Amantea è una cittadina turistica di 13.704 abitanti sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza è ricca sia di storia che di meravigliosi luoghi turistici.Il comune di Amantea si estende su una superficie di 2800 ettari che ne fa uno dei più grandi della provincia di Cosenza. Il territorio amanteano è attraversato dal fiume Catocastro, che scende dal Cocuzzo, da alcuni torrenti tra cui il Santa Maria, il Colongi, il Calcato, e poi, più a sud, dal fiume Oliva e dai torrenti Torbido e Rubano.Il clima e' straordinariamente temperato. Il territorio di Amantea, infatti, ha una profondita' media di soli 2 km e si snoda lungo il mare per quasi 13 km. Ovviamente il clima ne risente. D'estate, quindi, dominanti sono le brezze marine e collinari che rinfrescano l'aria. Le gelate sono rarissime, cosi' come le nevicate.
I suoi dintorni sono molto frequentati nella stagione estiva: infatti in barca si possono raggiungere gli Scogli d’Isca, che sono dei piccoli spicchi di roccia distanti meno di un miglio dalla costa dove si possono ammirare dei meravigliosi fondali.
Le sue notizie storiche più attendibili fanno risalire le sue origini al IX secolo; il suo Castello arroccato sul monte e le mura che la difendevano fino al mare furono motivo di resistenza ai numerosi attacchi nemici.
Solo nel 1806, cadde all’assedio delle truppe di Napoleone che la presero per fame.
Bianco
Bianco è un comune di 4.312 abitanti della provincia di Reggio Calabria, situato sulla costa del territorio della Locride, nota come costa dei gelsomini.
Deve il suo nome alle calanche colline calcaree che circondano il centro abitato e che dal mare apparivano ai marinai come una macchia bianca sulla costa.
Il comune di Bianco ha ottenuto più volte, nei primi anni 2000, la bandiera blu d'Europa per il mare pulito, che attira ogni anno un numero di turisti elevato in proporzione al numero di residenti, e che costituisce la principale risorsa turistica.
Bianco come paese è sorto dopo il terremoto del 1783.
Le rovine di Bianco Vecchio sono a 260 metri sul livello del mare; l’antico Bianco si può far risalire al Medioevo da un preesistente abitato costruito e fortificato per potersi difendere dagli attacchi dei saraceni.
Tra i prodotti tipici spicca il pregiato Vino Greco di Bianco. Prodotto tra i comuni di Bianco e Casignana (Reggio Calabria), una gemma enologica. Il passito Greco di Bianco a Denominazione di Origine Controllata, gli intenditori assicurano che sia il più antico vino d'Italia, perché deriva dal più antico vitigno. Il Greco di Bianco ha un colore tra l'oro antico e l'ambra, e un profumo unico, amaro e aromatico come le zagare ed il bergamotto.
Diamante
Diamante, è un comune di 5.395 residenti in provincia di Cosenza, sito sulla costa tirrenica nord occidentale della Calabria.Diamante è soprannominata perla del tirreno. La posizione geografica, i suoi circa otto km. di spiaggia dalle variegate combinazioni di sabbia e di colore, nonché il mare cristallino ed i fondali sempre diversi ne fanno una delle mete turistiche della Calabria. Diamante possiede una delle due uniche isole della Calabria, l'isola di Cirella, un piccolo isolotto dalla forma suggestiva e dalla flora selvaggia dove i fondali sono splendidi e regna la Posidonia argentata.
La frazione Cirella è ricca di storia e di reperti che testimoniano l’importanza di questa fiorente città magno greca di nome Cerillae. Insediamenti del Paleolitico superiore sono presenti nel territorio della frazione presso la grotta dello scoglio di San Giovanni. Fu una delle prime città della zona fondata dagli Ausoni e di essa hanno scritto Strabone, Diodoro Siculo e Silio Italico, che afferma essere stata distrutta da Annibale per mezzo del suo generale Annone nel 203 a.C., per la fedeltà dimostrata a Roma. Divenne un centro importante grazie alle esportazioni commerciali tra Roma e la Magna Grecia. Vi sorsero templi e ville romane le cui vestigia sono ancora visibili. La città fu distrutta e ricostruita numerose volte nel corso dei secoli e conserva le rovine dell’antico centro e un pantheon romano del I sec. a.C.
