perturbazione di coppie virtuali di W
la cattura superficiale di elettroni avviene per contatto tra un quark up e un elettrone , che modificano la struttura interna del quark,da up a down,lo trasportano da una pelle all’altra attraverso lo strato di energia repulsiva elettro-debole,gli cambiano spin,e trasformano il protone in neutrone
oppure con livelli energetici più bassi ,di coppie di elettroni ,con trasformazione dei fotoni in perturbazioni W+ e W- in bosoni di scambio e trasformazioni degli elettroni in neutrini e
con modifiche del cyclotunnel e delle modalità di scambio e forse dei decadimenti beta
anche il quark down già presente sulla parete esterna ,viene modificato geometricamente dal cyclotunnel e si protende con ponte magnetico fuori dal protone in ponti di giunzione magnetica
fig6.tripletto di
elettroni a carica frazionaria –5/3 costruiti nel plasma con microonde
opportune a 533Mhr
gli elettroni uniti
in tripletti hanno carica frazionaria, perché la carica elettrica tende ad
autocancellarsi con l’opposizione degli
spin e la miscelazione di spin nuovo risulta essere a carica frazionaria,anche
se le tre cariche continuano ad
esistere
il contrasto di spin
maggioritario dei protoni /neutroni,particelle a massa elevata, causa
l’espulsione immediata dell’ elettrone di collegamento con effetto di diminuzione di massa del quark down legato in up,con energia dei fotoni pesanti W e elettro-deboli
che cambiano la polarità della
giunzione magnetica, poli uguali si respingono e si rompe immediatamente e
rilascio di elettroni ed anti-neutrini
lo spin maggioritario
dei protoni/neutroni collegati deve
essere concorde,
per essere stabile
fig7.tunnel tra
tripletto e quark up con bosoni di scambio Z° e B°
1-tripletto
di elettroni carica –5/3
2-quark up carica +2/3
3-interno
protone
4-strato
di energia repulsiva con produzione di
coppie di W° e antiW°
5-
cambiamento di spin e angolo di cabibbo di quark up
6-bosone
Z° di collegamento ponte
l’elettrone riesce a mantenere i collegamenti in tunnel con spin contrari, perché si
lega con i quark,che hanno spin diversi,e
rende concordi lo spin generale
dei protoni,
l’elettrone, avendo al suo interno molta meno forza di
repulsione elettro-debole e massa di un protone, rimane relativamente stabile anche se si lega con un altro elettrone e riesce comunque a supportare
un ponte con particelle con spin
maggioritario contrario
la carica elettrica
si miscela e risulta frazionaria
il neutrone è
intrinsecamente instabile , perché non riesce a controllare lo spin discorde
dei due quark down sulla sua
superficie,e inoltre il quark down
libero dal tunnel viene modificato a protendere un uncino magnetico a
cercare un quark up in un altro protone
il neutrone riesce a rimanere stabile quando
ha cambio continuo in fase di spin discorde di un quark down in concorde up
,grazie allo scambio in fase attraverso
il ponte di giunzione di un elettrone
con un protone e al cambio continuo di
quark da up a down e viceversa attraverso un pione,attraverso un tunnel
profondo
abbiamo inoltre,
anche la possibilità di avere collegamenti cooper tra tripletti di elettroni,
con formazione di una particella carica frazionaria –5/3,
che si collega ad un
quark up, rende una massa superiore di circa +0.3Mev al neutrone prodotto,
quindi non ha bisogno di nessuna spinta
energetica per formare il neutrone ,
necessarie invece per
il bilancio energetico di -0.7Mev per
la cattura di un singolo elettrone , e di -0.2Mev per la cattura di un doppietto di elettroni
il neutrone formato
così facilmente con tre elettroni,, è però estremamente instabile e decade in
miliardesimi di secondo, per il decadimento tipico della Z°, emettendo tre elettroni, ed energia con fotoni
ultravioletti, ,
con lunghezza d’onda
compresa tra l’orbita base e 10-13cm, e tre antineutrini per non violare il
numero leptonico,
fig8.neutrone con
cattura di tripletto di elettroni a carica
complessiva negativa –2/3
abbiamo la tipologia di
neutroni lentissimi termici ,con
energie inferiori a 0.025ev,
per cattura di
tripletti di elettroni
i tripletti di elettroni sono costruiti dalla cottura del plasma
con microonde, e per rimanere uniti, cambiano parte della carica elettrica in
energia di legame ed hanno carica complessiva –5/3
i tripletti di elettroni
si legano ad un quark up,lo trasformano in down, trasmigrano e cambiano gli
altri due quark, danno carica negativa –2/3 al neutrone prodotto, danno al neutrone un surplus di
massa di 0.3Mev,e lo fanno decadere in 10-9sec
in protone, tre elettroni,tre antineutrini e tre fotoni ultravioletti
nel neutrone nato lento
con accoppiamento di due elettroni, e con energie termiche inferiori a
0.025ev abbiamo un forte uncino magnetico nel quark down libero, fortemente influenzato
dal primo, a creare facili collegamenti con
quark up di altri protoni direttamente e con perdita di un
elettrone con radiazione come da normali fusioni ,ma rapidamente l’elettrone accoppiato si rompe,ricaccia
il down e lo trasforma in up,porta l’up
rimanente in superficie, e
carica il neutrone da 0 a –1 rendendolo
estremamente instabile e con decadimento beta non standard
la coppia
legata con cyclotunnel ad un quark up,alla trasformazione dell’up in down,
si rompe e l’elettrone liberato si sposta sulla
pelle protonica verso il ponte proteso del quark down libero, lo costringe a spostarsi nella parete interna per repulsione di coloumb e a trasformarsi in
up,
si collega in ponte
con il quark up interno, con formazione di W + e- di scambio e diventa a
carica 0 e negativa –1 in fase di coniugazione di carica,
il caricamento negativo
a fasi del neutrone, che assomiglia ad un anti protone senza esserlo.
gli permette una enorme facilità di
legarsi a qualsiasi cosa,soprattutto ai protoni liberi di idrogeno H+,ma anche ai protoni dei nuclei di
tungsteno superficiali ,magari che hanno appena perso un elettrone per effetto
termoionico,
di un catodo,con
le transmutazioni del caso,anche se i nuclei prodotti
hamnno tempi di decadimento molto rapidi,superiori alle
normali tabelle di decadimento
gli elettroni riescono con la loro
carica magnetica irriducibile a creare la colla necessaria per unificare i protoni e i nuclei atomici
il tunnel a giunzione
magnetica riesce a cambiare
l’energia di decadimento
elettromagnetica,con l’attraversamento della separazione delle due pareti dove sono spalmati i
quark,piena di energia repulsiva elettrodebole,in bosoni attrattivi di energia
e lega relativamente in maniera stabile
l’elettrone ed un quark up del protone
esperimenti
di conferma della facilità di produzione di particelle elettroniche a carica
frazionaria
Fisici
italiani scoprono nuova particella elettronica
Si tratta di una particella con carica
frazionaria, per molti versi simile ad un elettrone ma con una carica che è una
frazione della carica elettronica
Ricercatori del
Centro NEST (National Enterprise for Nanoscience and Nanotechnology)
dell'Istituto Nazionale di Fisica della Materia INFM presso la Scuola Normale
di Pisa, hanno realizzato per la prima volta al mondo un dispositivo elettrico
a semiconduttore basato su nuove particelle simili all'elettrone, ma con carica
frazionaria. Il lavoro, pubblicato su Physical Review Letters, rappresenta la
conferma di alcune rivoluzionarie teorie sviluppate a partire dagli anni '80 e
apre la strada allo sviluppo dell'elettronica frazionaria, cioè di una nuova
classe di fenomeni fisici. Questo permette un avanzamento generale delle
conoscenze anche applicative in svariati campi dell' elettronica.Gli autori
della scoperta hanno progettato un particolare nanodispositivo a semiconduttore
capace di indurre il movimento di queste particelle di carica frazionaria tra
due nanoelettrodi posti a distanza di poche centinaia di nanometri (un
nanometro è un miliardesimo di metro). Diversamente al caso di elettroni, il
passaggio delle particelle a carica frazionaria dà origine ad una nuova
caratteristica corrente-tensione che è stata accuratamente misurata dai
ricercatori del centro. La particella con carica frazionaria è una particella
per molto versi simile ad un elettrone ma con una carica che è una frazione
della carica elettronica. Queste particelle esistono solamente in particolari
semiconduttori a temperature molto vicine allo zero assoluto. Inoltre i
ricercatori sono stati in grado di controllare la natura di queste particelle
dimostrando che è possibile commutarle in elettroni variando alcuni parametri
esterni quali la temperatura o modificando opportunamente la geometria del
dispositivo.La scoperta apre la strada ad una nuova architettura di dispositivi
elettronici che sfruttano le proprietà uniche delle particelle frazionarie,
rappresenta un nuovo strumento per ampliare il livello di conoscenza sulle
interazioni fondamentali tra elettroni su scala nanometrica e su nuovi stati
quantistici della materia. La ricerca è stata resa possibile grazie alle
strumentazioni disponibili nel centro NEST-INFM della Scuola Normale e
finanziate grazie ad una serie di progetti nazionali ed europei che vedono
coinvolti i ricercatori del centro in prima persona. Il risultato è nato da una
collaborazione con il gruppo di crescita dei semiconduttori del laboratorio
TASC-INFM di Trieste diretto da Lucia Sorba, e con i gruppi di fisici teorici
dell'Università di Roma III (Roberto Raimondi) e dell'Università del Missouri
(Giovanni Vignale).La scoperta dei ricercatori pisani si basa su un fenomeno
fisico conosciuto da una ventina d'anni. I fisici Horst Stormer, Daniel Tsui e
Arthur Gossard scoprirono nel 1982 che è possibile creare un nuovo stato della
materia (denominato stato Hall quantistico frazionario) raffreddando un gas di
elettroni intrappolato in un semiconduttore a temperature prossime allo zero
assoluto (circa -273 gradi) e imponendo un campo magnetico. Il fisico teorico
Robert Laughlin postulò successivamente l'esistenza in questa fase quantistica
di una nuova particella - nota oggi come particella di Laughlin - avente carica
pari ad una frazione della carica elettronica. Per questi studi Stormer, Tsui e
Laughlin hanno vinto il premio Nobel per la fisica nel 1998. A partire da
questi lavori, numerose teorie sviluppate tra gli anni ottanta e novanta hanno
studiato e indicato possibili manifestazioni di queste nuove particelle
frazionarie e hanno dato origine ad una intensa attività di ricerca di
frontiera. Solo negli ultimi anni, con lo sviluppo di nuove strumentazioni, è
stato possibile progettare esperimenti per provarne l'esistenza. Nonostante un
intenso sforzo a livello mondiale, nessun gruppo di ricerca era stato in grado
di misurare un flusso di particelle di carica frazionaria attraverso un
dispositivo elettrico.A maggio 2002 al centro NEST-INFM diretto da Fabio
Beltram era stato realizzato un rivoluzionario laser a semiconduttore, capace
di emettere radiazione nelle frequenze da uno a 10 THz (TeraHertz, milioni di milioni
di cicli al secondo, cioè tra il lontano infrarosso e le microonde). Il
quell'occasione, il team di ricerca era guidato dal fisico Alessandro
Tredicucci
la nostra tesi è che
possiamo costruire con facilità anche
in condizioni non criogeniche, ma in
plasmi a relativa bassa temperatura queste particelle
esperimenti con tunnel profondi per cambiare stato ai quark e far diventare un protone neutrone,con produzione di pioni
Neutroni
e protoni sono costituiti da due tipi di quark: il neutrone è formato da due
quark “down” e uno “up”, mentre il protone da uno “down” e da due “up”. A causa
di un fenomeno noto come rottura della simmetria di carica, i quark “down” sono
più pesanti, e questo fa sì che il neutrone abbia una massa leggermente
maggiore di quella del protone. La differenza fra le due masse significa che un
neutrone libero può decadere spontaneamente in un protone. Dopo il Big Bang,
tutti i neutroni non legati all’interno di nuclei atomici, hanno subito questo
destino. E unendosi con elettroni carichi negativamente, hanno dato origine ad
atomi di idrogeno, il carburante delle stelle.
“Più protoni nell’universo - spiega Edward Stephenson, dell’Università
dell'Indiana - significa più idrogeno. In caso contrario, la composizione e
la chimica dell’universo sarebbe differente: tutto dipende dalla rottura della
simmetria di carica”. L’abbondanza dei diversi elementi dunque è dovuta alle
differenze nelle masse dei quark, che non sono mai state misurate con
esattezza.
Il team dell’Università dell’Indiana ha fatto collidere due nuclei di deuterio
ad alti livelli di energia con tunnel profondo di particelle dentro
particelle,,
l’isotopo dell’idrogeno contenente un protone
e un neutrone fondendosi in tunnel profondo
produce elio e un pione, una reazione che
viola la conservazione dell’isospin.
Un altro
gruppo, guidato da Allena Opper dell’Università
dell'Ohio, sempre con tunnel
profondo ad alti livelli energetici, con velocità o temperature altissime,
ha fuso
un neutrone e un protone, producendo deuterio e un pione.
I due
risultati permetteranno di comprendere meglio quanta della differenza fra quark
“up” e “down” è dovuta alla massa e quanta alla carica elettrica.
gli
esperimenti con tunnel superficiali tra
protone e elettrone
permettono una maggiore
possibilità di misura, e indicano come la carica elettrica dell’elettrone
catturato in ponte o tunnel superficiale
influisce sul quark up del protone e lo
trasforma aumentandolo di massa in
down sfruttando l’energia di
decadimento dell’orbita e trasformandola in energia di legame e riuscendo a
trasportare sulla pelle superficiale il quark up attraverso la sottile
divisione della forza repulsiva
l’attraversamento
della divisione repulsiva perturba e destabilizza profondamente il
protone/neutrone,
e
senza un continuo attraversamento in fase della divisione del quark,da up a down,
il
neutrone decade rapidamente in protone
la forma
a doppia parete ci aiuta a comprendere
la distribuzione interna dei quark
Come
varia la forma topologica dei protoni
la forma
topologica varia moltissimo ma tutti i protoni sono essenzialmente
costruiti con una doppia parete esterna su cui sono spalmati i quark e
gluoni a forza attrattiva
gravito.forte e l’interno pieno di vuoto repulsivo a forza elettro-debole
I quark
che lo costituiscono possono protendersi all'esterno,con ponti magnetici sotto
l’influsso di campi di forze esterne ed interni, cambiando momentaneamente
forma e cambiando le forme generali
ellissoidali del protone e possono congiungersi in tunnel o giunzione magnetica
superficiale con elettroni esterni e direttamente con quark up di altri protoni
L'elettrone,
in gran parte inaccessibile alle forze nucleari, può penetrare in profondità
dentro un nucleo. Pertanto, lo scattering di elettroni di alta energia da un
nucleo rappresenta un metodo eccellente per esplorare le proprietà magnetiche
ed elettriche del nucleo nel suo insieme e dei nucleoni (protoni e neutroni)
che lo costituiscono, specialmente quando l'elettrone trasferisce parte del suo
spin al protone in maniera evidente. Per esempio, i recenti risultati da un
esperimento di questo tipo, condotto al Jefferson Lab, hanno fornito la prova
del fatto che il protone non è necessariamente sferico.Ora un nuovo esperimento
eseguito sempre al Jefferson Lab, nel corso del quale gli scienziati hanno
confrontato lo scattering di elettroni da singoli protoni (nuclei di idrogeno)
con quello da nuclei di elio, suggerisce che ciascun nucleo "impasta"
i suoi protoni in maniera differente.
tesi degli autori della ricerca:
il protone potrebbe non
essere sferico
tesi rabazon:
il
protone è normalmente diversissimo da
una sfera,e impasta i quark in due pareti,divise da forza repulsiva
elettrodebole
la forma
è di piatti ellissoidali molto deformati,con diversi assi di rotazione e di
spin spalmati sulle due pareti superficiali del protone
il
tunnel superficiale a basse energie
permette di chiarire che le
deformazioni
dei quark a basse energie sono diverse da quelle ad alta energia, e che l’uncino
magnetico proteso fuori dal piatto ellissoidale. o ponte di congiunzione
magnetica permette agli elettroni di fondersi con i protoni e di cambiare la
massa dei quark e scambiare parte di
momenti di spin
la forma del protone cambia e non è sferica
affatto,
non è geometricamente semplice,
anche le rappresentazioni del protone come un sigaro elongato ed
ellissoidale, con tre assi di spin è
molto semplificata
dalla forma del protone cambia
l’impasto dei quark spalmati
sulle
pareti esterne, e la forma dei nuclei
esternamente,
e la cattura di elettroni cambia i quark e trasforma il protone in
neutrone ,
e i gluoni
come vettori bosonici della forza gravito-forte magnetica riescono a
mantenere uniti i protoni e riescono a modificare la pelle dell’elettrone e a
tenerlo unito al protone
sono
le forze elettro-deboli, che cercano di dilatare il protone, e i fotoni
pesanti e i bosoni elettro-deboli della
giunzione magnetica fredda possono
diventare repulsivi e rompere il ponte magnetico tra quark ed elettroni
fig9.fusione
di neutroni e protoni in deuterio e in trizio con cyclotunnel in nuclei instabili con tempi di decadimento
dell’ordine di 10-3sec.
esperimenti sulla pelle a doppia parete del mini buco nero
che rappresenta un protone
L'orientamento
degli spin dei quark sulla parete del protone
dipende dalle condizioni
geometriche dello stesso ,se sono up o down e non sono distribuite all’interno
del protone
.Un gruppo di ricerca internazionale, al lavoro presso il Thomas Jefferson National Accelerator Facility di Filadelfia, ha misurato per la prima volta con precisione la distribuzione degli spin dei quark di un protone.
Le informazioni sullo spin di un quark possono fornire nuovi dettagli su come queste particelle elementari si distribuiscono (all'interno ) sulla superficie di un nucleone .I nucleoni (protoni e neutroni), le particelle che costituiscono i nuclei degli atomi, sono formati a loro volta da tre quark. Un'immagine più completa comprenderebbe, oltre a questi tre quark costituenti, anche un mare di coppie quark-antiquark che si materializzano e scompaiono nello spazio vuoto, oltre a particelle chiamate gluoni che tengono insieme i quark.
