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Nel mondo della Fantasy...

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Il mondo e la letteratura Fantasy

"Io [Odisseo] dico che non esiste cosa più bella di quando regna la gioia tra il popolo
e nella sala i convitati, seduti l'uno accanto all'altro, stanno a sentire l'aedo;
sono pieni i tavoli di pane, di carni, e vino attinge dalla coppa grande il coppiere
per versarlo nei calici. Questa a me sembra, nell'animo, la cosa più bella"
Omero; Odissea, Canto IX

La Fantasy è un genere di narrazione intermedio tra l'epico e il fantastico, che da' ampio spazio al misterioso, al magico, al soprannaturale, accettati come dati di fatto al di là di ogni possibile comprensione, siano essi favorevoli oppure ostili all'uomo. Nella Fantasy, in senso abbastanza ampio, è possibile distinguere almeno due grandi filoni relativamente autonomi: il Fantahorror e il genere Sword and Sorcery, spesso ambientato in un metastorico Medioevo. Il Fantahorror è chiaramente ricollegabile alla tradizione del romanzo gotico inglese (H. Walpole e la sua significativa opera Il Castello di Otranto, W. Beckford, M. Lewis, C.R. Maturin), agli americani A. Bierce e al grande Edgar Allan Poe, al tedesco E.T.A. Hoffman. Ma il rappresentante più illustre del Fantahorror del Novecento è certamente Howard Phillips Lovecraft. La Fantasy più archetipa del filone Sword and Sorcery, detta anche Fantasy Eroica, propone vicende di sapore mitologico, ambientate in passati remotissimi o lontanissimi futuri o in universi alternativi, ma quasi sempre con caratteri medievaleggianti e barbarici che ricordano le saghe nordiche e i poemi cavallereschi del ciclo arturiano. Uno degli esponenti più noti di questa corrente letteraria è J.R.R. Tolkien, al quale si devono Lo Hobbit (1937) e la complessa trilogia de Il Signore degli Anelli (1954 - 1955). Al filone più propriamente epico e barbarico, appartiene il ciclo di "Conan il barbaro" dell'imprescindibile Robert Erwin Howard.

Negli ultimi anni la Fantasy ha conquistato uno spazio letterario ed editoriale sempre maggiore, grazie soprattutto a una scuola di autori validissimi e innovativi. La Fantasy è oggi un genere maturo e complesso, al cui interno è possibile trovare una grande varietà di temi e stili. Ormai è d'obbligo e necessario, per definire il termine "fantasy", analizzare innanzitutto le differenze con un genere letterario apparentemente affine, la Fantascienza o Science Fiction. La differenza tra i due filoni letterari, Fantasy e Fantascienza appunto, sta in questo: mentre lo scrittore di fantasy può dare per scontato qualsiasi avvenimento magico e stupefacente (anzi, la bravura sta proprio nel saperli creare e metterli in scena), l'autore di fantascienza "deve" sempre giustificare tecnicamente in modo più o meno chiaro quanto accade nelle sue opere. La Fantasy è una forma letteraria molto antica. L'arte di utilizzare il fascino del fantastico possiamo farla risalire ai tempi dell'epica sumerica dell'Epopea di Gilgamesh e delle storie di molte altre antiche civiltà. Ma ancora meglio nell'Odissea di Omero, in cui in assoluto viene sviluppato quello che sarà il cuore concettuale di tutta la letteratura fantasy: l'"Ulissismo". La ricerca, il gusto del Viaggio, l'acquisizione della conoscenza, il compiersi del proprio destino, la crescita interiore dei personaggi, la lotta tra il Bene e il Male. Questo sembra essere uno degli obiettivi dello schema narrativo di un'opera Fantasy: il viaggio fisico e avventuroso è solo la meravigliosa metafora di un viaggio altamente importante, quello interiore, che un personaggio, un gruppo o un qualsiasi soggetto, ha da compiere, qualunque sia la meta finale. Perché è proprio questa la sconvolgente novità: E' il cammino... la meta! Da questo punto di vista, probabilmente la più antica storia fantasy rimane senza dubbio l'Epopea di Gilgamesh. La versione più completa di questa storia risale a circa tremila anni fa, e forse ha origine mille anni prima. Gilgamesh era un leggendario re di Ur, e l'epopea narra le sue gesta meravigliose alla ricerca del segreto dell'immortalità in terre strane e inesplorate. In questa storia si trovano già perfettamente espressi alcuni elementi tipici della fantasy moderna, come l'eroe dai poteri sovrumani, il viaggio in mondi ignoti, la ricerca di una sostanza o di un potere miracoloso, la scoperta e l'acquisizione di nuove conoscenze.

