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CERVIA

 

TEATRO

COMUNALE

 

 

COMUNE
Cervia
PROVINCIA
Ravenna
DENOMINAZIONE
Teatro Comunale

 

 

 

ARCHITETTURA E INTERNI

 

La facciata del teatro alta e stretta, rialzata dal livello stradale da alcuni gradini, non è in asse con la struttura teatrale, infatti, la porta d'ingresso si apre su un lato dell'edificio.
Sopra di questa vi è un finestrone a lunetta ribassata che da luce al ridotto del primo piano.
La sala è a ferro di cavallo con due ordini di palchi per un totale di ventotto, con un loggione al quale vi si accede da una scala indipendente. I palchi sono suddivisi da pilastri con capitelli ionici mentre la balconata è continua.
La volta del soffitto poggia su un loggione tramite un elegante sistema d'archi acuti e reca al centro una bocca circolare che veniva aperta e chiusa da un rosone in legno con trafori dorati che serviva per il movimento del lampadario.
Il grande palcoscenico ha su un lato i camerini per gli attori.
Le pitture del soffitto sono attribuite al pittore Girolamo Bellani e forse allo stesso Canepa che lavorarono più volte insieme nei teatri di Cesenatico e Longiano.
Sul soffitto della platea si trovano decorazioni floreali che ritagliano dodici triangoli, ciascuno dei quali contiene una musa: si racconta come aneddoto, che vi fossero ritratte le più belle donne della città.
Alla base tra una ninfa e l'altra sono dipinti i dodici medaglioni con profili di personaggi famosi appartenenti al mondo delle arti o al campo letterario.
Durante il corso degli anni, il teatro venne più volte restaurato: il primo restauro risale al 1875 quando il teatro venne danneggiato a causa di un terremoto; il secondo venne effettuato nel 1894 quando si passò dal sistema di illuminazione a petrolio a quello a candele, pochi anni dopo si passò all'acetilene ed infine, nel 1922 venne finalmente installata l'elettricità.
Nel 1923 fu costruito un nuovo pavimento basculante in legno per la platea che formava un piccolo golfo mistico.
Il teatro, prima del corso dei più recenti restauri, poteva contenere circa 350 posti, e ospitò rappresentazioni di vario genere: opere, veglioni di ballo, comizi e convegni e fu adibito a cinema durante gli anni della guerra.
Nel 1951 divenuto inagibile divenne magazzino per la distribuzione di generi di prima necessità per gli alluvionati del Polesine ospitati nelle colonie marittime.
Solo dopo i restauri ad opera dell'architetto Giorgio Salmaso iniziati nel 1985, terminati nel 1991 e ripresi nel 1991 dall'ingegnere Roberto Buonafede, responsabile dell'ufficio tecnico del comune, e terminati nel 1994.
Quest'ultimo restauro ha interessato il coperto che è stato revisionato e consolidato.
Sono stati creati dei servizi, scavando nella zona del sottopalco e creandone una in cemento armato sopra la quale è stato ricostruito il palcoscenico in ferro e legno.
Tutta l'impiantistica è stata rinnovata a norma di legge.
Le vecchie forniture sono state sostituite: ad esempio per le pavimentazioni è stato scelto il battuto alla veneziana o il marmo o la moquette a seconda della destinazione.
Sono state poste delle modifiche anche nel loggione dove è stata creata una gradinata in ferro a due livelli con sedie imbottite e rivestite in velluto come le poltrone della platea.
Per quanto riguarda la parte tecnica, il teatro è stato dotato di attrezzature di scena con un ponte per le luci (dimmer) e relativi proiettori.
Un restauro definitivo delle pareti pittoriche è stato definito dal pittore Enzo Petrucci di Urbino, nelle parti decorate su supporto ligneo e murario.
Recentemente il Vecchio sipario, montato su stanghe di legno, è stato oggetto d'intervento poiché era costruito con materiale non conforme alle norme di legge; inoltre si trovava in uno stato pessimo di conservazione presentandosi rovinato e lacerato in più punti con rattoppi nella superficie e l'aggiunta di fasce laterali di strisce di tela dipinta e macchie di umidità.
Oltre al normale rinforzo delle cuciture esistenti e delle lacerazioni varie è stata rinforzata la tela nelle parti che sorreggono le stanghe di legno con resine molto elastiche per non compromettere la sua risalita, e che danno consistenza a tutto il supporto.
Garantendo nel tempo la sua funzione.
Dopo vari restauri il teatro è stato inaugurato il 28 maggio 1994 e attualmente è sotto la direzione del Servizio cultura del Comune di Cervia; esso fa parte del sistema dei piccoli e medi teatri della Romagna affidati in gestione alla cooperativa Accademia Perduta- Romagna Teatri che presenta programmi di prosa, musica, comici, dialettali e per ragazzi.