Inviando un fascio di elettroni contro un bersaglio di elio-3, i ricercatori (guidati da Jian-Ping Chen ed Eddine Meziani) hanno selezionato un'energia del fascio di 5,7 GeV in modo che gli elettroni interagissero principalmente con i quark costituenti del neutrone, e non con il mare di coppie di quark o con i gluoni. Curiosamente, i dati ottenuti sul neutrone sono stati usati soprattutto per scoprire di più a proposito del protone.
Secondo gli scienziati, gli spin dei due quark up del protone sono allineati parallelamente allo spin totale del protone, ma non allo spin del quark down. Il risultato è in disaccordo con le previsioni di una approssimazione della quantocromodinamica perturbativa, una teoria della forza forte (che mantiene insieme i nucleoni) ampiamente accettata, che non tiene conto dei momenti angolari orbitali dei quark. Tuttavia, i risultati sono in accordo con le previsioni di un altro modello relativistico dei quark costituenti
gli spin dei quark sono
orientati secondo lo spin generale
del protone, e interagiscono con i ponti magnetici legando i protoni, e riescono a creare legami
stabili accordando lo spin generale dei
protoni legati
i quark
down ed up riescono a legarsi e possono modificare i propi spin senza
modificare lo spin generale dei protoni che li contengono
l’orientamento
e la deformazione dello spin dei quark, spalmati sulla pelle del protone sono
modificati dai tunnel superficiali con gli elettroni catturati
inoltre
l’energia di decadimento dell’orbita
degli elettroni che vengono
catturati dai quark up viene
trasformata in energia di legame e trasforma i quark up in down e cambia la
tipologia geometrica di tutte le particelle interessate
l’energia
di legame probabilmente viene trasmessa
con gluoni
simili
a bosoni elettrodeboli attrattivi pesanti
in
condizioni normali i bosoni elettro-deboli pesanti sono magneticamente attrattivi,ma se il neutrone
è solo i bosoni diventano repulsivi e
rompono i legami e trasformano
l’elettrone legato in positrone e il neutrone decade in protoni
fig10.fusione instabile di neutroni e protoni in elio4 instabile a decadimento rapido scoperti nell’effetto remond
questi esperimenti danno risultati che sono letti in
maniera deformata dalla visione
matematica di particelle puntiformi a dimensioni zero in tunnel dentro ad altre particelle a dimensioni zero
Dentro il protone,e sulle due pareti esterne del protone,per conoscere la vita del protone con effetti tunnel profondi con particelle ad elevata energia per poter condensare la forza elettrodebole interna repulsiva in bosoni e pioni
Il mondo in cui viviamo è
governato da quattro forze: la gravitazione, la forza elettromagnetica, la
forza debole e la forza forte. La fisica moderna ha ormai svelato i segreti
della forza elettromagnetica e della forza debole. I dati sperimentali possono
essere descritti secondo il modello standard della fisica delle particelle, che
comprende tutte le particelle elementari conosciute. Finora il modello standard
ha superato tutti i test condotti. I fisici sono convinti però che questa
teoria debba essere ampliata ulteriormente, dato che lascia ancora senza risposta
troppe domande fondamentali.La forza forte, a sua volta, propone ancora diversi
enigmi: in che modo quark e gluoni si uniscono a formare il protone? Come varia
la forza al variare della distanza fra coppie di particelle?
Perché quark e gluoni sono
sempre racchiusi all’interno di particelle e non possono mai essere osservati
come particelle libere?
Le forze fondamentali
possono avere un’origine comune, ed essere descritte da una teoria unitaria?
Gli esperimenti condotti con gli acceleratori di particelle, come quelli
eseguiti negli ultimi otto anni nel collisore Hera, ad Amburgo, danno un
contributo a trovare risposte a queste domande.Hera è il più importante
acceleratore di particelle del laboratorio DESY. L’impianto è formato da due
anelli di accelerazione costruiti a una profondità di circa 30 metri.
Un anello accelera gli
elettroni portandoli fino a un’energia di 27,5 GeV mentre l’altro accelera
protoni fino a un’energia di 920 GeV. Nel vuoto spinto dei due anelli di
accumulazione, elettroni e protoni viaggiano quasi alla velocità della luce,
percorrendo il loro itinerario circa 47 000 volte al secondo, e si scontrano
frontalmente in due spazi sperimentali. Qui hanno luogo gli esperimenti H1 e
Zeus: rivelatori del peso di varie migliaia di tonnellate registrano gli urti
fra le particelle e le tracce delle particelle secondarie che si generano nelle
collisioni. Delle migliaia di tali eventi che si verificano ogni secondo,
quelli più interessanti vengono registrati per la successiva interpretazione.Hera
è il primo e unico acceleratore in cui si possono far collidere particelle così
diverse come elettroni e protoni.
Gli elettroni sono
puntiformi ed "elementari", ossia non scomponibili in particelle più
piccole. Vengono usati come sonde per saggiare la struttura interna del protone
- molto più pesante - e per investigare le forze fondamentali. Hera integra
così il programma del LEP di Ginevra e Tevatron del Fermilab, nei pressi di
Chicago. L’energia delle particelle disponibile negli esperimenti con Hera è
una decina di volte maggiore di quella delle ricerche simili sui protoni
compiute finora per mezzo di collisioni con elettroni. Hera è anche, in un
certo senso, un "supermicroscopio elettronico" che permette di
osservare il protone col massimo ingrandimento oggi possibile al mondo, fino a
strutture 2000 volte più piccole del protone stesso.
A questa scala, i fisici possono investigare oggi anche le forze
fra elettroni e quark, come pure quelle fra i singoli quark, nonché fra quark e
gluoni.
Gli esperimenti compiuti
con Hera hanno portato sotto la lente di questo supermicroscopio la struttura
del protone e le forze fondamentali della natura. La struttura del protone si è
rivelata molto complessa, poiché nel caso di piccoli impulsi la densità di quark
e gluoni è assai elevata. Inoltre dal processo di diffusione i protoni emergono
spesso intatti.
Ma anche queste nuove
osservazioni ripropongono la domanda fondamentale: perché quark e gluoni sono
imprigionati nell’interno del protone?
la risposta a questa domanda:
i quark sono imprigionati dalle forze
gravitoforti del buco nero dove sono collassati a formare un protone,
sono spalmati sulla
doppia pelle dell’orizzonte deformato degli eventi del protone,
i quark up sulla
pelle interna, down sulla parete esterna,
e risentono delle
forze repulsive elettro-deboli presenti
all’interno del protone,e all’interno delle due pareti,
dove si trova un vuoto ad alta energia,
vuoto che si
condensa in bosoni
elettro-deboli repulsivi o attrattivi
se opportunamente eccitati da ponti magnetici entrati in tunnel o da particolari conformazioni assunte dalla pelle protonica
il protone per questa complessa formazione ,
sotto la presenza delle forze elettro-deboli che sono
repulsive,
tende comunque a evaporare ed ad essere
più instabile dell’elettrone anche se in tempi enormemente lunghi.
l’elettrone non è una
particella puntiforme,senza dimensioni,
ma un mini buco nero con forma
ellissoidale e con assi di spin
diversi, uno magnetico e uno del campo elettrico della carica irriducibile,molto deformabile da influssi
dei campi magnetici esterni
le dimensioni delle particelle, o sezioni d’urto
hanno sui parametri dell’effetto tunnel
un’influenza
grandissima,e inducono un effetto tunnel facile superficiale, facile soprattutto quando le forze colombiane sono
abbattute e gli elettroni possono
decadere da orbite ristrette dai campi magneti esterni
possono decadere
dall’orbita minima di 1/137 dell’orbita base di Bohr e sotto l’effetto della
forza attrattiva forte,
essere attirati dai
campi magnetici dei quark, protesi nello spazio fuori dal protone e con ponte
superficiale , o giunzione in tunnel magnetico,
saldarsi ad un quark
up
l’energia ultravioletta di decadimento dell’orbita, invece di essere emessa con fotoni verso l’esterno, diviene energia di legame intercorrente tra l’elettrone e il quark, e aumenta la massa di quest’ultimo da up a down e lo fa attraversare la parete e si lega con i bosoni elettro-deboli eccitati dal ponte e cambia lo stato di un neutrino in particella di scambio di forza forte
gli
effetti della repulsione di coulomb sono abbattuti dalla polarizzazione dello spin magnetico e secondo le
deformazioni geometriche del ponte magnetico,dovute anche ai campi di forza
esterni magnetici,permettono una
maggiore facilità di incollaggio degli elettroni tra loro
rispetto ai calcoli del modello standard classico,i
neutrini quando per effetto di bosoni W prendono carica elettrica,diventano
simili agli elettroni
conoscere il protone attraverso alte energie di tunneling non è in contrasto con gli effetti a basse energie di tunneling
Sparati più di un miliardo di elettroni su un bersaglio di idrogeno e deuterio ad alta energia in tunnel profondo canonico
Nel 1956, la fisica raggiunse uno dei suoi maggiori successi grazie alla dimostrazione della violazione della parità: un atomo radioattivo di cobalto-60 emetteva in una direzione privilegiata, determinata dallo spin.
Come in Attraverso lo specchio di Lewis Carroll, il mondo dentro lo specchio è diverso da quello fuori. Se Alice vi penetrasse ora, troverebbe un’altra asimmetria nella costituzione della materia, oltre a quelle già note, e questa volta riguarda il protone, la particella carica positivamente che costituisce il nucleo dell'idrogeno.
Il fenomeno si chiama «magnetismo strano» ed è stato scoperto presso il Massachusetts Institute of Technology con l’esperimento SAMPLE.I ricercatori hanno bombardato idrogeno e deuterio con elettroni a spin «su» e a spin «giù». Dopo tre mesi di esperimenti e più di un miliardo di elettroni sparati, il risultato inatteso: gli elettroni a spin «giù» vengono respinti indietro con maggiore probabilità (si parla di un elettrone su oltre un milione di urti).Il gruppo si aspettava invece una differenza di rimbalzo tra idrogeno e deuterio – causata dalla differenza di costituzione dei nuclei – che non è stata registrata.
Si pensava infatti che il magnetismo strano dell’elettrone si sarebbe cancellato con quello del protone per dare origine a un'asimmetria molto piccola tra i due differenti eventi.
Poiché l’asimmetria persisteva con valori inattesi, si è giunti alla conclusione che essa non provenga dal magnetismo strano ma da un'asimmetria del protone stesso, dovuta all’interazione debole tra i quark all’interno del protone.
«Le interazioni all’interno del protone – ha spiegato Frank Maas, che conduce un esperimento simile presso l’Università di Magonza, in Germania – sono la caratteristica più interessante dei recenti risultati del nuovo esperimento SAMPLE. Essi rappresentano importanti progressi nella conoscenza di questa particella, poiché l’intensità dell’interazione debole è molto difficile da calcolare con altri metodi.»
queste
influenze interne cambiano a seconda della topologia che il protone assume sottoposto a diversi campi di forza esterni e la velocità molto alta degli
elettroni spiega perché non abbiamo fusione superficiale tra protone ed elettrone con produzione di neutrone
l’ingenua spiegazione degli sperimentatori, che
pensano ad un dentro del protone, senza
invece capire che è sulla doppia
parete esterna deformata del protone che
si
trovano i quark,
rende la difficoltà a calcolare gli
effetti
dentro il
protone abbiamo forza repulsiva , in vuoto, che eccitata da un elettrone entrato in tunnel
profondo si condensa in bosoni
elettrodeboli repulsivi e/o pioni
parte terza
neutroni lenti e neutroni
veloci
solo la velocità di
propagazione li rende differenti?
possiamo produrre esperimenti di falsificazione
di questa teoria
fig11.
neutrone normale a carica 0 formato in cyclotunnel con elettrone singolo ad alta massa relativistica
il neutrone veloce
ha un solo elettrone catturato e ponti
di contatto dello spin magnetico molto
piccoli e diventa difficile accoppiarlo in ponte superficiale magnetico con altre particelle,
oltre che a produrlo,
dato che ha uno scalino di energia in difetto di massa 0.7Mev e tempi di
decadimento canonici di 900 secondi
fig12.
tipologie diverse di neutroni
possiamo falsificare
questa teoria studiando i tempi di decadimenti dei neutroni a seconda se sono
veloci o lenti, lenti dovrebbero decadere
in tempi più brevi,
anche tenendo conto degli effetti relativistici
i neutroni vengono normalmente differenziati solo dalla
velocità di propagazione
molti problemi
possono essere risolti se
definiamo delle differenze
topologiche e di composizione tra
i i neutroni
possiamo prevedere
che il tempo di dimezzamento per un neutrone libero, formato dalla cattura di
un tripletto di elettroni,
sia molto vicino al
tempo di dimezzamento di una
particella Z°, siamo nell’ordine
di 10-9sec
alle velocità
termiche di poche centinaia di metri , dei neutroni lentissimi, possiamo
calcolare un raggio di percorrenza dell’ordine di ,10-5cm,10-4cm dopodiché il
neutrone decade in un protone,tre elettroni e tre antineutrini
il neutrone
tripletto, se prima di decadere riesce a fondersi con un protone, produce un
nucleo di deuterio
il deuteri in questo
caso ,decade con tempi dell’ordine di 10-3sec,
e mediamente ha un raggio di 10+2cm, prima di decadere in
due protoni,tre elettroni,tre antinautrini e fotoni ultravioletti
possiamo individuare
delle fasi di precottura del tripletto
di elettroni da parte del protone, p
per influenze esterne i tre elettroni possono creare orbitali di
parcheggio relativamente stabili
,attorno al protone,senza cadere subito in cyclotunnel sulla superficie, con
emissione di fotoni ultravioletti
il neutrone nato
lento ha due elettroni catturati e
produce legami facili, anche
se in alcuni casi instabili, e comunque produce legami tra quark down ed up diretti che sono fondamentali per la costruzione di nuclei
complessi ad alto numero atomico molto instabili,
viene prodotto on un difetto minore di energia di massa ,
di circa 0.2Mev e decade in tempi molto brevi
abbiamo anche
neutroni lentissimi, costruiti con tre elettroni, con surplus di energia di
0.3Mev,molto facili da creare, a tempi
di decadimento brevissimi, sotto i 10-9sec ,a carica negativa –5/3,ma con
altissima capacità di legarsi a qualsiasi particella a carica positiva, e
tremendamente instabile
fig13.decadimento
beta accelerato in 10-9sec di neutrone negativo a coppia di cooper a carica
–4/3
il neutrone
rallentato ha due elettroni catturati
e si lega con ponti elettronici facili
abbiamo quindi
-neutroni veloci,
difficili da fondere con protoni e
nuclei,composti da 1 elettrone e 1
protone con 1 quark up trasformato in down
con cyclotunnel con energie superiori ad 0.1Mev
-neutrone nato
lento,con 2 elettroni ,catturati magneticamente in coppia con alto potere di fusione .con energie inferiori ai
0.025ev
con il quark
down non direttamente interessato dal tunnel, ma fortemente
influenzato, proteso ad estendere un forte uncino magnetico per saldarsi a
quark up di altri protoni
-neutrone rallentato-
con 2 elettroni catturati , m con un tempo di dimezzamento più lungo perché relativamente stabile nei
legami di distribuzione interna delle cariche elettriche-magnetiche dei quark
down, ognuno legato con cyclotunnel,
abbiamo inoltre neutroni
lentissimi a decadimento accelerato, simile ai muoni, che catturano tre
elettroni contemporaneamente,a livelli bassissimi di energia, anzi rendono una
massa di 0.3Mev che viene immediatamente dissipata da fotoni ultravioletti e
gamma
i neutroni sono prodotti dall’interazione degli
elettroni in ponte superficiale
con le cariche magnetiche dei quark del protone
possiamo costruire con molta facilità neutroni lenti
in plasma diversi, senza bisogno
di energie molto alte di
ciclotrone, sfruttando il collegamento in tunnel superficiale con
ponte di rosen-einstein magnetico di elettroni con elettroni, di elettroni
con quark dei protoni,di quark di neutroni con quark di protoni
i neutroni veloci,
possono diffondersi, e urtare contro
nuclei di acqua, e possono cambiare
energia meccanica di velocità in
energia di legame, per catturare un
secondo elettrone, e diventare lenti
I TEMPI DI DECADIMENTO DEL NEUTRONE
misure
accurate della vita media del protone
potremmo
falsificare la teoria cyclotunnel se il decadimento beta dei neutroni lenti
fosse più breve di quelli veloci,tolte le
deformazioni relativistiche
Secondo nuove misure
effettuate al National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati
Uniti, una volta estratto dal nucleo di un atomo un neutrone vive in media
886,8 ± 3,4 secondi. Il risultato, pubblicato sul numero del 10 ottobre della
rivista "Physical Review Letters", è il più preciso mai ottenuto
usando fasci di neutroni e contando il numero di protoni prodotti dai
decadimenti, e rappresenta il culmine di quasi dieci anni di lavoro.Il nuovo
valore per la vita media del neutrone è consistente con le attuali teorie
fisiche sulle particelle e le forze della natura. La sua precisione consentirà
agli scienziati di comprendere meglio la creazione della materia negli istanti
immediatamente seguenti alla nascita dell'universo.I fisici hanno misurato la
vita del neutrone, che decade producendo altre particelle fra cui un protone,
sin dai primi anni cinquanta. Anche se è meno precisa di una misura effettuata
nel 2000 con un metodo differente, la tecnica utilizzata fornisce una verifica
solida e indipendente della vita media del neutrone e riduce l'incertezza
totale del valore consigliato. Del gruppo di ricerca facevano parte ricercatori
del NIST, della Tulane University, dell'Università dell'Indiana, del
Laboratorio Nazionale di Oak Ridge, e del Joint Research Centre della
Commissione Europea.
fig14.decadimento del neutrone in protone,elettrone,antineutrino a tempi normali di 900 secondi
i neutroni legati ai
protoni non decadono, perché si scambiano tra loro, con il collegamento
superficiale degli elettroni catturati in ponte di giunzione
sfruttando l’energia
di decadimento orbitale sotto 1/137
dell’orbita base per legarsi con quark
up, cambiarli e con fasi
caratteristiche , scambiare gli elettroni catturati con il protone, e diventare
protone e neutrone continuamente
le tipologie
differenti dei neutroni, con possibili diversi legami con elettroni, spiegano
le difficoltà di trovare un
preciso tempo di decadimento per i
neutroni
differenti tipologie
sono la causa di tempi differenti di decadimento
l’energia di legame
tra quark down ed elettroni catturati nel caso di neutrone singolo decade e il
quark ridiventa up e l’elettrone diventa
gamma libero
i neutroni negativi
hanno tempi di decadimento brevissimi,pari a circa 10-9sec, compatibili con i
tempi di decadimento dei bosoni Z
fig15.decadimento velocissimo di un neutrone prodotto dalla fusione di un tripletto di
elettroni a carica –2/3, in meno di 10-9sec,con tre elettroni,tre
anti-neutrini,e fotoni ultravioletti
FALSIFICAZIONE DELLA TEORIA DEI DIVERSI TIPI DI
NEUTRONE
possiamo falsificare
questa teoria studiando i tempi di decadimenti dei neutroni a seconda se sono
veloci o lenti, lenti dovrebbero decadere
in tempi più brevi,forse, o più
veloci,difficile calcolarlo
correttamente
anche tenendo conto degli effetti relativistici ,
e sempre tenendone
conto,
il neutrone lento deve
avere massa maggiore,pari a un elettrone o due ,del veloce
inoltre,abbandonando
solo per questo caso ,la trattazione a
corpuscolo,le fasi d’onda caratteristiche di risonanza dei neutroni,se veloci,
lenti o rallentati, a causa dei diversi legami dei quark down tra loro e con
elettroni dovrebbero essere diverse e comportarsi diversamente alle lunghezze
d’onda di fotoni di irraggiamento
e avere
caratteristiche particolari di risonanza
anche i collegamenti diretti quark down ed up,hanno caratteristiche particolari
di risonanza e potremmo riuscire a individuare le tabelle con le
caratteristiche di risonanza di ogni specifico legame nucleare
La carica e la composizione spaziale del neutrone
L'esperimento ha
mostrato che può avere due pelli o due
pareti superficiali anche se gli autori cercano di spiegare il fenomeno
con un nucleo leggermente positivo e
una superficie leggermente negativa
I neutroni, pur
globalmente neutri, sono composti di particelle cariche e, quindi, devono al
loro interno avere una distribuzione spaziale di carica misurabile.
