A Gloria del Gran Maestro dell’Universo e del Nostro Protettore San Teobaldo

Avversari del Risorgimento Antichi e Moderni

di A...L...C...

Torna a Materiali


La polemica anti-Risorgimentale di matrice cattolica è antica quanto il Risorgimento stesso. Il suo maggior risultato è stato l'alimentare l'anticlericalismo: un risultato forse ricercato, e perseguito con cognizione di causa, se si conviene che un po' di guerre verbali, un po' di "sana" persecuzione sono il miglior strumento per cementare un gruppo, scremarlo degli elementi tiepidi e opportunisti, temprarlo alle lotte future.

L'anti-Risorgimento sembrava ormai superato, così come superato sembrava il Risorgimento come "mito fondatore" dello Stato Italiano. Era stato   soppiantato dal mito nuovo, la Resistenza, e quindi alle vicende che condussero all'Unità si poteva guardare con un occhio più disincantato, e critico. C'era poi il paradosso della Democrazia Cristiana, che si qualificava come partito egemone e di governo non "per sé", per i suoi valori caratteristici  di partito cattolico, ma per l'essere il più sicuro baluardo "contro" il Comunismo.

E'un caso che la polemica anti-Risorgimentale sia riemersa in forme francamente truci DOPO che il Comunismo ha cessato di essere una opzione praticabile, e la Democrazia Cristiana il suo antagonista?

Sia chiaro: il Risorgimento NON E' un'icona, un santino da idolatrare. La storia del Risorgimento è piena delle battaglie fra i suoi protagonisti, e i limiti di questo processo storico sono stati da loro stessi denunciati. Il problema dell'anti-Risorgimento è che tutto livella, tutto confonde, tutto prende per buono (quando sostiene la sua tesi) e tutto rifiuta (quando è contraddetto dai fatti).

Scatta così la reazione: esplodono i titoli sui giornali,  i labari escono di naftalina, si organizzano sul tamburo i convegni dell'indignazione, arrivano le offerte di collaborazione e le interviste ben pagate, decollano le carriere universitarie... Anti e anti-anti sono finalmente a posto...

L'articolo di Angela Pellicciari, con tutto il rispetto che la Signora merita, mi sembra indicativo di questo clima.

Esso fa riferimento a delle fonti documentarie che, benché non citate,   riportiamo in extenso. Essa furono pubblicate da Henry Delassus, uno scrittore antisemita di fine '800. (Si tratta di un antisemitismo non "razzista", ma religioso e "culturale". Un antisemitismo del quale le pagine de "La Civiltà Cattolica"  furono piene fino agli anni '30, quando forse si cominciò a rendersi conto di dove avrebbe condotto un tale abominio. Uno degli ultimi epigoni "colti" di questa corrente fu il padre Agostino Gemelli, fondatore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore).

La sensazione che riporto ad una prima lettura è che si tratti di APOCRIPHA: non di falsi puri e semplici, ma di documenti composti intercalando materiale originale a materiale composto per la bisogna, che doveva rendere il tutto plausibile per chi avesse DESIDERATO trovarlo tale. Un'altra OPERAZIONE  TAXIL ai tempi del Taxil .

Fra le mani ho un documento molto simile, ma di contraria parte (e molto più antico): una lettera apocrifa del papa Pio VII che, dall'esilio di Savona, invita i preti del Mezzogiorno ad aderire in massa alla Carboneria. DESIDERAVANO che fosse autentico i preti del Mezzogiorno, che aderivano in massa alla Carboneria e ricoprivano le prime posizioni nell'Alta Vendita (di Salerno, perché ce n'era una anche a Napoli, e da un certo periodo in poi una a Parigi: poi, forse, delle altre -  di quale Alta Vendita sono dignitari Nebulus, Vindice, Beppo e compagnia?).

Ma ecco dunque i materiali:

Torna a Materiali