Diamante è conosciuta anche come la città dei murales, dai numerosi dipinti che si possono ammirare passeggiando per i vicoli della cittadina. Sono infatti oltre 150 le opere d'arte dipinte sui muri del centro storico e della frazione Cirella, realizzate a partire dal 1981 da pittori ed artisti di fama internazionale. Matilde Serao e Gabriele d'Annunzio, sono tra i tanti letterati che hanno rivolto la loro attenzione a quella che hanno definito la perla del tirreno.
Poeti, scrittori, giornalisti, storici e rivoluzionari hanno lasciato la loro firma o un loro verso sui muri della città. Diamante è il museo all'aperto più grande d'Italia e tra i più grandi del mondo.
Gioiosa Ionica
Gioiosa Ionica o Gioiosa Jonica è un centro in provincia di Reggio Calabria, ed è il comune più popoloso della Vallata del Torbido.
Accogliente e ridente cittadina situata nel cuore della Calabria, a metà distanza tra Reggio Calabria e Catanzaro, è situata a 110 m. sul livello del mare e a circa un'ora dagli aeroporti di Lamezia Terme e di Reggio Calabria.
Sul nome di Gioiosa gli storici non si trovarono mai d'accordo, ma l'etimologia più probabile della parola pare sia quella che deriva dal greco "Ghe = terra", "Eliose = solatia". Dunque "Geliosa o Geoliosa = terra solatia, città del sole". Ma la gente del posto tramanda di padre in figlio l'antica leggenda di "una ragazza bellissima che, andando di notte al primo appuntamento con un pastore del luogo che da anni la corteggiava, cadde dalla rupe e si sfracellò". La fanciulla si chiamava Giojosa ed il nome rimase alla località dove ora sorge la città di GIOIOSA JONICA.
Tropea
Tropea è un comune di 6.851 abitanti della provincia di Vibo Valentia, tra i più piccoli Comuni d'Italia per superficie territoriale.
La storia di Tropea inizia in epoca romana quando lungo la costa, Sesto Pompeo sconfisse Cesare Ottaviano. A sud di Tropea i Romani avevano costruito un porto commerciale, vicino S.Domenica, a Formicoli (cioè corruzione di Foro di Ercole), di cui parla Plinio e lo stesso Strabone”. Si vuole che il fondatore sia stato Ercole che, di ritorno dalla Spagna (Colonne d'Ercole), si fermò sulla Costa degli Dei e secondo questa leggenda, Tropea divenne uno dei Porti di Ercole.
Per la sua caratteristica posizione di terrazzo sul mare, Tropea ebbe un ruolo importante, sia in epoca romana sia in seguito sotto l'occupazione saracena e, ancor più, sotto i Normanni e gli Aragonesi. Nelle zone limitrofe sono state rinvenute tombe di origine magno-greca
Nota località balneare sul mar Tirreno a sud-ovest di Vibo Valentia ed a nord di Capo Vaticano, ha un monastero di Francescani di notevole importanza e la Cattedrale Normanna del 1100. Di notevole interesse il centro storico, con i palazzi nobiliari del '700 e dell''800 arroccati sulla rupe a strapiombo con la spiaggia sottostante. Interessanti sono i "portali" dei palazzi che rappresentavano le famiglie nobiliari; alcuni sono dotate di grosse cisterne scavate nella roccia, che servivano per accumulare il grano proveniente dal Monte Poro, e successivamente veniva caricato tramite condotte di terracotta sulle navi che erano ormeggiate sotto la rupe di Tropea. Da visitare inoltre il museo privato degli antichi mestieri di Calabria e delle macchine automatiche. I negozi di Tropea vendono tantissimi prodotti tipici e artigianali dei comuni limitrofi, tra cui la cipolla rossa, la nduja di Spilinga,il formaggio Pecorino del Poro, l'olio extravergine d'oliva e vini. Di notevole importanza anche l'artigianato locale, come i manufatti in terracotta. Tropea è dotata di un porto turistico di recente costruzione, da dove è possibile raggiungere le vicine Isole Eolie in particolare il vulcano Stromboli, quasi sempre visibile dalla costa calabrese tirrenica meridionale.
Tropea ha dato i natali a Santa Domenica (fine III d.C.), ai fratelli Pietro e Paolo Boiano (detti Vianeo) - che sono considerati i fondatori della rinoplastica in Italia nel secolo XVII - al filosofo Pasquale Galluppi (1770-1846) e all'attore Raf Vallone. Tropea è stata anche la patria terrena di don Francesco Mottola (1901-1969). Nel Dicembre 2005 su RaiUno è andata in onda la serie TV "Gente di Mare" girata a Tropea e interpretata da Lorenzo Crespi e Vanessa Gravina, nel febbraio 2007 sono iniziate le nuove riprese per la nuova serie televisiva Gente di Mare 2.