Tuttavia, fino a
poco tempo fa questa distribuzione di carica non era stata quantificata. Ora un
esperimento condotto presso la Thomas Jefferson National Accelerator Facility
di Newport News, in Virginia, ha permesso di misurare la distribuzione della
densità di carica dei neutroni con una notevole precisione. I risultati di
questi esperimenti sono stati presentati nel corso del congresso dell’American
Physical Society. La chiave della non-neutralità del neutrone si trova nei
quark. I neutroni sono fatti di tre quark, uno "up," con una carica
elettrica pari a +2/3, e due "down," ciascuno con una carica -1/3.
L'aritmetica conferma che la carica totale è nulla, ma all'interno di un
neutrone deve esserci una distribuzione spaziale di carica, che dipende dalla
distribuzione dei quark. L'esperimento svolto ha mostrato che effettivamente i
neutroni hanno un nucleo leggermente positivo e una superficie leggermente
negativa, che globalmente si cancellano.
Questi risultati sono in accordo, almeno
qualitativamente, con la teoria delle interazioni fra quark, ma sarà necessario
un rigoroso calcolo teorico della struttura del neutrone per comprenderli a
fondo. Il gruppo di ricerca, guidato da Dick Madey, della Kent State University,
nell’Ohio, ha sfruttato il fascio di elettroni del Jefferson Laboratory, che
presenta un'alta intensità e un'alta polarizzazione, per studiare la struttura
dei neutroni.
Poiché i neutroni
non si trovano isolati, i ricercatori hanno usato i migliori bersagli possibili
per questo esperimento, i nuclei di deuterio, composti da un protone e un
neutrone debolmente legati. Il bersaglio è stato mantenuto criogenicamente in
uno stato liquido.
questo esperimento
conferma la tesi rabazon della conformazione in”” due pelli “”del mini buco nero formato dal protone, anche se accoppiato ad un elettrone come in questo caso a formare un neutrone
il neutrone non ha un
nucleo , come inteso dai conduttori dell’esperimento,ma doppia pelle su cui
sono spalmati i quark,con diverse distribuzioni di carica, e con i quark in
ponte con elettroni catturati e sottoposti a
fasi di scambio che rende le due pelli lievemente cariche in modo
diverso
i quark up sono sulla
pelle interna,i down sull’esterna
all’interno profondo abbiamo vuoto repulsivo
elettro-debole, pronto a condensarsi in pioni,che attraversano e modificano la
pelle protonica e come vettori di forza
forte costruiscono e fondono i nuclei della materia
i PIONI sono la manifestazione della
condensazione della forza forte perturbata da
particelle entrate con tunnel
profondo,nell’interno del protone,
mentre i bosoni W
sono la condensazione di energia
elettrodebole dello strato intermedio
della pelle protonica e fondono elettroni e quark con collegamenti più intrinsecamente
deboli e instabili di quelli formati
dai pioni tra quark
prova di laboratorio della
formazione di deuterio instabile
il grafico seguente è
la rilevazione dell’emissione di onde radio
nella fascia del deuterio
eccitato, prova avuta in cella ad acqua
leggera, a bassissima concentrazione di deuterio,
che rileviamo solo
nella fase di plasma, prima e dopo il
deuterio disparisce e torna a livelli normali
sospettiamo che
picchi a 117 Mhr e533Mrh trovati,se non sono echi casuali degli strumenti possano indicare formazione di neutroni
anomali e particelle elettroniche frazionarie
fig16.spettro onde radio emesse dal plasma nella pila al plasma
beta veloce con effetto remond
nella figura si hanno 10 db per cm in asse verticale e 200 MHr per
cm in asse orizzontale
il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr
una conferma sperimentale
della formazione facile di nuclei di deuterio a rapido decadimento
lo spettro indica una forte emissione radio da parte dei nuclei di deuterio ,molto più
numerosi ed eccitati rispetto al normale numero disperso di deuterio in acqua
leggera
gli spettri ,rilevati in esperimenti condotti da Renzo Mondani in
Ravenna, con diversi elettrodi ,diversi sali sciolti e soprattutto diverse
concentrazioni iniziali di deuterio,mostrano sempre il picco del deuterio
uguale ,a dimostrazione di formazione di deuterio anomalo instabile ,con tempi
di dimezzamento di 10-3 secondi
effetto condensatore
in cella elettrolitica
formazione di campi
elettrici,magnetici in celle elettrolitiche ad acqua leggera
fig17. effetto
condensatore(per concessione remond)
a-anodo
k-catodo
le altre lettere
riguardano i vari punti dove sono state prese le misure nella cella
elettrolitica, con differenze di potenziale elevate fino a brevissima distanza
dagli elettrodi
fig18.misure di
voltaggio (per concessione cirillo-iorio –dattilo—scopritori dell’effetto)
d-catodo
sv- voltmetro
sa-anodo
misuriamo le
differenze di potenziale e troviamo che attorno all’anodo e poi al catodo
all’elevarsi del voltaggio, si formano ,per effetto degli ioni in affollamento,
che non riescono ad interagire con gli elettrodi,e a scambiare elettroni, un
effetto condensatore con forti sbalzi
di tensione, fino a pochissima distanza dagli elettrodi
Un generatore di neutroni compatto
La lunga durata di funzionamento è garantita da uno strato di titanio che raccoglie gli isotopi dell’idrogeno prodotti da un elettrodo al plasma
Un nuovo generatore di neutroni molto compatto potrebbe rendere la vita più semplice a ricercatori che lavorano nei campi più diversi, dalla medicina alla fisica della materia condensata. La dispersione dei neutroni viene usata normalmente per studiare la struttura di vari materiali, che vanno dai cristalli fino ai tessuti umani, ma i ricercatori attualmente si basano su reattori nucleari e altri dispositivi inefficienti.
La sorgente, sviluppata da Ka-Ngo Leung e dai suoi colleghi del Lawrence Berkeley National Laboratory americano, misura solo pochi centimetri e potrebbe essere usata nei laboratori come negli aeroporti per il controllo bagagli. I neutroni possono essere generati sia in reazioni di fusione sia di fissione nucleare. I generatori commerciali sparano fasci di isotopi di idrogeno, deuterio o trizio, verso bersagli che contengono gli stessi isotopi.
Nel bersaglio hanno luogo alcune reazioni di fusione nucleare, che producono neutroni. Ovviamente, queste sorgenti smettono di funzionare una volta che sono stati consumati gli isotopi nel bersaglio. Sostituendo il bersaglio convenzionale con uno strato di titanio che raccoglie gli isotopi dell’idrogeno prodotti da un elettrodo al plasma, è possibile mettere a punto un dispositivo che è allo stesso tempo portatile e di lunga durata.
Man mano che si accumulano, gli atomi di deuterio e trizio reagiscono, si fondono e danno origine ai neutroni. Poiché il flusso di isotopi dall'elettrodo è continuo, il bersaglio non viene mai consumato.
I ricercatori hanno avvolto il bersaglio di titanio attorno a un elettrodo cilindrico, attivato mediante microonde. Questa geometria permette di usare bersagli con una vasta superficie, dove possono avvenire numerose reazioni.
Prevista una seconda classe di transizioni di fase
Lo studio si è basato sui metalli di fermioni pesanti
In un articolo pubblicato sulla rivista "Nature", Qimiao Si e i suoi colleghi hanno presentato un nuovo modello che prevede una seconda classe di transizioni di fase quantistiche e, inoltre, sembra spiegare alcune anomalie dei dati sperimentali. La transizione di fase quantistica nei metalli è stata prevista più di 25 anni fa dal professor John Hertx, e l'effetto può essere osservato sperimentalmente: la temperatura di ordinamento magnetico in un metallo (che è una transizione di fase di secondo ordine) può essere spinta allo zero assoluto, applicando una pressione o drogando il sistema. Quando il sistema raggiunge il punto critico, l'effetto di un elettrone in movimento viene sentito anche dopo che è passato, con il risultato che non si possono più considerare gli elettroni come interagenti in modo indipendente. Nel nuovo modello, i ricercatori hanno preso in considerazione i metalli di fermioni pesanti, solidi in cui gli elettroni hanno una massa effettiva molto alta. Modellizzando il loro sistema come un reticolo di Kondo, gli autori hanno applicato una teoria dinamica del campo medio per calcolare il comportamento di un singolo spin nel metallo e da li hanno ricalcolato le correlazioni magnetiche locali. In questo modo sono emerse due classi di transizioni di fase quantistiche, determinate dalle dimensioni a cui avvengono le fluttuazioni magnetiche. In tre dimensioni, il nuovo modello riproduce il comportamento previsto da Hertz. Ma se il mezzo magnetico è bidimensionale, allora si osserva un nuovo tipo di punto critico, in cui le interazioni sono localizzate nello spazio. Questo modello sembra risolvere alcuni misteri sperimentali: i dati dello scattering di neutroni per la transizione di fase quantistica del metallo di fermioni pesanti CeCu6-xAyx non si adattano alla teoria di Hertz, ma sono previsti correttamente dal nuovo modello.
I livelli energetici degli atomi antiprotonici
La separazione è dovuta alle interazioni magnetiche fra lo spin dell’antiprotone e gli altri momenti angolari
Un fenomeno ben noto nella fisica atomica è la suddivisione dei livelli energetici dovuta alle interazioni magnetiche fra il nucleo e gli elettroni. Un gruppo di fisici europei e giapponesi, guidato da Eberhard Widmann dell’Università di Tokyo, ha ora scoperto che atomi di elio, nei quali uno degli elettroni è stato sostituito da un antiprotone, manifestano un comportamento ancora più sottile, chiamato separazione super-iperfine.Questo effetto è dovuto all’interazione magnetica fra il momento angolare orbitale dell’antiprotone, lo spin dell’elettrone e lo spin dell’antiprotone. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Physical Review Letters”. Widmann e colleghi hanno in precedenza osservato la suddivisione iperfine all’interno dell’elio antiprotonico, causata dall’interazione magnetica fra il momento angolare orbitale dell’antiprotone e lo spin dell’elettrone. Ma il nuovo risultato conferma le previsioni teoriche di Dimitar Bakalov e Vladimir Korobov, secondo cui i due livelli in ciascuno dei “doppietti” della struttura iperfine sono a loro volta divisi in due nuovi sottolivelli. Questo effetto super-iperfine è dovuto alle più deboli interazioni magnetiche fra lo spin dell’antiprotone e gli altri momenti angolari. Nei due sottolivelli di ciascuna metà del doppietto, gli spin dell’elettrone sono paralleli e quelli dell’antiprotone sono antiparalleli.Gli atomi di elio antiprotonici sono stati creati al CERN, dirigendo fasci di antiprotoni contro un gas di elio.
Idrogeno contro deuterio
Trovato anche un certo ritardo rispetto alla reazione standard di scambio di atomi
Una delle reazioni chimiche più studiate, grazie alla sua semplicità, è la collisione fra un atomo e una molecola di idrogeno. In un articolo pubblicato sulla rivista “Nature”, alcuni chimici della Stanford University hanno però riferito alcune nuove sorprendenti osservazioni: come risultato della collisione, una piccola frazione delle molecole si allontana in una direzione inaspettata. "Questi esperimenti - ha spiegato Richard N. Zare - non sono stati svolti per capire la chimica in modo più profondo ma per svelare il mistero di come avvengono le reazioni chimiche." Quando un atomo di idrogeno collide con una molecola, questa si scinde in due atomi, di cui uno si lega nuovamente col proiettile. Questa reazione avviene normalmente quando i tre atomi sono allineati. Per seguire questa reazione di scambio di idrogeno, i ricercatori hanno sparato atomi contro molecole formate da due atomi di deuterio, in modo che i prodotti della reazione fossero facilmente distinguibili dalle molecole originarie. Usando una sofisticata tecnica laser, Zare e i suoi colleghi hanno potuto seguire la traiettoria dei prodotti della reazione. Normalmente, le molecole HD appena formate si muovono in verso opposto rispetto al moto dell'atomo incidente. È con sorpresa quindi che si è constatato come una piccola frazione di esse si muova in realtà nello stesso verso. I ricercatori hanno notato anche che questa reazione avviene leggermente più tardi di quella standard di semplice scambio tra atomi di idrogeno, suggerendo che sia possibile più di un meccanismo attraverso cui può avvenire lo scambio di atomi.
VORTICAL STRUCTURES IN LITIUM PLASMA
metodi diversi di produzione di neutroni in plasma
abbiamo ipotizzato come la creazione di minivortici o turbolenze nel plasma innescato dalle reazioni di produzione di neutroni negativi, e in modo particolare nei canali termoionici che si formano tra il catodo e gli ioni pesanti della soluzione che innescano il plasma, e che questi minivortici possano produrre neutroni normali con solo un elettrone, a carica zero
.
fusione fredda in bolle di acetone al deuterio
prodotte nel laboratorio di Oak Ridge National
Laboratory, in Tennessee da Rusi Taleyarkhan
il fenomeno
è molto interessante, perché potrebbe benissimo essere interpretato come produzione di neutroni, in microvortici come nel caso del plasma
in questo
caso, i micrlovortici sono prodotti dalle fluttuazioni dell’acetone, hanno
dimensioni molto piccole,dell’ordine dei micron, sotto l’effetto delle microonde e di irraggiamento di
neutroni normali, aumentano le dimensioni fino all’ordine del millimetro, e poi
implodono con produzione di elementi di
deuterio e d altri prodotti derivati da fusione
Taleyarkhan
afferma di aver ottenuto la fusione in una soluzione di acetone in cui tutti
gli atomi di idrogeno sono stati sostituiti con atomi di deuterio (una variante
più pesante dell'idrogeno). Bombardando la soluzione con un fascio di neutroni,
i ricercatori hanno seminato all'interno del liquido delle minuscole bolle, non
più grandi del punto che si trova alla fine di questa frase. Subito dopo,
utilizzando un fascio di ultrasuoni, le bollicine sono state rapidamente
ingrandite fino a raggiungere un diametro di circa un millimetro, e poi fatte
implodere. Il fenomeno è noto come sonoluminescenza, poiché si conclude con
l'emissione di un flash luminoso
La sonoluminescenza è ancora parzialmente misteriosa ma si pensa che
all'interno delle bolle si raggiungano pressioni e temperature molto elevate,
paragonabili a quelle capaci di innescare la fusione nucleare. E infatti i
sensibilissimi strumenti usati dall'équipe di Taleyarkhan hanno rivelato indizi
di fusione definiti "molto promettenti": la formazione di trizio,
un'altra variante pesante dell'idrogeno, e l'emissione di una pioggia neutroni
ad alta energia. In altre parole, il marchio dell'avvenuta fusione dei nuclei
di deuterio. "Durante gli esperimenti, sia il liquido che l'apparato
restano a temperatura ambiente", spiega Taleyarkhan, "ma il vapore
contenuto all'interno delle bolle raggiunge temperature dell'ordine di dieci
milioni di gradi, come al centro del Sole. Ecco perché possiamo parlare di
fusione, ma non di fusione fredda".
possiamo inferire che un meccanismo
simile di produzione di microvortici nei canali termoionici prodotti
dall’effetto condensatore,possa produrre neutroni lenti particolari, che
innescano il meccanismo del plasma beta
Un vortice
microscopico
Osservata una
potentissima forza centrifuga su scala micrometrica
Alcuni ricercatori,
studiando i processi fisici e chimici che si verificano su scale molto piccole,
inferiori allo spessore di un capello umano, hanno scoperto che un fluido che
circola in un vortice microscopico può raggiungere un’accelerazione radiale
superiore di un milione di volte alla gravità. Per fare un confronto, si pensi
che un pilota a bordo di un jet che vola a velocità elevata e con una
traiettoria circolare relativamente stretta sperimenta una forza pari a soltanto
una decina di volte la gravità.“Da un punto di vista fisico, - commenta Daniel
Chiu dell’Università di Washington, nel cui laboratorio è stata svolta la
ricerca - non è sorprendente che l’accelerazione cresca all’aumentare della
velocità e al diminuire del raggio”. Quello che sorprende, invece, è l’enorme
incremento di accelerazione osservato quando il raggio del vortice - il piccolo
mulinello circolare nel quale sono state spinte piccole molecole - è stato
ridotto a scale microscopiche.Per creare il vortice è stata usata una piccola
camera, con uno spessore che va da un terzo a metà di quello di un capello
umano. In essa, meno di un miliardesimo di litro di acqua ha raggiunto
un’accelerazione superiore a 1 milione di G. La forza era così forte che granelli
di polistirene con un diametro di un micron, usati dagli scienziati per
visualizzare meglio il movimento dell’acqua, si sono completamente separati dal
liquido nel vortice.La ricerca è stata descritta in un articolo, di Chiu e dei
suoi colleghi J. Patrick Shelby, David Lim e Jason Kuo, pubblicato sul numero
del 4 settembre della rivista “Nature”.
