Home Page     ¦      Indice Teatri     ¦      Cartina Teatri     ¦      Glossario     ¦      Ringraziamenti

 

CORTEMAGGIORE

 

TEATRO

COMUNALE E.DUSE

 

 

 

COMUNE
Cortemaggiore
PROVINCIA
Parma
DENOMINAZIONE
Teatro Comunale E.Duse

 


STORIA

 

Il 23 febbraio 1822 il Consiglio Comunale di Cortemaggiore richiede a Maria Ludovica d'Austria, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, la cessione di un locale dell'ex convento delle suore Francescane, in via XX settembre, per potervi costruire un teatro.
Il 23 marzo 1824 si riunisce la commissione incaricata di approvare il progetto della costruzione e, preso atto dell'avvenuto passaggio al Comune di un locale del convento, decide di affidarne la progettazione a Fortunato Canali che potrà servirsi, oltre che dei materiali ricavati dalla demolizione di alcune parti, anche di altri ottenuti abbassando il muro di cinta.
Nelle sedute successive si discutono i progetti presentati da Fortunato Canali che paiono soddisfare le esigenze della commissione.
Tuttavia "l'Estratto di un consulto proferito dalla Ducale Accademia di Belle Arti nell'adunanza straordinaria del 10 aprile 1826", ci informa che i componenti della scuola di architettura dell'Accademia di Parma non avevano ravvisato grandi qualità nel progetto di Canali, "ma bello al contrario, steso con sentito e leggiadro stile e conseguito con accorgimenti e industria grande, si riconobbe l'altro progetto del signor Faustino Colombini, il quale benché stretto da limitati confini e da pochi mezzi pubblici seppe nondimeno trarre dal luogo tutto il partito di cui era capace, senza allontanarsi affatto dalle più lodate norme architettoniche".
I fondi per la costruzione del teatro non sono molti, tanto che nella lettera dell'11 luglio 1826 del consigliere ducale al podestà (in cui si approva definitivamente il disegno del teatro), si invita caldamente il progettista Faustino Colombini a restare gratuitamente la sua collaborazione anche come direttore dei lavori.
Lo stesso progetto nasce evidentemente con gravi condizionamenti economici che obbligano, in un primo momento, oltre che all'ideazione di un loggione solo dipinto, anche dell'accorgimento di costruire 16 palchetti murati.
Solo in un secondo tempo con delibera del 9 novembre 1826) si decide "di completare gli ordini pianterreno e nobile costruendo perciò altri sei palchi (tre per parte) in ognuno dei medesimi, e non lasciando così finti che due palchi in ogni ordine, uno per parte, e ciò per non nuocere alla solidità del fabbricato".
La costruzione del teatro, inaugurato il 23 giugno 1827 con l'opera di Rossigni "Eluardo e Cristina", sarà portata a termine in soli dieci mesi. Primo considerevole restauro si ha nel 1927 ad opera dei geometri Luigi e Francesco Crotti; in quest'occasione il teatro viene intitolato a Eleonora Duse.
Nel 1975, ad opera dell'Amministrazione Comunale, si eseguono nuovi interventi di restauro che, per aumentare la capienza della platea, riducono notevolmente lo spazio del palcoscenico, ottenendo così un doppio arcoscenico che falsa completamente i rapporti spaziali dell'edificio e nello stesso tempo impedisce la visuale dei preesistenti palchetti laterali.


ARCHITETTURA E INTERNI

 

La facciata del teatro, in stile neoclassico, ha al piano terreno tre porte, al secondo piano tre finestre intervallate da lesene di ordine dorico con sopra la scritta "Ludis scenicis pulice a. MDCCCXXVII"; il timpano è decorato con motivi neoclassici e al centro ha impresso lo stemma della cittadina.

L'atrio, con volte a crociera, è decorato con grottesche di gusto rinasci-mentale; alcuni gradini portano al primo ordine di palchi, mentre una bella scala in pietra, anche questa in stile neorinascimentale, conduce ai palchi, uno di dodici, l'altro di tredici (con due palchetti murati per ogni ordine) divisi da colonne a effetto marmo e con balconate decorate con motivi floreali.
Colui che ha eseguito tutti i dipinti e le decorazioni all'interno del teatro è il pittore Gaetano Tagliaferro.
Il finto loggione ha delle decorazioni rappresentanti delle ghirlande.