JANIS JOPLIN


BIOGRAFIA




Quel blues cominciò a Port Arthur, Texas, il 19 gennaio 1943.

Un paesino pieno di pregiudizi, ma carico di tutte le suggestioni musicali che solo il Sud degli Stati Uniti mantiene integrate alla sua terra. A Port Arthur cominciò uno dei tormenti esistenziali più estenuanti che la storia del rock abbia mai raccontato. Ma anche il grido più profondo e il blues più torrido che una donna bianca abbia mai espresso.

La vita di Janis Joplin è densa di blues. Non solo delle dodici battute che lei, fin da adolescente, ascoltava da Bestie Smith e da Leadbelly, ma soprattutto della tortura umana che è alla base del triste coinvolgimento dei Blues.

Così lei, figura ribelle e diversa già prima delle scuole superiori, s'identificò con quelle immagini di donne nere che in passato avevano raccontato con fierezza la riscossa del loro popolo, insieme alle tenerezze, ai tormenti e agli amori delle loro vite.

Janis non amò mai Port Arthur come qualcuno ama il posto in cui è nato ; nè mai sentì il Texas come la sua patria.

Ma quella terra aveva lasciato un solco profondo dentro di lei, iniziandola a una precoce cognizione del dolore. La sua vita ne uscì spaccata, lacerata, incoerente… ma piena di una forza devastante che lei riusciva a coordinare e trasmettere solo quando cantava. Dovunque, non necessariamente davanti a un pubblico. Le sue incisioni in studio vivono della stessa identica forza di quelle effettuate davanti a una platea: stessa spinta all'improvvisazione, stessa ruvida voce che stravolge le parole, ma le carica di significati.

Quando si unì al suo primo gruppo, The Big Brother & The Holding Co., Janis aveva già saggiato le scene, esibendosi nei circuiti folk texani, specialmente nei clubs di Austin.

A quell'epoca, nei primi anni Sessanta, le fu proposto di diventare cantante di una band texana, poi diventa mitica, ma sempre nel limbo dell'undergruond: The 13th Floor Elevator. Ma la sua patria era San Francisco; lì Janis avrebbe afferrato in pieno se stessa e sarebbe diventata una delle più atipiche rock'n'roll star che sia dato ricordare.

Il contratto con la Columbia, sotto il management di Albert Grossman, fu solo un momento successivo dell'incontro di Janis con The Big Brother & The Holding Co. Precedentemente avevano inciso insieme un album per la Maisteam (poi ristampato Columbia), che conteneva una serie di canzoncine sospese tra il rock e il blues e vagamente macchiate dal soffio psichedelico che già spirava in San Francisco.

Al festival di Monterey, nel 1967, Janis lasciò sbalorditi offrendo una versione straziante e intensissima di "Ball & Chain" - canzone di una "blues singer", Big Mama Thornton, che negli anni Cinquanta aveva avuto un certo successo incidendo, prima di Elvis, la Huond Dog di Leiber & Stoller. A quell'epoca Big Mama lavorava con alcuni "bluesmen" elettrici di Chicago, e non avrebbe mai immaginato che una ragazza bianca trasformasse la sua canzone in un indimenticabile delirio di blues e di rock.

Quando Cheap Thrills, il primo album di Janis e Big Brother per la Columbia, fu pubblicato, la sua voce era già conosciuta nei settori specializzati: ma Janis avrebbe conquistato in un lampo tutta l'America e l'Europa. I pezzi forti dell'album erano: Piece Of My Heart, un brano "suol" che l'anno precedente era stato inciso da Erma Franklin (sorella di Aretha) in una versione indimenticabile; Summertime, la celebre ballata da Porgy and Bess che Janis cantò con rabbiosa tenerezza; la Ball & Chain che aveva fatto tremare il pubblico di "Monterey"; Turtle Blues, un blues sfacciato alla Bestie Smith; e I Need A Man To Love, la sua prima disperata richiesta d'amore gridata al mondo.