Tropea ha conferito la cittadinanza onoraria a Gerhard Rohlfs, insigne glottologo, dialettologo e filologo delle lingue romanze.
Isola di Capo Rizzuto
Isola di Capo Rizzuto è un comune di oltre 14.230 abitanti che si trova in Calabria, in provincia di Crotone.Situata su un altopiano a poco più di 195 m.s.l.m., Isola di Capo Rizzuto sorge a ridosso del mare, in una zona ricca di bellezze naturali.
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e nei secoli passati fu contesa tra numerosi signori che ne volevano ottenere il dominio.
L'economia di Isola di Capo Rizzuto è prevalentemente turistica e numerose sono le attività alberghiere e commerciali sorte negli ultimi anni.
Paola
Paola è un comune di 16.978 abitanti in provincia di Cosenza. È principalmente conosciuta per aver dato i natali a San Francesco di Paola ed ospita il Santuario del Santo, centro dell'ordine dei frati minimi.Il comune di Paola confina lungo la costa a nord con il territorio di Fuscaldo, a sud con San Lucido ed all'interno con Montalto Uffugo e San Fili. La cittadina è la più importane meta del turismo religioso in Calabria. Grazie alla sua estenzione lungo la costa, è una delle mete preferite per il turismo balneare. È il principale scalo ferroviario lungo la costa tirrenica cosentina.La monumentale fontana dei sette canali sorge ai piedi di una lunga scalinata, ed è opera di artigiani locali della prima metà del XVI secolo. La fontana si apre come un grande ventaglio, a ricordare la coda del pavone, simbolo di Paola: è formata da due bracci, le cui pareti hanno a loro volta sette riquadri con sette protomi litici, dai quali fuoriesce l'acqua, che viene poi raccolta da un canale e riversata in una vasca semicircolare. Gli scudi in pietra, seppur consunti dal tempo, sono ancora intatti: raffigurano il simbolo del pavone e lo stemma degli Spinelli, che acquistarono Paola all'inizio del XVI secolo, governandola per circa tre secoli.Il principale luogo di interesse è il Santuario di San Francesco. Altri luoghi d'interesse sono: la Badia, San Miceli (chiesa con dipinti paleocristiani), rovine romane, Palazzo Scorza.
Il Santuario di San Francesco sorge nella parte alta e collinare della cittadina, in una valle costeggiata da un torrente e ricca di vegetazione. È meta di pellegrinaggio da tutto il sud Italia, specialmente dalla Calabria, di cui San Francesco è patrono. Custodisce parte delle spoglie del Santo (le restanti si trovano a Tours in Francia).
Davanti al Santuario vi è un ampio piazzale, al limite del quale si erge la facciata principale del tempio. A destra dell'ingresso principale, vi è un arco tramite il quale si accede alla parte laterale del santuario, in cui si trovano l'ampia basilica moderna (inaugurata nel 2000) e la fonte della cucchiarella, alla quale solgono bere i pellegrini. Accanto a questa è esposta una bomba inesplosa, caduta nel torrente accanto al Santuario durante un bombardamento anglo-americano nel mese di agosto del 1943, che non danneggiò il Santuario. Continuando si accede al Ponte del Diavolo ed ad un sentiero al termine del quale si trova un luogo che fu rifugio del Santo nei suoi anni giovanili.
Entrando nel Santuario per l'ingresso principale, si accede a due ambienti semi-aperti iniziali. Nel primo sono conservate diverse lapidi, datate fra il XVI ed il XX secolo, che ricordano varie ricorrenze ed eventi riguardanti il Santuario, mentre il secondo è il vero pronao della basilica antica: a destra si trova il portale di accesso alla basilica, a sinistra vi è un affaccio sul torrente e sull'adiacente convento, ed avanti vi è l'ingresso al chiostro ed al romitorio del Santo e la cella del beato Nicola.
La basilica antica, in stile romanico, risalente al XVI secolo, è composta da un'ampia aula principale piuttosto spoglia e da un'unica navata laterale a destra, lungo la quale si aprono quattro cappellette, che ha il suo culmine nella sontuosa cappella barocca che custodisce le poche reliquie di San Francesco pervenute a Paola, fra cui alcuni suoi abiti e frammenti di ossa.
