What if...I'll forget by G-chan

Era tornata.
Respirava di nuovo.
E soffriva, di nuovo.
Mentre cercava di riabituarsi alla luce del sole, calda sulla sua pelle, Buffy vagava con i pensieri rivolti al periodo di morte che aveva vissuto: poteva sembrare un paradosso, ma era proprio così. Aveva ricordi molto vividi, esattamente come se fosse stato un ‘viaggio’ normale.
Ma era stato molto di più: finalmente aveva potuto sentirsi come tutti gli altri, e al sicuro. Dopo tutti gli anni passati a salvare il mondo, aveva provato la sensazione di liberazione nel non dover adempiere ad un destino che le aveva già tolto tanto…..Quello di essere la Prescelta: anche se in ciò, c’erano dei lati positivi: non ce ne sono forse sempre?
Insomma…..
Dovevano esserci….
Oh sì!
Non poter avere una vita sociale, doveva mettere sempre il bene degli altri davanti al proprio: poteva suonare egoista, ma dopo tutto questo tempo, il non dover fare queste cose le aveva dato un sollievo maggiore di quello che avrebbe potuto immaginare.
Ma…..Se subito aveva provato persino rancore verso Willow e tutta la gang, per averla riportata indietro, ora le era grata, più di quanto potesse mai esprimere a parole: infatti, durante la sua morte, le era stato rivelato il ricordo di un giorno, che lei aveva promesso di ricordare ma che aveva, invece, completamente dimenticato.
Non poteva credere che fosse realmente accaduto: lei ed Angel avevano davvero condiviso momenti di pura felicità potendo godere anche dei momenti successivi.
Niente Angelus.
Niente dolore.
Non riusciva ancora a credere di aver fatto l’amore con lui, e di essere restati sdraiati a letto a parlare come una coppia normale………….normale, questa parola era la sua ossessione. Nonostante tutto, non era riuscita a costruirsi una vita normale, neanche grazie al sacrificio di Angel di abbandonare Sunnydale. Era così confusa: dal suo ritorno non era riuscita a fare chiarezza nella sua vita. Ma di una cosa, ora più che mai, era certa: quel giorno aveva provato solo grande, infinita gioia e completezza.
E la rivoleva.
Niente sarebbe mai riuscito a colmare quel vuoto………Niente e nessuno…… Soprattutto nessuno. Ma doveva parlarne con qualcuno, doveva mettere ordine nella sua mente prima anche solo di pensare di affrontarlo…Ma che stava dicendo? Se ne era andato pensando di farle il dono più grande: la possibilità di avere una vita normale, senza di lui……
“Non è vita, non lo è mai stata e mai lo sarà!”
Disse a voce alta, in effetti più forte di quello che avrebbe voluto perché diverse persone si voltarono a guardarla.
Accelerando il passo, Buffy era arrivata a casa di Willow e Tara: all’improvviso, fu colta da una paura incontrollabile, di non essere capita, di essere presa per una ragazzina che non sa dimenticare il suo primo amore……Ma riuscì a tenere questa paura sotto controllo, bussando rumorosamente alla loro porta.
Non c’era bisogno di aver paura, Willow non l’avrebbe mai giudicata ma, soprattutto, lei avrebbe capito.
Lei più di tutti.
O forse, solo lei.
Giles non era mai riuscito a perdonare Angel, o meglio Angelus, e non avrebbe approvato quello che voleva fare.
Xander……Era stato il suo cruccio per molto tempo, praticamente per tutta la durata della sua relazione con Angel. Non voleva ferirlo: sperava davvero che, ora che aveva trovato anche lui qualcuno da amare più di tutto –anche più di sé stesso- avrebbe capito, ma più importante ancora, avrebbe accettato il suo amore per il vampiro più importante della sua vita.
E morte.
“Oh, Buffy! Va tutto bene? Voglio dire, ti senti bene? Mi sembri un po’…..” così la accolse Willow.
“Turbata?” finii per lei.
Willow: non sarebbe riuscita a trovare amica migliore nemmeno se avesse vissuto dieci vite. Avevano passato tutti gli eventi principali delle loro vite insieme, condividendo ogni cosa e riuscendo sempre ad aiutarsi.
“Will, ti devo parlare e ora più che mai, ho bisogno che tu mi ascolti con attenzione e mi dica se sono diventata pazza oppure no!”
Entrarono e si sedettero una davanti all’altra, al tavolo della cucina.
Buffy stava fissando la tazza di caffè che le aveva dato, per poi prendersene una per sé. La stava guardando, ma non le chiedeva niente, semplicemente stava aspettando che fosse pronta a dividere con lei il peso che le attanagliava il cuore. E per questa sua sensibilità, Buffy voleva bene a Willow, oltre che per altre centinaia di motivi, ovviamente!
Era sicura che ci sarebbe sempre stata per lei.
E anche lei non voleva essere da meno.
“Non so nemmeno da dove cominciare…….” disse Buffy.
“Da quello che vuoi, anche da una parola sola ” le sussurrò Willow.
Il silenzio scese tra di loro, di nuovo, fino a quando Buffy non riuscì più a trattenersi. “Angel”
Willow non disse nulla, ma i suoi occhi si dilatarono, poco, ma Buffy riuscì a notarlo: tutte le volte che avevano parlato di Angel, Willow si faceva sempre coinvolgere e non esitava a dire la sua. Ma stavolta, restò in silenzio.
Solo gli occhi dicevano tutto quello che la sua voce non osava esprimere. Così Buffy continuò. “Durante la mia….la mia morte, sono stata in un luogo meraviglioso: caldo, sicuro…ma ho anche avuto ‘accesso’, se così si può dire, alla mia memoria…Tutta, Willow, anche ad un giorno che avevo promesso di ricordare e che invece…”
L’emozione fu troppa per tenerla ancora in sé, e fu così che iniziò a piangere.
“Buffy…”
Willow fu subito accanto a lei e tenendola abbracciata, riuscì a calmarla un poco. “Mi vuoi raccontare anche il resto? Se è troppo doloroso, io…”
Buffy si riprese quasi subito.
Solo qualche singhiozzo le spezzava ancora la voce.
“No. Voglio, devo raccontarti tutto, Will…Tu sei la sola che mi possa capire e consigliare” Fu così che Buffy le raccontò del giorno che non era mai successo……della gioia infinita provata nel fare l’amore con Angel e poter godere della successiva intimità…...
E il suo cuore!
Aveva sentito il suo cuore battere ed era stato il più bel suono che avesse mai ascoltato e mai, MAI, avrebbe voluto dimenticare.
Ma ora lo ricordava e voleva fare qualcosa…ma cosa?
Fu Willow a parlare per prima.
“Wow…Angel umano…e non c’è modo di ritornare a quella situazione? Voglio dire, se è successo una volta perché non di nuovo? Ma Angel? Anche lui ha dimenticato? E cosa……Ok, sto zitta” Buffy sorrise all’amica.
“No, vedi, è proprio questo…non me lo ricordo. Questa parte della mia memoria è avvolta come da una nebbia, un muro che mi impedisce di vedere –e di sapere- fino alla fine quel che è successo. Ma se non riesco a sapere, a completare la mia memoria……diventerò pazza!” esclamò alzandosi .
“Insomma, se dessi retta al cuore, sarei già in viaggio per Los Angeles…Devo vederlo e chiedergli, anche rischiando di mettere a repentaglio quell’apparenza di normalità che mi ha donato andandosene da Sunnydale, e che è costato tanto dolore a tutti e due, se lui ricorda…se….” Lo disse tutto d’un fiato, muovendosi nervosamente intorno al tavolo, cercando di evitare lo sguardo di Willow.
Volutamente, perché temeva di perdere la forza per dirlo.
Ma ora che aveva finito, si fermò, in piedi accanto a lei. E non ci volle molto per sapere come la pensava Will.
“Beh, allora che aspettiamo? Andiamo a casa tua a preparare una valigia!”
E fu con un sorriso che le disse l’unica frase che le restituì la speranza e una gioia momentanea. Il suo cuore aveva ripreso a sperare.
Los Angeles.
Il sole era sparito dietro l’orizzonte già da un po’ e l’oscurità aveva ormai avvolto la città come una calda coperta.
Angel Investigations.
Buffy bussò e, visto che la porta era aperta, entrò. Non c’erano rumori, solo un lieve brusio di fondo…sembrava un computer. Avanzando di qualche passo, riuscì a scorgere Cordelia seduta alla scrivania intenta ad trascrivere un fascicolo nel computer.
“ Cordelia” disse in tono amichevole, almeno sperava fosse suonato amichevole. “Oh….Buffy! Come mai qui? Voglio dire….Che piacere! Come stai?”
‘Cordelia, sempre la stessa’ pensò Buffy: non erano mai state grandi amiche, ma erano arrivate al punto - nel corso degli anni - di detestarsi amichevolmente, ma anche di rispettarsi.
“Ho visto tempi migliori…Grazie. Cercavo Angel.”
“Nonostante l’ora, non si è ancora visto…Penso che lo troverai a casa sua: aveva del lavoro da sbrigare…Vuoi che lo chiami?”
“No, non è necessario, ma grazie lo stesso.”
Si rese conto che forse aveva risposto un po’ troppo velocemente, ma Cordelia ebbe il buon senso di non approfondire.
Dopotutto, nel bene e nel male, la conosceva.
“Ok. Allora ciao!” e riprese così il suo lavoro.
Buffy non aspettava altro per uscire e dirigersi verso la sola persona al mondo che potesse aiutarla.
Che novità.
Era sempre stato così.
Sin dai tempi del suo inizio come Cacciatrice, Angel era stato al suo fianco, per molto tempo nell’ombra e poi alla luce della luna , per aiutarla nella sua lotta contro le forze delle tenebre. E niente come la sua presenza le aveva dato la forza per continuare: in tutti i momenti critici, Angel aveva sempre saputo spronarla, restandole sempre accanto, e aveva saputo darle quel senso di completezza che non aveva mai più ritrovato.
E fu con questo turbinio di pensieri ed emozioni che arrivò davanti a casa sua.
Stava lì, a fissare la porta, ancora indecisa se bussare o no: quando c’era di mezzo Angel, perdeva la calma e la freddezza che la contraddistinguevano come Cacciatrice…era sempre stato così, le faceva perdere la testa.
E come l’avrebbe ripersa volentieri!
Ma non doveva pensare a questo: se era lì, era solo per far luce sui suoi ricordi incompleti, per avere la conferma che non era stato un sogno.
Aveva bussato.
Ma appena aveva dato il primo colpo sulla porta, questa veniva aperta…ed eccolo lì, Angel, colui che sentiva la sua presenza non solo per essere la Cacciatrice ma dai sentimenti reciproci……Stava lì, vestito di nero, come sempre: ma a Buffy piaceva, perché faceva risaltare la sua carnagione pallida…E i suoi occhi: erano come due calamite per il suo cuore…
“Buffy…”
Strano come pronunciasse ancora il suo nome con quell’urgenza che le aveva sempre causato un brivido giù per la schiena…
“Angel…”
Un silenzio piuttosto imbarazzante scese tra loro…Fu lui a romperlo.
“Vuoi entrare?”
“Grazie.”
La sua casa.
In effetti, non avrebbe dovuto neanche conoscerla, eppure se la ricordava, in special modo la cucina…e la camera da letto…Imbarazzata per quei pensieri, pensò di scacciarli spiegando il motivo della sua presenza a Los Angeles.
Ma di nuovo lui la prevenne.
“Ho saputo della tua…esperienza. Da Willow…sono contento di vedere che ti sei ripresa” lo disse esitando, ma poteva sentire la sua emozione.
Era passato molto tempo…Troppo.
“Già, eccomi di nuovo in giro, con i miei fidati paletti!” il suo nervosismo era tale che, anche cercando di fare dell’umorismo, si sentiva patetica.
“Non potremmo sederci? Avrei bisogno di…parlarti.”
Senza dire una parola, le fece strada verso quella che sapeva essere la cucina: Angel aveva appena varcato la soglia, lasciandole la visuale libera, quando le uscì dalla bocca un’esclamazione di sorpresa.
Come un deja-vù, aveva rivisto - proprio davanti ai suoi occhi - la loro passione accendersi e prendere fuoco come una catasta di foglie secche.
“Buffy, che succede?” l’allarme nella sua voce era di una tenerezza infinita, come se neanche un giorno fosse passato da quando loro stavano ancora insieme……Ma era mai veramente finita? “E’ successo che…vedi…durante la mia…la mia morte - esitò un poco – io ho…ricordato.” Lo sguardo di Angel si fece infinitamente più triste: Buffy non ebbe bisogno nemmeno di una parola per capire…
Lui aveva sempre ricordato!
E lo aveva fatto da solo……lo aveva sopportato da solo!
Le lacrime iniziarono a scendere copiose dagli occhi di Buffy, mentre le sue ginocchia cedettero all’emozione e lei scivolò per terra…
E già Angel era accanto a lei.
“Buffy…” dolcemente come aveva pronunciato il suo nome, ora le stava asciugando le lacrime. “Angel - gli prese le mani per avere la certezza che lui rimanesse accanto a lei - come hai potuto sopportare tutto questo? Da solo e per quasi due anni!!!”
Il suo sguardo era più che mai affranto e le parole che le disse non fecero altro che aumentare le sue lacrime.
“Per te, amore, per te…Non potevo rischiare la tua vita per la mia umanità.”
La guardò come se fosse la prima volta.
“Per salvarti, mi dannerei l’anima migliaia di volte.”
Dicendole questo, le aveva preso il viso tra le mani e mai, Buffy, si era sentita più al sicuro.
“Ma io non meritavo tanto…Oh, Angel…”
Si erano persi l’uno negli occhi dell’altro…E finalmente si ritrovarono tramite le loro labbra: mai bacio fu più completo o colmo d’amore. Le loro mani si cercarono, si scoprirono e riscoprirono i loro corpi: come una strada conosciuta ma da lungo tempo non percorsa, le mani di Angel seppero rilassare i muscoli tesi di Buffy…la sua pelle morbida e delicata…
L’iniziale reticenza si trasformò ben presto in frenesia: il loro amore non si era spento, e mai lo sarebbe stato.
Scivolarono sul pavimento, uniti, cercandosi disperatamente…fino a che Angel riuscì a riprendere il controllo.
“Buffy…no, non è giusto…Non è la cosa migliore per te.”
Si rialzò, cercando di riprendere la calma che si era volatilizzata appena l’aveva vista.
Sentendo queste parole, lei sentì qualcosa - ira o impotenza di fronte a un destino crudele? - che la fece arrabbiare.
“Non venire a dirmi cosa è migliore per me. Hai sempre voluto scegliere per me, ma ora non puoi farlo: non puoi dirmi che è ingiusto!”
Si era rialzata, per seguire Angel al tavolo.
“Non sono io che ha scelto cosa fare quel giorno…sei stato tu a decidere che non potevamo affrontare la cosa…La fine dei giorni, potrebbe arrivare anche prima di quanto credi e tu, TU, mi hai tolto la possibilità di averti vicino, di poter stare insieme più di quanto abbia mai sognato.” Riprese fiato da questa sfuriata.
“Allora questo non è ingiusto?”
Angel l’aveva ascoltata appoggiato al tavolo: i suoi occhi erano davvero la finestra della sua anima, e sulla guerra di emozioni che lo stavano tormentando.
Come poteva non capire che lei era la sola cosa che contasse al mondo per lui?
Le sue parole furono pervase da un tono di tristezza e rabbia e disperazione che fecero vibrare le corde più nascoste di Buffy…
“E’ forse ingiusto preservare la vita di chi si ama più di sé stessi? Se è di questo che mi accusi, allora sono colpevole…ma solo di questo. Solo il cielo sa quanto vorrei fare di nuovo l’amore con te, ma non posso di nuovo metterti in pericolo…non potrei sopportarlo, Buffy.”
Incapace di sopportare oltre il suo sguardo, Angel si rivolse verso il frigorifero, cercando di mettere ordine nella sua mente…nel suo cuore…
Ma chi voleva ingannare?
Non c’era riuscito in questi due anni e pretendeva di farlo ora? In pochi minuti?
Ma qualcosa lo strappò dai suoi pensieri: un paio di braccia, forti ma gentili, lo avevano stretto da dietro e insieme al suo tocco, sentì anche i suoi singhiozzi.
“Perdonami, ti prego, perdonami…Non volevo dirti realmente quelle cose, ma ora che anch’io ho quei ricordi, non sono più capace di allontanarti da me e dalla mia vita…Non lo sopporterei un’altra volta.”
I suoi singhiozzi si erano calmati.
“Io ti amo, Angel, e sono sicura che una via d’uscita ci deve essere…Non voglio arrendermi.”
Gli si spezzò il cuore a sentire l’urgenza del suo amore, del suo desiderio.
“In effetti, potrebbe esserci qualcosa del genere. I Potere Che Sono mi hanno rivelato che il mio cammino, ora, in questa città, è il mio fare ammenda: una missione a tempo indeterminato, che potrà rendermi di nuovo umano. Ma se non ti posso dire quando questo accadrà, come posso legarti a me in una vita a metà?”
Dicendo queste parole, si girò a guardarla in viso e vide che aveva smesso di piangere.
Ma nei suoi occhi poté vedere una determinazione e una fiducia smisurate.
Quelle di una donna pronta a tutto per avere l’uomo che ama.
“Angel, non ho più intenzione di rinunciare a te. Mai più. Dovessi aspettare anni…”
Il suo viso si fece più che mai serio.
“La questione è: tu vuoi aspettare?”
Perdendosi di nuovo nei suoi occhi, realizzò che tutto quello che voleva - che aveva sempre desiderato - era lì, tra le sue braccia.
“Per te, anche per l’eternità.”
Fu forse la frase che più rese felice Buffy perché le fece capire che anche lui provava quello che provava lei. E che per ciò, era pronto a tutto.
Come se ci fossero mai stati dei dubbi.