Così Jansi, in un periodo in cui San Francisco era immersa in fumi e sconvolta dall'estasi psichedelica, propose la sua forma di rock-blues, forte e caparbia, senza minimamente curarsi dei suoni dilatati che si sentivano in giro. Non solo, in mezzo a una gioventù che viveva esperienze nuove in fatto di droghe, lei si consacrava all'alcool come una "blues singer" di trent'anni prima; ma riuscì a imporre il suo atipico "standard livin", perché non c'era alcuno che potesse rimanere indifferente alla sua voce. Era carta vetrata, implorazione disperata, cosmica richiesta di affetti, certezza di delusioni, di difficoltà di vivere. Lei viveva solo quando cantava. Solo allora viveva.

"Quando canto non penso. Chiudo gli occhi e "sento", mi sento bene. Ed è davvero come un impeto, capite cosa voglio dire? E' un momento molto intenso. Quando è passato puoi ricordarlo, ma non se sei di nuovo consapevole fino a quando non accade di nuovo. E allora è tutto li di nuovo, e avanti. E' un grande momento, capisci? Come un orgasmo: non puoi ricordarlo, eppure lo ricordi."

Nella sua breve esistenza, Janis nominò le parole "feeling" migliaia di volte; ovunque, nelle parti improvvisate, nelle interviste, quando parlava movendo nervosamente le mani… in definitiva, quando doveva spiegare qualcosa di sé. Lei, fragile creatura venuta dal Texas, bisognosa che il mondo le confermasse di non essere quel "mostro" che certi abitanti di Port Arthur credevano. In fondo, Janis salì nello "stardom" del rock con una dolce gigantesca insicurezza. Per questo, a volte, le risultò odioso affrontare certi meccanismi che il "music business" impone ai nomi più celebri: interviste, concerti ogni sera e - spesso - anche due volte al giorno, sedute fotografiche…..

Janis, da buona "folk" qual'era, riuscì a malapena a inserirsi nel meccanismo con un po' di grazia. Si inviperì solo quando qualcuno le chiese perché cantasse come Billie Holiday: "Non hai capito niente, babe, se dici questo. Billie Holiday e io non abbiamo niente in comune. Lei cantava le sue canzoni con grazia, trascinava le note in modo sinuoso, come un serpente, quasi. Io invece le afferrò con la grazia di …. Un elefante."

No, se a una "blues singer" Janis poteva essere paragonata, questa non era certo Billie, ma Bestie Smith. Sul palcoscenico Janis si muoveva esattamente come una "mama" nera di 115 kg. Eppure era magra; ma i suoi abiti "patchwork", i suoi braccialetti, le sue piume (adorava entrare in scena con le piume in testa) e le enormi pellicce, la sua figura acquistava regalità maestosa tipica delle "grandi matrone" del blues. E davanti al microfono non aveva la grazia di Billie o di Ethel Waters, ma il "feeling" spezzato di Willie Mae Thornton, o la presenza magnetica di Bessie.

Janis affrontò con entusiasmo il mercato del rock e tutto ciò che esso rappresentava, perché solo quando sarebbe stata una star, forse, avrebbe colmato la sua insicurezza e le sue lacune. Lo si nota in una lettera scritta a Linda Gravenites al tempo delle registrazioni di Cheap Thrills:

"le cose vanno in modo magico qui - le registrazioni vanno spedite e siamo occupati a tempo pieno. Abbiamo già completato due pezzi, Combination Of The Two e Piece Of My Heart. C'è ancora molto da scavare, ma ce la faremo. Comunque le cose per me vanno un po' meglio. La settimana scorsa mi hanno fotografata per la rivista Glamuor e io indossavo il tuo vestito con il pizzo bianco e a tutti è piaciuto molto. Sono stata nominata anche nel nuovovogue e questa settimana Nat Hentoff mi intervisterà per un articolo sul New York Times e domani verranno da me quelli di Life & Look.
Cristo! Credo che dovrei essere felice. Effettivamente lo sono un po'. Ho anche incontrato un ragazzo molto affascinante a Chicago. Mi è piaciuto davvero molto. Ho cercato di convincerlo di venire con me a San Francisco e vivere con me. Potrebbe esibirsi anche lui. Ho anche conosciuto una band di R&R irlandese qui al Chelsea Hotel (N.Y.C.) e ho trovato il loro chitarrista molto affascinante. Davvero vorrei che fosse qui e vivesse con me. Lui proviene da una di quelle gang di studenti di N.Y., è molto quotato socialmente, ma è fatto della mia stessa stoffaccia. Sto veramente circuendolo (anche a letto - sigh) poi ho scoperto che ha solo 19 ani! Wow, mi manchi molto - troppo. Ce ne stiamo andando a New York perché abbiamo un concerto al Hinterland di Los Angeles il 10 Aprile (1968). Va bene ciao. Ci vediamo presto. Con Amore, Janis".



