Buccellato In un piccolo ricettario di cucina siciliana trovo: 500g farina 50g strutto 1 uovo 100g zucchero la scorza grattugiata di un limone 1 bicchiere di latte una bustina di lievito 200g di fichi secchi 100g mandorle dolci e noci tritate 100g miele. Amalgamare farina, strutto, uovo, zucchero, scorza di limone il latte e il lievito. Fare riposare l'impasto coprendolo. Mescolare i fichi tagliuzzati con le mandorle, le noci e il miele. Stendete la pasta col mattarello e ricavarne tanti rettangoli, in ognuno dei quali va messo al centro un po' di ripieno, alzare i lati più lunghi accostando i bordi e chiudere le estremità ricavando grosse ciambelle. Mettere in una teglia unta e velata di farina e infornare per 30-40 minuti. Servirli freddi. Un po' diversa dalla prima, generalmente nelle pasticcierie si trova questa variante. p.s. alcuni usano mettere anche i pistacchi nel ripieno. In più vi dico che la ciambella ha dei tagli molti particolari sulla superficie (non conosco la tecnica con cui li fanno) che sembrano dei merletti. Buccellati Ingredienti: Per la pasta: Farina kg. 1 zucchero gr. 250 sugna gr. 250 farina di riso gr. 30 latte un bicchiere lievito per dolci un cucchiaio. Per il ripieno: Mandorle abbrustolite gr. 150 noci gr. 150 fichi secchi kg. 1 uva sultanina gr. 300 chiodi di garofano 3 cannella un pizzico vino rosso cotto un bicchiere scorza d'arancia grattugiata cioccolato fondente gr. 100 miele 4 cucchiai zucchero 2 cucchiai. Preparazione: Impastate la farina col lievito, la sugna, lo zucchero e la farina di riso, aggiungendo a poco a poco il latte per rendere la pasta morbida ed elastica. Lasciate riposare per un paio d'ore. Mettete intanto ad ammollare in acqua calda i fichi secchi, scolateli e macinateli. Tritate finemente le mandorle, le noci e versatele in tegame dove avrete lasciato per qualche minuto il vino a bollire con il miele, lo zucchero, e la cannella. Aggiungete i fichi, l'uva sultanina, i chiodi di garofano e lasciate amalgamare a fiamma bassa per una decina di minuti. Togliete dal fuoco, lasciate raffreddare e aggiungete la buccia d'arancia grattugiata e il cioccolato tagliato a pezzetti. Spianate intanto la pasta col mattarello a foglie non troppo sottili e dividetela in quadrati di circa sei centimetri per lato. Versate all'interno di ogni quadrato un cucchiaio di ripieno e sollevate i quattro angoli, saldandoli insieme nella parte superiore. Otterrete dei pasticciotti simili a canestrini aperti ai quattro lati. Posateli su una teglia bene imburrata e passate a forno caldo per circa mezz'ora. Servite freddi spolverati di zucchero a velo. Olimpia ------------------------------------------------------------------ Buccellato (GDS) Ingredienti: Per 4 persone: 300 gr. di farina 125 di burro 50 di zucchero 1 cucchiaio di vino Marsala 300 gr di fichi secchi 200 di uva passa 100 di uvetta sultanina 50 di noci sgusciate 30 di pinoli 30 di scorzetta di arancia candita 50 di zuccata 3 chiodi di garofano Preparazione: Mescolate in una zuppiera la farina, il burro, lo zucchero e il cucchiaio di Marsala. Amalgamate il tutto con le mani. Lasciate riposare l'impasto per un'ora circa, quindi stendete la pasta con il mattarello. Preparate intanto il ripieno unendo insieme fichi secchi, uva passa, uva sultanina, mandorle, pinoli, scorzetta di arancia, la zuccata, i chiodi di garofano e un pizzico di pepe. Triturate tutto finemente mescolando con un po' di zucchero. Avvolgete il ripieno nella pasta, dando forma di ciambella su cui farete delle piccole incisioni. Spennellate con tuorlo d'uovo e infornate per 20 minuti. Quando si sarà raffreddato, decorate con zucchero a velo, pezzetti di pistacchio e frutta candita. Curiosità: Ancora oggi si vedono in Sicilia i fichi asciugati al sole e infilati in lunghi fili di spago o "incannati", infilzati in spiedi di canne. Parte di questi serviranno in inverno per fare i buccellati, dolci di Natale che, ancora oggi, affrontano a testa alata la concorrenza del nordico panettone e del pandoro. Il "cucciddàtu" ha un'origine antica e un sicuro antenato nel "panificatus" dei romani. Il suo nome deriva dal tardo latino buccellatum, cioè pane da trasformare in buccelli, ossia bocconi, per la sua morbidezza. Diverse sono le varianti per forme e misure: nel palermitano gli "ammara-panza" sono tipi scadenti di buccellati.