Lentamente, Angel prese il suo viso tra le mani e iniziò a ricoprirlo di baci, suscitando teneri versetti di compiacimento da parte di Buffy. E quando arrivò alla sua bocca, nessuno dei due cercò di resistere a al desiderio che entrambi provavano: come per sigillare a loro decisione, si scambiarono un bacio lungo e dolce, dal quale si separarono con un sorriso.
Fu subito dopo che Angel riprese a parlare.
“Però, anche se dovremmo aspettare un’eternità, voglio trovare una scappatoia a…Angelus” Lo disse esitante, ma Buffy gli fu grato di averne parlato per primo.
Dopo tutto quel tempo separati, quasi non riusciva più a tenere a freno la gioia immensa che stava provando: aveva ritrovato l’uomo che amava, che aveva sempre amato e che più di chiunque altro sapeva comprenderla.
Lui stava lì, davanti a lei, a guardarla con quei suoi occhi pieni d’amore e non più velati di tristezza, tristezza che aveva visto non appena aveva varcato la soglia di quella casa.
Lo cinse con le sue braccia, più forte che mai, e in punta di piedi cercò di nuovo la sua bocca, come acqua nel deserto…lei era una pellegrina in questa terra assolata e l’unica cosa che potesse dissetarla erano il suo amore e i suoi baci.
Angel ricambiò il bacio e, di nuovo, l’urgenza del suo tocco: senza dire una parola, la prese tra le braccia e la sollevò, per poi deporla delicatamente sul letto: il suo sguardo era ora colmo d’amore e decise che tutto, ogni singolo dolore sofferto, ogni pena subita, era valso la pena, se l’aveva condotto lì, a quel momento con Buffy.
“Angel, ma non possiamo…” mormorò debolmente Buffy: i suoi occhi erano ancora raggianti di gioia, ma esprimevano anche un momentaneo rammarico per non poter avere il suo amore in modo completo.
“Non preoccuparti…Niente pura felicità…diciamo solo…piacere.”
I suoi occhi si riempirono di malizia e orgoglio.
“Con la mia ragazza.”
Gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime e Angel poté vedere il più luminoso sorriso della sua vita.
“Per sempre?” chiese lei con un filo di voce.
“Anche di più” le rispose lui.
Dopodiché, furono troppo occupati per pensare a parlare.
Il telefono squillava.
Ci vollero alcuni secondi prima che Buffy ed Angel lo sentissero.
“Pronto?”
Fu Angel a rispondere.
Buffy era sdraiata al suo fianco, la testa posata sul suo petto e le gambe avvolte, indefinitamente, a quelle di lui.
Voleva stargli più vicino che poteva, provare questo senso di rilassatezza il più a lungo possibile. “Sono Willow. Ho qualcosa da dirti. A te e a Buffy. Lei è…?” esitò, non essendo completamente certa di quello che poteva essere successo.
“Sì, è qui accanto a me” la rassicurò lui, immaginando i suoi pensieri.
“Bene!!!”
Il suo slancio di gioia fu davvero autentico e per questo Angel le fu immensamente grato. “Allora possiamo incontrarci? Il prima possibile sarebbe perfetto!”
“Va bene. Ma dove?”
Iniziava davvero ad essere curioso, anche se non era preparato alla notizia.
“Diciamo…al Magic Box. Sì, sarebbe perfetto perché vedi, avrò bisogno di essere in un luogo a me conosciuto, e spazioso, per poter fare l’incantesimo…”
Uno strano tono di gioia ed eccitazione aveva pervaso la sua voce- “…per eliminare la tua maledizione e farti tornare umano!”
CHIUSO PER INVENTARIO.
Questo messaggio era affisso fuori dalla porta del Magic Box.
Chiunque fosse passato e fosse riuscito a scorgere del movimento all’interno, non avrebbe certo sospettato quello che realmente stava accadendo.
“Oh, insomma…Fate silenzio!”
Tuonò Willow, non molto convinta: ma fece effetto, perché subito Giles, Xander, Anya e Tara, la sua Tara, smisero di discutere.
“Lo sappiamo tutti che ci sono dei rischi, ma se ognuno farà la sua parte, sono sicura che funzionerà!”
E cercò di essere il più convincente possibile anche se si sentiva tesa come non mai..
Finalmente aveva l’occasione di fare qualcosa di veramente importante per Buffy e non voleva deluderne le aspettative.
“Comunque - disse ancora rivolgendo il suo sguardo sulla sua migliore amica e su Angel - chi veramente deve decidere…sono loro”
Fu così che tutti si ritrovarono a fissarli.
Buffy ed Angel.
Fino ad ora, erano rimasti seduti al tavolo, insieme agli altri: Buffy era in braccio ad Angel e gli cingeva le spalle con un braccio, mentre con l’altro si tenevano per mano. Sembrava non volessero interrompere il contatto tra i loro corpi.
Finalmente si erano ritrovati ed erano convinti che tutto valesse la pena pur di essere liberi dalla maledizione.
Anche il rischio che Willow aveva prospettato loro.
Si guardarono negli occhi, sorridendo, e Buffy - con un piccolo cenno del capo - lasciò che fosse Angel a parlare.
“Willow, dicci solo quando si comincia”.
Con un sorriso che contagiò tutti, Will si alzò, prese il libro che aveva davanti a sé e si rivolse a tutti.
“Bene, allora…andiamo!” si diresse verso la stanza sul retro dove di solito si allenava Buffy: ma invece che il sacco da boxe, trovarono dipinto per terra un sole e sulla punta di ogni raggio era posta una candela accesa, mentre all’altra estremità c’era un sacchetto di pietre nere e bianche con accanto una ciotola.
Willow era ferma sulla porta, aspettando che tutti entrassero per poterla chiudere : l’ultimo fu Xander, che non mancò di osservare.
“Vedo che avevi molti dubbi sul tuo potere di persuasione!….Streghetta!”
Lei gli sorrise, chiuse la porta e spiegò loro come disporsi.
“Ognuno prenda posto alla base di un raggio e si segga rivolto verso il centro, dove saremo io ed Angel. Durante l’incantesimo…che sarà composto da diverse frasi…ogni volta che fermerò la mia voce, dovrete togliere una pietra dal sacchetto e mettetela nella ciotola: non importa con che colore inizierete, purché li alterniate, bianco e nero”.
Tutti avevano preso posto e la stavano ascoltando ed osservando con molta attenzione. Anche una preoccupatissima Buffy.
“Una volta che avrò pronunciato l’ultima frase, dovrete togliere tutte le pietre nere dalla ciotola e posarle al di fuori del sole disegnato…e non muovetevi”.
Fu Anya, questa volta a parlare.
“Ma come faremo a sapere che è l’ultima frase?”
Xander annuì in sua direzione.
Willow sorrise, guardando intensamente Angel.
“Fidati. Ve ne accorgerete”
Detto questo si accovacciò davanti ad Angel e gli prese le mani.
“Chiudi gli occhi” gli disse.
Il silenzio era sceso sulla piccola stanza. Si sentiva solo il respiro di Willow, visto che tutti stavano trattenendo il fiato……
“Dà Deo……éist le mo chroì……éist le do chroì……Ghrian gheal ghìe, Tabhair dom do neartsa…… Fàn liom go Deo……Là’s oich……Turas mòr……An ghrian gheal ghì, Threoraì sé mé……Tùs gà Deireadh……éist le mo chroì……éist le do chroì………Tà muid Beo!”
[Per sempre……ascolta il mio cuore……ascolta il tuo cuore……Limpido sole splendente, Dammi la forza……Rimani con me per sempre……Giorno e notte……Un lungo viaggio……Il limpido sole splendente, Mi guiderà……Dall’inizio alla fine……Ascolta il mio cuore……Ascolta il tuo cuore………Noi siamo vivi!]
Aveva avuto ragione.
Se ne accorsero.
Appena pronunciò l’ultima frase, un cilindro di luce avvolse Willow ed Angel: i loro visi erano rivolti all’insù, gli occhi chiusi, le bocche spalancate, ma neanche un suono usciva da esse… Le mani erano ancora unite, con le nocche ormai bianche per lo sforzo…
Tutti fecero come Will aveva ordinato e appena tutte le pietre nere nelle ciotole furono posate fuori dal sole, il cilindro di luce scomparve, separando i due e scagliandoli all’estremità del cerchio interno.
Ogni paio d’occhi era fisso su di loro.
Buffy si trattenne a stento dal correre da Angel, ma restò - come gli altri - al suo posto: il suo cuore era però impazzito e pensava potesse esplodesse se non avesse saputo al più presto se l’incantesimo era andato a buon fine.
Come a rispondere al suo desiderio inespresso, sia Willow che Angel cominciarono a muoversi: lentamente, si rimisero a sedere e per un breve momento, i loro occhi si incontrarono. Lei, il cui viso era assolutamente imperscrutabile, gli fece un cenno del capo e lo aiutò ad alzarsi: tutti seguirono il loro esempio, tranne Buffy.
Non riusciva a capire, ma tutte le sue energie erano come defluite…Poteva solo fissare Angel.
Il suo Angel.
Ma era davvero…?
Lui le arrivò davanti, si inginocchiò e con un tono di voce così tenero e suadente da farle sussultare il sangue nelle vene, le mormorò la frase che aveva sempre sognato.
“Vuoi venire a vedere l’alba con me?”
Buffy ritrovò tutte le sue forze e gli gettò le braccia al collo.
Angel la tenne stretta a sé come se fosse il dono più prezioso che mai avrebbe potuto ricevere.
Ed era proprio così.
Lacrime scesero copiose dagli occhi di entrambi, mentre tutti si congratulavano prima con Willow e poi l’un l’altro: perfino Xander ed il signor Giles stavano esultando…Davanti alla gioia di Buffy, avevano saputo mettere da parte i loro rancori ed essere contenti per la loro amica.
Superato il primo momento di gioia, Buffy ed Angel si rialzarono, e senza dire una parola, andarono ad abbracciare Willow, che nel frattempo si era riunita con Tara la quale stava stringendo la sua mano con orgoglio e felicità.
Buffy le fu davanti per prima e subito la strinse nel più affettuoso abbraccio che le avesse mai dato. “Come potrò mai ringraziarti per quello che hai fatto oggi?” le mormorò all’orecchio.
Sciogliendosi dolcemente dal suo abbraccio, Willow prima la guardò sorridendo e poi le rispose con un sussurro venato dalla commozione.
“Siate felici. Sempre”.
Buffy annuì.
Toccò ad Angel ringraziarla.
“Allora, puoi star certa che non ti deluderemo”
La abbracciò forte anche lui.
“Lo saremo”.
Il cielo stava lentamente schiarendo: il blu della notte aveva ceduto il passo alla luce color porpora che preannunciava l’ascesa del sole.
Dal porpora al rosa chiaro, all’azzurro intenso di una meravigliosa giornata: tutte queste sfumature si riflettevano sui visi di Angel e Buffy, illuminando i loro occhi di una luce particolare.
Angel aveva lo sguardo fisso sulla sfera luminosa che gli era stata preclusa per più di due secoli, mentre Buffy aveva occhi solo per lui: non riusciva a distogliere il suo sguardo dal viso dell’uomo – UOMO - che amava più della sua stessa vita e che finalmente poteva avere al suo fianco. Improvvisamente, sentì che lui le stringeva più forte la mano e, tutto ad un tratto, una luce calda accarezzò i loro visi e Buffy vide scendere dagli occhi del suo amato grandi lacrime. Lentamente, Angel si girò verso di lei e con la voce rotta dall’emozione, le sussurrò alcune parole che la intenerirono ancora di più…
“Non avrei mai sperato di riuscire a vedere di nuovo l’alba…e insieme a te. Potevo solo sognare, ma faceva così male…”
“Shhh…”
Delicatamente, gli asciugò le lacrime con la mano.
“Ora è realtà. La nostra realtà e potremo viverla liberamente, come abbiamo sempre desiderato. E vedremo tutte le albe che vorrai…”
Lui annuì, incapace di aggiungere altro, ma capace di esprimerle il suo immutato amore attirandola a sé e suggellando quella prima alba insieme con un bacio lento e dolcissimo. Staccandosi a malincuore dalle labbra di lui, Buffy lo accarezzò affettuosamente e con tono altrettanto amorevole gli disse “Che ne diresti di una bella colazione insieme a me?”
E con un sorriso che le riempì il cuore di felicità, Angel fu più veloce di lei ad alzarsi e, provocandole un gridolino di gioia e stupore, la prese in braccio e la fece girare nella calda e confortevole luce mattutina.
Salutata la gang al Magic Box, si diressero verso casa di Buffy, non senza essersi dati prima appuntamento con gli altri per il pomeriggio, sempre al negozio, per fare il punto della situazione: ma ora tutti quanti avevano il bisogno di un po’ di tranquillità, dopo la notte passata in bianco. Buffy non doveva preoccuparsi neanche di Dawn, visto che era a casa di Willow e Tara dal momento in cui era partita per Los Angeles: poteva concentrare tutti i suoi pensieri e le sue energie solo su Angel e sulla loro prima colazione insieme…Era emozionata, il cuore batteva come un pazzo e poteva immaginare che anche Angel provasse la stessa cosa, perché le stringeva forte la mano e continuava a guardarla sorridendo, senza dire una parola, anche se i loro occhi stavano facendo un discorso senza fine, che non si interruppe neanche quando giunsero a casa. Una volta entrati, fu Buffy a parlare per prima.
“Se vuoi, mentre io preparo la colazione, puoi farti una doccia…per iniziare al meglio questa prima giornata!”
“Uhm…Ottima idea. Posso…?”
Lei gli sorrise “Certo. Sai dove trovarla!” E allungandosi in punta di piedi, gli diede un leggero bacio e scomparve in cucina.
Angel salì le scale per dirigersi alla doccia, da cui tante volte aveva visto uscire Buffy: e fu con estrema sorpresa, mista al piacere di sentire il calore dell’acqua sulla sua pelle - sul suo viso - che si infilò sotto il getto della doccia, perdendosi nelle sensazioni che lo travolsero come una scarica elettrica.
Tante volte, nella sua ‘vita’ da non-morto, aveva sperimentato la cosa, ma mai, MAI gli aveva dato quella soddisfazione!
In cucina, Buffy era al settimo cielo e mentre preparava la spremuta, la sua preferita - due terzi di arancio e un terzo di pompelmo - e le fette di pane con la marmellata, aveva mille e mille pensieri in testa, tutti proiettati al futuro, al loro futuro…
Non poteva ancora credere al fatto che potessero finalmente fare progetti per una vita insieme.
Per sempre.
E questa volta funzionerà.
Niente destino, niente di niente ad impedirglielo.
Ammirando con compiacimento il suo vassoio, lo prese e si diresse al piano superiore, dove ancora poteva sentire lo scorrere dell’acqua; facendo ogni movimento il più silenziosamente possibile, posò il vassoio per terra e fece capolino in bagno...
Dai pannelli della doccia, poté vedere la sua silhouette che sempre le aveva fatto sobbalzare il cuore nel petto e anche stavolta non fu da meno: rapita da quello spettacolo, si avvicinò un poco e quasi gridò quando i pannelli si aprirono e un braccio di Angel si allungò fino ad afferrarla e a trascinarla sotto il getto dell’acqua.
“Uhm…Cos’abbiamo qui? Una Cacciatrice che spia un povero mortale mentre fa la sua prima doccia?”
Scosse il capo con un finto sguardo di disapprovazione e la strinse forte a sé, mentre negli occhi gli brillava una luce particolare, piena di malizia, che fece tremare Buffy, totalmente persa nel suo sguardo…
“Eh sì, qui ci vuole una bella punizione…”
E così dicendo, iniziò a ricoprirla di baci, mentre con le mani le toglieva i vestiti, ormai bagnati fradici: una volta libera, Buffy gli si strinse ancora di più accanto e, fissando intensamente i suoi occhi, gli sussurrò all’orecchio “Io non ho fame, e tu?” Angel la guardò a sua volta con un piccolo sogghigno, accarezzandole delicatamente la schiena…e le rispose facendola rabbrividire di piacere.
“Facciamocela venire”
Fu così che il caffè si raffreddò.
“Uhm…E’ la spremuta più deliziosa che abbia mai bevuto!”
Così dicendo, le stampò un bacio in fronte: sdraiati comodamente sul letto, ormai completamente disfatto, stavano gustando la colazione, godendo ancora del contatto dei loro corpi nudi, mentre la luce del sole aveva inondato la stanza, i cui muri erano stati testimoni dei loro incontri passati durante i quali i semi del loro amore erano germogliati e avevano messo radici profonde nei loro cuori.
“Hai ragione! Non è mai stata così buona e questo è sicuramente merito tuo: non sono mai stata così felice nel prepararla!” Spostò il vassoio ormai vuoto - la fame gli era venuta…dopo - e gli si accoccolò a fianco, cingendolo con un braccio.
“Vorrei che questa mattinata non finisse mai…Odio doverlo ammettere, ma bisognerà alzarsi per pensare alla giornata che abbiamo davanti”
Angel, per tutta risposta, la strinse a sé e, sempre sorridendo, le disse “Sì, credo che tu abbia ragione, anche se…non c’è tutta questa fretta, vero?”
Non le permise di rispondere, baciandola come se fosse la prima volta: con la stessa necessità, la stessa urgenza e la stessa impagabile gioia.
E accarezzandola come se le sue mani non conoscessero a memoria ogni curva e centimetro del suo corpo.
Solo la consapevolezza di avere a disposizione altre giornate come quella, li fece alzare dal letto che praticamente era ora di pranzo: affamati ma felici, si prepararono e si diressero verso il Magic Box, portando del cibo cinese per tutti.
Ora che era nuovamente umano, Angel era fermamente deciso ad assaporare tutti i nuovi gusti che questo secolo poteva offrire e il suo entusiasmo nell’acquisto aveva profondamente intenerito Buffy, perché era stato puro e totale, come quello di un bambino.
Il negozio era nuovamente aperto e diversi clienti vi si aggiravano in cerca delle cose più disparate: Anya era intenta a servirne uno, quando Angel e Buffy entrarono.
Giles era seduto al tavolo luminoso intento a controllare alcune carte che lo avevano chiaramente sfinito: appena li vide entrare, si illuminò e togliendosi gli occhiali, si alzò e gli diresse incontro. “Buongiorno, come state?”
