MOZZO O CAMBIO? TUTT'E DUE INSIEME!

Il mozzo posteriore prodotto dalla tedesca Rohloff integra un innovativo cambio interno

LARM ha recentemente presentato l'innovativo Speedhub 500/14 progettato e realizzato dall'azienda tedesca Rohloff. Si tratta di un interessante mozzo posteriore di dimensioni maggiorate, all'interno del quale è installato un cambio meccanico completo basato su ingranaggi.
Vediamo nei dettagli com'è realizzato e come funziona il sistema. Anteriormente si monta una sola corona (anziché le solite tre) e posteriormente è installato sul mozzo un solo pignone al posto dei classici otto. Ovviamente, essendo il rapporto pignone-corona prefissato, non vi è né il deragliatore anteriore né quello posteriore. La trasmissione del moto è quindi semplicissima, come su una tranquilla bici da passeggio monomarcia. Il cambio opera all'interno del mozzo variando il rapporto tra la rotazione del pignone posteriore e quella del mozzo (e quindi della ruota).
Sono disponibili in totale 14 rapporti, equamente distanziati del 13,6%, il che significa che cambiando marcia l'incremento (o la diminuzione) di sforzo sono sempre costanti. Il numero di rapporti non deve trarre in inganno: su una moderna MTB vi sono teoricamente 24 rapporti (tre corone per otto pignoni) ma, come noto, in realtà solo 14 circa sono effettivamente utilizzabili, sia perché alcuni sono in pratica dei doppioni, sia per evitare di far “lavorare” male la catena, cioè non in asse con pignoni e corone. Insomma, il cambio Rohloff garantisce lo stesso numero di rapporti cui siamo normalmente abituati.
La scelta dei rapporti è effettuata con comandi forzati, cioè non eseguiti tramite una molla, e ovviamente è sufficiente un solo comando anziché due, visto che il cambio è uno solo. La regolazione dei differenti rapporti è interna al mozzo e quindi svincolata dal comando del cambio che risulta così particolarmente semplice. Per quanto riguarda la ruota posteriore va notato che, in seguito all'elevato diametro del mozzo, è necessario montare raggi più corti, normalmente non disponibili in commercio; per questo Rohloff li fa produrre appositamente dalla DT Swiss, azienda specializzata del settore, e li commercializza direttamente in modo da evitare problemi di qualunque genere.
Dal punto di vista dell'affidabilità è interessante notare che Rohloff metterà in commercio il cambio solo dopo un intero anno di utilizzo nelle competizioni, in modo che il prodotto sia stato ampiamente sottoposto a test nelle condizioni più critiche e si siano effettuate le eventuali modifiche suggerite dai biker più qualificati. Relativamente, invece, alla praticità di montaggio, riteniamo molto positiva la scelta filosofica dell'azienda tedesca che mira alla totale compatibilità con i prodotti esistenti sul mercato e alla massima versatilità di impiego. Chi decide di montare lo Speedhub 500/14, infatti, potrà mantenere la stessa corona (quella più grande, smontando le due più piccole) e la stessa ruota, che va però rimontata con gli appositi raggi e il mozzo Rohloff. Inoltre il mozzo è dotato di sgancio rapido e con la sola sostituzione del coperchio esterno è possibile montare il freno a disco.
A questo punto, pur limitandoci agli aspetti teorici, data l'impossibilità di una prova reale, un confronto con il cambio tradizionale ci sembra quasi inevitabile. Il punto chiave su cui lo Speedhub 500/14 appare nettamente superiore è la semplicità di cambiata, che sarà particolarmente apprezzata dai principianti. Un solo comando anziché due, rapporti consecutivi, tutti utilizzabili e ugualmente spaziati, nessun timore relativo agli “incroci vietati” della catena, nessun rischio di caduta della catena sia durante la cambiata che nelle veloci discese con fondo sconnesso e soprattutto la possibilità, veramente interessante, di cambiare sotto sforzo e anche da fermi: ebbene sì, è possibile scegliere comodamente il rapporto ideale prima di cominciare a pedalare! Il secondo punto che