Osservazioni
di fusioni di neutroni ad alta energia con il tetraneutrone
L'esperimento
è stato effettuato presso l'acceleratore francese GANIL e non contrasta i dati sulle fusioni a basse energie
La prima prova
dell'esistenza di tetraneutroni, gruppi di contenenti quattro neutroni e nessun
protone, Ë stata trovata presso l'acceleratore di particelle francese GANIL. Un
gruppo internazionale di ricercatori ha osservato sei possibili candidati fra i
frammenti di nuclei di berillio ricchi di neutroni prodotti in un esperimento
di collisione. Il gruppo spera di poter confermare definitivamente la scoperta,
che ha un grande impatto sulla comprensione delle forze nucleari, nel corso di
esperimenti futuri. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla
rivista “Physical Review C”. Gli studi delle interazioni fra i nucleoni,
neutroni e protoni, nei piccoli nuclei sono cruciali per le teorie che
descrivono i legami nucleari nei nuclei più grandi. I fisici sanno che i
neutroni possono esistere in coppie legate, una specie di neutrone doppio.
Questo ha portato a all'idea che gruppi più numerosi di neutroni possano
formare aggregati, osservabili nei nuclei che contengono molti più neutroni che
protoni Negli ultimi 40 anni, sono stati compiuti vari esperimenti di
collisione per osservare gli aggregati di neutroni. Ma questi esperimenti sono
stati incapaci di discriminare fra questi aggregati e i neutroni singoli, che vengono
inevitabilmente prodotti nelle collisioni. Nell'esperimento svolto presso
GANIL, guidato dal Laboratorire de Physique Corpusculaire del CNRS di Caen, i
nuclei, ricchi di neutroni, sono stati spezzati e i frammenti fatti collidere
con protoni. La composizione dei frammenti è stata poi dedotta dall'energia di
rimbalzo dei protoni e dal tempo necessario ai frammenti per raggiungerli. Gli
esperimenti sono stati condotti usando fasci di nuclei ricchi di neutroni di
litio-11, boro-15 e berillio-14. L'analisi dei dati, diretta da
Francisco-Miguel Marquès, ha identificato sei protoni con energie che
potrebbero essere spiegate facilmente dalla collisione con gruppi di quattro
neutroni. I ricercatori ammettono però che altri effetti potrebbero aver mimato
la presenza degli aggregati di neutroni, ma sono convinti che questi possano
spiegare non più del 10 per cento del segnale.
naturalmente
troveremo che le deformazioni topologiche saranno moltissime, se continuiamo ad
indagare
i ponti superficiali
magnetici di collegamento possono essere tra molte e diverse configurazioni di
particelle , e i quark protesi
combinarsi con altri quark
e produrre molte
strane configurazioni,
gli elettroni
catturati forniscono i punti di
aggancio, producono i neutroni,,agganciano ,anche se debolmente le particelle,e
inducono
i legami dei quark diretti,
che se producono
unione di protoni a spin
maggioritari contrari,
producono
rottura del contatto in tempi rapidissimi,
se invece hanno
spin maggioritari uguali producono legami molto
stabili,rendono i nuclei ,anche con peso atomico altissimo , relativamente
stabili
la
costruzione di nuclei, avviene con
molte diverse possibilità, con
cyclotunnel che coinvolgono elettroni e quark up e bosoni W,
quark down con
quark up ,
e sono
gli scambi continui con fasi
caratteristiche,che li rendono stabili
in
altri articoli potremmo aprire una modifica della teoria cromodinamica perturbativa che tenga conto dei cyclotunnel
e aprire una nuova ingegneria Nucleare
potremmo
calcolare le fasi di scambio, e con fotoni irraggianti con campi magnetici opportuni modificare i
nuclei ed ottenere il sogno degli alchimisti senza il bisogno delle enormi
energie delle fornaci nucleari delle supernove
i
cyclotunnel degli elettroni sono più
instabili degli scambi in tunnel dei gluoni tra quark, e con pioni tra quark di nucleoni diversi,ma
possono modificare e trasmutare i
nuclei lo stesso
Nuclei mancini,meglio dire conformazione della
doppia parete superficiale dei nuclei
complessa e i nuclei possono avere
geometrie molto complesseAnche i nuclei
atomici possono avere una chiralità ,possono essere di tipologie
differenti,deformati dai campi di forza esterni ed interni,e i collegamenti degli elettroni catturati e
dei quark servono a tenere uniti i nuclei e
a dare agli assi triassiali di spin momenti concordi generali
Molte strutture molecolari hanno due forme che sono
l'una l'immagine speculare dell'altra, e sono chiamate forme destrorsa e
sinistrorsa. Ora un articolo pubblicato su «Physical Review letters» mostra,
per la prima volta sperimentalmente, che anche i nuclei atomici possono avere
una chiralità, cioè una dualità nell'orientazione, quando ruotano attorno a un
asse asimmetrico.Fin da quando fu compresa la natura dei nuclei atomici, i fisici
pensarono che essi dovessero essere delle piccole sfere, con una simmetria
perfetta, fino a quando la ricerca non mostrò che essi possono anche essere
elongati come sigari. Fu però solo negli anni sessanta che qualche teorico
suggerì che essi potessero essere triassiali, e quindi ancora meno simmetrici.
Un lavoro teorico ha mostrato che i nuclei triassiali con un numero dispari di
neutroni e protoni possono avere una chiralità. Questo avviene perché i
nucleoni, le particelle che formano il nucleo, hanno la tendenza a raggrupparsi
in coppie per formare una struttura a forma di guscio. Se questi sono dispari,
gli elementi spaiati possono invece orbitare sopra al guscio formato dagli
altri nucleoni, che ruota come una singola unità. Se i nucleoni spaiati orbitano
attorno allo stesso asse del nucleo, allora questo rimane altamente simmetrico.
Ma in alcuni casi essi possono orbitare uno lungo l'asse maggiore, uno lungo
quello minore e il nucleo lungo un asse intermedio. In questo caso, le tre
sorgenti di rotazione possono essere orientate in due modi diversi.
L'osservazione di una chiralità, quindi, sarebbe una prova dell'esistenza di
tali nuclei triassiali. I fisici hanno ora mostrato che effettivamente certi
nuclei possono avere una preferenza per una forma. Negli esperimenti, eseguiti
presso l'Università di New York a Stony Brook, un fascio di ioni pesanti è
stato diretto verso dei bersagli di diversi elementi chimici, per produrre
nuclei con un diverso numero di protoni e in vari stati rotazionali. I ricercatori
hanno poi analizzato i raggi gamma emessi da questi nuclei ed hanno osservato
una serie di coppie di stati di energia leggermente spaziati, la cui più
semplice spiegazione è proprio la corrispondenza alle forme sinistrorsa e
destrorsa dei nuclei.
Una piramide nucleare
Scoperti i "numeri magici" degli elementi
e degli isotopi che hanno maggiori probabilità di esistere in uno stato
piramidale
I fisici pensano normalmente ai nuclei atomici come
a specie di gocce con una forma vagamente sferica. Ma poiché gli atomi possono
organizzarsi in strutture piramidali, come la molecola dell'ammoniaca NH4,
perché non possono farlo anche i nuclei? Tutto dipende da come le forze
nucleari agiscono nei nuclei. Un gruppo di fisici dell'Università Louis Pasteur
di Strasburgo, in Francia, ha, per la prima volta, tentato di immaginare quanto
possano essere stabili nuclei atomici con una struttura piramidale, cubica od
ottaedrica. In chimica sono possibili molte configurazioni, perché le
interazioni possono estendersi a distanze considerevoli. La forza nucleare, al
contrario, è attenuata e agisce a distanze non molto più grandi delle
dimensioni dei nucleoni (i protoni e i neutroni che costituiscono i nuclei). Un
nucleo piramidale eccitato ruoterebbe nello spazio emettendo, ogni tanto,
fotoni gamma, con uno spettro caratteristico. Purtroppo, i calcoli mostrano che
l'osservazioni di simili raggi gamma richiederebbe rivelatori che al momento
sono solo in fase di progetto. Jerzy Dudek e i suoi colleghi hanno comunque
scoperto i "numeri magici" degli elementi e degli isotopi che hanno
maggiori probabilità di esistere in uno stato piramidale. Per esempio, il
bario-126 (56 protoni e 70 neutroni) e il bario-146 (56 protoni e 90 neutroni)
sono buoni candidati, come i ricercatori hanno descritto sulle "Physical
Review Letters".
naturalmente le piramidi, o le forme a gocce , sono
semplici astrazioni, semplificazioni delle topologie mutevoli ed infinite dei
nuclei sottoposti a campi esterni ed interni mutevoli,virtuali e nonanche le forme
a sigaro triassiali e non simmetriche dei nuclei sono semplificazioni di una
realtà fisica molto complessa
esperimenti sui neutrini
QUELL'ENTITÀ SCONOSCIUTA chiamata neutrino forse da oggi non sarà più così misteriosa. Il 5 dicembre, nel corso di una conferenza stampa in Giappone, un gruppo di fisici ha presentato i primi risultati di un esperimento di misurazione delle particelle emesse dai reattori nucleari del Paese. Gli ultimi dati acquisiti dimostrano che gli antineutrini si comportano esattamente come i loro opposti speculari, i neutrini. Le conclusioni di questo studio cancellano una volta per tutte i fastidiosi dubbi che circondavano i precedenti test effettuati sui neutrini solari.I neutrini sono un oggetto di studio estremamente complesso, le meno docili e isolabili delle particelle. Raramente interagiscono con la materia, perlopiù tendono ad attraversare la Terra senza fermarsi. Ma negli ultimi anni, i cacciatori di neutrini sono riusciti a catturarli con dei rilevatori sotterranei, di solito costituiti da enormi tubi circondati di sensori. KamLand, situato a Kamioka, in Giappone, è un apparecchio del genere, ma si differenzia dagli altri perché non serve a individuare i neutrini emessi dal sole e dall'atmosfera. Tutt'altro: è specificatamente progettato per identificare gli antineutrini generati dagli innumerevoli reattori nucleari disseminati in tutto il territorio giapponese e coreano. Quando, all'interno del rilevatore, un protone si scontra con un antineutrino elettronico, entrambe le particelle cambiano identità: il protone diventa neutrone, e l'antineutrino un antielettrone. Gli scienziati giapponesi hanno isolato i lampi di luce provocati dalle due nuove particelle e hanno concluso che il fenomeno aveva in ultima analisi origine dalla "morte" dell'antineutrino.In circa centocinquanta giorni di osservazione, KamLand è riuscito a individuare solo cinquantaquattro antineutrini elettronici, invece degli ottantasette che ci si aspettava: uno scarto significativo, dal quale si deduce che alcune di queste particelle si trasformano in muoni o antineutrini tau, proprio come i neutrini emessi dal sole. La differenza importante sta nel fatto che gli antineutrini possono essere ottenuti dall'uomo e non è necessario aspettare che vengano prodotti in natura, quindi i fisici non devono più temere che eventuali convinzioni errate sul sole alterino le loro conclusioni scientifiche (per esempio - ricorda John Learned, collaboratore del progetto KamLand all'Università delle Hawaii di Manoa - ci si preoccupava della vaga possibilità che i campi magnetici influenzassero lo spin dei neutrini). Lo studio «mette i puntini sulle i alla tradizionale interpretazione dell'attività dei neutrini solari. È un traguardo importantissimo», commenta John Bahcall, fisico dell'Institute for Advanced Study di Princeton, in New Jersey. Per di più, dimostrare che neutrini e antineutrini si comportano allo stesso modo, indica che i fisici sono consapevoli delle simmetrie tra materia e antimateria.
Una nuova teoria sulla materia oscura
Tre fisici ipotizzano l'esistenza di una nuova particella subatomica, l'accelerone
Due dei maggiori traguardi della fisica nell'ultimo decennio sono stati la determinazione della piccolissima massa del neutrino e la scoperta che l'espansione dell'universo sta accelerando. Ora tre fisici dell'Università di Washington hanno ipotizzato che le due scoperte siano collegate fra loro attraverso una delle caratteristiche più strane dell'universo, l'energia oscura. Questo collegamento potrebbe essere causato da una particella subatomica finora mai identificata, che i tre scienziati hanno battezzato "accelerone".Nell'universo primordiale l'energia oscura era trascurabile, ma oggi costituisce circa il 70 per cento del cosmo. La comprensione del fenomeno potrebbe spiegare il meccanismo dell'espansione dell'universo e contribuire a determinare se questa espansione continuerà all'infinito. Secondo la nuova teoria, i neutrini sarebbero influenzati da una nuova forza che dipende dalle loro interazioni con gli acceleroni. L'energia oscura, spiega il fisico Ann Nelson, risulta dal fatto che l'universo tenta di fare a pezzi i neutrini, producendo una tensione simile a quella di un elastico allungato. Questa tensione alimenterebbe l'espansione dell'universo.I neutrini sono particelle create in grandissima quantità nelle reazioni nucleari delle stelle. Essi fluiscono nell'universo attraversando la materia e praticamente senza interagire con nulla. A parte una massa minuscola, infatti, non hanno carica elettrica. Ma l'interazione fra gli acceleroni e il resto della materia sarebbe ancora più debole, ed è per questo motivo, secondo Nelson, che queste particelle non sono ancora state osservate dai rivelatori più sofisticati. Tuttavia, nella nuova teoria, gli acceleroni esibiscono una forza che può influenzare i neutrini e che potrebbe essere individuata dai diversi esperimenti già in corso in tutto il mondo."Esistono molti modelli dell'energia oscura - ha detto Nelson - ma vengono messi alla prova soltanto nell'ambito cosmologico, osservando oggetti molto distanti. Il nostro è l'unico modello che consente di compiere esperimenti sulla terra per trovare la forza che dà origine all'energia oscura. Ci basterà sfruttare gli esperimenti sui neutrini già esistenti".La nuova teoria è stata presentata in un articolo (di Nelson, David Kaplan e Neal Weiner) di prossima pubblicazione sulla rivista "Physical Review Letters". Secondo gli autori, la massa di un neutrino dovrebbe cambiare a seconda dell'ambiente attraverso il quale sta passando, proprio come la luce cambia a seconda del mezzo che attraversa. Ma se i neutrini sono una componente dell'energia oscura, deve esistere una forza che riconcili le anomalie fra i vari esperimenti. L'esistenza di questa forza, dovuta sia ai neutrini sia agli acceleroni - spiega Nelson -, continuerà ad alimentare l'espansione dell'universo.
La massa del neutrino Super-Kamiokande conferma i risultati precedenti
Un team di quasi 100 fisici di tutto il mondo ha confermato l'ipotesi secondo la quale la particella elementare nota come neutrino esibisce uno comportamento oscillatorio caratteristico. La scoperta dimostra che il Modello Standard, la teoria proposta negli anni settanta per descrivere le forze fondamentali e le particelle che costituiscono la materia, è incompleto. I risultati sono in accordo con le precedenti osservazioni dell'oscillazione del neutrino e forniscono la misura più precisa fino a oggi della sua massa."Queste scoperte - spiega James Stone dell'Università di Boston - indicano che il Modello Standard dovrà essere modificato e liberano il campo da tutte le altre possibili spiegazioni dei risultati precedenti". Stone e colleghi fanno parte della collaborazione Super-Kamiokande, un progetto con base in Giappone che coinvolge ricercatori provenienti da più di 30 istituzioni in tutto il mondo. I risultati della collaborazione saranno pubblicati il mese prossimo sulla rivista "Physical Review Letters".L'esperimento Super-K, al quale ha partecipato Stone, era incentrato sull'analisi dei neutrini atmosferici, quelli prodotti dalle collisioni ad alta energia dei raggi cosmici con gli strati superiori dell'atmosfera terrestre. I neutrini oscillano fra tre tipi, o "sapori": neutrini elettronici, neutrini muonici e neutrini tau. Questa oscillazione è possibile teoricamente soltanto se i neutrini hanno una massa, mentre il Modello Standard presumeva che i neutrini fossero privi di massa, come i fotoni.
I muoni mettono in crisi il Modello StandardI nuovi dati deviano ulteriormente dalla teoria
Gli ultimi risultati della collaborazione internazionale di fisici che studia come varia lo spin di un muone quando questa particella si muove attraverso un campo magnetico - un valore noto come "muon g-2" - mostrano una deviazione dalle previsioni teoriche. I dati, presentati l'8 gennaio 2004 al Brookhaven National Laboratory e di prossima pubblicazione sulla rivista "Physical Review Letters", mettono in crisi la validità del Modello Standard della fisica delle particelle, una teoria generale che da trent'anni resiste a ogni verifica sperimentale.Nel febbraio 2001 e nel luglio 2002, la collaborazione "muon g-2" aveva già pubblicato risultati che deviavano in modo significativo dai valori previsti dalla teoria. Questi risultati avevano generato molto interesse nella comunità scientifica, come possibili indicatori del fatto che il Modello Standard potesse essere incompleto. I nuovi risultati, basati sugli ultimi dati raccolti dal gruppo, rappresentano la prima misura del valore di g-2 per muoni carichi negativamente: i dati raccolti in precedenza, infatti, erano relativi a muoni carichi positivamente.La precisione dei nuovi risultati è compatibile con la precisione combinata dei risultati pubblicati in precedenza, e tutti i tre valori sono in accordo fra di loro e con le previsioni teoriche del cosiddetto teorema CPT. Se confrontati con le previsioni del Modello Standard per il valore g-2, i nuovi dati sperimentali differiscono di 2,8 deviazioni standard."La misura dell'anomalo momento magnetico del muone - commenta il fisico Lee Roberts, portavoce della collaborazione - è un test molto indicativo della validità del Modello Standard". L'esperimento è stato condotto da scienziati del laboratorio di Brookhaven e di altre 11 istituzioni di Stati Uniti, Russia, Giappone, Olanda e Germania.
