Ho chiesto a Mirella, una amica di mia madre, nata il 29 maggio del 1935,
quale periodo storico ricorda maggiormente e lei mi ha risposto : “La Seconda
guerra mondiale”. Così inizia a parlare:
“In quel periodo vivevo a Lanuvio perché i miei genitori lavoravano
all’ufficio postale. Ricordo che quando è iniziata la guerra ero una bambina e, come la maggior parte delle persone,
abitavo nelle grotte per ripararmi dai bombardamenti e
trovare un po’ di cibo.
Le strade erano piene di Tedeschi e di carri armati.
In quel periodo non si svolgevano lavori, si cercava solo di
sopravvivere.
Ricordo che sotto le grotte, per far contenti i bambini, cucinavano le
patate fritte. Le friggevano con il grasso delle pecore, il sapore delle patate
era, quindi, strano, anche perché non c’era il sale.
Spesso i bambini erano incoscienti, scappavano dalla sorveglianza dei
genitori, rischiando così la vita.
L’avvenimento che ricordo maggiormente è il bombardamento del 17
febbraio, perché una bomba colpì la grotta dove ci trovavamo. La grotta si
trovava alla Maddalena e l’ingresso era quello dove oggi c’è la banca.
Questa grotta apparteneva allo zio Peppe.
Quando ci fu il bombardamento rimasi intrappolata nella grotta perché il
soffitto era caduto, chiudendo l’uscita. Mi salvai perché mio zio, che
conosceva bene la sua grotta, ci ha portati ad un’altra uscita.
Non dimenticherò mai quello che vidi una volta uscita, il paese era un
immenso “cratere”, era quasi tutto distrutto; vicino a me un cavallo e un
Tedesco morti. Che impressione!
Per ricostruire Lanuvio c’è voluto tanto coraggio, tanta forza e tanta
fatica.”
(Testimonianza raccolta da Punam)