Il "ragazzo di Chicago" era poi una specie di spacciatore, una di quelle persone per le quali Janis provava un'attrazione morbosa, rovinosa quasi. E in tutti quei pochi anni lei ebbe con gli uomini un rapporto disastroso. Cercava ovunque un compagno per la notte, ma mai una persona con la quale potesse stabilire un rapporto "alla pari". Sempre piccoli personaggi più insicuri di lei, ai quali chiedeva ossessivamente conferma di un amore che non esisteva - che non poteva esistere nei termini in cui lei stessa impostava il rapporto. In superficie, Janis mostrava di trattare gli uomini con sufficienza, ma intimamente soffriva atrocemente per i frequenti "abbandoni" cui era soggetta, per di più causati dalla sua mania di chiedere e chiedere e chiedere profferte d'amore e certezza di un futuro senza fine, nella sua casa in California…

In ogni caso, il primo impatto di Janis con la città di New York non fu del tutto rovinoso. Lei si drogava molto raramente e, anzi, aveva decisamente abbandonato la mania di bucarsi che aveva contratto negli ultimi giorni della sua vita texana e nei primi del suo approccio a San Francisco. Non provò l'"acido" che una sola volta: ma non faceva per lei. Amava bere, e molto. La sua voce ne è testimone: filtrata com'era del "Suothern Confort" e dall'incalcolabile numero di sigarette che fumava. Dormiva poco e male. Aveva paura che la voce l'abbandonasse da un momento all'altro e di rimanere priva dell'unica arma con la quale era in grado di affrontare il mondo.

Ma, nonostante tutto, il periodo che Janis trascorse con Big Brother è stato senz'altro uno dei più positivi di tutta la sua vita. L'intesa musicale, anche, era perfetta; tuttavia lei - eterna scontenta - non fu soddisfatta delle prestazioni dei suoi vecchi amici fino in fondo. Alle soglie del 1969 era già convinta che la band non fosse più in grado di essere il "back-up" ideale per la sua voce.

La band che accompagnerà Janis nel suo secondo album si chiama Kozmic Blues Band, e solo Sam Andrei resterà della prima storica formazione. Albert Grossman spedì Nick Gravenites e Mike Bloonfield a San Francisco per reclutare una nuova band.dice Gravenites: "Janis non riuscivaneanche a cogliere la differenza tra un buon batterista e uno fasullo, tra un sassofonista serio e un trombone. Lei aveva fisso in mente che voleva una band di suol. Lei voleva essere allo stesso livello professionale di blues e suol singer come Aretha Franklin e gente che lavorava con il gruppo Atlantic. Probabilmente la ragione per cui lasciò Big Brother furono le recensioni dei giornali. Janis Joplin: straordinaria, oltraggiosa. Big Brother: una merda. E così, dopo aver letto una decina di recensioni sullo stesso tono, cominciò a dare in escandescenza e decise che voleva sciogliere il gruppo, per formare un'altro con dei professionisti, non necessariamente con velleità compositive, solo un gruppo di musicisti altamente professionisti. Ma non andò come lei voleva. C'era molta tensione in tutta quella faccenda: che cosa bisognava fare, come farlo, …. Le attese. E neanche Janis in realtà sapeva cosa stesse succedendo - non aveva esperienza in materia e c'era molta speculazione in questo settore. Ricordo che in quel periodo era sconvolta. Diceva che cinquanta persone più Leon Russell aiutavano Joe Cocker e che per lei non c'era un cane di musicista. Era sconvolta. Fu Tom Donahue che, con molta pazienza, incominciò a proporle un tipo di repertorio che forse avrebbe potuto interessarle. Alla fine tutti volevano aiutarla: chi le consigliava dei pezzi, chi, come Mike Bloonfield, voleva aiutarla negli arrangiamenti. Alla fine mettemmo insieme un gruppo e Janis, da sola, si caricò sulle spalle il peso e la responsabilità di una specie di mega-band con fiati e potente sezione ritmica".