Dicendolo, guardò alternativamente prima lei e poi lui.
Fu Angel a rispondere.
“Meravigliosamente…Avevo dimenticato il piacere di camminare in una giornata di sole. Non saprò mai esprimere adeguatamente la mia gratitudine per tutto quello che avete fatto… ”
Gli porse la mano che - dopo un primo momento di imbarazzo e indecisione - Giles strinse calorosamente.
“Sono lieto di averti con noi, Angel. Davvero”
I due uomini annuirono, mentre Buffy li guardava piena di orgoglio e felicità. Ma subito l’Osservatore riprese il suo discorso.
“Bene, direi che prima di pranzo, potresti affrontare il tuo allenamento quotidiano. Che ne dici?” “Dico che ho tante energie che farebbe meglio a rinforzare il sacco!”
Così dicendo, si rivolse ad Angel.
“Potrai resistere senza di me?”
Lui alzò il suo sguardo in alto, come se stesse davvero cercando la risposta, come se non la sapesse già - da sempre – poi la guardò, con occhi profondamente innamorati e le rispose sussurrando. “Tenterò. Ora vai”
E con un bacio leggero si separarono, per la prima volta nelle ultime ventiquattro ore. La guardò sparire dietro la porta del retro con Giles, dopodiché chiese ad Anya di poter telefonare a Willow.
“Pronto?”
“Willow, sono Angel…No, no, va tutto bene, stai tranquilla. So di approfittare di te, ma avrei bisogno di parlarti: sì, si tratta di Buffy. E di me…Possiamo vederci? Sì, io sono al Magic Box…Va bene, allora ti aspetto qui. E Willow…Grazie. Grazie ancora”
Non aveva mai avuto molti amici, sia quando era umano sia quando era un demone, ma ora la consapevolezza di poter contare su persone così fidate e così sincere, gli donava una sensazione di calore e di tranquillità provata solo con Buffy prima d’ora.
Era bello avere degli amici, e sperava sinceramente di poter ricambiare tutto quello che loro avevano fatto per lui.
Per lui e per Buffy.
“Credi che si possa fare?”
Il tono di Angel era grave, permeato di ansia e preoccupazione. Willow gli era seduta di fronte, al grande tavolo luminoso, e il suo sguardo era perso nel nulla, intenta a concentrarsi per dare una risposta al suo amico.
“Sì, credo di sì….voglio dire, è abbastanza comune. Credo…Comunque, andrò a chiedere, in modo da farti avere una risposta per stasera”
Aveva un’espressione risoluta, ‘alla Willow’, e Angel le fu grato ancora una volta per la sua disponibilità.
“Sei sicura? Se vuoi, basta che mi dici dove è e posso andarci io…Non voglio scomodarti ancora, davvero”
Lei sgranò gli occhi, nel rispondergli, e il suo sorriso si illuminò ancora di più.
“No, nessun disturbo….E poi, sono felice che tu lo abbia chiesto a me, mi fa sentire molto particolare!”
Angel le sorrise e annuì.
“Ma tu sei speciale, Will….Sei la migliore amica che Buffy potesse mai desiderare…che noi potessimo mai desiderare. E ora più che mai, ho bisogno della tua amicizia e collaborazione…e discrezione. Se la voce arrivasse alle orecchie di Buffy…”
Non fece in tempo a finire la frase che Willow replicò, sgranando ancora gli occhi e scuotendo la testa con molta enfasi.
“Oh no! MAI! Dalla mia bocca non uscirà una parola….solo che potrei avere bisogno dell’aiuto di Tara e sarebbe più semplice se con lei potessi parlarne…che ne dici?”
“Ma certo, naturalmente! Anzi, ringrazia anche lei da parte mia finché non avrò l’occasione di farlo personalmente”
Fu con un sorriso molto compiaciuto che Willow si alzò dal tavolo proprio nel momento in cui Buffy e Giles uscirono dal retro.
“Willow! Che meraviglia….sei qui! Come stai?”
Saltellando dalla gioia, andò ad abbracciarla forte, per esserne ricambiata.
“Bene…io ora, avrei una commissione da fare…”
Buffy ne fu subito dispiaciuta.
“Ma come? E’ ora di pranzo: avevamo portato cibo cinese per tutti e tu te ne vai?”
“Devo. E’ una cosa della massima importanza, che non può aspettare…Puoi tenermene un po’ per dopo, sempre che tu non abbia tanta fame da finirti tutto!”
Buffy era chiaramente addolorata dal fatto di non avere tutti i suoi migliori amici con sé per il primo pranzo con Angel umano, ma vedeva dallo sguardo della sua amica che era una questione veramente importante.
“D’accordo, se è così urgente…Hai bisogno di aiuto?”
“No, grazie. Ma potrei essere di ritorno presto, quindi, tenetemi qualcosa in caldo, nell’eventualità, ok?”
“Va bene”
Detto ciò, la videro sparire dietro la porta del negozio, e Angel la seguì con lo sguardo fino alla fine.
Ormai il sole era sparito dietro le colline e il cielo era pervaso di una calda luce color porpora: al Magic Box era tornata la pace, dopo una giornata di intenso lavoro….Anya stava chiudendo i conti, mentre gli altri erano sparsi qua e là a rimettere a posto gli scaffali.
Anche Angel dava una mano, riordinando la parte vicina alla porta d’ingresso, in modo da poter controllare la strada e l’eventuale ritorno di Willow. E proprio dalla strada, la vide finalmente arrivare: dicendo agli altri che tornava subito, la raggiunse prima che potesse entrare nel negozio e non riuscì a non chiederle come era andata la sua spedizione.
“Willow….Tutto bene?”
Un sorriso caldo e speranzoso le pervase il viso.
“Sì, assolutamente tutto bene! Come mi avevi chiesto tu, ho chiesto la disponibilità a farlo per una settimana a partire da oggi!”
Angel non riusciva ancora a credere alle sue orecchie: finalmente, tutto quello che aveva sempre desiderato si stava per realizzare……ancora una volta grazie a Willow.
“Sei stata veramente fantastica…Non ho parole, davvero. Ricordati che mi avrai sempre a disposizione, qualsiasi cosa ti possa mai servire”
La guardò sorridere leggermente imbarazzata per tutti quei complimenti “Ora devo solo aspettare il momento per poterlo dire a Buffy…”
Fu Willow questa volta, a non riuscire a trattenersi.
“Sai già quando…?”
Angel sorrise, con gli occhi che gli brillano dalla gioia.
“Domattina, all’alba”
“Wow……Romanticismo perfetto!”
E con occhi sognanti, lo precedette all’interno del negozio.
Proprio mentre entravano, Buffy stava parlando con Xander e Anya sui loro preparativi: era molto felice per loro, finalmente per la Scooby Gang iniziava un periodo di serenità…e sperava che potesse durare il più a lungo possibile.
“Angel!” Lo vide entrare e gli trotterellò accanto, fino ad abbracciarlo, come se non volesse più lasciarlo andare via.
“Sai che sto morendo di fame? Che ne dici se torniamo a casa e ci facciamo una bella pizza?” Lo guardò con un viso così sorridente e felice, che se anche gli avesse chiesto di gettarsi nel fuoco, avrebbe detto di sì.
“Certo, mi pare un’ottima idea!”
Buffy tornò allora a prendere la sua borsa, che si trovava sul tavolo, e, salutati tutti, si avviarono verso casa.
Lasciati Anya e Xander al negozio, Willow raggiunse Tara a casa.
“Ehi, ci sei?”
Tara fece capolino dalla cucina, e con un sorriso le fu subito accanto per darle un bacio. “Finalmente! Pensavo che non tornassi più stasera…”
Willow, si lasciò cadere sul divano, mentre Tara finiva di asciugarsi le mani sul canovaccio che aveva gettato di traverso sulle spalle.
“Hai ragione…Non ho pensato a chiamarti, ma vedi, sono stata molto occupata. Angel mi ha chiesto un favore che non potevo rifiutargli…”
L’aria da cospiratrice di Will fece incuriosire Tara come poche altre cose al mondo: le fu subito accanto sul divano, con aria altrettanto cospiratrice, sperando che volesse, e potesse, condividere con lei questo ‘mistero’.
E infatti…così fu.
L’orologio segnava le cinque.
Il cielo era ancora buio, ma Angel poteva vedere lo stesso Buffy sdraiata sul letto, il respiro regolare di chi dorme un sonno profondo e sereno.
I lampioni dalla strada irradiavano abbastanza luce affinché lui potesse godere di quello spettacolo meraviglioso, che gli faceva provare una sensazione indescrivibile…Aveva davanti agli occhi tutto quello che voleva.
Ed era ben deciso a fare un ottimo ‘lavoro’.
Scese silenziosamente le scale, si vestì e uscì altrettanto silenziosamente.
Il sole non era ancora sorto, ma già da dietro le colline irradiava la sua calda luce dorata.
Buffy si svegliò grazie ad un profumo che lì per lì non seppe riconoscere, ma le bastò aprire gli occhi per capire.
Petali di rose rosse erano sparsi ovunque sul letto: sul cuscino, sulle lenzuola ancora smosse dalla notte appena passata e anche sui suoi capelli…Si alzò leggermente, posandosi sui gomiti, per guardarsi attorno e sussultò quando, da dietro, apparve un enorme mazzo di rose ancora più rosse, se possibile, di quei petali.
Con un sorriso, si voltò e vide Angel, inginocchiato accanto a lei, che le sorrideva teneramente. Gli restituì il sorriso, e anche il bacio che le aveva dato prima delle rose.
“Buongiorno…Dormito bene?”
“Uhm…Direi di sì, anche se le nostre ore di sonno sono continuamente in calo…E tu? Che ci fai già vestito?”
Non rispose.
Non subito, almeno.
“Ti piacciono le rose?”
Buffy fu leggermente confusa dal suo atteggiamento, ma gli sorrise e inalò tutto di un fiato il profumo di quegli splendidi fiori.
“Certo che sì, sono meravigliosi…”
La frase le morì in gola.
Non aveva guardato bene i fiori prima, ma ora sì…E ora, aveva notato una scatolina, nera come la notte, appesa ad uno stelo.
Non aveva più parole…Non riusciva a trovarne…Riusciva solo a guardare alternativamente la scatolina ed Angel, i cui occhi non l’avevano lasciata un solo secondo da quando le aveva dato le rose.
Il suo sguardo era pieno di amore, di aspettative e di fiducia……Buffy lo fissò, ma poi decise di rivolgere la sua attenzione alle rose e a quello che ospitavano.
Non erano certo le mani della Cacciatrice quelle che afferrarono tremanti la scatolina, ma quelle di una ragazza che era troppo felice anche solo di pensare a cosa quella scatolina rappresentasse.
La aprì.
Un sussulto la scosse più profondamente di quello che mai avrebbe pensato possibile, e le lacrime iniziarono a riempirle gli occhi. Ma erano troppe perché questi potessero contenerle tutte e iniziarono a scenderle sulle guance.
La scatolina conteneva un anello Claddagh, bianco e lucente come la luna, esattamente identico a quello che lui le aveva regalato per il suo diciasettesimo compleanno e che non aveva mai più trovato dopo che Angel era tornato dall’inferno.
Lui le asciugò le lacrime, delicatamente, e le sussurrò teneramente che tutto sarebbe andato bene, d’ora in avanti.
“Buffy…mi vuoi sposare?”
Questa volta, riuscì a trovare la parola da dire.
“Sì!!!!!!!”
Ma non riuscì a pronunciare nient’altro: lo abbracciò più forte che poté e i singhiozzi furono l’unica cosa che si sentì per un bel po’…
Finalmente, Buffy si calmò un poco, si asciugò le ultime lacrime dal viso e guardò negli occhi Angel, l’uomo che l’aveva resa la donna più felice del mondo.
“Ehi…”
“Ehi…” Angel, anche lui aveva pianto, poteva vederlo dai suoi occhi arrossati, ma anche lui - come lei - aveva ripreso il controllo di sé stesso.
“Che ne dici di uscire a vedere l’alba? Mi sembra un ottimo momento per suggellare questa promessa…”
Buffy annuì sorridendo, e con movimenti fluidi e lenti, si alzò dal letto per mettersi qualcosa addosso.
“Sono pienamente d’accordo. Andiamo?”
Con la scatolina in una mano e la mano di Angel nell’altra, uscì di casa, per sedersi nel patio. Rivolti verso il sole, con la sua luce che gli illuminava i visi, Angel le prese dalla mano la scatola, ne estrasse l’anello e, prendendole la mano, stette a guardarla per un breve, ma intenso momento. Se già il cuore di Buffy stava sussultando dalla gioia, quando Angel cominciò a parlare, le sembrò che le scoppiasse nel petto.
“Buffy…Lo sai quanto ho sognato questo momento…almeno quanto l’hai sognato tu - un sorriso increspò l’espressione seria dei due - e ora voglio che tutto sia perfetto.”
Ancora si perse nei suoi occhi, ma subito riprese a parlare.
“Non ho mai voluto niente altro che te…Non voglio nient’altro che te…per sempre. Voglio che ogni mattina, quando aprirò gli occhi, tu sia al mio fianco. E che ogni sera, l’ultima cosa che vedrò sia il tuo viso dolce accanto al mio.”
Buffy gli strinse ancora più forte la mano.
“Vuoi diventare mia moglie?”
Lo disse con la dolcezza che aveva sempre caratterizzato la sua voce, e Buffy quasi ricominciò a piangere dalla gioia…ma seppe trattenersi, abbastanza per potergli rispondere.
“E’ perfetto. Tutto quanto. Come ho sempre sognato…Voglio solo dirti che questo è un giorno che non potrò mai dimenticare, e sarà solo il primo di tanti, tutti quelli che avremo insieme, come marito e moglie. Per sempre.”
Erano state dette abbastanza parole, ora quello che Angel voleva fare, non richiedeva l’uso di nessun vocabolo.
Posò il suo sguardo sulla sua mano, e delicatamente le infilò l’anello, con la punta del cuore rivolto verso di lei…come la volta precedente… ma la sconfinata gioia che stavano provando era assolutamente nuova e non paragonabile a niente che avessero già provato.
Finalmente, potevano costruire qualcosa insieme, e questa volta niente avrebbe messo loro davanti degli ostacoli.
In cucina, stavano silenziosamente facendo colazione: uno di fronte all’altro, mangiavano e si guardavano ancora estasiati per quello che avevano deciso di fare…I loro occhi giocavano tra loro, cercandosi, trovandosi e ricercandosi ancora…Fino a che Buffy non ce la fece più e gli si avvicinò fino ad abbracciarlo e a restare fronte contro fronte.
“Mi dici come posso ora lasciarti per andare all’università? Non credo proprio di farcela…”
Angel le sorrise e le prese il viso tra le mani.
“Sì, ce la farai, ma prima volevo parlare con te di una cosa…”
Buffy lo teneva ancora stretto a sé, mentre lui le parlava.
“Perché, se non hai obiezioni, io avrei organizzato tutto una settimana a partire da oggi… - la guardò spalancare gli occhi per la gioia - …sulla spiaggia…all’alba.”
Ora i suoi occhi non potevano spalancarsi di più, altrimenti rischiava di farli uscire dalle orbite…Invece, lo abbracciò di nuovo, più stretto che poteva, cercando di esprimere tutta la felicità che provava.
Gli sussurrò la risposta all’orecchio.
“Non sarà certo da me che sentirai sollevarsi obiezioni”
Si sciolse dall’abbraccio per poterlo guardare negli occhi.
“Non potevi fare di meglio, Angel…E’ veramente tutto perfetto”
Un’altra giornata stava iniziando.
In cielo, il sole si stava lentamente alzando nel cielo, quasi non vedesse l’ora di partecipare alla gioia di Angel e Buffy, i quali avevano deciso di concentrare tutte le loro energie nella realizzazione del loro sogno, che finalmente sarebbe divenuto realtà.
Avrebbero passato la giornata pensando solo alla preparazione del matrimonio.
Si erano alzati con comodo e, sempre senza fretta, si erano separati per poter andare a svolgere i vari preparativi, con la promessa di incontrarsi al Magic Box per l’ora di pranzo.
Buffy aveva guardato Angel uscire di casa, restando a salutarlo dal portico: il suo corpo di spalle, vestito con pantaloni e camicia neri, le aveva fatto venire un brivido.
All’improvviso.
Deja-vù.
Era consapevole che la situazione era totalmente diversa, ma non riuscì ad impedire alla sua mente di tornare al terribile, straziante momento della notte dopo la consegna dei diplomi, quando la sua figura - di spalle - era stata inglobata dal fumo per sparire dalla sua vita…
Lo sguardo, che aveva un momento prima abbassato, si era riempito di lacrime che una mano calda ed affettuosa era lì, già pronta ad asciugare.
Buffy aveva sollevato e sgranato gli occhi: Angel era lì, davanti a lei, appena più in basso di qualche gradino, che la guardava con uno sguardo pieno di comprensione.
“Tornerò”
E qui la sua voce era risuonata più sicura che mai.
“Ricordati: niente è più come prima…tranne una cosa: io ti amo”
Buffy era rimasta come incantata ad ascoltarlo e quando lui ebbe finito, lo abbracciò, più forte che poteva.
Aveva capito.
Ricordato e capito…ed era tornato indietro.
Solo Angel poteva avere la sensibilità per dividere con lei, pur in un momento di gioia come quello, un ricordo così doloroso che per anni aveva avvelenato la sua esistenza.
Stampandogli un bacio sulle labbra, gli aveva preso il volto tra le mani, osservandolo piena di amore e gratitudine.
“Ora vai. Sto bene, davvero, quindi atteniamoci al piano!”
Qualche bacio più tardi, Angel aveva ripreso la sua strada, mentre Buffy era rientrata in casa, dopo aver goduto ancora per qualche momento del tepore mattutino.
Ora si sentiva piena di energie ed ottimista, e la prima cosa che voleva fare, era di dividere tutto ciò con chi aveva di più caro.
Il telefono squillava.
“Vado io!”
Dawn aveva lasciato i libri sul tavolo per andare a rispondere.
