|
|
E' un gruppo che da alcuni anni si dedica allo studio dell'originale musica della Grecìa salentina, che ha saputo farla sua attraverso un prolungamento dei suoi suoni originali, ricreandoli e arricchendoli.
Di fronte ad una ricchezza sonora tanto vasta e interessante, la proposta è di definire i tratti di un progetto che ricerca l'immersione in una cultura ricca di profumi, tradizioni, suoni, domande sul futuro, allo scopo di offrire uno spettacolo fatto di linguaggi multipli, dove la musica è la protagonista. |
La musica canta la quotidianità della vita contadina, caratterizza questa zona d'Italia fatta di paesaggi contrastanti dove si fondono la pietra, gli ulivi ed il mare. Canti che accompagnano il lavoro nei campi, la semina, la pesca; e le storie più comuni parlano d'amore, di allegria, di passione ed anche, ovviamente, di disincanto e commiato. A volte, da queste basi, nasce anche la famosa "pizzica", figlia di antiche feste dionisiache, eredità dell'antica Grecia.
Tale musica è chiaramente frutto di un sincretismo culturale, come tutta la cultura salentina.
|
|
Una terra che per la sua posizione geografica è, per definizione, punto di incrocio e di incontro di molteplici culture.
E il Gruppo Ghetonìa nasce nell'isola grecanica, situata nel cuore del Salento, punto di insedio di antiche migrazioni greche, e crediamo che la sua musica sia un esempio o un frutto del sincretismo culturale che caratterizza questa zona di frontiera, tallone di Achille dell'Europa Unificata nel XXI
sec |
|
|
Molto forte ed importante in questa musica è la carica di nostalgia che la accompagna. La nostalgia è la traccia indelebile presente nello spirito dei viaggiatori, dei popoli che migrano, nello sradicamento, nell'esilio volontario e obbligatorio.
Nel loro progetto, i Ghetonia, cercano esplorare tale sentimento presente, con tutte le sue tonalità nella mitica terra del Salento così permeata, in un modo o nell'altro, dalla presenza del viaggio.
La Grecìa Salentina è un'area geografica salentina (precisamente composta da nove comuni: Martano, Calimera, Zollino, Sternatia, Martignano, Soleto, Castrignano, Melpignano e Corigliano) all'interno della quale sopravvive un dialetto, di origine ellonofona, chiamato "griko". I Ghetonìa (parola che in griko vuol dire "vicinato") possono essere considerati come l'espressione musicale più importante della Grecìa Salentina. La loro musica, mai banale e sempre molto attenta agli arrangiamenti, si distingue per la perfezione dei suoni che la compongono, con note e suoni che si incastrano in una composizione di rara eccellenza. Abbiamo incontrato Roberto Licci dopo un concerto salentino:
D. Puoi dirci come è nato il gruppo Ghetonìa?
R. Il gruppo è nato nel '92. Io mi ero staccato dal Canzoniere Grecanico Salentino. Mi hanno chiamato per andare a fare un concerto in Grecia, a Kalamata, ed ho chiesto la presenza di Salvatore Codardo (che suona tuttora con noi) e di Pierangelo Colucci di Ostuni. Il gruppo è nato sulla nave che ci portava da Brindisi a Patrasso, e la prova l'abbiamo fatta appunto sulla nave. Ci è andata bene ed è nato il gruppo Ghetonia. Il gruppo ha questo nome perchè quando mi hanno chiamato per telefono e mi hanno chiesto il nome del gruppo la prima cosa che mi è venuta in testa è stata appunto "Ghetonia". E' rimasto quello, non è stato studiato, è stato immediato.
D. Come sentite la vostra appartenenza alla Grecìa Salentina?
R. Il gruppo Ghetonìa ha iniziato a fare concerti in Grecia, presentando i soliti 4-5 brani in lingua grika, ma erano comunque pochi. Adesso il gruppo fa tutto quanto uno spettacolo in lingua grìka e ha fatto oltre 140 concerti in Grecia, creando con questa nazione un legame molto forte. Quando in Parlamento è stato presentata una proposta di legge sull'etnia della Grecìa Salentina, il nome che è stato citato è stato il nome del gruppo Ghetonia, come esponente di questa cultura, portata avanti senza mai tirarsi indietro. E' stato un riconoscimento a livello istituzionale. Questo per far capire quanto ci teniamo e quanto ci sentiamo parte di questo territorio.
D. Voi comunque appartenete ad una realtà italiana. Il vostro approccio musicale è più italiano o più ellenico?
R. Adesso lo sentiamo più balcanico, più verso l'est. Non solo Grecia. Può essere l'Albania, può essere la Jugoslavia, può essere la Grecia, la Turchia.
D. Le canzoni che proponete sono in grìko. Come avete formato il vostro repertorio?
R. Abbiamo recuperato alcuni brani, quelli tradizionali e storici, ma abbiamo anche scritto le musiche di altri brani, abbiamo musicato alcuni testi, per esempio di Vito Domenico Palumbo o di anonimo popolare, cercando di non allontanarci mai da un filo conduttore che lega tutti questi brani.
D. Come mai nella vostra musica si coglie una vena malinconia e triste?
R. Il sentimento dominante è la nostalgia, ed anche una vena malinconica di dolore. Tutte le cose legate alla musica popolare o a riti come quello della pizzica, sono momenti di sofferenza, per una terra che storicamente è di lavoro e di fatica. La nostalgia è dovuta al fatto che questa terra è di viaggiatori, di incroci di culture che sono passate da qui. In Portogallo questo sentimento si chiama "saudade" che è diversa dalla nostalgia. La nostalgia riguarda qualcosa che puoi anche ritrovare. La saudade invece riguarda solo il ricordo di qualcosa, che non vedrai più.
D. Oltre che in Grecia, avete suonato in Portogallo, in Irak, a Cuba, in Francia, in Romania, in Spagna. Queste esperienza cosa vi hanno insegnato?
R. Soprattutto si conosce molta gente, diversa da te. Si conoscono molti altri gruppi. C'è una crescita sempre e comunque a contatto con altre realtà. A Capo Verde la sera si suonava con musicisti locali che spontaneamente si univano a noi nelle taverne o nei ristoranti.
D. Nei Ghetonia suoni insieme tuo figlio. Come va il rapporto padre-figlio?
R. Emanuele sa quello che vuole. Ha suonato altri generi di musica ed ora suona anche con noi. Sono tutti momenti che a lui serviranno, per me va bene. Anche io ho iniziato con il canto gregoriano, poi ho fatto musica leggera, poi sono approdato a nuove musiche. Tante esperienza contribuiscono alla formazione.
D. Oltre alle vostre pubblicazioni esistenti, avete in programma qualcosa di nuovo?
R. Sta uscendo un nostro nuovo cd live, con registrazioni fatte in Spagna ed in Grecia. Sarà pubblicato da Conte Editore e sarà messo in vendita su internet, non sarà distribuito nei negozi.
da un'intervista di Dario de Pascali
SCARICA ED ASCOLTA:
MP3-1 - Una tarantella pizzica di Aradeo (625 KB)
MP3-2 - Una delle più belle canzoni in Griko: Agapimu fidela protinì (313 KB)
MP3-3 - Una delle versioni di un'altra bellissima canzone d'amore in Griko: Kali nikta (1321 KB) |