Nel chiostro del Santuario, chiuso verso l'esterno con vetrate, si trova il roseto del Santo, che costituisce oggi un folto giardino, e ospita lungo le sue pareti interne affreschi raffiguranti i principali episodi della vita del Santo, molti dei quali legati a leggende. Adiacente ad esso è il romitorio di San Francesco, un insieme di angusti spazi sotterranei che costituirono il primo nucleo di cenobio per il santo e per i suoi confratelli. Fra il chiostro e la basilica antica si erge il campanile del tempio.
Marina di Gioiosa Ionica
Marina di Gioiosa Ionica è un comune di 6.516 abitanti in provincia di Reggio Calabria. È situata nel territorio della Locride, sulla costa del Mar Ionio detta costa dei gelsomini, a sinistra della foce del torrente Torbido. Dista 107 Km dalla città di Reggio Calabria. Ha un'economia prevalentemente commerciale e risulta una apprezzata località turistica estiva per il suo mare cristallino e la sua spiaggia ampia e sabbiosa. L'agricoltura praticata è basata sulla coltivazione dell'ulivo e degli agrumi. Praticata è anche la pesca.
I luoghi piu interessanti sono:Teatro Romano, resti risalente molto probabilmente al I secolo a.C. alla bassa età imperiale, scoperto casualmente nel 1882 e completamente portato alla luce con scavi che si sono completati nel 1925;Torre Borraca (detta anche Torre Spina o Torre del Cavallaro), di avvistamento e difesa della costa, risalente alla età bizantina ma con rifacimente ed adattamenti nel 1500 circa, durante la dominazione aragonese;Torre Galea, fortificazione risalente al periodo di dominazione aragonese, e che risulta uno dei più originali fortilizi della Calabria.Biblioteca Comunale, Via don Sturzo.
Palmi
Palmi è un comune di 19.438 abitanti[1] della provincia di Reggio Calabria, noto tra l'altro perché vi dimorò Sant'Elia di Enna.Palmi, capoluogo del Circondario Provinciale della Piana di Gioia Tauro da cui dipendono 33 comuni, è sita a ridosso delle pendici del Monte Sant'Elia (579 m s.l.m.), e sovrasta uno stupendo tratto di Costa Viola. Confina con il comune di Bagnara Calabra.
L'insediamento abitativo di Palmi sorse, probabilmente, intorno al X secolo, ad opera dei profughi di Taurianum distrutta dalle incursioni saracene. Nel 1549 subì l'invasione del pirata Draught Rais fu riedificata, munita di cinta muraria e torri, nello stesso luogo, ad opera del Conte Carlo Spinelli da cui poi prese il nome di Carlopoli. Palmi, con il suo impianto cinquecentesco, le mura e le tre porte principali, venne rasa al suolo dal terremoto del 1783, ricostruita con un disegno nuovo e con nuove ambizioni urbane fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1894 e nuovamente distrutta dal terremoto del 1908; tra i pochissimi edifici sopravvissuti la Chiesa del Crocefisso, a pianta rettangolare con abside, a unica navata, rimaneggiata dopo il terremoto del 1908, collegata al monastero tramite un chiostro, e nella quale recentemente, in un ambiente posto sotto l'altare principale, è stata rinvenuta una camera mortuaria dei monaci che conserva gli originali sedili in pietra.
Palmi, un tempo Casale di Seminara, nel 1811 fu posta a capo di un Circondario comprendente i comuni di Pietrenere, Seminara, Gioia Tauro e Melicuccà e nel 1816 fu sede di Distretto provinciale comprendendo i circondari di Laureana, Galatro, Polistena, Casalnuovo, Oppido e Sinopoli. Palmi è patria di uomini illustri quali i musicisti Nicola Manfroce e Francesco Cilea, i filosofi Felice Battaglia e Domenico Antonio Cardone e gli scrittori Antonio Altomonte e Leonida Repaci ; a quest'ultimo è stata intitolata la "Casa della Cultura", una moderna struttura polivalente che ospita l'unico Museo del Folklore della Calabria e una biblioteca specializzata in storia della letteratura calabrese ed il pittore dell'ottocento Augimeri.
