Il Murazzano E' preparato col latte intero delle due mungiture giornaliere di una particolare razza ovina autoctona, la "pecora delle Langhe", che produce intorno ai 200-250 kg di latte per ogni lattazione. Si nutre sia di foraggio fresco che essiccato della zona di produzione. Si porta il latte ad una temperatura di poco superiore ai 30 °C, aggiungendovi caglio liquido, generalmente di vitello. Dopo la coagulazione, la cagliata viene lasciata riposare per alcune ore, poi viene rotta in granuli della dimensione di una nocciola, mescolata e messa nelle forme forate per consentire la fuoriuscita del siero. Dopo circa 24 ore si effettua la salatura a secco sulle due facce a distanza di 5-6 ore l'una dall'altra. Il formaggio viene quindi messo a stagionare per qualche giorno durante i quali viene lavato giornalmente con acqua tiepida. Matura in 4-10 giorni. Nelle cascine di Langa il latte viene usato crudo, nei caseifici è generalmente pastorizzato. La Robiola d'Alba E' simile alla tecnica di produzione del Murazzano. Il latte normalmente è di vacca, con aggiunta di latte di pecora e di capra. Si trovano in commercio robiole a coagulazione acido-presamica, più cremose, da consumarsi fresche. Anticamente era fatta di latte di pecora e veniva stagionata in modo da assumere, sulla crosta, la caratteristica colorazione rossa, donde il nome rubeola, poi robiola. Da essa nacque la Toma delle Langhe, con le sotto specie Toma d'Alba, di Bossolasco, di Ceva, eccetera. Agli inizi degli anni Ottanta entrò nella Doc Murazzano. I termini Toma e Robiola vennero mantenuti per i formaggi che non rientravano nella Doc, che cioè contenevano latte di vacca, pecora e capra nelle più svariate concentrazioni o anche in purezza. Accanto al Murazzano sorse pure la Doc Robiola di Roccaverano, entrambe diventate Dop.