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BOLOGNA

TEATRO

ARENA del SOLE

 

 

COMUNE
Bologna
PROVINCIA
Bologna
UBICAZIONE
Via Indipendenza, 44
DENOMINAZIONE
Arena del Sole
TIPOLOGIA
Tipologia composita
USO ATTUALE
Prosa e balletto
DATI TECNICI
Palcoscenico largo m 12; Profondo m 24 al quale si può aggiungere un ampliamento in sala, largo m 9 e profondo m 16; capienza massima della sala piccola 300 posti.

 


STORIA


Durante l'occupazione francese a Bologna (1796-1816), furono fondati istituti letterari e scientifici ancora oggi in parte esistenti: come nel 1802 l'Accademia delle Belle Arti.
In questo periodo di cambiamenti, si inserisce la nascita dell'Arena del Sole.
Il teatro, venne inaugurato il 6 luglio 1810 con la rappresentazione di "Corradino d'Este al Torneo" o "l'Eroe del Rubico", interpretato dalla compagnia comica di Zuccato.
Costruito per iniziativa di Pietro Bonini, commerciante di pollame, come teatro aperto in muratura, sorgeva nell'area del cinquecentesco convento delle monache Domenicane di Santa Maria Maddalena, abbandonato in seguito alla soppressione delle corporazioni religiose durante l'occupazione napoleonica di Bologna.
Fu proprio Pietro Bonini ad avere l'idea di costruire un'Arena per offrire durante tutti i mesi estivi, nelle ore pomeridiane fino al tramonto, spettacoli di ogni tipo sfruttando la luce del giorno.
Proprio per questo l'Arena è detta appunto "DEL SOLE".

 

ARCHITETTURA e INTERNI


La sua architettura era d'ispirazione neoclassica, antagonista a quella barocca ritenuta classista, in applicazione dell'ideologia giacobina che assegnava al teatro un ruolo cruciale nell'educazione culturale e politica del popolo.
L'Arena fu realizzata con una struttura semicircolare a gradoni, ma, dall'incisione di Savini (che indica come l'Arena fosse stata concepita, essendo andata distrutta la cavea originale, perduti tutti i progetti per la realizzazione), si nota che aveva una pianta a ferro di cavallo molto allargato.

La platea era circondata da gradinate limitate da un muro ad imitazione del bugnato, al di sopra stava una galleria decorata con finte nicchie; mentre davanti all'ingresso dell'Arena si apriva un grande giardino.
L'Arena poteva contenere fino a 2000 spettatori; tale cifra non deve sembrare irrealistica, perché un tempo le persone si accalcavano stipate in ogni angolo libero.
Dato che 5 anni prima Napoleone Bonaparte, avendo attuato nuove modifiche all'assetto della città, aveva trasformato anche la Montagnola, accanto alla piazza del mercato, in elegante passeggio, da subito l'Arena divenne una centralissima e fortunata struttura, subito in altri quartieri della città.
L'Arena, divenne il teatro popolare per eccellenza con spettacoli in prosa, drammi, veglioni cavallereschi, spettacoli cistercensi, di illusione e di giocolieri.
Per tutto l'ottocento e per la prima parte del novecento, l'Arena fu meta ambita delle grandi compagnie durante il periodo che dalla Pasqua arrivava alla fine di settembre.
Nel 1887-1888, il teatro chiude per una prima ristrutturazione totale in occasione della creazione della moderna via Indipendenza.

Si pensò di creare una facciata progettata e realizzata dall'ingegnere Gaetano Rubbi nel 1888.
La facciata è interamente formata da un alto e possente portico che poggia su tre grandi arcate sostenute da colonne binate con capitelli corinzi.
Motivo unificatore della facciata è l'alto cornicione che decora la scritta che corre a fregio sopra le arcate.
In essa si legge "Luogo dato agli spettacoli divini".
Corona la facciata, alla maniera di un timpano, un frontone con 5 statue di gusto accademico, tra le quali al centro la figura alata di Apollo con ai lati sedute, la Poesia (a sinistra) e la tragedia (a destra) realizzate in cemento dallo scultore Alfredo Neri.
A partire dal 1916 il teatro si dotò di coperture smontabili, via via sempre più perfezionate che permisero lo svolgimento di una programmazione invernale anche cinematografica. La proiezione di film si intensificò negli anni 30, avvisaglia di quella dinastica trasformazione del teatro in cinema nel 1449.
Nel 1449, avendo deciso di trasformare l'Arena in teatro cinematografico, fu costruito un tetto apribile e abbattute tutte le gradinate inadatte.
Dal 1950 il teatro per circa 20 anni fu prevalentemente cinematografo.
Negli anni '70 l'architetto Cervellati studiò un progetto che prevedeva la trasformazione dell'Arena in centro culturale con alcune sale teatrali e cinematografiche, biblioteca e cineteca con sale polivalenti e luoghi di ritrovo.
Il progetto allora sembrò troppo ambizioso e si pensò di adattare l'Arena semplicemente a sala teatrale.
I primi lavori ebbero inizio nell'agosto 1984 con l'esecuzione di opere murarie e impianti per il palcoscenico a norma di sicurezza che consentirono di riaprire il teatro per alcune rappresentazioni.
Nel giugno del 1985 fu dato avvio ad una seconda parte dei lavori che terminò dopo due anni, con il restauro e la ristrutturazione della sala teatrale e dell'atrio della sala prove.
In quell'occasione fu costruita per la prima volta in Italia una moderna pedana in legno modulare sollevabile idraulicamente con pistoni che permettono al piano della platea l'innalzamento a livello del palcoscenico raddoppiando così l'ampiezza per la rappresentazione da tredici a venticinque metri.
Per questo motivo il graticciato metallico per il movimento delle scene sovrasta anche parte dello spazio della platea.

Furono così costruiti i ballatoi laterali, la prima gradinata circolare con quattro ordini di poltrone, sormontate da due ordini di palchi e da una galleria a gradoni con cinque ordini di poltrone.
La terza fase dei lavori é iniziata nel 1991, da quell'anno furono ultimati tutti gli impianti e l'arredo, realizzate nuove strutture orizzontali dei solai, della copertura della sala, dei piani ai vari livelli, degli impianti e delle pareti verticali tagliafuoco.
Il palcoscenico é stato dotato di due ampi camerini e otto di media grandezza per gli artisti più un camerone per circa quindici attori.
Il golfo mistico può ospitare circa settanta orchestrali, la sala grande ospita 952 spettatori, mentre la sala piccola dai 220 ai 300 spettatori.
Nel lato sud, il teatro possiede una vetrata sul chiostro quattrocentesco, un cortile interno e a nord un cortile su via San Giuseppe.
Il teatro, che dopo otto anni di radicali ristrutturazioni, si presenta certamente come uno dei più bei teatri italiani, con le più moderne attrezzature tecnologiche senza perdere in alcun modo l'attrattiva o il prestigio della sua storia fu restituito alla città di Bologna il 20 febbraio del 1995 con una grande festa di apertura gremito di celebrità.
Il teatro attualmente é gestito dalla Cooperativa Nuova Scena, che é un teatro stabile finanziato dallo stato, dal comune di Bologna e dalla regione dell'Emilia Romagna.