Non molto distante dal centro di Palmi si trova la frazione "Palmi Taureana" di interesse paesistico e turistico-balneare; un piccolo centro abitato che si sviluppa su un'area stretta dal mare e dalla montagna cadente a picco sul mare da dove ha inizio la Costa Viola che da Palmi si estende fino a Santa Trada con un sistema di spiagge, terrazzamenti e scogliere, tra cui il celebre "Scoglio dell'ulivo" e la spiaggia della Marinella. Nelle immediate vicinanze del Lido di Palmi è stata rinvenuta un'area di interesse archeologico con i ruderi dell'antica Taurianum.
Pizzo
Pizzo Calabro è un comune di 9.080 abitanti della provincia di Vibo Valentia.È situata su un promontorio, bagnato dal Golfo di Sant'Eufemia di fronte all'isola di Stromboli.
È stata fondata da Nepeto ai tempi della antica Grecia. Gli abitanti infatti prendono il nome di napetini o pizzitani.
Il castello testimonia la presenza degli aragonesi nel XV secolo.
Proprio in questo luogo, il castello Aragonese, fu tenuto prigioniero e in seguito condannato a morte Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte. Venne fucilato il 13 ottobre, dopo alcuni giorni di prigionia e un processo fatto nella sala principale del castello. Oggi il castello aragonese di Pizzo viene denominato Castello Murat. All'interno del Castello c'è il museo provinciale murattiano.
Murat fu poi sepolto nella chiesa di San Giorgio.
Scalea
Scalea è un comune di 10.308 abitanti della provincia di Cosenza. Sede di insediamenti fin dalla preistoria, dopo la costruzione di un convento francescano nel XIII secolo ad opera di Pietro Cathin, discepolo di Francesco d'Assisi, divenne un centro religioso e culturale. Per la posizione di scalo marittimo, fu sottoposta nei secoli agli attacchi di saraceni e corsari. Fortemente danneggiata dai bombardamenti aereo-navali da parte delle forze armate anglo-americane nel corso dell'ultimo conflitto, è attualmente centro turistico e balneare, con la città vecchia arroccata a dominare la parte moderna che si affaccia sulle ampie spiagge.
Monumenti e opere d'arte principali di Scalea sono:nel Centro Antico le testimonianze dell'architettura medioevale e il Palazzo dei Principi, sec. XIII. Palazzetto Normanno detto l'Episcopio (sec. XII). Torre Cilindrica del secolo XV.Ruderi del Castello Normanno. Ruderi di Chiese Basiliane del secolo IX con affreschi.Chiesa di Santa Maria d'Episcopio (sec. XII, ricostruita nel sec. XVII).Chiesa di San Nicola in Plateis (sec. VIII, rinnovata nei secoli XII, XIV e XVIII).Ruderi della Grancia e del Convento Francescano del secolo XIII.Chiesetta di San Cataldo del secolo XISculture lignee e marmoree, affreschi e tele nelle Chiese di Sànta Maria d'Episcopio e di San Nicola in Plateis.Torre Talao (sec. XVI).Busto di Gregorio Caloprese, opera dello scultore Enrico Mossuti (1911)
Squillace
Squillace è in provincia di Catanzaro, dalla quale dista 24 Km.E’ situata 344 m. sopra il livello del mare, ed ha 3.560 abitanti.Cassiodoro, uomo politico e scrittore romano, quando divenne anziano tornò a Squillace suo paese nativo.Fondò due monasteri che divennero importanti centri di vita culturale.L’attuale cittadina è caratterizzata ancora dalla tipica struttura medievale e da costruzioni Sei-settecentesche.
Villa San Giovanni
Villa San Giovanni è un comune di 13.574 abitanti in provincia di Reggio Calabria. É il principale punto di traghettamento per la Sicilia.
L'abitato di Villa San Giovanni è contiguo a sud, in località Bolano, all'area urbana di Reggio Calabria, confina a nord con il comune di Scilla, in località Marina di San Gregorio, alla foce del Torrente San Gregorio ( 38° 14' 45'' latitudine nord), ad est confina con il comune di Campo Calabro, infine ad ovest è delimitato dal mare dello Stretto di Messina.Punta Pezzo è il punto più vicino fra la Calabria e la Sicilia.
Il quartiere di Acciarello costituisce la parte più meridionale dell’abitato di Villa, ed è prossimo alla località Bolano, che segna il confine col comune di Reggio Calabria. Qui ha sede la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano ed una scuola elementare, plesso del XXXVIII Circolo Didattico di Villa. Nacque nel XVIII secolo e prese il nome dalla famiglia degli Azzarello, profughi provenienti da Messina per sfuggire all'epidemia di peste del 1742-1743. Gli Azzarello acquistarono dei terreni a sud dell'abitato e vi si stabilirono insieme ai propri lavoranti.