Scoperta una nuova particellaX(3872) ha una massa superiore alle previsioni e decade quasi immediatamente
La collaborazione Belle al laboratorio KEK in Giappone ha scoperto una nuova particella subatomica, chiamata "X(3872)". La particella non rientra in alcuno schema di particelle noto e i fisici teorici ritengono che possa trattarsi di un tipo di mesone mai osservato prima, contenente quattro quark. La scoperta è stata confermata dalla collaborazione CDF al Fermilab negli Stati Uniti, dove la nuova particella è stata battezzata "il mesone misterioso".I mesoni sono particelle che contengono un quark e un antiquark, tenuti insieme dalla forza nucleare forte. Poiché esistono sei differenti "sapori" di quark - up, down, strange, charm, bottom e top - è possibile formare un gran numero di mesoni differenti.Il team di Belle ha misurato il decadimento dei mesoni B, che contengono un quark bottom, prodotti in collisioni elettrone-positrone alla B-factory KEK in Giappone. I fisici hanno messo in grafico il numero di eventi candidati per i mesoni B in funzione della massa, osservando nella distribuzione un picco significativo a un valore di 0,775 GeV, corrispondente a una massa di circa 3872 MeV. La particella è decaduta quasi immediatamente dando origine ad altre particelle dalla vita più lunga.Secondo i ricercatori, la massa di questo nuovo mesone è più alta delle previsioni teoriche. Inoltre, anche il modo in cui decade si discosta dalla teoria. Una possibile spiegazione è che gli attuali modelli della forza forte debbano essere modificati. In alternativa, è possibile che X(3872) sia il primo esempio di un mesone di "stato molecolare" che contiene due quark e due antiquark. Un articolo verrà presto pubblicato sulla rivista "Physical Review Letters".Fino a poco tempo fa, i fisici avevano osservato solo particelle che contenevano due o tre quark. Tuttavia, nello scorso anno sono emerse prove dell'esistenza di una particella a quattro quark, la Ds(2317), e di una particella a cinque quark, nota come pentaquark.
Nuove stime per il bosone di Higgs
Il nuovo risultato si basa sugli ultimi dati del Fermilab
I fisici della collaborazione DØ al Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab) hanno ottenuto la misurazione più accurata di sempre della massa del quark top. Il risultato presenta importanti implicazioni per la ricerca del bosone di Higgs, la particella che potrebbe spiegare da dove proviene la massa e che permetterebbe lo studio di una "nuova fisica" oltre il Modello Standard delle particelle elementari.
Il quark top era stato scoperto con il collider protone-antiprotone Tevatron, al Fermilab, nel 1995. Il nuovo risultato è basato sui dati presi prima che il Tevatron venisse chiuso nel 1999. L'analisi dei dati del cosiddetto "primo run" ha fissato il valore della massa del quark top a 178,0 ± 4,3 GeV/c2.
Nel Modello Standard, le masse delle particelle vengono generate come risultato dell'interazione con un campo chiamato campo di Higgs. Dovrebbe essere possibile anche rivelare le eccitazioni di questo campo sotto forma di una particella nota come bosone di Higgs. Individuare questo bosone - l'unica particella del Modello Standard che non è ancora stata osservata sperimentalmente - è uno degli obiettivi più difficili della fisica delle particelle. Tuttavia, le misure delle masse del quark top e dei bosoni W+ e W- consente agli scienziati di porre dei limiti superiori e inferiori alla possibile massa dell'Higgs.
Il nuovo valore della massa del quark top è superiore di circa 5,3 GeV rispetto al valore precedente, e fa sì che la miglior stima della massa del bosone di Higgs aumenti da 96 a 117 GeV. Ma fa salire anche il limite superiore da 219 a 251 GeV, ponendo dunque l'Higgs potenzialmente oltre le capacità degli attuali acceleratori. Lo studio è stato pubblicato sul numero del 10 giugno della rivista "Nature".
L'origine delle masse delle particelle
Proposta una nuova teoria sulla correlazione quantistica
Chi è convinto che l'entanglement (la correlazione quantistica che fa sì che due particelle si comportino come una sola, non importa quale distanza le separi) sia qualcosa di troppo bizzarro per avere effetti sulla vita di tutti i giorni, farà bene a ricredersi. Secondo una nuova teoria, il fenomeno potrebbe essere responsabile della massa delle particelle fondamentali di materia, e dunque di tutti gli oggetti e anche degli esseri umani.
Esistono già prove che l'entanglement abbia conseguenze nel mondo macroscopico. L'anno scorso, per esempio, il fisico Vlatko Vedral dell'Università di Leeds aveva dimostrato che la correlazione quantistica è coinvolta nella superconduttività. Ora, in uno studio presentato alla rivista "Physical Review Letters", lo stesso scienziato sostiene che l'entanglement può spiegare una delle caratteristiche che definiscono la superconduttività: l'effetto Meissner, nel quale un magnete levita al di sopra di un pezzo di materiale superconduttivo. Il campo magnetico induce una corrente nella superficie del superconduttore, e questa corrente esclude lo stesso campo magnetico dall'interno del materiale, facendo sollevare il magnete. Secondo Vedral, solo una corrente composta da elettroni "entangled" può consentire questo effetto. La corrente arresterebbe i fotoni del campo magnetico dopo che hanno percorso una breve distanza attraverso il superconduttore, come se dotasse i fotoni di una massa.
Lo scienziato sostiene che un meccanismo simile potrebbe essere alla base della massa di tutte le particelle. Nel modello standard della fisica delle particelle, l'origine delle masse (e del limite dei range delle forze fondamentali) è il cosiddetto campo di Higgs, che riempie l'intero universo e che è mediato dal bosone di Higgs, una particella che dovrebbe esistere in uno stato "condensato" che esclude i mediatori delle altre forze (per esempio i gluoni) proprio come gli elettroni entangled di un superconduttore escludono i fotoni di un campo magnetico. Secondo Vedral, questo fenomeno richiede l'entanglement fra i bosoni di Higgs, che sarebbe responsabile non solo della massa dei mediatori, ma di quella di tutte le particelle fondamentali (come protoni ed elettroni). Le diverse particelle interagirebbero in modo differente con i bosoni di Higgs entangled, fornendo così una diversa "massa effettiva" per ciascuna particella
questi esperimenti possono confermare l’ipotesi di lavoro basata sulla divisione delle forze in attrattive e repulsive,
che tengono in equilibrio le particelle, e possiamo ipotizzare una diversa costante di gravitazione per le forze colore,come una manifestazione in entanglement maggiore delle forze gravitazionali di colore
Una questione di spin
Il principio potrebbe trovare un'applicazione in dispositivi di registrazione ad alta velocità e di alta capacità
Nel 1996, due fisici teorici scoprirono indipendentemente un metodo completamente nuovo attraverso il quale un elettrone può generare un campo magnetico all'interno di un magnete, trasferendogli parte del proprio spin. Alla scoperta teorica è ora seguita la verifica sperimentale, da parte di un gruppo di fisici dell'Istituto svizzero di tecnologia, guidato da Wolfgang Weber.Quando un elettrone molto energetico viene iniettato in un materiale ferromagnetico, come il ferro stesso, lo spin dell'elettrone si allinea parzialmente con il campo magnetico esistente. Questo significa che il campo magnetico esercita una certa forza sullo spin dell'elettrone che, per il principio di azione e reazione, ne esercita a sua volta una sul campo, in un tentativo di conservare il proprio momento angolare. L'effetto di un singolo elettrone è trascurabile, ma se invece si utilizza un piccolo impulso allora le cose cambiano. Nel corso degli esperimenti, i ricercatori hanno iniettato elettroni in un materiale ferromagnetico e hanno controllato i loro spin pochi femtosecondi (milionesimi di miliardesimi di secondo) dopo. Dalla misura dell'allineamento degli spin è stato possibile misurare il cambiamento del potenziale vettore magnetico del magnete e, quindi, la sua magnetizzazione. È risultato così che il fenomeno del trasferimento di spin può produrre un campo flusso di densità del campo magnetico pari a un tesla, sufficiente per modificare la magnetizzazione del materiale. Il principio potrebbe trovare un'applicazione molto presto, in dispositivi di registrazione ad alta velocità e di alta capacità, visto che è possibile cambiare la magnetizzazione di un'area di pochi atomi. Anche se nei primi esperimenti i ricercatori hanno utilizzato un fascio di elettroni liberi, il prossimo passo sarà quello di utilizzare elettroni meno energetici e assemblare in un unico dispositivo la sorgente di elettroni, un sottile strato ferromagnetico e uno strato che analizzi lo spin.
Correnti di spin
I ricercatori hanno anche mostrato che invertendo la direzione della polarizzazione circolare si inverte anche la direzione della corrente
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Regensburg, in Germania, sta sviluppando dispositivi che usano una proprietà per nulla sfruttata degli elettroni, lo spin. In un articolo pubblicato il 7 maggio su «Physical Review Letters», gli scienziati riferiscono di poter generare correnti esclusivamente di elettroni con spin «su» o «giù» semplicemente illuminando il giusto materiale. Secondo questa ricerca, in una grande classe di nanostrutture la luce polarizzata circolarmente crea una corrente con spin polarizzato. La tecnica potrebbe permettere ai ricercatori di imparare di più a proposito degli effetti basati sullo spin e ha già permesso di brevettare un rivelatore ad alta velocità di luce polarizzata circolarmente.I fisici «spintronici» sanno già che la luce polarizzata circolarmente può produrre più elettroni con un tipo di spin piuttosto che un altro. Molti esperimenti utilizzano strutture quantistiche costituite da un sottile strato di un semiconduttore racchiuso fra strati più spessi di un altro semiconduttore. Lo strato centrale agisce come una trappola per gli elettroni e può essere spesso meno di 20 nanometri, abbastanza da confinare il moto degli elettroni in una direzione. Sergey Ganichev e i suoi colleghi hanno così messo a frutto una proprietà molto poco usata di questi materiali. Grazie alle asimmetrie nel reticolo cristallino, la teoria del trasporto degli elettroni dice che le particelle con spin opposto hanno una velocità media diversa da zero, ma in due diverse direzioni. Se una popolazione di spin può essere resa molto più grande dell'altra, allora si ottiene una corrente con spin polarizzato. Ganichev e i suoi colleghi hanno illuminato la superficie trasparente di uno di questi materiali con un laser infrarosso. La luce ha generato una corrente polarizzata perpendicolare al fascio laser, anche quando questo giungeva obliquo. I ricercatori hanno anche mostrato che invertendo la direzione della polarizzazione circolare si inverte anche la direzione della corrente. L'aspetto più interessante di questa tecnica è che essa genera correnti con spin polarizzato a temperatura ambiente e senza l'applicazione di alcun campo magnetico o elettrico esterno
L'effetto Hall basato sullo spin
Il fenomeno è stato osservato grazie a un microscopio Kerr
Un team di ricercatori ha osservato per la prima volta l'effetto Hall basato sullo spin, nel quale le impurità atomiche in un semiconduttore deflettono gli elettroni interagendo con il loro spin. Questo risultato potrebbe dare forte impulso al nascente campo della spintronica e contribuire allo sviluppo di una nuova classe di dispositivi elettronici ad alta velocità e a bassa energia, in grado di manipolare gli spin degli elettroni.L'effetto Hall originale era stato scoperto nel 1879 dal fisico americano Edwin Hall. Si verifica quando un campo magnetico viene applicato dall'alto verso il basso rispetto a una striscia di metallo dove passa una corrente elettrica. Il campo magnetico interagisce con la carica degli elettroni in movimento, deviandone alcuni verso sinistra e altri verso destra. Da tempo i fisici teorici hanno ipotizzato che gli spin degli elettroni potessero innescare un comportamento simile, ma nonostante molti tentativi questo effetto Hall basato sullo spin non era ancora mai stato osservato.L'obiettivo è stato ora raggiunto per caso: il fisico David Awschalom e colleghi dell'Università della California di Santa Barbara stavano utilizzando una tecnica chiamata microscopia Kerr a scansione, nella quale una luce laser polarizzata viene fatta rimbalzare contro un campione di semiconduttore. Se gli elettroni sugli atomi di superficie hanno tutti lo spin orientato in una direzione preferenziale, la polarizzazione dei fotoni rimbalzati ruoterà leggermente. Quando i ricercatori hanno usato una lente Kerr con una risoluzione di un micrometro quadrato, hanno osservato con chiarezza bande di elettroni con spin opposti lungo i bordi del chip: proprio la situazione che i teorici avevano previsto. Lo studio è stato descritto sulla rivista "Science".
Separazione spaziale dello spin
I fisici hanno diviso le lacune di un semiconduttore a seconda del loro spin
Alcuni fisici della Purdue University hanno costruito un componente fondamentale per lo sviluppo di computer quantistici e dispositivi spintronici. Fra le potenziali applicazioni della scoperta, c’è il miglioramento delle tecnologie di crittografia e la possibilità di creare motori di ricerca più potenti e veloci.Il dispositivo sviluppato da Leonid P. Rokhinson e colleghi può dividere in due un flusso di oggetti quantici (per esempio elettroni) a seconda dello spin (il momento angolare intrinseco) di ciascuno di essi, deviando in una direzione quelli con spin “verso l’alto” e nell’altra quelli con lo spin “verso il basso”. Il minuscolo apparecchio che produce questi fasci “spin-polarizzati” potrebbe rappresentare un componente chiave dei futuri computer quantistici.“Per la prima volta - commenta Rokhinson - siamo riusciti a separare spazialmente in base allo spin le ‘lacune’ nell’arsenuro di gallio, ovvero gli spazi che gli elettroni lasciano liberi quando viaggiano attraverso questo semiconduttore. Proprio come le particelle, anche queste lacune hanno uno spin caratteristico, e separarle a seconda del loro spin non è stato affatto facile”.Il dispositivo potrebbe essere usato per separare due particelle “entangled” (correlate quantisticamente): due elettroni di questo tipo, di spin opposto, si influenzerebbero a vicenda anche se portati a grande distanza l’uno dall’altro. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Physical Review Letters”.
Materia e antimateria
Annunciati i nuovi risultati dell'esperimento BaBar
I fisici che conducono l'esperimento BaBar allo Stanford Linear Accelerator Center (SLAC), hanno annunciato nuovi e interessanti risultati che dimostrano una notevole differenza nel comportamento della materia e dell'antimateria. I risultati sono stati sottoposti alla rivista "Physical Review Letters" per essere pubblicati online.L'acceleratore PEP II di SLAC fa collidere elettroni con la loro controparte di antimateria, i positroni, in modo da produrre coppie di particelle e anti-particelle pesanti esotiche, chiamate mesoni B e anti-B. Queste rare forme di materia e antimateria hanno una vita breve e decadono a loro volta in altre particelle subatomiche più leggere."Se non ci fosse differenza fra materia e anti-materia - spiega Marcello Giorgi, fisico dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell'Università di Pisa - sia il mesone B che il mesone anti-B esibirebbero uno schema di decadimenti identico. Invece, le nostre nuove misurazioni mostrano una grande differenza nei tassi di decadimento".Osservando i decadimenti di più di 200 milioni di coppie di B e anti-B, i ricercatori hanno scoperto una forte asimmetria fra materia e antimateria: "Abbiamo trovato 910 esempi di mesoni B che decadono in un kaone e un pione, ma solo 696 esempi simili per i mesoni anti-B". Anche se BaBar e altri esperimenti avevano già osservato in precedenza asimmetrie fra materia e antimateria, questo è il primo caso di una differenza ottenuta semplicemente contando il numero di decadimenti dei mesoni B, un fenomeno chiamato violazione di CP (simmetria di carica e parità) diretta
la conferma alla formula della forza di repulsione rabazon , con libertà asintotica estesa anche alla gravità
dobbiamo estendere il modello standard al ponte superficiale magnetico a basse energie per poter comprendere i fenomeni di laboratorio che si svolgono attorno ai nostri occhi
Una fase metallica per i bosoni
Esistono materiali con resistenza finita dove i portatori di carica sono bosoni
Il principio di indeterminazione di Heisenberg pone severe limitazioni per il mondo subatomico. Per esempio, esso impone alle particelle chiamate bosoni di condensare per formare un superconduttore oppure di rimanere localizzate in un isolante. Tuttavia, esperimenti sulle pellicole sottili condotti negli ultimi 15 anni hanno rivelato una terza possibilità: i bosoni possono esistere in fase metallica. Gli scienziati hanno faticato non poco per interpretare questo sorprendente risultato."La teoria convenzionale dei metalli è in crisi. - sostiene Philip Phillips, docente di fisica dell'Università dell’Illinois di Urbana-Champaign - L'osservazione di una fase metallica per i bosoni contraddice direttamente il senso comune. Una spiegazione soddisfacente richiede l'esistenza di un nuovo stato di materia".In un articolo pubblicato sul numero del 10 ottobre della rivista "Science", Phillips e Denis Dalidovich analizzano gli esperimenti sulle pellicole sottili e offrono una nuova spiegazione, secondo la quale i bosoni carichi condensano in uno stato metallico simile al vetro.Normalmente, i portatori di carica nei metalli sono elettroni, vale a dire fermioni soggetti al principio di esclusione di Pauli che limita il numero di particelle nello stesso stato quantico. In un superconduttore, invece, i portatori di carica sono coppie di elettroni, cioè bosoni, che non devono obbedire al principio di Pauli. Negli esperimenti analizzati da Phillips e Dalidovich (condotti a Stanford e all'Università del Minnesota), una sottile pellicola superconduttrice è stata trasformata in isolante diminuendo il suo spessore oppure applicando un campo magnetico perpendicolare: la resistenza, da zero (superconduttore), è diventata infinita (isolante)."Nel corso degli esperimenti, - spiega Phillips - c'è stato però un intervallo in cui la resistenza non era né zero né infinita, bensì un valore finito che sembrava persistere anche a temperature bassissime. E un materiale con resistività finita a temperatura zero è un metallo".