Il gruppo debuttò il 21 dicembre 1968 allo Stax Volt Christmas di Memphis, Tennessee, in un cartellone che comprendeva anche Bar-Kays (il vecchio gruppo di Otis Redding), Albert King, The Mad Lads, Jusy Clay, Carla e Rufus Thomas e Eddie Floyd. Non fu una presentazione eccezionale del suond di Janis: un suono più preciso alle spalle, una voce più precisa, anche se graffiante. E nei concerti lei non poteva frenarsi, tutto le usciva da dentro con una prepotenza e una forza inaudite.

Nello stesso tempo Janis aveva avuto uno scontro con Linda Gravenites, a causa del suo ricorso alle droghe pesanti. Linda, sconvolta, era partita per Londra, dove Janis la raggiunse con una lettera:

"sono a Los Angeles un paio di settimane per ritirare un paio di vestiti che Nudie sta facendo per me. Hai letto di lui su Rolling Stone? Crea degli incredibibili vestiti stile Western - roba davvero sfarzosa. Proprio quello che cerco io! Prenderò un paio di pantaloni e una casacca. Color porpora con dei fiori e delle balze intorno e tempestata di strass. Sono così eccitata - strass colorati ovunque! Spero, diavolo, che tu abbia cambiato idea. Ti ho pensato molto dopo che sei partita e sto cercando una casa. Voglio trovare una bella casa, e un po' di pace! Una casa - dio, cosa potrebbe essere più perfetto? Solo ritrovare Gorge, quello sì. Ma credo che ci riusciremo. Gli voglio troppo bene, tornerà. Credo che qualcuno l'abbia rapito - mentre noi stavamo lavorando in quello studio downtown. Era notte c'era molta gente sola a quell'ora. Credo che qualcuno l'abbia preso. Sono stata al canile, ho messo un annuncio sul giornale pensa, ma niente. Ma lascia che parli della casa. La prenderò sicuramente. Si trova a Larkspur, su Baltimore Avenue - niente. Niente rumori, è stata la prima cosa che ho voluto sapere - c'è quiete incredibile. C'è un'immensa sala da pranzo e tutte le altre stanze sono enormi. C'è anche un caminetto con annesso uno studio con una parete vetrata (mi è venuta l'idea di farci due grossi archi) …. Ci sono due grosse camere da letto con bagno e il garage finisce in una specie di caverna. E' già equipaggiata con uno stereo e una cucina. Il vecchio inquilino mi lascerà alcuni pezzi che gli ho chiesto.. così niente droga, passeggiate nel bosco, yoga e forse anche (non ridere) corse a cavallo, lezioni di pianoforte. Io credo che tutto questo e l'eccitazione di avere una casa e la pace incredibile di quel posto ti fanno sentire magnificamente. Potremmo davvero essere felici lì. Lo so ho davvero bisogno di te. Ti prego torna. Fammi sapere quando torni, così ti mando un po' di soldi così puoi comprare delle belle stoffe. Conosco una sartoria a New York che fa delle cose magnifiche. Ho un sacco di velluti e mi hanno fatto delle lenzuola di raso incredibili. So che ti piaceranno. Sono stata nel Mid-West le due settimane passate, poi sulla East-Coast, ma tu puoi scrivermi c/o Myra, in ufficio. Fammi sapere i tuoi progetti e i tuoi sentimenti. Posso sperare che hai cambiato idea? Con Amore, Janis".

