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I SUPPORTI FISICI: I CD - ROM

 

Negli ultimi anni in cui l'espansione tecnologica ha portato verso forme di diffusione dell'informazione alternative a quelle tradizionali: uno dei protagonisti del rinnovamento nelle strategie di trasmissione dei dati è stato il CD - ROM, che da oltre un decennio si è imposto per la grande capacità di contenimento, per la duttilità d'uso e per la facilità di recupero di ciò che viene memorizzato.

L'industria dei Compact Disc è frutto degli studi della Philips e della Sony coronati dalla definizione dello standard Compact Disc Digital Audio, noto anche come Red Book.
Il successivo sviluppo di altri standard per l'archiviazione dei dati vide la nascita di quattro nuovi volumi comprendenti le prescrizioni tecniche: nacquero così il Green Book, lo Yellow Book, l'Orange Book ed il White Book (tali nomi furono dati in base al colore della rilegatura dei libri stessi). Ogni volume contiene la descrizione del formato fisico delle informazioni registrate sul CD - ROM, la capacità, le dimensioni, l'organizzazione e la disposizione dei dati del supporto.
Il Red Book è lo standard padre di tutti i CD - ROM, ma si limita solamente alla definizione delle tracce per la registrazione di audio; lo Yellow Book aggiunge alle specifiche del Red Book due nuove tipologie di tracce: una per la registrazione di dati informatici e l'altra archiviare audio e video compressi; il Green Book, si occupa prevalentemente dei CD - I (Compact Disc - Interactive), una sorta di videoregistratore interattivo in cui era possibile caricare videogiochi, film in digitale, ma anche CD audio; l'Orange Book nasce dalla lungimiranza delle due case Sony e Philips che introducono, con diversi anni di anticipo, le specifiche per le periferiche in grado di copiare i nuovi dischi; infine, il White Book vede la partecipazione di nuovi partner, quali JVC e Matsushita/Panasonic, per la definizione di uno standard sul Video CD.

Per comprendere il successo che fin dalla sua introduzione ha ottenuto il disco ottico, è opportuno analizzarne i punti di forza: fra gli elementi a favore dei CD - ROM, il più importante è senz'altro la sua capacità di contenimento, dal momento che è possibile archiviare in ogni disco dai 600 ai 650 megabyte; inoltre, rispetto a supporti quali i nastri magnetici, i CD - ROM permettono una lettura dei dati assai più rapida, per quanto inferiore a quella degli hard - disk; da non trascurare sono le caratteristiche di trasportabilità, robustezza e resistenza ai campi magnetici e ai raggi X.
Altri vantaggi dei CD - ROM sono la facilità di duplicazione (a tale riguardo si può facilmente immaginare come il rovescio della medaglia sia costituito dall'altrettanta facilità nel creare copie pirata) e i bassi costi dei supporti vergini: per questi motivi i CD - ROM hanno reso più semplice e disteso il rapporto intrattenuto dagli utenti con le risorse digitali ed hanno contribuito ad una maggiore democratizzazione nella fruizione e nell'uso dell'informazione elettronica.

L'utilizzo nelle biblioteche di questo supporto se da un lato può essere legato talvolta ad esigenze di catalogazione (ad esempio il reperimento di record MARC su CD), dall'altro configura spesso la possibilità di mettere a disposizione dell'utente nuove risorse informative, che si affiancano a quelle tradizionali.
Il CD - ROM risulta particolarmente vantaggioso sia per la consultazione di opere contenenti filmati video, sequenze audio e tutti quei dati che richiedono tempi relativamente lunghi di trasferimento in rete, sia come sostituto di ingombranti raccolte di riviste e opere su carta. Numerosi sono, infatti, i CD - ROM che contengono dati di natura bibliografica o fonti di reference quali dizionari ed enciclopedie. 

 

 

 
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