Lotta all'ultimo sangue N. 01

Callas/Di Stefano/Karajan vs. Caballé/Carreras/Lopez Cobos.

Ring: Lucia di Lammermoor



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Be', lo so che è un po' strano iniziare così, come fosse un incontro di wrestling, ma non è neanche giusto essere sempre troppo seriosi...
Preambolo: bisogna notare che la Lucia della Callas è registrata dal vivo (aspettatevi applausi a valanga), mentre l'altra è registrata in studio., e che la prima è molto più vecchia della seconda (quindi la qualità audio è peggiore...).

Primo round: i tagli...
Se state cercando una buona Lucia per motivi di studio, allora quella di Karajan non fa assolutamente per voi. Ci sono troppi tagli, e anche importanti. Per esempio, la terza scena della seconda parte, atto primo, il dialogo tra Lucia e Raimondo, con la sua bella aria e cabaletta ("Al ben dei tuoi, qual vittima"), o ancora le prime due scene della seconda parte, atto secondo, taglio che ci priva di una delle tempeste di più bell'effetto (anche se non di miglior fattura: per quelle cercate nelle opere di Rossini) della storia della musica occidentale. Dobbiamo anche tenere conto del fatto che il secondo taglio non ha quasi impatto alcuno sulla trama e che la musica è anche abbastanza noiosa, per cui sacrificare la tempesta è il prezzo da pagare per un'opera più snella.

Punteggio: pari. Anche se consiglierei la versione integrale, capisco che qualcuno possa trovare le "aggiunte" noiose, e pigiare il bottone del salto di traccia sul riproduttore è una gran fatica... 1-1

Secondo round: Callas vs. Caballé
In tutta la prima parte dell'opera si potrebbe pensare che, imprevedibilmente, la morbidezza e la pulizia della voce di quest'ultima potrebbero prevalere sulla più atletica vocalità della prima... aspettate fino alla scena della pazzia: troverete un assoluto rispetto della partitura, una impareggiabile intensità emozionale, qualche pianissimo assolutamente da estasi e un approccio veramente teatrale. Bisogna anche ricordarsi che questa incisione non è stata fatta in studio e che quindi un qualche grado di imprecisione è ammmissibile. Ascoltatevi la registrazione in studio di "Spargi d'amaro pianto" (la musica è molto simile a una frase dei legni nella prima opera di Donizetti, Pigmalione) fatta con l'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e Tullio Serafin per una dimostrazione pratica di quello che riusciva a fare in studio: essere più che perfetta, decorare il da capo con agilità cristalline, emozionare chiunque.
Monserrat Caballé è veramente delicata nella prima parte dell'opera, e il fantastico "Quando rapito in estasi" è veramente ben fraseggiato, sicuro e preciso, perfetto per la scelta di tempo, agile quando iniziano le scale e così via. Un peccato che non salga oltre quel re bemolle che funge da settima della dominante, quando la Callas sparge mi bemolle perfetti a profusione.
Anche il duetto "Verranno a te sull'aure" è cantato bene da José Carreras e Monserrat Caballé: l'ultimo acuto è perfetto, a prova di battimenti, prendono il millesimo di Hertz.
Mi domando come canterebbe questa parte Juan Diego Florez... forse più in maniera più "erotica" che "eroica", ma mi piacerebbe veramente ascoltarlo... non so se l'abbia mai cantata.

Punteggio: Emozione vs. Precisione? qualcosa del genere. La Callas stravince il confronte perché è molto più musicale, e la musica è, alla fine, quello che cerchiamo. Senza dimenticarsi che questo è uno dei ruoli che l'hanno resa famosa, e che quando si tratta di impazzire (vedi la sua performance nel Macbeth di Verdi), non è seconda a nessuno. 2-1

Terzo round: Di Stefano vs. Carreras
Impuslivo: questa è la prima cosa che mi viene in mente quando penso a Giuseppe Di Stefano, uno dei più grandi tenori della storia. Dovessi dargli un voto per questa performance (in effetti lo sto facendo), gli darei 11/10. È un vero attore quando irrompe al matrimonio di Lucia, quasi sempre canta in modo pulito e senza strafare. Quando, prima di morire, canta sconsolatamente "Fra poco a me ricovero" è veramente toccante - ed il pubblico della Scala lo apprezza. Ho detto che è sempre molto controllato e pulito: quando muore cantando "Tu che a Dio spiegasti l'ali" si astiene dal morire con l'acuto.