Ma la casa di Larkspur in Baltimore Avenue non riuscì a realizzare la felicità di Janis, neanche quando Linda ornò da Londra

Il grosso appartamento si trasformò in una specie di ostello di persone, più o meno interessante, che frequentavano la casa di Janis, spesso coinvolgendola in sbornie colossali. In effetti ni lunghi periodi in cui Janis rinunciava alla tortura dell'ago bevevo moltissimo: "Suothern Confort", "Orange Vodka" .. a un certo punto pretese che la casa produttrice della "Suothern Confort" le mandasse gratis delle bottiglie: lei era un ottimo "sponsor" per la società. Tutto quello che riuscì ad avere, in realtà. Fu una pelliccia di lince in omaggio.

Anche nei periodi newyorkesi, quando viveva al Chelsea Hotel o nel residence N° 1 della Fifth Avenue, Janis era assidua frequentatrice di questo o di quel bar del Village, dove era capace di restare a bere e in cerca di uomo fino all'alba. Spesso rientrava in albergo sola e disperata. Altre volte si trascinava dietro qualche ragazzo che, all'alba, non aveva fatto ancora l'amore con lei e se ne stava nella stanza a osservare il vuot (come racconta Myra Friedma nella sua esaustiva biografia Buried Alive).

Neppure con la Kozmic Blues Band le cose andarono troppo bene. L'unica soddisfazione fu la tuornèe europea con lo splendido concerto di Francoforte, del quale alcune registrazioni compaiono nel doppio album del 1975 Janis - Original Suondtrack (come la stupefacente versione di Summertime, o la sintetica presentazione di Ball & Chain).
Il 15 aprile 1970 Janis riunì, per un concerto a Fillmore West, The Big Brother & The Holding Company, con Nick Gravenites nell'organico (come in alcune registrazioni contenute nel postumo Joplin In Concert).

Ma la band non era più soddisfatta, a sua volta, di suonare con Janis. "il pubblico in realtà era interessato a lei" ricorda Nick Gravenites "e noi eravamo solo un contorno. E Janis raramente partecipava a creare un gruppo "on stage". Lei era la leader e noi gli accompagnatori che fornivano un "back-gruond".

Alla metà di magio, Janis riunì l'ultimo gruppo accompagnatore, The Full Tilt Bolgie Band. Il gruppo esordì a Pepperland, a un patry gigantesco organizzato dagli Hell's Angels, coi partecipavano anche i Big Brother, ormai senza Janis, ma con Gravenites come membro fisso. Quella notte, per molti aspetti, fu memorabile e pazza. E' ancora Nic che racconta:

"era il suo primo show con la nuova band, e i Big Brother erano anch'essi in programma. Era come un faccia a faccia, un confronto. Così tutti erano ubriachi come pazzi. Janis bevevo "Suothern Confort", io ero ubriaco di "Benedictine", brandy,"Tequila" e birra, e gli Hell's Angels stimolavano da pazzi. Quando andai in scena ero ubriaco come un disgraziato e una coppia di ragazzi nudi stavano ballando, ma io ero inattaccabile. Stavo solo cercando di dare il meglio e suonammo facendo cose pazze, in ginocchio, alzando il pugno della mano destra. Alla fine crollai. Fu la mia donna a riaccompagnarmi a casa, tanto ero fuori di me. Quando Janis salì sul palco era ubriaca anche lei. Aveva appena avuto una violenta discussione con un Hell's Angels a proposito della sua sbornia. Un altro Hell's Angels la provocò pesantemente, spingendola. Lei era lì sopra cantava, mettendo tutti fuori combattimento. Ma poi crollò anche lei. Fece due o tre passi sul palco, poi cadde. Fu una di quelle notti in cui ognuno cerca di far fuori gli altri".

Ma Full Tilt Bolgie era una band di professionisti. Nel frattempo Janis aveva smesso l'insana pretesa di fare una musica "precisa" come gli esempi della Stax-Volt e della Atlantic. Aveva rinunciato ai fiati, per affidarsi a un sano gruppo di R&R con buona impostazione R&B. e i concerti diedero i risultati portentosi: una tournèe canadese quasi trionfale, partecipazione alle maggiori trasmissioni televisive (Dick Cavett Show") e l'Harvard Stadium, in agosto (1970), davanti a 40.000 persone. Intanto tutti si erano trasferiti a Los Angeles per le indecisioni di Pearl.