Fantasy and mistery...

Le origini della fantasy risalgono dunque all'infanzia dell'umanità, nella forma del mito e dell'epica, e successivamente nell'epopea medievale (un esempio è l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto). Ma come si caratterizza la fantasy moderna? In sostanza potremmo dire che una storia di fantasy è una storia dove esiste la magia, anche non razionalizzata, ambientata necessariamente in un mondo immaginario, in un "ambiente" creato totalmente dall'autore. Oggi ormai gli autori di fantasy sono davvero tanti e incredibilmente valevoli. Il primo vero scrittore di fantasy moderna nel senso appena accennato fu William Morris il quale, in una serie di romanzi tra cui Il pozzo alla fine del mondo (The Well at the World's End) e Il bosco oltre il mondo (The wood beyond the world), composti verso il 1880, pone le basi della fantasy moderna. Egli rappresenta per la fantasy quello che Herbert George Wells rappresenta per la fantascienza, cioè l'autore che per primo ne codificò le regole, le strutture, i canoni, i generi. Con lui la storia della fantasy prende la piega decisiva: diventa fondamentale la creazione di una vicenda fantastica ambientata in un mondo e in un tempo immaginario, dove vigono le leggi della magia e dell'irrazionale, e regole non scientifiche e scientificamente inspiegabili. Il sorgere negli anni Venti e Trenta di nuove riviste come Weird Tales e successivamente Unknown Worlds aprì nuovi orizzonti agli scrittori fantasy. La seconda metà degli anni quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta fu un periodo piuttosto contraddittorio per la fantasy. Senza la pubblicazione in volume da parte della Gnome Press delle opere di Robert E. Howard e soprattutto l'uscita di quel grandioso capolavoro mondiale che è Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien, probabilmente la fantasy moderna si sarebbe estinta come genere. Probabilmente la saga di Tolkien è altrettanto importante, se non di più, per la storia e lo sviluppo della fantasy moderna, dell'opera di Howard. In realtà i due scrittori rappresentano proprio gli opposti estremi delle possibilità del genere. Le storie di Howard sono infatti l'esaltazione di eroi dalla grande forza fisica, mentre la trilogia degli Anelli di Tolkien è un colossale affresco sulla lotta tra il bene e il male, e rappresenta contenuti profondamente morali come la difesa di valori tradizionali. L'unica cosa che i due avevano in comune era la passione per la creazione di mondi fantastici e magici, dove l'eroismo è l'unica forma di lotta contro il male. Assieme i due scrittori rappresentano la più importante influenza sullo sviluppo attuale del genere.
Dagli anni Sessanta assistiamo a una fioritura straordinaria (negli anni Settanta nascono i
Giochi di Ruolo) e a un successo enorme e senza precedenti in tutto il mondo: la FANTASY non avrebbe più conosciuto momenti di flessione.

