LA TEORIA DELL’INFLAZIONE

 

Quando si parla di ORIZZONTE COSMOLOGICO, si intende quale settore dello spazio – tempo accessibile a noi. Di tutto quello che sta al di fuori dell’orizzonte non possiamo avere informazioni . L’orizzonte cosmologico ha costituito un problema per la teoria del BIG – BANG. Se due oggetti nello spazio sono in grado di comunicare tra loro per mezzo di un “segnale”, si dice che sono in CONTATTO CAUSALE, nel senso che l’uno può provocare nell’altro un effetto, in conseguenza del segnale che gli invia. La regione dello spazio – tempo entro la quale un corpo può avere con altri una relazione causa – effetto, si dice ORIZZONTE CAUSALE, anche se in alcuni casi viene chiamato ORIZZONTE PARTICELLA.

Dove sta dunque il problema?

L’Universo appare nel complesso OMOGENEO e ISOTROPO (cioè ha le stesse proprietà nei vari punti dello spazio e nelle varie direzioni). Anche regioni dell’Universo tra loro molto lontane, ciascuna al di fuori dell’orizzonte causale dell’altra, sembrano avere proprietà simili. Nemmeno la Luna, il segnale che viaggia più velocemente, avrebbe potuto metterle un contatto causa – effetto nel tempo trascorso. Come hanno fatto allora a comunicarsi le informazioni che hanno permesso loro di “accordarsi” su proprietà simili?

Nei primi anni ’80, ALAN GUTH propose una modifica al modello classico del BIG BANG, il cosiddetto MODELL

O INFLAZIONARIA. Esso prevede che nei primi istanti di vita dopo il Big Bang, precisamente dopo 10 secondi, L’Universo abbia subito una rapidissima espansione, detta INFLAZIONE, che nel giro di 1000 unità di tempo si è conclusa 10¯³² secondi dopo il Big bang; il cosmo aveva aumentato, in un tempo così piccolo, le sue dimensioni di un fattore 10³º. Dopo questa fase, l’evoluzione sarebbe proseguita secondo la teoria classica del Big Bang.

Quale è stata la causa del fenomeno inflazionario? Tenendo le ipotesi correnti, essa va ricercata nell’ambito della GRANDE UNIFICAZIONE (G. U.  T.   delle quattro interazioni fondamentali. La FORZA GRAVITAZIONALE, quella ELETTROMAGNETICA, quella NUCLEARE DEBOLE e NUCLEARE FORTE.

Le quattro forze della natura sarebbero manifestazioni diverse di un’unica interazione. Alle altissime temperature e densità dei primi istanti di vita dell’Universo, esse erano INDISTINGUIBILI; si sarebbero poi diversificate nel tempo, via via che l’Universo si raffreddava e si espandeva, generando ogni volta una TRANSIZIONE DI FASE, liberando energia che “riscaldava” nuovamente l’ Universo e producendo classi ben precise di particelle subatomiche. Queste classi di particelle segnano ciascuna separazione fra le forze, al punto che le varie “ere di separazione” vengono identificate con le particelle prodotte principalmente in quel preciso momento. Fu proprio durante questo momento di diversificazione che avvenne l’INFLAZIONE, come conseguenza della ROTTURA DI SIMMETRIA tra la forza gravitazionale e le restanti  tre. La separazione dell’ambito di influenza reciproco, potrebbe aver sviluppato un’energia così spaventosamente grande da far letteralmente esplodere l’Universo, al punto che dalle dimensioni più piccole di quelle di una particella subatomica alla fine ci si ritrovò a delle dimensioni più grandi di quelle di un ammasso di galassie.

Attualmente, apportate le dovute modifiche, si pensa che l’inflazione possa essere avvenuta in DUE RIPRESE, con una prima fase IPERESPLOSIVA, quella classica, ed una seconda ESPANSIVA, secondo un coefficiente di ingrandimento molto minore. Questa modifica serviva anche per ridurre la velocità d’espansione universale, in quanto, calcolata al tasso della prima, l’espansione del Cosmo avrebbe potuto essere così devastante da impedire alla fine l’aggregazione della materia come noi la conosciamo. In poche parole, dai calcoli, sembrava che l’inflazione fosse stata troppo violenta e quindi la materia ordinaria non avrebbe avuto il tempo di aggregarsi in galassie e ammassi di galassie.

E’ opportuno considerare un’importante conseguenza dell’inflazione: a causa della rapidissima espansione, la CURVATURA DELL'UNIVERSO, cioè la sua GEOMETRIA, è vicina al valore di 1. Perché ciò avvenga dopo un’espansione che dura da circa 15 miliardi di anni, essa all’inizio doveva essere prossima a 1 con un errore estremamente piccolo, con un ordine di precisione migliore di quello di qualsiasi esperimento noi possiamo realizzare attualmente.

A questo punto si insinua il dubbio che ciò implichi che la curvatura dello spazio-tempo universale sia effettivamente 1: questo è stato recentemente attestato da risultati di alcune ricerche effettuate col TELESCOPIO HUBBLE, che hanno permesso di affermare che l’Universo è piatto e che quindi la sua geometria coincide con la  GEOMETRIA EUCLIDEA.