IL DECALOGO DI GILDA

Amo molto invitare gente in barca, ma proprio per questo motivo, non conoscendo sempre le persone, specifico prima che chi sale a bordo di Gilda per navigare si impegna a rispettare il seguente decalogo. Questo non deve essere visto come insieme di vincoli o imposizioni, ma piuttosto come uno stile di comportamento necessario per navigare in sicurezza e con la massima soddisfazione per tutti. Insomma, dopo tutto, sono regole ovvie, non spaventatevi!

  1. In barca comanda una sola persona: lo skipper. Egli tiene nella massima considerazione i desideri dell'equipaggio, ma rimane comunque l'autorità finale per ogni decisione.
    In barca è infatti necessaria una sola autorità sia perché le scelte riguardano tutti, sia perché spesso non c’è tempo per una decisione di gruppo, sia perché ci sono dei rischi.

  2. Gli ordini dello skipper non si discutono: si eseguono; rapidamente e con impegno.

  3. Non perché siano sempre giusti, anzi, ma perché molto spesso è assolutamente necessario agire rapidamente e in modo perfettamente coordinato. Inoltre è bene ricordare che lo skipper è responsabile, per legge (anche penalmente) dell’equipaggio e della barca.

  4. La vela, soprattutto con mare formato e vento forte, comporta dei rischi. Chiunque sia a bordo deve quindi minimizzare i comportamenti azzardati seguendo le indicazioni dello skipper; non c’è posto per gli eroi.
    Spesso chi non ha esperienza sottovaluta enormemente i rischi che sta correndo. Inoltre in caso di incidente, il soccorso dell’infortunato, sempre difficile, mette a repentaglio la sicurezza di tutti.

  5. La barca esige capacità di vita in comune: ciascuno deve sforzarsi di accettare gli altri e ricordarsi che ogni sua azione influenza tutti.
    Gli spazi ristretti, la mancanza di luoghi personali, caldo, freddo, umidità, stanchezza e disagi, quando presenti, creano spesso condizioni di difficile convivenza: se non ci si sforza insieme, la vita a bordo diventa litigio continuo. Lo spirito di gruppo, il desiderio di aiutare e il rispetto di tutti sono fondamentali per l'armonia a bordo.
  6. E' importante essere ordinati, tenendo nella propria borsa tutto il proprio equipaggiamento.
    Non si tratta né di gusto estetico né di precisione maniacale, ma solo della constatazione che Gilda è una barca piccola, gli stessi spazi sono utilizzati da tutti, i locali sono adibiti ad usi molteplici e in caso di sbandamento ogni oggetto libero crea pericolo e può danneggiarsi.
  7. Gli spazi in barca sono molto ridotti; ciascuno deve quindi portare solo l’equipaggiamento indispensabile, senza però trascurare ciò che è importante, e utilizzare una borsa morbida e facilmente stivabile.
    Oltre agli ovvi limiti fisici, va notato che un bagaglio troppo grande sottrae spazio agli altri, è difficile da spostare e può costituire pericolo nelle operazioni di imbarco e sbarco al volo.

  8. La barca è a tutti gli effetti una casa: andare a vela significa anche collaborare a mantenerla pulita e funzionale.
    Non solo perché l’igiene è importante, ma anche per rispetto verso tutti, soprattutto considerando che si vive insieme negli stessi spazi ristretti. La funzionalità è anch’essa importante, considerati i disagi già presenti quando tutto è in ordine.
  9. Nessuno è tenuto a conoscere bene la vela, ma ciascuno deve conoscere i suoi limiti e le sue capacità, informarne lo skipper e non svolgere compiti che non sa fare.
    Un errore, anche se in buona fede, può costare molto caro e soprattutto coinvolge la barca e tutto l’equipaggio; meglio astenersi se non si sa bene come operare. In vela i guai nascono spesso da piccolissimi errori che degenerano rapidamente.

  10. Ciascuno ha il diritto, ma anche il dovere, di informare lo skipper di tutto ciò che non condivide e che non lo soddisfa.
    Sia perché in barca tutto può essere migliorato, sia perché lo skipper sbaglia come tutti, sia per evitare che si accumulino tensioni nelle persone pronte ad esplodere per un nonnulla rovinando l’atmosfera a tutti o causando pericoli

  11. In vela tutti commettono molti errori ogni giorno: umiltà e apprendimento sono le chiavi di interpretazione di una giornata di vela.
    Le infinite possibili situazioni diverse, la scarsità di tempo per riflettere, le forti emozioni, la stanchezza e i disagi si traducono in errori quotidiani compiuti da tutti. Capirlo è la chiave per migliorare e per vivere meglio in gruppo, evitando facili quanto inutili critiche.

Torna al menu principale

Ultimo aggiornamento: 9 luglio 2002