“Sì?…Buffy! Come stai?”
Le mancava.
Sapeva che - dopo il successo dell’incantesimo di Willow - aveva tutto il diritto di godersi un po’ di intimità con Angel, ma tutto ciò non l’aiutava a colmare la nostalgia che provava per la loro vita precedente.
Non che si sentisse proprio sola, Will e Tara erano fantastiche e si occupavano di lei nel modo migliore, però……
La voce di Buffy l’aveva scossa, e riportata coi piedi per terra.
“Come? All’Espresso Pump fra venti minuti? Sì, direi di sì…io stavo facendo i compiti, Willow e Tara sono in cantina che riordinano, ma immagino che tutte potremmo finire più tardi. Allora ci vediamo là…ok. Ciao!”
Aveva appena riappeso quando dalla porta che conduceva alla cantina erano spuntate Will e Tara, tutte impolverate.
“Chi era al telefono, Dawnie?”
Tara la chiamava spesso così e la cosa non le dispiaceva, anzi! La faceva sentire parte di qualcosa, un qualcosa molto simile a una famiglia.
“Buffy”
Appoggiata ancora al mobile, parlava mentre le sue dita giocherellavano con i capelli. “Vuole vedere tutte e tre all’Espresso Pump fra venti minuti. Le ho detto che ci saremo”.
Tara e Willow si erano guardate, cercando di nascondere il guizzo di trionfo che era passato nel loro sguardo.
Evidentemente, ci erano riuscite, perché Dawn era andata di sopra a prendere un maglione. Tenendosi per mano, l’avevano seguita poi anche loro per andarsi a dare una veloce rassettata prima di uscire tutte e tre insieme, dirette verso il locale e l’appuntamento.
Buffy, naturalmente, era arrivata prima di loro e aveva così occupato un tavolo che guardava proprio verso l’esterno: voleva vederle arrivare…Avrebbe voluto che fossero già lì, non riusciva quasi a stare ferma, continuava a giocherellare con la tazza di caffè che aveva nel frattempo ordinato, anche se subito dopo si era imposta di smettere, per timore di rovesciarlo!
“Buffy!”
Dawn era stata la prima a raggiungerla, quasi di corsa, seguita subito dopo da Willow e Tara.
Ecco!…Voleva vederle arrivare ed invece si era persa dietro ad una stupida tazza di caffè!
“Ragazze, che velocità!…Grazie per essere venute subito anche se ve l’ho chiesto solo mezz’ora fa! E’ che volevo avervi vicino in un momento come questo…”
Buffy le aveva guardate negli occhi, una per una: i loro occhi erano spalancati, fissi su di lei, anche Dawn che aveva corrugato la fronte con aria preoccupata. E infatti replicò, senza darle tempo di aggiungere altro.
“Ma Buffy…cos’è successo? Non stai bene? C’è qualche nuovo pericolo per la città? Cosa…?” Le aveva chiesto tutto di getto, senza neanche riprendere fiato tra una domanda e l’altra.
Buffy aveva sorriso e, appoggiandosi allo schienale della sedia, aveva tratto un profondo respiro. I suoi occhi erano di nuovo fissi su di loro.
“Ci sposiamo”
Non ci fu bisogno di dire altro.
In men che non si dica, ce le aveva tutte e tre strette in un abbraccio collettivo, che quasi non la fece più respirare, ma che la riempì di gioia.
“Congratulazioni!”
Tara era stata la prima a parlare e a lasciarla all’abbraccio delle altre due ragazze. “Buffy, è fantastico……Sono così felice per voi!”
Willow era stata la seconda ad andarsi a sedere.
Dawn era rimasta abbracciata alla sorella.
“E’ meraviglioso: sono contenta per te e per Angel…a quando l’avete deciso? Voglio dire……quando te l’ha chiesto?”
Sciogliendosi dall’abbraccio, si era seduta di nuovo vicino a lei, e alla fine della sua raffica di domande, si era accorta che Tara e Will la stavano fissando.
“Che c’è?”
Non riusciva a capire che cosa c’era di sbagliato.
In fondo, era solo curiosa! Perché, loro no?
“E’ che forse Buffy non ha voglia di raccontarci tutto, magari non adesso…..”
Willow era stata esitante, e mentre parlava, guardava Buffy.
“No, non preoccuparti, Will…” un largo sorriso le aveva illuminato il volto.
“Magari non tutto…” – e qui il sorriso si venò di pepata malizia – “…ma vi voglio raccontare della perfezione di questa mattinata che vorrei non finisse mai!”
Abbassò per un attimo lo sguardo e quando lo rialzò, Willow aveva notato che una leggera tristezza gliela aveva velato.
“E’ da quando sono uscita di casa che ho paura di svegliarmi da un momento all’altro e scoprire che tutto questo è solo un sogno…Io…non potrei sopportarlo: non di perderlo di nuovo…”
Le tre ragazze le sorrisero all’unisono, ma era sempre Will a dar voce ai pensieri che tutte loro avevano.
“Non è un sogno, questa volta è tutto vero, e durerà per sempre…Così come doveva essere” Con un sorriso e un’espressione così risoluta, aveva fatto tornare serena Buffy che, appoggiatasi al tavolo con aria cospiratrice, gli aveva fatto la domanda a cui tutte loro erano ansiose di rispondere. “Allora, volete sapere com’è andata?”
Le tre si erano guardate rapidamente, per poi sorridere e risponderle come una voce sola.
“Ci puoi scommettere!”
Angel stava camminando per strada, osservando la vita intorno a lui: tutte le azioni che la maggior parte della gente dava per scontate e che a lui erano state precluse per più di due secoli, continuavano a sorprenderlo. In effetti, si stava chiedendo se sarebbe mai riuscito a farci l’abitudine, come qualsiasi essere umano.
Inebriandosi nella luce del sole, riorganizzò le idee: prima di qualsiasi altra cosa, voleva parlare a Giles.
Dopo tutto quello che aveva passato a causa di Angelus, sentiva di doverglielo.
Aveva convinto Buffy a lasciare che fosse lui a dirglielo…Voleva tentare di fargli capire, di…Scusarsi? In realtà, non lo sapeva nemmeno lui, ma sapeva che doveva essere lui a parlargliene. Si diresse così verso casa sua, dove, giunto davanti alla porta, esitò qualche istante: anche se si erano in un certo qual modo riavvicinati - dopo l’incantesimo - non era comunque sicuro della sua reazione alla notizia.
Sospirando, si decise a bussare.
In un modo o nell’altro, era convinto di poter convincere Giles che questa sarebbe stata una gran cosa per Buffy.
La porta si aprì e comparve Giles, nel suo solito completo di tweed, ma senza giacca.
“Ah, buongiorno. Posso aiutarti?”
I due uomini si guardarono per un attimo, poi Angel rispose.
“In effetti, sì. Avrei bisogno di parlarle…”
“Allora, entra e accomodati pure sul divano. Ehm…” - questa volta fu Giles ad esitare qualche momento – “posso offrirti una tazza di the?”
“Sì, volentieri. Grazie”
Aveva accettato l’invito a sedersi. Avrebbe solo voluto non sentirsi così nervoso, così in colpa…Sapeva che Angelus era stato parte di lui, e anche se era consapevole di non poter cambiare il passato, sperava che Giles avrebbe compreso.
Prima di arrivare, strada facendo, si era convinto ad affrontare subito l’argomento, ma ora che ce l’aveva davanti, l’esitazione stava per prendere il sopravvento quando, pensando a Buffy e alla sua espressione di quella mattina, si decise a parlargliene.
E siccome Giles era ancora in cucina per finire di preparare il the, Angel si alzò e andò ad appoggiarsi al bancone.
“Ci sposiamo”
Visto che Giles si era immobilizzato con le tazze in mano, realizzò che forse era stato troppo brusco.
“Ah! Le mie…le mie congratulazioni”
Giles riprese il controllo di sé stesso, tornando ad essere in grado di continuare a preparare il the. Angel era rimasto ad osservarlo, non sapendo che dire. O forse sì…
“La ringrazio…….E mi dispiace di averglielo detto così, senza preamboli, ma non sapevo proprio come affrontare la cosa e ho pensato che fosse meglio andare subito al punto”
Abbassò lo sguardo.
“Avevo il timore che potesse avere delle obiezioni da fare…a causa del mio passato” Giles si tolse gli occhiali e rimase a guardarlo, senza parlare.
Iniziò a pulire le sue lenti, con calma, per poi rimettersi gli occhiali: a quel punto sorrise e riuscì a dissipare la nuvola nera che assediava il cuore di Angel fin da quando era entrato nell’appartamento.
“Lo so, capisco i tuoi dubbi, ma permettimi…permettimi di dissentire. Se rimanessi ancorato al passato, non riuscirei più a vivere…Nessuno ci riuscirebbe”
A questo punto, stavano ormai sorridendo tutti e due.
“Quindi, credimi quando ti dico che la notizia mi rende davvero felice…per Buffy, certo, ma anche per te”
Con il vassoio completo di tazze e teiera, si diresse verso il divano, seguito da Angel.
“In fondo, tu non hai colpa per essere stato trasformato in quello che eri: un fatale errore di giudizio che hai pagato, a mio avviso, più che sufficientemente”
Una volta posato il vassoio sul tavolino, rimasero per qualche istante l’uno davanti all’altro.
“Io…io la ringrazio davvero, con tutto il cuore. Lei sa cosa è Buffy per me: è tutto, semplicemente….è la mia vita e ora che potrò dividerla con lei, da uomo, e renderla felice, non deve aver timori riguardo al nostro futuro”
Giles gli sorrise e si sedette, facendogli cenno di fare altrettanto.
“Ne sono convinto…Non ho dubbi a tal proposito, ma ricordati che se mai aveste bisogno di qualsiasi cosa, io ci sarò sempre. Sempre”
Angel lo guardò senza sapere cosa dire.
Forse, quella era una di quelle occasioni in cui il silenzio aveva più significato di mille parole… E, superando quel momento imbarazzante per entrambi, finirono placidamente il loro incontro sorseggiando amabilmente il loro the.
Estasiate.
Era l’unica parola che potesse descrivere le espressioni di Willow, Tara e Dawn.
Buffy le stava osservando, compiaciuta e divertita: ad ogni parola del suo racconto, le aveva viste spalancare gli occhi dalla gioia, o dall’incredulità per quanto fosse stato tutto incredibilmente….incredibilmente perfetto.
E si era commossa, ancora una volta, vedendo gli occhi di Willow riempirsi di lacrime di gioia per lei…Non sapeva cosa fosse stato a commuoverla di più, se la reazione in sé stessa di Will o il sapere che si commuoveva perché sapeva che cosa significasse tutto questo per lei.
La realizzazione del sogno.
Lei più di tutti la capiva e aveva sempre capito il suo amore per Angel.
Non l’aveva mai giudicata per questo, né tantomeno condannata e di questo Buffy se ne sarebbe sempre ricordata. Si guardarono e alcune lacrime caddero dagli occhi di entrambe.
Tara aveva stretto la mano di Will durante tutto il racconto e ogni tanto, le aveva rivolto qualche sguardo pieno di amore…Mentre Dawn era rimasta semplicemente in estasi!
Estasi. Punto e basta.
“E’ decisamente il sogno più bello che si potesse mai realizzare…ommioddio, Buffy, è così…così…terribilmente romantico!!!”
Aveva tirato poi un sospiro così pieno di incantata speranza che tutte si misero a ridere. “Hai proprio ragione, Dawn…non poteva essere più romantico di così…Ha reso tutto davvero perfetto…e indimenticabile!”
“Sì, perché sapeva esattamente quello che doveva fare…l’amore che prova per te è così grande e totale che è stata la cosa più naturale di questo mondo…Sono sicura, però, che sarà stato nervoso…” al che, Willow ci pensò su un secondo “…anche se devo dire la verità che non ce lo vedo Angel nervoso…o forse sì!!!”
Fu con un sorriso malizioso che disse queste ultime parole, guardando diretta negli occhi Buffy. “Willow! Ma che vai a pensare…Comunque, appurato che siete tutte e tre contente per noi, ecco…io volevo chiedervi una cosa…”
Aveva abbassato lo sguardo, pronunciando quelle parole…seguì un breve silenzio in cui Buffy poté osservare le tre di sottecchi, fare finta di niente, come se non sapessero già esattamente quello che lei voleva chieder loro...
“Sì, insomma…che sposa sarei senza…senza delle damigelle d’onore?”
“SIIIIIIII!!!!!!!”
Un coro di voci elettrizzate si levò da quel tavolino cosicché tutti si girarono a guardare cosa diavolo stesse succedendo di così importante da motivare tanto baccano a quell’ora…
Quello che si poteva vedere erano semplicemente tre ragazze strette in un abbraccio collettivo ad un’altra, quasi soffocata da tanto affetto…
In realtà, Buffy non si sentiva soffocata, anzi…
Non si era mai sentita più libera.
E più felice.
“Ragazze…ragazze, devo dedurne che è un sì?”
Continuava a stringerle, ma appena glielo chiese, le tre si staccarono all’unisono da lei, guardandosi brevemente negli occhi.
Ebbero per un breve ma intenso istante, lo sguardo corrucciato e pensoso.
Poi la guardarono, mentre si risiedevano ognuna al loro posto.
Fu Dawn a parlare per tutte.
“Direi proprio di sì, sorellona!”
Buffy restituì loro il sorriso raggiante che non l’aveva abbandonata un solo istante per tutta quella mattina...e che, pensò, non l’avrebbe mai più abbandonata.
Per il resto della sua vita.
Della loro vita.
“Bene….perché so già come sarà il vostro vestito…Anzi, avevo pensato che – se non avete niente da fare – potremmo andarli a vedere, che ne dite?”
Non udì parole, ma poté vedere gli occhi così sgranati che quasi temette potessero venir fuori dalle orbite.
“…E ce lo chiedi anche? Ma che diavolo stiamo aspettando???”
Willow non le aveva neanche dato tempo di ribattere che già si era alzata per chiedere il conto al cameriere.
Angel era davanti al Magic Box, intento a sfogliare un giornale, ed era così assorto da non notare l’avvicinamento di Buffy.
Almeno, questo era quello che pensava lei…
Ma appena fu abbastanza vicina, da dietro il giornale lui estrasse una candida rosa, il cui bocciolo era in procinto di sbocciare…Proprio come la loro vita insieme.
Ancora una volta, l’aveva stupita.
Ancora una volta, si era innamorata di lui.
Succedeva sempre…era sempre successo, in passato: ogni volta che si rivedevano, lei finiva sempre ‘vittima’ del suo amore per lui…era inevitabile, come il sorgere del sole.
E anche ora, che finalmente le cose stavano andando per il verso giusto, non era da meno. Ogni volta che i suoi occhi incontravano quelli di lui, tutto tornava al loro primo incontro, quando le loro vite avevano iniziato quell’incrociarsi che li aveva portati ad essere lì, oggi, nel giorno più radioso delle loro intere esistenze.
Buffy mise su un finto broncio e lo guardò da sotto in su con uno sguardo a metà tra il dispiaciuto e il deliziato per la dolcissima sorpresa…
“Uhm…possibile che non riesco mai a farti una sorpresa? E io che ci tenevo tanto…ho camminato anche più leggera del solito per non farmi sentire!”
Lui le afferrò delicatamente il polso per attirarla a sé e, non incontrando resistenza, riuscì in un attimo a stringerla in un abbraccio che la fece sentire più che mai desiderata.
“Dimentichi che ti riuscirei a sentire anche se fossi sordo…a vederti anche se fossi cieco…ad amarti anche se non esistessi…”
Buffy si rabbuiò un poco: non era propensa a pensare ad eventualità così brutte, così negative, ora che tutto aveva preso l’aspetto di un enorme cuore rosso, scintillante di amore e felicità.
“Non dire così…non ora….Lasciamoci i brutti pensieri alle spalle e raccontami piuttosto come è andata la tua giornata”
Sempre stringendola, ma facendo vagare lo sguardo tutt’intorno, Angel sorrise lievemente.
“Mah, vediamo…non è che poi sia stato così impegnato…se escludiamo, naturalmente, i preparativi per un certo viaggio…Ma sai, niente è ancora certo: devo prima convincere una certa ragazza a seguirmi…”
Parlando, aveva abbassato lo sguardo fino a fissarla negli occhi: lei trasalì dalla gioia e dall’impazienza quando tutta la malizia e l’incontenibile felicità di Angel si riversarono nei suoi.
“Capisco…e, dimmi, chi sarebbe questa ragazza?”
Gli rispose con tutta la malizia di cui era capace, sperando che fosse sufficiente a trattenersi dal gettarglisi al collo, in preda alla più totale ed incontenibile gioia.
“Non so, forse la conosci…una certa Buffy, che come passatempo uccide demoni e vampiri…Hai avuto il piacere?”
Lei la fissava, totalmente incapace di spostare lo sguardo di un solo millimetro dagli occhi di lui…
“Uhm…sì, mi pare proprio di sì…ma morirà presto dalla curiosità se non le dici dove dovresti convincerla a farti seguire…”
Dicendo ciò , aveva abbassato lo sguardo, per poi rialzarlo quasi subito con gli occhi che dimostravano tutta la curiosità che fremeva dentro di lei.
Angel, in tutta risposta, non disse nulla, ma liberando un braccio dall’abbraccio, le mostrò il ‘giornale’ che stava guardando un momento prima che Buffy arrivasse: lei poté così notare che non era un giornale, ma un depliant di un’agenzia di viaggi, sull’Irlanda.
Non gli diede il tempo di parlare: prese l’opuscolo dalle sue mani, guardandolo alternativamente ad Angel e dall’espressione dei suoi occhi, lui poté capire che non si era aspettata una meta del genere…e che forse, non era quello che aveva in mente. Solo allora, gli si affacciò alla mente l’ipotesi di aver sbagliato.
“Buffy…io…mi dispiace, se non ti va l’idea, si può cambiare, niente è stabilito, non ancora almeno…e si può vedere altre…”
Improvvisamente, la mano di Buffy andò a mettere a tacere quella bocca adorabile che però non aveva compreso appieno il suo silenzio: è vero, poteva avergli dato la sensazione di non essere contenta della sua sorpresa, ma invece lo era.
