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Accoglienza dominicana....
Andrea, di ritorno da Boca Chica, racconta l'aspetto che più lo ha colpito della RD
di Andrea - Siena
Sono entrato in contatto con Marco via internet, attraverso il suo sito sulla Repubblica Dominicana, quando cercavo di documentarmi, prima di compiere il mio primo viaggio in quello splendido paese, così abbiamo deciso di trascorrere la vacanza insieme a Boca Chica. Qualche settimana prima della partenza, non abitando molto lontano, ci siamo incontrati per prendere un caffè e conoscerci un pò meglio, dandoci appuntamento in Rep. Dominicana.
Dopo aver trascorso una divertente vacanza insieme,accompagnati dalle nostre meravigliose amiche dominicane Marco mi ha gentilmente invitato a scrivere un commento da inserire sul suo sito.
E' per questo che sono qui, ma invece di fare il solito resoconto di una vacanza "minuto per minuto", voglio provare a descrivervi quello che credo sia il vero spirito dominicano : ospitale, cordiale, accogliente e semplice, che del resto è forse la cosa che, insieme all'azzurro mare, mi ha più colpito.
Nel corso del soggiorno, siamo stati invitati dalla nostra amica a trascorrere una giornata a casa sua per degustare un ottimo pranzo, cucinato secondo la tradizione dominicana. Non voglio giudicare i gusti personali, certo il nostro palato italiano è abituato ad altri sapori, devo comunque riconoscere che il filetto di pesce con salsa al cocco era veramente gustoso, accompagnato da teneri gamberetti non so bene come cucinati, ma molto delicati. Al posto del pane, come usa in Rep. Dominicana, riso in bianco.
visita a Guayacanes, ospiti di Wendy..
Ma quello che ha lasciato un segno profondo nel mio cuore è stata l'accoglienza calorosa che ho ricevuto in questa modesta casa, dove si capiva che tutto quello che c'era era frutto di tanti sacrifici. La nostra amica è madre di due gemelli di poco più di due anni, un maschietto ed una femminuccia. A causa del suo lavoro, è costretta lontano da casa e può incontrarli, in genere, solo la domenica. Vi lascio immaginare lo slancio con cui queste due piccole pesti si lanciarono al collo della madre appena la videro, coprendola di baci e abbracci. Dopo pochi attimi, la mamma ci prensentò, invitando la bimba a venirmi in braccio, essendo io il più vicino. Senza nessuna esitazione, la bambina mi si buttò al collo, come aveva fatto pocanzi con la madre, regalandomi un abbraccio tanto forte e sincero che mi commosse, facendomi provare un'emozione irripetibile. Questo episodio mi scaldò il cuore, facendomi sentire subito a mio agio, come se fossi veramente in famiglia. La stessa sensazione la provai con il maschietto, con cui iniziammo subito a giocare.
e al pomeriggio...tutti in spiaggia.....
Un'altra cosa che attrasse la mia attenzione fu che in tutta la casa non vidi un giocattolo, tranne una piccola bicicletta a cui non giravano i pedali, con cui il piccolo si divertiva a giocare, spingendola. I due gemelli trascorsero tutta il tempo con noi, tormentando la mamma, come è naturale che sia, standogli sempre vicino, senza però litigare mai l'un con l'altro. Ricordo che la bambina era un pò più tranquilla, mentre invece il maschietto era un vero terremoto, non stava mai più di 30 secondi fermo, si muoveva e correva in continuazione, e mi chiedevo dove riuscisse a trovare tanta energia. Voglio aggiungere e puntualizzare che, nel corso dell'intera giornata, non li ho mai sentiti piangere o fare qualche bizza per richiamare l'attenzione su di se, come spesso fanno, inconsapevolmente, i bambini. Solo una volta il piccolo si meritò uno sculaccione dalla mamma perchè, per fare un pò lo spiritoso, buttò del latte in terra dal biberon. Quel latte, faticosamente acquistato dalla madre, sprecato avendolo gettato in terra, giustificò lo sculaccione. Forse qualche lettore criticherà questo gesto, essendo dell'idea che i bambini non vanno mai picchiati, e sono perfettamente d'accordo con lui, ma uno sculaccione, dato al momento opportuno, secondo me, non vuol dire "picchiare" i bambini, bensi vuole significare "educarli", che è ben diverso.
ospiti a casa di Eliza
Proseguendo la nostra vacanza, la settimana successiva fummo invitati a casa dell'altra amica, a degustare un altro ottimo pranzo dominicano. Con immenso piacere, confermo che anche in casa sua fui accolto con la stessa cordialità, la stessa spontaneità e lo stesso calore dell'altra amica, non solo dagli adulti, ma anche e soprattutto, dai piccoli, a dimostrazione della genuinità del gesto. Mi viene naturale fare un paragone con quando mi è capitato di incontrare per la prima volta, i figli piccoli di qualche amica o amico in Italia. I bambini si sono sempre dimostrati timorosi, titubanti e sospettosi. Solo dopo un pò di tempo i nostri ragazzi riescono a sciogliersi, liberando la loro natura giocosa e affabile. In Rep. Dominicana questo è avvenuto subito, al primissimo approccio, senza alcuna esitazione, spontaneamente. Occorre aggiungere che questo comportamento, in particolare dei più piccoli, non poteva assolutamente essere influenzato da pregiudizi, da interessi o da secondi fini. Ho sempre avuto la sensazione che si trattasse di un sentimento sincero.
Ospiti da Eliza : il pesce col cocco..../ pappagallo domestico!!
E' per questo che ho voluto definirlo il vero spirito dominicano : ospitale, cordiale, semplice e sincero, un pò forse come era in Italia nell'immediato dopo guerra, quando sia i bambini che i grandi si divertivano con poco, le porte delle case erano aperte, e non serrate come ora, e tutti erano pronti a porgersi una mano e ad aiutarsi. Quei piccoli che per un giorno mi hanno scaldato il cuore, facendomi rivivere sensazioni che credevo perdute, non avevano niente da vendermi, non avevano interessi più o meno palesi, volevano solo fare amicizia con me, con naturalezza.
Confesso che quando è arrivato il momento di salutarci, talmente forti erano le emozioni provate, che mi sentivo gli occhi lucidi e a fatica riuscivo a reprimere, ma una cosa è certa, quando ho voltato le spalle a quella casa così accogliente e dignitosa nella sua semplicità, ero felice e sereno di avere provato un sentimento e una sensazione che sono arrivate nel profondo del mio cuore, fino alle mie radici, e per questo ringrazio quella gente così calorosa che mi ha regalato forse l'unica cosa che, fra tanta miseria, posseggono in abbondanza, un pò di umanità, facendomi sentire, alla fine, dentro di me, un pò più ricco.
ARRIVEDERCI A PRESTO REPUBBLICA DOMINICANA!!!
Andrea, 26 luglio 2007