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Particolare gotico di San Francesco
Non è raro, passeggiando per il centro storico di Oristano, vedere affiorare elementi architettonici a testimonianza della stratificazione urbana operata per mano dell'uomo nel corso dei secoli. Un caso eclatante in questo senso, ci è offerto dal brano di facciata appartenente alla vecchia San Francesco di impianto gotico. Essa nonostante si trovi in una strada molto trafficata e conosciuta dagli oristanesi, raramente viene notata, in quanto costituisce un episodio seminascosto da una piccola "ansa" della storica Ruga de Santu Antoni (via Sant'Antonio).
Il complesso monumentale costituito dalla chiesa e dal convento dei Francescani, si presentava in stato di forte degrado già a partire dai primi dell'800. La ricostruzione della chiesa ad opera del Cano, fu bruscamente interrotta dal catastrofico crollo avvenuto in fase di messa in opera della volta. I danni arrecati alla vecchia struttura che vide le pareti perimetrali rovesciate fino alle fondazioni, fu talmente tanto grave, che i frati revocarono l'incarico al Cano e lo affidarono al Cima col consiglio del quale convenirono di riedificare in ogni sua parte il tempio spostandone anche l'ubicazione. Il nuovo San Francesco andò ad occupare la posizione di fondo della Prazza de Cittadi (Piazza Eleonora) dotando tale spazio pubblico di una nobilissima quinta scenica.
Dell'originale opera gotica sono rimasti pochi elementi tanto preziosi quanto sconosciti ai più. L'episodio più importante è senza dubbio rappresentato dalla porzione della facciata principale su menzionata. Essa parzialmente inglobata nella struttura muraria dell'ex distretto militare, costituiva la porzione sinistra del prospetto nord della chiesa. La matrice gotica della facciata è palesemente denunciata dal pronunciato linearismo strutturale, dal grafismo degli elementi decorativi e dalla leggerezza formale generata dalle snelle proporzioni geometriche. La campata più esterna, inquadrata da un arco a sesto acuto poggiante su snellissime colonnine con capitelli fitomorfi, racchiude una superficie di blocchi di arenaria di media pezzatura,su cui trova posto una statua i cui lineamenti sono stati oramai cancellati dal tempo. La campata più interna costituiva l'elemento centrale della facciata, presumibilmente tripartita, su cui si apriva il portale d'ingresso, la cui funzione di invito è sottolineata dalla più pronunciata strombatura dell'arco (tipica degli ingressi alle cattedrali gotiche). L'arcata principale risulta sopracigliata da un elemento impreziosito da decorazioni fitomorfe, quella esterna invece è sormontata da una cornice timpanata meno in rilievo rispetto alla precedente. Il pilastro angolare, poggiante sul ben visibile basamento modanato, è svuotato negli spigoli per far posto a tre colonnine, il cui capitello si integra in modo sublime nella decorazione plastica posta a coronamento delle paraste.

 
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