Un ottuplice stato quantico
Risolti otto schemi distinti di interferenza quasiparticellare
Ricercatori dell’Università della California di Berkeley e del Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti hanno usato un microscopio a scansione a effetto tunnel (STM) per osservare schemi ottuplici di interferenza quasiparticellare nel superconduttore Bi-2212 (un composto di ossido di bismuto, stronzio, calcio e rame) ad alte temperature.L’interferenza elettronica è nota nei metalli e nei superconduttori a basse temperature, ma questa è la prima volta che viene osservata la configurazione ottuplice di interferenza quasiparticellare, prevista dalla teoria, in superconduttori con un’alta temperatura di transizione. La scoperta mette in dubbio l’ipotesi che questo tipo di superconduttività coesista necessariamente con un particolare stato elettronico noto come “stripe phase”.Il gruppo di ricerca, guidato dal fisico J. C. Séamus Davis, comprendeva anche ricercatori giapponesi. Lo studio è stato pubblicato sul numero del 10 aprile della rivista “Nature”.Le quasiparticelle sono entità matematiche usate per predire comportamenti elettronici realistici includendo proprietà, come un range finito, che i veri elettroni non possiedono. Nei metalli in condizioni ordinarie, esse si comportano come normali elettroni. Con il microscopio STM è possibile osservare la loro interferenza dovuta a scattering. In materiali più complessi, le interferenze vengono generate da un certo numero di stati quantici, solo quattro nel caso di superconduttori a basse energie. Aumentando la temperatura è stato ora possibile osservare tutti gli otto stati quantici disponibili.Gli scienziati hanno evidenziato chiare relazioni fra la forma della superficie di Fermi del Bi-2212, una proprietà elettronica globale, e particolari variazioni spaziali della densità locale di stati, provocate dagli otto stati che limitano e determinano gli schemi dello scattering quasiparticellare. “L’ottetto di stati quantici che abbiamo trovato - spiega Davis - fornisce una notevole descrizione autoconsistente dello scattering quasiparticellare. Nessun’altra spiegazione, come per esempio la competizione con un altro stato elettronico, è necessaria per spiegare gli schemi che abbiamo osservato”.K. McElroy, R. W. Simmonds, J. E. Hoffman, D.-H. Lee, J. Orenstein, H. Eisaki, S. Uchida, J. C. Davis, Relating quasiparticle interference patterns to momentum-space electronic structure in Bi2Sr2CaCu2O8+d.
esperimenti che confermano la tesi rabazon di incollaggio facile di elettroni e fermioni
il Modello
Standard è la versione moderna, aggiornata, e relativamente completa ed
efficace del vecchio modello tolemaico
dell’universo ad epicicli
il buon vecchio modello standard deve essere
sottoposto a lifting matematici sempre più complessi,per dare conto di nuove
osservazioni e misure sempre più accurate,
come il buon
vecchio modello ad epicicli diventava sempre più astruso e complicato ad ogni
nuova osservazione
siamo in una
fase di transizione simile a quella di
Galileo e keplero,
dobbiamo accettare
una nuova visione geometrica
semplificatrice alla base del modello standard,per poter rendere conto delle
nuove osservazioni in maniera semplice ed efficace,rendendo i calcoli matematici
molto più efficaci
come il modello ad
epicicli,il modello standard non riesce a produrre predizioni accettabili,
senza un enorme
numero di calcoli e correzioni ad hoc,
non ha
predetto forze come la repulsione
cosmica,
fenomeni come la fusione fredda,
e quindi deve
essere superato da una nuova teoria
il Modello
Standard può essere superato ed avere
una semplificazione enorme dei calcoli e delle renormalizzazioni per la
comprensione dei fenomeni tra particelle
alla scala di un fermi se prendiamo in considerazione queste ipotesi:
- possibilità di tunnel superficiali tra
particelle,con distinzione dai tunnel profondi canonici
- una diversa comprensione geometrica dei fenomeni,con
apparente aumento della complessità
delle rappresentazioni,e con un enorme semplificazione dei calcoli
matematici che li definiscono
- il diverso
approccio matematico che comprende la
rappresentazione
delle particelle come buchi neri,
a radiazione
termica congelata e con infinite possibilità di conformazioni topologiche e
quindi unifica diverse matematiche
-una migliore distinzione teorica di base
che definisce la possibilità di indagare
i fenomeni fisici definendoli
come casualità-condizione di corpuscoli-
o come localizzazione-condizione di onda-
-una definizione
migliore delle due forze di base, unificando gravità e forza nucleare forte in attrattiva, forza elettromagnetica e
forza nucleare debole in forza repulsiva
con un
miglioramento decisivo della comprensione dei meccanismi fisici alle tecniche
matematiche di renormalizzazione
la confusione generata dal modello standard che
ambiziosamente cerca di trattare insieme le due condizioni complementari,e paga il prezzo dell’aggiramento dei principi
di Bohr ed Heisenberg con una impossibilità pratica di trattare i fenomeni senza incappare in una miriade di
infiniti assolutamente incerti,
assomiglia in
qualche modo alla confusione e complessità
del modello ad epicicli medioevale,
dove non erano
sbagliate le regole matematiche, ma
sbagliato il modello geometrico di base su cui era edificato l’edificio
matematico,
il modello ad
epicicli era troppo complesso e lontano da un modello geometrico logico e semplice per poter dare una accettabile
rappresentazione matematica della
nostra complessa realtà
progetto
1-parte prima
in
memory of Enrico Fermi
Giancarlo
Gazzoni
teoria euristica
su pila elettrolitica a neutroni termici lenti
modello
geometrico euristico
di produzione
di neutroni lenti in una
cella
elettrolitica e con
un
bilancio energetico positivo
sezione
d’urto come effetto
tunnel
superficiale e
cattura
di elettroni in protoni
di
idrogeno e formazione di neutroni lenti
trasmutazioni e decadimenti di elementi con neutroni lenti in celle elettrolitiche
premessa
in
questa sezione discuteremo e
approfondiremo i fenomeni di fusione
nucleare e la produzione di neutroni con trasmutazione di elementi a livelle energetici molto bassi in normali
celle elettrolitiche
produrremo modelli di pila a neutroni
rallentati con effetto di fusione-fissione a catena,
un
modello sarà basato su reazioni in acqua leggera e catodi in tungsteno
un
modello sarà in acqua pesante con catodo in palladio
un
modello inoltre verrà sostenuto con forno a microonde
discuteremo
come sia possibile con un campo
elettrico sommerso ,relativamente a bassa intensità d’energia,produrre un
fenomeno di interazione elettrone-quark up
diretto,
con tunnel a giunzione magnetica a scambio di
neutrino deformato in portatore di forza e produzione di neutroni lenti,
e come i quark down riescano ad aumentare la possibilità di catturare quark in altri protoni,
possiamo
falsificare queste affermazioni andando a
cercare in laboratorio la produzione di elementi con trasmutazione di
nuclei nell’elettrodo di tungsteno
che
possono avvenire solo con la cattura di neutroni termici lenti prodotti nella
reazione elettrolitica
la
spiegazione di questi fenomeni e come estendere la teoria standard sarà affrontata estesamente in altri
articoli
produrremo
modelli di reattore diversi in altre sezioni, con aumento delle reazioni e
delle rese energetiche
CATTURA
ELETTRONICA in PROTONI
in
altra sezione affronteremo il problema
generale dell’accoppiamento degli elettroni tra loro in cariche frazionarie,e
come si collegano a un quark up con ponte magnetico e scambio di un neutrino
deformato da energia di bosone W lo spieghiamo in articolo cyclotunnel
in questa parte per comodità consideriamo principalmente la possibilità di elettroni di entrare in cyclotunnel superficiale in tripletti sul protone ,o anche in singola
unità con l’aiuto di micro-vortici
causati dal campo elettrico e magnetico
degli ioni di potassio attorno al catodo nel caso di cella ad acqua
leggera,
di
fusione di nuclei di deuterio in helio4
in cyclotunnel favoriti dalla concentrazione di nuclei di deuterio e dagli elettroni liberi nel catodo
di palladio ,nel caso della pila ad acqua pesante
e della possibilità di elettroni
di legarsi in coppie o in tripletti in cyclotunnel nella terza parte
con
campi magnetici a microonde ,quando
attraversano in microvortici canali di ionizzazione tra ioni di idrogeno
le
trasmutazioni del tungsteno degli elettrodi delle celle ad acqua leggera, in
elementi diversi , tipo renio per decadimento, ma anche oro per cattura
successiva di neutroni lenti,
sono la prova certa che abbiamo a che fare con
fenomeni nucleari,
di
produzione di neutroni lenti termici,con energie inferiori a 0.025ev
con
cattura nei nuclei di tungsteno, con formazione di isotopi e trasmutazione
successiva per decadimento dei nuclei,
i
neutroni termici lenti sono prodotti
con
i fenomeni di “incollaggio in cyclotunnel” di elettroni sui protoni,e da fusioni e decadimenti di
protoni/neutroni legati tra loro in condizioni“facili” non contemplate dalla
teoria standard odierna
le
rappresentazioni delle particelle sono enormemente semplificate ,per migliorare
l’esposizione,
come
si può confrontare con l’articolo di teoria generale cyclotunnel le conformazioni tipologiche
multiassiali delle particelle sono
molto complesse
modello per
esperimento elettrolitico di
tunnel superficiale
modello di cella di pila cyclobeta
in acqua leggera
il modello seguente di cella
elettrolitica è servito come base per i
primi esperimenti pratici
effettuati
e ha dato la possibilità di individuare
le curve di resa energetica , è solo un modello per prove pratiche
fig1. cella al plasma base in acqua normale con bassa percentuale di deuterio per test di laboratorio con elettrodi di tungsteno e soluzione di K2CO3
-1—contenitore
in acciaio spessore 30mm cella,per pressioni oltre 300 atm e temperature oltre250k°
-2—catodo—ricoperto
da un tubo di ceramica che lascia scoperta
sezioni variabili da 1cm a più
cm per avere il rapporto con l’anodo di 1/6
-3—elettrodi
in tungsteno-anodo
-4--soluzione
elettrolitica- carbonato di potassio K2CO3
-5—pareti contenitore acqua circuito primario raffreddamento,spessore 30mm per
pressioni oltre 300atm, per non far evaporare l’acqua
-6a-6b-entrate
e uscita liquido refrigerante,acqua pressurizzata, per scambiatore di calore con circuito secondario per vapore
della turbina con contenitore in acciaio
-7—sensori
trasduttori temperature,pressioni
-11—tensione
alimentazione elettrodi e variatore di controllo
-21-acqua pressurizzata distillata o elio per scambio calore nel circuito di scambio calore
il
catodo e l'anodo in questo caso sono:due elettrodi cilindrici di tungsteno di dimensioni 2cm x10cm diametro interno con
spessore 2,4 cm. ,
gli
anodi dim 6cmx10cm interni,spess2.4cm,
con
lantanio per migliorare l’effetto termoionico di emissione degli
elettroni
il catodo e l'anodo sono distanziati per circa 4 cm
.
La
concentrazione della soluzione elettrolitica, per ottenere un buon effetto plasma
sull’elettrodo del catodo in questo caso è costituita da 0.5 M di
K2CO3.
abbiamo comunque
la necessità di avere ioni+ dei sali elettrolitici molto più pesanti degli ioni
H+,
il rapporto di superficie bagnata di catodo ed anodo
deve essere di1/6 per poter creare l’effetto affollamento sul catodo degli ioni
K+,effetto che non si crea con superfici bagnate uguali, in questo caso gli
ioni K+ riescono a raggiungere facilmente il catodo
abbiamo normali reazioni di idrolisi,con tensioni di 200V e
corrente di 6°
,ma quando il plasma si
accende con temperature della soluzione oltre 75°,con corrente continua oltre 6
A e tensioni oltre 160 volt e potenza immessa
di circa 1200 W,quando si forma una copertura degli ioni
potassio attorno al catodo come in un condensatore,la
tensione per sostenere la reazione diventa 300V e la corrente si abbassa a 2°
creiamo
un effetto affollamento degli ioni K+ attorno al catodo, che cercano di
scambiare gli elettroni senza riuscirci, ostacolati dagli ioni H+ più
veloci nella riduzione per diventare H2
possiamo effettuare esperimenti per migliorare
l’effetto plasma con sali di litio
deuterato,con aggiunta di sali al tungsteno ,per avere ioni metallici
particolarmente pesanti,cioè con reazione al catodo molto più lenta degli ioni
idrogeno
i
sali al deuterio servono ad aumentare
la percentuale di deuterio
sciolto in acqua, per avere maggiori probabilità di reazioni di fusione di deuterio e neutroni, con emissione di
fotoni energetici per aumentare l’effetto plasma
il plasma produce il calore in eccesso per la produzione di energia elettrica,ma impedisce la produzione per idrolisi di H2
fig2 plasma
sommerso nella cella in reazione elettrolitica
da
un attento esame delle rese energetiche
prodotte dalle celle elettrolitiche
possiamo dedurre che aumentano
le rese all’aumento della temperatura e pressione
presente
nelle celle ,con condizione necessaria per la stabilità del
plasma,l’eliminazione di bolle di vapore
fig3
rese energetiche ,con aumento del volume di plasma e della produzione di
vapore all’aumentare della pressione
della cella(linea rossa) ed aumento delle
rese con l’aumento di temperatura
la reazione è moderata da effetti fisici dovuti a difficoltà geometriche e di “affollamento” degli ioni H+ ad entrare nello spazio compreso dai protoni ionizzati di potassio e il catodo,dove avviene la reazione e dagli elettrodi che catturano una parte dei neutroni prodotti moderando la reazione
e
in altro modello dalla difficoltà ad entrare in un catodo superaffollato da
deuterio
i
neutroni veloci normali sono prodotti nei fluxtube, nei nodi o vortici nel
plasma,che inducono campi locali molto forti,
ma sono difficilmente riproducibili,molto
casuali,e limitano la produzione di neutroni
con cattura di singoli elettroni
il
plasma produce anche neutroni lenti termici,con cattura di doppietti e tripletti di elettroni,con tunnel a
giunzione magnetica tipo Josephson in bosoni speciali tipo cooper, ad altissima
sezione di assorbimento,ma limitati dal
tempo di decadimento brevissimo,e anche quando catturati, dall’instabilità intrinseca che li fa decadere con tempi accelerati ,siamo nell’ordine di
10-9sec per i neutroni, di 10-3sec per
il deuterio “strano”,quindi abbiamo decadimenti in tragitti spaziali dell’ordine dei 10-4 cm per i
neutroni “strani” e di 10cm per il deuterio
gli
ioni potassio positivi si
accumulano attorno al catodo e creano
una specie di effetto condensatore,
con
una specie di armatura reticolare che ricopre il catodo,
creano
un forte campo elettrico e correlato un forte campo magnetico.
il
plasma sommerso si accende , con le condizioni di concentrazione del carbonato,
gli
elettrodi in tungsteno, e
l’alimentazione elettrica come indicato,
quando tramite resistenze elettriche la
temperatura della soluzione sale oltre i 72°
e gli ioni
K+ non riescono a catturare gli
elettroni emessi dal catodo
gli
ioni potassio positivi si
accumulano attorno al catodo e creano
una specie di effetto condensatore,
con
una specie di armatura reticolare che ricopre il catodo,
creano
un forte campo elettrico e correlato un forte campo magnetico e iniziano le
scariche tra il catodo e gli ioni nel condensatore virtuale
fig4.schema
elettrico condensatore
elettrolitico ioni potassio e
catodo
-1-generatore
raddrizzatore di tensione,variac per alimentare gli elettrodi
-2-condensatori
per l’alimentazione
-3-resistenza
catodo non coperto dal plasma e che produce idrogeno per idrolisi
-4-resistenza
anodo non interessato dal plasma
-5-resistenza
catodo interessato dal plasma e che non produce H
-6-resistenza
anodo interessata dal plasma
-7-condensatore
prodotto dalla schermatura ioni potassio
-8-induttanza
naturale prodotta dal plasma
nelle
celle abbiamo normale reazione di idrolisi, con produzione di H2 al catodo e corrente elettrolitica di
6A,tensioni di 200V, ma le condizioni con l’accensione del plasma cambiano
con
il plasma acceso la tensione media è di 300 V e la corrente circolante è circa
2A, la resistenza equivalente del
circuito è Req=150 ohm. La capacità del condensatore si aggira sui 7mF, un
valore elevatissimo per un condensatore elettrostatico.
( La capacità di un condensatore cilindrico è C=2p y h/log(R2/R1),
con h=2cm (la parte del catodo scoperta) si
ottiene un valore di C dell'ordine del mF solo assumendo R2-R1=1 exp(-10)
m),abbiamo quindi un condensatore
elettrolitico con sezione maggiore di
quella del catodo
il
condensatore elettrolitico non si forma a causa dell'azione del plasma,
ma è alla base della formazione del plasma-
il condensatore si forma quando in soluzione si trovano due tipi di ioni: H+
(provenienti dall'acqua) e K+ (provenienti dal carbonato di potassio).ad
esempio, vanno meglio le soluzioni con ioni pesanti, magari di tipo
metallico,oppure con soluzioni al tungsteno
sciolto in sali
i potenziali di riduzione diversi di H+ e,K+
fanno sì che al catodo si scaricheranno prima gli H+ formando idrogeno
molecolare H2.
Gli
ioni K+ tuttavia, essendo comunque carichi positivamente, si
"accumulano”" attorno al catodo
per catturare elettroni senza riuscirci
in questo modo formano una vera e propria
armatura positiva.
