LA CRONACA

 

SABATO 25 GENNAIO 2003
 
 

LAZIO CALCETTO

 

DIVINO AMORE

 

6

 

5

 
LE LISTE
1

DI MATTEO GIOVANNI

1

LUPI ALESSANDRO

2

BARBERINI FILIPPO

2

GIALLI ALESSIO CAP.

3

CASTELPIETRA MARCO

3

BIANCOLILLO PASQUALE

4

SCARCIA STEFANO

4

PIROMALLI GIANLUCA

5

PALOMBI ERMETE    

5

 

6

LATTANZI MAURIZIO CAP.

6

DE DOMINICIS STEFANO

7

VILLARI CRISTIANO

7

COGOLO MARCO

8

ARIOTA PAOLO

8

 

9

CIRILLO ANDREA

9

PRECETTI CRISTIANO

10

VENTOLA GIANLUCA

10

TROIANI CRISTIAN

11

VISCOMI LEO

11

LANGIANO TOMMASO

12

FERRETTI MASSIMO

12

CIATTAGLIA FLAVIO

IN ROSSO I  QUINTETTI BASE

Cosa può  succedere in un secondo? Provate a chiederlo a Franco Maceratesi ed ai suoi eroici giocatori e da stasera vi sentirete rispondere che in un secondo si può passare dalla polvere agli altari, dalla mediocrità alla gloria, dall'inferno al Paradiso, dalla tristezza alla gioia più sfrenata.  Quanto è lungo un secondo? Provate a fare questa domanda ai medesimi interlocutori e tutti in coro vi risponderanno che  un secondo comincia dai piedi di Maurizio Lattanzi,  passa per il sinistro tuonante di Filippo Barberini e finisce quando il pallone tocca il fondo della rete difesa da Alessandro Lupi. Questi tre eventi, duranti un piccolissimo secondo, sono bastati a  teletrasportare i biancocelesti  di Trigoria verso la vittoria più bella ed intensa della stagione che li ripaga, oltre ogni immaginazione, di tutta l'amarezza provata nella mortificante sconfitta della settimana scorsa ad Albano. Per capire bene cosa è successo dopo il quarantesimo minuto effettivo della partita disputata ieri alla Selcetta ci vorrebbe il mitico "Vitaletti" con la sua  moviola perché solamente comprimendo il tempo si potrebbe provare a descrivere le scene di gioia accadute sul campo dopo il gol del numero 2 biancoceleste. Al rallentatore si potrebbe vedere la faccia di Filippo Barberini  somigliare a quella di Marco Tardelli quando con il suo gol spianò alla nazionale italiana la strada alla conquista del terzo titolo mondiale. Una smorfia quasi inumana intrisa di incredulità e gioia infinita. Mentre Filippo correva a ricevere l'abbraccio di Mister Maceratesi tutt'intorno capannelli di giocatori biancocelesti esultavano raggianti in un tripudio di complimenti reciproci ed abbracci negli abbracci. Veramente una grande soddisfazione quella provata da tutto l'entourage della Lazio calcetto  a cui inevitabilmente si è contrapposta la comprensibile rabbia e la delusione degli avversari traditi dall'imponderabile durata di un secondo che per loro rimarrà nel tempo maledetto. Questo è l'incredibile finale della partita adesso, minuto per minuto,  proviamo a capire come si è determinato. Il Divino Amore si presenta allo Sportcity con i ranghi decimati dalle squalifiche e dal virus influenzale ma la solidità del suo organico gli consente, comunque, di schierare in campo un quintetto fortissimo. Assieme al giovane portiere Lupi cominciano la gara Alessio Gialli, Pasquale Biancolillo, Gianluca Piromalli e Tommaso Langiano. La Lazio si contrappone con tutti i suoi effettivi ad eccezione di Nicola Cirillo la cui defezione dovrebbe essere scaturita da motivazioni disciplinari piuttosto che da scelte tecniche. La porta biancoceleste è difesa da Giovanni Di Matteo con Stefano Scarcia, Maurizio Lattanzi, Ermete Palombi ed Andrea Cirillo a completare il quintetto. Pronti via e dopo solamente 48" il Divino Amore passa in vantaggio con un gol di punta a fil di palo di Pasquale Biancolillo imbeccato nel cuore di una distratta difesa laziale da un passaggio filtrante di Gianluca Piromalli. L'errore grossolano dei biancocelesti scatena l'ira di Maceratesi che invano, durante lo svolgimento dell'azione, aveva richiesto la copertura di quel passaggio. Il Mister dei locali si ricompone dopo pochissimi secondi per non infierire sul morale già traballante dei suoi. Al secondo minuto di gioco gli ospiti sfiorano la seconda segnatura con Piromalli che chiude in ritardo sul secondo palo su un invito di Alessio Gialli. Il Divino Amore esercita una palese superiorità e dopo due minuti coglie un palo clamoroso con lo scatenato ed imprendibile Piromalli. Cominciano i primi avvicendamenti e la Lazio richiama Andrea Cirillo per immettere Filippo Barberini mentre la squadra di Maurizi sostituisce Piromalli con Cristiano Precetti. Per vedere un'azione della Lazio bisogna attendere il sesto minuto quando Palombi propone una ripartenza delle sue. Ermete ruba palla, s'invola verso la porta avversaria ma poi cicca maldestramente il passaggio a Maurizio Lattanzi che viene anticipato in extremis dai difensori avversari. Questa azione è comunque il preludio del pareggio arrivato trenta secondi dopo ad