LUCERA  - I MONUMENTI E I PALAZZI -

LA CITTA'  STORICA
Ipotizzando una visita alla cittą, partiamo dal punto in cui la cinta muraria angioina e' rimasta piu' visibile: Porta Troia, unico elemento architettonico originario rimasto, che risale probabilmente al primo periodo del restauro compiuto in etą  angioina,delle mura della cittą. Lungo la parte destra dei bastioni, si vede l'antico tessuto urbanistico dell'abitato saraceno,anche se si e' avuta in seguito una pressochč totale sostituzione dell'edilizia. Si gira per via IV Novembre dove, a metą strada c'e' il Convitto Nazionale un tempo sede del Collegio di Lucera e, prima ancora, convento dei Celestini. Dell'antico convento rimangono la chiesa di S. Bartolomeo e il chiostro nell'aspetto datogli dal restauro settecentesco. Dall'altro lato della strada, verso il Duomo, su di un tessuto urbanistico anch'esso di origine saracena, vi e' la parte della cittą che meglio riflette l'organizzazione sociale e spaziale della cittą agricola pugliese nell'Ottocento.Ai palazzi signorili, con tipologie urbane riprese dalle masserie, si affiancano piccole case a schiera costruite per i braccianti e vaste corti. Sulla destra del Duomo e' il palazzo Lombardi che chiude la piazza, mentre, di fronte, il Palazzo Vescovile apre una corte settecentesca, quanto mai scenografica, opera di Mario Brunelli, e ancora palazzo Cavalli. Uscendo dalla piazza per via Cairoli, prima di giungere in via S. Domenico, vediamo sulla destra il cinquecentesco palazzo Palmori che, ristrutturato nel Settecento, fu adibito a convento dei sacramentini. Si raggiunge la chiesa di  S. Domenico, d'origine medioevale, trasformata in forme barocche. A termine della strada si apre piazza del Tribunale, dove oltre al Palazzo di Giustizia, perla cui costruzione fu demolito il palazzo di Federico, vi e' la chiesa di S.Francesco.  Il Palazzo dei Tribunali, via S. Francesco e il complesso (chiesa e convento) di S. Matteo al Carmine  sono gli elementi principali della sistemazione urbanistica settecentesca e  costituiscono un sistema unitario su cui si sono andate via via inserendo le nuove costruzioni e i restauri (palazzo Scoppa, i palazzi Gifuni, Prignano e Valletta in piazza del Carmine). Andando verso piazza Oberdan raggiungiamo quella parte della cittą in cui e' rimasto, quasi inalterato, l'impianto viario romano. In questa zona si concentrano alcuni fra gli edifici piu' interessanti della cittą. I palazzi Scassa e Petrilli, palazzo Quaranta, Curato e palazzo De Nicastri sede del museo civico (solo per citarne alcuni). Lungo via Amendola un grande edificio settecentesco, che occupa l'intero isolato, ospita il convitto di S. Caterina, istituito fin dall'epoca angioina. Si giunge quindi a palazzo Mozzagrugno in corso Garibaldi, una delle strade piu' belle di Lucera. Il palazzo, restaurato in stile neoclassico dall'architetto Filippo Gifuni nel 1831, ospita, oltre al Municipio, il Teatro Garibaldi e la Biblioteca  " Ruggero Bonghi ". Verso Porta Foggia si trova un altro palazzo interessante: palazzo Lombardi con un bel portale seicentesco e un'ampia corte.   
L'ANFITEATRO ROMANO

 

 

 

Veduta aerea dell'Anfiteatro

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