Punteggio: Eccitante. Carreras è un tenore solido e molto preparato, ma nessuno può battere QUESTA interpretazione. 3-1

Quarto round: a proposito di Panerai
Sanguigno, temperamentoso (pure troppo a volte), canta molto bene ma a volte butta un po' via qualcosa.
Batte Vicente Sardineros in molte arie ("La pietade in suo favore") e quest'ultimo è meno attore in "Se tradirmi", dove Panerai riesce ad apparire realmente infuriato senza penalizzare l'intelligibilità delle parole.
Un po' meglio Sardinero in "Cruda... funesta smania" all'inizio.

Punteggio: ancora un pari... 4-2

Quinto round: ruoli minori
Ahimé, mentre il Raimondo della versione diretta da Karajan (Zaccaria) è abbastanza buono da reggere la parte (anche se le sue aria e cabaletta principali sono state tagliate), Normanno (stendo un pietoso velo sul nome dell'interprete) canta in modo orripilante la parte della sua narrazione all'inizio dell'opera ("Ella sen gia colà del parco"), fuori tempo e stonato.
Molto meglio l'altra versione.

Punteggio: Non c'è storia, 4-3

Sesto round: Orchestra e Coro (e il direttore, naturalmente...)
Non si può paragonare il Coro della Scala di quegli anni (anni '50) con qualsiasi coro moderno.
Anche le orchestre sono migliorate, ma per quanto riguarda i cori il mutamento è percepibile anche da un neofita.
Non dico che i cori della Lucia siano qualcosa che valga la pena di ascoltare - non sono niente di speciale - ma sono sempre una parte dell'opera.
Curiosità: la melodia del coro nella scena nuziale "Esci, fuggi, il furor che ne accende" sarà fotocop... ehm... "citato" da Giuseppe Verdi nel Nabucco circa sette anni dopo, e diventerà uno dei temi principali dell'opera - non so se l'abbia fatto consciamente...:-)
Per quanto concerne il direttore, apprezzo Karajan, come molta altra gente, ma solo in un certo repertorio.
Volete ascoltare Wagner o Brahms diretti da Karajan? fate pure. Ma se volete ascoltare qualcosa di italiano (come Donizetti) o qualcosa di più antico (come ad esempio, la Matthäus Passion di J.S.Bach, che ha diretto e inciso un milione di volte), allora vi sconsiglio dal farlo, perché non otterreste quello che dovreste ottenere. Per farla breve, le Passioni dirette da Karajan sono molto belle, ma (e ne parlerò forse da qualche altra parte) non sono assoulutamente ciò che Bach voleva.
Un punto che proprio non capisco cosa stia combinando è all'inizio della scena del matrimonio (che è, come molti di voi forse sanno, uno degli snodi cruciali della trama), quando Enrico dice ad Arturo che Lucia sta ancora piangendo la madre morta da poco (mentre in realtà è triste perché non vuole sposare Arturo). Qui l'orchestra esegue un ritenuto che è veramente brutto, principalmente perché i cantanti continuano a diritto e anche perché l'orchestra stessa non è perfettamente insieme. L'impressione generale del passaggio è veramente brutta.

Punteggio: diamine, credo che finisca 4-4...

Riassunto
Nessuno è riuscito a mettere al tappeto l'avversario. Bene, basta scherzare, stiamo parlando di due produzioni di altissimo livello.
Se volete un'edizione completa, precisa e anche molto bella della Lucia, una che potete utilizzare anche per studiarvela, allora prendete quella della Caballé/Carreras/Cobos.
Altrimenti, se non vi importa di una registrazione un po' peggiore (la tecnologia avanza...) e delle urla del pubblico, allora ascoltate quella della Callas/Di Stefano/Karajan, e avrete forse un po' meno precisione, ma più passione e musicalità.
Se poi quest'opera vi piace davvero, compratele entrambe, e fate voi i vostri confronti.

Paolo Del Lungo


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