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La chiesa di Sant'Antonio
abate sorse in prossimità del primo ospedale cittadino, del quale
porta il medesimo nome. La data di edificazione non è nota però,
si può affermare con certezza, che sia precedente al 1335, data
in cui Ugone II de Bas-Serra, Giudice di Arborea menzionò il complesso
nel suo testamento al fine di ampliarne le strutture ricettive per i malati,
affidando tale incarico al figlio Pietro.
La chiesa recentemente restaurata, si presenta in facciata con uno sviluppo
spiccatamente orizzontale. Il fronte è scandito in tre ampie fasce
da lisce lesene. Queste ultime sono leggermente staccate da una cornice
continua posta a coronamento, su cui si erge, al centro, un timpano triangolare
con nicchia e all'esterno, a prolungare le lesene d'angolo due acroteri
di forma cubica sormontati da sfere. L'ampia superficie muraria trova
come unici punti di discontinuità il sobrio portale di ingresso
e i due oculi posti lateralmente alle lesene centrali. Probabilmente all'interno
del complesso di Sant'Antonio vi era anche un'altra chiesa che verosimilmente
era quella di San Mauro (non più esistente). Questo fatto trova
riscontro in una planimetria cittadina, di epoca settecentesca, depositata
negli archivi comunali nella quale vengono indicate le chiese cittadine
con un quadratino rosso. Nel caso in questione, posti alle estremità
del medesimo corpo di fabbrica(l'ospedale intramurario di Sant'Antonio),
possono essere notati due contrassegni che dovrebbero indicare senza ombra
di dubbio la compresenza dei due edifici religiosi.
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