DIBATTITO INTORNO ALLA NATURA DELLA SINDONE

 

La sindonologia nasce il 25.5.1898, per il tramite dell’Avvocato Secondo Pia il quale, fotografando la Sindone, con stupore e commozione, scopre che il lenzuolo funerario è un negativo naturale il cui positivo, una volta che viene sviluppato, mostra l’immagine di un uomo orribilmente torturato. Yves Delage, zoologo di fama mondiale, ateo, dimostra l’autenticità della sindone ravvisando nell’uomo che vi è stato avvolto (cfr. Mt.27, 58-60 e Gv.20, 6-8) le fattezze di Gesù (cfr. il memoriale che il Delage pubblica nella Reven Scientifique de l’Accademie des Sciences). Nel 1904, anticipando i risultati della ricerca, dice che la certezza dell’autenticità della Sindone è tale, che c’è soltanto una probabilità contro 83 milioni che essa sia falsa. Di questo lenzuolo, denominato da Giovanni sudario (in greco sindone), ne parlano nel II secolo il Vangelo apocrifo degli Ebrei e nel 340 S. Cirillo di Gerusalemme che ricorda i testimoni silenziosi della resurrezione: la rupe rossa e la Sindone. Gli antichi apologisti ne parlano solo indirettamente, dicendo, per provare che il corpo di Gesù non era stato portato via, che “eventualmente” sarebbe stato più agevole trafugarlo non senza lenzuolo. Invero gli studi approfonditi dello STURP (The Shroud of Turing Researc Project) (un’equipe di 44 scienziati, di religioni diverse, di cui quattro atei) garantiscono la veridicità del racconto evangelico, confermando peraltro le tesi del grande Delage.
La tortura di Gesù fu un caso unico nel suo genere. Va osservato come i condannati venissero sferzati lungo il viaggio verso il supplizio, laddove Gesù fu flagellato stando a piè fermo. Infatti, la simmetria nelle ferite dimostra incontrovertibilmente che Gesù ed i soldati non erano in cammino! La Sindone ci mostra ancora e la struttura dei flagelli, che terminano con piccoli pesi di piombo a forma di manubrio, e il numero dei colpi di flagrum taxillatum che sono, per l’appunto, 121 non già 39 o 40 come sarebbero stati se i flagellatori fossero stati ebrei! Inoltre le spine che gli cingono il capo formano un grosso e fitto casco di aculei, (che trafiggono tutta la testa), non già una corona come da tradizionali iconografie! Dell’Uomo della Sindone oggi conosciamo con sicurezza e il gruppo sanguigno che è AB – RH positivo (come quello del miracolo eucaristico di Lanciano) e la corporatura che è agile, elegante, armoniosa, perfetta. I dati antropometrici sono questi: statura cm. 178-180, peso kg. 79, età 33-35. I chiodi sono infissi nei polsi, nel “punto di Destot”, come ha dimostrato il Barbet, un luminare della chirurgia francese, (cfr. Pierre Barbet: la passione di Nostro Signore Gesù Cristo) non già nelle palme che non avrebbero retto il peso del corpo, i piedi sono incrociati e inchiodati in modo che il piede sinistro sia sovrapposto al destro e non viceversa.<<Gesù disse: “Ho sete” – e i soldati, inzuppata una spugna nell’aceto, la posero in cima ad una canna d’issopo e gliela accostarono alla bocca>> (cfr. Gv. 19, 29).
Dice il Tamburelli: <<E’ forse la scoperta più impressionante che ho fatto con la foto tridimensionale: sullo zigomo sinistro, a lato del naso, la foto rivela un’incisione curva. Potrebbe essere l’impronta di una canna tagliata in punta con un falcetto. Il soldato che diede da bere a Cristo, probabilmente lo ferì>>
Quanto all’ipotesi della riproducibilità della Sindone col calore, avanzata recentemente dall’antropologo Pesce, (sarebbe stata realizzata nientedimeno da un artigiano tra il 1250 e il 1350 applicando un lenzuolo a un bassorilievo in metallo riscaldato (230 gradi), bisogna dire che è stata recisamente negata dal Baima Bollone, Professore di Medicina legale presso l’Università di Torino, studioso di fama mondiale, con valide argomentazioni:

a) <<l’impronta ottenuta da Pesce appare su entrambi i lati del tessuto mentre sulla Sindone è su di un lato solo>>.
b) <<non è stabile nel tempo ed è destinata a scomparire>>.
c) <<l’esame al microscopio ottico ed elettronico dei fili prelevati in corrispondenza delle immagini non mostra alcun danno termico, invece evidente, in corrispondenza dei margini delle sedi combuste nell’incendio del 1532>>.

