LA CRONACA

 

SABATO 01 MARZO 2003
 
 

VILLA AURELIA

 

LAZIOCALCETTO

 

2

 

1

 
LE LISTE
1

DI MATTEO GIOVANNI

1

BONTEMPI FEDERICO

2

BARBERINI FILIPPO

2

LA BELLA ALESSIO

3

CASTELPIETRA MARCO

3

MASCI SIMONE

4

SCARCIA STEFANO

4

RAFFONE ALESSANDRO

5

PALOMBI ERMETE    V.CAP.

5

SCALELLA CHRISTIAN

6

LATTANZI MAURIZIO CAP.

6

ROSSETTI ADRIANO  V. CAP.

7

SAMMARTINO ENRICO

7

CAIAZZA EMILIANO

8

CIRILLO NICOLA

8

CRISTOFAMILLI LORENZO

9

CIRILLO ANDREA

9

ZOPPI GIANLUCA

10

ARIOTA PAOLO

10

BECCAFICO GIANNI  CAP.

11

VISCOMI LEO

11

PANUNZI MARCO

12

FERRETTI MASSIMO

12

MELE ALFREDO

IN ROSSO I  QUINTETTI BASE

Sconfitta per 2:1 dal Villa Aurelia la Laziocalcetto interrompe la sua serie positiva e torna a manifestare la solita idiosincrasia per le gare in trasferta soprattutto per quelle da disputare sui campi dalle dimensioni ridotte. La partita odierna è stata decisamente inferiore alle attese con frequenti errori da parte di entrambe le squadre e ritmi agonistici da partita parrocchiale. Alle due formazioni  sono mancati il movimento senza palla e i cambi di velocità ed alla fine ha avuto la meglio chi ha saputo fare qualche errore in meno dell’avversario. Gli elementi più giovani della squadra di Maceratesi sono mancati soprattutto per concentrazione, dinamicità e voglia di lottare e così, vista la loro staticità sul campo di gioco,  le sapienti giocate di Maurizio Lattanzi e la straordinaria giornata di Giovanni Di Matteo che ha parato il parabile e spesso anche l’imparabile non sono bastate a portare al successo la squadra di Trigoria. Nel Villa Aurelia sono da segnalare come positive la prova del portiere Bontempi, superbo in diverse occasioni, e quella di Gianluca Zoppi attaccante di peso che pur macchinoso nei movimenti ha saputo procurare da solo lo scompiglio nella difesa avversaria. Maceratesi ha cercato in tutti i modi di portar via punti da questa partita e nel finale non ha esitato a schierare Castelpietra come portiere di movimento ma proprio quando il Mister biancoceleste ha deciso di rischiare il tutto per tutto  i suoi giovani atleti lo hanno tradito interpretando con estrema ingenuità la nuova  situazione tattica lasciandosi vincere da una scriteriata fretta nelle conclusioni quando sarebbe stato più opportuno agevolare la circolarità del pallone per sfruttare al meglio la superiorità numerica. La Lazio ha cominciato l’incontro schierando il solito quintetto che oltre a Di Matteo in porta vedeva schierati sul green: Scarcia, Palombi, Nicola Cirillo e capitan Lattanzi. Il Villa Aurelia rispondeva con Bontempi tra i pali, La Bella, Rossetti, Cristofamilli e Gianni Beccafico. Entrambe le formazioni rinunciavano a schierare dall’inizio i loro bomber di professione  così Barberini e Zoppi facevano solamente bella mostra dalla panchina. La prima azione di rilievo arriva al secondo minuto quando, con una rapida ripartenza, il Villa Aurelia porta la superiorità numerica nella difesa biancoceleste. Beccafico può calciare a botta sicura da distanza ravvicinata ma l’ottimo Di Matteo mette la prima toppa della giornata chiudendogli la porta con un tuffo felino. Nelle fasi seguenti  la partita stagna a centrocampo e la successiva azione di rilievo arriva solamente al sesto minuto quando Cristofamilli coglie il palo nel tentativo di concretizzare in gol una azione d’attacco del Villa Aurelia con la difesa  della Laziocalcetto che ancora una volta si era trovata a difendere in inferiorità numerica. Nelle fasi iniziali  la squadra di Maceratesi è decisamente inconcludente e per impegnare seriamente Bontempi impiega addirittura 10 minuti. E' Palombi, imbeccato da Maurizio Lattanzi, a presentarsi a tu per tu con il portiere avversario ma il pur bravo Ermete, trovandosi troppo defilato sulla fascia destra, non può far altro che calciargli addosso. Al tredicesimo minuto di gioco arriva il gol dei locali che porta la firma di Gianluca Zoppi da poco entrato sul terreno di gioco. L’attaccante del Villa Aurelia, bravura a parte, realizza la sua rete grazie ad una buona dose