Gli Uomini del Duce

Alessandro Pavolini

Ministro delle Cultura Popolare
Firenze 1903 - Dongo (CO) 1945

Figlio del filologo Paolo Emilio, studioso di lingue nord-orientali europee, professore di sanscrito, attivo nella fascistizzazione della scuola e dell'universitā di Firenze e fratello del poeta, drammaturgo e regista, Corrado, si laurea in legge e in scienze sociali nel 1924. Iscrittosi giovanissimo al Fascio di Firenze (1920), partecipa a varie imprese squadristiche e alla "marcia su Roma". Ricopre vari incarichi negli istituti di cultura e negli organismi giovanili fascisti; collabora a "Battaglie fasciste", "Rivoluzione fascista" e a "Critica fascista". Dal 1929 al 1934 č segretario della federazione provinciale del PNF di Firenze e direttore del "Bargello", settimanale della stessa federazione. Tra il 1926 e il 1932 fa tre sporadici interventi su "Solaria" e collabora saltuariamente a riviste letterarie. Nel 1934 č eletto deputato e collabora con Bottai all'ideazione dei Littoriali della cultura e dell'arte. Dal 1934 al 1942 collabora stabilmente al "Corriere della sera" come inviato speciale. Dal 29 ottobre 1934 al 23 novembre 1939 č presidente della Confederazione fascista dei professionisti e artisti e membro del consiglio nazionale delle Corporazioni. Partecipa alla guerra d'Etiopia come tenente osservatore nella squadriglia comandata da Galeazzo Ciano, denominata la "Disperata", e come inviato speciale aereo del "Corriere della sera". Dal 31 ottobre 1939 č ministro della Cultura Popolare, incarico che lascia l'8 febbraio 1943 quando diventa direttore del "Messaggero". Tutta la sua attivitā politica č accompagnata dalla pubblicazione di saggi di argomenti culturali o letterari tra i quali Disperata (1937) e Scomparsa d'Angela (1940). Dopo l'8 settembre 1943 diventa una delle personalitā dominanti della Repubblica sociale. E'segretario del Partito fascista repubblicano e fonda le Brigate nere. Catturato il 25 aprile 1945 dai partigiani, viene fucilato a Dongo.  

 


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