Chi sei Kaori?

 

Capitolo 4 – Un piano perfetto

 

Erano passati 3 mesi da quel giorno, ma Kaori ricordava tutto come un evento così lontano da lei e dal suo tempo…

All’inizio le era sembrato tutto così…estraneo… Molte volte aveva pensato di ritornare sui suoi passi, tutti i suoi amici le mancavano da morire, e poi c’era Ryo…non l’aveva più rivisto da quel giorno, e quando chiedeva notizie a Saeko la poliziotta era sempre molto evasiva.

Continuava a darsi della stupida per aver lasciato quella foto nel cassetto, ora le sarebbe bastata anche solo quella per avere un po’ di conforto…

Non poteva arrendersi però, voleva diventare la migliore, sperava che così un giorno Ryo l’avrebbe guardata con occhi diversi.

 

La sua vita ora scorreva intensa ed estenuante, ma finalmente si sentiva VIVA. Aveva smesso di sentirsi un peso per gli altri, ora era lei quella in grado di superare senza difficoltà prove ardue sia per i suoi compagni che per gli istruttori.

Aveva imparato con una rapidità sorprendente ogni tecnica di difesa e di attacco, ad usare ogni tipo di arma, ed il suo istinto per il pericolo si era fatto ancor più sviluppato.

Tutti gli istruttori erano stupefatti dai suoi progressi, ed anche il capo della polizia era così su di giri che aveva concesso a Saeko addirittura tre giorni di libertà!

In occasione dell’evento la poliziotta decise di andare a trovare la sorella, che non vedeva da tempo.

 

“Ciao, ne è passato di tempo!”

“S..Saeko..che ci fai tu qui?!”

“Perché, non posso più venire a trovare la mia sorellina nei miei giorni liberi?”

“Appunto! Tu non hai giorni liberi!!”

“Ed invece ho fatto carriera bella mia, fammi entrare che ti racconto tutto!”

 

Alla fine del racconto Reika era stupefatta, ma finalmente cominciò a comprendere il motivo di tanti fatti apparentemente inspiegabili:

“Che storia! Sapevo che c’era qualcosa di strano nell’aria, ma non avrei mai immaginato questo!”

“Già, quando tutto è iniziato tu eri fuori città per lavoro, così non ho avuto modo di metterti al corrente della mia ultima trovata, ma è strano che Miki e Umi non ti abbiano raccontato nulla!”

“Veramente sono mesi che non li vedo, non ho più avuto un attimo di libertà da quando sono tornata. Sai, sembra che nel mio campo in questo periodo ci sia un sacco di lavoro dato che, ma a questo punto penso lo saprai già, City Hunter sembra misteriosamente scomparso”.

Saeko accavallò le lunghe gambe, seduta comodamente sul sofà, e sfoderò un malizioso sorriso:

“Mhm… in effetti qualcosa so… ma non so se sia prudente parlarne con la concorrenza…”

“Coosa?!” Reika si avventò sulla sorella, che in risposta scoppiò a ridere:

“Dai Reika, stavo solo scherzando! Devi promettermi però che tutto quello che ti dirò rimarrà tra di noi!”

“D’accordo, spara!” ormai la rabbia di Reika era sbollita, ed era davvero curiosa di sapere cosa stava succedendo.

Saeko iniziò il suo racconto:

“Tutto è cominciato circa tre mesi fa: tramite alcuni informatori fidati ero venuta a conoscenza di alcuni traffici illeciti tra il Giappone e il Sudafrica. L’oggetto purtroppo mi lasciò senza parole. Si trattava di un commercio di schiavi. Non pensavo che al giorno d’oggi fosse ancora così in voga, purtroppo mi sbagliavo.

Scoprii che molti uomini, povera gente, che non aveva da dar mangiare alla propria famiglia, veniva assoldata qui in Giappone e spedita a lavorare in condizioni disumane nelle miniere del Sudafrica. I’ intero salario veniva inviato alle loro famiglie, almeno all’inizio, ma in seguito ad uno ad uno ogni componente delle famiglie veniva trovato morto in circostanze misterioso, ed i soldi venivano intascati dall’organizzazione. Di rimando molte donne sudafricane venivano rapite e mandate come vere e proprie schiave in Giappone per avviarle alla prostituzione.”