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Heroic FantasyFantasy EroicaHeroic Fantasy
Un possente guerriero dal fisico scultoreo brandisce uno spadone a due mani sulla sommità di un altare, le cui scalinate vertiginose lo proiettano quasi a toccare il cielo imbronciato che lo sovrasta: poi l'arma si abbassa velocemente compiendo una curva mortale, e all'uomo che lo fronteggia, altrettanto virile e possente, tronca di netto il capo, che rotola al suolo dove rimane con gli occhi sbarrati. Il Male è stato sconfitto, i torti sono stati riparati, e il Bene e la Giustizia trionfano.
Siamo alla scena finale del film di John Milius, Conan, interpretato da Arnold Schwarzenegger, che non solo è stato un record assoluto d'incassi, ma ha anche procurato alla Fantasy un successo e un consenso da parte di una grande quantità di spettatori e di lettori, che si sono andati vieppiù consolidando col passare degli anni.

Quello della Fantasy è un fenomeno relativamente recente: canonizzato dalle opere di Robert E. Howard, il creatore di Conan, per quanto attiene all'aspetto puramente eroico e spettacolare, e da J.R.R. Tolkien - l'autore de il Signore degli anelli - per i risvolti più prettamente introspettivi e mitologici, questo particolare filone della Narrativa Fantastica ha conosciuto nell'ultimo decennio un autentico boom. Oggi la Fantasy ha strappato alla Fantascienza il primato che questo genere deteneva negli Stati Uniti, mentre nel Vecchio Continente ha bruciato tutte le tappe imponendosi all'attenzione della critica che non aveva mai accettato veramente la Fantascienza, giudicandola - a torto - povera di autentici spunti letterari. Che in Italia poi questo fenomeno dovesse essere recepito assai favorevolmente, oltre che prevedibile, era un fatto logico. La stessa struttura del genere si compenetra perfettamente nelle origini della nostra letteratura. Il Fantastico ha sempre trovato da noi un terreno molto fecondo, ed è del tutto inutile ricordare gli esempi dell'Ariosto e del Tasso con l'Orlando Furioso e La Gerusalemme liberata, per mostrare di quali blasonati antenati possiamo menar vanto. E il riferimento all'Ariosto e al Tasso ci consente di inquadrare un po' più compiutamente la Narrativa Fantasy. Questo genere, nato in Europa nelle sue configurazioni cavalleresche e gotiche, e ricreato dagli Americani nella paradossale ricerca di loro antiche, inesistenti radici, arricchisce i temi di questa tradizione reinnestandovi degli umori più genuini, e tempera molte oscurità gotiche e molte tenebre piene di gorgoglii fatiscenti, in una luce solare che, se da un lato ricaccia indietro il Soprannaturale, dall'altro rivaluta l'umanità dei suoi personaggi, spesso più malinconici che trionfanti, anelanti più alla spiritualità, anche pagana, che non alle stragi sanguinolente.
StregoneLa Fantasy ha come sua componente caratteristica quella di scatenare la fantasia. Il contesto nel quale opera è quasi sempre quello della nostra Terra, che però viene vista in un passato assai remoto o in un futuro ben di là da venire, che la rendono totalmente aliena. In un clima di barbarie e di Magia (alleandosi con draghi ed altri animali fantastici, oppure con Demoni), Amazzoni e Guerrieri, Maghi e Stregoni, si danno battaglia senza esclusione di colpi. Le signore, specie nelle carnose illustrazioni di Boris Vallejo e di Frank Frazetta, i Maestri indiscussi dell'Illustrazione di Fantasy, sono vestite perlopiù di catenelle, curano soltanto le calzature, la vistosa bigiotteria, e i pugnali e le spade di cui sono abbondantemente fornite. Gli uomini, tutti ovviamente statuari ed estremamente virili, avvolti spesso in grandi mantelli svolazzanti, si battono con nemici il più delle volte disumani, magari di aspetto scimmiesco e di colore verde, con i canini in vista, ma indossanti cinture d'oro finemente istoriate e sbalzate. È un'autentica Fiera dell'Avventura diversa, talvolta romantica, dove però il ritmo della narrazione, la cadenza delle trovate e le soluzioni sceniche, rendono l'azione assai vivida, per cui la lettura procede scorrevole e affascinante. Le opere di Fantasy sono in genere tutte ben scritte, e spesso sono ricche di tematiche tutt'altro che banali, non di rado dirette a trascendere il puro divertissement. Infatti, se portiamo l'analisi un po' più in profondità, vediamo che spesso sono presenti temi come quelli del Ritorno, dell'Assedio, del Sangue e della Carne, dell'Eroe, dell'Ulissismo e così via, anche se qui ci addentriamo nel campo della Fantasy cosiddetta Alta.

