LUCERA - CASTELLO SVEVO ANGIOINO

Vi si accede,da piazza Matteotti, ex Porta S.Antonio Abate, dove della città angioina e' rimasta sola la chiesa di S.Antonio Abate dalla cupola policroma. In questo luogo, completamente ristrutturato nell'Ottocento vi era il pozzo dell'Imperatore, probabile terminale di un collegamento sotterraneo tra il Castello e la città. Verso la città affacciano le mura piu' imponenti della fortezza, delimitate ai bordi dai  due maestosi torrioni cilindrici del Re e della Regina, dove si apriva l'ingresso principale con arco ribassato all'esterno e arco acuto all'interno, dal quale, con un ponte levatoio, si poteva attraversare il fossato esterno. Sul lato nord, ci sono i resti del palazzo di Federico II che fungeva da cerniera tra il Castello e la città. Sulla base quadrata a scarpata si elevavano tre piani aperti su di una corte interna. Il palazzo corrispondeva all'immagine residenziale federiciana dove si concentravano i simboli severi del potere imperiale e le istanze cortese preumanistiche. Se del Castello di Federico II rimane solo la fondazione, la cinta muraria a pianta grossomodo pentagonale, lunga 900 metri e rafforzata da torri rettangolari, e' invece molto ben conservata. Il lavoro di restauro delle mura sveve, iniziato da Carlo I d'Angiò,si svolse sotto la sovrintendenza di Pierre d'Angincourt, responsabile del restauro di tutti i castelli della Puglia,affiancato da Riccardo da Foggia. All'interno della cinta muraria affiorano tracce di edifici romani, delle abitazioni delle famiglie provenzali e di una chiesa di S. Francesco fatta erigere da Carlo II. Tutte timide testimonianze del ricco passato di questa città.

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