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LE SUORE FIGLIE DELL'ORATORIO
(articolo apparso su "Toscana Oggi-La Voce" del 26/09/03)


La Congregazione delle Figlie dell'Oratorio fu fondata nel 1885 da don Vincenzo Grossi, parroco cremonese beatificato dal Papa Paolo VI nel 1975. Le Figlie dell'Oratorio si dedicano all'educazione e alla formazione cristiana dei giovani e collaborano alle attività parrocchiali, vivendo così il loro servizio a Dio e alla Chiesa. Le suore oggi sono 261. In Italia le comunità dell'Istituto sono 29, distribuite su tutto il territorio nazionale. A queste si aggiungono le case in terra di missione: 3 comunità in Argentina e 2 in Ecuador. La Casa generalizia è a Roma, la casa madre a Lodi. Il patrono della Congregazione è San Filippo Neri, il santo della letizia spirituale. Il carisma delle Suore è ispirato alla vita e agli insegnamenti del santo patrono e del beato fondatore: spirito di umiltà, di sacrificio, di carità e di gioia nel servire. La comunità di Prato è costituita da tre suore: Suor Gianpiera Arturi, superiora, Suor Teresa Mancini e Suor Rita Rasero.

DIECI ANNI DI STORIA
(tratto dal Progetto Educativo)


La storia dell'Oratorio di Chiesanuova comincia con l'arrivo nella Parrocchia delle Suore Figlie dell'Oratorio, il 6 settembre 1993. La situazione della pastorale giovanile
parrocchiale, non era all'epoca tra le rosee. Vi era infatti un solo gruppo di adolescenti, che oltretutto era nato in seguito all'accorpamento di tre gruppi distinti.

Per delineare più precisamente il quadro è necessario fare alcuni chiarimenti. L'unione dei tre gruppi, ciascuno formato da una differente fascia di età, aveva provocato tensioni e rivalità sia tra i ragazzi che tra gli animatori. Più in generale, la concezione del cammino dopocresima era quella ancora oggi tipica di gran parte delle parrocchie della diocesi: i gruppi sono visti come una realtà a sé stante, chiusa ed isolata rispetto alla diocesi, ma anche all'interno della parrocchia stessa. I ragazzi fanno riferimento soltanto al proprio animatore, che diventa così l'unico contatto con la comunità. Questa era anche la nostra situazione.

L'arrivo delle Suore ha cambiato radicalmente tale impostazione. Fin dall'inizio esse hanno cercato, guidate dalla responsabile in carica in qual momento, di rivoluzionare questa mentalità. Il primo passo è stato quello di prendere in mano la guida della pastorale giovanile, creando un gruppo il più possibile aperto, sia al proprio interno che nei confronti della comunità diocesana. In concreto il gruppo era assai ampio, con ragazzi di età diverse; il cammino di formazione prevedeva, oltre agli incontri settimanali, la partecipazione alle varie iniziative diocesane (corsi per animatori, incontri di preghiera, esercizi spirituali, campi estivi, ecc.). Da allora questo è diventato consuetudine ed ha favorito un cammino sempre più fruttuoso  per il bene della gioventù.

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