La sua ultima apparizione fu il 15 agosto, in una riunione a Port Arthur, per festeggiare i laureati della sua classe (1960). Janis esce all'Hotel Goodhue e chiese al bar una vodka (nell'ultimo periodo della sua vita aveva sostituito gin&vodka al classico "Suothern Confort"). Le portarono in camera scotch e bourbon. "Cristo", esclamò, "qualcuno esca a comprare una bottiglia di vodka, e' ridicolo!".

A Los Angeles, per le "sessions" relative al nuovo LP, Janis alloggiava al Landmark Hotel. Il portiere di notte fu colui che la vide per l'ultima volta:

"aveva appena finito una lunga "session" agli studi. Fu l'ultima cosa per cui parlammo quella notte. Lei era felice di come procedeva il lavoro. E la cosa buffa - che io non avevo mai visto in una donna prima - è che era assai in disordine. Aveva indosso un vestito di tipo gitano, rosso, che le arrivava fino alle caviglie…".

Alle sei di domenica 4 ottobre, Paul Rothchild aspettò invano Janis agli studi. John Cooke, il "road manager" di Janis, la trovò riversa per terra, nella sua camera, la bocca piena di sangue e il naso rotto nella caduta. Aveva 4 dollari e 50 cents stretti in mano e un pacchetto pieno di sigarette accanto. Nessuna traccia di droga intorno. Solo qualche segno di puntura sulle braccia.

"voi giornalisti mi chiedete sempre se io morirò giovane e in modo tragico come le blues singers delle vecchie generazioni. Credo proprio che sarà così".

Janis senza dire niente neanche agli amici, aveva ripreso a bucarsi, e l'eroina, insieme ad alcune pastiglie, aveva avuto un effetto letale.

Myra Friedman, nella loro ultima conversazione telefonica, l'aveva sentita strana.

"Che c'è Janis?" aveva chiesto. "Niente sono solo innamorata".

Il tempo della sua morte fu calcolato intorno alle 1:30 di quella domenica 4 ottobre. Sunday Morning Coming Down, scriveva per lei Kris Kristofferson: una poetica intuizione della morte di Janis, una volta sua intima amica, quando con Bobby Neuwirth frequentava la casa di Lankspur.

Così Myra Friedman, in Buried Alive, ha ricostruito gli ultimissimi movimenti di Janis:

"L'attacco doveva essere iniziato non appena Janis aveva sentito l'esplosione nelle sue vene, dopo che l'ago si era ritratto. Subito dopo mise l'involucro con l'eroina nella toeletta. Lo nascose dentro una scatola cinese che occultò dietro lo sciacquone. Di solito Janis lo lasciava sul comodino. Questo gesto potrebbe significare che per lei quella era l'ultima volta che si bucava e non voleva ricordarselo il mattino successivo. Questa volta aveva intenzione di smettere. C'è qualcosa nella magia del mattino. Una rinascita con la pallida alba blu. L'eroina nel suo sistema circolatorio avrebbe potuto ucciderla immediatamente. Ma non è stato così. Quando uscì nel corridoio non si rendeva conto che stava morendo. Chiese al portiere di cambiargli un biglietto da 5 dollari per le sigarette, che comprò subito dop. Poi tornò in camera. Dopo aver chiuso la porta, fece appena uno o due passi e cadde, come un fantoccio scagliato per terra".

Le eseguie ebbero luogo al Westwood Village Mortuary, Los Angeles Cuonty, il 7 ottobre 1970.

Come da espresso desiderio, i suoi resti furono cremati e le sue ceneri sparse lungo la costa di Marin Cuonty, California. L'ultima cosa che disse a un reporter, Al Aronwitz, fu che non amava più quel nome, Janis.

"Sono stufa e stanca di questo nome; chiamatemi Pearl".