cavallo tra la seconda meta'degli anni '80 e i primi anni'90, assodato il successo della formula dei libri a bivio con caratteristiche tratte piu'o meno giochi di ruolo, altre case editoriali si gettarono nel fiume in piena dei gamebook alimentato senza dubbi e per la maggiore, dalla EL di Trieste.
La quasi totalita'delle ambientazioni utilizzate nei librogame era l'Heroic Fantasy, le licenze adottate dall'allora leader di mercato erano molto solide (AD&D e Tolkien su tutte, senza trascurare Sherlock Holmes e altri personaggi letterari) e serie di successo (Lone Wolf, Fighting Fantasy) tradotte in italiano, richiamavano tantissime persone trascinandosi nel vortice delle vendite anche serie minori e/o alternative ad ampio raggio (detective in erba, supereroi, mostri...). Cosa fare per contrastarne il dominio?
Pochi editori si cimentarono, allora, con vari espedienti dando luogo a collane misconosciute ai piu'e oggi alquanto ardue da trovare. Ancor piu'pochi, e alquanto coraggiosi, sono invece gli editori che tentano oggi di riportare ai vecchi fasti il genere librogame: non possiamo che augurarci buona fortuna!