Luigi
De Bellis

 


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  La ragazza di Bube  
     

 





Carlo Cassola



FAUSTO E ANNA: Romanzo


Scritto nel 1949 e pubblicato nel 1952 il romanzo, ambientato nell'Italia degli anni Quaranta e di decisa ispirazione autobiografica, è suddiviso in due parti, ciascuna delle quali consta di cinque capitoli: «L'incontro», « Amore», «Rottura», «Anna trova la sua strada», «Ritorno a San Ginesio» (parte prima); «Un altro amore», «Un'altra rottura», «L'esperienza della guerra», «Anna ritrovata», «Anna perduta» (parte seconda). Nella prima parte - e fino ai primi due capitoli della seconda - i due protagonisti, Fausto e Anna, sono compresenti: a Volterra, d'estate, Anna conosce Fausto, figlio dell'avvocato Errera, di cui si innamora ricambiata. Il rapporto tra i due giovani è fin dall'inizio molto tormentato a causa delle idee anticonformiste di Fausto, della sua incapacità di abbandonarsi al sentimento, e soprattutto della sua adolescenziale contraddizione: egli è lacerato tra spinte velleitarie e intellettualistiche e il desiderio di una vita semplice, quale gli traspare dal comportamento e dalle parole di Anna. Durante l'inverno Fausto torna a Roma per studiare e i due ragazzi si scambiano lettere; ma, mentre Anna riesce a esprimere il suo amore, Fausto lo tiene accuratamente celato, all'opposto di quanto fa, invece, con la sua gelosia, manifestata ad Anna in lettere rabbiose e offensive. I loro rapporti peggiorano rapidamente fino alla rottura.
Da questo momento il racconto si concentra sulle vicende di Anna. Trasferitasi con la famiglia a Grosseto, la giovane comincia a frequentare Miro e, dopo diciotto mesi di fidanzamento, i due giovani si sposano. Ma nel 1943 la guerra sconvolge anche Grosseto e la famiglia di Anna sfolla a San Ginesio: Anna ha ormai una bambina di quindici mesi, mentre Miro, richiamato alle armi da un anno e mezzo, è al distretto di Bologna, da dove ogni tanto va in licenza a far visita alla famiglia. Dal terzo capitolo della seconda parte, la narrazione si sposta sulle vicende avventurose e tormentate di Fausto, il quale, dopo aver conosciuto alcuni partigiani, si sente attratto dalla causa per cui combattono e decide di unirsi a loro. Raggiunto un accampamento in montagna, egli partecipa a varie imprese ed entra nel Partito d'azione. Durante una sparatoria contro tre auto di tedeschi, viene ferito un compagno. Per salvarlo, si reca con altri partigiani a San Ginesio, dove incontra di nuovo Anna. Durante un colloquio nel quale si aggiornano sulle proprie vite, i due scoprono di amarsi ancora. Tornato all'accampamento, Fausto vive un episodio che mette a nudo i dubbi di ordine etico che intanto aveva cominciato a nutrire sull'esperienza partigiana. E' incaricato, infatti, di fungere da traduttore a un soldato inglese che protesta animatamente con i partigiani per la sommaria uccisione di alcuni prigionieri e minaccia di denunciarli agli Alleati. Nell'occasione, una frase soprattutto, «I am a soldier, an honourable soldier», si stampa indelebile nella sua mente, come una proclamazione di quel comportamento onorevole che i soldati, a differenza dei partigiani, possono vantare. Dopo aver ripetutamente criticato i metodi sbrigativi e cruenti dei partigiani, Fausto si convince, dolorosamente, che la condotta dei suoi compagni non è ispirata a principi morali ma unicamente alla violenza vendicatrice. La vicenda si conclude con una definitiva separazione: inviato a San Ginesio per entrare in contatto con gli Alleati, Fausto va in cerca di Anna ma non la trova; incontra invece la cugina di lei, Nora, la quale lo esorta a non rivedere più Anna per non turbare la tranquillità della sua vita familiare. Tornata a casa, Anna festeggia la liberazione con la figlia e con Miro.

Al suo apparire - in un clima fortemente politicizzato - il romanzo ricevette giudizi negativi per le sue accuse alla Resistenza. Successivamente è stato apprezzato come il racconto di una duplice disfatta, privata e politica.

 

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