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lectio divina per laici

di Aldo Nigro

Questa settimana la lectio divina per laici è curata da Angelo Cavallaro

  

19a Domenica Tempo ordinario – Anno C

 

 

Sap 18,3.6-9             Come punisti gli avversari, così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te.

Salmo 32                    Beato il popolo che appartiene al Signore.

Eb 11,1-2.8-19          Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio.

Lc 12,32-48               Anche voi tenetevi pronti.

 

La domanda di Pietro mi offre l’occasione di ricordare un proverbio africano, spesso citato da Aldo Nigro, che credo faccia così: noi non siamo i proprietari di questo mondo che daremo in eredità ai nostri figli, ma siamo quelli che hanno avuto in prestito dai figli questo mondo e devono cercare di restituirlo al meglio senza danneggiarlo.

Per essere l’amministratore fedele e saggio, occorre vigilare prima di tutto su noi stessi, non approfittare dei beni che il padrone affida.

Alla nostra libertà è lasciato l’essere servi fedeli e saggi.

I servitori sono vigili ed attendono il padrone con la cintura ai fianchi e le lucerne accese.

La prima è segno di servizio, in quanto per potersi muovere con agilità bisognava cingere alla vita le lunghe tuniche ingombranti. La lucerna è simbolo di amore, di ciò che illumina la vita anche nel buio e che ci permette di accogliere la venuta del padrone anche se il suo ritorno è di notte.

 

 
 

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