Che Aida dovrei scegliere?

La migliore registrazione da ascoltare la prima volta



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Nota: le opere sono in ordine casuale, la prima che ho analizzato non è necessariamente la migliore.

[ I ] - Renata Tebaldi, Carlo Bergonzi, Giulietta Simionato, Wiener Philharmoniker (Herbert von Karajan), 1959
Anche se è un po' datata, è senza pubblico, la qualità sonora è buona, i cantanti sono di altissimo livello, in più sono italiani e quindi hanno una buona pronuncia, le parti orchestrali sfiorano la perfezione.
Anche solo il Preludio vi mette di buon umore: la dinamica è forse un po' esagerata (colpa del fonico o è solo l'orchestra che suona troppo bene?), ma l'effetto è passionale e affascinante; anche la celebre Marcia e il Ballabile sono suonati molto bene.
Se volete un'Aida per un primo ascolto, compratela. Secondo me diventa un po' noiosa dopo un paio di ascolti, ma non mi riesce ancora di capire bene perché.

[ II ] - Maria Callas, Richard Tucker, Fedora Barbieri, Tito Gobbi, Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano (Tullio Serafin), 1955
Se vi piace la Callas allora questa fa per voi. Non c'è pubblico ( = niente urla ), cast eccezionale - anche se mi riesce a malapena di sopportare l'accento di Tucker: certamente non parla italiano, senza dubbio un alieno venuto da Marte parlerebbe meglio... ma è come per il piccolo difetto di pronuncia di Corelli: dopo un po' vi ci abituate e sentite solo come canta bene.
Per quanto riguarda la qualità della registrazione siamo ad un livello un po' inferiore a quello della precedente (è anche di quattro anni più vecchia): gli archi mancano di corpo e gli ottoni suonano un po' distorti... cosa pessima se si considera quanto Verdi, e particolarmente in Aida, faccia affidamento sulla loro forza.
L'orchestra è anche qui molto buona - ma nella Marcia difetta un po' di intonazione - e il coro è più disunito e disordinato - anche se non sembrano neanche lontanamente lo stesso coro che ha registrato il Macbeth nel 1952, stesso posto, altro direttore, musica più difficile.

[ III ] - Maria Callas, Mario Del Monaco, Città del Messico, 1951
Questa è per i fanatici. Quelli con l'orecchio sensibile dovrebbero astenersi dall'acquisto: la qualità sonora è perssima, chiusa, distorta, deformata nei forte, e persino la velocità di registrazione non è uniforme.
E non ho finito: è dal vivo e quindi è piena di applausi - ma è quasi un documento storico, e contiene un mi bemolle sovracuto della Callas lungo più di sei secondi!

[ IV ] - Nilsson, Corelli, Bumbry, Sereni, Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera di Roma (Zubin Metha), 1967 È superfluo parlare di Corelli. Il suo legato è senza paragoni e solo un paio di acuti sembrano un poco meno che scorrevoli - le rimanenti note sono facili e naturali. Così è come dovrebbe essere. Senza ovviamente dimenticare alcuni pianissimo da brivido, per esempio alla fine della prima aria ("Celeste Aida", come tutti sanno), quando dice "vicino al sol", principiato forte e concluso pianissimo (e tenuto).
Lo so che non è scritto così, ma provateci voi a iniziare pianissimo un si bemolle acuto e vediamo cosa succede. Del Monaco a Mexico City lo inizia e finisce fortissimo, né Tucker si preoccupa di diminuire: solo Bergonzi prova qualcosa che assomiglia ad un mezzoforte, con abbastanza successo, devo dire.

So di un'Aida con Domingo, la Caballé, la Cossotto, Cappuccilli e Ghiaurov, una registrazione in studio del 1974, ma non ho mai avuto il piacere di sentirla. In più, è diretta da Riccardo Muti, e non è che io vada pazzo per come dirige...

Un'altra di cui ho sentito parlare e che potrebbe meritare un ascolto è: Dimitrova, Pavarotti, Nucci - Maazel. Sono anche venuto a sapere di una registrazione fatta al Teatro San Carlo di Napoli, con Corelli e una assolutamente meravigliosa Fedora Barbieri, diretta da Vittorio Gui, ma non so se sia in vendita. Quando l'ho infrasentita (ahimé, solo fino a "Quale insolita gioia"), ho notato che la qualità sonora era veramente cattiva, quasi come se i microfoni fossero stati rivolti al pubblico e che la gente in sala fosse in preda ad un attacco generalizzato di polmonite... fortunatamente le cose migliorano dopo la prima parte del Preludio...

Nota finale: evitate come la peste le edizioni economiche. Ho comprato altre due Aida (che non menzionerò), e le ho ascoltate una volta. Stop.

Paolo Del Lungo


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