La
definizione di "musica alternativa" nasce a metà
degli anni Settanta ad indicare la produzione musicale di gruppi
o solisti appartenenti all'area della Destra politica italiana.
La scelta di questa espressione era motivata dal fatto che si
trattava di un movimento musicale "alternativo" nei
contenuti delle canzoni e nella forma di divulgazione dei prodotti
- anche se non nei linguaggi musicali utilizzati - tanto alla
"musica leggera", quanto ai cantautori "impegnati"
e miliardari di sinistra.
Canzoni
"di destra", però, erano già state
scritte anche prima degli anni Settanta, tanto che si può
ben dire che la "musica alternativa" nasce avendo
alle spalle quasi un decennio di background culturale, che
andava dalla tradizione cabarettistica del "Bagaglino"
e del "Giardino dei Supplizi" - cui si rifà
buona parte della ricca produzione di Leo Valeriano - ai canti
di protesta anticomunista del gruppo "Europa e Civiltà",
alle ballate militariste o anticonformiste di alcuni cantautori
italiani e francesi.
La
"musica alternativa" nasce in un periodo di grande
fermento culturale per la destra, contrapposto però
ad una fase di gravissima oppressione fisica e di forte riduzione
degli spazi politici. Un periodo drammatico, segnato anche
dalla morte di molti giovani militanti. In questo contesto,
nel 1977, si tiene a Benevento "Campo Hobbit 1",
primo raduno nazionale della gioventù di destra, che
offre per la prima volta un palcoscenico comune a decine di
gruppi musicali che avevano incominciato a mettere in note
la loro militanza spesso senza neppure conoscersi. In quegli
anni nascono anche le radio libere, di cui molte anche di
destra, che contribuiscono a diffondere queste canzoni e a
renderle, a volte, persino popolari. E' il caso di "Trama
nera" degli Amici del Vento che diventa una canzoncina
"alla moda" canticchiata nelle scuole anche da chi
non era certo di destra, al punto da vincere un premio come
"brano più ascoltato" di un'emittente siciliana
vicina al Partito socialista
Nel
corso di tutti gli anni Settanta, con il moltiplicarsi dei
gruppi e dei cantautori, si avvia anche la produzione ufficiale
di musicassette, 45 giri e LP, sempre però diffusi
informalmente nel corso di concerti o di campi musicali e
poi quasi sempre "duplicati" e passati di mano in
mano in migliaia di esemplari. I "Campi Hobbit"
(1977, 1978, 1979) rappresentano altrettante tappe di crescita
del movimento musicale "alternativo" sempre in cerca
di una migliore qualità musicale a supporto di testi
fortemente politicizzati, ma spesso anche altamente poetici.
Quanto agli stili musicali utilizzati, prevale in assoluto
il genere "cantautoriale italiano" (con accompagnamento
di chitarra classica e/o armonica), ma non mancano anche eccellenti
esempi di rock, come nel caso del gruppo romano degli Janus.
Anche
fuori dall'Italia - particolarmente in Francia - si riscontrano,
in questi anni, i primi esempi di cantautori "di destra",
alcuni dei quali però, nel loro paese, riescono anche
a raggiungere il successo commerciale come nel caso di Michel
Sardou - il "Battisti francese" - il quale, a differenza
del suo collega italiano, non dovette nascondere le sue simpatie
politiche esprimendole apertamente anche in musica.
Con
gli anni Ottanta la ricerca musicale raggiunge, per alcuni
gruppi, buoni risultati qualitativi, ma i canali di divulgazione
e diffusione diminuiscono drasticamente in quanto chiudono
quasi tutte le radio libere e anche i principali settimanali
nazionali di destra, come il "Candido", che aveva
sempre dato ampio spazio alla "musica alternativa".
E' il periodo del cosiddetto "riflusso" che, come
qualsiasi altro mutamento del quadro storico, sociale o politico
italiano, viene recepito anche dai cantautori "alternativi"
che si trovano, da una parte a fare i conti con la fine di
un periodo buio e durissimo e, dall'altra, ad affrontare un
modo nuovo di fare politica. Ai primi gruppi ancora in attività
(anche se con formazioni fortemente rinnovate) si affiancano
nuovi complessi e nuovi solisti con un netto prevalere - tra
i più giovani - del genere musicale rock.
