La chiesa del Carmine,
riconosciuto gioiello dell'architettura rococò italiana, fa parte
di un ampio complesso, comprendente l'omonimo convento, e occupante un
intero isolato del centro storico della città. Il progetto si deve
all'ingegno dell'architetto Giuseppe Viana il quale conseguì con
tale prova di abilità compositiva il titolo di Architetto Regio
per il Regno di Sardegna. La chiesa occupa la porzione posta a sud-est
dell'isolato ed il suo fronte risulta leggermente aggettante rispetto
al piano di facciata dell'attiguo convento.
Il composto disegno del prospetto principale è inquadrato all'esterno mediante l'uso di un ordine gigante di lesene ioniche che hanno anche la funzione di raccordo al convento da un lato e di svolta della facciata dall'altro. Una coppia di lesene binate ai lati del portale definisce e sottolinea la parte centrale aggettante della facciata, sormontata da un timpano, spezzato dalla morbida presenza di un finestrone reniforme. La spiccata assialità del fronte viene enfatizzata dalla presenza sopra il portale di una lapide marmorea sormontata dall'aggraziato stemma gentilizio del casato D'Arcais che sostenne l'opera finanziariamente. La composizione viene conclusa dalla presenza, sopra il timpano, di un pilastrino leggermente arretrato su cui è stata innestata la croce metallica. Il materiale usato in facciata è l'arenaria del Sinis che, lasciata a vista, contribuisce, con la sua grana vibrante, a donare plasticità all'ornato. L'interno si differenzia per una maggiore articolazione volumetrica tesa sapientemente a dilatare gli spazi altrimenti troppo esigui. L'aula composta da un'unica navata viene dilatata:_lateralmente, dalla presenza di due nicchioni per parte, fra loro comunicanti tramite piccole aperture; in altezza, mediante leggere coperture a vela, di imposta vagamente ellissoidale che generano anche una scansione ritmica al percorso verso l'altare. Anche agli elementi decorativi, costituiti da stucchi molto movimentati e colorati si può attribuire una spiccata valenza spaziale. L'alzato della zona absidale viene arrichito dalla presenza di tribunette che corredate di eleganti parapetti in ferro si affacciano anche sulla zona assembleare. L'abbondante illuminazione è garantita dalla presenza di ampie finestre poste sul lato libero della chiesa e intensifica il suo effetto nella zona presbiteriale grazie alle altrettanto ampie aperture poste nell'alto tiburio. |
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