Ho intervistato mia nonna materna Elsa, nata il 1 ottobre del 1926 e mi ha raccontato qualcosa della sua vita, durante il periodo della Seconda guerra mondiale.

        “A quei tempi vivevo a Lanuvio, le strade erano molto strette, ci passava solo il mulo. Le campagne erano più estese; la piazza era molto piccola, c’erano alcuni giardinetti; le abitazioni erano povere.

        La vita era molto breve, c’erano molte malattie incurabili. La povertà era tanta; era fortunato chi aveva un campo da coltivare.

        I bambini, a quei tempi, andavano a scuola fino alla quinta elementare. Quando si incontravano, giocavano a battimuro, a cavalletta, a nascondino, con la trottola, con il filo e con giocattoli di pezza.

        Un giorno, mio padre, nella cantina sotto casa, trovò alcuni Tedeschi addormentati sulla paglia. Avevano sfondato la porta nella notte perché, probabilmente, cercavano un posto caldo per dormire.

        Ricordo che ci trovavamo in campagna quando vedemmo lo sbarco degli Americani, ad Anzio. Dopo questo sbarco, i cittadini si rifugiarono nelle grotte.

        I Tedeschi trovarono molti di questi cittadini, per fortuna, noi eravamo andati ad abitare a Roma.

        Fu una gioia quando gli Americani arrivarono a Roma; tutta la gente scese in strada e li accolse con applausi”.

(Testimonianza raccolta da Tiziana)