Gli Uomini del Duce

Italo Balbo

Ministro dell'Aeronautica
Quartesana (FE) 1896 - Tobruk (Libia) 1940

Di famiglia piccolo-borghese, repubblicano e massone, dopo studi irregolari, si dedica all'attivitā giornalistica. Volontario nel maggio 1915, dopo aver partecipato alla battaglia interventista, č destinato alle retrovie e poi congedato. Arruolato nell'autunno 1916, presta servizio fino all'ottobre 1918 e combatte nella battaglia del Grappa, ricevendo numerose decorazioni. Nel 1920 si laurea in scienze politiche a Firenze. Capo delle squadre d'azione di Ferrara (1920-1921), con l'appoggio degli agrari, guida ripetuti raid in Emilia. Quadrunviro della "marcia su Roma", nel 1923 fonda a Ferrara il "Corriere padano"; riveste, tra il 1922 e il 1924, la carica di comandante generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Sottosegretario all'Economia nazionale (1925-26) e all'Aeronautica (1926-29), di cui č ministro dal 1929 al 1933, si occupa di riorganizzare e di sviluppare l'aviazione italiana, incentivandone il progresso tecnico-sportivo e lo sfruttamento propagandistico. Promuove, in particolare, due tipi di imprese aviatorie: le grandi crociere di formazioni di idrovolanti nel Mediterraneo (Occidentale nel 1928 e Orientale nel 1929) e nell'Atlantico (Rio de Janeiro nel 1931 e Chicago nel 1933) e la ricerca di primati e di vittorie sportive, come il record di velocitā ottenuto con i 644 km orari dell'idrovolante Macchi Mc 72, con motore Fiat, pilotato da Francesco Agello. Nel 1933, dopo la nomina a maresciallo dell'Aria, Mussolini lo esonera dalla carica di ministro e nel 1934 lo nomina governatore della Libia. Nel 1937 assume il comando delle forze armate in Africa settentrionale. Nell'imminenza dell'intervento italiano nella seconda guerra mondiale organizza l'offensiva aerea in Libia; il 28 giugno 1940 l'aereo da lui pilotato viene abbattuto dalla contraerea italiana. Larga diffusione ha avuto la leggenda che Mussolini sia stato il mandante della morte di Balbo, ma la meccanica dell'incidente lo esclude e attribuisce le responsabilitā a un concorso di fatalitā e alla disorganizzazione della difesa antiaerea italiana. .

  


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