“Ma è una cosa terribile!”la interruppe Reika “forse comincio a capire: hai mandato Ryo come infiltrato ad investigare laggiù non è vero?”

“La cosa non è così semplice” riprese Saeko “ i controlli sono molto rigorosi e non potevo trascurare nessun dettaglio: ho fornito una nuova identità a Ryo e lui si è fatto assoldare dall’organizzazione. Ormai sono due mesi che è laggiù. Ogni tanto ricevo qualche notizia dai miei informatori, ma lui non può farsi vivo assolutamente, rischierebbe di farsi scoprire”.

“Ma è tutto chiaro: per una missione del genere dovevi trovare qualcuno di cui fidarti ciecamente, ma allo stesso modo non avreste potuto fare niente finché Kaori fosse rimasta con lui, così l’hai convinta ad entrare in polizia!” Reika aveva un intuito formidabile, e conosceva come nessun’altro l’astuzia della sorella, ma questa volta l’aveva sopravvalutata.

“Veramente il mio piano era leggermente diverso: d’accordo con Ryo, le avremmo fatto credere di essere praticamente ridotta sul lastrico, costringendola a cercarsi un altro lavoro in attesa di tempi migliori; Ryo aveva sparso la voce che City Hunter non avrebbe più ricevuto incarichi per un po’ di tempo così, data la continua mancanza di offerte di lavoro, la storia sarebbe apparsa ancora più credibile. Nel frattempo Ryo avrebbe contattato Eriko, un’importante stilista amica di Kaori, che al momento giusto le avrebbe offerto un impiego da modella con uno stipendio da capogiro, costringendola però ad una tournèè in giro per il mondo per alcuni mesi.”

“Un piano perfetto, ma allora che è successo?” Reika era decisamente confusa, cominciava a non capirci più nulla.

“Lasciami finire: era tutto perfetto fino a quel giorno in cui Kaori venne da me. In quel momento ero oberata di lavoro, ed in più papà mi aveva affibbiato quella storia della scuola di polizia, nella vana speranza che, per la disperazione, sarei corsa da te convincendoti a tornare. Parlando con Kaori mi è venuta l’idea,ed ho pensato di accorciare un po’ i tempi. Sembrava tutto fatto ad arte: avrei fatto partire l’operazione prima del previsto ed allo stesso tempo mi sarei liberata di una scocciatura!”

“Ma…?”

“Ma cosa?”

Reika aveva capito che qualcosa non quadrava in tutta quella storia, c’era ancora qualcosa sotto, qualcosa che emergeva dallo sguardo lascivo di Saeko.

“So che non mi hai detto tutto sorellina, non pensare di fare la furba con me!”

Decisamente la ragazza era in gamba, forse nessun’altro avrebbe potuto accorgersene, ma Reika la conosceva troppo bene. Dato che ormai non c’era scampo si decise a parlare:

“E va bene… C’è stato qualcosa che mi ha colpito molto in Kaori, per un momento mi è sembrato di avere di nuovo Maki vicino a me… lei mi ha fatto ripensare all’unico uomo che io abbia mai amato nella mia vita, e mi ha fatto vergognare di me stessa… Ho voluto rimediare ai miei errori, e spero che dopo questa esperienza il rapporto tra quei due si chiarisca definitivamente”

Reika la guardò stupefatta. Il profondo cambiamento di Saeko dopo la morte di Makimura aveva convinto anche lei, non si sarebbe mai immaginata che, in fondo al cuore, qualcosa ancora batteva.

La guardò con affetto senza dire una parola. Forse la sua sorellina, quella di un tempo, era finalmente tornata.

 

 

“Che scena commovente…puah!”

Qualcuno non molto lontano aveva osservato la scena con grande interesse.

L’uomo si alzò lentamente dalla sua postazione e si diresse verso il telefono:

“Pronto, centralino? Una chiamata a carico del destinatario per Città del Capo…”

 

Continua…

 

 

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