E veniamo alla Heroic Fantasy, sicuramente il genere più amato dal pubblico. Le storie hanno per palcoscenico mondi immaginari, preistorici e medioevali, creati secondo i parametri stabiliti da ogni autore. SoldatoCome tutta la Fantasy, anche la Fantasia Eroica si può far risalire alle opere di William Morris e Lord Dunsany e, anche se i suoi prodotti migliori riecheggiano le fantasie medioevali e del Tardo Romanticismo inglese, in realtà attingono alla mitologia barbarica, al racconto dell'Orrore, nonché a quella delle razze ormai scomparse. Robert E. Howard può essere considerato a ragione il padre della moderna Fantasia Eroica. Nelle innumerevoli avventure dei suoi personaggi più famosi Conan, Kull di Valusia, Solomon Kane, e i gaelici Bran Mak Morn, Turlogh il Nero e Cormac MacArt - è brillantemente riuscito nel suo tentativo di raccontarci da un suo punto di vista totalmente originale e singolaissimo, una serie di episodi fulcrati sulla tematica dell'eroe solitario costretto a confrontarsi quotidianamente con i problemi del vissuto, e soprattutto, con tutto ciò che scaturisce dai sentimenti e dalle passioni dell'uomo. Dopo Howard sono nati i racconti di Fantasia Eroica di Catherine L. Moore (autrice questa che con la Brackett divide la palma di migliore scrittrice di Fantasy), di Clark Ashton Smith e di Henry Kuttner, anche se, nel caso di Smith, la valenza fantastica prevale nettamente riguardo al plot narrativo, e all'azione in genere. Negli anni quaranta poi, grazie a diversi pulps americani quali Unknown, Fantastic, Famous Fantastic Mysteries e The Magazine of Fantasy and Science Fiction, emersero una nutrita serie di autori di Fantasy validissimi, primo tra tutti quel Fritz Leiber assurto ai vertici della Heroic Fantasy con il Ciclo di Fafhrd e del Grey Mouser, e Lyon Sprague de Camp che, unitamente a Fletcher Pratt, ha dato vita alla gustosissima serie di Harold O'Shea, immettendo per la prima volta in questo tipo di narrativa delle valenze umoristiche fino a quel momento neglette da un contesto che si voleva quanto mai serio o serioso.
Finita la seconda guerra mondiale, mentre gli autori di cui si è detto continuavano nella loro produzione con immutato favore da parte dei lettori, ecco fare la sua comparsa un altro autore destinato a diventare un "mostro sacro" della Narrativa Fantastica in genere e, in particolar modo, di quella di Heroic Fantasy. Si tratta di Poul Anderson, un nome ben noto a tutti gli appassionati di Fantasy e di Fantascienza, cui vanno ascritte opere di sicuro valore quali La Spada Spezzata e Tre cuori e tre leoni che, assieme a Crociata Spaziale, costituiscono delle vere e proprie gemme che rischiarano tutto il panorama di questo genere di letteratura.
Fantasy ImageDello stesso periodo di Anderson è Jack Vance, uno scrittore che molti tra gli "addetti ai lavori" giudicano il migliore scrittore di Fantasy attualmente in attività, e anche noi non facciamo fatica a condividere questo punto di vista, magari affiancandolo a Roger Zelazny, che peraltro presenta diverse caratteristiche molto simili a quelle del nostro autore californiano. Tra le molte - e tutte belle - opere di Vance, non si possono sottacere il Ciclo della Terra Morente (composto dalla Trilogia Crepuscolo di un mondo, Rhialto il Meraviglioso e La Saga di Cugel) è considerato unanimemente dagli appassionati il più bel ciclo di Fantasia Eroica scritto dopo la fine della seconda guerra mondiale, I Signori dei Draghi e L'ultimo Castello, questi ultimi due entrambi vincitori del Premio Hugo, il massimo riconoscimento a livello mondiale per la Narrativa