Oh, se lo era…semplicemente, era troppo eccitata anche per dire solo una parola…Ma si rese conto che doveva dirne, voleva dirne almeno un paio.
“E’ perfetto”
Tolse la mano dalla sua bocca solamente per poterlo baciare: Angel la strinse a sé, quasi a non volerla mai più lasciare andare.
Lei si staccò visibilmente malvolentieri dal suo bacio, ma era ansiosa di raccontargli la sua mattinata con le sue tre damigelle…E lo fece come un fiume in piena: era così felice che tutte avessero accolto la notizia così bene e che avessero acconsentito ad accompagnarla che dovette fare uno sforzo per non mettersi ad urlare.
Fu solo quando ebbe finito il racconto che si rabbuiò in viso per un secondo, ma che fu sufficiente a far accigliare anche Angel: lui era lo specchio delle emozioni di lei e non poteva fare a meno di preoccuparsi, vedendola scura in volto…
“Che succede? Cos’è che non va, Buffy?”
Lei gli sorrise, di nuovo serena…e col cuore gonfio di amore per lui, sempre pronto a preoccuparsi per lei, anche per il minimo motivo.
“Niente…cioè…Mi resta una cosa da fare, da chiedere, ad una persona…e ho paura che…”
“Che ti dica di no? Andiamo, Buffy, sai benissimo che non potrà mai accadere…e poi, anch’io devo rischiare, ricordi? Entriamo insieme e vedrai, tutto andrà per il meglio!”
Un breve sospiro interruppe i pensieri di lei…poi gli rivolse di nuovo un luminoso e raggiante sorriso.
“Sì, hai ragione…e poi, finché non glielo chiedo non potrò sapere come la prende, giusto?”
“Giustissimo…quindi io direi di entrare e tentare il tutto per tutto!”
E così dicendo, sempre tenendosi per mano, entrarono nel negozio.
E restarono a bocca aperta.
Un grosso striscione bianco con la scritta rossa CONGRATULAZIONI BUFFY ED ANGEL! era appeso proprio di fronte all’entrata, dove era impossibile non vederlo…tutt’intorno, erano stati fissati palloncini bianchi: dovunque si girassero, ne potevano vedere!
E in mezzo a tutti questi palloncini, spuntarono tutti i loro amici che con urla di gioia, gli andarono incontro per abbracciarli e stringerli e comunicargli così tutto il loro entusiasmo.
I primi a raggiungerli furono, di nuovo, Willow e Tara, che ancora li abbracciarono, congratulandosi e facendo mille facce, tutte sorridenti…seguì subito dopo Dawn, che ancora una volta strinse la sorella nell’abbraccio più affettuoso di cui fu capace: scioltasi da Buffy, la piccola Summers rivolse il suo sguardo ad Angel…
“Sono così contenta per voi, Angel…Ricordati che dovrai rendere mia sorella la ragazza più felice di questo mondo o dovrai vedertela con me!”
Al che, se tutti si misero a ridere, Angel rimase serio: l’aveva fissata durante le sue raccomandazioni, come se provenissero non da una ragazzina troppo felice per l’amata sorella, ma da una persona adulta…D’altra parte, anche Dawn - come Buffy - era cresciuta molto in fretta. E fu con tono serio che le rispose.
“Puoi starne certa…Hai la mia parola…”
Ma non riuscì a finire la sua frase seria che Dawn gli si gettò al collo stringendolo forte. Lui ne fu abbastanza sorpreso, ma non così tanto da non rispondere a quell’abbraccio.
“Hey, Dawn, se lasci che lo sposo continui a respirare, anche noi vorremmo fargli le congratulazioni!”
Inaspettatamente, era stato Xander a parlare, facendosi avanti insieme ad Anya.
Si fermò a pochi passi da Angel, che nel frattempo si era sciolto dall’abbraccio di Dawn, la quale stava riversando ora tutto il suo affetto su Buffy.
I due uomini si guardarono per qualche istante negli occhi, osservati da tutti – anche da Buffy che, pur presa dalle cose che le stava dicendo la sorella, era molto ansiosa di vedere la reazione dell’amico – restando seri entrambi…sapevano di avere l’attenzione di tutti puntata su di loro, ma dopo pochi secondi tutta l tensione accumulata si andò dissipando perché Xander proruppe in un largo sorriso e fece una cosa che spiazzò veramente tutti i presenti…Angel più di tutti…
Lo abbracciò!
Buffy non riuscì a non sgranare gli occhi per la sorpresa: a dire la verità, si aspettava che Xander lo accettasse, ora che le cose erano finalmente andate a posto così come doveva essere, ma questo…beh, questo davvero non se lo aspettava.
Anche Willow rimase sorpresa, e sgranando gli occhi, strinse ancora più forte la mano di Tara che, per tutta risposta, le sorrise ancora più dolcemente.
I due ragazzi si abbracciarono ancora per qualche secondo, poi Xander prese per le spalle Angel lo guardò fisso negli occhi.
“Sono felice per voi…davvero. So che potrebbe suonare falso o strano, ma è la verità. Questa volta sono sincero e spero che si possa tentare di diventare amici…”
Spiazzando ancora una volta tutti, aveva pronunciato quella frase che nessuno sperava più di sentirgli dire e, cosa ancora più significativa, gli aveva teso la mano, che Angel, senza indugi, strinse forte, con un sorriso riconoscente sul viso.
“Ti credo, Xander, e te ne sono molto grato…E sì, direi proprio che si può tentare…e riuscire!” Buffy, incapace di trattenersi oltre, aveva raggiunto i due e aveva stretto Xander in un abbraccio che lo fece impallidire: lei, infatti, ci mise tutta la forza che aveva a disposizione, scordandosi per un secondo, che era la Cacciatrice e per poco non rischiò di frantumare le costole dell’amico! Solo sentendo le sue suppliche, lo rilasciò, chiedendogli scusa per l’enfasi, ma era troppo felice… Lo guardò sorridente.
“Sono orgogliosa di lei, Alexander Harris….Devo dire che mi ha proprio spiazzato, lo sa?” Poi, proruppero tutti in una sonora risata.
“Bene…finalmente la Cacciatrice che rimane senza parole…direi un fatto da segnare sul calendario, voi che ne dite?”
Buffy gli tirò una gomitata nel fianco, facendolo tacere…
“Ma…dov’è il signor Giles? Avrei dovuto parlargli e speravo di trovarlo qui…”
Da quando erano entrati, nonostante la confusione della festa a sorpresa, Buffy aveva continuato a cercarlo con gli occhi, senza – però – trovarne traccia alcuna.
Questa volta, fu Anya a risponderle.
“Oh, è andato a casa sua a prendere alcuni registri del negozio e dei nuovi volumi che sono arrivati proprio oggi dall’Inghilterra: stavo facendo una revisione e mi sono accorta che…”
“Tesoro…tesoro, non credo che a nessuno interessi sapere quali sono le voci che non corrispondono nella tua revisione…”
Xander, bonariamente, le aveva fatto notare che, ancora una volta, aveva parlato a sproposito…ma anche questo lato del suo carattere lo mandava continuamente in visibilio, per cui, lui, non aveva niente di cui lamentarsi.
“Beh…ma tutti vengono qui per cui pensavo che….” Ma notando lo sguardo di Xander, leggermente divertito, la fece tornare sui suoi passi “…Ragazzi!!!! Sono contentissima per voi!!!!” Buffy sorrise – in quella giornata niente e nessuno avrebbe potuto anche solo lontanamente allontanarla da quella felicità perfetta che aveva raggiunto, nemmeno Anya coi suoi discorsi assurdi – e annuì, lasciandosi tutto già alle spalle.
“Non fa niente, Anya, davvero…anzi, vedi, ti dovrei chiedere un favore…Siccome mi manca una damigella, mi chiedevo se tu fossi disponibile fra una settimana a partire da oggi…”
Se Willow, Tara e Dawn erano letteralmente scoppiate di gioia, lei non fu da meno: sgranò gli occhi e un sorriso enorme le si stampò in viso…Cominciò a battere le mani e andò verso Buffy, abbracciandola forte e dondolandosi insieme a lei.
“Ommioddioommioddioommioddio…………….Ma certo che sì…voglio dire, puoi contare su di me! Sicuramente! Al cento per cento!”
Xander annuì in direzione della Cacciatrice, ancora stretta nell’abbraccio dell’ex-demone. “Uhm…credo che questo sia un sì! Decisamente un sì!”
Tutti risero, mentre Anya, leggermente rossa in viso per aver causato quel momento di ilarità che nasceva – invece – da una sua reale commozione, si scostava da Buffy, permettendole di andare a parlare con Angel e Willow, che erano rimasti ad osservare la scena dei due fidanzatini che continuavano a scherzare tra loro.
“Hey, voi due….cosa state tramando?”
Willow sgranò gli occhi, ‘offesa’ per una tale accusa, anche se dopo un secondo un raggiante sorriso le illuminò il viso.
“Ma ti pare che siamo due tipi da tramare qualcosa alle tue spalle?”
Aveva pronunciato la frase seria, anche se non era riuscita a trattenersi dal sorridere…
“Ha ragione Willow…noi non oseremmo mai…”
Angel la stava guardando con uno sguardo così malizioso da farla arrossire fino alle orecchie…rossore che passò subito appena lui la strinse forte a sé per darle un sonoro bacio sulla guancia.
“Senti…io pensavo di raggiungere Giles a casa, con la scusa di aiutarlo, così intanto gli parlo di quella questione….tu che farai? Riuscirai a stare senza di me?”
Lui le sorrise e annuì.
“Tenterò…Nel frattempo, credo proprio di aver trovato il mio testimone…quindi, anch’io ho da fare, come puoi ben vedere”
Buffy lo strinse ancora più forte, dopodiché salutò Will con un abbraccio e, salutati tutti, uscì dal negozio per dirigersi verso casa di Giles.
Willow restò ancora vicina ad Angel, osservandolo pensosa, ma con un sorriso dolce sul viso. Lui la notò e lei ne fu leggermente imbarazzata.
“Oh, scusa…non volevo fissarti…cioè, non volevo…Oddio, Angel, scusami, ma è che la naturalezza del vostro amore mi commuove ogni volta che vi vedo insieme…E’ più forte di me, non posso farci niente: è come se non aveste dovuto subire tutti gli orrori che invece avete vissuto…Io non so proprio come fate, non credo che tutti ci riuscirebbero….”
Lo guardò seria e felice allo stesso tempo.
“Ma è anche vero che tutti non sono voi: voi siete davvero speciali, già da soli, ma insieme siete la cosa più perfetta che io abbia mai visto…dovete essere felici, ti prego….”
Angel restò incantato da quella ragazza all’apparenza così fragile ma che sapeva dimostrare tutta la sua forza e tutta la sua amicizia anche con poche ma efficaci parole.
“Willow…non c’è persona che desideri rendere felice più di Buffy: lei è la mia vita, e non solo perché mi ha salvato tante di quelle volte che ormai neanche le conto più, ma perché è l’aria che respiro, il sole che finalmente riscalda di nuovo la mia pelle, il cuore che batte di nuovo nel mio petto……Lei è tutto questo e molto di più: è il mio unico e solo amore, perfetto ed eterno…Ho sempre amato Buffy, solo lei è stata capace di riempire la mia esistenza quando ne aveva solo la parvenza, e ora… – ti giuro – …ora riempie la mia vita come mai avrei neanche solo osato sperare…”
Angel aveva gli occhi pieni di lacrime, ma che ricacciò indietro: solo una non ne volle sapere di rientrare e scivolò giù sulla sua guancia…Lui fu rapido ad asciugarla, in modo che nessuno lo notasse, ma Willow ne fu enormemente toccata: non aveva mai immaginato una tale forza di sentimenti…
“Will, hai la mia parola che Buffy non soffrirà mai più per causa mia, e farò il possibile affinché non soffra più anche per altre cause…e tu potrai essermene testimone”
Willow non disse nulla ma gli prese le mani e gliele strinse forte, dopodiché annuì, ricacciando anche lei indietro le lacrime: l’aveva commossa, le aveva toccato il cuore con quelle parole e, in quel momento, fu così felice per Buffy, che fu solo con molta fatica che non urlò.
Solo dopo aver controllato quest’ondata di euforia riuscì a parlare.
“Mi sembra che avessi qualcosa da dire a qualcuno, o sbaglio? Guarda, è da solo…mi sembra il momento perfetto, che ne dici?”
Parlando, aveva indicato con la testa Xander che, lasciata Anya dietro ai suoi registri, stava sfogliando alcune riviste nell’attesa che tutti finissero con le loro attività per poter andare finalmente a pranzo.
“Hai ragione…Vado”
Detto e fatto, Angel fu subito vicino a Xander che alzò lo sguardo nella sua direzione, vedendolo lì di fronte a lui.
“Scusa, ti disturbo?”
Anche se sorpreso, Xander fu il solito gigione…
“No, figurati….la mia quotidiana lettura di testi altamente avanzati e specialistici può tranquillamente attendere!”
Così dicendo, depose sul bancone la rivista che aveva in mano: American Superbasket. “Sono tutt’orecchie…spara!”
Angel si appoggiò al bancone anche lui, guardandosi un secondo le mani, non sapendo bene da che parte cominciare…
“Vedi…tu sai che il matrimonio è fra sette giorni…”
Xander lo stava guardando sinceramente incuriosito, annuendo ad ogni sua frase, ma scalpitando per sapere che cosa potesse fare lui per Angel.
“Beh, il fatto è che…vedi, vorrei che tu mi facessi da testimone, ecco”
Okkei, l’aveva detto: ce l’aveva fatta…Ora gli restava solo da aspettare la sua risposta.
Xander non aveva più pronunciato una sola sillaba…anzi, ad Angel pareva che stesse trattenendo il fiato.
La questione era sapere perché…ma non restò nel dubbio per molto.
“Sarà un onore, per me…te lo assicuro”
Lo aveva sorpreso piacevolmente, parlando in tono serio…
“E soprattutto, sarà un vero piacere”
Si strinsero ancora una volta la mano, dopodiché Xander si illuminò di un sorriso dispettoso, lo cinse sulle spalle e lo portò verso gli altri…
“Ragazze, ditemi una cosa…se non sbaglio è il testimone dello sposo che organizza l’addio al celibato, non è vero?”
Le ragazze in questione – e cioè Willow, Tara, Anya e Dawn – si illuminarono di sorrisi così sinceri e divertiti che non ce la fecero a trattenersi oltre e scoppiarono a ridere….Dall’espressione di Angel, era chiaro che gli stava sorgendo il dubbio di averlo chiesto alla persona sbagliata!
Era nervosa.
Lo era stata durante tutto il tragitto dal Magic Box sino a lì.
Si stava ripetendo che non aveva ragione di essere così tesa…anche Angel era tutta la mattina che glielo ripeteva, ogni volta che lei glielo chiedeva….e cioè ogni cinque minuti circa.
Oh, insomma!
Era la Cacciatrice, no? Lei era la prescelta e bla bla bla.
Non era da lei essere così agitata, ma per tranquillizzarsi, si disse che mai si era trovata in una situazione simile.
Decise che non c’era altro modo di placare la sua agitazione se non quella di affrontare il nemico.
Così bussò.
Giles aprì la porta con una matita in bocca e in mano alcuni tomi decisamente polverosi e vecchi….beh, lui avrebbe preferito antichi, ma la sostanza era la stessa.
“Oh, Buffy, ciao…Qual buon vento ti porta qui?”
Lei non aveva staccato il suo sguardo dal suo viso neanche per un solo istante da quando lui aveva aperto la porta.
“Dovrei parlarle…le dispiace se entro?”
Ed entrò con la velocità di un fulmine, andandosi a sedere sul divano, facendosi posto tra i numerosi volumi che lo stavano attualmente occupando. Giles rimase per un attimo interdetto da quell’atteggiamento, insolito per Buffy, ma si riprese praticamente subito.
“Naturalmente no…Ti posso offrire del the?”
Aveva chiuso la porta, dirigendosi verso lo scrittoio, anch’esso occupato da libri: praticamente, c’erano libri ovunque!
Buffy si sentì quasi circondata…
“Non avrebbe del caffè? Sa, il the mi rende nervosa…”
Cercò di scherzare, ma con ben poco effetto: l’applomb di Giles non si scalfì nemmeno un po’…non amava veder messa da parte la sua amata bevanda a discapito del caffè…cosa ci trovavano, poi, di così speciale in quell’orribile intruglio, era per lui un vero mistero… Fece comunque il possibile per accontentare Buffy.
“Naturalmente…anche se in effetti è il caffè…e non il the…a rendere nervosi….Ma dimmi, cosa ti porta qui? Non dovresti essere con Angel a definire gli ultimi preparativi per il matrimonio?” Buffy si accoccolò meglio sul divano, o meglio su quel poco di divano che era riuscita a liberarsi, e sorrise.
“In effetti sì, ma anche questo….vede, sono qui per chiederle un immenso favore…”
Si stava osservando le mani in grembo mentre glielo diceva: non poté così notare che la curiosità aveva avuto la meglio sul suo osservatore, che si era avvicinato fino ad esserle seduto sulla poltrona davanti.
“Ma certo, lo sai che puoi…puoi chiedermi tutto quello che vuoi….Se posso…se posso esserti utile, non potrà che farmi piacere, Buffy, lo sai...”
La guardava incuriosito, davvero pronto ad aiutarla e di questo Buffy fu grata al cielo: fu immensamente grata al destino di averle dato un osservatore così sensibile e generoso come il signor Giles…Ogni volta che lei aveva avuto bisogno, lui c’era sempre stato…Le era stato vicino più di suo padre, incoraggiandola ed istruendola per il suo particolare dovere con ogni fibra del suo essere, mettendoci sempre tutto sé stesso….Anche lui aveva perso tanto durante il loro cammino per arrivare a quel giorno pieno di gioia e proprio perché era così pieno di gioia, Buffy voleva condividerlo con lui.
Sperando che capisse.