L’armatura
negativa è data dal catodo stesso e si
forma il condensatore elettrolitico
gli
ioni potassio non riescono a raggiungere il catodo, formando così un'armatura
positiva, che insieme al tungsteno carico negativamente formano un
condensatore.
il condensatore elettrolitico ha alta capacità per unità di
superficie, si trova in una cella
elettrolitica ed è in parallelo con i condensatori del circuito
raddrizzante di alimentazione e porta
la capacità complessiva ad alti valori
gli
ioni h+ si addensano nelle zona
tra gli ioni K* e le pareti in
tungsteno del catodo ,un tipo di affollamento
simile in qualche maniera al caricamento del catodo di palladio. stante anche
il rapporto di superficie 1/6 tra anodo e catodo, fondamentale per
il formarsi del condensatore,
se
le superfici sono uguali, non possiamo avere effetti di condensatore,
perché gli ioni K+ riescono ad
avvicinarsi comunque al catodo molto meglio che nel caso precedente
il
plasma si forma quando iniziano a formarsi canali di ionizzazione termoionica
di elettroni del catodo e l’armatura
del condensatore elettrolitico,in mezzo ai protoni di H, e si
formano piccole scariche di plasma
elettrico, che producono .scaricando e ricaricando il condensatore,
microonde di cottura, e il plasma si accende
la
produzione di H2 si ferma, nella zona del plasma, e tutti gli elettroni emessi
per effetto termoionico dal catodo sono catturati dentro il plasma
anche
la produzione di Ho- all’anodo cessa praticamente
abbiamo un improvviso aumento del deuterio, nella zona di plasma
fig5.picco di deuterio a327Mhr(effetto
remond)
il
grafico seguente è la rilevazione dell’emissione di onde radio nella
fascia del deuterio eccitato, prova
avuta in cella ad acqua leggera, a bassissima concentrazione di
deuterio,
che rileviamo solo
nella fase di plasma, prima e dopo il
deuterio disparisce e torna a livelli normali
sospettiamo che
picchi a 117 Mhr e533Mrh trovati,se non sono echi casuali degli strumenti possano indicare formazione di neutroni
anomali e particelle elettroniche frazionarie
nella figura si hanno 10 db per cm in asse verticale e 200 MHr per
cm in asse orizzontale
il picco corrisponde all’emissione del deuterio a –30db e 327 MHr
una conferma sperimentale
della formazione facile di nuclei di deuterio a rapido decadimento
lo spettro indica una forte emissione radio da parte dei nuclei di deuterio ,molto più
numerosi ed eccitati rispetto al normale numero disperso di deuterio in acqua
leggera
gli spettri ,rilevati in esperimenti condotti da Renzo Mondani in
Ravenna, con diversi elettrodi ,diversi sali sciolti e soprattutto diverse
concentrazioni iniziali di deuterio,mostrano sempre il picco del deuterio
uguale ,a dimostrazione di formazione di deuterio anomalo instabile ,con tempi
di dimezzamento di 10-3 secondi
il
deuterio non è un elemento fondamentale per l'innesco del plasma. Quest'ultimo
infatti ha luogo quando gli ioni di potassio creano un forte campo elettrico
attorno al catodo, quando il catodo comincia a scaldarsi e a emettere elettroni
per effetti termoionici e la conducibilità del catodo si abbassa
tutta
la corrente elettrolitica viene portata in bande di reazione attorno alle zone
di catodo lasciate libere dal plasma
il
plasma inizia quando cominciano a formarsi canali di ionizzazione tra il catodo
e gli ioni K+,
e
il condensatore inizia a scaricare
il campo elettrico e magnetico dentro la zona
del condensatore è abbastanza forte da
riuscire a influenzare lo spin degli elettroni ,ad influenzare le
microbolle e microvortici del plasma ,
dove si fabbricano i neutroni
|
fig6.ioni
+ di potassio e ioni negativi
le
microonde prodotte dalle scariche dei condensatori riescono a cuocere le micro-bolle,ad incollare in tripletti gli
elettroni circolanti nei canali del plasma formatesi per scarica del
condensatore virtuale e a incollarli
con tunnel di giunzione rosen-josephson magnetici sui protoni di idrogeno che si affollano tra l’armatura degli ioni potassio e il catodo
gli elettroni emessi dal tungsteno per
normale radiazione termoionica hanno la giusta sezione d’urto per incollarsi
facilmente in tripletti
i protoni di H con la cattura di tripletti
diventano neutroni termici lenti negativi,con energie inferiori a 0.025
Mev,con massa eccedente di 0.3Mev
e colpiscono
con cattura i nuclei del tungsteno del catodo e producono isotopi
instabili, che decadono in altri
elementi con le trasmutazioni e le modalità delle normali tabelle di
decadimento,ma con tempi di decadimento molto accelerati
oppure
in numero maggiore si fondono con protoni di H+ a formare deuterio instabile,
con
emissione di fotoni energetici,
oppure
con decadimenti accelerati nel caso non riescano a fondersi nello spazio di
10-5cm con emissione di tre elettroni,tre anti-neutrini e fotoni energetici
che
contribuiscono al sostentamento del plasma nella cella
i
neutroni negativi a carica –2/3
instabili,formati dalla cattura di tre elettroni, possono cambiare le tabelle di dimezzamento del tungsteno e del
deuterio, e decadere rapidissimamente
se non entrano in fusione con emissione di tre elettroni ,tre
antineutrini e fotoni a radiazione ultravioletta in tempi di 10-9sec
le reazioni nucleari di formazione di
neutroni, con accoppiamenti instabili a
formare deuterio,oppure per rapido decadimento degli stessi, oppure per cattura
dei neutroni nei nuclei del catodo,
producono
fotoni gamma energetici che accendono il plasma,
che produce una guaina isolante attorno alla
zona di reazione del catodo,
nella
zona del condensatore elettrolitico,dove per la densità e le condizioni del
campo elettromagnetico abbiamo le
reazioni nucleari
con
il plasma acceso
aumenta
la resistenza elettrolitica, tende a diminuire
la corrente e la formazione di
idrogeno al catodo,
per
mantenere la corrente e la produzione
di idrogeno,occorre confinare il plasma con opportuni sezionamenti geometrici
del catodo,o con campi magnetici,
per
stabilizzare il plasma occorre
diminuire al massimo la produzione di bolle di vapore aumentando enormemente la
pressione della soluzione,
la
pressione oltre 500 atmosfere deve
servire anche a questo
abbiamo
ora il problema:
per
avere calore in eccedenza da trasformare in energia elettrica dobbiamo creare
plasma, dovuto alle reazioni nucleari,e alla produzione di neutroni lenti
termici sotto i 0.025ev
ma
il plasma acceso limita quasi a
zero la formazione di idrogeno ,non permettendoci di
raggiungere un obiettivo del progetto e tende a distruggere gli elettrodi con le catture dei neutroni
prodotti
abbiamo in sequenza gli effetti :
a)al catodo gli ioni idrogeno si riducono
prima di quelli potassio.
b) si crea idrogeno H2, che limita l'avvicinarsi degli ioni potassio al catodo.
c) gli ioni potassio creano un'armatura positiva che circonda il catodo, e con
l'armatura negativa del tungsteno si crea un condensatore elettrolitico. .
d) il campo elettrico che si è creato è tanto intenso da innescare scariche
elettriche e produzione di microonde e si accende il plasma
e)il plasma
isola il catodo e la sezione di catodo interessata non produce più
idrogeno idrolitico
per mantenere la produzione di idrogeno idrolitico dobbiamo trovare una geometria variabile del catodo e dell’anodo, con confinamento idro- magnetico opportuno del plasma,
possiamo
sfruttare semplicemente il calore ed il vapore prodotti dal plasma con celle
per termo elettro idrolisi separate
l’affollamento
e la densità degli ioni producono le
condizioni necessarie all’innesco di reazioni nucleari
dobbiamo
considerare che le scariche parziali
di correnti di plasma di ionizzazione
del condensatore elettrolitico, che avvengono ad una frequenza altissima
,simulano un forno a microonde, e
intervengono a cuocere la zona di
reazione, e riescono ad alzare
notevolmente la produzione di neutroni lenti termici, assieme alle
variazioni di induttanza generale che coinvolgono scariche dei condensatori del
variac
gli
elettroni che percorrono i canali di ionizzazione vengono trasformati dalle microonde, e si incollano per spin
magnetico tra loro a formare
tripletti a carica
frazionaria-5/3, dovuta alla miscelazione di spin delle cariche elettriche e
all’annullamento parziale tra loro
fig7.
effetto condensatore elettrolitico
--1—ioni
K+ che si addensano attorno al catodo e comprimono i protoni H+ nella zona
plasma con effetto” affollamento”
---2—soluzione
elettrolitica
---3—microonde prodotte dalle oscillazioni di corrente dei
condensatori
---4---ioni
H+ attorno al catodo
il
campo elettrico e magnetico dentro la zona del condensatore è abbastanza forte
da riuscire a influenzare lo spin degli
elettroni e a incollarli magneticamente
sui protoni di idrogeno che
riescono a entrare tra l’armatura degli
ioni potassio e il catodo e a produrre
nei mini vortici casuali che si creano
l’energia per portare un singolo
elettrone su un protone a formare un
neutrone
dobbiamo pensare che l’affollamento dei
vortici aumenta , stimolati dalle
microonde
prodotte
dalle scariche del condensatore con la soluzione, e le oscillazioni inevitabili
del circuito virtuale con i condensatori,
e gli elettroni si dispongono in coppie a
4/3 di carica negativa, e riescono in microvortici ad entrare nel protone
,con uno scalino di energia di circa
0.2Mev invece dei 0.7 Mev del primo
caso,quindi più facilmente
dobbiamo
per il numero di reazioni considerare
anche il caso di formazione di catene
di tre elettroni,a carica 5/3-
fortemente attratti dai
protoni positivi di H+
e
senza bisogno di nessun scalino energetico da superare,
perché
la reazione rende 0.3Mev di
aumento di massa del neutrone, abbiamo formazione di energia positiva
che tende a scaricarsi per decadimento
rapidamente
non
abbiamo neanche bisogno di contrazioni di microbolle, ma di fluttuazioni
semplici di plasma,per trovare l’energia di incollaggio,bastano le fluttazioni
dentro i canali di scarico dei condensatori virtuali e quindi sono in numero molto alto ,superiore a tutte le altre trasformazioni
i
neutroni prodotti a carica negativa –2/3 sono
lentissimi, enormemente
pronti a combinarsi con altri
protoni,
ma
hanno tempi di decadimento brevissimi,e decadono liberando tre elettroni ,tre anti neutrini,un protone ed
energia in fotoni ultravioletti e
gamma,che riscaldano fortemente il plasma
possono combinarsi, se riescono a trovarlo in
raggio di 10-5cm,con un protone di H+ e
formare un nucleo di deuterio
il
nucleo è molto instabile e nel giro di 10-3sec decade in due protoni e
fotoni
ultravioletti
fig8.formazione
di neutroni negativi e deuterio negativo
instabile nei canali di ionizzazione per
formazione di tripletti di elettroni con microwave
-1-accumulo
ioni potassio K+ attorno al catodo per
poter ricevere gli elettroni
-2-microwave di cottura degli elettroni nei canali di ionizzazione
-3-mollecole
H2 idrogeno prodotte per idrolisi
-4-canali
ionizzati di scorrimento elettroni per scariche condensatore
-5-neutroni
–2/3 lenti prodotti da tripletti di elettroni e protoni H+,dimezzamento in
10-9sec
-6-tripletti
elettroni –5/3
-7-deuterio
instabile negativo formato da neutrone negativi-protone H+ ,dimezzamento in
10-3sec
-8-ioni
idrogeno H+ a rapida reazione sul catodo
-9-formazione isotopi W per cattura di neutroni negativi
-10-nuclei
di tungsteno W sul catodo
possono combinarsi con nuclei
del tungsteno, e formare rapidissimamente isotopi instabili,molto instabili,e
nel giro di 1 sec decadere in elementi
stabili,emettendo gli elettroni in surplus,e fotoni gamma
possiamo
effettuare interessanti comparazioni
con gli effetti riscontrati nel palladio,dove
il condensatore elettrolitico
non si forma per effetto di
armature di ioni sul catodo, ma
potrebbe formarsi un’induttanza per
effetto dell’enorme carica di idrogeno, e quando si supera il rapporto 1:1, si
formano microonde di cottura che fanno partire le reazioni deuterio +
deuterio = elio4 +energia con il decadimento delle orbite di elettroni che
abbassano fortemente i livelli di
energia delle barriere elettriche
misure effetto condensatore in cella elettrolitica in laboratorio
fig8a. effetto
condensatore(per concessione remond)
a-anodo
k-catodo
le altre lettere
riguardano i vari punti dove sono state prese le misure di tensione nella cella elettrolitica,
abbiamo differenze di
potenziale elevate fino a brevissima distanza dagli elettrodi,tra gli elettodi
e i punti normali nella soluzione
abbiamo differenze piccole di voltaggio tra i punti
misurati nella soluzione, grandi differenze tra il catodo e punti della
soluzione fino a distanze molto piccole
dal catodo
fig8b.misure di
voltaggio (per concessione cirillo-iorio –dattilo—scopritori dell’effetto)
d-catodo
sv- voltmetro
sa-anodo
misuriamo le
differenze di potenziale e troviamo che attorno all’anodo e poi al catodo
all’elevarsi del voltaggio, si formano ,per effetto degli ioni in affollamento,
che non riescono ad interagire con gli elettrodi,e a scambiare elettroni, un
effetto condensatore con forti sbalzi
di tensione, fino a pochissima distanza dagli elettrodi
il numero di reazioni molto alto
,ci porta a considerare che il
fenomeno effetto condensatore porta a
formare, con il maggior numero di eventi ,
catene di tre elettroni,a carica -5/3 -- fortemente attratti dai
protoni positivi di H+
e
senza bisogno di nessun scalino energetico da superare,
perché
la reazione rende 0.3Mev di energia positiva esotermica,
e
la casualità dei micro-vortici prodotti
diventa marginale,perché bastano
avvicinamenti meccanici dei protoni per
agitazione termica per avere fusione di
neutrone con protone,
e
se non abbiamo la fusione, abbiamo
decadimento beta in tempi inferiori a 10-9sec
del
neutrone con rilascio dei tre elettroni ,tre antineutrini ed energia per il
sostentamento del plasma
in
fotoni e tre antineutrini(necessari per
il bilanciamento del numero leptonico)
fig9.neutrone
lentissimo a carica –2/3 negativa con cyclotunnel su tre elettroni
i neutroni prodotti a carica
negativa –2/3 sono lentissimi,
enormemente pronti a combinarsi con altri protoni,
ma
hanno tempi di decadimento brevissimi,e decadono liberando tre elettroni ,un protone ed energia in fotoni ultravioletti e gamma,che
riscaldano fortemente il plasma
possono combinarsi, se riescono a
trovare in raggio di 10-4cm,un protone
di H+ e formare un nucleo di deuterio
il
nucleo è molto instabile e nel giro di 10-3sec decade in due protoni e
fotoni
ultravioletti e libera i tre elettroni
e anche tre antineutrini
fig10.decadimento
beta di neutrone lento con emissione
di tre elettroni beta e tre fotoni
gamma e tre antineutrini
i neutroni instabili
possono
combinarsi con nuclei del tungsteno,con protoni del tungsteno e formare rapidissimamente isotopi instabili,molto
instabili,e nel giro di 1 sec decadere
in elementi stabili,emettendo gli elettroni in surplus,e fotoni gamma
possiamo
effettuare interessanti comparazioni
con gli effetti riscontrati nel palladio,dove
il condensatore elettrolitico
non si forma per effetto di
armature di ioni sul catodo, ma
potrebbe formarsi un’induttanza per
effetto dell’enorme carica di idrogeno, e quando si supera il rapporto 1:1, si
formano microonde di cottura che fanno partire le reazioni deuterio +
deuterio = elio4 +energia con il decadimento delle orbite di elettroni che
abbassano fortemente i livelli di
energia delle barriere elettriche
fig11.tripletto
di elettroni a carica –5/3
gli elettroni emessi dal
tungsteno per normale radiazione termoionica hanno la giusta sezione d’urto per
incollarsi tra loro e nei protoni di H e trasformarli in neutroni
i
protoni di H diventano neutroni
termici lenti,che colpiscono con cattura i nuclei del tungsteno del
catodo e producono isotopi instabili, che decadono in altri elementi con trasmutazioni con i tempi e le modalità
delle normali tabelle di decadimento,
oppure
con decadimenti accelerati nel caso di
coppie
di elettroni con emissione di radiazioni gamma che contribuiscono al sostentamento del plasma nella cella
possono
essere catturati anche neutroni negativi
a carica –2/3 instabili, che possono cambiare le tabelle di dimezzamento
del tungsteno, e decadere rapidissimamente
se soli con emissione di
elettroni e radiazione gamma e
neutrini
le reazioni nucleari di
formazione di neutroni, con accoppiamenti instabili a formare deuterio,oppure per rapido decadimento degli stessi,
oppure per cattura dei neutroni dai
nuclei del catodo,con decadimento dei nuclei,
producono
fotoni gamma energetici che accendono il plasma,
che produce una guaina isolante attorno alla
zona di reazione del catodo,
aumenta
la resistenza, tende a diminuire la
corrente e la formazione di
idrogeno al catodo,
fig12.tripletto
in cyclotunnel con quark up-
1-tripletto
di elettroni carica –5/3
2-quark up carica +2/3
3-interno
protone
4-strato
di energia repulsiva con produzione di
coppie di W° e antiW°
5-
cambiamento di spin e angolo di Cabibbo di quark up
6-bosone
Z° di collegamento ponte
assistiamo a fenomeni di fusione e
fissione nucleare particolari, a una chimica nucleare
magneto-elettrica
che si esplica
a livelli energetici molto più
bassi di quelli presi normalmente in considerazione con gli acceleratori di particelle
i fenomeni in gioco ci permettono di inferire che sia a livelli di temperature di semplice ionizzazione elettrolitica(tremila gradi), sia a bassissime temperature abbiamo fenomeni simili di collegamenti nucleari con tunnel “facilitati”superficiali
tipo rosen-josephson
fig13.cyclotunnel elettrone –quark up
rosen-josephson
consideriamo
principalmente gli elettroni singoli in tunnel
,non accoppiati in
particelle a carica frazionaria ,per semplificare l’esposizione
i
protoni del deuterio,
legati ai neutroni, quando sono alternativamente protoni e ionizzati, sono
molto sensibili e ricettivi ,pronti ad
accoppiarsi con effetto tunnel superficiale ad elettroni liberi,prodotti per
effetto termoionico dal tungsteno
tendono
a catturare con molta facilità elettroni vaganti liberi, perché il quark down sulla superficie non interessato
direttamente da cyclotunnel si modifica
magneticamente e tende ad uncinare altri elettroni, anche se ha la possibilità
di legarsi a quark up di altri protoni