Fantastica. Negli anni Sessanta, poi, assistiamo a un evento assai singolare. Visto infatti il sempre crescente successo di questo tipe di narrativa, la Fantascienza, che cominciava a dare dei segni di flessione per un progressivo allontanamento da parte dei lettori, ha mutuato diverse valenze dalla Fantasy, introducendo nei suoi contesti ambienti medioevali, oppure l'uso della Magia, magari razionalizzata. Un genere risultante da questa commistione - la Science Fantasy - è stato assai gradito, e il successo è stato immediato. Sotto questa etichetta esiste una serie infinita di volumi che sicuramente sono i preferiti dagli appassionati: tanto per citare quelli che sono presenti in tutte le biblioteche dei cultori del genere, faremo i nomi del Ciclo di Darkover della Marion Zimmer Bradley, quello del Witch World della Norton, nonché i cicli di Eric John Stark e quello Marziano della Leigli Brackett. Infine, tra gli autori d i questo genere che sta vivendo un periodo quanto mai felice, citiamo Carolyn J. Cherryh, Tanith Lee, Karl Edward Wagner, John Jakes, Melania Rawn, Elizabeth Lynn e Barbara Hambly e il mitico David Gemmell. Va precisato comunque che esiste un'altra serie di autori egualmente validi che bisognerebbe ricordare, moderni cultori dell'avventura fantastica in un'epoca come la nostra che vorrebbe essere razionale ma non lo è. Tant'è vero che non poche di queste narrazioni non si rivolgono a passati pseudo medioevaleggianti, bensì a futuri imbarbariti post-catastrofe, in cui i folletti e le creature della Terra di Mezzo si prendono la loro rivincita.
Guerriero con asciaAnche se non può fregiarsi dei Premi Hugo e Nebula (ai suoi tempi non esistevano perché diversamente li avrebbe vinti ogni anno) Robert E. Howard, con una scrittura agile, mai stucchevole, confeziona per i lettori un mondo completo in ogni dettaglio sociale ed ecologico, ambientandovi avventure a ripetizione, e facendovi crescere psicologicamente e cronologicamente tutta una serie di notevoli personaggi. La caratterizzazione e l'introspezione di questi - in particolare di Conan - oltre allo studio dei dettagli, ci delineano uno scrittore veramente di razza che non è stato ancora valorizzato secondo i suoi giusti meriti, che vanno molto aldilà della fama conseguita dal suo Conan in seguito alla trasposizione filmica dei due film su di lui che tanto successo hanno riscosso nelle sale cinematografiche di tutto il il mondo.
Concludendo, possiamo dire che il consenso che il Conan di Howard incontra in così vasti strati di lettori, è dovuto soprattutto al sense of wonder, quel senso di meraviglioso, di magico, che è ben presente in tutte le sue avventure, e che fa vibrate nel nostro animo una corda sollecitata già dalla più tenera infanzia con le storie di Principesse, Stregoni, Draghi e Streghe, che la mamma ci raccontava per tenerci buoni e farci passare il tempo quando ancora la televisione era di là da venire. E' l'anelito al magico, al fiabesco, che ognuno di noi ha dentro di sé, e che prepotentemente si fa sentire in un’epoca quanto mai pragmatica e legata a cose concrete, a dimostrazione che nel fondo di ognuno di noi è presente un desiderio di ritorno alle origini che niente e nessuno potrà mai cancellare.
Questo, Howard lo aveva capito: peccato che tanti altri autori di Narrativa Fantastica non se ne siano resi conto.

Tratto da "Il Ciclo di Conan", Tomo II, a cura di G. Pilo e S. Fusco, (p.449-451), Newton Compton ed., Roma 1995.

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Aggiornato il: marzo 10, 2003.

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