“Beh, vede…lei sa che con mio padre non ho più rapporti…da quando la mamma è…insomma, non si è mai fatto vedere né sentire, né con me né con Dawn…Lei lo sa come la penso a riguardo: se tengo ancora aperto qualche ponte con lui è solo per mia sorella, solo ed esclusivamente per lei. Comunque, quello che volevo chiederle è questo: vorrei che fosse lei ad accompagnarmi da Angel, il giorno del matrimonio…”
Giles la guardò con occhi profondamente commossi: un debole ma sincero sorriso era apparso sul suo viso…Restando in silenzio, si tolse gli occhiali, fissandoli brevemente, per poi pulirne le lenti già immacolate……Buffy sorrise: ogni volta che gli aveva visto fare quel gesto, aveva pensato che lo facesse più per aiutarsi a pensare, a concentrarsi più che per vera necessità di pulizia…
“Buffy…io…è veramente un grande onore, ma non penso che dovrei…insomma, c’è tuo padre, anche se non siete più in buoni rapporti, lui è pur sempre tuo padre e…”

Lei gli impedì di andare oltre con il suo discorso, animandosi nello spiegargli la situazione e i suoi sentimenti.
“Ma glielo ho detto…ormai mio padre non fa più parte della mia vita, e comunque non ne fa parte come ne fa parte lei: lei più di lui mi conosce, sa chi sono e cosa sono…Ne ho parlato con Dawn e anche lei è d’accordo…Giles, io voglio lei accanto a me quel giorno, non mio padre: la prego, non mi lasci sola proprio ora…”
Anche se aveva duramente lottato per non piangere, le lacrime stavano ora scendendo dai suoi occhi, copiose e senza freni…Ciò nonostante, non abbassò lo sguardo da quello di lui, ma continuò a fissarlo…anche mentre lui si alzava dalla poltrona per andarsi a sedere accanto a lei…aveva addirittura deposto alcuni volumi a terra per farsi posto!!!
Una volta rimessosi gli occhiali, le asciugò le lacrime che bagnavano il suo volto con una delicatezza che le fece sperare per il meglio…
“Non devi piangere, Buffy…Sai benissimo – e in caso non te lo ricordassi, lo faccio io adesso – che non ti lascerò mai sola, qualsiasi…qualsiasi cosa accada….Quindi, non ti lascerò sola nemmeno quel giorno: sarò onorato, lusingato ed estremamente orgoglioso di accompagnarti da Angel…”
Parlandole, le aveva preso le mani, stringendogliele, una volta che ebbe finito di asciugarle le lacrime…La guardava fisso negli occhi, occhi che non finirono di versare lacrime tanto presto perché, appena Giles ebbe finito di parlare, Buffy non resistette tanto ad abbracciarlo.
Gli gettò le braccia al collo, stringendolo come se non gli avesse mai detto quanto avesse significato per lei durante tutti questi anni…e in effetti, si rese conto che non lo aveva mai fatto. Era tempo di rimediare.
“Oh, signor Giles…grazie, grazie mille…lei non sa quanto questo significhi per me…davvero…” Si sciolse dall’abbraccio solo per guardarlo di nuovo negli occhi.
“Vede, in tutti questi anni, io…io non le ho mai detto quanto lei abbia significato per me…Lei ha sempre saputo sostenermi, in ogni momento – in quelli belli così come in quelli terribili – e nonostante tutto e tutti…Sono queste le cose importanti della vita, non i legami di sangue…”
Restò in silenzio per qualche istante, realizzando che anche lui si era commosso…
“Per me, è lei il mio vero padre…e lo sarà per sempre”
Giles si era asciugato velocemente qualche lacrima…Cercò la forza per parlare, ma dovette aspettare alcuni momenti perché sentiva che l’emozione era ancora troppo forte…Buffy, dal canto suo, aspettava, stringendo sempre forte le mani del suo osservatore, del suo amico, del suo padre putativo: sapeva che, a tempo debito, le avrebbe detto qualcosa…
E non la deluse nemmeno adesso.
“Buffy, il cielo mi è testimone quando dico che tu sei la figlia che ho sempre desiderato…Sei una ragazza forte, sincera, leale...Hai tutte le doti che un genitore vorrebbe per i propri figli. Sappi che, quel giorno, mi avrai vicino come il padre più orgoglioso di questo mondo e che è con tutto il mio cuore che spero di vedervi felici, il più a lungo possibile…Non riesco ad immaginare due persone più meritevoli di felicità di voi due…”
Buffy lo guardò intensamente ancora per qualche secondo, poi tirò un lieve sospiro.
“Bene…direi che per oggi abbiamo avuto la nostra dose di svenevolezze, che ne dice?”
Giles sorrise incerto, come faceva ogni volta che qualcosa andava a scalfire il suo self-control così tipicamente britannico…
Si alzò, seguendo Buffy che stava lentamente riordinando i volumi che aveva spostato per sedersi… “Direi di sì…sono d’accordo con te…Tu…tu ora dove vai?”
“Oh, torno al Magic Box, a recuperare Angel per poi andare finalmente a pranzo: ho una fame terribile…”
Giles si mosse ancora più velocemente…
“Bene, allora vengo con te: devo portare alcuni registri ad Anya…penso che non mi avrebbe dato tregua finché non fossi venuto a prenderli…”
Buffy gli sorrise…
“Sì, lo so, per la sua revisione dei conti…ci ha messi tutti quanti al corrente: devo dire che ha trovato una commessa davvero efficiente!”
Giles sorrise debolmente, esitando per qualche secondo…Anya era il tipo di persona che riusciva a sfinirlo nel giro di un’ora e questo lo trovava davvero estenuante, dovendoci lavorare insieme praticamente tutto il giorno…Fortunatamente, nel corso dei mesi, era riuscito ad escogitare diversi espedienti per tenerla occupata senza che lo facesse impazzire.
“Ah…bene…Allora, se mi aiuti a portare questi…” le mise in mano una pila di una decina di volumi che quasi le tolsero la visuale “…farò molto prima di quello che avevo previsto!”
Anche se era quasi ora di chiusura, il negozio era ancora affollato di gente: ce ne era un po’ di tutti i tipi….curiosi che si divertivano a passare una mezz’oretta ficcanasando tra gli scaffali, o gente che sapeva bene cosa cercare…In genere, il primo tipo, infastidiva leggermente il signor Giles, in quanto riuscivano a fare le domande più strane e più banali che potesse mai immaginare.
Mentre Giles e Buffy entravano, quasi si scontrarono con due clienti che stavano uscendo: due ragazzine che, tutte eccitate per l’acquisto, li fissarono per qualche istante prima di sparire tra la gente che c’era in strada.
“Qualcuno cercava dei registri?”
Anya li vide subito, da dietro il bancone dove stava dando il resto ad un cliente…ma lo lasciò subito, mollandogli le banconote in mano e correndo da Buffy che quasi faceva cadere la pila che aveva in mano.
“Oh…grazie! Giles aveva paura che potessi pensare che mi trattasse con tropo riguardo, visto che sono una ragazza, ed ha optato per la pari distribuzione dei pesi…”
Guardò con sguardo torvo, ma sorridente, il suo osservatore che aveva appena richiuso la porta, per posare i suoi volumi sul tavolino accanto all’ingresso. In effetti, a guardarli bene, a Buffy parve che lui ne avesse decisamente meno di lei…
“Ah, bene…adesso ci approfittiamo anche delle ragazze sole ed indifese…”
“Scusa, ma…ma chi sarebbe la ragazza sola ed indifesa?”
Giles la guardò, con un sorrisetto sornione, mentre da dietro si sentì afferrare da due braccia che, in un attimo, la cinsero forte intorno alla vita.
“Uhm…in effetti non vedo nessuna ragazza indifesa…e tantomeno, sola!”
Un bacio sul collo mandò Buffy in uno stato di incontenibile gioia: si girò per abbracciare Angel che la stava guardando con uno splendido sorriso.
“E va bene, va bene…non sono né indifesa né sola…” si fermò un attimo per strofinare, con un sorriso, il suo naso contro quello di lui “…ma questo non vuol dire che potete approfittare di me quando e come volete….insomma, se continuate così, dovrò rivolgermi al Sindacato delle Cacciatrici!”
“Dubito che ce ne sia uno……Comunque, grazie per…per il tuo aiuto, Buffy”
Lei sorrise, tutta felice.
“Oh, di niente, si figuri…è stato un vero piacere! Noi, però, adesso andiamo a pranzo….Ho una fame che potrei mangiare un demone…o due!”
Angel diede un’occhiata rapida a Willow che annuì, sorridendo molto compiaciuta…Buffy notò i due scambiarsi queste occhiate e ne fu terribilmente incuriosita.
“Hey…voi due, ma cosa avete ancora da tramare? Non vi basta quello che avete ‘combinato’ oggi?” Lui sorrise e, prendendola per mano e avviandosi verso la porta, le rispose in un sussurro.
“No, non mi basta per niente!”
Salutarono tutti, lasciando il povero Giles nelle grinfie di Anya, e uscirono dal Magic Box. C’era parcheggiata davanti l’auto di Angel e questo incuriosì ancora di più Buffy.
“Ma insomma, vuoi dirmi cosa stai combinando?”
Lui, per tutta risposta, le sorrise maliziosamente, tanto da farla arrossire, facendole cenno di salire. Una volta dentro, avviò il motore e prese la strada che si dirigeva fuori città.
Dopo una mezz’ora di macchina, giunsero su di un piccolo spiazzo sterrato, dove Angel parcheggiò l’auto.
Scesero entrambi e, mentre Buffy si guardava intorno, cercando di riconoscere il posto – ma senza successo – lui estrasse dal bagagliaio un cesto da pic-nic che la fece restare a bocca aperta.
“Tu…hai organizzato tutto questo? Ma come hai fatto…?”
Lui se si avvicinò e, prendendole la mano, gliela strinse e sorrise.
“Willow…io avevo l’idea, ma ero piuttosto confuso su come si organizzi un pic-nic a regola d’arte: lei mi ha aiutato a mettere tutto in pratica”
Lei gli sorrise a sua volta e poi si lasciò guidare giù per una stradina che, da quel piazzale, conduceva in una spiaggia così isolata che non si ricordava di averne mai sentito parlare: in effetti, fu piuttosto arduo raggiungerla, ma di sicuro ne era valsa la pena…
Lo spettacolo che se ne poteva godere valeva ogni sforzo…
L’oceano si apriva davanti a loro, quel giorno meno agitato del solito, col sole che rifletteva tutta la sua abbagliante bellezza su di esso, abbagliandoli.
Angel fu pronto a tirar fuori dal cesto due paia di occhiali da sole, uno per lei ed uno per sé. “Ah, vedo che non hai tralasciato proprio nulla!”
“Beh, è stata Willow a consigliarmeli…io non ci sono abituato, ma devo dire che è una sensazione strana…anche se amo sentire il sole sulla pelle e negli occhi …”
Avevano trovato un posto al riparo dal vento che quel giorno soffiava abbastanza forte sulla costa, ed Angel aveva iniziato a preparare ‘tavola’. Aveva voluto che lei si sedesse, assolutamente senza fare nulla…si doveva rilassare, avrebbe pensato lui a tutto.
“Uhm…potrei anche abituarmici, sai, a questo trattamento? Attento, o finirai per viziarmi!”
Lui, che aveva appena finito di apparecchiare, le sorrise e si sedette accanto a lei.
“Bene, perché è proprio quello che voglio fare!”
Le porse il bicchiere in cui aveva versato del vino bianco, e brindarono, a quella meravigliosa giornata e al meraviglioso futuro che si sarebbero costruiti, finalmente, insieme.
Sette giorni dopo.
L’aria era ancora frizzante dalla notte appena passata.
Il cielo iniziava a schiarirsi: l’oscurità stava lasciando il passo ad un cremisi che, screziato da alcune nubi che stavano lentamente diradandosi all’orizzonte, aveva assuntole sembianze di una trina finemente lavorata…
Intrecci di luce ed ombra si rincorrevano nel cielo, mentre la luce si faceva sempre più chiara. L’oceano rifletteva appieno tutto il trionfo di colori che quella mattinata stava riservando alle persone che si erano già ritrovate sulla spiaggia.
Il prete era pronto, e per ingannare qualche minuto, stava conversando con Xander, visto che sarebbe stato sempre lui a celebrare anche le sue, di nozze…Non aveva mai amato molto lo smoking, ma per Buffy avrebbe fatto sicuramente questo ed altro.
Anche se erano ormai lontani i tempi in cui aveva una cotta per lei - cotta colossale, che aveva fatto non poca fatica a lasciarsi alle spalle – l’amicizia che lo legava a lei era indissolubile ed era pronto a fare qualsiasi cosa per lei, bastava chiederglielo.
C’erano anche Wesley e Cordelia: Angel gli aveva telefonato non appena avevano finito di preparare la cerimonia….In fondo, erano i soli amici che avesse e li voleva vicini in quel giorno così…così perfetto.
Lei aveva fatto un po’ di problemi, all’inizio, ma poi, sentendo Angel chiederglielo con così tanto affetto – ci teneva veramente ad averli lì! – aveva capitolato ed ora era lì, sulla spiaggia, con uno strepitoso abito mozzafiato, color smeraldo, insieme a Wes che, dal canto suo, era molto più a suo agio di lei.
Non appena erano arrivati, Angel li aveva raggiunti per dar loro il benvenuto. “Finalmente! Pensavo che non veniste più….”
“Sai com’è Cordelia….ci mette un secolo per prepararsi!”
“Se tu non avessi quel catorcio di macchina, FORSE saremmo arrivati prima!”
Wesley guardò Angel con uno sguardo rassegnato: era convinto che i battibecchi con Cordy non avrebbero mai avuto fine.
“Sono felice che siate qui…Oggi voglio tutti i miei amici con me”
“Non saremmo mancati per nulla al mondo, vero Cordelia?”
“Certo!”
Accorgendosi che, forse, aveva parlato con un po’ troppo sarcasmo nella voce, si avvicinò ad Angel.
“Sinceramente, sono felice per voi due…Solo il cielo sa se meritate tutta la felicità possibile…che io vi auguro”
Angel la guardò per qualche secondo, poi la abbracciò….Cordy ne rimase un attimo interdetta, ma poi ricambiò tutto l’affetto che quell’abbraccio comunicava.
Si riprese comunque in fretta da quel momento di smancerie e, dato un ultimo sguardo ad Angel, si voltò per tornare dall’ex-osservatore che si sentiva bene nello smoking nero, ed era orgoglioso e felice che il suo amico avesse finalmente potuto raggiungere quella felicità a cui era destinato.
Lui aveva potuto vedere il suo dolore di vivere lontano da Buffy, giorno dopo giorno, crescere senza sosta: era una cosa che gli straziava il cuore, e non aveva mai capito come avesse potuto sopportarlo per tutto questo tempo….In fondo, però, era giunto ad una conclusione che, nel momento in cui la realizzò, lo commosse profondamente: solo l’amore, l’amore vero e puro ed incondizionato, aveva permesso ad Angel di sopportare tutto, di sapere che Buffy si stava lentamente ricostruendo una vita con qualcuno che non era lui…
Dio mio, non riusciva ad immaginare cosa potesse aver provato durante tutto quel tempo! Il rispetto e l’ammirazione che aveva per lui erano cresciuti a dismisura non solo per le sue lotte contro i demoni per tentare di tenere a freno il popolo dell’oscurità, ma anche e soprattutto per la lotta interiore che combatteva da quando aveva lasciato Sunnydale.
Avevano salutato Xander, senza disagio e senza ostacoli: l’amicizia che li legava era sempre lì, nonostante il tempo e la distanza. Dopo aver parlato per qualche minuto, Xander era andato di nuovo parlare col prete, mentre Wes e Cordy erano rimasti ad osservare Angel. Anche Xander l’aveva notato, tutto solo e silenzioso, e pensò di fare qualcosa. Angel era poco distante dai lui, ma stava in silenzio, osservando l’alba alzarsi sul mondo e su questo nuovo giorno, così significativo per lui.
Per loro.
“Hey, amico, tutto bene?”
Xander, vedendolo immobile, a fissare l’orizzonte, aveva pensato che forse aveva bisogno di qualche parola di incoraggiamento…in fondo, anche se per quasi tre secoli era stato un vampiro, forse si sentiva un po’ sperso, lì, tutto solo ad aspettare la sposa….In fondo, era il suo testimone ed era compito suo intrattenere lo sposo durante l’attesa della sposa.
Angel non si voltò, ma gli parlò ugualmente.
“Sì, grazie…vedi, è che…Per così tanto tempo non ho potuto guardare il sole…e ora sono qui, sulla spiaggia a guardare arrivare l’alba, aspettando l’unica donna che abbia mai amato per legarla a me…per passare tutta la nostra vita insieme... E’ decisamente un sogno che si sta realizzando…E ho un terrore infinito di svegliarmi, realizzando così, di aver realmente sognato…”
Abbassò lo sguardo, dando sempre le spalle a Xander, il quale aveva ascoltato in silenzio il suo sfogo. Se doveva essere completamente sincero con sé stesso, si vergognava… Si vergognava come mai in vita sua: per tutti questi anni, il suo passatempo preferito era stato sputare su Angel e su ogni cosa che avesse fatto e detto, non appena se ne presentava la possibilità, per quanto remota o azzardata fosse...Ma non aveva mai preso in seria considerazione l’entità dell’amore che poteva provare per lei.
Oh, certo…sapeva che Buffy l’amava - tanto da andare anche contro ad ogni logica - ma l’aveva sempre considerato come l’amore per il proibito…Forse, era stato il suo modo di assorbire il suo rifiuto: essendo lui un vampiro, non poteva neanche sognare di competere con lui, e quindi ne usciva a testa alta, in quanto non c’era potuto essere un reale confronto. Però, ora, davanti a quell’uomo che non stava più nella pelle al pensiero di veder arrivare Buffy, doveva ricredersi, e vergognarsi.
Fece entrambe le cose. Più un’altra che non aveva preventivato…ma che si sentì in obbligo di fare.
Si scusò.