Nel 1742 don Giuseppe Azzarello fu autorizzato dall'arcivescovo ad erigere una chiesa intitolata ai Santi Cosma e Damiano. La chiesa venne distrutta dal terremoto del 1783 e ricostruita nel 1811, fase a cui risale l'attuale campanile. La chiesa, non ancora definitivamente ultimata, venne riaperta al culto nel 1851 e nuovamente distrutta dal terremoto del 1908.
In seguito alla successiva ricostruzione il campanile ha attualmente un'altezza minore della chiesa stessa. Questa subì ulteriori danni durante la seconda guerra mondiale e subì quindi un'ulteriore parziale ricostruzione. Negli ultimi anni è stata oggetto di un importante restauro che ha interessato l'interno del tempio, modificando radicalmente il suo aspetto ed arricchendolo di pregevoli opere architettoniche.
La frazione di Cannitello è il limite settentrionale del comune di Villa San Giovanni. Costituisce uno dei più gradevoli e caratteristici borghi di mare della Calabria. La località si sviluppa interamente lungo la costa calabra dello Stretto ed è uno dei pochi centri abitati con abitazioni del lato mare che si affacciano direttamente sulla spiaggia, dalla quale si gode di una vista unica che spazia, nelle giornate di tempo sereno, da Capo Vaticano alle Isole Eolie. Al censimento del 2001, l'abitato con i centri circostanti conta 3.281 residenti.
Il quartiere di Pezzo si sviluppa lungo la costa dalla fine dell'adiacente centro di Cannitello sino al porto di Villa, che assicura i collegamenti con la Sicilia, e sino al centro cittadino all'interno. Il suo fulcro è l'omonima Punta Pezzo, il punto più prossimo alla sponda siciliana dello Stretto di Messina, dove si trova il nucleo più antico del quartiere ed il Santuario di Maria Santissima delle Grazie. Considerato sino ai primi anni '80 come una zona marginale, essendo allora per lo più zona agricola ed abitato da poche famiglie di pescatori, in pochi anni si è velocemente espanso sino a raggiungere il centro cittadino ed a divenire il quartiere più popoloso di Villa. Il borgo nei dintorni della chiesa mantiene ancora oggi il suo aspetto marinaro, con le tante imbarcazioni da pesca ormeggiate lungo il lungomare villese, da cui si ha una magnifica vista sullo Stretto.
La frazione di Piale è contigua a Cannitello. L'abitato si trova in posizione panoramica sullo Stretto e si allunga verso sud su due costoni del torrente Campanella, sulle colline che sovrastano Cannitello, di fronte a Campo Calabro ed ai piani di Matiniti. A Piale hanno sede una sede staccata della scuola materna comunale, facente parte del XXXVIII Circolo Didattico di Villa San Giovanni e la parrocchia di Santa Croce.
Briatico
Briatico è un comune di 4.054 abitanti della provincia di Vibo Valentia, adagiato sulle scogliere della Costa degli Dei. La sua storia segnata da tragici terremoti l'ha portata dall'antico borgo, Briatico Vecchio distrutto nel 1783, all'attuale sito.
La fondazione di Briatico è per tradizione fatta risalire ai Locresi, al tempo del loro passaggio a Hipponion;Le prime testimonianze certe sull'esistenza di Briatico risalgono al XII secolo quando Ruggero il Normanno, in una bolla riguardante la fondazione della diocesi di Mileto, accennò al piccolo centro di Euriatikon (l'attuale Briatico). La stessa denominazione fu poi riportata in dieci pergamene compilate tra il 1130 e il 1271. In questi documenti si legge che nel 1276 il territorio di Euriatikon si estendeva dal fiume Trainiti al fiume Potame, comprendendo ben ventidue borgate. Il toponimo Briatico si riscontra, comunque, anche nel XIII secolo accanto a quello di Euriatikon.
