LUCERA - Museo Civico

Il Museo civico fu allogato per molti anni in una sala del Palazzo Municipale come raccolta farraginosa e disordinata di patrie memorie, donate dai  cittadini. Solo più tardi quando venne donata un'ala del palazzo De Nicastri nella via omonima furono meglio sistemate e ordinate le raccolte archeologiche e artistiche. Il palazzo che ospita il Museo è una elegante e signorile costruzione del settecento con vasto cortile interno in cui sono raggruppate alcune vestigie interessantissime: frammenti di colonne, due are, capitelli, pezzi ornamentali, alcuni cippi sepolcrali, alcuni architravi di templi a lesene del II - III secolo a. C. . Il materiale archeologico è anche sistemato lungo la scala che porta all'ingresso del Museo. una statua di imperatore condannato dopo la sua morte al perpetuo oblio e quindi sfigurata nel volto dalle forme possenti, altri cippi sepolcrali, interessantissima I'epigrafe a grossi caratteri del tempio di Apollo Augusto.  E' un' epigrafe importante che preannuncia subito la ricca sezione epigrafica del museo, che è la voce remota e viva di un passato illustre, di una storia ricca e di altissimo livello civile e culturale. Notevoli i riferimenti alle magistrature della città (quattuorviri, auguri, augustali, pontefici) e ai mestieri (microtociste, artigiani, scultori, scrittori)- Una testimonianza viva quindi del rigoglio della vita civile, dei commerci, della vita politica dell'antica Luceria. Molto interessante I'epigrafe in cui si ricorda Marco Aurelio imperatore, " munifico patrono della colonia di Lucera » cui venne dedicata una statua e un monumento sepolcrale. In una sala adiacente è sistemata una ricca collezioIle di terreccotte del I secolo deIl'lmpero. Una collezione di statue, busti, teste, di cui alcune policrome, di ex voto, per lo piu' pezzì anatomici visceri, mani, piedi, falli, uteri - di estremo interesse, infatti secondo un'opinione corrente proviene da una stipe votiva, in cui queste superbe terracotte venivano conservate dopo essere state offerte in dono alle divinità pagane per ringraziamento di grazie e favori ricevuli Alcune di queste terrecotte sono di tipo artigianale o fatte con stampi, altre invece hanno carattere di unicità, raggiungendo livelli dì arte. Ammiriamo tra queste la testa di Alessalldro il Macedone, di Minerva medica, la testa di Proserpina di squisita e delicata fattura. In una saletta adiacente è raggruppato altro materiale fittile di varia provenienza e di diversa natura (Eros, arule, gladiatori romani, statuine di attori, un bisonte del III secolo, il giocattolo preferito dai bambini romani). In un altro ambiente è una piccola ma completa raccolta di materiale preistorico, del neolitico superiore e inferiore. in parte proveniente da stazioni archeologiche del Gargano, in parte frutto di  ricerche nella stessa Lucera specie nei pressi del Castello svevo - angioino. Si può altresì ammirare una discreta collezione di armi in bronzo e in ferro (di epoca romana) e una raccolta di vetri, di ossi di avori di varia epoca, per lo più suppellettili e ninnoli. Particolarmente interessante una lucerna in bronzo con il manico terminante con una testa di Medusa dei primi secoli dell'Impero e un pendaglietto di argento con l'invocazione paleocristiana " Viva  sinatri in Deo"; interessante documento di vita cristiana.

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