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La torre di Portixedda

Nel punto in cui il tratto di mura medioevali provenienti dalla direzione sud-est (parallele all'attuale via Mazzini), svoltavano per dirigesi verso sud-ovest (direzione seguita dall'attuale via Solforino), si ergeva, già a partire dall'epoca giudicale, una torre la cui struttura che, come dimostrano gli scavi archeologici eseguiti in tempi recenti, doveva essere in tutto e per tutto simile alle più note torri di San Cristoforo e di San Filippo.
Questa torre era posta a difesa della porta, d'accesso alla città, connessa alle strade che conducevano in direzione del Campidano di Simaxis e delle Barbagie.
Non è da sottovalutare l'importanza di tale baluardo difensivo in considerazione del fatto che con tutta probabilità, come, sostiene Foiso Fois, in prossimità di tale zona vi si trovasse una dimora di grande importanza (non è da escludere che essa fosse la reggia giudicale successivamente trasferita nell'attuale piazza Mannu). Tale assunto troverebbe riscontro sia per la presenza di preziosissimi trafori a forma di rosa, ormai consunti dagli agenti atmosferici in un muro subito dietro portixedda, sia per l'esistenza documentata del toponimo "Su Castellanu" ad indicare tale quartiere.
In epoca di dominazione spagnola tale torre fu sostituita da un torrione a base circolare che prese il nome dal piccolo ingresso ad essa connesso: Portixedda di cui si possono ancora vedere le imposte dell'arco.
La datazione di quest'ultima opera difensiva non è certa; sicuramente, però, è da riferire ad un periodo successivo al 1557, anno di redazione da parte dell'ingegnere Rocco Capellino di una pianta generale della cinta muraria cittadina.
Il torrione di svolta di portixedda è costituito da due corpi cilindrici sovrapposti a diverso raggio di curvatura raccordati da una superficie inclinata troncoconica. I blocchi di arenaria ben squadrati sono usati solo nell'anello di raccordo fra i cilindri. Il resto della struttura risulta essere di fattura più rozza rispetto alla più antica torre di San Cristoforo in quanto fu edificata con l'uso di basalti appena sbozzati e materiali di riporto legati da malta di calce. Di foggia molto più raffinata appaiono invece le tre saettiere che si aprono sul cilindro più alto poste a difesa delle direzioni Nord-est sud-est e sud-ovest.

 
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