La mitica Gilda ha partecipato, quest'anno, a due regate classificandosi al terzo e secondo posto della sua classe. Nel seguito trovate il resoconto, mentre per le classifiche ufficiali potete vedere i link sotto riportati.
La mia prima regata con Gilda. Sicuramente dura ma dalle grandi soddisfazioni. Arrivo venerdi sera con un caldo torrido e passo la sera a preparare la barca da solo chiedendomi come fanno i navigatori solitari! Alla sera, esausto, attendo tre amici della Paola come equipaggio. La mattina alle 5,30 si salpa per Viareggio col motore che al massimo dà 2,7 nodi! Ovviamente non un alito di vento e mare un po' mosso, per cui la nostra donzella vomita tutto il tempo e decide di tornare a casa. Arriviamo a Viareggio in ritardo con iscrizione fatta da Enrico, meno male!
Finalmente alle 3:30 del pomeriggio il via. Una partenza nella mischia assolutamente da pazzi in cui rischio veramente di schiantarmi contro la barca giuria in mezzo a insulti di quelli di fianco. Il vento è abbastanza forte di traverso-lasco. Siamo la barca più piccola e dopo un po' rimaniamo gli ultimi. Anche i penultimi sono molto più avanti di noi, ma comunque in vista. Ci avviciniamo alla Gorgona verso sera e non vediamo assolutamente la boa da girare per cominciare il ritorno. Guardiamo con il binocolo ma niente! Comincio a temere che l'abbiano già tolta e in effetti è così! Pazzesco! Non solo un comitato organizzatore che non conta nemmeno chi passa è incompetente a dir poco, ma il tutto è aggravato dal fatto che la regata è d'altura e noi siamo la barca più piccola. E' anche una questione di sicurezza! Mi incavolo in modo pazzesco e cominciamo a chiamare il comitato di regata che non risponde. Alla fine rispondono chiaramente, spieghiamo l'accaduto e dal quel momento fanno finta di non sentirci più! Ovviamente hanno capito il loro grave errore e si comportano nel modo meno sportivo possibile! A questo punto, giunti alla posizione della boa, facciamo finta di averla girata e cominciamo il ritorno. Faccio un epico annuncio alla radio: "Gilda, nonostante l'incompetenza del comitato organizzatore, continua la sua regata e andrà fino alla fine!". Tutti ci sentono e molti ci incoraggiano via radio, molto bello! Ma non desisto, metto di mezzo l'autorità chiamando la Capitaneria di Porto di Livorno che con estrema profesionalità e gentilezza tenta di chiamare il comitato organizzatore sia per radio che per telefono. Obbligati a rispondere, inventano la peggior menzogna: siamo squalificati perché siamo partiti dopo il tempo massimo, per questo non ci hanno aspettati alla boa! Niente di più falso, vista la nostra partenza in mezzo al gruppo con decine di testimoni. Protestiamo vivamente alla radio e chiediamo un nuovo intervento della Capitaneria. Finalmente, senza ulteriori spiegazioni, ci comunicano che siamo di nuovo in gara! E' già buio, il vento è di bolina stretta e rinforza. Lascio un po' il timone e quando lo riprendo il vento è così forte che prendiamo una mano e avvolgiamo il genoa. Il resto è una lunga cavalcata sotto la luna con punte di 35 nodi di vento e ondone al giardinetto che non riesco a contrastare col timone! Il vento gira in modo che puntiamo diretti alla meta di bolina larga, quasi traverso. Giunti quasi a Lerici il vento scompare e l'ultimo tratto è un'angoscia senza vento. Tagliamo il traguardo alle 4,15 di notte e andiamo a dormire alle 5:30, esattamente 24 ore dopo eserci alzati, veramente il giorno più lungo! Ma arriviamo terzi in tempo compensato, una grandissima soddisfazione cui segue una bella premiazione al Circolo Ufficiali e una splendida coppa gigante!
Il venerdi sera arrivo da solo a La Spezia: tira vento forte, il mare è agitato e le previsioni sono di burrasca forza 8, l'ideale per la regata! Dopo una traversata al buio da solo sul gommoncino e una notte quasi insonne, mi affaccio e vedo bel tempo e vento non troppo forte! L'equipaggio (Elena, Enrico e Walter) sale a bordo poco prima della partenza e così non rischiamo di tornare a Le Grazie dove ho lasciato il gennaker. In effetti avevo scarsa fiducia nella vela, soprattutto dopo il pessimo funzionamento alla precedente regata e l'idea che mi ero fatto era che fosse molto più piccola del genoa. In ogni caso pur avendola portata a La Spezia la vela non c'era, con gran rabbia di Enrico, peccato!
Ci prepariamo alla partenza abbastanza bene, seguiamo la sequenza di bandiere e non partiamo male, siamo a circa metà gruppo. Giriamo bene la prima boa e decidiamo di puntare di bolina veso il largo. In questo modo facciamo pochissime virate e troviamo un bel vento, anche se l'onda ci ostacola parecchio. Passiamo bene anche la seconda e la terza boa e puntiamo direttamente all'ultima andando al limite delle poppa piena, a farfalla, con Elena che fa da ritenuta umana al boma ed Enrico che tangona il genoa col mezzo marinaio. Tagliamo il traguardo secondi della nostra classe in tempo compensato con la soddisfazione di aver battuto, in tempo reale, anche parecchie barche sui 10-12 metri. Una regata ben fatta con un equipaggio che ha reso molto bene e valide scelte tattiche. Chissà con il gennaker!
Anche quest'anno abbiamo partecipato alla regata. Io, Marco e Berta. Partenza accettabile (senza i rischi dello scorso anno), vento perfetto, prime due-tre ore a livelli massimi con impegno totale e correzioni fini di rotta ogni 2-3 secondi. Riusciamo a superare due barche e tenere il passo di un Elan 333. Dopo il vento comincia a calare e continua a calare fino a scomparire del tutto. Un vero peccato! All'inizio riusciamo comunque ad avanzare, dopo gira di lasco e di poppa e scompare del tutto. Per l'intera notte cerchiamo di avvicinarci alla boa, ma siamo così fermi che le piccole onde residue di prua riescono addirittura ad allontanarci dalla boa! Giriamo la boa alle 6:35 di mattina e, come quasi tutti, subito dopo ci ritiriamo. Sentiamo che solo 5 barche sono riuscite a raggiungere il traguardo. Un vero peccato perché eravamo partiti con molto impegno e un ottimo piazzamento in tempo compensato! L'unica consolazione: sia all'andata che al ritorno abbiamo visto le tartarughe marine che non sospettavamo esistessero nel Tirreno!