Ginevra
(Rino Cammilleri)

Ginevra il tuo regno si estende per miglia,
cos'è che ti manca, sai dirmelo tu,
hai la casa, un lavoro
e, se vuoi, anche l'amore,
la sera a ballare o, se vuoi la tivù.

Che succede da un po'?
Ti sei accorta lo so
che in Britannia hai quasi tutto ma il tuo cuore non c'è.
Il tuo cuore non c'è,
neanche tu sai dov'è
sembri offrirlo a chi lo vuole Lancillotto o Re Artù.

Ginevra si affaccia e guarda lontano
poi si siede piano sulla sedia in bambù.
Guarda, sale la luna
fredda di luce bianca,
una ruga più stanca e più vecchia sei tu.

Non sorridi perché
già l'inverno è in te
guardi i fiori che si chiudono se non ridi più.
Se tu non ridi più
lui se ne accorgerà
quante volte ti ha toccato poi ti ricorderà.

Ti puoi stordire di musica,
ma non è cosa che riempia il cuore
e lentamente il pensiero va
al Cavaliere Azzurro senza età.

Ginevra non sei versione maschile.
Vorresti un cortile e bambini qua e là,
uno sposo e uno solo
che sia un po' cavaliere
e mandare a spigare la produttività.

I discorsi che fai
sono sciocchi, lo sai,
ei una donna fortunata: il lavoro ce l'hai,
il lavoro ce l'hai
e dinamica sei,
sei perfetta e realizzata: non scordartelo mai.

Ti puoi stordire di musica,
ma non è cosa che riempia il cuore
e lentamente il pensiero va
al Cavaliere Azzurro senza età.

Ginevra il tuo regno si estende per miglia,
cos'è che ti manca, sai dirmelo tu?
Sei libera e gaia,
non frustrata massaia.
Adesso relax e accendi la tivù.