“Angel…devo farti le mie scuse, più profonde e sincere…”
Lui lo guardò negli occhi e tentò di fermarlo, ma niente e nessuno poteva trattenere Xander dal continuare.
“No…ti prego, non fermarmi: ti giuro che finirò prima che arrivi Buffy, ma devo dirtelo…o non avrò più rispetto per me stesso……Per tutto questo tempo sono rimasto ancorato al passato, in cui ho fatto e detto cose di cui non vado certo fiero: se ho mai potuto avere una scusa valida, è l’affetto che provo per Buffy. Solo questo ha offuscato la mia obiettività, per tutti questi anni: non sono mai riuscito ad accettarti….fino ad oggi. Quindi, lascia che ti dica che sono felice per te, ma soprattutto per Buffy, perché non poteva davvero sperare di trovare uomo migliore”
Angel lo aveva guardato per tuta la durata del suo monologo, non mostrando la sua gioia nell’udire quelle parole…Non aveva mai voluto essere motivo di contrasto con gli amici, per Buffy, né nel passato, né tantomeno nel futuro…
Così, non trovando parole per replicare, strinse Xander in un abbraccio fraterno, che venne ricambiato con altrettanto sentimento. Il testimone dello sposo si sciolse per primo dalla stretta…Con un sorriso ebete, ‘alla Xander’, sistemò l’abito di Angel.
“Scusa…ma non voglio incorrere nelle ire della Cacciatrice perché le ho sgualcito lo sposo!” Angel rise, felice di come le cose stavano andando…e non solo con Buffy.
“Tranquillo…ti proteggerò io!”
“Grazie, amico…non lo dimenticherò!”
Ma Angel non lo guardava più.
Era arrivata.
Anche se dalla spiaggia non si vedeva ancora niente - d’altra parte, la strada era fuori visuale, così come i dintorni più prossimi – la poteva sentire.
Aveva notato che gli era rimasta una forza un po’ superiore alla norma, retaggio del suo demoniaco passato…ma, cosa più importante, continuava a sentirla.
Dentro.
Xander aveva fatto alcuni passi, cercando di sforzarsi gli occhi per vederla, ma senza risultato…almeno, non la vide subito.
Ma d’un tratto, vide del movimento provenire dalla direzione in cui c’era la strada, e nel giro di pochi secondi, apparvero le damigelle: splendide nei loro abiti giallo chiaro, avanzavano leggiadre - per quanto la sabbia potesse loro permettere… - coprendo, però, coi loro corpi la sposa. A capo del ‘drappello’ c’era Anya: con un largo sorriso stampato in faccia, veniva avanti sicura, non staccando neanche per un attimo gli occhi da Xander…Il semplice abito color del sole appena sorto frusciava nella brezza mattutina: un corpetto senza spalline la fasciava stretta, per poi aprirsi in un ampia gonna, lunga fino ai piedi…ai polsi avevano tutte una piccola composizione di fiori di campo, di tanti colori, legate con dei nastrini dello stesso colore dell’abito, i quali ondeggiavano al vento come piume che cadono.
Subito dopo Anya, venne Tara, anche lei sorridente…Seguivano Willow e Dawn, che però, procedevano affiancate: tutte e quattro avevano i capelli raccolti in uno chignon ornato degli stessi piccoli fiori che adornavano i loro polsi.
E se già loro quattro furono una visione, così belle e sorridenti, ad Angel morì il respiro in gola quando vide Buffy.
Era l’amore e la bellezza personificati…
Al braccio dell’osservatore procedeva una figura sottile ma decisa, che trasmetteva forza e amore…E accanto a Giles, vestito con un elegantissimo smoking nero, spiccava ancora di più l’abito color avorio di lei: la parte superiore del corpetto era di tulle trasparente, con lunghe maniche ampie, che arrivavano oltre i polsi, mentre la parte inferiore, così come la lunga ed ampia gonna, era di lucido raso.
La luce del sole nascente sembrava essere catturato da quella stoffa…Gli pareva, infatti, che divenisse ogni attimo più luminoso, come se fosse intessuto coi raggi del sole stesso.
Appena le damigelle avevano iniziato ad avvicinarsi, Angel e Xander si erano sistemati vicino al prete, più che mai pronti ad accogliere il gruppo, mentre Wes e Cordy erano rimasti un po’ indietro. Finalmente, le damigelle furono tutte di fronte ad Angel, facendo da ala alla spazio che doveva occupare Buffy, la quale, era rimasta leggermente indietro…ma non lo rimase per molto.
Proprio mentre il sole stava facendo capolino da dietro l’orizzonte, iniziò ad avvicinarsi a lui.
Ora poteva vederla meglio.
Come sempre, era splendida, ma quella mattina, rifulgeva di una luce particolare, e non solo grazie al sole nascente…
La gioia pura che tutto il suo essere stava provando, veniva irradiata da tutto il suo corpo: ogni singolo movimento la rifletteva, ogni singola espressione del viso…Tutto.
Aveva i capelli sciolti sulle spalle, anche se due morbidi boccoli le scendevano ad incorniciarle il viso: il tutto, coperto da uno splendido velo di tulle ricamato sui bordi, tutto tono su tono.
Finalmente, arrivarono davanti ad Angel: Giles strinse le mani di quella ragazza che aveva visto crescere, affrontando mille e mille pericoli, e che ne era uscita ogni volta più forte, ogni volta più grande…Le alzò per un secondo il velo, il tempo necessario per darle un bacio sulla guancia: Buffy lo ricevette ad occhi spalancati…in tutti quegli anni non aveva mai fatto una cosa del genere, si era sempre dimostrato un perfetto inglese, in tutto il suo self-control…Felice per questo gesto, lei lo guardò intensamente negli occhi, anche se non riuscì a proferire parola, per paura di mettersi a piangere.
Giles annuì sorridente, le risistemò il velo e si mise qualche passo più indietro.
Buffy si girò verso Angel e le sembrò che il cuore le dovesse fermarsi in petto.
Era estasiata.
Il sole alle sue spalle, faceva sì che egli risplendesse di una luce particolarmente brillante, quasi a voler recuperare tutto in una volta il tempo perduto in cui non aveva potuto rifulgere su di lui…Sentì le lacrime salirle agli occhi, e fu con uno sforzo non indifferente che le ricacciò indietro….Ma Angel dovette aver visto quel luccichio nei suoi occhi, perché le prese la mano e gliela strinse, sempre guardandola fissa.
Lei annuì e, insieme, si girarono verso il prete che iniziò a celebrare la funzione.
Il tempo si era come fermato, o meglio, diluito.
Il prete parlava ma era come se una parte di lei non lo sentisse nemmeno: era concentrata solamente sul contatto che aveva con lui, lì, nella luce dell’alba.
Niente poteva essere più perfetto…
Giunse, finalmente, anche il momento più atteso da tutti: lo scambio degli anelli. Di comune accordo, gli sposi aveva deciso che i loro claddagh sarebbero stati anche i loro anelli nuziali: a tutti era parsa un’idea magnifica, visto anche il significato che avevano avuto durante la loro storia.
Xander fu subito pronto a porgere gli anelli al prete che li depose sul piccolo altarino davanti agli sposi.
Prima il prete li benedisse, poi fece segno ad Angel che poteva iniziare.
E fu con mani tremanti per l’emozione e la felicità che afferrò l’anello e l’infilò al dito di Buffy. Avevano deciso di non dire niente…avevano già detto tutto e volevano solo assaporare in tutta la sua pienezza quel momento magico, lasciando a Giles il compito di immortalare la scena.
Una lacrima scese dagli occhi della sposa.
Non aveva resistito.
Il sogno che si avverava era qualcosa che la stava travolgendo con tutta la foga e l’impetuosità possibili.
Riuscì, tuttavia, a non piangere…ancora.
Invece, prese l’anello di Angel e glielo infilò al dito…
Il prete finalmente poté così pronunciare la fatidica frase.
“Vi dichiaro marito e moglie. Adesso può baciare la sposa”
Si stavano già guardando, anzi, non avevano mai smesso…tutti e due sorridevano come se fosse sempre stata l’unica cosa che sapessero fare, poi Angel sollevò il velo e glielo depose delicatamente sulle spalle, e poi la baciò.
A Buffy, sembrò che il mondo smettesse di girare…esistevano solo loro due, in quel momento perfetto che, si augurò, durasse il più a lungo possibile!
Tutti avevano aspettato questo momento con grande trepidazione.
A parte vedere i loro due amici finalmente così felici, stavano tutti aspettando il momento per il lancio del riso.
Erano decisi a fare le cose in grande.
Willow era riuscita a convincere Xander a limitarsi al riso, o al massimo, a fiori e petali di rosa….Così, non appena Angel ebbe finito di baciare Buffy, tutti quanti si fecero più vicini e gridando tutti “Congratulazioni!!” iniziarono a lanciare il riso e i fiori sugli sposi che, ridendo come due bambini, subirono di buon grado quel rito.
Perfino Wesley si era lasciato coinvolgere e stava lanciando il riso…anche Giles era stato contagiato dall’entusiasmo generale e, lasciata da parte per un momento la macchina fotografica, era ora in ‘prima linea’ nel lanciare…
Dopo il riso, ci fu uno scambio di abbracci: tutti andarono a comunicare agli sposi la loro felicità…Ci furono abbracci e baci per tutti, le risa si mischiarono alle lacrime che vennero versate soprattutto dalle damigelle che non riuscirono a frenare la loro commozione.
Willow era stata la prima a commuoversi e aveva così contagiato tutte le altre.
Quando raggiunse Buffy, si guardarono per un breve istante, prima di abbracciarsi e versare qualche lacrime insieme.
“Oh mio Dio…sei così bella…sei la sposa più bella che abbia mai visto, anche se…beh, sì…in verità, non è che ne abbia poi viste molte! Ma sei comunque la più bella, ne sono assolutamente sicura!”
Buffy la guardò, ormai con gli occhi asciutti.
“Will, sei un tesoro…di sicuro, ho le damigelle più belle del mondo! Ragazze, siete davvero fantastiche!”
Ce le aveva tutte intorno, e avrebbe voluto abbracciarle tutte: si erano dimostrate delle eccellenti damigelle, ed era stata molto orgogliosa, oltre che felice, di avere delle amiche così care…e una sorellina così carina.
Dawn le stava accanto e continuava a guardarla con occhi sognanti…lei se ne accorse e sorrise, prendendole la mano.
“Sei la più graziosa sorellina-damigella mai vista, lo sai?”
La ragazza arrossì fino alla punta delle orecchie e abbassò lo sguardo.
“Buffy…dai…Comunque, Willow ha ragione: sei stupenda e anche Angel…beh, insomma…anche lui sta davvero bene!”
Le altre ragazze si guardarono un attimo sbigottite, poi risero di gusto a quella osservazione. Buffy le cinse con un braccio le spalle e quando smise di ridere cercò di farle passare quell’acceso rossore che le aveva colorato la faccia.
“Fortunatamente, anche la mia sorellina si è accorta che ho buoni gusti…Hai ragione, Dawn…e, anzi, io direi che è un vero schianto!…Sì, in effetti devo dire che ho sposato proprio un uomo bellissimo!”
Le ultime parole le morirono in gola, perché in pochi secondi, ebbe gli occhi di nuovo pieni di lacrime…Realizzò improvvisamente che era tutto vero, che era davvero successo.
Angel era un uomo e si erano appena sposati.
Non che non avesse creduto a quello che era appena accaduto, ma era stato tutto talmente bello che pareva quasi un sogno, ma ora, ora che si trovava lì con le ragazze a parlare di quanto erano belli i vestiti o di quanto fosse affascinante Angel, la grandezza e la bellezza della cosa in sé le piombò addosso con la forza di un tifone, travolgendola, lasciandole però una sensazione di sicurezza e calore che le diedero nuovo vigore e nuova felicità a quella che già stava provando.
Vedendo il gruppetto tutto al femminile scosso da una serie di risate cristalline, gli uomini ne furono leggermente incuriositi, in special modo Angel e Xander, i quali si avvicinarono: il primo cinse Buffy per la vita, dandole un leggero bacio su collo, mentre il secondo andò ad abbracciare la fidanzata ex-demone…
“Che si dice da queste parti? Voi ragazze siete decisamente più vivaci di noi begli imbusti…” Angel sorrise.
“Ha ragione Xander…siete molto frizzanti…”
Questa volta fu Tara a parlare.
“Vedi, stavamo solo discutendo di quanto avvenente fosse lo sposo…regge benissimo il confronto con la deliziosa sposina! Decisamente!”
Aveva parlato guardandolo negli occhi, ora lui , ora Buffy…ma si divertì un mondo notando che era arrossito!
Sicuramente, non era abituato a ricevere complimenti…non di quel tipo, almeno…e non da ragazze che non fossero Buffy. Fatto sta che arrossì e, involontariamente, strinse più forte la neo-moglie. “Hey…se mi stringi ancora un po’, finirò per soffocare…uhm…però non mi dispiace affatto….continua pure!”
Fece una faccia così compiaciuta che tutti risero.
“Ragazzi, direi che questo è il momento ideale per delle fotografie…”
Giles era arrivato alle loro spalle e li aveva fatti trasalire leggermente, ma si trovarono tutti d’accordo con lui, ed iniziarono così il rito.
Prima fu il turno dei testimoni…Poi delle damigelle…Poi di Giles, infine degli amici. Durante la cerimonia vera e propria, Giles aveva preso qualche scatto di nascosto: per fortuna sua, Angel e Buffy erano troppo presi dall’intensità del momento per accorgersi dei suoi tentativi di fare del suo meglio…Anche se in gioventù aveva avuto una passione per la fotografia, erano un po’ di anni che non si esercitava e sperava di ritrovare al più presto la sua forma migliore. Fu soddisfatto di vedere che pochi scatti bastarono affinché egli ritornasse quello di un tempo.
Poi fu la volta degli sposi.
Da soli.
Non ci fu niente di preparato: non volevano qualcosa che potesse apparire finto o costruito, gli bastava che Giles catturasse qualche momento felice…e non c’era davvero che l’imbarazzo della scelta.
C’era felicità ovunque si girasse.
Ma in particolar modo, gli sposi erano raggianti.
Angel era completamente perso negli occhi di Buffy e viceversa.
Faceva bene al cuore vedere quei due giovani insieme: erano il ritratto dell’amore e della felicità. Si sentì molto orgoglioso di Buffy, ma anche di Angel: aveva affrontato orrori inimmaginabili e la fine del mondo più e più volte per il bene di lei….sempre per lei, aveva rinunciato a tanto, a troppo….al suo amore.
Solo per lei, se ne era andato da Sunnydale due ani prima.
Lui aveva potuto vedere soffrire Buffy come mai avrebbe ritenuto possibile. Aveva avuto il cuore spezzato che mai, sino a quei giorni, si era risanato…Lui lo sapeva: anche se aveva fatto il possibile, non era mai riuscita ad allontanarlo veramente dal suo cuore…ma non avrebbe mai potuto: si appartenevano, al di là di predestinazioni e destino, erano come due pezzi di un puzzle che si erano persi e poi ritrovati: collimavano alla perfezione, senza alcuna necessità di cambiamenti.
Decisamente, non riusciva a immaginare due persone più meritevoli di felicità di Buffy ed Angel…Solo, non ce ne erano.
Quando l’entusiasmo per le foto si fu calmato, Xander sussurrò qualcosa all’orecchio di Anya poi parlò a tutti.
“Beh, ragazzi, non so voi, ma a me sta venendo fame…che ne dite di trasferirci tutti quanti a casa Summers per una bella colazione-rinfresco?”
“Sììììì!!!”
Questo fu il coro che accolse la sua proposta: Angel prese sottobraccio Buffy e furono loro due a fare da capo alla piccola fila che venne a crearsi…Li seguivano Xander e Aya, confabulanti e sempre sorridenti; Willow e Tara che tenendosi per mano, si godevano il momento; Wesley e Cordelia, ognuno perso nei propri pensieri; chiudevano la fila Giles che teneva sottobraccio Dawn, estasiata di come stava procedendo la mattinata.
Quando le macchine si fermarono davanti a Robello Drive 1630, i primi a scendere furono Willow, Tara, Giles e Dawn. Loro erano già entrati quando arrivarono anche Wesley e Cordelia, seguiti subito da Xander e Anya.
Avevano deciso di lasciare il momento dell’entrata a casa un momento riservato ai soli sposi, permettendogli così di godere fino in fondo di tutta la gioia che la cosa portava con sé… Arrivarono subito dopo: la Rolls Royce si fermò proprio davanti al sentierino che portava in casa. Il sole ormai brillava sicuro in cielo, senza che neanche una nuvola provasse ad attraversare i suoi raggi…Illuminava tutta la facciata della casa: lo potevano vedere anche dall’auto.
Si erano tenuti per mano durante tutto il tragitto, assaporando ogni metro che percorrevano come se fosse il dono più prezioso che avessero mai ricevuto.
Angel scese per primo e andò ad aprire la portiera a Buffy: le prese la mano per aiutarla a scendere ed un fremito gli percorse la spina dorsale, per tutta la sua lunghezza…si sentì tutt’uno con Buffy più di quanto non si fosse mai sentito…era come se non sapesse dire dove finisse lui e dove cominciasse lei……Si sentì protettivo come non mai nei suoi confronti, voleva proteggerla e tenerla al sicuro nel suo cuore per sempre, come la prima volta.
Lei vide tutto quell’agitarsi di sentimenti nei suoi occhi – che erano rimasti lo specchio della sua anima – e, appena mise piede a terra, gli prese il viso tra le mani.
“Hey…tutto bene?”
Angel le sorrise, di un sorriso così luminoso e raggiante che seppe spazzare via all’istante ogni suo tentennamento: sapeva di essere stato ingenuo – in fondo lei era la Cacciatrice e non aveva bisogno di protezione – ma sapeva anche che era solo l’amore a dettargli quei pensieri.
“Certo…non potrebbe andare meglio. Mi sono solo accorto che ho una moglie davvero stupenda” Buffy gli sorrise, poi si allungò in punta di piedi per dargli un bacio leggero sulle labbra.