Durante il periodo feudale la cittadina passò sotto vari domini. Niccolo de Trayna l'ebbe nel 1269 dal re Carlo I d'Angiò e la tenne fino alla morte avvenuta intorno al 1278. Fu poi la volta di Adamo d'Elmis (fino al 1304) a cui seguirono Gilberto de Santillis, Leone da Reggio, gran siniscalco del Regno di Napoli, e sua figlia Sibilla che, andata in sposa a Pietro III Ruffo conte di Catanzaro, gli portò in dote alcuni feudi tra cui Briatico. Ai Ruffo di Catanzaro restò fino al 1404 quando, per le ribellioni al sovrano, Nicolo Ruffo fu spodestato da re Ladislao che vendette Briatico a Rinaldo d'Aquino barone di Castiglione. Nel corso dell'ultimo secolo del Medioevo numerosi furono i mutamenti nella signoria su Briatico. Dai d'Aquino il borgo andò ai Ruffo di Montalto per passare, poi, a Marino Marzano (per successione materna) che lo ebbe fino al 1464 e, successivamente, a suo genero Leonardo di Tocco che lo detenne per soli tre anni. Il 1494, data riportata sotto lo stemma cittadino in cifre romane, è l'anno in cui Briatico diventerà città libera, governata da un sindaco.
Ma già nel 1496 il feudo fu concesso agli spagnoli de Castro Bisbal che vi ottennero il titolo di conti. Con loro iniziò un periodo di maggiore stabilità del dominio che si protrasse fino alla fine del Cinquecento, quando estinta questa casata il feudo passò con ai Pignatelli di Monteleone, famiglia che governò su Briatico fino all'eversione della feudalità (1806).
Di Briatico Vecchio, che sorgeva su un colle alla destra della fiumara Murria, distrutto dal sisma del 1783, rimangono i ruderi del Castello medievale fatto edificare da Ferdinando Bisbal e dell'antico centro abitato, che all'epoca contava 12 chiese, 3 conventi e aveva un'enorme importanza storico-culturale.
Sulla spiaggia restano solo due delle 5 Torri del sistema difensivo antiturco:la Rocchetta, alta torre di vedetta costiera a pianta pentagonale, costruita in origine dai greci, ricostruita dai romani, venne rimaneggiata in epoca medievale;Torre Sant'Irene, eretta dal governo vice Reale Spagnolo a vedetta contro le incursioni barbaresche.
Sono stati trovati resti di epoca preistorica come terracotte, nonché altri utensili in selce ed ossidiana, un vaso con dentro resti umani ed un ricco corredo comprendente un pendente di cristallo in rocca, grani di ambra ed uno di corniola con delle incisioni. Si tratterebbe di un insediamento umano risalente all'età del rame. Poi anche necropoli romane di età imperiale e avanzi di un complesso edilizio (forse terme) anch'essi di età imperiali. Lungo la valle del Murria vi sono grotte eremitiche medievali, alcune delle quali denominate "Grotte delle fate".
Del Convento dei Padri Domenicani fondato nel 1498 e della chiesetta di Santa Maria del Franco di età normanna (sec. XI) distrutti dal terremoto del 1783, rimangono poche vestigia. Della chiesa di Santa Maria del Franco è la statua della compatrona di Briatico, la Madonna Immacolata (anticamente S. Maria del Ginocchio), statua spagnola seicentesca di meravigliosa fattura. Dal duomo di San Nicola, anch'esso ormai rudere, viene invece la bellissima tela di San Nicola dipinta nel '600 da Tommaso di Florio, pittore vibonese, e un crocefisso quattrocentesco. Tutte queste opere sono oggi conservate nella Chiesa Matrice dedicata al patrono san Nicola.
Gioia Tauro
Gioia Tauro è un comune di 18.038 abitanti della provincia di Reggio Calabria.
La cittadina di aspetto moderno sorge nell'antica area di Metauros fondata dai Calcidesi di Zancle nel VII secolo, abitata nel Medio Evo e in epoca romana, ha subito vari saccheggi e terremoti che non lasciano alcuna traccia della vecchia civiltà. Infatti in contrada Petra si sono rinvenute centinaia di tombe risalenti al VII-IV secolo a.C. i cui corredi funerari di un certo valore sono custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. La terra di Gioia Tauro è, grazie ad alcune bonifiche, la più fertile della regione, anche se per alcuni anni fu quasi dimenticata questa grande risorsa, per favorire un progetto di un grande polo siderurgico che non fu mai realizzato. Di questo progetto, resta il grande bacino portuale, che dopo anni di inattività è finalmente divenuto uno dei porti commerciali più importanti del Mediterraneo.