-
i
protoni che formano i nuclei di
deuterio “normale”sono legati tra loro
da
un elettrone,
incollato
sulla superficie alternativamente dei due protoni ,
che li
trasforma in neutrone, alternativamente e tiene incollati
i
due protoni tra loro,legame debole, non tra quark,che sono relativamente più
stabili
-
i protoni dei nuclei di deuterio ionizzati
sono particolarmente portati a
catturare elettroni vaganti in soprannumero
-
gli
elettroni catturati in soprannumero,per effetti di repulsione coulombiana e per il tentativo di azzerare
lo spin del nucleo di deuterio,che deve essere ½-,
-
e
per l’instabilità intrinseche delle particelle Z° di incollaggio e
trasformazione di quark up che decadono in 10-9 sec
-
rompono immediatamente il nucleo di deuterio
con la formazione di due neutroni ed energia
con fotoni che contribuisce a sostenere
il plasma
-
prodotto
nelle celle
fig14.sezione
di neutrone normale formato dall’unione
con elettrone a massa relativistica
aumentata con decadimento normale a 900
sec
i
due neutroni liberati ,
nelle
particolari condizioni attorno all’elettrodo ,
si
ricombinano con protoni di H,formano altre particelle di deuterio ,
che catturano a loro volta elettroni
liberi e continuano la reazione a catena
la
reazione non è esplosiva perché viene
controllata dalla difficoltà e dai
tempi intrinseci nelle fusioni dei neutroni con i protoni in nuclei di deuterio,
dalla
difficoltà delle particelle ad
entrare nella zona del plasma dove il
campo elettrico ha l’intensità giusta per
sostenere il processo
dai
tempi intrinseci della cattura di elettroni
inoltre gli elettrodi di tungsteno catturano neutroni e servono da moderatori
del processo,anche se la cattura di neutroni
provoca trasmutazioni e decadimenti nel tungsteno
i
neutroni negativi interagiscono soprattutto con i protoni diH+,che sono
numericamente in quantità molto superiori agli altri, sono i più vicini e catturano i negativi a formare nuclei di
deuterio instabile ,che decade rapidamente, nell’ordine di 10-3sec,
riformando due protoni H,tre
elettroni,tre antineutrini, espandendo il plasma dentro la soluzione
l’elettrone
decadendo dall’orbita base,sotto forte
campo magnetico,
non
cede energia con fotoni ultravioletti verso l’esterno,
ma l’energia in surplus viene
ceduta con ponte superficiale all’interno del protone,
e
cambia lo stato del quark a cui si lega, da up a down e aumenta la massa del
protone
trasformandolo
in neutrone termico lento naturale, con proprietà magnetiche che lo rendono facilmente incollabile ad altri protoni
fig15.doppietto
di elettroni tipo cooper in ponte cyclotunnel
rosen-josephson con valenza a carica
frazionaria 4/3
la
tipologia geometrica del neutrone lento
con elettrone catturato è diversa dalla
tipologia del neutrone veloce,che
trasportando energie meccaniche
eccedenti superiori, è conformato in
maniera da non presentare ponti
pronunciati di magnetizzazione,
e
non riesce a collegarsi con normali protoni
solo se subisce diversi urti con molecole di acqua, o carbonio,
riesce
a cedere energia ,
ricambia
lo tipologia geometrica,
lo
stato di eccitazione della pelle interna ed esterna e diventa lento,
quindi
magnetizzato e riesce a fondersi con i protoni,
a
creare il ponte superficiale o tunnel di scambio con un quark up,
e a
trasformarlo con una fase alternativamente in down,
con
cambio continuo di spin isotopico
neutrone/protone
fig16.tipologie
di neutroni in sezione alla scala di 10-18 cm
in
questa fase un neutrino viene scambiato
,
diventa
antineutrino,
serve
da particella collante dentro il
cyclotunnel, perché è deformato dalle cariche di forza elettro-debole repulsiva dello strato
intermedio tra quark,,viene trasformato da un bosone W+,
che
lega e trasforma l’elettrone e il quark
up,
quindi il neutrino non è “”liscio “ come al
solito,
con pochissima interazione con le particelle,
ma
presenta uno spin magnetico
nei
nuclei di deuterio ionizzati, che si
scambiano alternativamente l’elettrone
diventando
neutroni e protoni con un ciclo o fase
i protoni legati ai neutroni sono
particolarmente sensibili all’azione di
elettroni liberi, i quark down liberi sono molto protesi a catturare elettroni,
(molto
di più che nei normali protoni H ionizzati attratti dal catodo)
per effetto delle oscillazioni di
scambio dell’elettrone comune
gli
elettroni liberi entrano con effetto
tunnel superficiale facilitato dalle forze magnetiche attrattive
nei
poli del quark libero
nelle
figure seguenti semplifichiamo enormemente e forse anche troppo i fenomeni di
cattura e giunzione magnetica tra down,up e elettroni,
che
esplichiamo nella sezione teorica cyclotunnel
fig17.configurazine
instabile di neutrone negativo con rapide trasformazioni dei quark up in down, del quark down in up,
e se non riesce a legarsi con altri protoni pronto a decadere in
tempi inferiori a quelli del muone
fig.18.rapido decadimento beta del neutrone con emissione di
due elettroni a frequenza fino ai
10-13cm ,con emissione di fotoni per urti degli elettroni
la cattura di una coppia di elettroni
porta al formarsi di nucleo instabile
di deuterio
si
formano particelle con spin maggioritario
dei protoni
che
si contrastano e tendono ad annullarsi
spin
zero non è ammesso per particelle fermioniche
inoltre
anche le forze coulombiane repulsive tra elettroni tendono a rompere il
legame
inoltre
non è vietato,anzi
è “la condizione necessaria” per la cattura,
che ambedue i protoni possano catturare
contemporaneamente elettroni, troppi
danno il risultato di rottura immediata per effetto delle forze repulsive di Coulomb
le particelle quando hanno molti elettroni catturati in accoppiamento frazionario
superficiale, subiscono uno shock per forze repulsive coulombiane e per il
contrasto di spin tra loro,
con
tentativo di violazione di isospin,
che si ha rottura della particella ed emissione di elettroni ad alta energia,
con emissione di fotoni energetici,che
accendono il plasma,
con
formazione di 2 neutroni a rapido decadimento
i
due neutroni si fondono con
protoni ionizzati di H ,
formando
altri nuclei di deuterio,
che catturano a loro volta elettroni,con
emissione di fotoni energetici ,
e
iniziano la reazione a catena che
produce il plasma,,
alcuni
neutroni prodotti vanno a fondersi nei
nuclei di tungsteno del catodo
per la trasmutazione degli stessi
con
altra energia rilasciata per l’ambiente
da
notare come il numero di nuclei di
deuterio ,
potrebbe
aumentare
moltissimo
durante l’esperimento,
nella
zona interposta tra i protoni ionizzati di potassio e
l’elettrodo,
ma alla chiusura della
reazione ritornare
a quello iniziale molto basso,
essendo
i nuclei di deuterio divisi in neutroni dalla reazione,
e i
neutroni decadere in tempi rapidissimi,
la
pressione potrebbe influire sulla
quantità di protoni H che possono
entrare
nella zona di reazione maggiore, tra i
protoni di potassio e il catodo
fig19. sezione decadimento del neutrone libero in
protone con liberazione di neutrino
anche il numero di neutroni “lenti” prodotti può diventare enorme, ma
essendo assorbiti in vari modi,
dai protoni liberi di H , dai nuclei degli elettrodi,e
hanno un tempo di decadimento rapidissimo,
ne potrebbero esserne rilevati relativamente
pochi liberi,
e non produrremo molti neutroni veloci.
inoltre anche i neutroni veloci dopo 900 secondi
circa , se non sono stati assorbiti o legati
in vari modi,decadono spontaneamente, liberano l’elettrone
catturato con trasformazione del bosone
Z° e liberazione della B° in
antineutrino ,con emissione di fotoni energetici
che cedono energia per il sostentamento del
plasma
i
neutroni lenti a carica negativa
decadono in tempi inferiori al milionesimo di sec
producendo
due elettroni e fotoni gamma energetici che accendono il plasma
i
neutroni prodotti sono assorbiti dal tungsteno del catodo,e aumentano il numero
atomico dei nuclei colpiti, fino a renderli instabili,li trasmutano in altri
elementi,
e a
farli decadere in isotopi di
metalli prossimi nella scala degli
elementi, tipo renio,
con
produzione di raggi beta che
contribuiscono a riscaldare il plasma.
questo
effetto è da considerarsi secondario ,
ma dato che avviene è una prova certa
della formazione di neutroni lenti
la formazione di coppie di elettroni,non solo
nella cattura da parte di quark dei
protoni,
possono comunque influire in percentuali
variabili nei fenomeni considerati, e
sono molto sensibili a condizioni variabili presenti nelle celle,nella terza
parte affronteremo questo aspetto
Microvortici in soluzione elettrolitica
abbiamo ipotizzato come la creazione di minivortici o
turbolenze nel plasma innescato dalle
reazioni di produzione di neutroni
negativi, e in modo particolare nei canali termoionici che si formano tra il catodo e gli ioni pesanti
della soluzione che innescano il plasma, e che questi minivortici possano produrre neutroni normali con solo un elettrone, a carica zero
i
microvortici sono prodotti dalle fluttuazioni del plasma, hanno dimensioni
molto piccole,dell’ordine dei micron, sotto l’effetto delle microonde e di irraggiamento di neutroni , aumentano le
dimensioni fino all’ordine del millimetro, e poi implodono con produzione di
elementi di trizio e d altri prodotti
derivati da fusione
nell'interno
del liquido e nell’interno dei canali
termoionici di scarica del condensatore
si creano delle minuscole bolle,
non più grandi del punto che si trova alla fine di questa frase. Subito dopo,
utilizzando un fascio di ultrasuoni, le bollicine sono rapidamente ingrandite fino a raggiungere un
diametro di circa un millimetro, e poi fatte implodere.
Il
fenomeno è noto come sonoluminescenza, poiché si conclude con l'emissione di un
flash luminoso
nel nostro caso abbiamo la creazione
di neutroni negativi a rapido
decadimento beta che bombardando la
soluzione aumentano l’effetto
microbolle e si accende il plasma sommerso
La sonoluminescenza è ancora parzialmente misteriosa ma si pensa che
all'interno delle bolle si raggiungano pressioni e temperature molto elevate,
paragonabili a quelle capaci di innescare la fusione nucleare con la formazione
di trizio, un'altra variante pesante dell'idrogeno, e l'emissione di una
pioggia neutroni ad alta energia. In altre parole, il marchio dell'avvenuta
fusione dei nuclei di deuterio.
possiamo
inferire che un meccanismo simile di
produzione di microvortici nei canali termoionici prodotti dall’effetto
condensatore,possa produrre neutroni lenti particolari, che innescano il
meccanismo del plasma beta
ricostruzione geometrica euristica delle condizioni di un plasma elettrolitico sommerso
progetto pila
con acqua pesante e palladio
fig20.
cella a neutroni lenti con acqua
pesante
-2-elettrodo
di palladio
-5--coperchio
per pressione
-6-contenitore
-8-soluzione in acqua pesante
-9-elettrodo
in palladio
-10—sensori
nel
caso di una cella ad acqua pesante, con
elettrodi in palladio, le reazioni
nucleari a bassa intensità che abbiamo
trattato
precedentemente, sono diverse
le
reazioni di tunnel avvengono nel catodo, per l’enorme densità del deuterio
catturato nel palladio, l’effetto tunnel superficiale avviene per la vicinanza e l’affollamento dei deutoni, con la formazione di micro
condensatori virtuali, per la difficoltà geometrica di una parte di nuclei di
deuterio di catturare gli elettroni emessi
dal palladio,
in
microfratture del palladio casuali, con le giuste dimensioni geometriche
vengono innescate le sequenze dei tripletti
di elettroni quando si formano microscariche dei condensatori con canali di
ionizzazione tra il palladio e le zone di deutoni+ in sospensione
i
tripletti sono innescati quando le
cariche scariche del condensatore di
alimentazione del variac producono assieme ad effetti di conduttanza del
catodo e i micro condensatori
,microonde che accoppiano gli elettroni e innescano le reazioni tra nuclei di deuterio per cattura su di essi dei tripletti e formazione di neutroni negativi che fondono i nuclei di deuterio e formano
elio4 con emissione di energia
fig21.caricamento
di nuclei di deuterio nel reticolo cristallino del palladio
il
caricamento del palladio produce in microfratture l’effetto condensatore visto
nelle celle ad acqua leggera
abbiamo un enorme aumento di reazioni di fusioni di deuterio del deuterio rispetto
alla cella in acqua leggera con fusione diretta dei nuclei e cattura di
tripletti di elettroni direttamente dai nuclei con destabilizzazione degli
stessi e decadimenti rapidissimi e fusioni dirette di nuclei di deuterio
fig22.fusione
di due nuclei di deuterio con
formazione di 4helium e sezione realistica dei piatti ruotanti che
rappresentano i protoni e neutroni
---
due nuclei di deuterio possono fondersi,
con
scambio di elettrone in effetto tunnel superficiale,con produzione di elio4 ed
energia ,
e
con altre fusioni permesse dalla
meccanica di accoppiamento con tunnel
superficiale facilitato
--
un neutrone con un nucleo di deuterio può fondersi con
la
formazione di trizio
il
trizio comunque decade con produzione
di energia,ma alcuni nuclei possono
fondersi con altri e dare luogo ad elio4 e produzione di energia
con
emissione di due neutroni per fusione
con
formazione di un nucleo di 4He e i due neutroni continuano la reazione
da
notare che i neutroni prodotti, anche
nel caso di trizio ,per effetto del tunnel superficiale a bassa intensità di
energia ,
sono
“lenti” termici e non “veloci”
se
riuscissimo ad aumentare e catalizzare le fusioni di trizio,con opportuni
interventi
sulla
pila, potremmo ottenere un interessante processo di reazione a catena ed una grande produzione di neutroni ed energia
l’aumento
di numero di queste reazioni rispetto
al caso in acqua leggera,
dove
possiamo definirle minori rispetto
al numero complessivo di reazioni,
è
dovuto alla concentrazione enorme di
deuterio nell’elettrodo di palladio,
e
alla concentrazione maggiore data anche dalla soluzione
in
acqua pesante e sali di litio disciolti
fig23. protone di idrogeno, con cattura di tre elettroni,
trasformato in neutrone negativo, ad
occupare un volume inferiore all’orbita
base in attesa di cattura in tunnel
la possibilità degli elettroni di formare
coppie
e soprattutto tripletti, sono
dovute alle configurazioni cristalline , a micro-fratture casuali
dell’elettrododi palladio, alle particolari condizioni di accumulo di ioni di deuterio, che formano condensatori virtuali dentro il palladio, con gli effetti di formazione
di microonde, di vortici minimi nel plasma e di microonde per scariche
continue, e i tripletti fondono i nuclei di deuterio con formazione di neutroni
negativi e aumento della velocità di
decadimento della reazioni, e aumento dell’emissione di fotoni
ultravioletti,dovuti alle fusioni e decadimenti rapidi dei nuclei prodotti
la cella ad acqua
pesante inizia il processo di fusione quando il deuterio
catturato nel palladio raggiunge la giusta densità
abbiamo fusioni di deuterio
e anche produzione marginale di
neutroni con cattura di elettroni
vaganti sempre per effetto tunnel di giunzione magnetica,
con gli stessi effetti studiati nella cella ad acqua
leggera,con i numeri di fusione di
deuterio e trizio aumentati
l’affollarsi di nuclei di
deuterio produce in microzone , in microfratture e fessurazioni del catodo di
palladio minuscoli effetti
condensatore, dovuti alla difficoltà d
una parte di ioni di deuterio a prendersi elettroni del catodo, difficoltà derivate
dal concentrarsi di parte di essi in
zone dove non riescono a scambiare elettroni con il catodo di palladio
attraverso il muro denso di altri
ioni deuterio
questi mini condensatori elettrolitici ,quando
iniziano a scaricarsi ,producono gli stessi effetti di campi magnetici e di effetti di microonde studiate nella prima parte, con produzione
di tripletti di elettroni e cattura in
nuclei di deuterio, con formazione di fusioni facili ad alta instabilità dei
nuclei
pila con forno a microonde per sostenere il plasma con aumento di produzione di neutroni in acqua leggera
in
questo modello il campo d’energia a microonde serve ad aumentare il numero di coppie di elettroni legati assieme
in coppie a carica frazionaria,di 4/3,ma soprattutto in tripletti a carica 5/3
l'elettrone
si combina con un altro elettrone
,e un altro ancora a chiudere la
catena,
decade in cyclotunnel sul protone, si
lega con un quark up,
decade
in singoli elettroni,
si
legano ai due up, trasformandoli in down, il down si trasforma in up,il
neutrone assume carica negativa –1,
se
non intervengono legami esterni con
altri protoni, il neutrone decade in tempi ultraveloci , inferiori ai 10-12
sec,
si rompe il cyclotunnel e i due elettroni sono emessi con tipiche frequenze gamma. e con rapida emissione ,per resistenza alla radiazione ,
di
fotoni ultravioletti con frequenze comprese
attorno ai 10-13 cm,sono queste le famose frequenze di luce nera,
non
il decadimento in orbite frazionarie, ma
il decadimento ultraveloce del neutrone negativo,
con emissione di due/tre elettroni senza antineutrino nel decadimento beta .
fig24.cella con forno a
microonde per la produzione di
microonde potenziate per aumentare gli
effetti di produzione di tripletti e neutroni negativi
1-forno benakker
2-alimentazione forno e fibbre ottiche
3-fornace in quarzo
4-tubo con pareti al quarzo
5-oblò entrata microwave
6-pareti celle con scambiatori calore
7-tubo emissione
8-tubo immissione
la cella opportunamente sagomata potrebbe servire a produrre luce ultravioletta, da usare per
pannelli fotosensibili per la produzione di idrogeno
conclusioni
possiamo avere fusioni, trasmutazioni e formazione di neutroni lenti in plasma elettrolitico
in semplici pile
possiamo avere produzione di energia termica ,ma soprattutto possiamo servirci di plasmi
sommersi autosostenuti per la produzione di idrogeno ed ossigeno a costi sostenibili per idrolisi senza formazione di CO2
possiamo aprire l’era
dell’idrogeno
la
produzione per idrolisi di idrogeno
è l’unica ecologicamente compatibile,
con
l’uso di pile al plasma diventa economicamente
interessante e migliore di altri sistemi con reforming da combustibili
fossili e possiamo produrre energia elettrica a basso costo e immagazzinare
idrogeno a basso costo