FRANZ KAFKA : AMERICA

 

Luigi De Bellis

 
 
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Con America Kafka affronta per la prima volta la prospettiva del romanzo. A parte l'episodio intitolato IL fochista, senz'altro in sé concluso, l'opera rimane allo stato di frammento. I primi sei capitoli, ad esempio, presentano titoli originali e sono stati scritti nello stesso periodo. I due seguenti rivelano invece caratteri eterogenei e qualche lacuna testuale. Anche in questo caso, dato di fondo inoppugnabile, la realtà continua ad apparire infida e ambigua. Il giovane Karl Rossmann non si è macchiato di alcuna colpa particolare, eppure, suo malgrado, viene cacciato dalla casa dei genitori e costretto a emigrare; quindi resta un escluso, un nomade senza meta né radici. Lasciata la propria patria, scopre le enormi difficoltà legate all'inserimento in un ambito del tutto nuovo. L'approccio di Karl alla realtà americana viene descritto da Kafka privilegiando scene corali e ampi spazi; ogni luogo, dall'Albergo Occidentale all'ippodromo di Clayton, è grandioso e rivela proporzioni quasi irreali. La vita sociale si svolge all'insegna di una scrupolosa organizzazione del lavoro, nella quale il connubio tra scienza e tecnologia sembra favorire un continuo e indisturbato progresso. Tuttavia i rapporti con una siffatta realtà restano sempre problematici. Alcune caratteristiche del romanzo hanno suggerito un paragone con il David Copperfield di Charles Dickens; ma laddove nello scrittore inglese prevale l'oggettività tipica del realismo ottocentesco, l'interesse per l'analisi sociale e di costume, in Kafka risulta sempre evidente una forte valenza simbolica.

La storia

Poiché una serva lo ha sedotto ed ha avuto un figlio da lui, il giovane Karl Rossmann viene cacciato dalla casa dei genitori e costretto ad emigrare negli Stati Uniti. Sulla nave stringe amicizia con un fochista e lo difende dal prepotente Schubal. Poi, appena sbarcato, trova ad accoglierlo lo zio Jakob, che lo introduce nella nuova realtà, presentandolo ad alcuni amici tra i quali il signor Pollunder e sua figlia Klara. Invitato nella loro villa, il giovane sembra poter trovare un po' di serenità e invece apprende dal signor Green, scortese amico dei Pollunder, che lo zio Jakob vuole troncare ogni rapporto con lui perché gli avrebbe disubbidito. Egli inizia così a girovagare alla ricerca di una sistemazione, conosce l'irlandese Robinson e il francese Delamarche e si unisce a loro. Abbondonatili quasi subito a causa di un litigio, Karl trova un impiego presso l'Albergo Occidentale, sontuoso edificio che sembra rappresentare i tratti più appariscenti della realtà americana. Anche in questo caso, tuttavia, per avere ospitato Robinson nelle camere della servitù, è di nuovo costretto ad andarsene. Si riunisce così ai due vagabondi e soggiorna per qualche tempo nella casa di Brunelda, amante di Delamarche, adattandosi in pratica a fungere da domestico. In seguito a nuove, profonde incomprensioni decide comunque di abbandonarli definitivamente. Venuto a conoscenza che il teatro dì Oklahoma seleziona personale per allestire uno spettacolo, si reca all'ippodromo dì Clayton per rispondere a un'offerta di lavoro. Assunto sotto falso nome con la qualifica dì operaio meccanico, parte con l'amico Giacomo, già collega presso l'Albergo Occidentale, alla volta della località sede del teatro.

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2001 © Luigi De Bellis - letteratura@tin.it