Love forever by Arychan

Hitomi stava ancora fissando quel cielo così azzurro. Non poteva farne a meno… Van gli era appena apparso nello splendore candido delle sue ali, con un sorriso così dolce e comprensivo allo stesso tempo… com’è che gli aveva appena detto: - Van! Sto bene… non preoccuparti!…- e gli aveva anche sorriso dolcemente per rassicurarlo…
‘Bene’… non mi sento bene… il cuore mi batte ancora forte. Anche lui starà pensando a me?
Com’è diverso adesso dal ragazzo rozzo e insensibile che avevo conosciuto all’inizio.
Insieme abbiamo affrontato tante difficoltà, tanto dolore… Non avrei mai creduto che… insomma questo è vero Amore! Ne sono sicura… non ho mai provato niente del genere in tutta la mia vita e non ho dubbi che non ci sarà nessun altro per me. Eppure… nonostante questo, abbiamo dovuto separarci! – Un singhiozzo le spezzò il respiro e finalmente calde lacrime le scivolarono lungo le guance. Si lasciò scivolare a terra appoggiandosi alle sbarre attraverso le quali fissava quel mare così trasparente… poteva essere lo stesso mare: il mare di Gaea!
Perché Van…perché? Potevi trattenermi con una sola parola… con quel bacio che non ci siamo scambiati … Eppure mi stringevi così forte a te! Perché mi hai lasciata andare? Io non ero del tutto convinta di volerlo fare… è vero qui ho la mia vita… la scuola, la mia famiglia…ma quale futuro?
Io non potrò… non potrò essere felice senza di te Van…
Tu sei nel mio cuore. Ci sei entrato senza fare nulla di proposito… eppure eri sempre nei miei pensieri… era il mio Destino! Ma ora…sono qui! Ho davvero scelto di vivere qui? E Van sarà davvero convinto della sua scelta?
- Re di Fanelia! Aspettate un momento, ho bisogno di parlarvi. Ci sono delle decisioni da prendere! La diga ha ancora qualche perdita ma ormai abbiamo cominciato le riparazioni del ponte… cosa dobbiamo fare? -
Van volgeva le spalle all’attendente. Non si era neppure voltato per ascoltarlo e stava per allontanarsi ma fu trattenuto ancora.
- Sire… abbiamo bisogno di voi! – Un’altra persona era sopragiunta: - Secondo l’ordine prestabilito, le costruzioni da riparare sono…- BASTA! – Van si era voltato di scatto verso di loro – Possibile che non siete in grado di prendere nessuna decisione senza di me! -
- Ma la ricostruzione del Regno… - cominciò uno -
- Richiede la presenza costante del Sovrano… - disse l’altro -
Van chinò il capo sconsolato mentre pensava – ma un re è anche un uomo…- e aggiunse – Va bene, vi raggiungerò tra breve. Precedetemi. -
Detto questo si allontanò nella direzione opposta, verso il bosco dove riposava l’Escaflowne. Fu lì che lo trovò la piccola Merle.
- Signorino Van! – miagolò come al solito abbracciandolo!
- Merle cosa sei venuta a fare qui? -
- Merle vi ha visto arrivare così triste che voleva fare qualcosa. Ecco… Merle è ancora piccola però un giorno io… poiché Hitomi non c’è più… allora Merle potrebbe… -
Un triste sorriso fu quello che le rivolse Van – Cara piccola dolce Merle. Tu sei la persona a me più cara dopo Hitomi. Mi piacerebbe che tu restassi mia amica. –
- Capisco – sussurrò Merle – l’unica cosa che conta per me è che il signorino Van sia felice. Allora sarà felice lo stesso anche Merle… -
Lo guardò sorridendo ma era un sorriso bagnato di lacrime quello che Van vide mentre Merle correva via.
Van fissò l’Escaflowne. Ricordò come tutto era cominciato… quella sera sulla Luna dell’Illusione: la Terra! Lo scontro con quella strana ragazza: Hitomi!