di fortuna visto che una  respinta  Di Matteo su un suo tiro prevedente gli mette il pallone proprio sulla fronte pronto per essere sospinto facilmente in fondo al sacco. La Lazio resta inebetita dal gol subito ma il neo entrato Barberini cerca di risvegliarla alla sua maniera e sugli sviluppi di un calcio di punizione trova il modo di stampare un missile dei suoi sul palo della porta difesa da Bontempi facendo capire ai rumorosi tifosi locali che c'è ancora del tempo da attendere prima di poter cantare vittoria. Il primo tempo finisce senza ulteriori occasioni da segnalare. Nella ripresa la Lazio comincia la partita schierando  Viscomi e Castelpietra al posto del febbricitante Barberini e dell’acciaccato Lattanzi che prova ad affidarsi alle cure del massaggiatore per dare sollievo ad un noiosissima lombalgia che lo attanaglia fin dalle prime battute di gioco. Con questa formazione i biancocelesti perdono in fantasia ma acquistando qualcosa in dinamicità riescono ugualmente a farsi vivi dalle parti della porta avversaria. Nell’ordine provano ad andare in gol:  Castelpietra, con un tiro molle da distanza ravvicinata, e Leo Viscomi che calcia alle ortiche  una punizione battuta da posizione favorevole. Dopo pochi minuti dall'inizio della ripresa Lattanzi trova la forza di rientrare in campo e la Lazio ricomincia a farsi pericolosa soprattutto grazie alle sue ispirate invenzioni. Al quinto minuto ci prova anche Stefano Scarcia a trafiggere il Villa Aurelia ma la sua botta dalla distanza viene neutralizzata alla grande dall'estremo difensore avversario.  Subito dopo questa azione  il capitano biancoceleste si esibisce a metà campo in una serie insistita di dribbling grazie ai quali mette nuovamente  Palombi in condizione di battere a rete ma Ermete riceve troppo schiacciato sul portiere ed ancora una volta può solamente calciargli addosso in maniera inconcludente. Nell'azione successiva Lattanzi prova a fare tutto da solo ma la sua puntata a sorpresa è ancora una volta preda del portiere avversario. Il Villa Aurelia prova a rendersi pericoloso con delle ripartenze ma  falliscono tutte per la scarsa efficacia degli attaccanti o per la bravura di Giovanni Di Matteo. All’8 e al 12' minuto Viscomi litiga con il gol e per due volte non riesce a trafiggere la porta avversaria. Clamorosa la seconda di queste due occasioni quando il longilineo giocatore biancoceleste non riesce a spingere in rete un pallone che si ritrova tra i piedi a mezzo metro dalla porta avversaria.  Come vuole la regola più antica del calcio  due minuti dopo il mancato pareggio biancoceleste il Villa Aurelia raddoppia con un triangolo Zoppi - Cristofamilli agevolato da una ingenuità di Filippo Barberini non proprio impeccabile nel chiudere una diagonale difensiva. La partita sembra pronta per l'archiviazione ma Lattanzi la riapre solamente un minuto dopo andando in gol con un tocco liftato. Nei minuti finali la Lazio prova il tutto per tutto ma per agguantare il pareggio non basta il coraggio di Maceratesi che, come ampiamente detto in sede di commento iniziale, prova a sfruttare il portiere di movimento per sorprendere gli avversari . Al fischio finale c’è molta delusione tra le fila biancocelesti ed i musi lunghi si contano a iosa. Speriamo che una buona dose di autocritica faccia del bene ai giovanotti della Laziocalcetto che oggi più che mai  hanno perduto l'occasione di confermarsi protagonisti ad alto livello.

LE PAGELLE
DI MATTEO 8

Nel nervoso  dopo-partita Franco Maceratesi, dopo un concitato sfogo negli spogliatoi, commentava con ammirazione la bravura del portiere avversario ma non dimenticava di sottolineare i meriti indiscutibili del suo estremo difensore. Giovanni gioca con concentrazione massima e sfodera una prestazione superlativa che lo conferma ancora una volta in forma strepitosa. Nel subire il primo gol di Zoppi è soprattutto sfortunato mentre su quello realizzato da Beccafico non può fare assolutamente nulla. I miracoli non fanno parte dell'ordinaria amministrazione ma oggi Di Matteo ne ha fatto più di uno. Complimenti !

