AUGUSTO AGOSTINI |
E' nato a Perugia il 10 settembre 1898.
Era studente universitario quando apparve all'orizzonte della nostra vita
nazionale la bufera della guerra. Partì volontario, combattè, fu tre volte
ferito e tre volte ritornò al fronte ove rimase mutilato.
Ha preso viva parte al Movimento Fascista fin dal suo nascere.
A Milano si era costituito in Piazza San sepolcro il primo Fascio, ed egli, con
altri pochi valorosi, si diede a propagarne nell'Umbria la organizzazione. Fu
tra gli iniziatori del Fascio di Perugia e venne scelto a comandante delle
squadre d'azione della sua provincia.
Fu in quasi tutte le spedizioni della sua regione e, studente, a Siena,
partecipò anche ad alcune non dimenticate azioni della Toscana.
Al suo attivo si nota che nel 1919 affrontò da solo ed elegantemente legnò uno
dei massimi esponenti del bolscevismo perugino ed in quel tempo Sindaco di
Perugia, intangibile santone, cui nessuno avrebbe osato toccare un dito....
Ne conseguì però, che egli fu bandito dalla città e non potè ritornarvi se
non quando, cresciuta la compagine del Fascio locale, la situazione si
capovolse.
Nel 1921, costituitosi il Partito, egli venne nominato membro del Comitato
Centrale ed ebbe diversi e delicati incarichi.
I bolscevichi padroni di Città di Castello lo sfidarono nel 1921 con insolente
boria. Egli accettò la sfida: con pochi uomini si gettò contro gli avversari
superiori di numero e spalleggiati dalla folla ingannata, e nel conflitto che ne
seguì rimase gravemente ferito da due palle di fucile. Centoquindici giorni
durò la sua degenza; ma non valse a fiaccarlo negli spiriti.
Durante la Marcia su Roma fu a lato dei Quadrunviri e, dopo la Rivoluzione
vittoriosa, nominato Luogotenente Generale, comandò la zona dell'Umbria, delle
Marche e di Zara, organizzò ed inquadrò forti legioni, rimanendo al suo posto
fino al 1925.
Dopo un anno di permanenza in Libia col Governatore Generale De Bono, venne nel
1926 incaricato della organizzazione nazionale forestale. Tornava al campo dei
suoi studi, alla sua passione che, quantunque laureato in medicina, lo aveva
spinto a laurearsi anche in scienze agrarie.
E questa sua passione gli ha fatto compiere, nel vasto campo dell'attività
forestale, opere degne e meritevoli.
La Milizia Forestale ebbe per le sue vigili cure una organizzazione tecnica
e politica compita ed uno spirito e una coscienza ammirevoli, guadagnandosi
l'elogio del Duce che è il massimo dei premi cui un fascista possa agognare.
Da : "La Nazione Operante"
profili e figure - Milano 1934-XII
il generale Agostini ad una manifestazione della Milizia Forestale |