opera di Filippo Barberini che insacca sottomisura su invito magistrale del solito, immenso, Maurizio Lattanzi. Tripudio sugli spalti e benefica iniezione di fiducia per gli uomini di Maceratesi. Gli ospiti cercano la reazione immediata e Precetti impegna seriamente Di Matteo capace di rispondere alla grande al suo tiro scoccato da poco più di sei metri. Nel capovolgimento di fronte Lattanzi impartisce lezioni di classe sopraffina e dopo uno slalom appoggia divinamente per Palombi che gira in corsa leggermente sopra la traversa. Le azioni si susseguono frenetiche ed è ancora il rapido Precetti a seminare il panico tra i difensori Laziali impegnando Di Matteo con una conclusione dalla breve distanza. Questa azione scatena le prime polemiche nei riguardi degli arbitri rei di non aver visto almeno due blocchi irregolari dei giocatori in casacca gialla. Che oggi sarebbe stata la giornata di Barberini si capisce dall'azione successiva quando il numero due dei locali stampa sul palo un siluro terrificante che assorda le orecchie ad un incredulo Alessandro Lupi. Dal 12' al 14' sale sugli scudi Giovanni Di Matteo che infila una sequenza di grandi parate dimostrandosi insuperabile. Al 16' gli ospiti tornano in vantaggio profittando di un calo di tensione degli uomini di Maceratesi storditi dalle decisioni arbitrali che concedono un time -out al Divino Amore con gli avversari in possesso di palla. La terna arbitrale inscena un siparietto assolutamente vergognoso quando dopo trenta secondi concede un nuovo time-out alla formazione di Maurizi ritenendo il precedente non convalidabile. Da questo marasma nasce il gol del neo entrato Marco Cogolo che complice una deviazione involontaria dei difensori locali trafigge dai sette metri un incolpevole Di Matteo. La Lazio piega le gambe e solamente un formidabile recupero di Barberini impedisce a Piromalli di triplicare e forse chiudere la partita. Filippo è in giornata di grazia e al 17' inventa il pareggio sfruttando alla grande una punizione dal limite. Il bomber biancoceleste mette in atto uno schema provato in allenamento e dopo aver fintato la bomba scarica di precisione su Lattanzi che da brava sponda gli ritorna il pallone al centro dell'area avversaria da dove Filippo non può mancare l'appuntamento con il gol. Prima del meritato riposo Barberini sfiora la marcatura tirando sul fondo da posizione propizia dopo uno scambio con Stefano Scarcia. Scarcia è stato nominato poco in questa cronaca ma vi garantisco che la sua presenza in campo è stata importantissima e caratterizzata da un enorme numero di palle recuperate e movimenti tattici a dir poco esemplari. Si torna negli spogliatoi con le squadre in perfetta e giusta parità. Al ritorno in campo Marco Castelpietra sostituisce Barberini mentre il Divino Amore rientra con Lupi in porta, Biancolillo, Cogolo, Precetti e Langiano. Come nel primo tempo i secondi iniziali sono fatali alla Lazio che subisce il gol di Langiano capace di disorientare l'ancora  "freddo" Castelpietra ed infilare di Matteo con un tiro di  punta che s'insacca sul palo opposto a quello di tiro. Potrebbe essere la svolta della partita ma la Lazio dimostra di essere in giornata di grazia e risponde immediatamente mettendosi alla ricerca del pareggio. Lattanzi prende per mano i suoi compagni e li guida alla controffensiva sfiorando il gol in due azioni successive. La partita prosegue su ritmi molto intensi con la Lazio finalmente più intraprendente degli avversari ma costretta a subire il quarto gol ad opera di Biancolillo che infila la porta con un diagonale non irresistibile che per la prima volta trova impreparato Di Matteo. Sul 4:2 i giochi sembrano fatti ma con un uno-due incredibile la Lazio agguanta pareggio e riapre la partita. Il primo dei due gol porta la firma di Ermete Palombi che di piatto infila un incerto Lupi mentre la seconda rete è "griffata" Lattanzi che appoggia in rete un invito del neo entrato Viscomi. La partita cambia volto tre minuti dopo quando dopo una fase interlocutoria Barberini porta in vantaggio i suoi producendosi in una azione insistita tradotta in gol con un sinistro imparabile. Con i locali in vantaggio agli uomini di Maurizi non resta che tentare il tutto per tutto così il Divino Amore  si getta forsennatamente all'attacco pur esponendosi alle velenose ripartenze dei biancocelesti. Al 19' Langiano segna il pareggio con una azione che fotocopia il suo gol precedente. La partita sembra aver trovato il suo risultato definitivo ma il destino aveva in mente un risultato diverso e in quel secondo lungamente raccontato ad inizio articolo regala alla Lazio Calcetto una delle più belle vittorie della sua storia che di sicuro qualcuno starà ancora festeggiando.