ci sembra significativo rispetto ai cambi convenzionali è la diminuzione della manutenzione. Il mozzo, infatti, è sigillato, e il cambio opera in bagno d'olio con cuscinetti a sfera di tipo industriale e non richiede quindi alcuna manutenzione. Inoltre l'eliminazione di pignoni e corone, l'andamento più lineare della catena che non deve passare sulle pulegge del cambio, il perfetto allineamento tra pignone e corona (fisicamente impossibile con il cambio classico) e l'eliminazione degli stress meccanici e degli attriti dovuti alla cambiata, (quando cioè la catena è sollecitata anche lateralmente), garantiscono una maggiore durata e affidabilità di tutto il gruppo trasmissione. La totale eliminazione di deragliatore e cambio e i comandi semplificati permettono poi di ridurre ulteriormente la manutenzione richiesta dal sistema.
Quanto agli svantaggi, il primo, forse più evidente, è il peso maggiore rispetto ad un cambio tradizionale: Rohloff dichiara infatti 1700 grammi circa. Il secondo è il prezzo, superiore al milione, che ne limita automaticamente il montaggio solo su bici di gamma medio-alta. Un altro aspetto dubbio, che potrà essere verificato solo con una prova pratica, riguarda il comando del cambio: rapidità di passaggio da un rapporto all'altro, sforzo richiesto, fluidità di azionamento, intuitività d'uso ed effettiva efficienza sono elementi di importanza critica per il successo commerciale dello Speedhub 500/14. Non va infatti dimenticato, parlando di efficienza, che parte dell'energia spesa dal ciclista è utilizzata per muovere il complesso gruppo di ingranaggi; Rohloff dichiara però un'efficienza molto alta, pari al 96-98%. Un ultimo problema riguarda il montaggio sulle biammortizzate (che costituiscono però solo una minima parte del mercato). Rohloff ammette un'attuale incompatibilità con le full-suspended dotate di “Horst-link” per impossibilità di fissaggio del braccio del mozzo. Riteniamo però che tutte le full-suspended in cui la geometria del carro posteriore possa provocare una variazione della distanza tra pignone e corona siano difficilmente compatibili con lo Speedhub 500/14; la catena infatti ha qui lunghezza fissa e non esiste un bilanciere a molla che possa assorbirne le variazioni. D'altro canto la possibilità di cambiare senza pedalare, l'impossibilità di far cadere la catena e la mancanza del deragliatore, sono vantaggi che sulle biammortizzate da downhill potrebbero assumere un ruolo fondamentale, soprattutto considerando che il peso e il costo sono, in quest'ambito, di secondaria importanza.
Vediamo a questo punto come si articola l'offerta del prodotto. Il mozzo Speedhub 500/14 è disponibile in due colori: argento e rosso (versione speciale "Red Baron") ed è fornito con "quick-release". Come accessori sono offerti: il coperchio per il montaggio del freno a disco (che può così essere eseguito anche in un secondo tempo), tre differenti pignoni da 15,16 e 17 denti sia in acciaio che in alluminio e, come già accennato, i raggi DT Competition in diverse lunghezze.
Da un punto di vista commerciale, LARM intende mettere in vendita il prodotto verso settembre; avrà un prezzo di circa un milione e mezzo che varierà leggermente in base alle versioni e sarà corredato da una garanzia di un anno. Rohloff conta di venderne 20.000 pezzi l'anno.
Possiamo concludere affermando che lo Speedhub 500/14 è un prodotto estremamente interessante, anche per le caratteristiche pratiche, di compatibilità e di versatilità che lo caratterizzano e siamo curiosi di vedere come sarà accolto dagli amanti delle MTB. Il suo obiettivo, infatti, è tanto difficile quanto stimolante: sostituire un componente ormai consolidato e affinato da anni come il tradizionale cambio con deragliatore. Se avrà successo e in che tempi è presto per dirlo, ma, in ogni caso, notiamo con estremo piacere che il settore cross-country è tecnicamente più vivo che mai.

Manuel Secondi


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