BARBERINI 6

Debilitato dall'influenza gioca senza incidere alla sua maniera. Bravo al 15' del primo tempo quando spara sul palo un siluro dei suoi  ma è sicuramente impacciato nel chiudere  una diagonale difensiva in occasione del raddoppio dei locali.  

CASTELPIETRA 5

Gioca qualche sprazzo della partita ma non entra mai nel vivo delle azioni. Alcune sue conclusioni a rete sono assolutamente da dimenticare. Vaga per il campo senza costrutto tanto che viene spesso richiamato all'ordine da Capitan Lattanzi. Nel finale viene schierato in porta ma malgrado la sua enorme esperienza non riesce a portare il necessario raziocinio nelle mosse della sua squadra ed anche lui, incredibilmente, si dimentica di come sfruttare la presenza del portiere di movimento calciando in porta con fretta gratuita ed ingiustificata non appena arriva in possesso del pallone.

SCARCIA 6

Fonde presto i motori  per generosità agonistica  e non gioca al solito livello. Se un motorino inarrestabile come Stefano Scarcia entra  in riserva significa che qualcuno lo costringe troppo spesso a fare gli straordinari. Potrebbe giocare meglio ma la sua prestazione opaca merita ampie giustificazioni. Da segnalare la sua pericolosità  in zona tiro ma la fortuna oggi non è dalla parte della Laziocalcetto e per due volte il portiere avversario gli nega la gioia del gol.

PALOMBI 5

Non produce valore aggiunto. Il Palombi di oggi vale solamente l'ordinaria amministrazione e questo non basta alla giovane Lazio di Maceratesi. Un fastidioso infortunio al polso lo deconcentra limitandone di molto l'efficienza. Se Palombi gioca nella norma  diventa normale tutta la Lazio. Oggi è andata così.

CIRILLO NICOLA 5

Vorrei dargli meno ma non posso perché non sarebbe giusto valutarlo con la rabbia del tifoso deluso. Dura tre minuti poi si spegne e vaga per il campo senza cognizione di causa. Potrebbe essere il gioiello più lucente di questa squadra ma fa di tutto per apparire opaco come una pozzanghera di acqua salmastra. Forza Nic sei un grande ma devi cominciare a dimostrarlo con maggiore continuità.

VISCOMI 6

Dinamico, combattivo ed intraprendente ma tristemente "ciavattone" nelle conclusioni. Ha almeno un gol fallito sulla coscienza. Prova a calciare una punizione alla Maceratesi ma il suo tiro sbilenco non vale assolutamente il paragone.  Avesse segnato l'avrei segnalato tra i migliori in campo. E' cresciuto e avrà modo di dimostrarlo.

LATTANZI 7

Lotta, ispira i compagni , segna un gol. Praticamente  sfodera tutto il meglio del suo repertorio  pur condizionato da una debilitante lombalgia che lo costringe a qualche piccolo errore. Cerca di prendere per mano la squadra nei momenti difficili ma oggi c'era veramente poco da fare. Speriamo che i suoi problemi fisici si risolvano rapidamente.

CIRILLO ANDREA 5

Gioca gli ultimi due minuti della partita ma non incide per come vorrebbe. La sua solita foga lo porta a compiere un ingenuo fallo da rigore su cui l'arbitro sorvola con somma benevolenza. Nei secondi finali  invece di agevolare l'ingresso in campo del portiere di movimento favorendo la circolazione della palla cerca il gol tirando da posizione impossibile. Certo se avesse segnato saremmo qui a raccontare un'altra partita ma la prossima volta sarà meglio che Andrea anteponga il raziocinio alla impulsività.

MACERATESI 7

A fine gara riceve i complimenti degli osservatori neutrali e degli avversari per il gioco espresso dalla sua squadra ma lui avrebbe voluto vincere e non riesce a provarne soddisfazione. Tocca con mano i limiti caratteriali della sua formazione e non riuscendo a comprenderli esterna tutta la sua rabbia nello spogliatoio pur ammettendo a se stesso e agli altri che non è quello il momento in cui un allenatore dovrebbe parlare alla squadra. Capisco perfettamente il suo sfogo strettamente legato ad una sconfitta che i suoi giocatori avrebbero potuto tranquillamente  evitare profondendo un minimo d'impegno e di intelligenza calcistica in più. Durante la partita  spende gran parte del suo fiato per impedire ai suoi difensori di fornire l'appoggio al pericoloso Zoppi che pur senza strafare mette spesso in difficoltà la retroguardia biancoceleste. Sono sicuro che lunedì pomeriggio chiederà ai suoi perché non hanno provato più spesso l'imbucata centrale, ripetutamente provata in settimana, visto che la sola volta che Lattanzi ci ha provato è andato tranquillamente in gol.