LE PAGELLE
DI MATTEO 7,5

Migliore in campo ad Albano ancora protagonista nella partita di oggi. I suoi interventi chiudono la porta in faccia agli avversari nei momenti nevralgici della partita. Subisce un leggero calo di concentrazione nella ripresa che paga subendo due gol forse evitabili  ma che assolutamente non inficiano  la sua straordinaria prestazione. Sta confermando partita dopo partita il suo grande valore.

BARBERINI 9

Filippo ricorderà a lungo questa partita che lo consacra definitivamente come giocatore di ottima levatura. In campo è' una furia scatenata e si segnala non solo per la straordinaria capacità realizzativa ma soprattutto per la generosità e l'abnegazione con cui applica tutti i movimenti richiesti dagli schemi di Maceratesi. Stratosferico.

CASTELPIETRA 6.5

Entra nella ripresa e viene gelato dal gol di Langiano che sfugge al suo controllo. Marco non è al top della condizione e subisce psicologicamente l'episodio vagando per il campo per diversi minuti. Piano piano rientra in se e fornisce il giusto apporto alla causa laziale. Questa vittoria servirà soprattutto a lui per recuperare e tornare a giocare ai suoi livelli.

SCARCIA 7.5

Grande più dell'influenza che in settimana lo costringe ad allenarsi con poca continuità. Perfetto nella chiusure, abile nelle ripartenze. L'uomo squadra che vuole Maceratesi.

PALOMBI 7.5

Divino Amore per lui è una parola con mille significati e mille ricordi.  Da professionista serio  gioca impegnandosi  alla morte confermandosi determinante nelle sfide di alto livello. Sbaglia pacchianamente un gol fatto ma nell'azione successiva buca il portiere avversario tappando la bocca a tutti quelli che avevano provato a contestarlo. Una sicurezza.

ARIOTA PAOLO 7

Gioca pochi minuti ma dimostra di meritare la stima del Mister. Paolo sembra destinato a fare notevoli progressi e Maceratesi non si è lasciato sfuggire la sua evoluzione. Il leader dell'Under 21 biancoceleste era stato bravissimo anche nell'amichevole infrasettimanale disputata contro la titolata BNL. Se son rose fioriranno.

VISCOMI 8

Entra in corsa per sostituire un sanguinante Scarcia e gioca alla perfezione. Suo l'assist per Lattanzi che riporta in pareggio la partita sul 4:4. Leo è veramente cresciuto e partita dopo partita sta diventando una sicurezza. E' il giocatore in più della Lazio che Maceratesi ha saputo creare credendoci con ostinazione.

VENTOLA SV

Non viene utilizzato ma partecipa costruttivamente alla vittoria vivendo il clima della panchina alla perfezione. Stimola i compagni e partecipa ai loro sforzi supportandoli con le giuste grida d'incitamento. Un esempio da seguire per tutti quei giocatori che vogliono crescere in questo sport. 

VILLARI SV

Come Ventola non viene utilizzato e come Ventola anima i suoi compagni supportandoli dalla panchina. Qualche frase sfuggitagli Sabato scorso negli spogliatoi di Albano lo aveva messo al centro di qualche polemica ma lui ha risposto alla grande dimostrandosi fortemente legato alla causa biancoceleste.

LATTANZI 8

E' l'anima di questa squadra e lo dimostra ancora una volta disputando una partita perfetta. Lampi di genio e giocate di classe sopraffina. Segna e fa segnare ma soprattutto sognare.

CIRILLO ANDREA 7

Per un Cirillo che va in tribuna c'è un Cirillo che scende in campo. Andrea è la sorpresa di giornata che Maceratesi estrae dal suo cilindro magico. Andrea Cirillo non si fa trovare impreparato e gioca benissimo il suo spezzone di partita muovendosi ordinatamente nella sua zona di competenza.

MACERATESI 8

La sua squadra è motivatissima e concentrata pur venendo dal tracollo di Albano. In settimana Maceratesi ricostruisce il morale dei suoi ragazzi ed infonde a tutti le giuste motivazioni. Gestisce con intelligenza i cambi e  comanda la squadra pilotandola alla vittoria con i giusti consigli. Una rivista specializzata lo ha nominato tra i migliori allenatori della serie B e Lui settimana dopo settimana conferma di meritare questa importante nomination.