“Meno male che te ne sei accorto…Ma ora entriamo o si chiederanno dove siamo finiti!”
Fecero alcuni passi verso la casa, poi Angel la prese alla sprovvista, sollevandola all’improvviso.
Oh mio dio….non ci poteva credere….
L’aveva presa in braccio!
“Oh mio Dio, Angel, non vorrai per caso attraversare la soglia così, vero?”
Aveva parlato con tono scandalizzato, come se non fosse - in realtà - una cosa che aveva sempre sognato…
Lui lo sapeva, così le rispose con tono canzonatorio.
“Certo che sì! Per caso, vuoi che mi perda l’occasione?…Neanche per sogno!”
Lei stava per ribattere, così lui la zittì con un bacio che le fece perdere ogni voglia di parlare…
“Sei pronta?”
Lei era ancora persa nel bacio da cui si erano appena sciolti, ma seguendo i suoi occhi, annuì, cosicché lui avanzò verso casa, e appena passarono la soglia, un coro di voci festanti e di applausi li accolse: c’erano tutti ad aspettarli, e tutt’intorno c’erano palloncini bianchi e composizioni di fiori bianchi e rosa ovunque…
Buffy ed Angel restarono a bocca aperta: non si aspettavano niente del genere…
Buffy, appena fu di nuovo coi piedi per terra, non mancò di andare ad abbracciare Willow che, dall’espressione che le leggeva in viso, sapeva essere l’ideatrice della trasformazione.
“Will…è stupefacente! Ma come avete fatto? Solo poche ore fa era tutto normale e, invece, guarda ora…”
“Ti piace?”
La vocina di Will era rotta dall’emozione di aver fatto qualcosa che aveva reso felice Buffy.
“Se mi piace? E’ assolutamente fantastico…Guarda Angel, perfino lui è rimasto a bocca aperta!”
In effetti, si stava ancora guardando in giro, ed ora stava assaporando il profumo di una composizione posta vicina all’entrata.
“Ha ragione Buffy: è fantastico…Siete davvero eccezionali, ragazze!”
“Beh, sai, se non puoi usare la magia neanche per fare qualche sorpresa alla tua migliore amica, allora perché essere strega?”
Era tutta compiaciuta, ed era andata a stringere la mano a Tara che sorrideva.
Xander si fece avanti con l’aria scandalizzata…
“Certo, come no…prendetevi pure tutto il merito delle decorazioni…care le mie streghette…però tutta la spesa per il rinfresco è stato il sottoscritto a trasportarla, e da come mi fanno male i muscoli, direi che avete fatto scorta per un’intera truppa!”
“Va bene, ho capito…La tua è tutta una scusa per farti fare un bel massaggio rilassante da Anya!”
“Beh…ecco……”
Colto in flagrante, Xander arrossì leggermente mentre tutti si misero a ridere.
“Va bene, abbiamo capito….mentre tu fantastichi sul tuo massaggio, che ne dite se passiamo al rinfresco? E’ tutto pronto….aspetta solo noi!”
“Direi che Willow ha ragione…Andiamo!”
Così dicendo, Buffy, tenendo per mano Angel, guidò tutti in soggiorno dove era stato imbandito un buffet ricco di ogni leccornia immaginabile.
Il sole stava per calare all’orizzonte.
La giornata era passata molto velocemente, tra chiacchiere, aggiornamenti sulle nozze di Xander e Anya, commenti sui vestiti delle ragazze e anticipazioni sul viaggio di nozze che attendeva i neo sposi.
Dawn era rientrata con Willow e Tara, da cui sarebbe stata finché non fossero tornati dall’Irlanda. Wesley e Cordelia erano partiti abbastanza presto con la scusa dell’ufficio e del lavoro incombente: non prima, però, di aver salutato il loro capo e Buffy, che si era lasciata con Cordelia in modo molto più amichevole a quello a cui era abituata: la cosa aveva fatto piacere a tutti, ma in particolar modo ad Angel. Cordy era diventata una sua buona amica e voleva che andassero d’accordo il più possibile…
Xander ed Anya li avevano salutati poco prima che anche il signor Giles se ne andasse. Esausti per l’intensità della giornata appena trascorsa, si sedettero sul divano…anche se l’espressione più esatta sarebbe che si lasciarono cadere…
In un primo momento, il silenzio fu l’unica cosa che si sentì…
Angel le prese la mano, stringendogliela delicatamente. Il suo sguardo vagò dalla sua mano fino al suo viso, godendo ogni singolo istante della visione che sua moglie gli offriva…
Sua moglie…
Quelle parole ancora gli risuonavano nella mente, infondendo ad ogni fibra del suo essere gioia e felicità allo stato puro.
“Sei bellissima…”
Buffy lo guardò dritto negli occhi, poi sorrise, stanca ma felice.
“Mi sembra di avertelo già detto che sei un terribile mentitore, anche se dolce, o sbaglio?”
Angel si finse pensieroso.
“Mi pare proprio di sì, ma che colpa ne ho se sei sempre bella, in qualsiasi circostanza io ti guardi?” Le cinse le spalle con il braccio, in modo da permetterle di appoggiare la testa sulla sua spalla…anche lui adagiò la propria su quella di lei.
In silenzio, così, vicini, si godettero alcuni momenti di pace…
Fu Buffy a parlare per prima.
“Vorrei che questa giornata non finisse mai…è come un sogno troppo bello da cui non vuoi svegliarti…”
Angel la strinse ancora più forte.
“Ma questo non è un sogno, Buffy…e ogni volta che ti sveglierai mi avrai vicino: ogni giorno, per tutti gli anni che abbiamo davanti, non dovrai più sentirti sola, né aver timore di svegliarti da sola…Ora, niente e nessuno potrà impedirmi di starti accanto come ho sempre desiderato…come ho sempre sognato…”
Lei lo guardò negli occhi che, se avevano perso il velo di tristezza che li aveva accompagnati per tutti questi anni, non avevano invece perso la profondità e l’intensità che sempre le avevano toccato il cuore e l’anima…
“Neanche questo è un sogno…”
Gli si avvicinò e lo baciò delicatamente sulle labbra: sempre guardandosi negli occhi, quel bacio diventò sempre più appassionato, perché entrambi non si accontentarono di quel lieve contatto…
Ognuno dei due voleva qualcosa di più…sempre di più…
Le mani di lui andarono a tenere il suo viso come per paura che potesse, da un momento all’altro, sparire…e ancora una volta, si meravigliò di come la sua pelle fosse morbida e liscia: era come tenere in mano una rosa bianca, intensa e delicata allo stesso tempo…
Senza dire una parola, Angel si alzò, seguito dallo sguardo di Buffy e, con fare deciso, la prese in braccio.
Nessuno dei due proferì parola, ma continuarono a guardarsi, anche mentre salivano al piano di sopra.
Quando arrivarono in camera di Buffy, che da quel giorno sarebbe diventata la loro camera, Angel la depose delicatamente a terra, e restarono l’uno davanti all’altro per qualche interminabile secondo, con i loro corpi che si attiravano come due calamite, continuando a guardarsi negli occhi, godendo della loro vicinanza e dell’attesa per la parte di giornata che doveva ancora venire.
Quasi simultaneamente, Buffy si alzò in punta di piedi e Angel si abbassò leggermente, ognuno a cercare la bocca dell’altro, e quando finalmente si trovarono a mezza strada, neanche la forza più potente dell’universo avrebbe potuto dividerli…
Con una delicatezza intenta a memorizzare ogni singolo istante, Angel iniziò a sbottonare la lunga fila di bottoncini che chiudeva l’abito di Buffy sulla schiena…mentre lei, toltagli la giacca, gli slacciava prima la cravatta e poi cominciava a sbottonare la camicia.
Quando, finalmente, l’ultimo dei bottoncini fu slacciato, Angel fece scivolare l’abito lungo il sinuoso corpo di Buffy…La prese poi in braccio per deporla sul letto, che era stato cosparso di petali di rose bianche, e le si sdraiò vicino.
I loro occhi non si erano abbandonati un attimo, mentre, ora, le loro bocche, avevano ricominciato a cercarsi disperatamente.
Presto, non ci fu più nessun impedimento, e i loro corpi poterono stare pelle a pelle.
Facendo scorrere le dita tra i capelli di lei, fu rapito dall’intensità della sua espressione, ma non riuscì a dirglielo…almeno, non a parole.
L’attirò a sé e la baciò, la baciò come se fosse stata la prima e l’ultima volta contemporaneamente…
Lei restituì la passione del bacio, ma non riuscì a non piangere…L’intensità del momento, era stata così forte che il suo cuore non aveva retto e le aveva fatto scappare qualche lacrima…che non sfuggì, però, ad Angel.
“Buffy…cosa…?”
“Shhh…va tutto bene….è solo che…che…”
Lui restò in silenzio, aspettando che lei trovasse le parole, ma sapendo benissimo di cosa parlasse: anche lui aveva ricacciato indietro, con molta fatica, alcune lacrime di commozione…la felicità che stava provando in quel momento era così intensa e così perfetta che l’aveva travolto.
“…è talmente perfetto che non ho potuto impedire alle lacrime di venir giù, scusami…”
Angel restò a guardarla, rapito: la semplicità di quella ragazza – di quella donna…di sua moglie – lo aveva sempre commosso. Il suo essere diretta e spontanea, in ogni occasione, era stato uno dei suoi assi nella manica, oltre ad essere così ben preparata da non dover temere molti pericolosi nemici. Continuò ad accarezzarle i capelli, beandosi di quelle sensazioni, mentre cercava le parole giuste per rassicurarla…
“Credo che per tutto il resto della giornata saremo preda di questa incontenibile gioia che ci pervade…E’ inevitabile, Buffy: troppo tempo abbiamo passato a convincerci che tutto era finito, troppe volte abbiamo dovuto rinunciare a noi per motivi troppo grandi anche solo da provare a comprendere…Tutto questo, se vogliamo, ha fatto sì che questo giorno sia stato per noi ancora più intenso e perfetto, perché è stato il risultato di sogni che facevamo da anni……”
La sua voce si era rotta per l’emozione…Decisamente, avevano bisogno di rilassarsi un po’ o sarebbero crollati in lacrime entro mezz’ora.
Lo sguardo di Buffy si accese di una luce particolare, che fece incuriosire Angel…Come se una vocina dispettosa le avesse suggerito qualcosa che le aveva dato così nuovo vigore e un entusiasmo speciale…
“So io cosa ci vuole…Se mi aspetti qui per qualche minuto, potrai vederlo anche tu, con i tuoi stessi occhi…”
Gli diede un bacio leggero e sfuggente come una brezza estiva, e si alzò dal letto, per sgattaiolare in bagno.
Angel rimase pensoso, sempre sdraiato sul letto, con le braccia conserte…
Vedere la figura di spalle di Buffy allontanarsi da lui, gli aveva fatto rimpiangere di non averla trattenuta: ora come non mai, la distanza che li separava gli pesava…Avrebbe voluto non doversene mai andare dal suo fianco, anche se sapeva bene che non sarebbe stato possibile, una volta ripresa la vita di tutti i giorni…ma a quella, ci avrebbero pensato una volta tornati dall’Irlanda: fino ad allora, sperava che meno inconvenienti possibili fossero incorsi sulla loro strada.
A scuoterlo da quei pensieri fu la voce di lei, che gli chiedeva se fosse pronto…
“Pronto per cosa?”
La testa di Buffy apparve da dietro lo stipite della porta…
“Per una bella sorpresa, ecco per cosa! Fino ad ora, hai avuto tu l’esclusiva, ma ora, caro il mio maritino…” e dicendo questo, gli si avvicinò fino a guardarlo negli occhi e a prendergli le mani “…sarai tu a riceverne una! Su, vieni con me!”
“Fino in capo al mondo!”
Si era alzato e ora le stava davanti, fissandola negli occhi…lei si voltò e lo diresse in bagno, sapendo che – se avesse fissato anche solo per qualche secondo ancora quegli occhi – non sarebbe più stata padrona delle proprie azioni…
Lo fece fermare un momento prima di mettere piede nella stanza da bagno…
“Buffy…ma cosa?”
“Eh no, voglio che sia davvero una sorpresa!”
Così dicendo, gli andò dietro a coprirgli gli occhi con le mani e, così, entrarono.
Solo una volta dentro e rivolti verso l’oggetto della sorpresa di Buffy, lei lasciò andare le mani e gli permise di vedere cosa aveva preparato.
Il suo entusiasmo e la sua gioia nel preparare la sorpresa furono ripagate dall’espressione di lui: ancora una volta, era arrossito!
Quel giorno stava cominciando ad essere una situazione più comune di altre…Ma non ne fu dispiaciuta, anzi…
La vasca da bagno quasi strabordava di soffice schiuma bianca, il cui profumo inebriante aveva riempito l’intera stanza…
“Buffy è assolutamente…perfetto! Ecco cos’è!”
Lei gongolò e, con le mani dietro la schiena, gli si avvicinò: lo guardò da sotto in su con occhi luccicanti per la soddisfazione…Ormai, erano a pochi centimetri e l’attrazione non si era certo placata…Anzi…
“Uhm…sì…mi pare proprio di aver fatto un buon lavoro, ma se la lasciamo così, mancherà sempre qualcosa, non ti pare?”
Lui l’abbracciò e, facendo finta di pensare, la guardò e le sorrise, riempiendole il cuore di gioia infinita.
“Direi proprio di sì…per cui…”
Più lesto di un fulmine a ciel sereno, la sollevò e la mise nella vasca, dopodiché la seguì… “Ma così non vale!!! E il romanticismo, dove lo lasci?”
Aveva parlato con tono di finto rimprovero, ma Angel seppe subito farsi perdonare. “Che ne dici di questo?”
Aveva iniziato a lavarle la schiena, passandole, delicato, la spugna sulla pelle…Era incantato dai disegni che la schiuma disegnava sulla sua pelle abbronzata…E glielo disse.
“E’ bravo l’artista…”
”Sì, ma senza una modella così incantevole, dove sarebbe a quest’ora l’artista?”
Lei si sdraiò contro il torace di lui, in modo da potergli dare un bacio sulla guancia.
“Direi che l’artista si sta godendo un meritato relax con la mogliettina…”
Stettero per qualche secondo in silenzio, assaporando l’eco di quelle parole…Fino a quando Angel fece sobbalzare Buffy…con uno spruzzo d’acqua!
Se qualcuno avesse potuto sentire i versi provenienti dalla stanza da bagno, non avrebbe certo pensato a due neo sposini, ma a due persone che finalmente, potevano godere della compagnia reciproca.
Il sole era appena tramontato.
Il cielo era quasi tutto rosso, con poche nubi che lo attraversavano all’orizzonte, striandolo di giallo. La vasca da bagno di Robello Drive 1630 non aveva ormai più schiuma: si vedeva che c’erano stati dei piccoli tentativi di asciugare l’acqua versata poco tempo prima, ma, evidentemente, la cosa era stata subito dimenticata…
Impronte bagnate erano andate asciugandosi nel corso delle ore: oramai, restavano solo dei timidi segni sulla moquette…segni che portavano in camera da letto.
Qui, Angel e Buffy erano profondamente addormentati, l’uno stretto nelle braccia dell’altro…
Sul letto, completamente disfatto, avevano le gambe intrecciate tra loro, mentre lei si stringeva forte al suo petto…come se non volesse correre il rischio che sparisse, da un momento all’altro, mentre lui la teneva stretta a sé…stretta al suo cuore.
Che batteva.
Solo per lei.
I respiri erano sincroni: ogni singolo movimento di quei due corpi nudi, era fatto in perfetta simultaneità.
Uno dei raggi del sole ormai morente, aveva colpito proprio negli occhi Angel che si svegliò. I piccoli movimenti che fece, seppur lenti e delicati, svegliarono anche Buffy.
“Buongiorno…uhm…forse, buonasera…” diede un’occhiata fugace al tramonto che tempestava il cielo fuori dalla finestra … “dormito bene?”
Lei sorrise debolmente, stanca ma felice.
“Splendidamente…in effetti, non ricordavo un sonno più profondo e ristoratore di questo…Sarà stata l’ottima compagnia…”
E lo strinse ancora più forte…Avrebbe voluto comunicargli, con un solo gesto, tutto l’amore che provava per lui,ma pensava che sarebbe stata una cosa proprio impossibile, vista l’entità del sentimento…
“Solo che mi sta venendo una fame terribile…Sai, certe attività mettono appetito!”
Lui sorrise e la guardò fissa negli occhi.
“Sì, me ne sto accorgendo anch’io…Si può sempre fare uno spuntino: se ti va, posso scendere a recuperare qualcosa…”
“Ma sei certo di trovare qualcosa da mangiare?”
Lui fece una smorfia da finto offeso.
“Ma come? Hai così poca fiducia in me? A parte che, volendo, ci sono tanti di quegli avanzi che basterebbero per una truppa intera…altro che due persone!”
Lei lo guardò seria.
“Dio solo sa quanta fiducia ho in te, Angel…” poi ci ripensò e sorrise, di nuovo serena “…ma se vogliamo giudicare le tue capacità culinarie…beh…direi di rimandare ad un’altra volta!”
Lui, che si era già alzato per andare di sotto, la guardò pensieroso, ma sempre sorridente, poi le si avvicinò, con uno sguardo che la fece rabbrividire, data l’intensità che vi aveva riposto.
“Molto bene…L’hai voluta te!”
Con tre lunghi passi, raggiunse di nuovo il letto, e l’abbracciò stretta, ricoprendola letteralmente di baci, nonostante i gridolini di finto aiuto che Bufy emetteva…gridolini che si fecero sempre più tenui, fino a che il silenzio non regnò di nuovo sulla stanza.
Il cibo era stato presto dimenticato: ora l’amore reclamava l’attenzione di Buffy ed Angel che, con i cuori e le anime legati più che mai, erano ora una persona sola…ma di sicuro, la persona più felice e completa di questo mondo.
[Ringraziamenti. Un grazie specialissimo a Lavinia97 per i preziosissimi consigli e alle magiche canzoni di Enya che hanno ispirato l’incantesimo!]

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