Sono andata da mio
nonno a chiedere informazioni sulla Seconda guerra mondiale, perché sapevo che
avrebbe avuto molto da raccontarmi. Ha iniziato così a parlare:
“ In quel periodo vivevo a Lanuvio, avevo 14 anni, ho passato molto
tempo nelle grotte per sfuggire i bombardamenti aerei. Molte case, tra cui
quella dove abitava la mia famiglia (dietro la chiesa di S. Maria Maggiore),
erano diventate cumuli di macerie, dopo le incursioni aeree americane.
Dopo lo sbarco ad Anzio, gli Americani bombardavano e distruggevano tutto
ciò che trovavano, con la speranza di colpire le truppe tedesche che si
ritiravano.
Dopo il bombardamento del 17 febbraio 1944, da parte degli Alleati (quel
giorno ci furono più di 100 morti), molti Lanuvini che avevano parenti a Roma,
si allontanarono dal paese; gli altri continuarono a vivere nelle grotte fino al
mese di maggio, quando i Tedeschi ci deportarono tutti nel campo degli sfollati
della Breda, a Roma.
Da qui alcuni sono riusciti a fuggire, altri sono stati deportati nei
campi di concentramento in Germania e in Polonia.
Ricordo che, prima di abbandonare Lanuvio, mio padre e mia madre
caricarono sul mulo qualche sacchetto di fagioli e ceci, che mangiammo durante
la nostra permanenza alla Breda.
Il nostro mulo non
sopravvisse, però, molto, perché al nostro arrivo al campo, fu preso, ucciso e
mangiato dalla gente affamata, che era lì da tempo.
Lì incontrammo gente di Cassino che era nel campo da molto tempo e non
aveva nulla da mangiare. Quando mia madre preparava i fagioli e tagliava un
pezzo di pane per noi figli (eravamo in nove), c’erano bambini che venivano a
raccogliere le briciole per terra.
Nel giugno del 1944, finalmente arrivarono gli Americani, questo voleva
dire riacquistare la libertà e tornare al nostro paese.
Quando tornammo a Lanuvio, davanti ai nostri occhi, un paese
completamente distrutto, erano poche le abitazioni ancora in piedi. Si tornò,
quindi, a vivere nelle grotte o nelle baracche in campagna, fino a che Lanuvio
non venne ricostruita”.
(Testimonianza raccolta da Silvia)