Nella prima
guerra mondiale presta servizio in Libia come ufficiale di fanteria. Smobilitato
il 31 agosto 1921, si iscrive ai Fasci di combattimento e ottiene diversi
incarichi all'interno del partito. Nel 1935-1937 partecipa alle operazioni in
Etiopia come comandate del III battaglione Dubat, composto da truppe
arabo-somale. Il 3 marzo 1937 perde un occhio in un'azione di rastrellamento.
Insignito di medaglia d'oro, torna a Roma dove si dedica al giornalismo,
occupandosi soprattutto di questioni coloniali. Dopo l'8 settembre 1943 si
adopera a Roma per dar vita al nuovo governo repubblicano e per convincere il
maresciallo Graziani ad assumere il ministero della Difesa Nazionale. Nominato
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio della RSI, ha parte notevole nel
trasferimento al nord dei funzionari dei ministeri e nella riorganizzazione
dell'amministrazione repubblicana. Vanamente si impegna per costituire una
legione sarda per la difesa dell'isola. In occasione della prima riunione del
direttorio nazionale del Partito fascista repubblicano, attacca il segretario
del partito Pavolini e il ministro Buffarini Guidi, chiedendone la sostituzione,
ma il tentativo cade nel vuoto. Il 25 aprile 1945 segue Mussolini nella sua fuga
verso il lago di Como. Catturato a Dongo dai partigiani, il 28 è giustiziato e
la sua salma viene esposta a piazzale Loreto.
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