- Sei sempre nei miei pensieri e nel mio cuore… il nostro amore ci unisce ma la nostra scelta ci divide! Hitomi… solo con te ho scoperto la dolcezza di un abbraccio. Solo con te non ho timore di manifestare i miei sentimenti. Mi hai cambiato ed ora non posso essere lo stesso di prima. Vorrei che tu fossi qui con me… com’è stato difficile lasciarti andare! Stringevo il tuo morbido corpo e se ti avessi baciata non sarei riuscito a separarmi da te. Sono solo passati pochi giorni ed io sento sempre più la tua mancanza. Io voglio vivere con te! Ricostruire Fanelia insieme a te! Ma per te sarei disposto a rinunciare a tutto! Basterebbe stringere nelle mie mani il pendente che riposa nel cuore dell’Escaflowne e lasciare che ciò che desidero avvenga: raggiungerti, ovunque tu sia amore mio! – Van fece un passo verso l’Escaflowne. La sua mano tremava mentre il braccio si tendeva …
Hitomi era tornata a casa. Stancamente si era tolta le scarpe entrando in casa e si era seduta sulla veranda di legno di fronte al giardino. Gli occhi sognanti guardavano fisso il cielo verso l’imbrunire. Così la trovò sua madre. – Hitomi, cara, cosa stai facendo? Il bagno è pronto. Ma mi stai ascoltando? –
Hitomi rispose senza voltarsi: - Guarda mamma, la prima stella della sera! La sua luce sembra così vicina eppure…- e scoppiò in un pianto dirotto senza finire la frase.
La madre si inginocchiò accanto a lei e la abbracciò forte!
- Hitomi, desidero parlarti di tua nonna. – La ragazza sollevò lo sguardo dalla spalla di sua madre - - Tua nonna non ha avuto il coraggio di seguire il suo destino. Per amare veramente occorre molto coraggio, per affrontare le difficoltà, per superare le paure… Tu hai questo coraggio, Hitomi? -
- Mamma, è troppo tardi. Ormai sono qui… la mia vita è questa… -
- Chi ha stabilito che tua vita sia questa? Ognuno di noi è l’artefice del proprio destino ma solo se ha il coraggio di seguire il proprio cuore! -
- Mamma… davvero io…?! Ma non ho più il pendente… -
- Guarda piccola mia, lo tenevo da parte perché sapevo che questo momento sarebbe giunto… - e dalla tasca trasse una scatolina che porse alla ragazza. Hitomi la prese e l’aprì.
- Cos’è mamma? -
- Si tratta di una minuscola scheggia del pendente… tua nonna l’ha sempre conservata ma non ha avuto il coraggio di prendere una decisione. Tu cosa farai Hitomi? -
- Oh, mamma… davvero io posso? – Lo sguardo di sua madre era dolce e comprensivo – Tuo padre lo sapeva quanto me, in questi giorni eri un libro aperto. Vai e sii felice, cara figlia mia. -
Hitomi ancora a piedi scalzi baciò sua madre abbracciandola forte, poi si diresse al centro del suo giardino. Strinse forte tra le mani e sul cuore il piccolo frammento.
- Ti prego portami da Van! – Il suo cuore sembrava scoppiare. Il frammento si illuminò e la ricoprì di una soffusa luce rossa.
Van in quel momento stava stringendo fra le mani il pendente originale quando vide la ben nota colonna di luce. Il suo stupore si trasformò in gioia quando riuscì a vedere chi fosse appena giunto.
- HITOMI! – gridò mentre correva verso di lei – VAN! – rispose la fanciulla al culmine della felicità! Si fermarono l’uno di fronte all’altra, commossi e felici.
- Ero pronto a rinunciare al mio Regno pur di stare con te! – E le mostrò il pendente che ancora teneva in mano.
- Oh, Van!... – Sussurrò mentre correva fra le sue braccia – Neanch’io potevo vivere lontano da te! -
Alzò il suo sguardo verso di lui e questa volta le loro labbra si sfiorarono delicatamente in un bacio lieve. I loro occhi si guardarono stupiti, pieni d’amore e finalmente quello che era sembrato loro solo un sogno irraggiungibile si trasformò in realtà. Ancora increduli accostarono nuovamente le loro labbra e si baciarono con passione! Entrambi sapevano che adesso sarebbe stato per sempre.

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