Liceo Scientifico "F. Severi"
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IL PARADISO AD UN PASSO DA CASA MIA

di  Adele Longobardi  V

Igead@libero.it

Finalmente il sole scaldava nuovamente la pelle dopo tanti mesi di freddo e cieli scuri, le giornate diventavano così allettanti da non riuscire a starsene in casa. Tutto intorno a me gridava con gioia il ritorno della primavera. Era domenica mattina, e per sentire quel sole sulla pelle andavo a fare un’escursione con Antonio nel Vallone delle Ferriere, ad Amalfi. Mi cimentavo per la prima volta a visitare quel luogo tanto decantato dal mio amico, ma in vero non mi aspettavo nulla di diverso dalle solite escursioni sui monti di casa mia: ogni tre metri il gruppo di escursionisti si ferma per osservare una pianta che solo dopo un’ora di attenta osservazione ed una lunga diatriba si rivela essere una volgare ortica!

Intanto, lo spettacolo della costiera amalfitana mi toccava nel profondo. Brillava il verde dei boschi fra le rocce a strapiombo sul mare, il quale era una sorta di visione onirica, lontana, intangibile, avvolgente. Partiti da Pontone, piccola frazione di Amalfi, il paesaggio si andò via via modificando, come per confermare l’entrata in un mondo sconosciuto ed inatteso.

Arrivati ai ruderi delle vecchie cartiere abbandonate già davo ragione ad Antonio. Ma fu quando, dopo un lungo tratto di sentiero in salita, vidi i ruderi delle antiche ferriere amalfitane che cominciai a vivere un sogno. Quelle imponenti costruzioni, risalenti al Medioevo e utilizzate dagli amalfitani per difendersi dai nemici, ora erano divenute un tutt’uno con la folta vegetazione che le nascondeva ma, allo stesso tempo, ne evidenziava la dignità e l’imponenza.

Forse un architetto avrebbe da ridire in merito , ma quei scarni e nudi edifici erano incredibilmente suggestivi, sommersi dalla vegetazione accanto ad una piccola cascata d’acqua che non è retorico dire cristallina. Risalendo il torrente cresceva l’umidità (mi hanno poi spiegato che quella è una delle zone più umide della Campania), per la prima volta mi sentivo in un luogo incontaminato: il sentiero si esauriva dopo un ponticello, ma alcuni di noi imperterriti continuammo. Non fu semplice arrivare a vedere le felci di cui mi avevano parlato. V’erano muschi dappertutto e nonostante i miei scarponcini fossero collaudati scivolai da una roccia e sarei caduta nel torrente se Antonio e Chicco non mi avessero prontamente ancorata sulla barriera rocciosa.

Mi vidi così....e non ci credevo, la stessa ragazza che il giorno prima era seduta al suo banco e non temperava la matita per non alzarsi, ora scalava montagne muschiose e camminava tra il fango ed i ruscelletti senza alcun timore o stanchezza, come un’invasata. Ormai attorno a me c’era la natura selvaggia (non la sua rappresentazione) : il fragore dell’acqua scrosciante si diffondeva uniformemente in quel luogo che pareva, ai miei occhi profani, un pezzetto di quell’Amazzonia che amavo guardare in tv. E finalmente le vidi: le celeberrime "woodwardia radicans", splendide esemplari di felci preglaciali che si trovano solo in alcune zone della fascia equatoriale del mondo. Una bella emozione osservarle; quelle piante, apparentemente banali, erano le uniche superstiti dell’ultima glaciazione, erano lì da migliaia di anni, se avessero avuto la parola avrebbero raccontato la storia dell’uomo.

"Adele, vieni con me" "Dove? Non siamo arrivati alle felci?" "Sì, ma c’è qualcosa che devi assolutamente vedere". Attraversando uno dei ruscelli del Vallone (accanto al quale vidi per la prima volta una salamandra), dopo due minuti lo scenario cambiò nuovamente: una..... come chiamarla.....?......conca? altissima si ergeva davanti a me, sulla sua superficie vegetava ovunque muschio penzolante come delle dita e dalla sua sommità cadeva una cascatella che l’attraversava completamente.

Inspirai quell’aria salubre, godendo anima e corpo di quell’attimo. "Che ne dici, Adele?" "Antò......è.......è........stupendo!"

Non lo sapevo.....non ci credevo......e poi, vicino casa!!!

"Guarda che non è l’unico così vicino casa, nella nostra zona ce ne sono altri di posti così"."Ora lasciami in silenzio per un attimo". Mi avvicinai alla conca fino a quando sentii le microscopiche goccioline d’acqua carezzarmi il viso...........

"È così il paradiso?"


Vista di Amalfi da Pontone


Una delle cascatelle del Vallone

 


Woodwardia radicans

                         
            Giochi d'acqua                                                                         Il torrente del racconto