Gioia Tauro è il porto italiano che movimenta più merci in container, prima di Genova e La Spezia; occupa il terzo posto in Europa nella classifica dei porti contenitori (dopo Rotterdam ed Amburgo) ed il primo nel Mediterraneo.
Il porto di Gioia Tauro, con i suoi 3.008.000 Teu imbarcati e sbarcati nel 2002 rappresenta da solo più di un terzo dell'intero traffico nazionale ed è specializzato nel transhipment, per cui ha sostituito Malta come nodo di distribuzione dei traffici in partenza dal Nord America e dall'Estremo Oriente verso il Mediterraneo centrale ed orientale ed è in grado di svolgere un ruolo di rilancio dell'economia meridionale. Nonostante la sua relativa giovinezza, il porto di Gioia Tauro, hub a vocazione di puro transhipment, continua ad espandere la propria attività. Il Terminal Container Medcenter (MCT) è - ad oggi - l'unica infrastruttura di riferimento per lo smistamento container in esso operante.
Locri
Locri è un comune di 12.865 abitanti della provincia di Reggio Calabria. Dista 100 Km dalla città di Reggio Calabria ed è il centro amministrativo, culturale e religioso del territorio della Locride, sulla costa del Mar Ionio detta costa dei gelsomini.
Noto fino al 1934 come Gerace Marina, l'attuale nome deriva dall'antica Locri Epizefiri, città magnogreca i cui scavi si trovano nel comune di Portigliola, alcuni km a sud dall'odierno centro abitato.
La storia di Locri è strettamente legata alla storia di altri due centri sorti nella zona circostante:Locri Epizefiri, polis della Magna Grecia fondata nel VII secolo a.C.Gerace città medievale costruita nel IX secolo. Dopo la conquista romana di Locri Epizephiri e a seguito sia delle scorrerie saracene e turche che della piaga della malaria, il sito fu progressivamente abbandonato, trasferendosi gli abitanti verso le più sicure colline dell'entroterra dove sorse Gerace. Nel XIX secolo, col ritorno della popolazione verso le zone costiere e grazie anche all'avvento della ferrovie, si sviluppò l'abitato di Gerace Marina, frazione appartenente al comune di Gerace. Gerace Marina acquistò sempre più importanza col trasferimento, da Gerace, di alcune importanti strutture amministrative e commerciali (il Tribunale e la Banca Popolare nel 1880) e la nascita e lo sviluppo di importanti attività commerciali ed industriali (le Officine Meccaniche Calabresi impiegavano circa 150 operai). Gerace Marina divenne comune autonomo nel 1905. Nel 1934 il comune di Gerace Marina cambiò dominazione e assunse l'attuale nome di Locri. Di particolare interesse è l'area archeologica che si trova circa 3km a sud del comune di Locri. Il fatto che gli scavi dell'antica città di Locri Epizefiri siano situati a distanza dalla moderna cittadina ha permesso di preservare quasi integralmente l'antica città greca. Purtroppo nei secoli passati gli abitanti della zona hanno usato le pietre della città antica per edificare le nuove case.
Gli scavi archeologici sono stati portati avanti da Paolo Orsi (1908-1912), Paolo Enrico Arias (1940-1941) e da Giulio Jacopi (1951).
Praia a Mare
Praia a Mare è una graziosa cittadina di oltre 6.280 abitanti che si trova in Calabria, in provincia di Cosenza.
Posta lungo la costa tirrenica, Praia a Mare si trova vicino al confine con la Basilicata.
Le sue origini sono molto antiche e il primo nucleo dell'odierno borgo fu abitato da alcuni pescatori.
L'economia di Praia a Mare è molto variegata e si basa principalmente sulla pesca e sul turismo estivo.
Roccella Ionica
Comune in provincia di Reggio Calabria, da cui dista 113 km., Roccella Ionica è situata 16 metri sopra il livello del mare, e conta 7.171 abitanti.
La cittadina conserva ancora oggi i resti della sua antica storia: sul lungomare infatti possiamo ammirare due colonne monolitiche in porfido egiziano, che appartenevano ad un tempio pagano, ritrovate nel 1863 da alcuni pescatori.
Mentre, nella parte più antica e ormai disabitata, troviamo i ruderi del castello medievale, che è stato per anni un temibile mezzo di difesa contro le navi corsare e turche che assediavano l’abitato.
Nonostante queste documentabili origini antiche, Roccella Ionica ci appare oggi un moderno centro costiero, con risorse industriali e attrezzature per il turismo.