Negli
anni Novanta nuovi gruppi e nuove tendenze musicali arricchiscono
il panorama della "musica alternativa". Anche alcuni
gruppi "storici" non disdegnano l'uso del rock o
persino del rap, mentre i gruppi più giovani esprimono
nuove sperimentazioni musicali spesso d'avanguardia. Da qui
l'uso, da parte di alcuni gruppi di area (non solo italiani),
della nuova definizione di "rock identitario" al
posto dell'ormai vecchia "musica alternativa". Ma,
al di là dei generi musicali utilizzati, ciò
che distingue la Musica Alternativa (come definizione generale)
rimangono i contenuti espressi e l'identificarsi degli artisti
nelle caratteristiche che abbiamo individuato nella definizione
generale (cfr. La Musica Alternativa).
Tra
le nuove aree musicali emerse in quest'ultimo decennio, una
citazione a parte merita la cosiddetta "musica Oi",
espressione dei gruppi musicali che si rifanno al movimento
degli Skinhead. Si tratta evidentemente, anche in questo caso,
di prodotti eseguiti e diffusi fuori dai consueti canali commerciali,
ma il circuito "skin" in ogni suo aspetto: produzione,
distribuzione, concerti e pubblico, è completamente
differente da quello "alternativo". Tuttavia, soprattutto
all'inizio, non sono mancati punti di contatto tra i due movimenti
musicali: molti gruppi skin cantavano canzoni alternative
e alcuni gruppi alternativi non disdegnavano i "cavalli
di battaglia" del genere Oi; poi ci sono stati gruppi
alternativi che sono entrati nel circuito skin o viceversa.
All'estero, inoltre, dove non esiste una forte tradizione
di musica politica di destra, i confini tra "rock identitario"
e musica Oi sono più labili. Tutte problematiche queste
che hanno portato il nostro archivio storico a dover espandere
la sua area di analisi, ricerca e catalogazione anche a questo
filone musicale (cfr. Catalogo generale).
Sempre
attenti all'evoluzione tecnologica, i gruppi musicali di destra
in quest'ultimo decennio hanno fortemente migliorato la qualità
tecnica e l'immagine dei prodotti realizzati, sia per quanto
attiene agli arrangiamenti e a tutte le fasi di produzione
musicale, sia per ciò che riguarda l'uso di nuove tecnologie:
digitali, video o informatiche. Molti gruppi e case musicali
hanno ormai i loro siti Internet e i prodotti oggi si possono
acquistare anche "on line"; tuttavia ciò
che continua a mancare, sia a causa del predominio della lobby
comunista nel mondo musicale, sia - a volte - per una precisa
scelta degli stessi gruppi militanti, è la possibilità
di far entrare la "musica alternativa" nei grandi
circuiti nazionali di pubblicizzazione, divulgazione e distribuzione.
Siamo
giunti così all'inizio del Terzo millennio e la "musica
alternativa" è ancora fiorente. Nuovi gruppi sono
nati, anche negli ultimi mesi, all'interno dei movimenti giovanili
della destra. Ogni anno sono almeno una dozzina le nuove produzioni
e centinaia i concerti organizzati. Inoltre l'evoluzione politica
nazionale sta portando anche, lentamente, a qualche forma
di riconoscimento ufficiale. In questo senso il punto di svolta
è stato indubbiamente il "Concerto del Ventennale",
organizzato proprio dall'Associazione "Lorien",
a Monza, nel dicembre 1997, per festeggiare i vent'anni di
attività di due gruppi storici: gli "Amici del
Vento" e la "Compagnia dell'Anello". Quel grande
concerto (cinque ore di musica, più di mille spettatori
paganti) ebbe, infatti, per la prima volta, il patrocinio
di due Assessorati alla Cultura, quello della Regione Lombardia
e quello del Comune di Monza.
La
speranza è che oggi, grazie all'opera di raccolta,
catalogazione storica e divulgazione svolta da questa Associazione
nonché, ovviamente, al rinnovato clima politico nazionale,
non solo le pubbliche amministrazioni si accorgano di questo
vasto fenomeno culturale "sommerso" che ha segnato
la storia del nostro Paese, ma anche i media nazionali, gli
organizzatori di spettacoli, festival o eventi musicale e
- persino - le Università prendano atto al più
presto dell'esistenza e delle potenzialità di un movimento
socio-culturale che ha una così lunga storia e una
così grande forza creativa.
Tratto
da www.lorien.it
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