Sezione di Este (PD)

Martedì 16 ottobre 2001
Treviso
Visita guidata al centro storico e alla mostra "Claude Monet".

Mattino. Centro storico: Ponte Dante, tra Cagnàn e Sile (forse in questo punto di confluenza sorgeva il nucleo primitivo della Treviso paleoveneta), via Tolpada (da i "tolpi", i pali di pioppo che potevano chiudere l’accesso della città lungo il corso canalizzato del Sile).

S.Maria Maggiore, sorge sul luogo dove si venerava già nell’VIII sec. una miracolosa Madonna, rifatta nel 1473 ha facciata curvilinea sormontata da edicolette tardo-gotiche. All’interno l’abside è lombardesca come pure il "tempietto della Madonna" (1492).

Chiesa di S.Caterina dei Servi di Maria (se verrà aperta): complesso conventuale fondato nel 1346, chiuso dalla Serenissima nel 1772, danneggiato dai bombardamenti, è stato oggetto di restauro per molti anni anche con la collaborazione di Carlo Scarpa. All’interno conserva il ciclo di affreschi di Tomaso da Modena (Storie di S.Orsola) staccato nel 1882 dalla Chiesa di S.Margherita; alle pareti si trovano altri affreschi attribuiti alla scuola di Tomaso da Modena, Pisanello e Gentile da Fabriano.

Porta San Tomaso, Ponte Fra’ Giocondo, Chiesa di San Francesco: romanico-gotica, in seguito alla soppressione napoleonica delle congregazioni religiose fu ridotta a magazzino e ospedale militare, si dispersero così le pregevoli opere di pittura e di scultura che adornavano le pareti. Vi riposano membri della famiglia da Camino, Francesca Petrarca (m.1384), figlia di Francesco; Pietro Alighieri (m.1364), figlio di Dante.

Pomeriggio. Ore 15.00 (massimo 25 persone), Casa dei Carraresi: visita guidata alla mostra "Claude Monet". Si percorrerà attraverso circa 100 dipinti il lungo itinerario pittorico di Monet, visto soprattutto con lo sguardo rivolto ai luoghi in cui, nel coso della sua vita, si è trovato a dipingere: le nebbie di Londra, il rosso delle case veneziane, gli sfavillanti tulipani d’Olanda, la neve della Norvegia, il mezzogiorno estivo del Mediterraneo, il fluire silenzioso della Senna, le fioriture del giardino di Giverny. Con il passare da un luogo all’altro entra in gioco l’idea del viaggio, dello spostamento non solo geografico, ma, soprattutto, spazio vero dell’intimità.

 

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