E’ d’uopo soggiungere un particolare che rende vie più probante l’argomento del Professor Baima Bollone: l’immagine delle impronte dovute a bruciature ha una forte fluorescenza laddove l’immagina sindonica ha una fluorescenza nulla!!!
I risultati della ricerca sulla Sindone sono questi:

a) Il tessuto è di un lino di duemila anni addietro
b) la Sindone è un negativo fotografico
c) le impronte sono di due generi: quelle del corpo al negativo, quelle del sangue al positivo
d) le macchie di sangue sono di quattro tipi: sangue arterioso (più chiaro), sangue venoso (più scuro), sangue misto, sangue cadaverico (più scuro ancora).

Ora, la supposizione che la Sindone sia un falso del 1300 ottenuto col calore, è del tutto impensabile e per le ragioni soprammenzionate e viepiù per il semplicissimo motivo che la scoperta della circolazione del sangue (ossia la conoscenza di questi quattro tipi di sangue) risale al XVI secolo (1593) grazie al medico Andrea Cisalpino.
e) Impronte invisibili. Esse sono rese visibili da una foto a raggi ultravioletti semplici e con la lampada di R. William Wood a gas tungsteno. Tale foto visualizza, nei singoli colpi di flagello, le colature di sangue che rappresentano un ulteriore sigillo di autenticità in quanto, tracciando il percorso lombi-collo, individuano perfettamente la posizione di Gesù il quale, legato con le mani a un basso cippo, è costretto a stare con la testa in giù e a disegnare un arco col dorso. Va osservato come nessun condannato fosse mai coronato di spine, eccezion fatta per il “Figlio dell’uomo”! La Sindone visualizza, per l’appunto, e la coronazione di spine e la flagellazione!

f) Rivelazione delle monete sugli occhi. Sono state altresì visualizzate delle monetine romane con questa iscrizione greca: <<Tiberiu Caisaros>>. Che Ponzio Pilato abbia fatto coniare tali monete, tra il 29 e il 32, è un fatto notorio. Ora, la scoperta di tali monetine invisibili nonchè le ragioni sopra espresse escludono l’ipotesi di un falso della Sindone e garantiscono la veridicità della crocifissione sotto Ponzio Pilato.

<<Dico che è un lenzuolo funerario di duemila anni fa che corrisponde ai Vangeli>> afferma il Professor Baima Bollone.
E ricorda che, secondo alcuni studi, il lenzuolo non era direttamente appoggiato sul volto, ma tenuto sollevato ai lati. L’immagine allora si sarebbe riprodotta o per un fiotto di radiazioni, (è la tesi del miracolo, preferita da Kenneth Stevenson e altri studiosi), o per un’alterazione della cellulosa, o per effetto dei vapori di aloe e mirra (cfr. Stevenson: Verdetto sulla Sindone Queriniana, Brescia 1982). Max Frei Sulzen, il celebre criminologo della Polizia di Zurigo, applicando dei nastri adesivi sulla Sindone e studiando i pollini vegetali che vi erano rimasti attaccati, potè ripercorrere il tragitto cominciato nel Medio Oriente antico e finito a Torino, Via Costantinopoli e tante altre città. Ciascuna delle quali aveva lasciato la firma sul lino, depositandovi i semi della sua vegetazione specifica.
Gilbert Raes, Professore di tecnologia tessile all’Università di Gand, nel 1873 esaminando il telo della Sindone concluse che quel tipo di tessitura era comune nel Medio Oriente nel I secolo e che fra le fibre di lino c’erano tracce di cotone, aperto segno che la Sindone fu tessuta in un telaio che veniva adoperato anche per tessere il cotone.
Ora il cotone è comune nel Medio Oriente mentre non si coltiva in Europa. Analoga conclusione trasse Silvio Curto, Professore di Egittologia all’Università di Torino. E’ escluso che ci sia stata bruciatura, naturale o artificiale, della Sindone per i seguenti motivi:

a) Le sedi della Sindone bruciata nel 1532 danno fluorescenza ai raggi ultravioletti mentre l’immagine non ne dà!
b) Le immagini da bruciature presentano le fibre interamente ingiallite mentre l’immagine sindonica le presenta ingiallite solo superficialmente!
c) Le immagini da bruciature come quelle del cavallo di ferro surriscaldato dall’Ashe sono senza sfumature, ancora distorte laddove l’immagine sindonica è perfetta finanche evanescente!

Robert Bucklin, dello Sturp, afferma: <<I dati medici della Sindone suffragano la tesi della resurrezione. Se questa informazione medica la aggiungiamo ai fatti chimici, fisici, e storici, abbiamo una solida prova della risurrezione di Gesù>>. Per tale motivo lo storico Robert Wilcox ebbe a dire che le persone che incontrò durante le sue ricerche sulla Sindone lo liberarono dallo scetticismo agnostico e lo indussero ad accettare il cristianesimo.

Prof. Domenico Buccafusca