CHIFFELETTI Si fanno con farina, burro, lievito di birra e patate lessate. Sono, come dici tu, avvolti come piccoli croissant e farciti di marmellata. Vanno serviti caldi. Io ho provato a farli e sono decisamente buoni. Oltre che fritti, si possono cuocere anche al forno, come poi ho fatto io. CHIFFELETTI 2 Carissimi Fausto e Caterina e tutti gli amici del condominio, secondo la mia vicina di casa, una dolcissima novantenne di nome Fanny che per il mio matrimonio mi ha regalato copia dello stesso libro di cucina triestina (di Maria Stelvio) che tanto tempo fa avevano regalato a lei, e lei a tutte le sue nipoti, dei CHIFEL esiste sia versione dolce che salata. La versione dolce è legata all'origine austriaca del piatto che li presentava ripieni di marmellata con aggiunta di zucchero e cannella. Ora si trovano salati di accompagnamento ad arrosti. Dal libro citato (1° ediz. 1927) leggo Chifeletti alle mandorle e vaniglia, chifeletti uso pasticceria, chifeletti di farina , di patate, neri , al papavero, alle noci e anche di ricotta tutti riportati nella sezione dolci . Quelli di patate, con pasta per gnocchi, con o senza uova, fritti nell'olio diventano dolci in quanto cosparsi, caldi, di zucchero a velo. Salvo quelli di patate e di farina gli altri sono tutti cotti al forno e non fritti. Riporto la ricetta di quelli neri per l'uso del pane di segala: INGREDIENTI 250 gr pane di segala grattuggiato, latte 1 uovo 175 gr zucchero 60 gr farina, una punta lievito in polvere pinoli Ammorbidire, non eccessivamente il pane grattuggiato passato al setaccio, con un po' di latte; frullare l'uovo e lo zucchero, aggiungere il pane , la farina e il lievito. Formare dei chifeletti e guarnirli con pinoli. Cuocere su una lamiera imburrata a forno moderato. Ciao a tutti e auguri di Pasqua in ritardo come è in ritardo anche il mio intervento. CHIFFELETTI 3 Ho abitato tanti anni a Trieste e anch'io confermo la notizia. Possono essere serviti caldi, come un superbo contorno allo stinco di vitello o di maiale arrosti (o altre carni) se non li passi nello zucchero dopo la fittura. Provare per credere!